Pedagogia della disabilità 2012

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Pedagogia della disabilità 2012

Pedagogia della disabilità (2012)- Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti


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    Messaggio  raffaella piccolo Gio Mar 22, 2012 9:05 pm

    Le parole hanno un senso profondo nella nostra vita, anche quelle che pronunciamo spesso senza pensare, distrattamente, Le parole sono molto importanti e , se messe in modo diverso, possono dare un significato piuttosto che un altro….
    Su questo abbiamo riflettuto oggi; parole come deficit , handicap ,disabilità a me sembravano avere lo stesso significato e spesso vengono usate indifferentemente e invece ognuna ha un proprio significato.
    In particolare mi sono soffermata sulla differenza di significato tra deficit e handicap ;Cartelli sostiene che il deficit è uno scompenso o imperfezione che non può essere curato, mentre l’handicap nasce quando l’ambiente pone il soggetto con deficit in una condizione di svantaggio; pertanto spesso l’ambiente sociale contribuisce ad aumentare l’handicap (stereotipo sociale).
    Un individuo svantaggiato deve essere considerato "persona", avente pari diritti e dignità di tutti gli altri esseri viventi. Il modello ICF infatti sostiene che non è la malattia o la disabilita ad essere presa in considerazione ,ma la persona nella sua globalità e i suoi bisogni. La società attuale è piena di stereotipi sociali perché considera la diversità come svantaggio e non come ricchezza;si considera diverso non solo il portatore di deficit ma anche chi ha la pelle di colore differente , chi è portatore di culture altre chi ha idee diverse dalle proprie e cosi via .
    “tu ti consideri ancora un uomo di colore io invece mi considero un UOMO” dice il protagonista di chi “indovina chi viene a cena stasera “, un film che pur essendo stato girato diversi anni fa è attuale perché dimostra che esistono ancora tante discriminazioni nei confronti dei cosiddetti “diversi”. Matt Drayton è un giornalista progressista, che ha dedicato la sua intera esistenza alla lotta contro la discriminazione e il pregiudizio La sua iniziale opposizione al matrimonio della figlia lo pone in conflitto con i propri principi: egli sperimenta quanto sia difficile essere coerenti con se stessi. Dopo aver per anni combattuto contro il razzismo altrui, si trova alle prese con il razzismo latente negli strati profondi del proprio animo.
    Facendo l’esercizio in aula (è da riproporre!!), insieme alle ragazze, ci siamo accorte di quanti pregiudizi è pieno il nostro animo , molto spesso guardiamo con i paraocchi e non andiamo oltre le apparenze!!
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    Messaggio  Fiorella Moio Gio Mar 22, 2012 9:22 pm

    Guardando il video in aula mi sono resa conto di quanto era ristretta un tempo la mentalità delle persone, fortunatamente oggi quasi tutto il mondo si è aperto e ha capito che nel diverso non c’è nulla di male e che fondamentalmente tutti gli uomini sono diversi per caratteristiche varie (religione, orientamento politico, colore della pelle etc.) ma uguali per diritti. Proprio di questo parla il video, e la scena che più mi ha colpito è stato quando il figlio rimprovera il padre di considerarsi un uomo di colore mentre lui si considera semplicemente un uomo. Secondo me questa è la barriera mentale che più di tutte si deve abbattere perché non c’è peggior cosa della discriminazione.
    Oggi abbiamo affrontato il tema degli stereotipi lavorando in gruppo, è stato un lavoro molto interessante poiché abbiamo avuto modo di metterci in gioco, conoscerci meglio e sviluppare le nostre idee insieme. Abbiamo riportato su un foglio quali erano gli stereotipi più diffusi riguardo determinate categorie e poi dovevamo descrivere il proprio gruppo di lavoro in base ad una lista specifica.
    Durante l’esercizio svolto in aula ho pensato molto alla parola diverso e quale caratteristica attribuirgli poiché tutti siamo diversi gli uni dagli altri, nessuno è uguale ad un altro se non per la provenienza o per la lingua parlata, ma poi per il resto siamo tutti differenti.
    QUESTA IMMAGINE RAPPRESENTA QUELLO CHE PENSO DELLA DIVERSITA’:
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    la trovo molto significativa!
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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) - Pagina 2 Empty Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)

    Messaggio  PAOLA MUSELLA Gio Mar 22, 2012 9:23 pm

    La lezione di oggi è stata interessante in quanto ci ha fatto riflettere in modo profondo sul significato di alcune parole a cui noi spesso diamo una spiegazione superficiale.
    In particolare ci si è soffermati su 3 termini:
    -DEFICIT
    -DISABILITà
    -HANDICAP.
    a NON CONFONDERE QUESTI 3 TERMINI è INTERVENUTA L'oms(L'Organizzazione Mondiale della Sanità);la quale ha classificato le possibili conseguenze delle malattie a tre livelli:
    -MENOMAZIONE
    -DISABILITà
    -PARTECIPAZIONE.
    Inoltre,il lavoro svolto in aula è stato utile in quanto ha dato la possibilità di confrontarci tra noi studenti sull'argomento affrontato,collocandolo sullo sfondo di una realtà difficile e complessa.
    Ciò che è risultato significativo,è stata la visione del film:"Indovina chi viene a cena"che racconta il tema della discriminazione razziale sulla gente di colore nell'America degli anni 60;ed inoltre dopo quasi un decennio sembra dirci che i pregiudizi continuano ad esserci anche soltanto nel discriminare un uomo solo in base al colore della sua pelle.
    Quello che mi colpisce sono i due giovani che grazie al loro forte amore riescono a superare la diffidenza tra bianchi e neri.
    Riescono a mettere in primo piano,il bisogno di liberarsi da ogni vincolo rivendicando la proprià personalità.
    Il regista Stonly,vuole trasmettere un unico messaggio:evitare che le differenze si trasformino in vere e proprie disuguaglianze.
    Personalmente credo che il diverso non è un ostacolo bensì una persona che ci può far arricchire il nostro bagaglio di conoscenze e in quanto persona dovrà essere rispettata come tutti gli altri.
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    Messaggio  rossellamaiorano91 Gio Mar 22, 2012 9:24 pm

    Oggi a lezione e stato affrontato il VALORE E IL PESO DELLE PAROLE...Spesso nella societa in cui viviamo si sbaglia ad associare significati alle PAROLE...Si tratta di PAROLE che diventano degli enormi MATTONI...MATTONI che possono distrunggere in un attimo la vita e l identita di una persona...Bisogna dunque partire nel fare una distinzione tra deficit e disabilita...quando si parla di deficit si intende una mancanza fisica come ad esempio la ballerina Simona Atzuri oppure come l atleta Oscar Pistoriu ma il deficit non lo si puo collegare sempre alla disabilita,perche ci sono disabilita prive di deficit come ad esempio l autismo invece la disabilita e legata soprattutto al contesto sociale...lo sbaglio che si commette e definire e considerare il disabile PER SOTTRAZIONE...IL DISABILE PRIMA DI TUTTO E UOMO...E DEVE ESSERE CONSIDERATO COME UN ATTO POSITIVO,questo vale anche per quelle persone apparentemente ai nostri occhi diverse,diverse per il colore della pelle del modo di pensare usi,costumi...Cio che mi fa rabbia e vedere che nonostante il continuo sviluppo delle societa,della tecnologia esistono dei continui PREGIUDIZI nei confronti di queste persona svantaggiate ai nostri..ma questi svantaggi non li possoggono i disabili ma le persone che li guardano con occhi indiscreti...Numerosi sono gli interventi d aiuto che si dovrebbero adottare nei confronti dei disabili ad esempio per i non vedenti aiutarli ad attraversare.LA DISABILITA NON DEVE ESSERE INTESA COME UNA MALATTIA...Infatti compito dell educatore e quello rendere autonomo il soggetto...
    Un esempio di disabilita e presente proprio all interno della mia famiglia anche se un po alla lontananza ovvero riguarda la cugina di mio padre...questa ragazza fin dalla nascita e costretta all aiuto della sedia a rotelle ma a causa degli occhi indiscreti e a causa dei comportamenti delle persone...lei ha voluto personalizzare la sua vita,ora trascorre la sua vita su di una bicicletta non si tratta di una bicicletta come tutte le altre e una bicicletta a comandi..E LA SUA BICICLETTA CHE FUNGE DA SEDIA,DA AMICA quando la vedo noto nei suoi occhi la VOGLIA L ENTUSIASMO LA GRINTA di VIVERE di scoprire la vita cosa ankora le ha riservato,caratteristiche che negli occhi di persone normali non si possono ritrovare perke sono(siamo) persone egoiste che non si accontentano MAI CHE ORMAI NON SI ACCONTENTANO PIU DELLE PICCOLE COSE...Bisogna eliminare i PREGIUDIZI su queste persone e considerarli per la loro UNICITA...NON BISOGNA DIRE DELLE COSE CHE NOI NON VORREMMO MAI SENTIRCI...PER QUESTO BISOGNA PENSARE PRIMA DI PARLARE,PRIMA DI GIUDICARE PROVA A PENSARE CON LA TESTA FRA LE MANI(lo dice anche il testo della canzone di Fabrizio Moro)...
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    Messaggio  rossellamaiorano91 Gio Mar 22, 2012 9:27 pm

    [quote="rossellamaiorano91"]Oggi a lezione e stato affrontato il VALORE E IL PESO DELLE PAROLE...Spesso nella societa in cui viviamo si sbaglia ad associare significati alle PAROLE...Si tratta di PAROLE che diventano degli enormi MATTONI...MATTONI che possono distrunggere in un attimo la vita e l identita di una persona...Bisogna dunque partire nel fare una distinzione tra deficit e disabilita...quando si parla di deficit si intende una mancanza fisica come ad esempio la ballerina Simona Atzuri oppure come l atleta Oscar Pistoriu ma il deficit non lo si puo collegare sempre alla disabilita,perche ci sono disabilita prive di deficit come ad esempio l autismo invece la disabilita e legata soprattutto al contesto sociale...lo sbaglio che si commette e definire e considerare il disabile PER SOTTRAZIONE...IL DISABILE PRIMA DI TUTTO E UOMO...E DEVE ESSERE CONSIDERATO COME UN ATTO POSITIVO,questo vale anche per quelle persone apparentemente ai nostri occhi diverse,diverse per il colore della pelle del modo di pensare usi,costumi...Cio che mi fa rabbia e vedere che nonostante il continuo sviluppo delle societa,della tecnologia esistono dei continui PREGIUDIZI nei confronti di queste persona svantaggiate ai nostri..ma questi svantaggi non li possEggono i disabili ma le persone che li guardano con occhi indiscreti...Numerosi sono gli interventi d aiuto che si dovrebbero adottare nei confronti dei disabili ad esempio per i non vedenti aiutarli ad attraversare.LA DISABILITA NON DEVE ESSERE INTESA COME UNA MALATTIA...Infatti compito dell educatore e quello rendere autonomo il soggetto...
    Un esempio di disabilita e presente proprio all interno della mia famiglia anche se un po alla lontananza ovvero riguarda la cugina di mio padre...questa ragazza fin dalla nascita e costretta all aiuto della sedia a rotelle ma a causa degli occhi indiscreti e a causa dei comportamenti delle persone...lei ha voluto personalizzare la sua vita,ora trascorre la sua vita su di una bicicletta non si tratta di una bicicletta come tutte le altre e una bicicletta a comandi..E LA SUA BICICLETTA CHE FUNGE DA SEDIA,DA AMICA quando la vedo noto nei suoi occhi la VOGLIA L ENTUSIASMO LA GRINTA di VIVERE di scoprire la vita cosa ankora le ha riservato,caratteristiche che negli occhi di persone normali non si possono ritrovare perke sono(siamo) persone egoiste che non si accontentano MAI CHE ORMAI NON SI ACCONTENTANO PIU DELLE PICCOLE COSE...Bisogna eliminare i PREGIUDIZI su queste persone e considerarli per la loro UNICITA...NON BISOGNA DIRE DELLE COSE CHE NOI NON VORREMMO MAI SENTIRCI...PER QUESTO BISOGNA PENSARE PRIMA DI PARLARE,PRIMA DI GIUDICARE PROVA A PENSARE CON LA TESTA FRA LE MANI(lo dice anche il testo della canzone di Fabrizio Moro)... flower flower drunken I love you
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    Messaggio  Cinzia Guadagno Gio Mar 22, 2012 9:45 pm

    "INDOVINA CHI VIENE A CENA" il titolo del film che oggi è stato proiettato in aula perchè abbiamo affrontato il grande problema che ancora persiste nella nostra società appunto quella delle diversità razziali.
    Spesso le persone di colore vengono descriminate anzi considerate delle persone diverse da noi,e questo e sbagliato perchè non bisogna giudicare una persona dal colore della pelle,perchè anche loro hanno un cuore,soffrono,amano, e apprezzano cio' che la vita le offre e non abbiamo diritto di offenderli, di discriminarli.
    ormai in tutti i guartieri ci sono tanti ragazzi di colore che cercano lavoro ed ecco che qui si apre un'altra grande problematica quella dello "sfruttamento del lavoro"dato il loro bisogno di danaro accettano qualsiasi tipo di lavoro a qualsiasi condozione e questo e sbagliato.
    Per quando riguarda il film ho notato la grande ostilità da parte dei propri genitori nei confronti di questa giovane coppia che per la diversità del colore di pelle hanno dovuto affrontare tante problematiche prima di incoronare il loro sogno d'amore.
    Concludo questo mio commento,con la speranza che non ci sia più descriminazione razziale!!
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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) - Pagina 2 Empty STEREOTIPI E PREGIUDIZI

    Messaggio  Luisa Ratti Gio Mar 22, 2012 9:48 pm

    Stereotipi e pregiudizi si sono rivelati in ogni tempo storico, a nessuna categoria(leggi: donne, zingari, neri, ebrei,omosessuali ecc. ecc.,anormali) mentre si costituiva è stato risparmiato il sacrificio pagato più o meno a caro prezzo, per ottenere il riconoscimento della propria dignità , il prezzo del cambiamento.
    Io penso che ogni relazione inizi con un pregiudizio, lo so che bisognerebbe sospenderlo questo giudizio, ascoltare l’altro, dargli il tempo di essere.
    Per conoscere veramente l’altro occorre dunque, dargli il tempo di raccontarsi, e darsi il tempo per comprenderlo, ma noi oggi tutto questo tempo non lo abbiamo, il ritmo frenetico delle nostre vite ci rapisce , e così mentre l’altro parla noi siamo già altrove. Il dialogo interiore nella superficialità del nostro relazionarci potrebbe essere questo:”ti sento ma non ti ascolto, non voglio veramente accoglierti, vedi non ho tempo da perdere, mi basta il colpo d’occhio del mio sommario giudizio, ho interpretato quello che tu sei, di più non voglio, e mentre ti chiedo come stai non aspetto risposta sono già altrove”.
    Pensiamo di vivere ma ci lasciamo sfuggire esperienze che potrebbero essere la parte migliore della nostra esistenza.
    Il film
    Il film” Indovina chi viene a cena?” è un cult americano che pone il problema dei matrimoni misti, in vista proprio del superamento dei pregiudizi e degli stereotipi che hanno accompagnano la società americana fino ai nostri giorni , il superamento degli stessi le hanno poi consentito di diventare quel melting polt che è oggi, mentre in Europa tranne che per poche eccezioni, il dibattito su come fare integrazione appare ancora aperto. Il cinema ha fatto la sua parte, mostrando una situazione tipo, ovvero la ragazza bianca di buona società, innamorata di un uomo di colore peraltro medico e che quindi rappresenterebbe anche un buon partito se non fosse per il colore della sua pelle. Il film ci racconta di questo amore che chiede di essere coronato con un matrimonio e delle difficoltà incontrate nel fare accettare tale situazione, degli ostacoli da abbattere rappresentati anche dai paletti posti dalle rispettive famiglie che pure li hanno cresciuti nel rispetto per gli altri,oltre a quelli posti dalla società in generale.

    Esercitazione in aula
    Mi è capitato di lavorare con ragazze che non conoscevo, è stata una bella esperienza , su molte cose ci siamo trovate daccordo, su altre abbiamo riflettuto insieme è stata un'ottima ,riuscita e proficua collaborazione. Grazie.
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    Rita Desiato


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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) - Pagina 2 Empty 4 lezione!

    Messaggio  Rita Desiato Gio Mar 22, 2012 10:14 pm

    oggi nella 4 lezione di pedagogia della disabilità si sono affrontati i vari termini fondamentali come diabilità,handicap,diverso,malattia,menomazione ... tutte cose che prima io personalmente sapevo poichè li ho studiati per sommi capi ank al liceo ma in particolar modo oggi siamo andati nello specifico e la cosa mi ha interessato molto poichè si va a delineare sempre di più il problema a mio punto di vista ... perchè la società si comporta in diverso modo con i diversi ..... è un mio pensiero logicamente e appunto una riflessione che ho fatto accuratamente è proprio sulla parola DIVERSO .... una persona come la si definisce nella società ovvero DIVERSA O DISABILE ... a me già da fastidio perchè già etichettandolo la persona in questione si puo sentire comunque emarginata esclusa e a pro di cosa??? visto che dato i vari esempi nelle lezioni precendenti e vedere la loro totale voglia di esprimersi di VIVERE soprattutto non vedo il motivo per la quale bisogna etichettarli ..... in più oggi a lezione abbiamo fatto un lavoro di gruppo ... il mio gruppo era formato da 5 persone a abbiamo dovuto rappresentarci noi in diverse categorie e captare dare definizioni a diversi termini come paraplettico diverso mostro ecc... è stato molto importante questo lavoro perchè io ho potuto capire k ognuno di noi non la pensa uguale all'altro ma bensi ci sono sempre cose che escono fuori e stando insieme si riesce a fare una grande riflessione e che questa riflessione sia messa in atto! Exclamation Exclamation Exclamation Exclamation Smile Exclamation
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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) - Pagina 2 Empty Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)

    Messaggio  maria11 Ven Mar 23, 2012 12:02 am

    Oggi in classe abbiamo riflettuto sull'importanza delle parole...sull'importanza di usare le parole non impropriamente...oppure di usarle per il semplice gusto di dire qualcosa...maggiormente quando poi queste parole appartengono a tematiche molto ma molto delicate, infatti in quest ambito talvolta si rischia di toccare la sensibilità di chi ci sta di fronte!!!! poi la prof ci ha fatto vedere un filmato e c'è stata una frase che mi ha colpito molto ed è la seguente: TU TI CONSIDERI UN UOMO DI COLORE IO INVECE SOLO UN UOMO!!!! Bhè direi che questa frase racchiude tutto il significato del concetto di DIVERSITA' ( che è anche la parola che ho scelto nel sondaggio Diverso) infatti è stupefacente notare che due uomini che magari hanno anche le stesse origini si considerano diversi in senso negativo solo perchè hanno una diversa visione del mondo!!!!!


    MARIA CIRINO
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    Messaggio  Miryam Polidoro Ven Mar 23, 2012 1:54 am

    Quante volte sentiamo parole come deficit, disabilità e handicap utilizzate in maniera inappropriata?Quante volte non sappiamo quale termine utilizzare per indicare un determiato concetto?Quante volte sentiamo questi termini utilizzati in maniera offensiva, per cercare di offendere qualcuno (io ne ho sentiti)..le persone sanno davvero quello che dicono? Sanno davvero il significato profondo di ciascuno di questo termine o li classificano quasi come sinonimi?Ad effettuare questa classificazione ci ha pensato l'OMS che ha pubblicato una classificazione internazionale di questi termini per evitare di utilizzarli in maniera impropria causando un aumento dell'handicap..alla luce di questo, la domanda che mi sorge spontanea è: che peso ha un termine, una parola?Siamo davvero consapevoli di ciò che diciamo, nel momento in cui lo diciamo?Una determinata parola (magari di conforto) detta in un determinato momento, in cui è opportuna, può aiutare a sollevare una persona, a farla sentire meglio...così come una determinata parola (inappropriata), detta in un momento magari inopportuno, può contribuire alla demolizione emotiva di quella persona..le parole sono l'arma più potente che abbiamo, una volta dette a qualcuno,una volta cacciate fuori, così, senza riflettere pienamente non possono più tornare indietro, per questo bisogna pesarle,è necessario conoscerne pienamente il significato,se si tratta di persone che hanno qualche tipo di disabilità,se si tratta di persone alte, persone magre, di qualsiasi tipo di persona; perchè noi, prima di essere persone con i capelli scuri, con gli occhi castani, persone brave in matematica, persone inesperte col computer, persone che hanno un tipo di deficit, persone che hanno una disabilità in qualcosa, siamo soprattutto PERSONE. Per questo mi ha colpito molto la frase detta dal ragazzo protagonista del film "Indovina chi viene a cena" nel discutere col padre sul fatto che non fosse favorevole al matrimonio del figlio con una ragazza "bianca": "ti consideri ancora un uomo di colore mentre io mi considero un uomo"..questa frase abbatte ogni tipo di stereotipo, di classificazione. Nell'esercizio fatto il classe la parola che mi ha fatto più riflettere per dare una risposta è stata MOSTRO; alla fine in classe abbiamo inteso il mostro come persona capace di compiere atti orrendi incutendo paura..a casa però ci ho riflettuto ulteriormente su questo termine, e mi sono trovata ancora di più in difficoltà, perchè spesso la parola viene intesa anche in senso positivo come prodigio, come una persona particolarmente dotata in qualcosa..sono arrivata alla conclusione che in realtà un mostro è semplicemente una persona capace di fare qualcosa che va al di là delle nostre aspettative, che è capace di meravigliarci, sia in positivo, che in negativo..un altro termine che però mi ha lasciato riflettere molto è "diverso"..chi è il diverso??"Il diverso è una persona che non è conforme agli altri", così abbiamo scritto in classe io e le mie amiche..ma riflettendoci bene, tutti siamo diversi, allora nessuno è conforme a qualcuno?Nemmeno due gemelli omozigoti si possono definire "non diversi" perchè ognuno ha la propria storia, le proprie caratteristiche, il proprio modo di vedere le cose..a tal proposito vi invito ad ascoltare questa bellissima canzone di Gianluca Grignani, spero vi piaccia!!

    "Ero e non so più chi sono..ma di certo sono un uomo" (Gianluca Grignani)

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    Milena Capasso


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    Messaggio  Milena Capasso Ven Mar 23, 2012 7:42 am

    La diversità è una risorsa. Non è mai un elemento di discriminazione, o meglio non dovrebbe mai esserlo. Ma chi è il diverso? Sono io, sei tu, è ognuno di noi. Perfino i gemelli sono diversi. Ogni essere umano è un universo a se, ha delle caratteristiche uniche ed inimitabili che possono solo arricchire l’altro.
    Nel film il “diverso” era il nero o la bianca, a seconda dei punti di vista. In questo caso così come nel caso di un qualsiasi individuo che possa avere disabilità o no, che possa avere religione, cultura, usanze diverse, la mia affermazione di arricchimento dell’altro acquista “un certo valore”.
    Ma se il diverso viene ad essere un assassino, un pedofilo, una persona che noi definiremmo abietta per comportamenti non conformi alle regole è difficile pensare che possa arricchirci.
    C’è uno psichiatra che io amo molto (Vittorino Andreoli) che ha avuto la capacità di andare oltre i comportamenti e di scoprire l’uomo che c’era dietro quelle azioni e quelle condotte.
    La sfida è proprio questa sebbene ardua e difficile: andare oltre, scoprire l’uomo, capire la dimensione umana in tutta la sua complessità.

    grazie Milena!
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    Messaggio  SERAFINA CILIENTO Ven Mar 23, 2012 9:10 am

    Oggi a lezione ci siamo soffermati sulla terminologia,sulle parole utilizzate nel campo della disabilità. Ci siamo soffermati sulla parola deficit(la mancanza totale o parziale di una determinata funzionalità fisica);handicap(È la difficoltà a maturare quelle disposizioni necessarie alla realizzazione progressiva della personalità integrale) e disabilità(ossia l’incapacità, conseguente alla menomazione,di svolgere determinate funzioni e di assolvere particolari compiti nel modo e nell’ampiezza considerati ‘normali’ per un individuo).Abbiamo visto come questo porti a due conseguenze:-quella di considerare chi ha un handicap problema solo di chi ha quel deficit e –quella di pensare che coloro che hanno deficit non sono uomini come gli altri(l’esempio del circo che adopera nani o l’uomo troppo alto come strumento di spettacolo).L’ OMS(organizzazione mondiale della sanità)ha creato l’ICD(enciclopedia delle malattie)negli anni ’70 ed equiparava la disabilità ad una malattia(si lavora sull’aspetto eziologico della malattia).La disabilità veniva espressa in cifre,c’è un vera e propria suddivisione in categorie. Negli anni ’80 nasce ICIDH modificando l’ICD. Qui si sostituiscono ai termini:menomazione,disabilità ed handicap,i termini :menomazione,abilità e partecipazione. In quegli anni però non c’era partecipazione(anticipo dell’integrazione scolastica).negli anni ’90 la terza classificazione ICF(non ancora utilizzato)secondo il quale la disabilità è una condizione di salute derivata da un contesto sfavorevole. Quindi non si considerano più solo i fattori bio-medici e patologici,ma anche l’interazione sociale(si considera la persona in quanto tale). L’ausilio ciò che aiuta una persona con deficit a superare l'handicap dal non potersi muovere autonomamente(come la sedie a rotelle). Molto importante è l’influenza dell’ambiente:famiglia,società,contesto lavorativo. Cartelli definisce al meglio il concetto di stereotipo “Lo stereotipo è uno spontaneo meccanismo di difesa dall’angoscia, dalla paura derivante dal nostro rifiuto di specchiarci in una immagine non gratificante e lo stereotipo sociale diventa giustificazione razionale della rimozione del problema”.
    L’esercizio proposto in aula del confronto è stato molto utile,il confronto aiuta a crescere e a riflettere.
    Il video di “indovina chi viene a cena” una ragazza bianca americana cresciuta in un'agiata famiglia si innamora di uno stimato medico afroamericano ,i due hanno deciso di sposarsi e si recano a San Francisco, dove la ragazza intende presentare il fidanzato ai propri genitori. Questo film viene girato negli anni’60 dopo che Martin Luther King marcia su Washington, chiedendo l'integrazione razziale.
    « Ho un sogno: che un giorno questa nazione si sollevi e viva pienamente il vero significato del suo credo: "Riteniamo queste verità di per se stesse evidenti: che tutti gli uomini sono stati creati uguali" »(cit. Martin Luther King).Grazie a lui la nostra società comincia ad avere un po’ di barlume di coscienza,ma fondamentalmente penso che ancora non abbia visto il suo sogno avverarsi. Dal momento che tutti i giorni vedo in metropolitana che li lasciano emarginati o li trattano male e nel caso ti sedessi vicino a loro perché c’è posto ti guardano anche con disprezzo. Eh già! Perchè il posto accanto a loro non è un posto come tanti!!figuriamoci vedere una coppia come quella di “indovina chi viene a cena”.L’handicap sta nella società a non accettare in diverso da noi. La diversità è una virtù,non un problema.

    Questi sono alcuni bimbi dell'associazione.Tra cui mia cugina e Manuel.Come si fa a ritenerlo diverso??perchè ha la pelle scura ed è autistico??è comunque il mio cuginetto!!quegli occhioni dicono tutto...
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    tuo nipote è splendido e complimenti all'associazione!FB


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    giusy armida


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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) - Pagina 2 Empty ..chi è il disabile?

    Messaggio  giusy armida Ven Mar 23, 2012 9:13 am

    nella lezione di ieri mattina abbiamo posto dei chiarimenti su dei concetti chiave fondamentali per chi in futuro si avvicinerà alle persone disabili, ci rendiamo conto come oggi la nostra società cresca indipendentemente se le persone la seguano o meno. Quante persone, pur lavorando in questo ambito, sono estranee alla differenza tra deficit, handicap, disabile. Sono sincera, prima di questa lezione, anche io facevo confusione su questi termini, che possono sembrare uguali,ma non lo sono. Interessante è stato anche vedere come nel corso dei decenni le cose siano cambiate, diciamo migliorate..perchè dal 1970, quando con l'ICD(la prima classificazione fatta dall'OMS sulle malattie e i problemi ad esse correlate) si studiava e prendeva in considerazione solo la diagnosi e la descrizione clinica dei vari tipi di disabilità, nel 1980 con l'ICDH l'attenzione si è spostata anche sul fattore psicologico e non solo fisico della malattia. Con la venuta degli anni '90 e l'ICF lo studio degli anni precedenti è risultato insufficiente e ha acquisito importanza anche l'interazione sociale di queste persone, si ci è iniziati a chiedere come potessero rapportarsi con gli altri senza vivere in un contesto sfavorevole.
    Mi è piaciuto molto, davvero interessante.. nella parte di laboratorio abbiamo visto alcune scene del film"indovina chi viene a cena?", uscito agli inizi degli anni '70, dove ancora appartenere ad un determinato colore di pelle piuttosto che un altro era causa di vincoli.
    Il pregiudizio del "razzismo" è uno "sporco montaggio" della società; tanti studiosi, antropologi hanno studiato e dimostrato che le differenze fatta in base alla razza sono fasulle.
    A livello scheletrico e di cellule siamo tutti molto simili.il cervello alla nascita è sviluppato solo al 30%, questo vuol dire che nessuno è superiore dell'altro, a determinare l'altro 70% di sviluppo è il contesto in cui cresciamo!è dimostrato, infatti,che, mentre specie di animali dopo alcuni mesi dalla nascita acquistano indipendenza, l'uomo è quello che ha bisogno di più cure.. il suo cervello sviluppa tutti i processi( a partire da quelli senso-motorio fino a quelli logico- spaziali) verso i quindici anni. la diversità, in questo ambito, è figlia della cultura a cui noi apparteniamo!
    Per concludere abbiamo compilato, con delle nostre colleghe, degli esercizi dove dovevamo sviluppare idee su concetti come stereotipi e pregiudizi.. è stato avvincente perchè ci siamo trovate a discutere su alcune questioni e siamo arrivate alla conclusione che le nostre opinioni divergenti sono frutto di punti di vista diversi,questi sono stati valorizzati e insieme abbiamo visto come il modo di pensare dell'altro, a suo modo, era giusto!
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    Messaggio  Diana Maddalena Ven Mar 23, 2012 9:32 am

    ]justify]
    Oggi in aula grazie alla nostra prof abbiamo fatto una lezione molto interessante perchè finalmente sono riuscita a capire le forti differenze e significati delle parole tra DEFICIT, MENOMAZIONE, DISABILITA' E HANDICAP capendo che deve essere abolita la parola handicappato perchè è una parola umiliante e dispreggiativa per chi affronta questi problemi... Inoltre abbiamo fatto in gruppi di 3 una simulazione che inizialmente poteva sembrare astratta ma poi grazie alle riflessioni con le mie colleghe è stata significativa proprio perchè ci siamo soffermate tantissimo sulle parole presenti e in particolare quelle che riguardano il disabile la parola che non può essere assolutamente descritto un disabile è un MOSTRO perchè quest'ultimo non è un animale da paragonarlo anzi è un essere PENSANTE più inteliggente di chi non prenta una disabilità e in particolare la loro forza di volontà e amore che possono dispendere a quantità ILLIMITATE..... Prima di parlare di un disabile, di un diverso dobbiamo parlare di UN UOMO......DEGNO DI ESSERE CHIAMATO TALE...!!!! Inoltre abbiamo visto anche un filmato che ha affrontato il tema sulla DIVERSITA',personalemte ho capito che non sempre le persone vengono considerate per quelle che sono realmente anche nel corso del tempo e con l'evolvere della società... Si tende sempre a differenziare, discriminare i soggetti diversi per colore, razza, etnia ecc ma ciò non contribuisce al miglioramento di queste differenziazioni anzi si fa in modo che esse aumentano ancora di più.. Secondo me non bisogna guardarle e considerarle diverse ma semplicemnte accettare tutto ciò che ogni singolo individuo ha anche la sua differenza senza fargliela pesare o giudicare.......!!!
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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) - Pagina 2 Empty Il Diverso e i suoi mille volti

    Messaggio  Cira Toscano Ven Mar 23, 2012 9:32 am

    In aula ieri abbiamo operato su un laboratorio a due uscite,ma che tra l'altro combaciavano perfettamente(anche se inizialmente non avevo ben compreso il nesso che li univa).In prima analisi abbiamo guardato poche scene del film INDOVINA CHI VIENE A CENA del regista stanley kramer,dal quale è emerso uno dei temi da sempre esistito,sin dall'antichità:"il diverso per il colore della pelle".Lo ricordiamo soprattutto come un tema tipico degli anni sessanta,ma che la società attuale ne porta ancora trasciche lunghissime.Da qui riporto una frase del film"TU E LA TUA GENERAZIONE CREDETE CHE SIA COSì PER SEMPRE".
    Quante volte ci siamo sentiti semplicemente dire dai nostri genitori attento a quell'uomo di colore perchè non si puo mai sapere -.-'' Spesso quelle parole e quei gesti li portiamo inconsciamente ancora con noi come se ormai "abitassero il nostro modo di essere".
    E allora tornando un po' anche al film mi verrebbe da dire : Perchè due persone che si amano non possono coronare il loro sogno solo perchè tra loro diversi?E' così bello partire dalla diversità.La diversità aiuta a ragionare,crescere,ma soprattutto a confrontarsi.Ed ecco che da qui ho ricollegato subito la seconda parte laboratoriale,nella quale ci venivano dati una serie di esercizi da poter svolgere in gruppo(con persone diverse).Il primo che ricordo e forse è quello che più mi ha lasciato un segnetto è stato quello di dare a diverse parole un breve significato.E' da qui che ho ricollegato e riallacciato tutto il mio LAB.4.
    Il tema unico che ho seguito è quello della DIVERSITà .E una cosa molto bella che ne è venuta fuori è che NOI TUTTI SIAM DIVERSI,PERCHè OGNI PERSONA è UNICA E IRRIPETIBILE.Allora mi viene da dire il diverso non è altro che"diverso da me,dal mio modo di essere,dal mio modo di pensare e di vivere".Quando ci troviamo ad avere un confronto diretto col diverso nasce il sentimento della paura come primo approccio ma basterebbe poco per potersi raccontare un po' e superare questa fase.
    A proposito del diverso mi viene ancora da pensare che spesso consideriamo anke il disabile come diverso,ma sta volta visto in senso negativo,con occhio di disprezzo,con aria di lontananza e menefreghismo.Mi va di ricollegare una pubblicità vista proprio in questi giorni che recita così :" LA DISABILITA' NON PUò TOGLIERE SAZIO AL GIOCO,ALLA VITA,ALLA SPERANZA


    grazie prof.per questi laboratori...ho così imparato a conoscere semplicemente il DIVERSO che mi è accanto quando seguo la vostra lezione Very Happy
    Carmela Frascarino
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    Messaggio  Carmela Frascarino Ven Mar 23, 2012 11:08 am

    Il termine su cui ho riflettuto tanto è quello di DIVERSITA',perchè a volte ci ritroviamo dinanzi a tanta discriminazione???
    Oggi in aula abbiamo visto un film di Stanley Kramer intitolato "INDOVINA CHI VIENE A CENA" la cui trama trattava di 2 giovani innamorati che avendo il colore diverso della pelle, il loro amore viene tanto contestato dalle loro famiglie di appartenenza.In quel periodo nella società Americana essere e avere il colore diverso era in questo caso un problema, soprattutto erano un problema i matrimoni "MISTI",ma dinanzi alle difficoltà cui i giovani si sono ritrovati hanno fatto valere non solo il loro cuore ma soprattutto hanno fatto valere il loro amore indipendentemente da tutto ciò che li ostacolava.
    Non è la diversità a fare la differenza,siamo tutti UGUALI,siamo tutti UOMINI e DONNE possono essere in questo caso le caratteristiche ,il genere, le culture a renderci diversi ma non è per questo che siamo portati a ciò che poi è il razzismo,quindi ad odiare o semplicemente guardare con occhi di disprezzo chi è diverso da noi,in questo caso posso dire che è il più delle volte il contesto sociale che gioca alla discriminazione,una frase che mi ha colpita tanto nel film è quando il ragazzo dice a suo padre:"tu ti consideri ancora un uomo di colore?io mi considero un uomo".
    A lezione invece abbiamo trattato le 3 parole tanto sentite ma mai ho capito il vero significato di deficit,disabilità e handicap,e devo dire che a volte ho addirittura attributo lo stesso significato considerandole un unica cosa,ma in realtà non è cosi come la pensavo, sono tre parole con tre significati diversi ma che in fin dei conti sono collegate tra loro, in quanto trattano di un soggetto che è affetto da un qualcosa, che però abbiamo visto che con la sua forza e la sua voglia di fare riesce ad ottenere e a realizzare il suo sogno, come è il caso della Aztori che senza braccia è riuscita non solo a danzare ma anche a pitturare con l'utilizzo dei suoi piedi.Se l'handicap,il deficit,la disabilità portano il soggetto ad una condizione di svantaggio è compito dell'educatore di alleviare non solo il problema ma di annullare il disagio cui sono affetti questi soggetti perchè loro POSSONO ESSERE E SONO COME NOI!
    In aula poi,la professoressa ci ha coinvolto in un esercizio di gruppo e devo dire che mi è piaciuto molto collaborare con le mie compagne,in quanto abbiamo riscontrato e riflettuto su alcune tematiche tutte molto interessanti che comunque ci hanno coinvolto davvero tanto.Dopo tante riflessioni ci siamo ritrovate dinanzi a punti di vista che si sono rivelati del tutto comuni in quanto le nostre idee erano le stesse...GRAZIE!
    elena.scognamiglio89
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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) - Pagina 2 Empty Laboratorio 4

    Messaggio  elena.scognamiglio89 Ven Mar 23, 2012 12:01 pm

    In questa lezione ci siamo soffermati sul significato delle parole,in particolare disabilità,menomazione e handicap.Prima di questo corso,inconsciamente,come penso tante persone,confondevo queste tre parole,associandole tutte allo stesso significato,ma non è così!L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dato un grosso contributo elaborando l'ICD,cioè la Classificazione Internazionale delle malattie che ci fornisce una descrizione delle varie patologie.Poi grazie all'ICDH ci è stata fornita una descrizione delle parole deficit,disabilità e handicap.Riflettendo anche sull'esercizio svolto in aula con le mie compagne mi sono resa conto che abbiamo tutte gli stessi stereotipi perché ci trovavamo d'accordo su tutto!Questi stereotipi però molto spesso sono accompagnati dai pregiudizi,come si è potuto vedere anche dal video tratto dal film "Indovina chi viene a cena?" che dopo 50 anni il tema che tratta risulta ancora molto attuale,cioè l'unione tra una donna bianca e un uomo di colore,dove quest'ultimo non viene accettato proprio per il colore della sua pelle,anche se risulta l'uomo perfetto! Interessante è il quesito che pone:Siamo tutti uguali e godiamo degli stessi diritti,ma crediamo davvero in ciò che pensiamo?Il diverso è una persona di cui dobbiamo avere comprensione affinché ci consideriamo e veniamo considerati persone di buon senso o è semplicemente una persona?
    Ecco voglio soffermarmi proprio sulla parola DIVERSO,forse perché parte della mia infanzia l'ho trascorsa pensando di esserlo.All'età di 11 anni ho scoperto di avere una malattia cronica di cui non si conoscono ancora le cause e per curarla sono costretta a veri e propri bombardamenti di cortisone che soprattutto le prime volte hanno stravolto il mio corpo,soprattutto il viso.Essendo una bambina così piccola,mi sentivo un mostro,diversa dagli altri.Il vero problema era che gli altri mi facevano sentire così,soprattutto una professoressa,che con i loro stupidi giudizi,mi hanno fatto vivere un grosso disagio.Crescendo ho imparato a fregarmene...
    Ecco perché mi sento di dirvi che bisogna pesare le parole,perché chi è dall'altra parte soffre davvero tanto!
    Concludo il mio commento dicendo :Siamo tutti uguali,ma alcuni per essere uguali devono faticare molto più degli altri!
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    Messaggio  Brusini Rosa Ven Mar 23, 2012 12:11 pm

    Ieri in aula è stato trattato il tema dell'importanza delle parole e del loro corretto utilizzo. E' stato fondamentale per me in quanto spesso ho difficoltà nell'usare certi termini per paura di poter offendere o risultare una persona superficiale. Importatnte infatti è stata la differenza tra i termini disabilità e handicap, generalmente considerati sinonimi ma in realtà concetti diversi in quanto il secondo differisce dal primo per il fatto che nasce perlopiù dai limiti imposti dalle barriere architettoniche e da uno "svantaggio" rispetto alla socialità. E quindi abbiamo attraversato un percorso storico dagli anni 70 con l'ICD, poi l'ICDH e l'ICF che ci ha portato a capire come si è arrivati a ritenere giusto o meno utilizzare determinati termini in determinate condizioni. Uno dei termini che spesso usiamo è "diversità", termine e concetto che è emerso dal filmato visto in aula, costituito di scene tratte dal film "Indovina chi viene a cena", in cui appunto si narra delle difficoltà per una "coppia mista" di poter coronare il loro sogno d'amore. Quindi vediamo lo scontro tra persone che per il semplice fatto di avere il colore della pelle diverso, escludono a priori che vi possa essere amore(in questo caso amore tra i protagonisti); concetto scandaloso e scenario di innumerevoli guerre e lotte che si sono susseguite nel corso dei secoli, e dei quali dobbiamo prendere atto affinchè si arrivi una volta per tutte ad eliminare qualunque forma di discriminazione(razziale e non solo)! Una discriminazione, infatti, il più delle volte nasce dal fatto che creiamo classificazioni tra le persone, etichettandole, creando STEREOTIPI.A tal proposito in aula abbiamo compilato in gruppo una mappa degli stereotipi, in cui ho subito notato la differenza tra l'esercizio 1 e gli altri. infatti nell'esercizio 1 erano presenti termini forti quali disabili, mostro, diverso, straniero e paraplegico e negli altri invece si chiedeva in pratica di riconoscerci in categorie, che però non risultano essere indelicate o offensive. Secondo il mio punto di vista l'esercizio ci è servito per farci capire che tutti apparteniamo a categorie o stereotipi e che non a tutti piace appartenere ad un determinato stereotipo. Perciò facciamo attenzione a non far si che stereotipare equivalga a offendere o discriminare.
    Nel sondaggio il termine che più mi ha colpito è "mostro", perchè è un termine estremamente pericoloso nel suo utilizzo. Infatti può essere o estremamente positivo o estremamente negativo. Non ci sono vie di mezzo! Per esempio se dico "sei un mostro in matematica" è estremamente positivo perchè ti ritengo il migliore in matematica, ma se per esempio guardo una persona tetraplegica e dico "sei un mostro" è ESTREMAMENTE NEGATIVO! Quindi aboliamo il senso negativo del termine e usiamolo quanto meno è possibile e solo nel suo senso positivo!
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    Messaggio  Antonella Camposano Ven Mar 23, 2012 12:12 pm

    Si è parlato molto di dare importanza alle parole che vengono usate, soprattutto se si parla di: deficit, disabilità e handicap. Dare importanza per me vuol dire "riflettere" sul vero e proprio significato dei termini, questo ci permette di comprendere i nostri comportamenti,i nostri modi di relazionarci.
    L'esercizio che ci è stato posto: la mappa degli stereotipi a primo impatto mi è sembrato semplice, ma riflettendoci bene, su alcune parole ho incontrato un po di difficoltà, nel senso che ho dovuto rifletterci un po su prima di rispondere. Però devo anche dire che è stato utile il confronto con gli altri, mi ha aiutata a capire bene dal punto di vista anche pratico il tema che stiamo affrontando in aula.
    Per quanto riguarda la scena tratta dal film :Indovina chi viene a cena"?.per me è stato di grande riflessione sul tema della :diversità. Siamo tutte persone,tutti cittadini con gli stessi diritti; l'unica cosa che differenzia le persone può essere il colore della pelle o la cultura alla quale apparteniamo e per cultura intendo diversità di riti, miti, religioni; per il resto non c'è diversità tra di noi.
    Prima di terminare questo commento tengo a precisare che nell'esercizio che ci è stato dato in classe ho avuto difficoltà con la parola paraplegico, nel senso che ho dovuto rifletterci di più e tralasciandolo per ultimo l'ho dimenticato.
    Quindi lo scrivo qui:
    PARAPLEGICO: il diverso, colui che ha problemi nei rapporti con la società e magari non è considerato come una vera e propria "PERSONA" dalla società.
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    Messaggio  carmela aversano 88 Ven Mar 23, 2012 12:48 pm

    La lezione di oggi è stata molto interessante,perhè ci ha portato a riflettere sul peso da dare a parole come handicap e disabilità.
    Prima di questa lezione credevo che questi due termini erano sinonimi ma non è così: Handicap è la difficoltà che la persona con disabilità affronta nel confronto esistenziale con gli altri;
    Disabilità è qualsiasii restrizione o incapacità di svolgere determinate funzioni e di assolvere particolari compiti nel modo e nell'ambito considerati normali per un individuo. In aula abbiamo visto alcune parti del film "Indovina chi viene a cena?".
    Questo film tratta di una una coppia di coniugi anzioni bianchi che sono sconvolti all'annuncio che la loro figlia, Joey, intende sposare un medico nero, John Prentice. Anche i genitori di quest'ultimo, invitati a cena dai Drayton, non nascondono il loro disappunto. Sono i due padri dei fidanzati ad opporsi con maggior convinzione al matrimonio. Alla fine, però, il padre di Joey benedice l'unione fra i due giovani.Oggi, in Italia, fortunatamente non è più così ognuno è libero di sposare chi vuole. Riguardo a ciò vorrei riportare una frase pronunciata dal protagonista rivolgendosi al padre: “ ti consideri ancora un uomo di colore,mentre io mi considero un uomo”. Un uomo non può essere giudicato così come appare, ma bisogna coglierne la personalità interiore.
    Per quanto riguarda la parola che mi ha portato maggiormente a riflettere è: DIVERSO.
    Quello della “diversità” è un concetto ambivalente, che da un lato suscita mistero e timore, dall’altro curiosità e fascino.
    La diversità talvolta provoca un senso di rifiuto ma allo stesso tempo può essere adottata come vera e propria filosofia di vita, accompagnata dal bisogno di qualcosa di “diverso” per poter mettere sé stessi a confronto con “l’altro” e poter così arricchirsi delle differenze altrui.Diversità perciò come concetto negativo e positivo assieme, a seconda del senso e del valore che ognuno di noi, nelle varie situazioni, da al termine; diversità come necessità inevitabile della nostra vita, come valore e ricchezza per lo scambio e la crescita umana ma anche come difficoltà cui andiamo incontro nel momento in cui per primi ci si sente diversi o esclusi.




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    iolanda martino


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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) - Pagina 2 Empty Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)

    Messaggio  iolanda martino Ven Mar 23, 2012 1:38 pm

    Il film proposto in aula dalla prof. pone l'accento sull'esistenza di pregiudizi e discriminazioni:le famiglie non accettano i partner dei loro figli solo perchè hanno un colore di pelle diversa, ma ciò che in realtà temono è il giudizio degli altri.
    Io credo che di fronte al DIVERSO ci chiudiamo in noi stessi e non solo non ci fidiamo di chi non è come noi ma persino di chi non sembra simile a noi. Bisognerebbe accettare le diverse ideologie,razze,religioni; promuovere il confronto,il dialogo come garanzia di una migliore convivenza.
    Per la definizione di DISABILE io penso che lo sia un soggetto non abile, cioè non capace di fare qualcosa per via di un deficit che lo pone in difficoltà rispetto ad alcune funzioni ed attività della vita.
    Inoltre è stato bello confrontarmi con le mie colleghe perchè mi ha permesso di capire ancora di più il significato dei termini affrontati e comprendere meglio quelli meno conosciuti.
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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) - Pagina 2 Empty ogni parola ha un proprio significato

    Messaggio  Maria Pia Palvelli Ven Mar 23, 2012 2:12 pm

    Durante l'ultima lezione abbiamo avuto l'occasione di poter riflettere sul modo sbagliato o superficiale di dare significato alle parole,in modo specifico ci siamo soffermati sul termine di Deficit,Handicap e Disabilità. Questi termini posso essere associati tra loro,ma in realtà definiscono aspetti con caratteristiche e significati assolutamente differenti.Colgo l'occasione per farvi notare la citazione della nuova pubblicità di Mediafriends onlus che a me ha dato la possibilità di riflettere tanto, visto che le nostre lezioni sono focalizzate proprio su questo argomento :
    " bambini e disabilità. Sono bambini con una D in più , sono nati in salita ma sono prima di tutto bambini. La disabilità non puo e non deve togliere loro il diritto alla gioia.


    Per quanto riguarda la visione del film , abbiamo visto "indovina chi viene a cena " , e a mio avviso è un film che tutti dovrebbero vedere, perchè ci mette in evidenza aspetti che purtroppo sono ancora presenti ai giorni d'oggi.. il film è ambientato negl'anni '60, ma oggi spesso noto che il razzismo, il catalogare le persone in base a delle caratteristiche, è ancora comunemente diffuso . non condivido minimamente i vincoli che si creano tra le persone solo per pregiudizi magari "campati "in aria

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    Messaggio  Lùcia Pisapia Ven Mar 23, 2012 2:13 pm

    Questo corso mi sta piacendo sempre di più, perchè mi sta facendo scoprire cose nuove, riflettere su temi importanti e capire quanto, nella nostra vita quotidiana che ci vede spesso indaffarati e di corsa, non sempre ci soffermiamo su quello che ci accade intorno. Anche la lezione di ieri è stata molto interessante e piena di spunti su cui soffermarsi a riflettere. Una prima parte è stata dedicata alle parole. "Le parole sono importanti", scriveva Canevaro e di parole in aula ne abbiamo analizzate tante come deficit, disabilità, handicap, malattia. Ascoltando la spiegazione della professoressa mi sono resa conto di quanto sia importante conoscere il reale significato delle parole, per poterle utilizzare nella maniera giusta; questo è importante in tutti i campi, anche in quello della disabilità dove "utilizzare termini impropri o fare disordini linguistici può essere un modo per aumentare l'handicap anzichè ridurlo". Abbiamo anche analizzato le diverse classificazioni fatte negli anni '70, '80 e '90 e lì ho potuto notare come, da un concetto di disabilità fortemente legato alla malattia (presente nella prima classificazione, l'ICD), si sia passati, nelle altre due, l'ICIDH e l'ICF, a considerare maggiormente la persona, il suo benessere e il contesto nel quale vive e penso che questo sia un grande passo avanti. La professoressa poi ci ha mostrato alcune scene tratte dal film "Indovina chi viene a cena?". La vicenda narra di una ragazza bianca che s'innamora di un ragazzo di colore, i due vogliono sposarsi, ma le rispettive famiglie inizialmente sono contrarie al matrimonio poi si convincono e alla fine il sogno si realizza. Il film è stato girato nel 1967; in quel periodo in America i matrimoni misti erano ancora illegali in diversi stati e le problematiche razziste erano molto sentite anche perchè la questione dei diritti dei neri era molto aperta. Oggi, ognuno può sposare chi vuole (anche se in alcuni stati ancora esistono divieti razziali o matrimoni combinati), i neri hanno più diritti e sono meno discriminati ma il tema della diversità è sempre attuale ed è proprio sulla parola DIVERSO che sento di voler fare una riflessione. Nel film la diversità evidenziata era quella legata alla razza, solo una delle differenze che ci contraddistingue. Ognuno di noi è diverso per aspetto, per carattere, per cultura, per religione, per interessi, per idee, ma queste diversità dovrebbero essere considerate una grandissima risorsa, un grande arricchimento soprattutto attraverso il contatto e il confronto con gli altri. Purtroppo spesso non è così, ci sono categorie di persone che poichè considerate diverse (come i disabili, gli extracomunitari, gli omosessuali, solo per citarne alcune) sono considerate da evitare perchè spaventano, da allontanare perchè procurano imbarazzo o vergogna e riflettendo mi sono resa conto di quanto la nostra società, fortemente basata sull'apparenza e sull'omologazione a certi canoni stereotipati contribuisca ad accentuare questo processo di emarginazione e non a valorizzare le differenze, le qualità che ognuno di noi ha per mirare all'integrazione tra le persone. Nell'ultima parte della lezione, la professoressa ci ha proposto un esercizio da fare, dividendoci in gruppi, per farci riflettere sulle parole e sugli stereotipi. Nel mio gruppo, oltre a me, c'erano altre tre ragazze, una già la conoscevo da tempo, con le altre due non avevo avuto contatti prima. Mi sono trovata molto bene a lavorare in gruppo, ognuna di noi ha contribuito suggerendo qualcosa per svolgere gli esercizi proposti, è stata veramente una bella collaborazione. Abbiamo solo trovato difficoltà nel definire la parola "paraplegico"; sappiamo che è una persona che ha una disabilità ma non sappiamo esattamente di che tipo, non conosciamo la sua reale condizione e per questo non è stato semplice definirlo.
    Melania Moscato
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    Messaggio  Melania Moscato Ven Mar 23, 2012 2:38 pm

    Le parole fanno la differenza.
    La loro attenzione è importante, non tanto per un fatto estetico o formale, ma perché in esse è contenuto il modello operativo a cui si fa riferimento. In questo caso è molto importante non fare confusione tra DEFICIT, DISABILITA’ E HANDICAP : utilizzare termini impropri e fare confusioni linguistiche può essere un modo per aumentare l’handicap, anziché ridurlo. ( come sostiene Canevaro)


    Questo è stato l’argomento della lezione discusso in aula dove ci siamo soffermati proprio sull’importanza delle parole ; cosi per esempio, il concetto di disabilità, al primo colpo d’occhio può sembrare scontato, ma che successivamente questa formulazione è il frutto di tante battaglie sul RICONOSCIMENTO CHE IL DISABILE E’ PRIMA DI TUTTO UNA PERSONA.
    La parola su cui mi sono soffermata è stato quello di “ diverso”, ma per un motivo ben valido : c’è molto da dire e da fare!
    Spesso la diversità appare come un pericolo, una minaccia,una barriera che si oppone tra i simili e gli “altri”. Sono diversi e quindi esclusi ed emarginati dalla società gli immigrati, gli omosessuali, i portatori di handicap, ed altre molteplici categorie. Il diverso può essere lo straniero, differente per la lingua, la cultura, religione e sensibilità su determinate tematiche, come può esserlo un portatore di handicap, verso il quale le persone hanno spesso atteggiamenti contrastanti, dalla solidarietà al rifiuto.


    Elemento significativo della lezione è stato anche nel vedere << Indovina che viene a cena ….>>.
    E’ una sottile commedia che maschera ed in parte racconta in forma ironica e leggera il tema della discriminazione razziale sulla gente di colore dell’America degli anni ’60. Grazie alla commedia ho capito ancora di più che i pregiudizi sono sempre esistiti e che un fattore determinante ad eliminarli definitivamente è la riflessione. Si ! Un uomo di colore è pur sempre un uomo.

    La diversità può assumere mille sfaccettature differenti. È sufficiente che l’altro abbia un qualche particolare nel quale non ci rispecchiano che immediatamente lo identifichiamo come “ diverso”.
    Gestire la diversità richiede impegno, coraggio,pazienza, ma regala la gioia della scoperta, il rischio del confronto e l’audacia del mettersi in discussione.
    Penso che il primo passo da fare sia quello di cominciare a considerare la diversità non come un elemento da tollerare, ma come un bene da tutelare!
    Ornella Cangiano
    Ornella Cangiano


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    Messaggio  Ornella Cangiano Ven Mar 23, 2012 3:32 pm

    Nella quarta lezione si è affrontato il tema circa l’importanza delle parole al fine di fornire una più dettagliata distinzione tra quelle che,spesso erroneamente,possono essere confuse in quanto simili.Parole quali:deficit,disabilità,menomazione,se utilizzate impropriamente non possono fare altro che aumentare l’handicap invece di ridurlo;per cui lo scopo della lezione è stato proprio fornire un’accurata riflessione sui termini utilizzati nel campo della disabilità.Altro punto chiave di questa lezione,è stato il tema della diversità in merito al quale abbiamo anche visionato alcune scene salienti del fiml”Indovina chi viene a cena?”di Stanley Kramer.Il film mostra proprio quanto il “diverso”,o meglio,ciò che si ritiene diverso,abbia difficoltà nell’integrazione,interazione e socializzazione. La trama è più o meno questa:la protagonista,durante un soggiorno alle Hawaii,si innamora di un uomo di colore e vuole sposarlo.La ragazza è convinta di non trovare opposizione al suo matrimonio; in effetti, la madre appoggia pienamente la sua decisione, ma il padre, avendo presenti le innumerevoli difficoltà a cui la coppia andrebbe incontro per i persistenti pregiudizi razziali di una parte degli americani, decide di negare il suo consenso alle nozze.Dopo una serie di colloqui,il padre di Joey si convince di non avere alcun diritto di opporsi alla felicità di due persone che si amano e che nel loro amore hanno già la forza per vincere l'incomprensione e i pregiudizi dell'ambiente.Questo film mi ha fatto riflettere tantissimo proprio sul termine diverso,che è stata anche la parola che più mi ha colpito.Spesso si dice lui/lei è diverso/a…..ma diverso da chi?Diverso da cosa?Ogni persona è unica,e questa unicità la rende speciale non diversa.Personalmente credo sia più difficile abituarsi alla diversità dei normali che alla diversità dei diversi.Si pensi ad un disabile:è LUI ad adattarsi a questo mondo fatto NON omologato per il suo problema,è LUI che si adatta,che comprende,che riesce.E questo può considerarsi DIVERSO????Bè secondo il mio modesto parere può solo definirsi una persona UNICA e SPECIALE.Si può parlare di diversità di culture,di filosofie,di modelli,ma non di persone.Queste ultime di differenziano per caratteristiche somatiche,per lingua,ma non per questo possono o devono essere discriminate,proprio come accade nel film.Siamo tutte persone:possiamo essere bianche,nere,gialle,ma sempre e comunque persone.Anche i menomati che hanno subito un perdita a causa di una struttura o di una funzione psicologica,i disabili che sono limitati nel compiere attività,gli handicappati che hanno difficoltà a livello sociale,sono persone,con le loro difficoltà ma pur sempre persone.Un po’ come i fiori:tutti con colori,profumi,dimensioni diverse,ma…fiori. flower

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