Pedagogia della disabilità 2012

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Pedagogia della disabilità 2012

Pedagogia della disabilità (2012)- Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti


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    Messaggio  Admin Gio Mar 22, 2012 12:59 pm

    esercizio
    Inserisci un commento unico in cui ragionerai su
    -lezione
    -video
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    Inserisci una PERSONALE sintesi di questa tua esperienza riflessiva (compresi i riferimenti alla lezione teorica e il film), CIASCUNO per sé.

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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) Empty mappa degli stereotipi 22-marzo-2012

    Messaggio  donatella tipaldi Gio Mar 22, 2012 2:23 pm

    stamattina abbiamo riflettuto sul fatto che non è giusto usare parole in base all'inerzia perchè esse sono di fondamentale importanza.ed è per questo che bisogna fare attenzione e "pesare" le parole, per evitare di usare termini impropri o fare confusione, soprattutto quando si tratta di concetti delicati come deficit, disabilità, handicap.perchè questo significherebbe aumentare e sottolineare l'handicap piuttosto che ridurlo!
    infatti, occorre ricordare o, addirittura insegnare, alla comunità tutta che deficit, disabilità e handicap non sono termini intercambiali!! e occorre che tutti vengano a conoscenza dell' OMS ovvero dell'Organizzazione Mondiale della Sanità nata negli anni '80 che ha proposto una (giusta)classificazione, che evidenzia le possibili conseguenze delle malattie a tre livelli: menomazioni, disabilità, handicap.
    quindi, solo studiando il significato delle parole, possiamo riflettere sui nostri modi di vita ed affrontare quello che per comodità convenzionale chiamiamo l'handicap.
    la docente ci ha proposto un esercizio. ovvero la mappa degli stereotipi. ancora una volta, in me, prevale la sincerità e ammetto: a primo impatto, mi è sembrato un esercizio un po' astratto,ma anche grazie al confronto con altre colleghe, mi sono resa conto che invece questo tipo di lavoro di gruppo su questo specifico argomento, ha dato a me ( e alle mie compagne anche, credo!)delle indicazioni operative di grande importanza e ci ha aiutate anche a collocare il tema che affrontiamo sullo sfondo culturale e problematico di una realtà complessa, rivelata anche dal linguaggio che usiamo.
    molto significativo, è stato il video che ci è stato proposto. si tratta del film "indovina chi viene a cena?" e riportava alcune scene ben precise che sottolineavano innanzitutto,secondo il mio parere, il profondo cambiamento avvenuto nel corso degli anni... anche se, seppur in minima parte, i pregiudizi continuano ad esistere!
    il pensiero che mi è venuto subito in mente è: perchè discriminare un uomo, solo in base al colore della pelle? nero, bianco, giallo, rosso.. siamo uomini e godiamo tutti degli stessi diritti!! ma poi mi sono chiesta: ma crediamo davvero in ciò che pensiamo(perchè la maggior parte delle persone che conosco, dicono tutti così!)?il video ci ha mostrato un tema che "assillava" l’america negli anni sessanta e il regista stanley kramer,scegliendo un campione sociologico culturalmente elevato, lo ha affrontato in modo semplice e incisivo. le idee principali del film sono condizionate dalla drammatica situazione in cui i personaggivivono e mette in luce le assurde ipotesi di presupposte conseguenze di un matrimonio misto. colpisce molto, però, da parte dei due giovani in questione, la fiducia in sè stessi nel superare le barriere della reciproca diffidenza fra bianchi e neri con l’amore e di dare la giusta importanza ai veri affetti. tutto questo, credo che scaturisce dal susseguirsi dei dialoghi vivaci tra i protagonisti( tra genitori e figli, tra la domestica e il giovane innamorato!). credo che la chiave del film stia nello scontro fra il giovane e il padre,cioè tra i due neri che, pur scandalizzando la generazione pessimista degli anziani, mettono in luce le nuove esigenze storiche di liberarsi da ogni tabù razzista e di rivendicare la propria individualità. quindi mi è sembrato che a prevalere sia la capacità di ascoltare con le orecchie la voce del cuore!e la frase che mi ha colpito molto è quella che il figlio rivolge al padre: "perchè ti consideri ancora un uomo di colore? io mi considero un uomo!". questo sottolinea il fatto che è il contesto a determinare le condizioni di handicap! il regista, forse, vuole insegnarci ad evitare che le iniziali differenze si trasformino in progressive disuguaglianze?secondo me, è opportuno attivare strategie di recupero, integrando elementi come la capacità di assumersi responsabilità, l'autonomia di giudizio critico, la creatività che saranno sempre le colonne portanti su cui si poggerà ogni collettività.
    prometto che termino il mio commento subito,però volevo precisare che lavorare in gruppo è stato interessante e allo stesso tempo divertente! perchè mio sono confrontata con altre persone! e la cosa che mi ha sconvolta in positivo è che nella maggior parte dei quesiti che ci sono stati proposti eravamo tutte e quattro d'accordo sulle risposte da dare! :-) grazie per questa opportunità alla docente, e grazie alle colleghe per la collaborazione e il rispetto nei confronti dei punti di vista altrui!


    bene Donatella hai compreso l'intento dell'esercizio.
    sto aggiungendo qui un piccolo sondaggio
    on line.
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    angela32


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    Messaggio  angela32 Gio Mar 22, 2012 2:52 pm

    Oggi la 4 lezione del corso si inizia a delineare il percorso di studio che ci accingeremo a studiare...disabilità..deficit..handipac...il suo vero significato e come comportarci difronte a tali problematiche...termini ke prima di questa lezione avevo una conoscenza per sommi capi oggi ho invece una prospettiva diversa....la prof ci ha fatto vedere un fulm intitolato "indovina chi viene a cena" un film ke ritrae l'amore ...l'amore che nn ha èta...l'amore che non fà differenze di razze e di colore, come nel caso dei protagonisti innamorati l'uno dell'altro senza farsi condizionare dal colore di pelle differente,,,xkè la diversità non stà nel colore della pella, ma la diverità e in ognuno di noi nei nostri comportamenti nell'educazione ricevutà nella nostra cultura.Inoltre la prof ci ha dato un compito da svolgere in gruppo è stato bello è divertente confrontarci, conoscerci , e mettere in luce appunto la nostra diversità.
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    Messaggio  anastasia manzueto Gio Mar 22, 2012 3:25 pm

    Oggi è stato trattato il valore e il peso delle parole:a volte capita di dare per scontato di conoscere il significato delle parole ma non è sempre cosi. ad esempio non avevo mai pensato che il valore che viene dato al simbolo della sedia a rotelle fosse erroneo!ogni lezione di questo corso mi offre sempre qualcosa di nuovo,soprattutto mi mette in luce cose che per me erano scontate. nel corso della lezione la professoressa ci ha fatto vedere le scene migliori del film "indovina chi c'è a cena" in cui si evidenziava la diversità del protagonista.. diverse sono state le battute che mi hanno colpito:"non mi considero un uomo di colore ma un uomo!l'incontro con l'altro è un colpo,uno sbaglio!loro sono il mondo e lo cambieranno!aldilà del colore,razza ecc c'è uun uomo,la sua storia e a volte non ce ne rendiamo conto perchè ci soffermiamo sul superficiale e ci facciamo condizionare,come emerge dal film,dalla società che ci circonda.a mio parere la diversità non è un colpo ma una risorsa;l'incontro con l'altro ci arricchisce culturalmente e non dobbiamo aver paura di farci coinvolgere. in classe poi è stata fatto un altra attività riguardante gli stereotipi dove è emerso proprio ciò che capita spesso tutti i giorni:l'omologazione e come la società ci condiziona.
    la cosa piu bella che spesso ci dimentichiamo,è che siamo diversi e siamo esseri irripetibili,pensiamo un attimo se fossimo tutti uguali sai che noia,invece siamo soggetti con diverse caratteristiche,storie,sogni e invece di criticare dovremmo valorizzare le differenze nostre e degli altri.
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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) Empty disabilità, deficit, handicap

    Messaggio  filomena mosca Gio Mar 22, 2012 4:26 pm

    Oggi in aula si è argomentato sul discorso riguardante la disabilità, il deficit e l'handicap cercando di capire il loro reale significato,distinguendo la disabilità dalla malattia.La disabilità è una caratteristica del soggetto legata al contesto in cui vive e non può essere curata.Infatti gli educatori non cercano di trovare una cura, ma di rendere la persona più autonoma, diversamente dalla malattia che si può curare attraverso una cura.Per quanto riguarda invece il film trasmesso in aula, posso dire che sia un film di grande importanza, che ci fa capire che la diversità non conta se c'è l'amore, proprio come i due protagonisti.Quindi non bisogna avere dei pregiudizie sulle persone solo perchè hanno un colore della pelle diversa da noi, solo perchè sono diversi.Perchè a volte è proprio la diversità a rendere le persone speciali.
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    filomena mosca


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    Messaggio  filomena mosca Gio Mar 22, 2012 4:35 pm

    Per quanto riguarda l'esercizio svolto in aula, posso dire che sia stata una nuova esperienza significativa.Perchè con le ragazze del gruppo ci siamo confrontate e aiutate su cose che non sapevamo.Una cosa interessante è stata il fatto che con le ragazze ci siamo trovate in sintonia su tutto quello che scrivavamo.
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    Messaggio  Lucia Esposito Gio Mar 22, 2012 5:26 pm

    Oggi la lezione ha aperto un mare di concetti che troppo spesso vengono nascosti e poco presi in considerazione, almeno secondo il mio parere, il punto-chiave è stato il concetto secondo cui "è importante imparare a pesare le parole",questo perchè spesso non ci rendiamo nemmeno conto di quanto le nostre parole possano ferire le persone.
    Inoltre credo che la nostra società sia ricca di stereotipi, in relazione ai concetti di disabilità,menomazione,handicap. Mi è spesso capitato di sentire frasi come "ma sei handicappato?" oppure "quello è menomato!"
    Questa lezione mi ha fatto molto riflettere su questo,sugli stereotipi,sulla cattiveria delle persone...lo stesso vale nella trama del film "indovina chi viene a cena?" visionato solo in parte, che dovrebbe far molto riflettere su argomenti come la diversità, in questo caso anche di colore. Ed è giusto, secondo me, confrontarsi perchè aiuta nel chiarire anche il proprio pensiero associandolo a quello di altri.
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    anna marino


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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) Empty Anna Marino

    Messaggio  anna marino Gio Mar 22, 2012 5:34 pm

    Oggi in aula abbiamo affrontato l'argomento riguardante la disabilità,l'handicap e come è cambiata negli anni la denominazione di quest'ultimo e il pensiero comune su di esso;inoltre l'insegnante ci ha mostrato uno spezzone del film "Indovina chi viene a cena?";in merito a quanto visto credo che il fatto che due persone appartenenti a razze diverse o che abbiano il colore della pelle diversa non debba costituire un ostacolo ai fini della loro decisione di unirsi in matrimonio perchè nessuno a mio avviso ha il diritto di decidere cosa è giusto o cosa è sbagliato per gli altri,poichè non esistono differenze di razza,colore,religione;ma in questo caso è l'amore che supera ogni barriera o pregiudizio sociale.
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    Gabriella Barecchia


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    Messaggio  Gabriella Barecchia Gio Mar 22, 2012 6:02 pm

    la lezione di oggi ha permesso credo a tutti di riflettere bene sul peso che le parole possano avere, soprattutto in determinate circostanze. Ho sempre considerato persone con disabilità persone uguali a noi. Esperienza personale, mio padre è non udente. Sin da piccola ho capito quanto delicata potesse essere la situazione per lui. In famiglia nessuno gli ha mai fatto pesare questa sua disabilità. Anzi, molte volte lo consideriamo fortunato magari quando in determinate situazioni non ha voglia di ascoltare, basta che spegne la sua piccola protesi acustica ed il gioco è fatto! Ho notato come, con il passar degli anni, anche lui abbia imparato a non dar peso a questa sua mancanza sensoriale. Ci scherza su, proprio perchè siamo stati noi familiari bravi a non fargli pesare nulla. Ci sono comunque ancora momenti in cui mio padre è dispiaciuto, quando andando a fare la spesa, oppure a lavoro, qualcuno lo chiama "sordo" oppure si accorge di essere notato. Io, come del resto mia mamma e mia sorella, abbiamo sempre cercato di aiutarlo a non dar peso alle parole di passanti, perchè loro non potevano capire! Stesso discorso vale, agganciandomi al film visto oggi in aula, per cori razziali. Quante volte si sente persone dire "sei uno sporco negro" ? E io mi chiedo, perchè nel XXI secolo, ci sono ancora mentalità ristrette che non accettano mescolanza di culture? Io sono scout e proprio con il mio gruppo abbiamo fatto un corso di alfabetizzazione per ragazzi senegalesi i quali erano desiderosi di imparare l'italiano per poter così frequentare una scuola, speranzosi di trovare un lavoro migliore con un diploma. Considero razziale anche il cercare persone di altre nazioni per lavorare nei campi, o per fare qualsiasi lavoro duro che a noi italiani proprio non va di fare! Perchè? Perchè abbiamo perso il senso dell'essere, il valore del sacrificio, il valore delle cose. Ci piace stare seduti dietro una scrivania e non fare niente, anzi, a volte anche quello ci risulta faticoso! Ho notato che lavori come l'artigiano, il calzolaio, non esistono più, perchè vengono considerati dalla società lavori di serie B. Coloro che invece riescono a percepire il senso del sacrificio, ma soprattutto che non badano alla qualità e quantità del lavoro, sono proprio persone provenienti da altri paesi. A loro non interessa fare un lavoro che gli permettesse di guadagnare molti soldi per comprarsi una macchina d'ultima generazione invidiata da tutti, a loro interessa guadagnarsi quel poco che serve per vivere. il resto è di più! Se invece, ci soffermassimo un attimo a pensare e capissimo davvero il giusto valore della vita, apprezzeremo anche un "misero" lavoro. Vedere persone esempio senegalesi(nomino loro perchè sono i più visti) che quando cercano lavoro si sentono dire vai al semaforo a vendere fazzoletti è spaventoso! Perchè non andiamo noi al posto loro e ci prendiamo tutte le belle parole come loro? Perchè una persona con colore della pelle diverso da noi deve essere trattato in questo modo? Eppure loro sono molto più civili di noi. Ci accolgono senza problemi, non badano al colore della pelle ne a differenze culturali. E allora l'uguaglianza di cui tanto si parla dov'è?
    Per quanto riguarda invece la scelta della parola che più mi fa pensare, ho scelto mostro perchè siamo soliti dire ad una persona magari non bella esteriormente che è un mostro, oppure ad una persona con problemi visibili fisici. Credo che questa sia la parola più brutta da dire. nessuno è bello o brutto, ognuno è bello a suo modo. Non bisogna sempre soffermarsi alla bellezza esteriore, c'è anche la bellezza d'animo, che vale molto di più. Come si dice, sei bello ma non balli, una cosa del genere. Proprio perchè la bellezza esteriore non serve a niente se poi dentro, nell'anima, sei rude, antipatico e altri termini brutti appunto! Gesù ci insegna che è la bontà d'animo quella che conta. Per me nessuno è bello o brutto, per me sono tutti belli. Anche chi ha un carattere magari un pò brusco. Il mondo è bello proprio perchè varia!!

    Grazie Gabriella
    per la condivisione e per la riflessione
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    maria rosaria russino


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    Messaggio  maria rosaria russino Gio Mar 22, 2012 6:13 pm

    Oggi abbiam affrontato un altro tema molto importante ,a mio avviso, ed appunto il saper ben adoperare le diverse terminologie a seconda dei problemi che si presentano per ogni soggetto.
    I termini presi in considerazione sono : disabilità ed handicap; spesso si confonde non sapendo i veri significati e accomunando quasi sempre ad un soggetto una terminologia che non rispecchia ciò che è realmente il suo deficit...
    Molto interessante è stata una definizione che almeno per me era già nota e cioè " è il contesto sociale a determinare la condizione di handicap" ,già.... a causa di fattori sociali o di usi sbagliati di terminologie o di pregiudizi quasi imposti si è portati a far aumentare nel soggetto la sua stessa diversità...e non di certo aiutarlo....
    Anche il film visto è stato significativo,in quanto andava a focalizzare su quelle che erano le scene " chiave" che andavano ad esprimere realmente il problema della diversità....una diversità non fisica ma di etnia legata ai modi anche di intendere e di pensare ....Una frase che mi ha profondamente colpito è stata " pensare che sappiano quello che fanno..."
    emerge l'autorità di un padre che per paura di affrontare le diversità e poichè legato ad un handicap sociale che fortemente lo influenza,riesce a vedere l'unione dei due protagonisti come una tragedia ....un amore per tutti impossibile ,ma che solo grazie alle parole del giovane amante verso il padre e cioè " ti consideri ancora un uomo di colore,ma io sono solo un uomo..." che riesce ad esprimere senza alcun timore il suo voler essere DIVERSO....e voler soprattutto affrontare i pregiudizi sociali...
    Un tema quello delle differenti etnie prima molto forte,ma che oggi riusciamo ad affrontare senza grandi contrasti...
    Per quanto riguarda l'esercizio svolto in classe devo ammettere che nonostante l'ora è stato di mio gradimento,o meglio è stato stimolante e ha permesso di mettere a confronto le proprie idee con quelle delle mie colleghe...soprattutto interessante nel dare una definizione ai vari termini richiesti....è emerso infatti che per quanto alcuni di essi erano termini ben conosciuti e altri meno,ognuna di noi ha espresso liberamente la propria idea....
    Infine voglio ricordare come è indispensabile l'occhio non diverso di colui che guarda la persona con diversità....
    Tommasina Cataldo
    Tommasina Cataldo


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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) Empty "Ti consideri ancora un uomo di colore,io mi considero un uomo!"-->La Diversità!

    Messaggio  Tommasina Cataldo Gio Mar 22, 2012 6:24 pm

    Questa lezione è stata molto interessante,in quanto finalmente,ho compreso il vero significato e la valenza che ogni parola racchiude! Personalmente ritenevo difficile spiegare alcuni termini,ad esempio,il concetto di handicap o menomazione,ma grazie alla spiegazione di oggi sono riuscita a comprendere innanzitutto le differenze,ma anche i significati,le caratteristiche,e soprattutto come e quando utilizzarli.
    L’esercizio in aula è stato svolto in maniera molto riflessiva per quanto riguarda il mio gruppo…ci siamo soffermate su due punti in particolare:-per primo il concetto di mostro…è difficile definire “cos’è un mostro?”Magari anche quando in passato abbiamo incontrato questa parole forse non ci siamo mai chiesti a cosa o quale categoria affibbiarla … Sembrerò sciocca ma per me il mostro è una figura ibrida,il classico personaggio dei film di fantascienza,non riesco ad accostarlo al mondo umano…e forse è per questo che in aula con il mio gruppo ci siamo soffermate molto,perché logicamente altre avevano posizioni discordanti..E’ stato un bel confronto!-l’altro motivo di perplessità è stato la delineazione di una categoria,ovvero “cosa non siamo”,è difficile proiettarsi in un’ottica esterna e capire cosa non siamo,perché nella vita,per quanto mi riguarda cerco sempre di capire ciò che sono,ciò che faccio,ciò che mi appartiene… mai mi sono cimentata sull’opposto!
    Con il film “Indovina chi viene a cena?” ci siamo soffermate sul tema delle diversità,che cos’è in fondo la diversità?La volontà di giudicare l’altro?Di stabilire erroneamente che esistono delle razze?La diversità non è un limite,non è un problema,non bisogna considerare diverso colui che ha un color di pelle non uguale al nostro!Nel film, il concetto di diversità si evince dal “dolore” che i genitori di entrambi i giovani provano in quanto non gradivano questo rapporto…per uno stereotipo,per una banale fatalità che consideravano l’uomo diviso in tante razze… Razza un concetto creato dal senso comune ,ma che in realtà non esiste! L’uomo è si diverso da un qualsiasi altro uomo,perché in fondo essere uguali è brutto…essere uguali poi per chi?Per una società che non fa altro che omologarci e renderci uguali a stupidi personaggi che i mass media ci introiettano? No…preferisco la diversità…preferisco modi di pensare nuovi,travolgenti,rivoluzionari…preferisco il confronto,il dialogo anziché la monotonia della società d’oggi! cheers
    Giovanna Di Francesco
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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) Empty mappa degli steriotipi 22 marzo

    Messaggio  Giovanna Di Francesco Gio Mar 22, 2012 6:32 pm

    Oggi in aula abbiamo affrontato un argomento inerente al significato delle parole e sul loro uso...che spesso è improprio.Credo che bisogna fare molta attenzione quando si vuol dire qualcosa,ma soprattutto bisogna PENSARE a ciò che si vuole dire, al messaggio che si vuol far passare, in modo da evitare dei disagi, soprattutto quando si tratta di temi molto delicati come deficit, disabilità, handicap.
    credo che sia molto utile SPIEGARE A chi non lo sa, il significato dei termini di:
    deficit, disabilità e handicap;Tali termini possono essere compresi solo con una maggiore diffusione dell' OMS "Organizzazione Mondiale della Sanità" nata negli anni '80 che ha Classificato in modo equo i vari termini ed evidenzia le varie conseguenze delle malattie, raggruppandole in tre livelli: menomazioni, disabilità, handicap.
    Purtroppo, con sincerità, io non ho fatto l'esercizio fatto in classe, perchè solo 5 minuti prima che iniziasse l'esercizio sono dovuta scappare a causa delle "FISIOTERAPIE" e di questo sono molto dispiaciuta :-(.
    Ma ci tenevo a commentare ciò che abbiamo affrontato a lezione, perchè come sempre...mi coinvolge per motivi personali, e mi lascia sempre qualche informazione in più.. Grazie davvero
    P.S. la parola che più mi ha colpito è stata MOSTRO. perchè credo che non sia poi una parola molto adeguata,soprattutto nella disabilità...anzi.. è veramente brutto definire un disabile un Mostro..io credo che ogniuno di noi, disabile o no, più che mostro sia speciale, anzi come fa detto la prof oggi al corso, un disabile non è altro che un ABILE CHE HA SVILUPPATO DI PIù RISPETTO AGLI ALTRI DIVERSE CARATTERISTICHE, esempio un ceco..ha un udito migliore rispetto ad un normodotato. vorrei inoltre aggiungere una foto che può simboleggiare una disabilità diversa dalla solita sedia a rotelle...
    [img]lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) Cani_g11[/img]

    Grazie a voi e a te Giovanna
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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) Empty Bisogna guardare il mondo con occhi diversi...

    Messaggio  Imma Saviano Gio Mar 22, 2012 6:33 pm

    In aula,abbiamo posto la nostra attenzione all'importanza delle parole perchè come afferma Canevaro''nelle parole è contenuto il modello operativo a cui si fa riferimento''.Bisogna dare il giusto peso alle parole per rispettare sempre la persona che abbiamo di fronte e ricordarci che non va scomposta in parti,ma considerata nella sua globalità.Non bisogna far confusione tra deficit(organico,mancanza totale o parziale di una determinata funzionalità,ad esempio Atzori non aveva le braccia),handicap(difficoltà a maturare disposizioni necessarie alla realizzazione progressiva della personalità integrale ed è molto legato al contesto ad esempio una persona su una sedia a rotelle incontra difficoltà nel salire le scale)e disabilità(incapacità conseguente alla menomazione,è l'esteriorizzazione della causa psico-biologica).
    Altra confusione da evitare è quella tra handicap(ostacolo che impedisce a una persona con deficit di portare a termine una particolare attività,ad esempio le barriere architettoniche in Italia,tranne in Olanda perchè non ci sono,visto che tutto è accessibile) e ausilio(apparecchiatura che aiuta una persona con deficit a ridurre l'handicap ad esempio la sedia a rotelle).
    Abbiamo parlato di tre classificazioni internazionali importanti:1)ICD(1970)che permetteva di cogliere la causa delle patologie,fornendo per ogni sindrome e disturbo una descrizione delle principali caratteristiche cliniche ed indicazioni diagnostiche;
    2)ICIDH(1980) che esalta l'importanza di menomazione,abilità e partecipazione;
    3)ICF(1990)dove oltre ai fattori biomedici e patologici sottolinea l'importanza dell'interazione sociale ad esempio Atzori deve combattere per poter guidare con i piedi e due sono le parole chiavi CONTESTO SOCIALE e STATO DI BENESSERE.
    Noi futuri educatori non dobbiamo curare,ma mirare al miglioramento della vita della persona e alla sua autonomia.
    Per quanto riguarda l'esercizio svoltosi in aula è stato un momento di scambio di idee,di confronto e di arricchimento su temi molto significativi dal punto di vista sociale,un'apertura su chi la pensa in modo diverso da me.La parola che ho trovato piu' difficoltà è stata ''diverso'':non riuscivo a trovare parole giuste per definirlo anche perchè nella società in cui viviamo si associa molto spesso ad essa la parola ''disuguale'' in modo negativo.
    Altro tema interessante in questa giornata è scaturito dal video ''Indovina chi viene a cena?''.
    Siamo negli anni Settanta, Joanna Joe Drayton, una ragazza bianca americana, cresciuta in un'agiata famiglia si innamora del Dr. Prentice, uno stimato medico afroamericano.Prima di sposarsi devono far fronte a una serie di ostacoli,tra cui la disapprovazione dei genitori.Nonostante tutto riescono a raggiungere il loro sogno,quello di sposarsi grazie all'amore che li unisce e che vince su ogni cosa,rimuovendo alcuni ostacoli che a primo impatto sono insormontabili
    Penso che una persona non si giudichi in modo negativo dal colore della pelle o dalla razza alla quale appartiene.
    Questa situazione nasce dalla paura e dall'ignoranza per tutto quello che è nuovo e diverso da noi.
    La nostra società è ricca di pregiudizi,infatti,si assiste a una forte chiusura mentale nei confronti del ''diverso'':lo si considera come un ostacolo da annientare.L' altro non è un ostacolo,anzi un persona che ci può far crescere dal punto di vista culturale e soprattutto dal punto di vista UMANO perchè come ci ricorda l'articolo 3 della costituzione ''tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge,senza distinzioni di sesso,di razza,di lingua,di religione,di opinioni politiche,di condizioni personali e sociali''.


    Ultima modifica di Imma Saviano il Gio Mar 22, 2012 6:49 pm - modificato 1 volta.
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    Messaggio  viviana.imparato Gio Mar 22, 2012 6:44 pm

    Anche questa quarta lezione ci ha fornito tantissimi spunti di riflessione. L’argomento trattato riguarda l’importanza delle parole e l’importanza di porre attenzione nel loro utilizzo poiché come affermato da Canevaro,“utilizzare termini impropri e fare confusioni linguistiche,può essere un modo per aumentare l’handicap,anziché ridurlo”. Per questo è importante soffermarsi sul significato dei termini disabilità,menomazione,handicap,deficit e utilizzarli in modo corretto per non incorrere in confusioni linguistiche. Oggi,ad esempio,ho appreso che i termini “deficit” ed “handicap” non sono sinonimi come credevo prima di accostarmi a queste tematiche.Il deficit,infatti,è uno scompenso che la persona ha a livello personale e soggettivo mentre l’handicap è qualcosa di oggettivo ed è legato allo svantaggio sociale della persona e può,dunque,essere aumentato,ridotto o annullato. L’ambiente sociale è,infatti,di grande importanza ed è per questo che l’ICF introduce questo aspetto nella sua classificazione in modo da guardare alla persona nella sua globalità.
    Altro importante aspetto trattato nella lezione odierna è quello degli stereotipi. Gli stereotipi sono delle idee preconcette che non si basano su esperienze dirette ma rappresentano “una visione largamente condivisa su un luogo, un oggetto, un avvenimento o un gruppo riconoscibile di persone accomunate da certe caratteristiche o qualità”. Per aiutarci a riflettere su questo aspetto ci è stata proposta una mappa degli stereotipi,esercizio da svolgere con un gruppo di colleghe. Inizialmente mi sono sentita spiazzata dall’idea di dover condividere le mie idee con ragazze che non conoscevo e che avrebbero potuto avere opinioni diverse dalla mia ma ho notato,invece,un forte spirito di collaborazione e di riflessione. La parte teorica che ha preceduto l esercizio ci ha aiutate a porre una certa attenzione nei confronti del significato delle parole incontrate,confrontandoci sui diversi significati che queste avevano per noi. Per quanto riguarda il termine che mi ha fatto più pensare tra quelli incontrati svolgendo l esercizio,devo dire che è stato il termine “paraplegico”. Mi sono resa conto,infatti,di aver sentito tantissime volte questo termine ma di non conoscerne il significato reale. Paraplegico:persona disabile,so solo questo. Ma non conosco davvero quali sono le condizioni di una persona paraplegica e non conosco quali possano essere le sue difficoltà;fino a questo momento avevo,infatti,un’idea del termine che si discosta dalla realtà. Ciò mi riporta ancora all’importanza delle parole e al’importanza di attribuire ad un termine il suo corretto significato.
    Per concludere vorrei soffermarmi sul video visionato.Si tratta di scene tratte dal film del 1967 “indovina chi viene a cena?”.Sottolineo l’anno in quanto al tempo dell’uscita del film,i matrimoni definiti “misti” erano ancora illegali in diversi stati americani.Oggi,fortunatamente, le cose sono molto cambiate ma i passi da compiere sono ancora tantissimi. Oggi ognuno può sposare chi vuole ma gli occhi di molte persone sono ancora critici quando si trovano di fronte ad una coppia dai diversi colori della pelle. IQuesto perché vi è ancora una sorta di paura nei confronti di colui che è diverso da noi senza rendersi conto che,in realtà,l’unica cosa a renderci diversi è la nostra personalità.A tal proposito vorrei riportare una frase pronunciata dal protagonista rivolgendosi al padre: “ ti consideri ancora un uomo di colore,mentre io mi considero un uomo”. Un uomo non può essere giudicato solo in base a ciò che appare esteriormente (colore della pelle,mancanza di arti,ecc…),un uomo va colto nella sua complessità ed interezza.
    Il video,inoltre,mi ha suscitato un quesito:cosa pensanole persone di un'unione tra una persona vista come "normale" ed una disabile???Quali difficoltà incontrerebbe (a livello sociale e familiare) una ragazza,qualora si innamorasse e volesse sposare un uomo non vedente o con difficoltà motorie?????
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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) Empty E' il contesto sociale a determinare le condizioni di handicap!

    Messaggio  Lorenza Baratta Gio Mar 22, 2012 6:45 pm

    Stamattina in aula abbiamo affrontato il problema di dare il giusto peso alle parole,dando il significato ad alcune parole quali deficit,disabilità,handicap e come negli anni si siano evolute,abbandonando l'indicazione fin troppo semplicistica e riduttiva data agli individui affetti da particolari deficit fisici,pschici o sensoriali.Ho prestato particolare attenzione ad una frase detta dalla docente:"E' il contesto sociale a determinare le condizioni di handicap",trovo molto vera e significativa questa frase,infatti a monte di qualsiasi tentativo di soluzione dei problemi legati all'handicap vi è la necessità di mutare il modo stesso con cui la società attuale si pone nei confronti dei diversamente abili,i quali si trovano a testimoniare giustamente in modo critico contro le malefatte,le ingiustizie e le inadempienze della comunità sociale.Una comunità che a mio avviso trova più conveniente isolare e nascondere questi problemi,in tal caso credo che uno degli obiettivi più importanti da perseguire è quello di stimolare la convivenza dei diversamente abili con le persone normodotate anche mediante un'opportuna opera di sensibilizzazione di questi ultimi chiamati ad accettare l'altro non in modo pietoso ma creando unione e dialogo senza pregiudizi.
    Ho trovato molto interessante la proposta del film "INDOVINA CHI VIENE A CENA?",questo film tratta di una coppia di anziani coniugi bianchi sconvolti all'annuncio che la loro unica figlia sia innamorata di un uomo di colore;la madre dopo un primo smarrimento accetta la situazione mentre per il padre il matrimonio è impensabile,sarà infine lo stesso padre della sposa,dopo una lunga riflessione a riconoscere di essere stato miope e meschino nei confronti di questa persona di colore...!!!Nonostante il periodo storico particolare e le discriminazioni raziali presenti negli Stati Uniti,purtroppo ancora oggi viviamo realtà simili.A tal proposito mi viene da ricordare il 1 articolo della "Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo" in cui si afferma:"Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti";tutti i popoli della Terra hanno piena consapevolezza di quelli che sono i diritti inviolabili propri di ciascun uomo,come la libertà di pensiero,di parola e la pari dignità di ogni persona appartenente al genere umano senza alcuna distinzione di colore,sesso,razza,religione o orientamento politico.Tuttavia malgrado la conoscenza di questi diritti sia ormai diffusa in tutte le zone del mondo,bisogna ammettere che in molti casi vengono ancora ignorabilmente calpestati...Un messaggio importante che si evince dalla visione di questo film è il concetto di Amore,in grado di andare oltre qualunque confine e pregiudizio;un messaggio d'amore,di apertura verso il prossimo che sia egli di colore o diversamente abile,che non deve mai smettere di esistere in un mondo sempre più pieno di pregiudizi e intolleranze.
    Per concludere la docente ci ha proposto un esercizio di gruppo,a mio avviso molto interessante.Confrontarmi con altre ragazze mi ha dato la possibilità di esprimere anche in modo istintivo i miei pensieri e allo stesso tempo è stato piacevole relazionarmi con loro e riscontrare i miei stessi punti di vista.
    Rita Gaita 1990
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    Messaggio  Rita Gaita 1990 Gio Mar 22, 2012 7:05 pm

    Come ben sappiamo, le parole, sono quel qualcosa di eccessivamente utile per poter comunicare con gli altri. La cosa importante però,come abbiamo visto oggi in aula, è che le parole hanno un peso, e anche un loro significato che spesso porta in se vari simboli. Questi ultimi, a loro volta, possono portare alla formazione di stereotipi e quindi laddove la parola è usata in maniera impropria, si potrà creare un simbolo del tutto errato e molte volte discriminante. Nel momento, in cui parliamo della disabilità, dobbiamo trattare anche la differenza che c’è tra questo termine cioè DISABILITA’, HANDICAP e DEFICIT, tre termini completamente diversi tra loro. Solo tramite lo studio delle parole, infatti, possiamo riflettere su quello che la società chiama handicap o addirittura handicappato, che porta in se un significato spregiativo maggiore. Proprio sulla scia di questo uso improprio dei termini, la professoressa, ci ha proposto un esercizio, cioè la mappa degli stereotipi ,che mi ha portato non solo a riflettere sulle parole proposte,ma mi è stata anche utile per confrontarmi con le mie colleghe di corso, con la quale mi sono trovata in sintonia e che non solo hanno rispettato il punto di vista altrui senza far prevalere il loro, ma hanno cercato di dar vita a quello che potesse essere un unico pensiero, insomma come succede in quelli che vengono definiti dei “buoni gruppi di lavoro”.
    Per quanto riguarda il video, invece, mi ha fatto riflettere ancora di più su quella che la diversità che nel film “indovina chi viene a cena” è una diversità non fisica, ma prettamente etica. Ecco a voi alcune parole chiave che ho trovato nel video proposto:
    •Razza ---> è un concetto che secondo me non esiste. A differenza degli animali, noi non siamo assolutamente distinti per razze (bianca, gialla, nera) perché siamo tutti appetenti al genero umano. Einstein, ad una domanda posta dai nazisti in un questionario dove gli si chiedeva la RAZZA, lui rispose UMANA anziché ebraica e questo penso ci possa introdurre bene quello che è il concetto di diversità e soprattutto di uguaglianza. Una diversità che in tal caso viene accentuata sul piano morale e non più solo su quello fisico e un’uguaglianza che, invece, viene abbattuta a causa dei termini impropri creati dagli stessi uomini.
    •Difficoltà del contesto che non accetta l’unione tra “l’uomo nero e la donna bianca” --- > come il contesto non accetta questa unione perché “squilibrata” in quanto, negli anni in cui è stato ambientato il film, vi erano delle leggi che sanzionavano l’unione o semplicemente la convivenza con persone di “razza” diversa, così la società difficilmente accetta le persone disabili. Queste spesso sono emarginate, sono prese in giro e questo avviene soprattutto nelle scuole, dove i ragazzi, non riflettono affatto sulla difficoltà del compagno che gli è accanto. Essendo animatrice di un gruppo di bambini in parrocchia, sono stati stesso loro, nel momento in cui abbiamo parlato delle disuguaglianze, a raccontare alcuni aneddoti che sono successi nella loro classe e riguardavano proprio i bambini disabili. Molti, infatti, hanno messo in evidenza proprio questo aspetto cattivo che gli altri hanno nel non accettare la persona per loro diversa. È vero il contesto non è lo stesso del film, sia storicamente che come situazione che prendiamo in considerazione, però questo ci fa capire quanto esso sia importante,sia nel rafforzare la personalità o del soggetto disabile o di coloro che per altri aspetti morali ed etnici sono diversi da noi,sia nell’abbattere quella personalità, o in formazione o che seppur formata, necessita sicuramente di un sostegno. È proprio a questo punto che possiamo collegarci a quello che sarà la prossima parole chiave ovvero
    •Le conseguenze e il pensiero degli altri --- > un pensiero che a livello sia di “disabilità etica” sia di “disabilità fisica” è sicuramente importante perché come tutti ben sappiamo il pensiero degli altri è qualcosa che comunque ci coinvolge, che ci porta, come affermato prima, a costruire o distruggere la nostra personalità. Questo avviene anche perché, come studiato oggi in aula, spesso si usano termini impropri e dispregiativi.
    •Cambiare il mondo con le loro diversità ---> questo è l’ultimo punto e penso anche uno dei più importanti perché è la risposta a quanto detto fin ora. Le persona diverse da noi che lo siano per il colore della pelle, o per disabilità fisica, sono persone capaci di cambiare il mondo grazie alla loro diversità. Una diversità che li identifica, che li rende unici e speciali, che non li deve mai portare a vergognarsi di loro stessi nonostante le persone non apprezzino ciò, nonostante non siano istruite ad accogliere la diversità.
    In conclusione il protagonista del film in una disputa col padre si definisce UN UOMO E NON UN UOMO DI COLORE. Il contesto è quello che influenza il tutto, è quello che porta alla disuguaglianza, al concepire il disabile, il menomato, il soggetto diverso per colore della pelle, cultura, religione e quant’altro, come una persona diversa da noi. Finchè non ci educhiamo ad accettare queste diversità, finchè le persone non capiscono che dietro la diversità, c’è l’arricchimento e la “specialità” di una persona, allora non possiamo andare da nessuna parte e non possiamo, in alcun modo, definirci come una collettività che collabora per il bene di tutti. Ecco il motivo per cui bisogna ricorrere a strategie di recupero per tutti coloro che formano la collettività (dalle famiglie in cui vi è una persona disabile, alle persona che vivono la quotidianità).
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    Messaggio  Antonella Russo Gio Mar 22, 2012 7:08 pm

    Vorrei fare una premessa prima di cominciare la mia analisi sulla lezione e sul laboratorio di questa mattina...Quando vidi gli esami che erano presenti al secondo semestre mi colpì subito questo di disabilità perché possiamo sapere tutto riguardo la materia, ma andando avanti con le lezioni mi accorgo che in realtà noi, o almeno io, non sappiamo niente...ci sono tantissime cose che diamo per scontato e la più banale è proprio LA PAROLA.

    La lezione di oggi è partita appunto con la frase di Canevaro: Le parole sono importanti! Secondo me quest'affermazione va oltre il concetto di disabilità...è importantissimo a mio avviso dare il giusto peso alle parole, soprattutto in situazioni "diverse", poiché esse potrebbero causare un seria difficoltà. Quante volte ci è capitato di dire: " va beh, era questo quello che volevo dire"... NO! Non è cosi, perché dire rosso non significa dire giallo...ogni parola ha il suo peso e il suo significato ed è giusto usarle con parsimonia. E per questo è importante evidenziare la differenza che vi è tra deficit o menomazione, disabilità e handicap...sembrano sinonimi ma non è così. Il deficit è la mancanza di qualcosa che può essere fisica, psicologica, biologica. L'esteriorizzazione della causa, della mancanza psico-fisica da vita alla dis-abilità ossia l’incapacità di svolgere determinate funzioni e di assolvere particolari compiti. Nel momento in cui il deficit e la disabilità causano problemi alla persona con disabilità all'interno di un gruppo di appartenenza, si deve parlare di handicap. Come possiamo notare vi è un collegamento tra le tre PAROLE ma non parliamo della stessa cosa...

    Tra le parole sopra elencate quella sulla quale ho riflettuto maggiormente è il termine DIVERSO. Perché? Semplice...a mio avviso la parola diverso potrebbe essere l'unica che accomuna tutti gli altri termini...infatti anche nel lavoro di gruppo è stata la parola sulla quale abbiamo speso più tempo. Mi sembrava di dire sempre la stessa cosa per tutti i termini proposti a lezione, mostro, disabile, diverso, paraplegico etc... Sono arrivata alla conclusione che ragionando sul significato della parola diverso, ovvero, colui che si presenta con un'identità, una natura nettamente distinta rispetto ad altre persone o cose, è quella che racchiude un po tutte gli altri termini... Ma nonostante tutto è importante dare ad ogni parola il proprio significato, la propria identità, quasi come se fosse una persona!

    Il diverso...quando pensiamo al diverso non ci viene subito il mente il diversamente abile, ma colui che si distingue da noi per il colore della pelle, per il suo modo di vestire, per la sua cultura... Gli spezzoni del film " Indovina chi viene a cena?" è l'esempio della diversità...la cosa che mi ha colpito di più è vedere come non solo esistono dei pregiudizi verso i "neri" ma anche questi ultimi nei confronti dei "bianchi" hanno dei pregiudizi... Non so quanto questa diversità oggi possa essere superata, è brutto dirlo ma credo che ancora oggi nel 2012 ci troviamo difronte a queste situazioni...
    Chi sa quando riusciremo a vivere senza pregiudizi, che anche inconsciamente fanno parte di alcuni di noi...

    è proprio vero quanto dici antonella
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    Daniela D'urso


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    Messaggio  Daniela D'urso Gio Mar 22, 2012 7:17 pm

    “Parole.. sono solo parole”.. ed è così,con questo pensiero, che giustifichiamo spesso le nostre mancate conoscenze o la poca voglia di approfondire i significati che invece si nascondono dietro esse. Non tutto può essere usato nella medesima maniera, infatti a lezione abbiamo appreso che termini come deficit,disabilità ed infine handicap che tutti noi tendiamo ad accumunare sono invece distinti e differenti. Purtroppo oggi si tende un po’ a semplificare tutto, a ridurre, a sintetizzare credendo di eliminare il superfluo eliminando invece sfumature,dettagli che hanno una rilevante importanza, un po’ come quando nella nostra lingua ricorrono parole che al primo impatto sono scritte identiche ma che se si sposta la posizione dell’accento cambiamo totalmente il significato [esempio affétto (io taglio a fette) affètto (sentimento)]. Questo esempio è certo lontano dal nostro caso, ma credo sia un’iperbole,un modo per far comprendere meglio quanto abbiamo imparato e quanto voglio dire. Andare oltre, oltre ciò che comunemente si pensa, ma approfondire,indagare , perché non tutto quello che crediamo è giusto e quindi se ci arruoliamo il diritto di parlare, giudicare dobbiamo farlo in maniera corretta. Un altro aspetto che mi ha colpito in classe è stato l’esercizio svolto.. ho notato che fino a qualche settimana fa avrei riscontrato maggiori difficoltà, oggi invece mi sento più consapevole e per questo è stato soddisfacente e piacevole poter definire di volta in volta il diverso, il disabile..ecc. sia con una maggiore sensibilità che con una maggiore base teorica. Per quanto riguarda il video mostrato in classe, si discosta dal discorso sulla disabilità ma fonda il suo messaggio su un altro tema attuale : quello delle diversità ! Il tema su cui si incentra è la storia d’amore tra una donna bianca e un uomo nero, giudicata in maniera negativa. Fortunatamente oggi le cose sono cambiate,almeno parzialmente.. se prima negli anni 60 questa unione era vista come qualcosa di impensabile anche da parte delle stesse persone di colore , odiernamente abbiamo superato questa barriere,questi preconcetti sapendo oltrepassare un banale colore della pelle. Sfortunatamente però ,d’altro canto, ne sono nati di nuovi , oggi infatti unioni tra persone dello stesso sesso sono comunque generalmente mal viste anche se accettate parzialmente. Auspicherei quindi ad un futuro in cui bianchi e neri,disabili e normodotati, uomo ed uomo, donna e donna, giovane ed anziano possano essere LIBERI di esprimere il loro amore senza suscitare scalpore e quindi camminare tra la gente con la stessa naturalezza; non correndo il rischio che essa si “senta in obbligo” di girarsi a guardare la strana coppia del momento.

    mostro senza dubbio mi ha colpito di più perchè mi è sembrato strano ritrovare un termine in quell'elenco decisamente negativo e dispreggiativo. Le prime immagine nella mia mente che esso ha richiamato sono state quelle di tutti quei casi di omicidio che si sentono quotidinamente nei nostri tg.. perchè credo che privare un essere umano del dono più prezioso che abbiamo,ovvero la vita, sia qualcosa che nessun umano appunto dovrebbe essere in grado di compiere perchè solo dei "mostri" possono avre il cuore di compiere determinate azioni.


    Ultima modifica di Daniela D'urso il Gio Mar 22, 2012 9:16 pm - modificato 1 volta.
    Sabrina Vitulano
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    Messaggio  Sabrina Vitulano Gio Mar 22, 2012 7:41 pm

    "Tu ti consideri ancora un uomo di colore,io mi considero UN UOMO!". Questa frase ha richiamato la mia attenzione poichè,attraverso di essa,è stato possibile abbattere le barriere e i pregiudizi che rendono,troppo spesso,noi uomini prevenuti e limitati,sia nel pensare che nell'agire. La diversità non può dipendere dal colore della pelle o dall'appartenenza ad un'altra cultura e,quindi ad un altro paese,poichè la bellezza e la nobiltà dei sentimenti,come l'amore,va ben oltre tutto ciò che non è altro che "APPARENZA". Nel corso delle storia,spesso e volentieri,noi "BIANCHI",siamo stati accusati di comportamenti discriminanti e razzisti nei riguardi dei "NERI",come risulta evidente nel film,in cui la famiglia della protagonista si oppone e riflette,ardentemente,sulla scelta della propria figlia. Ma,in realtà,emerge anche un altro fattore ossia che,anche la famiglia di lui,è contraria alla decisione e al desiderio del proprio figlio. La scena finale del video,infatti,si conclude in questo modo: "Non si ritiene opportuno che voi vi sposiate!". Dunque,solo un pensiero mi viene in mente:Se esistono,realmente,persone in grado di andare oltre e di abbattere questa "diversità" imposta dalla nostra società...Possono,almeno,essere libere di fare le proprie scelte senza essere ostacolate proprio da coloro che dovrebbero desiderare solo il meglio e il bene per i propri figli?

    "Ogni cosa, finché dura, porta con sé la pena della sua forma, la pena d'esser così e di non poter essere più altrimenti."
    Luigi Pirandello


    Nell'attività svolta oggi in aula,abbiamo avuto la possibilità di riflettere su diverse tematiche,tutte interessanti e attuali.
    La mia mente si è soffermata,più a lungo,proprio sul concetto di "DIVERSITA'"...a mio parere,basandomi sull'educazione che mi è stata impartita,ritengo che non esiste alcuna diversità poichè noi uomini siamo tutti uguali,nonostante i nostri pregi e i nostri difetti.
    Credo che tutto dipenda dal modo di guardare e di vedere le cose e la realtà...perchè se tutti riflettessero un pò di più,si accorgerebbero che non esiste alcuna "diversità",se non quella che,spesso,vogliamo imporre proprio noi stessi.
    Irene De Vita
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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) Empty Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)

    Messaggio  Irene De Vita Gio Mar 22, 2012 7:42 pm

    Oggi in aula abbiamo fatto una "prova" a gruppi, per dare significato ad alcune parole. E' stato un lavoro interessante nonché e importante perchè c'è stato interscambio tra noi, per cercare di dare un senso ad alcune parole assolutamente importanti e da considerare nella vita quotidiana, scambi di idee che possono arricchire sia noi che gli altri.
    Rispetto al film che abbiamo visto: Indovina chi viene a cena? ho di getto messo giù un mio pensiero.
    Per me la diversità non è rappresentata dalla religione, colore della pelle, usi, costumi.... Perchè considerarsi diversi da chi è come noi é discriminazione! Nessuno è diverso, siamo noi che rendiamo gli altri diversi perché ci sentiamo superiori per motivi inesistenti. La "diversità" dovrebbe rappresentare un movente per arricchirsi e arricchire, immedesimandosi o cercando di capire anche solo per conoscere, usi, costumi e cultura altrui, tutto questo può diventare una buona integrazione nel mondo e con gli altri.
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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) Empty Cos'è normale?

    Messaggio  MarySalvati Gio Mar 22, 2012 7:45 pm

    In aula oggi abbiamo preso coscienza dell’importanza che assumono parole e termini in contesti complicati e complessi. I termini presi in considerazione sono i seguenti: deficit, disabilità e handicap, spesso ritenuti sinonimi. Ritengo che la lezione è stata di aiuto per “chiarirci le idee” e per aprire il sipario ad alcuni argomenti ritenuti ancora sconosciuti dalla maggior parte di noi. Esempio fondamentale è l’Organizzazione Mondiale della Sanità(OMS) che a partire dagli anni 70 ha cercato di classificare le malattie attraverso l’ICD in seguito trasformato negli anni 80 in ICDH, attraverso cui si è posto l’accento su termini come menomazione, abilità e partecipazione. Personalmente mi sono resa conto di quanto tali termini siano importanti e quanto siano attuali, anche perché lo sfondo resta sempre il contesto culturale. La professoressa ci ha proposto un esercizio lasciandoci libere di esprimerci : la mappa degli stereotipi, mostrandoci, a mio avviso, quanto sia facile etichettarci in categorie, oppure quanto sia difficile definire termini che all’apparenza possono sembrare sinonimo. “TU TI CONSIDERI ANCORA UN UOMO DI COLORE MENTRE IO MI COSIDERO UN UOMO”. Tale affermazione fa emergere un tema fondamentale: la diversità. Ma cos è la diversità? Dove si intravede?Forse nel colore della pelle o forse in una lingua diversa o ancora, in un Dio diverso. Io credo che più propriamente la diversità risieda “negli occhi”, nel senso che è lo sguardo a determinare socialmente ciò che non appartiene al nostro essere, alla nostra cultura. Parlando di diversità abbiamo visto il film “Indovina chi viene a cena” dove è sottolineato soprattutto il peso che la diversità in passato ha avuto sulle nostre coscienze. Si tratta di un film che rispecchia gli anni 60, in cui vigeva la disapprovazione per quanto riguarda i matrimoni tra persone di diverso colore. I pregiudizi evidenziati attraverso il film sono tutt’oggi in vigore anche se sono presenti delle politiche di integrazione, la strada per migliorare è ancora lunga.

    La parola che mi ha fatto pensare di più è stata APPARTENENZA,mi sono resa conto quanto sia importante per ognuno l’appartenenza ad un gruppo o anche ad una determinata categoria. E come affermare se stessi, racchiudere l’immensità dell’essere in dei limiti che ci vengono imposti dalla società e anche da noi stessi. Forse è il senso di angoscia della non-esistenza, o semplicemente la paura di sentirsi soli.
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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) Empty Tutti siamo diversi;non tutti sono disabili!!

    Messaggio  Angela Ascanio Gio Mar 22, 2012 8:13 pm

    La lezione di oggi ci ha invitato a riflettere sull'uso corretto delle parole nel campo della disabilità!Ricordandoci che le parole sono importanti in quanto strumento di comunicazione,hanno proprio senso...pertanto è di sostanziale importanza saperle scegliere bene.
    Utilizzare un vocabolo scorretto può essere un modo per aumentare l'handicap anzichè ridurlo(pag 9-Nozioni) quindi non si deve far assolutamente confusione tra parole come deficit, disabilità e handicap!!
    Per questo motivo nel 1980 l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità),effettuò una classificazione differenziando la menomazione dalla disabilità e dall'handicap: ICIDH (Classificazione Internazionale delle menomazioni,disabilità e degli handicap).Secondo questa classificazione si può dedurre che un unico tipo di menomazione può dar luogo a più tipi di disabilità e a diversi handicap.
    Per esempio(aiutandomi con la scheda a pag 15-Nozioni):un sordo ha una menomazione auricolare che gli causa una disabilità in particolar modo nella comunicazione e in particolari attitudini ciò gli determina un handicap(uno svantaggio con gli altri individui)soprattuto nella mobilità.
    Spesso si confonde la parola disabile con quella di diverso.Il disabile è una persona che non può svolgere determinate attività considerate normali per gli altri mentre il diverso è l'individuo con differenze quindi ognuno di noi! Ciò mi collega al film che abbiamo visto in classe:"Indovina chi viene a cena?" che racconta della storia di una ragazza appartenente ad una famiglia altoborghese di San Francisco, torna a casa in seguito a un viaggio, insieme al suo nuovo fidanzato, un medico afroamericano,i gentori attendono con gioia l’arrivo della figlia, ma rimangono stupiti quando la ragazza gli presenta il fidanzato.Questo film tocca una argomento che in passato è stato perfino motivo di morte per tante persone,considerate diverse per il semplice colore della pelle.per quanto mi riguarda ciò è un discorso del tutto banale in quanto non capisco perchè se due persone si amano non possano dividere le gioie della vita.Quando nella nostra società emerge il tema della "diversità" è perchè forse alcune persone non sono cosi disposte ad accogliere e ad accettare individui che possano essere diversi da loro:dal sesso,dal colore della pelle,dalla religione,dalle idee...Dal mio punto di vista tutti siamo diversi e ognuno nel bene e nel male ha qualcosa da insegnare all'altro!
    Questo mi pensiero mi è stato confermato oggi in classe quando abbiamo svolto l'esercizio.Cosa ho dedotto? Che eravamo molto diverse infatti per i primi 5 minuti non riuscivamo nemmeno a comunicare in quando tutte volevamo dire la nostra,c'è chi si è agitato all'istante,chi invece a cercato di mettere la calma,chi ci rideva su...alla fine siamo riuscite comunque nel svolgere l'esercizio.Ciò ci è servito soparttutto per conoscere lati nascosti del nostro carattere!!si è diversi per età, sesso, provenienza etnica e socio-culturale, personalità, attitudini, "intelligenze", stili di apprendimento, motivazioni, convinzioni e atteggiamenti ...


    Ultima modifica di Angela Ascanio il Gio Mar 29, 2012 4:33 pm - modificato 2 volte.
    valeria ottaviano
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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) Empty importanza delle parole e gli stereotipi!!!

    Messaggio  valeria ottaviano Gio Mar 22, 2012 8:24 pm

    è importante conoscere bene il significato delle parole soprattutto di termini come deficit, disabilità e handicap. dagli anni 70 l'OMS ha steso una classificazione ICD considerando i vari casi di disabilità malattie, negli anni 80 una seconda classificazione ICIDH con cui ai termini menomazione disabilità e handicap si sostituiscono i termini monomazione abilità e partecipazione. finalmente negli anni 90 una ultima classificazione ICF che considera la disabilità frutto di un contesto anbientale sfavorevole e che quindi alla disabilità non influiscono solo fattori patologico biomedici ma anche sociali.ICF considera quindi la salute della persona il suo totale globale benessere.
    oltre a riflettere su ciò in aula abbiamo anche visto scene del film "indovina chi viene a cena" e qui si comprende come erano e sono ancor ora un pò diffusi gli stereotipi legati al sol colore della pelle diverso dal nostro!
    il confronto in aula con la docente e tra di noi colleghe universitarie lo trovo sempre più costruttivo. torno a casa sempre più ricca di sapere, ma non di un sapere come tutti, un sapere umano che mi farà essere sempre più una persona migliore!!!
    grazie a tutti.
    Marcello De Martino
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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) Empty Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)

    Messaggio  Marcello De Martino Gio Mar 22, 2012 8:27 pm

    La lezione ci ha insegnato o ricordato il significato nel senso specifico del termine delle parole come deficit,disabilità e handicap.Di come possano essere usate allo stesso modo in contesti a volte non opportuni.Esempio citato in classe è quello della sedia a rotelle.

    Sempre in aula sono stati visionatI vari spezzoni del film "Indovina chi viene a cena?" e credo che il tema principale fosse quello di un matrimonio misto(bianco e nero, in un epoca come quella degli anni sessanta(il decennio delle lotte civili a favore delle persone di pelle scura),non voluto dai genitori(sopratutto entrambi i padri).Ritengo che da questo punto di vista siamo cresciuti parecchio sia in Italia che altrove.Nonostante ciò ci sono ancora discriminazioni anche se in una netta minoranza,ma di questo non mi stupisco. E impossibile per me,come tante altre persone,trovare un senso a queste cose.Io non ci riesco.Cosi come trovare un senso al genocidio del 1942 oppure ad altre tantissime cose tutt'oggi visibili.Anche se già ho,nel primo laboratorio,detto qualcosa al riguardo.Rimanendo sul film,è stato bello e piacevole vedere come i due innamorati riuscissero insieme a superare le difficoltà insieme anche con grande ottimismo e facilità,cosi sembra.Del resto cosa c'è di più bello dell'amare o dell'essere amati?Domanda retorica sia chiaro...

    Riguardo l'esercizio svolto in aula è stato davvero piacevole.Mi sono divertito,nel senso proprio del termine,ed è stato bello confrontare le proprie opinioni,a volte molto simili devo ammettere.Da rifare.Credo siano lezioni costruttive.


    La parole che più mi hanno fatto pensare sono "DIVERSO e MOstro".Chi è diverso?Siamo tutti Diversi ma anche tutti uguali.Diverso è chi ha i capelli,gli occhi,la pelle di un colore non come il tuo.Diverso è chi non la pensa come te.Diverso è un cieco o una persona senza arti.Diversi lo siamo tutti.Ma tutti siamo umani,tutti proviamo le stesse emozioni anche se non per le stesse cose.E la nostra umanità che ci rende uguali. La diversità è bella e necessaria.

    IL MOSTRO

    Il mostro chi è? Mi piace esprimerlo attraverso la parola " Heartless " e attraverso la frase "Diverso si,uguale no".






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    Fabrizia Nosso


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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) Empty Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)

    Messaggio  Fabrizia Nosso Gio Mar 22, 2012 8:49 pm

    Quante volte utilizziamo in modo inappropriato le parole e quanto al contrario è importante conoscerne il significato….una parola può far emozionare, può esprimere amore, gioia, soddisfazione ma una parola utilizzata senza conoscerne realmente il significato può fare molto male, può ferire, può rendere una situazione difficile ancora più complessa. Oggi insieme ad altri miei colleghi abbiamo esaminato un po’ di parole, l’esercizio svolto in aula è stato molto interessante ma allo stesso tempo avevo o meglio avevamo paura di risultare “banali” nelle nostre risposte. Ma al contrario mi ha permesso per la prima volta , credo , di riflettere su alcune parole, che di sicuro mi è capitato di utilizzare almeno una volta, senza però effettivamente conoscerne il significato e ho rischiato, un po’ come tutti, di utilizzarle in modo scorretto. Ho avuto parecchie difficoltà nel riflettere sulla parola “diverso” e mi accorgo dal sondaggio proposto dalla nostra Professoressa che non sono la sola, anzi.
    Adesso pensandoci con più calma e tranquillità, credo di aver capito anche il motivo….nessuno di noi può permettersi di giudicare o di puntare il dito verso qualcun altro pensando che sia “diverso” perché ha delle caratteristiche fisiche diverse dalle proprie, come può essere il colore della pelle oppure una malformazione. Nessuno può essere costretto all’emarginazione solo perché non rispecchia i canoni dell’individuo considerato “normale”….ma chi può dirlo che siamo noi i normali e che sono gli altri ad essere diversi? Tutti noi siamo “diversi” ognuno è diverso da un altro per tanti motivi, siamo diversi oltre che nell’aspetto fisico anche nel carattere, siamo diversi perché mangiamo cose diverse, perché abbiamo abitudini diverse….e c’è una frase che permette ancor meglio di capire quanto invece sia importante apprezzare gli altri proprio perché diversi da noi : “ arricchiamoci delle nostre reciproche differenze”.
    E un tema vicinissimo a quello della “diversità” è sicuramente quello dei “pregiudizi” in particolare dei pregiudizi razziali, come è stato possibile vedere nel video tratto dal film “Indovina chi viene a cena” dove c’è un padre americano che preoccupato di quelli che potrebbero essere i giudizi degli altri, non vuole permettere alla propria figlia di coronare il suo sogno, quello di sposare un uomo di colore di cui lei si è innamorata. Ma non è il solo ad apporsi. Il film ha comunque un finale quasi da “fiaba” in quanto tutti si convincono che nessuno ha il diritto di opporsi e che al contrario l’amore e la felicità dei due ragazzi può vincere contro qualsiasi tipo di pregiudizio….ma purtroppo tutto ciò non sempre accade anche nella realtà!

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