Pedagogia della disabilità 2012

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Pedagogia della disabilità 2012

Pedagogia della disabilità (2012)- Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti


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    lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10)

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    peluso cristina


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    lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10) - Pagina 8 Empty Re: lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10)

    Messaggio  peluso cristina Gio Apr 05, 2012 11:26 pm

    se sorridi ti si alzano gli zigomi....
    se urli ti si stirano i muscoli facciali..
    se piangi combatti la ritenzione idrica
    se balli ,canti e continui a giocare
    .....ti assicuri l'elisir di una eterna giovinezza! La chirurgia estetica è uno strumento per la bellezza e la funzionalità. E meno male che esiste. Ha senso quando ci sono seri casi di inestetismi dovuti a incidenti o malformazioni del corpo umano. Ha ancora senso se si ha voglia di labbra più gonfie, seni più grandi, meno grasso e meno rughe????????????????????
    Rischiare la vita o rischiare danneggiamenti a parti essenziali del proprio corpo è davvero così importante???????
    Prima di togliersi lo sfizio del rigonfiamento o del riempimento, non si arriva a valutare coscientemente l'importanza di quello che si sta per fare?
    Le persone malate tutti i giorni pregano per la vita, si ritrovano a dover affrontare i rischi di un'operazione con la tormentata speranza di uscire sani e salvi dalla sala operatoria.
    Cosa c'è che non va nel tempo che passa? E' la natura dell'uomo il ciclo nascita crescita morte. Sono socialmente così inaccettabili la ruga, l'occhiaia, la cellulite? Ma soprattutto: il ciò che sono e ciò che posso dare agli altri che fine fanno?
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    lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10) - Pagina 8 Empty Re: lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10)

    Messaggio  Lùcia Pisapia Ven Apr 06, 2012 8:05 am

    Come abbiamo avuto modo di apprendere dalle scorse lezioni, le tecnologie integrative, si dividono in quattro tipi:

    - come integrazione di una parte del corpo (come nel caso della Atzori o di Pistorius)
    - come potenziamento (protesi chimiche)
    - abilitanti (come il pc a comando vocale per ipovedenti)
    - come miglioramento del corpo (protesi estetiche)

    Tutte sono utili, ognuna di queste aiuta le persone che le utilizzano a migliorare la propria vita. Oggi, in particolare, mi soffermo sull'ultimo tipo di tecnologia, quella come miglioramento del corpo. La sua utilità la si vede soprattutto in campo medico e terapeutico, ad esempio con persone che hanno malformazioni, che hanno subito un incidente o che hanno un difetto fisico che crea loro problemi anche a livello psicologico, come le orecchie a sventola. Purtroppo però, sempre più spesso, queste tecnologie sono utilizzate semplicemente per fini estetici, senza altri motivi particolari. Un tema collegato a questo tipo di tecnologia è quello del disprezzo del corpo, che deriva dalla concezione cristiana secondo cui il corpo è peccatore, cedevole ai desideri della carne. Questo tema, è entrato nella cultura popolare, e con il progredire della scienza e della tecnologia, ha portato a considerare il corpo come una parte difettosa del nostro essere e quindi da riparare. Con l'avvento delle industrie, il corpo umano è stato considerato simile alle macchine e come tale riproducibile artificialmente. Queste concezioni, sono evidenti anche oggi, in questa società fortemente basata sull'apparenza, in cui i mass-media continuamente ci presentano donne e uomini giovani, belli, con corpi perfetti, molto lontani da quella che è la realtà. Molte persone cercano di imitare quel modello, rincorrendo un'ideale di perfezione che non esiste, correndo a volte seri rischi. Sempre più spesso vediamo persone di una certa età, che non accettano i segni del tempo e ricorrono al bisturi per apparire più giovani, con risultati non sempre buoni. Vediamo casi di persone, che pur di modificare una parte del proprio corpo, si rivolgono anche a centri non a norma, che non danno garanzie, con evidenti rischi per la salute. Vediamo persone che esagerano con la chirurgia, cominciano magari da un piccolo intervento e poi ne fanno quasi una droga, non riuscendone ad uscirne. Vediamo, soprattutto adolescenti, entrare nel tunnel dell'anoressia, una patologia psichica che però ha ripercussione anche fisiche, perchè porta soprattutto le ragazze a non accettarsi, a vedersi grasse, a non mangiare e se non curata può portare alla morte. Questa società ci sta portando verso l'omologazione, ci sta spingendo a rincorrere una perfezione che non raggiungeremo mai, facendoci pensare alle differenze come qualcosa di sbagliato mentre invece sono proprio queste la nostra ricchezza da mantenere e valorizzare. Concludo il mio intervento con alcune citazioni:

    - "Ho voluto la perfezione e ho rovinato quello che andava bene" (Claude Monet)
    - "Non aver paura della perfezione. Non la raggiungerai mai" (Salvador Dalì)
    - "La perfezione e l'imperfezione sono in realtà soltanto modi del pensare, cioè nozioni che siamo soliti inventare per il fatto che confrontiamo gli uni agli altri individui della stessa specie o genere." (Baruch Spinoza)
    - "La perfezione dell'uomo consiste proprio nello scoprire le proprie imperfezioni." (Sant'Agostino)
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    silvana marconi


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    lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10) - Pagina 8 Empty Re: lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10)

    Messaggio  silvana marconi Ven Apr 06, 2012 9:06 am


    In passato con le varie indagini ,e ricerche c’e stato il boom della tecnologia oltre ad essere una vera scoperta evolutiva lo scopo non era sempre pratico e necessario va utilizzato anche per l’estetica (come miglioramento) .
    In questa lezione abbiamo visto che come oggi è in passato “il disprezzo del corpo” hanno avuto un influenza nella nostra cultura,negli anni indietro DISPREZZO DEL CORPO RISALE la religione cattolica,che indicava il corpo come peccatore cedevoli al desiderio della carne.nella periodo del romanticismo il modello a cui fare riferimento erano i vestiti ;prendiamo in esempio i famosi corpetti con i lacci tutte le dame dovevano indossare i corpetti i vestiti ,che stringevano la vita,per cui abbiamo un altro modello o disprezzo in cui facevano riferimento.
    Oggi la nostra societa,il nostro mondo,i mass media,i giornale,le varie trasmissioni,la moda ci impone che il modello di bellezza perfetto e quello di una donna magra,con il seno prosperoso,alta sia la perfezione.
    Io sono favorevole alla chirurgia estetica,con le protesi di miglioramento però quando c’e un percorso fatto in maniera cauta e studiata,prendiamo per esempio una ragazza con il naso a picco magari se e accompagnata dai genitori,psicologi e il suo malessere e questo naso storto la fa stare male,va bene ok!!!! Ma prima ci deve essere un percorso.Ma quando le ragazze usano questo mezzo e non lo usano come si deve e molto rischioso perche può essere unA E VERA PROPRIA DIPENDENZA .


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    Trentasette anni senza botulino, e grida (ironicamente) al miracolo! Lei è Cristina Sivieri Tagliabue, giornalista e autrice del best seller Appena ho 18 anni mi rifaccio edito da Bompiani. Le abbiamo chiesto, reduci dalla notizia del baby-boom chirurgico americano, come si è arrivati a tutto questo. E lei ci ha risposto così:
    «E' un mercato in ascesa totale. Le ricerche dicono che la fascia di età tra i 16 e i 20 anni è la meglio predisposta ad agire sul proprio corpo senza troppe paranoie, perché c'è una forte disponibilità al cambiamento».
    La chirurgia e la medicina estetica provocano "dipendenza"?
    «Una volta che una ragazzina di 18 anni va a farsi un'iniezione di botulino, è assodato che non solo chiederà il ritocchino dopo 6 mesi, ma inizierà da lì a poco con l'acido ialuronico e i filler. E non si tratta di dipendenza. E' come fare shopping: un'attività piacevole, ma sempre di consumo. Da una parte i ragazzi hanno questa "corpo-fobia" cioè concentrano su un dettaglio che non piace tutte le loro insicurezze. Sarà capitato anche a te, è capitato anche a me. Da che mondo è mondo è così! Dall'altra parte invece c'è l'obiettivo di risolvere un'imperfezione, per poi passare alla successiva. Nel momento in cui il tuo corpo non è più una cosa da modellare solo con la ginnastica ma anche con la chirurgia estetica, vuol dire che tu puoi comprare un "altro pezzo di corpo" e la visita dal chirurgo diventa così un genere di consumo».
    C'è un modo per uscirne?
    «Sarebbe bene dare una sorta di "balance", di equilibrio, alla narrazione della bellezza. Se ci fossero dei modelli più a portata di mano e se tutto il mondo rappresentasse le donne come fa Dove (guarda la campagna stampa per la Bellezza Autentica, ndr) forse ci sarebbe anche meno gente complessata in giro. Ovviamente non possiamo essere tutte come Belén, Claudia Shiffer, tutte "stragnocche". Quindi, non si tratta tanto della chirurgia plastica che è lì apposta per soddisfare un bisogno creato dalla società dei consumi. Le ragazzine vanno con la mamma dal chirurgo plastico, parlano sempre di più del proprio corpo, gli danno sempre più importanza anche per raggiungere mete insperate. Il corpo diventa così uno strumento di benessere intellettuale e non solo fisico».
    Hai intervistato oltre 50 ragazze che si sono rivolte (o lo stanno per fare) alla medicina e alla chirurgia estetica: erano e sono a conoscenza dei rischi?
    «Sì, e generalmente sono disposte a rischiare e ad accettare il rovescio della medaglia. Anche se si tratta di una liposuzione, la più violenta e impressionante, loro lo fanno ugualmente. Quando desideri una cosa sei disposta a fare di tutto per averla».
    Manca un'educazione estetica alla base?
    «I chirurghi plastici per primi dovrebbero fare un esame di estetica contemporanea. Loro hanno in mano degli strumenti, ma non tutti hanno il gusto estetico sviluppato per usarli. Quindi, visto che loro sono i nuovi stilisti, gli stilisti del corpo, tanto vale che si facessero gli esami degli stilisti. Non dico quelli da sarti, ma quelli almeno di arte me li aspetto un pochino. Giusto per una questione di proporzioni!»
    Che ruolo hanno i programmi di grafica che modificano il corpo sulle riviste?
    «Credo che siamo nell'Era del Photoshop. A parte che ci sono alcune copertine ritoccate con un gusto veramente opinabile! Ci sono dei programmi che ti correggono la faccia. Ma automaticamente e secondo modelli prestabiliti, tendendo a un modello unico di bellezza! E' questo il vero pericolo: invece di formarsi dei gusti territoriali, legati anche al paese in cui viviamo, o alla propria famiglia, si sta invece cancellando un'identità, massificando un modello di bellezza in stile "bambola" di plastica».
    La chirurgia è una libertà o una prigione?
    «Come tutte le cose, come tutte le relazioni, ha pregi e difetti. Penso che sia uno strumento. Posto che sono contraria al botulino, ho raggiunto benissimo i 37 anni senza! Ma parliamoci chiaro: una volta la bellezza era una cosa per pochi mentre ora la bellezza si può comprare. E' uno strumento di democrazia. E' un po' come l'arte: le cose belle ora ce le possiamo permettere tutti».
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    lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10) - Pagina 8 Empty Re: lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10)

    Messaggio  Diana Emma Ven Apr 06, 2012 9:21 am

    Nel 6 laboratorio è stato trattato l'argomento delle protesi estetiche. Del progresso scientifico, tecnologico è importante che ognuno di noi è libero di fare ciò che vuole della propria vita, anche se dobbiamo accettarci così come siamo. Purtroppo sono anche i media che ci propongono queste donne di plastica. Tutti noi dovremo ringraziare le nostre mamme per come ci hanno messo al mondo, la cosa più bella al mondo è l'essere naturali, ma ognuno ha il proprio modo di pensare. In tante persone ci sono parti del loro corpo che hanno dei reali problemi, e loro si rifanno quando i loro corpi non hanno neanche un minimo problema, poi anche la bellezza interiore è molto importante come essere leale, e questa è la vera bellezza.
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    lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10) - Pagina 8 Empty Re: lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10)

    Messaggio  DE STEFANO ANGELA Ven Apr 06, 2012 10:11 am

    L'aspetto esteriore conta, ma la cosa che conta di più è il nostro aspetto interiore... Però, per me la bellezza conta,ma non parlo di perfezione. Sentirsi bene con sè stessi e con il proprio corpo ci aiuta ad essere persone più sicure, a sentirci bene anche quando ci relazioniamo con gli altri. E' per questo che io sono d'accordo con la chirurgia estetica, perchè un piccolo difetto, può essere causa di un malessere interiore, e se viene ritoccato, per me non c'è niente di male; però non sono d'accordo con chi esagera,con chi rimuove anche le piccole rughe, che in realtà fanno parte del nostro percorso di vita.
    lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10) - Pagina 8 Images?q=tbn:ANd9GcRoRyMkAfD5yFxVTT7E8kzK1jk3Xlz-voWVO3JxnrY8QTI3ICpG in questo caso sono pienamente d'accordo,perchè quel difetto può non farci sentire bene con noi stessi...
    lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10) - Pagina 8 Images?q=tbn:ANd9GcQe0cj3MNTWoRILqXyuQBM9pLqSX1fruSpB7NPwx9AmuuG1NkOdyw in questo caso non sono per niente d'accordo... una persona a 70 anni è giusto che invecchia,perchè fa parte della nostra vita...
    Cristina Cardillo Zallo
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    lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10) - Pagina 8 Empty Re: lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10)

    Messaggio  Cristina Cardillo Zallo Ven Apr 06, 2012 11:07 am

    Viviamo in una società nella quale il miglior biglietto da visita è la bella presenza. Si cerca in tutti i modi di seguire quelli che sono i canoni di bellezza che vengono fuori dalla società, a volte ritenuti talmente importanti da arrivare a mettere in gioco la propria salute.
    Ciò che oggi riveste maggiore considerazione e importanza all’interno dell’opinione pubblica è l’aspetto esteriore, quello superficiale e apparente che permette, in un certo senso, di sentirsi sicuri dei propri mezzi e di essere efficacemente valutati dalle persone.
    I mass- media tempestano giovani e non di icone di perfezione e di modelli di bellezza irraggiungibili, lasciando credere che solo il raggiungimento di tale scopo possa comportare la felicità, talvolta tralasciando aspetti importanti come amore, amicizie e traguardi di vita concreti.
    Oggi si ricorre sempre di più all’utilizzo di protesi estetiche al fine di migliorare la propria immagine.
    Viene chiamato “potenziamento umano” ogni tentativo temporaneo o definitivo, di andare oltre le normali limitazioni del corpo umano, attraverso mezzi sia naturali che artificiali.
    Soffermandomi sulla chirurgia estetica io sono pro quando c'è davvero un problema che necessita di essere risolto: malformazioni, incidenti oppure difetti eccessivi che creano dei problemi di salute o di autoaccettazione.
    Sono contro quando si investe sul proprio corpo con lo scopo di sfondare, quando la chirurgia diventa una malattia e qualsiasi difetto viene risolto col bisturi.

    lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10) - Pagina 8 Lizzie14


    Lizzie ha 20 anni ed è alta 1.80, ed indovinate il suo peso? Non i soliti 50/54 chilogrammi, ma ben 80 chili. Dopo essere comparsa su numerose riviste come supporto alle donne con qualche chilo in più, è super richiesta dalla rivista Glamour e molte altre, ma anche da programmi televisivi... NON E' MERAVIGLIOSA?!?


    Ultima modifica di Cristina Cardillo Zallo il Ven Apr 06, 2012 1:37 pm - modificato 1 volta.
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    lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10) - Pagina 8 Empty Le cose belle non sono perfette...sono speciali!

    Messaggio  Iolanda Puca Ven Apr 06, 2012 11:15 am

    Oggi in aula abbiamo affrontato il tema della tecnologia come miglioramento "le protesi estetiche".La protesi è un elemento artificiale che permette di sostituire una parte del corpo mancante. Da una parte sono d'accordo con chi ne fa uso dall'altra parte no ...perchè se si rincorre alle protesi per un esigenza propria di stare bene con se stessi a causa di problemi fisici ok va bene, ma se l'esigenza è quella di apparire perfetti "belli" agli occhi degli altri non ne sono per niente d'accordo. Per quanto riguarda l'idea di bellezza noi inseguiamo la bellezza che i media e la sociatà ci "impongono" ma la vera bellezza per me non è quella esteriore, ma avere uno spirito mansueto,umile, dolce e pacifico. E' questo che rende una persona davvero bella. Oggi però molte persone soprattutto i giovani danno molta importanza all'aspetto fisico. Questo è un problema che è diventato un culto sfrenato dell'immagine. Molti giovani ricorrono anche alla chirurgia per apparire perfetti in questa società. La bellezza sta negli occhi di chi la vede, la bellezza è ciò che piace non ciò che è bello. Wink
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    lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10) - Pagina 8 Empty Re: lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10)

    Messaggio  carmela clemente Ven Apr 06, 2012 12:19 pm

    In aula abbiamo discusso di un tema molto interessante e che ci tocca da vicino. In televisone infatti molto spesso sentiamo parlare di persone che ricorrono alle protesi estetiche per migliorare ulteriormente il proprio corpo. La tecnologia quindi non viene solo usata per superare un deficit fisico ma è dettata anche da motivazioni estetiche . è frequente vedere soprattutto donne che non accettano il proprio corpo poiché rincorrono un ideale di bellezza che consiste nel raggiungimento della perfezione,dell’altro corpo, che viene proposto dai mass media trasformando così il proprio corpo in una macchina da modificare secondo i parametri dettati dalla stessa società. Lo stesso Neil Postman aveva affermato che “oggi si pensa che il corpo sia obsoleto e perciò si lavora duramente per sostituirlo in qualcosa di meglio”. Io personalmente ritengo che la bellezza oggi è vero che conta, non vorrei essere monotona ,ma non è tutto nella vita. E soprattutto non condivido l' atteggiamento di persone che già sono belle e ricorrono alla chirurgia per essere PERFETTE in quanto ritengo che la perfezione stanca col passare del tempo(forse penserò anche questo perché non sono perfetta!!!!). Ritengo che la vera bellezza si ritrova nel profondo dell’anima, nel sentirsi bene con se stessa e soprattutto con gli altri. La bellezza interiore è un qualcosa che resta inalterata nel tempo, cresce e non MUORE mai e rappresenta un vero e proprio sole in piena notte!!!!!!!!!!
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    lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10) - Pagina 8 Empty Re: lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10)

    Messaggio  ANNA CARANNANTE Ven Apr 06, 2012 1:12 pm

    La protesi è un dispositivo artificiale con lo scopo di sostituire una parte mancante del corpo...definizione del significato. oggi questo significato di protesi sta andando a modificarsi, in quanto viene utilizzata per migliorare parte del proprio corpo.sono d' accordo utilizzarla dopo un un incidente stradale qualora si ha una grave malformazione estetica.ma non ritengo opportuno utilizzare la protesi estetica per migliorare il seno ,le labbra ecc....e magari farlo solo per seguire la moda dettata dai mass media.in quanto ognuno si deve amare e accettare per quello che è.
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    lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10) - Pagina 8 Empty Re: lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10)

    Messaggio  giuseppina tramo Ven Apr 06, 2012 2:37 pm

    La tecnologia può essere intesa come scoperta evolutiva,indagine scientifica,talvolta viene utilizzata per migliorare il proprio corpo ed è dettata da fini estetici. Si parla,quindi,di protesi estetiche. Ho deciso di trattare uno dei temi che fa riferimento alle protesi estetiche: IL CORPO DI RICAMBIO. Tale argomento è presente nel manifesto di Neil Postman Technpoly ,la resa della cultura alla tecnologia ,parla dell’umanità come di una specie in via d’estinzione, di una società telematica che si ridefinisce grazie alle sperimentazioni tecnologiche. Si parte dall’idea che il corpo dell’uomo sia manchevole e che debba essere aggiustato con pezzi di ricambio proprio come avviene per le macchine,viene completato da quest’ultime. Queste imperfezioni ,o come sostiene Gohlen inadeguatezze biologiche vengono compensate dalla tecnologia. A mio avviso,sono d’accordo riguardo ai progressi e alle innovazioni tecnologiche, ma lo sono meno quando della tecnologia e nello specifico delle protesi estetiche se ne fa un uso eccessivo ed esagerato. Questo tema mi ha fatto riflettere ,ancora una volta, e pensare a Simona Atzori, la quale ha scelto di ,non avere le protesi ,e condurre la sua vita cosi come Dio l’ha creata. È divenuta una grande artista,facendo della sua persona un esempio di vita. Con questo voglio dire che, in alcuni casi, si può convivere con qualche difettuccio,perché a volte è quel difetto che rende bella ed unica la persona. Rincorriamo quella perfezione che in realtà non esiste,arriviamo fino al raggiungimento dell’altro corpo,un corpo che però non siamo noi! Inseguire quella bellezza, quel tipo di bellezza. Perché?se poi, come abbiamo visto in aula alla domanda: “cosa si intende per bellezza o cos’è la bellezza?”rispondiamo tutti in maniera diversa,in quanto esistono diversi modelli di bellezza,quindi,perché omologarsi o trovare un solo modello di bellezza impostato da qualcuno?! (Sono troppi gli interrogativi). Cerchiamo di migliorare il nostro animo, la nostra persona provando ad essere perfetti dentro anziché fuori.
    Roberta Narici
    Roberta Narici


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    lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10) - Pagina 8 Empty riteniamoci perfetti...nelle nostre uniche imperfezioni!

    Messaggio  Roberta Narici Ven Apr 06, 2012 3:22 pm

    Oggi si lotta contro la malattia, la vecchiaia e la morte: I 3 tabù della società,
    ma non sempre le protesi estetiche necessitano di disabilità e vecchiaia perché oggi hanno il tentativo di dominare la natura e remare contro il creato.
    La bellezza è un desiderio globale perché oggi, più bello sei, più sarà sottile la difficoltà di integrarti nella società e le protesi estetiche possono assicurare il sogno di un corpo perfetto con poche migliaia di euro. Tutti abbiamo modelli e stereotipi di bellezza, è naturale pensare “se fossi come… sarebbe tutto più semplice”: invece di rinunciare per mesi e mesi a cioccolato e fare impacchi di fondotinta, potremmo concederci il lusso di una “ritoccatina”: qualche ora sotto i ferri ed è fatta! Ma..saremmo davvero più belli e soprattutto più felici? Tutti siamo unici e perfetti nelle nostre imperfezioni perché i modelli di bellezza che ci presentano i mass-media sono modelli che portano ad un’infelicità senza fine. La chirurgia è come una spirale senza tregua perché dopo il nasino all’insù, si desidera una quarta abbondante per poi passare ad una pancia piatta e degli zigomi più alti. Sarà paradossale ma quelle che tollero di meno sono le “lentine colorate” perché l’unica cosa che non può portare maschera sono gli occhi che, con la loro trasparenza possono esprimere ciò che si ha dentro e, se vogliamo modificare anche quelli, siamo davvero nella società dell’inganno. Ecco un’ esempio di prototipi sbagliati:


    Roma, 10 dic. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Il prototipo di bellezza? Parla italiano. Per otto donne italiane su dieci la bellezza ideale è infatti rappresentata da una donna dalle caratteristiche fisiche 'made in Italy'. Ad affermarlo è Giulio Basoccu, chirurgo estetico, responsabile della Divisione di Chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva dell'Ini (Istituto neurotraumatologico italiano), che aggiunge: "Il prototipo di bellezza per le donne italiane ha le caratteristiche fisiche di molte dive nostrane: naso di Elisabetta Canalis, lato B di Melissa Satta, seno di Elena Santarelli, sorriso di Micaela Ramazzotti e sguardo di Laura Chiatti".L'esperto ha raccolto il parere di circa 400 donne tra i 20 e i 50 anni. "Abbiamo chiesto loro cosa intendessero per bellezza. Nell'80% dei casi hanno risposto: armonia. E alla richiesta di immaginare una bellezza ideale hanno fotografato nella loro mente una donna dalle caratteristiche fisiche tutte italiane. Solo il 20% ha fatto cenno alle dive di Hollywood, citando ad esempio Angelina Jolie, Natalie Portman e Penelope Cruz".
    La tendenza da qualche anno a questa parte è di farsi regalare per le feste di Natale un intervento di chirurgia estetica più o meno importante. "Quest'anno sembra proprio che le italiane che chiederanno in dono un ritocchino - afferma Basoccu - quando si recheranno dal chirurgo estetico terranno stretta tra le mani la foto di alcune nostre attrici e showgirls. Passata al momento la tendenza di andare a cercare oltreconfine una bellezza da apprezzare e nella quale riconoscersi''. ''Le nostre dive - conclude il chirurgo - non hanno nulla da invidiare alle star di Hollywood in tema di sex appeal e femminilità, caratteristiche tra l'altro molto apprezzate dagli uomini italiani".

    Non so a voi, ma a me questo viso non dice ARMONIA, piuttosto un mix di botulino.
    Un corpo è bello perché unico, non perché conforme alle attuali “regole” di perfezione. Cerchiamo di sfruttare al massimo le tecnologie, si, ma quando ne si ha davvero bisogno! [img]lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10) - Pagina 8 Viso_c10[/img]
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    Messaggio  luciana sollazzo Ven Apr 06, 2012 3:36 pm

    "Non aver paura della perfezione.Non la raggiungerai mai!"Questa frase ironica di Salvator Dali racchiude il senso del concetto perfezione.La perfezione per me non esiste, in quanto l'uomo è gia di sua natura imperfetto.L'idea di imperfezione dell'uomo è stato uno dei capisaldi della cultura occidentale;uno dei problemi da eliminare che si traduce nella non accettazione del proprio corpo e la volontà di essere "un altro" perfetto e bello.Questo mal costume della società occidentale è entrato ed ha influenzato le menti degli occidentali attraverso l'azione dei media, che trasmettono modelli di ragazze perfette con un fisico scultoreo; magro e perfetto.Per questo ,giovane ragazze o ragazzi si rivolgono alla scienza e alla tecnologia,per aiutarli ad accettarsi in un corpo più bello soddisfacente ai canoni di bellezza diffusi, per essere simili ad un cantante famoso o una ballerina o ai cosidetti "vip". Su questo argomento non posso non citare il caso del Re del pop Micheal jackson che è stato uno dei famosi casi di dipendente da chirungia estetica...micheal da nero decise di essere un bianco sottoponendosi a molti interventi chirurgici.Per lui essere perfetto significava essere un bianco, non si accettava nel suo corpo da nero.
    Da una parte la chirurgia estetica può essere un beneficio per coloro che hanno avuto dei problemi fisici,amputazioni o incidenti e ritrovano nella chirurgia la loro vita, com'erano prima e trovare quindi in queste protesi la loro vita prima perduta e poi ritrovata.
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    Messaggio  Maddalena Pontone Ven Apr 06, 2012 4:05 pm

    Il tema affrontato durante la lezione è quello relativo alle protesi estetiche intese come una tecnologia di miglioramento del proprio corpo non solo per problemi gravi a livello medico e terapeutico e per risolvere ad esempio un deficit fisico ma anche per motivi puramente estetici e quindi perchè ci si sente "brutti e inadeguati". Tutto inizia dal disprezzo del proprio corpo e dal rifiuto di accettare se stessi..che sia un capriccio o meno credo che l'utilizzo delle protesi estetiche sia giusta dal momento in cui possano aiutare una persona a migliorarlo, a farlo sentire meglio con se stesso o perchè risolvano un problema fisico ma sono contraria quando se ne faccia un uso esagerato e speculativo solo perchè l'obbiettivo è rendersi più belli o per emergere rispetto agli altri e per rispondere semplicemente ai dettami della società e della moda! Per essere belli non basta semplicemente modificarsi facendo uso alle protesi...basti pensare ad esempio alla DONNA VELATA...un volto sì ricoperto ma che,attraverso anche i soli occhi, esprime tanta bellezza e naturalezza.
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    Messaggio  Antonella Leonetti Ven Apr 06, 2012 5:34 pm

    In tutte le epoche il corpo è stato oggetto di discussione e perfezione: se pensiamo al periodo nazista Adolf Hitler, prediligeva un corpo forte simbolo della razza pura, ariana, tedesca attraverso l’introduzione nelle scuole di molte ore di educazione fisica. Il corpo ha subito numerose modifiche rispetto ai luoghi e ai tempi vissuti in rapporto alle mode che, di anno in anno, cambiano repentinamente. La contrapposizione mente-corpo la ritroviamo con filosofi quali Cartesio con la res cogitans e la res extensa, oppure con Aristotele. Alla fine dell’800 si diffonde l’esigenza di riparare il corpo con strumenti non tecnologici quali il ferro come nel caso del famoso Capitano Uncino. Successivamente nasce l’uomo tecnologico: questo corpo- macchina, protagonista della Rivoluzione industriale, sostituisce la manodopera; il “figlio” del corpo- macchina è l’uomo artificiale protagonista della contemporaneità che lo ritroviamo al cinema con l’UOMO BICENTENARIO, con il quale si diffonde l’idea di lottare contro la morte, la vecchiaia, la malattia una lotta che si tramuta in ricerca della perfezione. Tutte queste concezioni del corpo hanno alla base, quasi sempre, la non accettazione del proprio corpo che si diffonde con lo sviluppo dei mass-media, i quali portano modelli di perfezione, di bellezze artificiali ricorrendo, spesso, a devastanti e pericolosi interventi di chirurgia plastica per modellare o rifare una parte del proprio corpo per giungere, in tal modo, a quell’idea di perfezione irraggiungibile. Il corpo diventa una sorta di “carta d’identità” nell’incontro con l’altro, poiché, anche attraverso gesti ed atteggiamenti capiamo il carattere di una persona, il suo modo d’essere, ma come ci ricorda un famoso proverbio “L’ABITO NON FA IL MONACO” e ci rendiamo conto che questa conoscenza non può essere l’unica in quanto si rivela sterile e superficiale e non ci dà la possibilità di conoscere realmente la persona che abbiamo di fronte. Il corpo è da sempre legato alla moda, alla salute e al benessere: MENS SANA IN CORPORE SANA, dicevano gli antichi Greci ma è sempre cosi? Artisti come Botero, Botticelli, Picasso e Modigliani cambiano radicalmente l’idea di bellezza; Botero propone nel suo dipinto, una ballerina non longilinea, ma corpulenta come Botticelli il quale contrappone la sua Venere con curve morbide alla modella anoressica attuale. Picasso, invece, ripropone la bellezza non come perfezione ma come idea storta, altra.
    I modelli di bellezza, le mode, i corpi sono cambiati, si sono evoluti: non ci sono più modelli di bellezza generali, poiché ogni persona è unica nel suo genere, nel suo corpo, in ciò che indossa. L’unicità di ognuno di noi risiede nella capacità di andare oltre le apparenze, oltre un corpo perfetto e longilineo, poiché ognuno di noi è una persona unica ed irripetibile. La chirurgia estetica ha dimostrato la sua utilità nella ricostruzione di parti mancanti del corpo, ma allo stesso tempo ha creato forme di dipendenza e ossessione nei confronti delle protesi estetiche. Numerosi sono i casi in cui queste protesi sono scoppiate o hanno portato gravi problemi di salute. Attualmente si ricerca la perfezione in ogni luogo e in ogni cosa, anche se la perfezione non esiste, siamo esseri umani e pertanto siamo fallibili.
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    lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10) - Pagina 8 Empty Quando dietro la bellezza si cela l'interesse.

    Messaggio  MARIO RIEMMA Sab Apr 07, 2012 8:51 am

    Anche se sembra alquanto scontato fare differenza tra l’utilizzo di protesi estetiche dovuto a motivi di necessità e quello invece legato ai modelli di bellezza e perfezione, spesso, ci imbattiamo in esperienze in cui ci si può rendere conto che in realtà questo concetto non è poi così scontato.
    Come si fa a non essere favorevoli ad una protesi migliorativa quando subentra una situazione di necessità?
    E quando si può parlare di una situazione necessaria rispetto ad un'altra che non lo è?
    Dal mio punto di vista una protesi migliorativa diventa necessaria o comunque legittima quando la mancanza della stessa provoca disagio. Un disagio che può essere legato alla funzionalità, o alla propria accettazione, o legato ad un problema di difficoltà d’inserimento sociale. Ma purtroppo non sempre è così. Sempre più spesso le protesi estetiche vengono utilizzate con troppa semplicità, sottovalutando rischi e controindicazioni, lasciandosi guidare da quel mito di bellezza e perfezione che in modo sempre più insistente ci viene proposto dai media e dalle tendenze legate ad essi.
    Ed ecco che ci ritroviamo a fare così i conti con tanti problemi che noi stessi ci creiamo.
    Se qualche tempo fa un corpo più tondo veniva considerato bello e armonioso, oggi viene considerato eccessivo o in qualche modo lontano dall’ essere un bel corpo.
    E quando a pensare in questo modo sono la maggioranza delle persone ecco che nascono quei complessi di inferiorità che non ci fanno sentire accettati e che , spesse volte, diventano la causa di un malessere più serio. Anche se questo fenomeno sta dilagando a macchia d’olio tra tutte le civiltà moderne, soprattutto quelle occidentali, si può sicuramente affermare che in particolar modo è la donna ad essere la maggior protagonista e vittima allo stesso tempo di questo ideale che non è più solo un fenomeno culturale (anche se credo che in realtà non lo è mai stato, almeno da 50 anni a questa parte), ma è diventato una vera e propria strategia di mercato, un industria che frutta miliardi di euro l’anno. A partire dalla chirurgia estetica, passando per la moda e finendo con lo share delle tv. A questo proposito vorrei pubblicarvi questo servizio che ormai ha qualche anno, ma che fa capire molto bene come la bellezza, soprattutto femminile, viene USATA a scopi economici distruggendo quello che invece era la concezione della donna come mamma che fino a poco tempo fa dominava le nostre culture.




    Quello seguente è invece un articolo che riflette sullo stesso argomento e che fa capire molto bene come questo modello di donna viene concepito dal mondo orientale, in particolar modo quello Iraniano.
    L' Occidente ha trasformato la donna in un arnese da divertimento

    Cos’è quindi il bello? Per me la bellezza risiede nella verità. Nella purezza delle cose, nella semplicità. Per me una cosa è bella quando è vera. Come le persone. La bellezza è l’armonia dei difetti.

    Concludo con una frase non mia ma che mi piace molto e con una foto che mi fa sorridere:
    troviamo una cosa bella in proporzione alla sua idoneità ad una funzione.
    (Ezra Pound
    )


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    Gabriella Barecchia


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    lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10) - Pagina 8 Empty Re: lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10)

    Messaggio  Gabriella Barecchia Sab Apr 07, 2012 9:44 am

    Le protesi sono l'innovazione più straordinaria che abbiano mai potuto inventare. Danno la possibilità a persone con disabilità permanenti di svolgere, anche se in parte o con qualche difficoltà, la vita normale come tutti noi. Inoltre, sono una ragione in più per eliminare un pò alla volta discriminazioni contro persone che, nonostante tutto, cercano di vivere al meglio e sempre con il sorriso. Ciò l'ho potuto notare con mio padre il quale, come dicevo in un commento precedente, ha delle protesi acustiche. Da sempre ha affrontato la situazione con molta serenità, senza dar molto peso ai commenti altrui. Le protesi, oltre l'appoggio e il sostentamento dei familiari, sono un punto in più di forza, sono quello spiraglio di luce che magari qualcuno ha sempre desiderato in un periodo buio della propria vita.
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    lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10) - Pagina 8 Empty Re: lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10)

    Messaggio  michela di bernardo Sab Apr 07, 2012 10:26 am

    viviamo in una società in cui più che essere o avere,conta apparire;spesso una persona è valutata per ciò che sembra(aspetto fisico) anzichè per ciò che è. Vogliamo a tutti costi apparire belli,soprattutto noi ragazze,ci sottoponiamo a modifiche corporali,ci facciamo piercing,tatuaggi.Vogliamo migliorare il nostro corpo usufruendo delle protesi estetiche,quest' ultime vengono utilizzate puramente per una finalità estetica(la maggior parte dei casi). Credo che se una persona non sta bene con se stesso,con il proprio corpo non ci sia niente di male a farsi fare qualcosa chirurgicamente,anzi,trovo che se lo sente davvero,faccia benissimo a farlo. LE PROTESI ESTETICHE vengono utilizzate anche per motivi necessari,come ad esempio per migliorare un deficit fisico;grazie a queste protesi che persone con deficit migliorano il proprio stile di vita,"risolvono" le proprio difficoltà motorie. A mio parere,le protesi estetiche devono essere utilizzate per ragioni valide e non per sfizi.
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    lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10) - Pagina 8 Empty Protesi corporali

    Messaggio  Maria Maestoso Sab Apr 07, 2012 11:28 am

    Affrontare quest'argomento è molto delicato.Infatti non mi sono mai soffermata su questo argomento perchè ho sempre visto la chirurgia estetica come una cosa giusta per coloro che avessero un disagio nell'accettarsi.Ma il discorso è un altro è molto più ampliato, infatti ci sono persone che esagerano senza pensare che la chirurgia deve essere utilizzata prima di tutto come un cambiamento che serva per salute e dopo come un cambiamento per piacere. Oggi ci troviamo in un mondo dove per qualsiasi cosa si fa riferimento a questa scienza, specialmente nel mondo della televisione dove ci sono ragazze rifatte... io non critico queste scelte però vorrei che riflettessero sul fatto che ci sono persone che hanno avuto la sfortuna di avere qualcosa in meno e devono quindi usare delle protesi...pensando a ciò dovremmo accettare il nostro corpo così com'è e non cercare di cambiarlo e perfezionarlo solo per piacere.
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    lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10) - Pagina 8 Empty Non è bello ciò che è perfetto!!!!!!!!!!!!!!!

    Messaggio  Annarita Riviergi Sab Apr 07, 2012 11:35 am

    Io parto dal presupposto che nessuno è perfetto e quindi attraverso anche migliaia di protesi,interventi,lifting e via dicendo la perfezione non si raggiunge,ci si appaga in quel momento o perchè no...per la vita.Ciò che posso dire in maniera anche un pò scomoda è che non condanno nessuno se voglia "rifarsi"qualche parte del proprio corpo a cui non piace.Se un persona si nota un difetto e deve vivere male con se stessa non è giusto,ed è lì che una protesi estetica potrebbe farla star bene e toglierla dall'oblio del malessere e della non accettazione.Non c'è cosa più bella di stare in pace col proprio corpo...il resto poi viene da sé....Si può dire che accetto e non accetto le protesi....certo ma il troppo storpia eh!!!!!! ATTENZIONE...



    lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10) - Pagina 8 Tette-rifatte

    ARTICOLO::::
    CLEVELNAD - "Sono qui dopo cinque mesi. Adesso ho un naso". Scherza Connie Culp, 46 anni, americana, sulla sua nuova faccia, cinque mesi dopo il trapianto che le ha ricostruito l'80% del volto. Il marito le aveva sparato nel 2004, sfigurandola gravemente. Al posto del naso, del palato, degli zigomi e di un occhio era rimasto solo un buco. I chirurghi le hanno ridato un nuovo viso, con cui oggi si mostra per la prima volta in pubblico davanti a giornalisti e telecamere. L'80% della sua faccia e' stata sostituita, durante un complicato intervento di 22 ore, con quella di una donatrice deceduta. A lei e alla sua famiglia la Culp esprime profonda gratitudine per il gesto di generosita' con cui hanno dato l'ok all'espianto. I chirurghi di una clinica di Cleveland, in Ohio, le hanno trapiantato muscoli, nervi, pelle e vasi sanguigni prelevati dalla donatrice. "E' il piu' completo trapianto di faccia mai eseguito", sottolinea Maria Simeniow, a capo dell'unita' di chirurgia plastica della clinica Usa. Questo e' il quarto intervento del genere al mondo. Il primo trapianto di faccia e' stato effettuato in Francia 3 anni fa, su una donna morsicata e sfigurata dal suo cane. Un altro e' stato eseguito sempre in Francia, un terzo in Cina. Prima era solo roba da fantascienza o film, come il celebre 'Face off' in cui John Travolta e Nicolas Cage si scambiano, loro malgrado, il volto e la vita. "Quando guardate qualcuno sfigurato che non e' bello come voi - ha detto la Culp ai giornalisti - non giudicatelo, perche' non sapete che gli e' potuto accadere". Come e' successo a lei, dopo che il marito le ha sparato 5 anni fa. Non poteva mangiare ne' respirare, se non artificialmente. Undici chirurghi hanno lavorato sul suo volto per 22 ore, una 'maratona' in sala operatoria che ha permesso alla donna di riprendere alcune banali funzioni, come appunto respirare, nutrirsi, parlare. L'intervento ha cambiato la vita della Culp "in maniera davvero significativa", sottolinea oggi la Sieminow. L'operazione sembra non aver lasciato strascichi psicologici, una delle prime preoccupazioni degli esperti nei confronti di questo tipo di trapianti.

    lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10) - Pagina 8 P_20090507_090033_volto3

    Ribadisco il mio concetto che se le protesi servano a migliorare la vita di una persona,è bello che si facciano interventi di quetso tipo(nel caso di Connie),ma se solo per gusto di farlo (nel caso della tettona),allora non mi piace affatto....
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    lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10) - Pagina 8 Empty Protesi estetiche

    Messaggio  Fiorella Savino Sab Apr 07, 2012 12:02 pm

    In aula si è parlato di protesi estetiche come miglioramento...
    Le protesi sono dispositivi artificiali che servono a sostituire o a migliorare una parte del corpo.
    Le protesi estetiche sono utilizzate da persone che considerano il loro aspetto esteriore molto importante.
    Oggi,la maggior parte della gente,sprattutto i giovani,ricorrono alla chirurgia estetica per migliorare il corpo,finendo a volte con l'esagerare e rovinare il proprio aspetto fisico.La colpa è soprattutto dei mass media che tempestano le televisioni con ideali di bellezza e perfezione fisica,influenzando noi giovani e portandoci a dimenticare la vera bellezza...quella interiore
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    lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10) - Pagina 8 Empty Re: lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10)

    Messaggio  luigia palumbo Sab Apr 07, 2012 12:41 pm

    Oggi viviamo in una societa' dove se si ha un problema estetico (es. Seno piccolo) ci si rivolge subito al chirurgo che risolvera' con le famose protesi di silicone . Ma ci rendiamo conto che alcune di queste protesi solo oggi si e' scoperto che sono la causa di tumore al seno? Quello che voglio dire e' che sono contro le protesi estetiche (protesi per vanita') perche' non sappiamo con certezza cosa possono provocare a distanza di anni ed invito tutti ad accertarsi cosi' come sono. Credo invece che bisognerebbe affidarsi alle protesi solo in caso di un reale problema di salute(cuore,polmone artificiale,ecc) . Per quanto riguarda invece le protesi esterne come apparecchi acustici,flex foot,ecc. Sono assolutamente a favore.
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    lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10) - Pagina 8 Empty Re: lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10)

    Messaggio  Vittoria Camposano Sab Apr 07, 2012 12:51 pm

    Protesi estetica,una tecnologia come miglioramento.Argomento trattato in classe molto interessante ma anche molto delicato.Penso che sia traumatico inizialmente per chi subisce un cambiamento del corpo,vederlo cambiare.Ma per me una cosa molto positiva,appunto per migliorare la vita,e per questo la scienza ha fatto progressi enormi,e continuerà a farli.Ma per giudicare bisognerebbe trovarsi nella situazione.Tutti vogliono raggiungere la perfezione(che non esiste,perché ognuno è perfetto a suo modo),raggiungere canoni estetici molto alti,senza pensare al fatto che esistono limiti,che non si dovrebbero oltrepassare.Ma purtroppo alcuni superano questi limiti,e si ritrovano senza saperlo anche ammalati.In classe la prof.ci ha fatto notare che anche nell' arte ,come quella di Picasso,esiste una bellezza.Qui però è un tipo di bellezza scomposta,diversa.E quindi sarebbe giusto dire che la bellezza è soggettiva,e la cosa importante è stare bene con se stessi,cosi si starà bene anche con gli altri.
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    lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10) - Pagina 8 Empty laboratorio 6 protesi estetiche

    Messaggio  maria84 Sab Apr 07, 2012 12:59 pm

    Nella società attuale l'utilizzo di protesi mira da una parte a migliorare l'estetica della persona,a contribuire a quel desiderio intimo di perfezione e dall'altra contribuiscono a rendere più agevole la vita dell'individuo affetto da menomazione.A tal riguardo posso citare due importanti storie:quella narrata nel testo della canzone"bella sen'anima" e la storia di mia madre.
    Nel primo caso il testo della canzone fa riferimento alla bellezza vista come mito nella società moderna.Si tratta comunque di una bellezza artifiaciale alla quale si arriva dopo interventi e ritocchi.La bellezza femminile è diretta alla persuasione e per questo non si esita a ricorrere a tutte quelle tecniche che fanno sembrare più belle.Tuttavia al di là del lato estetico,l'autore ricorda che vi è pur sempre una bellezza interiore,che non cambia di fronte agli interventi,la bellezza che è nell'anima.

    Ricorrere alle protesi può essere giustificato anche da ragioni di salute,in particolare si tratta di aiutare le persone a partecipare alla vita sociale.E' il caso di mia madre che a causa di una grave artrosi ha visto gradualmente chiudersi le porte della vita sociale;la malattia ha fatto si che stesse immobile su una sedia,poi grazie a protesi al titanio di fabbricazione francese è riuscita gradualmente a migliorare la funzionalità delle ginocchia ed attualmente in seguito a vari interventi ed a una buona terapia riabilitativa,mia madre riesce a deambulare autonomamente quanto meno nell'ambito casalingo.
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    Messaggio  marigliano francesca Sab Apr 07, 2012 1:10 pm

    Silvia ha passato i suoi primi vent’anni a rinnegare se stessa, non si piaceva. Il suo naso era troppo grosso, la sua bocca poco carnosa, il suo seno troppo piccolo, i suoi fianchi troppo formosi rispetto a quelli delle sue compagne di classe le quali avevano come prototipo le modelle di Vanity fair, Vogue e Victoria’s secrets.
    Rinnegando se stessa, rifiutava il suo rapporto con gli altri, si isolava sempre più al punto tale di giungere alla decisione di sottoporsi a chirurgia estetica. Cominciò con le protesi al seno,” belle”, si sentiva proprio a suo agio. Prese gusto e si chiese perché non fare un ritocchino al naso? E il ritocco al naso fu fatto, beh…e le labbra? si possono modificare spesso con una piccola iniezione di botulino si diceva, ed ecco che le labbra periodicamente venivano rigonfiate. Uno sguardo allo specchio…mmm ed allora perché non tentare anche una bella liposuzione alle cosce?! In poco tempo diventò una vera e propria Barbie.
    Adesso si che veniva guardata, ed era contenta e come se lo era, ma ben presto quegli sguardi le iniziarono a pesare, finì per rimpiangere i momenti in cui era se stessa, in cui poteva camminava per strada assorta nei suoi pensieri con un jeans e una maglietta e scarpette da ginnastica, ora non poteva più essere così, perché la sua immagine non glielo consentiva. Capì di essere caduta in un baratro profondo, la sua vita era legata ormai all’immagine del suo corpo, all’immagine che lei stessa aveva voluto, e che aveva creato. Quegli sguardi che le pesavano erano, gli occhi di coloro che non andavano al di là delle apparenze, erano gli occhi che Silvia per tanto tempo aveva voluto addosso quando invidiava “quei manichini in copertina”, e che adesso non voleva più. Decise di non affrontare altri ritocchi in vita sua, lasciando che la pelle sotto tutti quegli interventi cambiasse forma e cedesse.

    Ho preferito introdurre il mio commento con questa storia inventata da me, per rendere questo concetto: la bellezza è sempre stato un tema che ha affascinato chiunque in ogni tempo poeti, pittori, scrittori, cantanti, registi, fotografi e tanti altri ancora ….
    Il mio aneddoto non è altro che la sintesi della realtà che ci circonda. Le ragazze sono facilmente influenzabili in particolar modo nella fase adolescenziale, in cui si forma la loro personalità. Dipendono dai falsi messaggi trasmessi dalle riviste, dai giornali, dagli spots e da internet. Questo è il prodotto dell’ epoca in cui viviamo che tende a pubblicizzare qualsiasi cosa, imponendo modelli da seguire. Si pensi ai mega cartelloni pubblicitari che siamo costretti a guardare ogni qualvolta ci fermiamo ad un semaforo rosso oppure i prototipi in serie che incontriamo per strada. Non c’è più fantasia nel modo di acconciarsi i capelli, di vestirsi…Si cerca in ogni modo di apparire diversi da ciò che si è.
    La chirurgia è soltanto l’ ultima tappa obbligata nel lento processo di trasformazione di se e del proprio corpo.
    Con ciò non rinnego la chirurgia estetica, ma anzi sono d’accordo qualora ve ne fosse il bisogno. Ho visto in televisione donne a cui sono state asportate le mammelle per un tumore al seno, e che dopo soffrivano perché non si sentivano pienamente donne e hanno deciso di intervenire per completarsi con l’inserimento di protesi. Per questo non le giudico, credo che lo farei anche io nella loro stessa posizione, ma non tollero interventi che non siano collegati a ragioni di salute. La maggior parte di essi sono invasivi, pericolosi e possono avere effetti collaterali. Conosco persone che si sono sottoposte a tali interventi solamente per ragioni estetiche, e che dopo hanno avuto serie conseguenze come una liposuzione conclusasi negativamente lasciando chi si era ad essa sottoposta sformata a vita, e conosco anche mie coetanee che per i loro diciotto anni si sono fatte regalare operazioni al naso e liposuzioni pur non avendone bisogno.
    Anche io in fase di crescita pensavo al mio naso, al mio seno, alle mie gambe ma crescendo ho capito che io andavo bene così come ero, che era ingiusto sottopormi a inutili operazioni per somigliare a tutti quei falsi prototipi perdendo così la mia unicità. Tutte le ragazze possiedono una propria unicità, ma il problema è che la maggior parte di esse la perdono nel momento in cui scelgono di apparire in modo diverso da ciò che sono.
    Gaetana Cozzolino
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    lab. 6 - protesi estetiche (chiude il 10) - Pagina 8 Empty le protesi estetiche

    Messaggio  Gaetana Cozzolino Sab Apr 07, 2012 2:44 pm

    Ben poco di carminio ha la sua faccia -
    è di smeraldo povera la gonna -
    la sua Bellezza è l'amore che dà
    E' proprio ciò che la rivela mia.
    Emily Dickinson

    La società ed i media ci portano a pensare che la "Bellezza" sia un valore assoluto ed abbia canoni ben precisi, giunti fino a noi dalla notte dei tempi.In primo luogo si può discutere sul fatto che la bellezza sia o meno un valore. E’ indubbio che il primo impatto che si ha di una persona sia quello legato al suo aspetto fisico, ma poi emergano gradualmente nuove caratteristiche che vanno ad aggiungersi a quella prima superficiale impressione, a volte capovolgendola completamente.Per questo la bellezza non ci pare un vero valore. Ma ancora di più siamo convinti che non esista un ideale di bellezza e tanto meno esso coincida con quello che la moda ci propone come tale.
    Trovo interessante fare un breve viaggio nella "Storia della Bellezza" e nei suoi canoni, dalla notte dei tempi ad oggi, per mostrare quanto essi siano sempre stati influenzati dalla cultura e dalla società dell’epoca e, in particolare per quanto riguarda quella femminile, quanto essa sia legata alla posizione della donna nella collettività.
    LA VENERE PRIMITIVA
    Sono sempre state evidente, nei libri di storia, le statuette che rappresentavano l’ideale di bellezza per l’uomo primitivo. Il volto della donna era appena abbozzato, il massimo dell’evidenza era dato alle forme tipiche della femminilità, il seno e soprattutto i fianchi ed il ventre, esageratamente rigonfi.Ma la venere primitiva rappresentava la donna – madre, la donna incinta.
    LA BELLEZZA FARAONICA
    Nell’Antico Egitto si dava notevole importanza alla cura del proprio corpo, prerogativa delle caste superiori.
    Il trucco veniva usato per sottolineare gli occhi e le vene delle tempie e del seno per esaltare il magnetismo d’insieme del viso e corpo sapevano emanare.Le rappresentazioni che sono giunte fino a noi rappresentano una figura snella, ma non emaciata, in cui le curve tipiche del corpo maschile (spalle accentuate) e femminile (seno ed anche i fianchi) sono ben disegnate, infatti siamo ancora in una società in cui il ruolo rilevante femminile era quello della maternità.
    I PALLORI DEL GINECEO
    Nella Grecia di Omero (XII – VIII a. C.) l’ideale di bellezza risiede nell’armonioso accordo fra le parti ed il tutto. Se in corpo è imperfetto per migliorarlo si ricorre agli esercizi ginnici, gli unici in grado di restituire la bellezza naturale, non viziata da artifici o trucchi.
    Ciò nonostante la bellezza femminile gode della tutela della dea Afrodite, armoniosa e dolce, e di Pandora, traditrice e fatale. Per questo le donne che si truccano distruggono, come Pandora le armoniose leggi della natura. Non va dimenticato che quella greca è una società maschilista, considerazione confermata dalla presenza dei ginecei.
    LA MATRONA DELL’ANTICA ROMA
    La matrona dell’impero è opulenta nelle forme, carica di trucco e di gioielli, vestita in modo ricco e sfarzoso, come opulenta, ricca e sfarzosa era la Roma imperiale.Non per niente il termine "forme matronali" viene indicato per indicare un corpo femminile con le curve molto accentuate ed anche un po’ appesantite.La moglie di un nobile romano doveva rappresentare la ricchezza e la generosità del marito.
    LA MADONNA MEDIOEVALE
    In tutto il Medioevo, il peccato di Eva è destinato a gravare sul destino delle donne ed a condannare i loro corpi come fonte di peccato. Il processo di cristianizzazione coincide con il trionfo del pudore e dell’austerità. Solo la bellezza virginale viene ammessa, bellezza pura e casta, perché è tra le giovani vergini che l’uomo deve scegliere la propria sposa.Una volta maritata, la bellezza femminile sparisce; deve sparire perché sarebbe solo fonte di peccato.
    LA BELLEZZA NEL RINASCIMENTO
    La nuova apertura culturale tipica del Rinascimento modifica notevolmente il concetto di Bellezza, che non viene più considerata una vanità che allontana l’uomo dalla salvezza eterna. Al contrario Agnolo Firenzuola scrisse nel 1578: "La bellezza è il dono più grande concesso da Dio all’umana creatura, poiché grazie alla bellezza eleviamo lo spirito alla contemplazione…"
    Il Rinascimento è anche il periodo dei grandi architetti e dei grandi pittori. Il corpo diventa un frammento architettonico,la bellezza si configura in base a canoni geometrici, a rapporti proporzionali, sequenze matematiche e simboliche. Il corpo della donna deve possedere tre attributi bianchi (carnagione, denti e mani), tre rossi (labbra guance e unghie) e tre neri (occhi, ciglia e sopracciglia). La bellezza sta nell’armonia segreta delle parti.
    Boccaccio, Ariosto e Tasso descrivono le loro eroine secondo tali canoni, mentre Raffaello e Tiziano li dipingono nei loro volti femminili.
    L’ECCESSO BAROCCO
    L’armoniosa eleganza rinascimentale si gonfia sempre di più, sino alle esagerazioni del Barocco.
    Il Rosso diviene il colore dominante, nel trucco e negli abiti, impreziositi sino all’eccesso dalla raffinatezza dei tessuti ( velluti, broccati…), troppo carichi di trine e dorature.
    Le forme femminili sono procaci e provocanti, evidenziate da scollature generose, bustini strettissimi a sottolineare la vita, imbottiture ad arrotondare i fianchi.
    La bellezza barocca è una bellezza matura, piena e maliziosa, la cui femminilità non è volta al ruolo di moglie o madre, ma a quello di dama corteggiata e disinibita.L’esatto contrario della fanciulla medioevale.
    L’OTTOCENTO, DUE CONCEZIONI A CONFRONTO: ROMANTICOSMO E BORGHESIA
    L’ideale romantico:La "musa romantica" rivela la dimensione occulta di questa corrente. Nei salotti letterari dell’epoca sono molto apprezzati i volti pallidi ed affilati. La tisi è infatti la malattia che determinava la maggior mortalità nel periodo, soprattutto in quella parte della popolazione che viveva in case malsane e mal riscaldate. Gli artisti vivevano ai margini della ricca società borghese, e ne disprezzavano gli agi ed i privilegi. Nacque così la stretta relazione tra artista e malato, per cui la "musa romantica" era pallida, dagli occhi enormi e febbricitanti, le labbra coralline a contrastare con il biancore del volto, ma soprattutto la caratterizzava l’espressione sofferta ed ispirata. Un chiaro esempio di tale ideale si ritrova in Mimì, la sfortunata protagonista de "La traviata" che muore di tisi tra le braccia dell’amato.
    La ricca signora borghese: Positiva, pratica, efficiente perno della famiglia è l’ideale di donna borghese. Graziosamente paffuta, senza nulla di mascolino, appare il ritratto della femminilità e della salute. Ha le spalle rotonde e piene, la schiena pesante, mani piccole e paffute, il volto tranquillo e sorridente. A trionfare è la sua carne, simbolo di benessere sociale e di maternità riuscita. La sua bellezza è un dovere, come pure quella dei figli, spesso ritratti accanto alla madre, anch’essi sereni e paffuti come lei, un riconoscimento del successo economico del marito.
    IL NOVECENTO: IL CORPO CHE VERRA’
    Con l’avvento del nuovo secolo,cadono molti dei pudori che avevano sino ad allora nascosto il corpo femminile, che inizia a scoprirsi non solo nell’intimità della camera nuziale.
    Il democratizzarsi della vacanze, i bagni al mare, le cure termali, e le attività sportive, portano la donna a mostrarsi in pubblico meno coperta; inoltre, assieme alle riviste femminili, avvicinano la donna ad una vita più dinamica ed alla pratica dello sport, sia per il benessere fisico che per migliorare l’aspetto. Se fino ad allora nei canoni di bellezza femminile erano banditi i muscoli, indici di mascolinità o di lavoro manuale, ma le forme dovevano essere morbide e rotonde, ora invece inizia ad essere apprezzato il fisico atletico anche nelle donne.La borghese sedentaria e pienotta, lascia il posto ad unafemmina scattante, autonoma, pronta a lottare per i propri diritti civili e politici e per una libera scelta della maternità. Appaiono le donne-liana, con i corpi flessuosi come giunchi ed i muscoli tonificati dall’esercizio fisico.
    E’ proprio in questo periodo, gli anni trenta, che si inizia ad identificare magrezza con bellezza e successo sociale. Attenzione però che la "magrezza" dell’era dei telefoni bianchi e delle dive del cinema muto, non è né eccessiva né scheletrica, è piuttosto morbida ed elegante.
    La maggiorata
    Non sarà comunque il canone della donna-giunco l’unico del secolo. Negli anni della seconda guerra mondiale e nell’immediato dopo-guerra, anni di grande povertà, distruzioni e lutti, torna (e non a caso) l’ideale della donna piena e maggiorata, estremamente femminile.Questo ideale, con alti e bassi è arrivato sino ai giorni nostri anche se ad esso si è affiancato quello della modella.
    La modella
    Altissima, sottilissima, elegantissima, la modella incarna l’ideale di molte ragazze, anche se non pare riscuotere lo stesso successo nel pubblico maschile, messo in crisi da una donna che lo sovrasti di mezza testa, troppo eterea ed impersonale.
    Eppure è quello il modello che molte ragazze si prefiggono di raggiungere con la dieta e soprattutto e quello il modello che le riviste patinate ed i media forniscono spesso come rappresentante la donna di successo, la donna che ha vinto nella vita.Modello quanto mai falso.
    Esistono molti altri modi, ben più durevoli nel tempo, per affermarsi nella vita, pensate alle menagers il cui aspetto fisico non corrisponde certo a quello proposto nelle copertine patinate delle riviste femminili. Oppure ai ritratti della donne che hanno lasciato un segno indelebile della loro esistenza, scienziate, letterate, donne fortemente impegnate in politica o nel sociale, sono tutte caratterizzate da una notevole personalità, magnetismo, non sempre eleganza. Non hanno nulla in comune con ciò che ci viene proposto da certe riviste e trasmissioni televisive. Sono volti vissuti, che portano le tracce di un’esistenza intensa, non immagini di belle bambole.
    Abbiamo visto che non esiste un canone di Bellezza Assoluta, un ideale che abbia attraversato i tempi, immutabile ed al di sopra della consuetudini e del modo di vivere.Al contrario, ci siamo accorti che i canoni di bellezza sono strettamente legati alle epoche ed alla situazione economica e sociale di un popolo.Nei periodi più poveri, in cui la mortalità era alta, l’ideale di bellezza femminile richiama sempre la maternità, perché è questa l’unica che può assicurare la sopravvivenza della comunità nelle generazioni. Ecco quindi l’ideale di donna robusta e dalle curve femminili fortemente accentuate.Lo stesso ideale caratterizza quelle società in cui la donna è considerata soprattutto moglie e madre, o addirittura una proprietà del marito, la sua pienezza nelle forme diventa status symbol del successo economico del capo famiglia.
    Nella società odierna credo che la ricerca della perfezione estetica sia esasperata, forse proprio a causa dei mass media: le bellezze più in vista (come attrici o modelle) diventano i canoni di bellezza a cui aspirare diffondendo sempre più messaggi che ispirano alla ricerca assoluta del bello e alla non accettazione di se stessi;per questo è sempre più ricorrente l'uso di protesi estetiche.
    Il Dott Pietro Lorenzetti Chirurgo plastico e direttore scientifico del Villa Borghese Institute di Roma e autore del libro "Intelligenza estetica" (Il Filo) afferma :Il settore della chirurgia plastica e della medicina estetica non è stato toccato dalla crisi, anzi, le richieste d'intervento sono in aumento. Perchè i soldi riservati al miglioramento del proprio corpo non si toccano?Nei momenti di crisi 'nera', come quello attuale, dovendo già rinunciare a tante cose, non si vuole abbandonare quel sogno custodito nell'anima di stare meglio: essere più belli e piacere di più. Si fanno rinunce di altro tipo, ma non si toccano le risorse destinate alla bellezza. E non mi riferisco solo a chi vive in condizioni economiche favorevoli, ma anche chi di soldi ne ha pochi. Io credo che l'uso di protesi estetiche debba essere finalizzato a quei casi che davvero necessitano l'intervento della tecnologia come miglioramento di stile di vita. Un esempio possono essere le protesi d'anca e quelle acustiche.
    L'artrosi dell'anca è una patologia di grande impatto per la qualità della vita di chi ne soffre.
    Quando la malattia è nelle sue fasi iniziali, e se è diagnosticata in tempo utile, può essere trattata con la tecnica chirurgica mini invasiva dell'artroscopia. 
    Nelle forme di artrosi dell'anca più avanzate, invece, si rende necessario l'impianto di una protesi in sostituzione dell'articolazione malata.
    “L'artrosi dell'anca è una malattia degenerativa della cartilagine articolare e ha un carattere evolutivo. Progredisce, cioè, col tempo.“La protesi d'anca è un mezzo meccanico, ovvero un'articolazione artificiale che si propone al paziente quando avverte dolore e ha una limitazione funzionale dell'anca, ad esempio quando fa fatica a svolgere normali attività come allacciarsi le scarpe, infilarsi i calzini, salire o scendere dalla macchina, salire o scendere le scale. E' limitata anche la deambulazione, dopo cento metri non riesce più a camminare. Questo rende al paziente una qualità di vita non più accettabile, bisogna quindi sostituire l'articolazione ammalata con un'articolazione artificiale.”
    Le protesi acustiche* sono apparecchi elettronici in miniatura che ricevono, amplificano e successivamente trasmettono i vari suoni ai soggetti affetti da ipoacusia, termine che indica una riduzione dell'udito; riduzione che può essere di lieve, media o grave entità. 
    Il problema dell'ipoacusia riguarda, secondo le stime della Drees (Direction de la recherche, des études, de l'évaluation et des statistiques), quasi mezzo miliardo di persone in tutto il mondo. 
    Checché se ne possa pensare,il problema dell'ipoacusia non riguarda solamente le persone anziane, anche se, a onor del vero, si deve ricordare che il 68% dei soggetti con deficit uditivi è costituito da ultrasessantenni. 
    Soltanto il 15% circa delle persone che potrebbero ricorrere alle protesi acustiche ne sono dotate. Il dato appare sorprendente. I deficit uditivi sono una condizione che può creare non pochi problemi a livello relazionale con conseguente scadimento della qualità della propria vita. Perché quindi rinunciare a uno strumento che può, pur con certi limiti, ridurre tale scadimento? Le ragioni sono sostanzialmente tre. La prima è che molto spesso i deficit uditivi si sviluppano in modo progressivo e molte persone non si rendono conto che la loro qualità uditiva ha subito dei peggioramenti fino a che la cosa non diventa più "eclatante". La seconda ragione è che il prezzo delle protesi acustiche non è alla portata di tutte le tasche. La terza è che, a livello psicologico, la protesi acustica non è accettata di buon grado; quest'ultimo motivo è forse il più sorprendente dal momento che le protesi acustiche attualmente in commercio sono totalmente diverse da quelle dei primi tempi.
    Picasso ha scomposto la bellezza: egli ha evidenziato una bellezza diversa dai soliti canoni estetici diffusi nella società.
    Ognuno di noi è diverso dall'altro allora perchè omologarsi alla massa quando si può essere unici??
    la bellezza è soggettiva,è stare bene con se stessi e farsi accettare e amare dagli altri per quello che si è.
    LA VERA BELLEZZA è CUSTODITA NEL CUORE DI OGNUNO DI NOI.

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