Come ben sappiamo, le parole, sono quel qualcosa di eccessivamente utile per poter comunicare con gli altri. La cosa importante però,come abbiamo visto oggi in aula, è che le parole hanno un peso, e anche un loro significato che spesso porta in se vari simboli. Questi ultimi, a loro volta, possono portare alla formazione di stereotipi e quindi laddove la parola è usata in maniera impropria, si potrà creare un simbolo del tutto errato e molte volte discriminante. Nel momento, in cui parliamo della disabilità, dobbiamo trattare anche la differenza che c’è tra questo termine cioè DISABILITA’, HANDICAP e DEFICIT, tre termini completamente diversi tra loro. Solo tramite lo studio delle parole, infatti, possiamo riflettere su quello che la società chiama handicap o addirittura handicappato, che porta in se un significato spregiativo maggiore. Proprio sulla scia di questo uso improprio dei termini, la professoressa, ci ha proposto un esercizio, cioè la mappa degli stereotipi ,che mi ha portato non solo a riflettere sulle parole proposte,ma mi è stata anche utile per confrontarmi con le mie colleghe di corso, con la quale mi sono trovata in sintonia e che non solo hanno rispettato il punto di vista altrui senza far prevalere il loro, ma hanno cercato di dar vita a quello che potesse essere un unico pensiero, insomma come succede in quelli che vengono definiti dei “buoni gruppi di lavoro”.
Per quanto riguarda il video, invece, mi ha fatto riflettere ancora di più su quella che la diversità che nel film “indovina chi viene a cena” è una diversità non fisica, ma prettamente etica. Ecco a voi alcune parole chiave che ho trovato nel video proposto:
•Razza ---> è un concetto che secondo me non esiste. A differenza degli animali, noi non siamo assolutamente distinti per razze (bianca, gialla, nera) perché siamo tutti appetenti al genero umano. Einstein, ad una domanda posta dai nazisti in un questionario dove gli si chiedeva la RAZZA, lui rispose UMANA anziché ebraica e questo penso ci possa introdurre bene quello che è il concetto di diversità e soprattutto di uguaglianza. Una diversità che in tal caso viene accentuata sul piano morale e non più solo su quello fisico e un’uguaglianza che, invece, viene abbattuta a causa dei termini impropri creati dagli stessi uomini.
•Difficoltà del contesto che non accetta l’unione tra “l’uomo nero e la donna bianca” --- > come il contesto non accetta questa unione perché “squilibrata” in quanto, negli anni in cui è stato ambientato il film, vi erano delle leggi che sanzionavano l’unione o semplicemente la convivenza con persone di “razza” diversa, così la società difficilmente accetta le persone disabili. Queste spesso sono emarginate, sono prese in giro e questo avviene soprattutto nelle scuole, dove i ragazzi, non riflettono affatto sulla difficoltà del compagno che gli è accanto. Essendo animatrice di un gruppo di bambini in parrocchia, sono stati stesso loro, nel momento in cui abbiamo parlato delle disuguaglianze, a raccontare alcuni aneddoti che sono successi nella loro classe e riguardavano proprio i bambini disabili. Molti, infatti, hanno messo in evidenza proprio questo aspetto cattivo che gli altri hanno nel non accettare la persona per loro diversa. È vero il contesto non è lo stesso del film, sia storicamente che come situazione che prendiamo in considerazione, però questo ci fa capire quanto esso sia importante,sia nel rafforzare la personalità o del soggetto disabile o di coloro che per altri aspetti morali ed etnici sono diversi da noi,sia nell’abbattere quella personalità, o in formazione o che seppur formata, necessita sicuramente di un sostegno. È proprio a questo punto che possiamo collegarci a quello che sarà la prossima parole chiave ovvero
•Le conseguenze e il pensiero degli altri --- > un pensiero che a livello sia di “disabilità etica” sia di “disabilità fisica” è sicuramente importante perché come tutti ben sappiamo il pensiero degli altri è qualcosa che comunque ci coinvolge, che ci porta, come affermato prima, a costruire o distruggere la nostra personalità. Questo avviene anche perché, come studiato oggi in aula, spesso si usano termini impropri e dispregiativi.
•Cambiare il mondo con le loro diversità ---> questo è l’ultimo punto e penso anche uno dei più importanti perché è la risposta a quanto detto fin ora. Le persona diverse da noi che lo siano per il colore della pelle, o per disabilità fisica, sono persone capaci di cambiare il mondo grazie alla loro diversità. Una diversità che li identifica, che li rende unici e speciali, che non li deve mai portare a vergognarsi di loro stessi nonostante le persone non apprezzino ciò, nonostante non siano istruite ad accogliere la diversità.
In conclusione il protagonista del film in una disputa col padre si definisce UN UOMO E NON UN UOMO DI COLORE. Il contesto è quello che influenza il tutto, è quello che porta alla disuguaglianza, al concepire il disabile, il menomato, il soggetto diverso per colore della pelle, cultura, religione e quant’altro, come una persona diversa da noi. Finchè non ci educhiamo ad accettare queste diversità, finchè le persone non capiscono che dietro la diversità, c’è l’arricchimento e la “specialità” di una persona, allora non possiamo andare da nessuna parte e non possiamo, in alcun modo, definirci come una collettività che collabora per il bene di tutti. Ecco il motivo per cui bisogna ricorrere a strategie di recupero per tutti coloro che formano la collettività (dalle famiglie in cui vi è una persona disabile, alle persona che vivono la quotidianità).