A fine lezione abbiamo visionato il flm: "indovina chi viene a cena?". Conflitto eterno tra neri e bianci. L'amore di due giovani innamorati ostacolato dalla cultura razzista di entrambi le famiglie. L'amore vince sempre? Si, è proprio cosi! Infatti nonostante i problemi, le difficoltà ,i due ragazzi coronano il loro sogno, sposarsi. Oggi giorno molti credono che il problema diversità sia stato superato. Io non credo che sia così, partendo dal modo diverso di vestirsi che spesso viene criticato. Probabilmente non si riesce a vedere nella diversità una qualità, proprio come la percepisco io. Culture e modi di parlare diversi non possono che arricchire noi stessi e la nostra cultura!
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lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)
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valeria cefariello- Messaggi : 15
Data di iscrizione : 12.03.12
Località : ercolano
- Messaggio n°201
Stereotipi
La lezione è stata incentrata soprattutto sulla differenza dei seguenti termini: deficit,disabilità ed handicap. A mio avviso è stato opportuno farlo poichè spesso si fa confusione o si pensa che abbiano lo stesso significato. Per quanto riguarda il deficit possiamo fare riferimento a Pistorius, la mancanza delle gambe determina appunto un deficit motorio. Ci sono disabilità che non comportano per forza una mancanza fisica come ad esempio l'autismo. l'Handicap invece è legato allo svantaggio sociale, il disabile trova difficoltà a svolgere delle semplici funzioni, come ad esempio salire una pedana. L’Organizzazione Mondiale della Sanità OMS a partire dagli anni 70 ha cercato di classificare le malattie attraverso l’ICD. Un altro aspetto importante della lezione è stato la mappa degli stereotipi. La professoressa ci ha fatto svolgere un esercizio di gruppo dove ci siamo confrontate, delineando tra noi dei punti in comune. La parola che mi ha lasciata perplessa è stata: il mostro. Com' è possibile che delle persone possano definire "mostri" i disabili? è allucinante!infatti sull' esercizio ho definito mostro il cosidetto serial killer.
A fine lezione abbiamo visionato il flm: "indovina chi viene a cena?". Conflitto eterno tra neri e bianci. L'amore di due giovani innamorati ostacolato dalla cultura razzista di entrambi le famiglie. L'amore vince sempre? Si, è proprio cosi! Infatti nonostante i problemi, le difficoltà ,i due ragazzi coronano il loro sogno, sposarsi. Oggi giorno molti credono che il problema diversità sia stato superato. Io non credo che sia così, partendo dal modo diverso di vestirsi che spesso viene criticato. Probabilmente non si riesce a vedere nella diversità una qualità, proprio come la percepisco io. Culture e modi di parlare diversi non possono che arricchire noi stessi e la nostra cultura!
A fine lezione abbiamo visionato il flm: "indovina chi viene a cena?". Conflitto eterno tra neri e bianci. L'amore di due giovani innamorati ostacolato dalla cultura razzista di entrambi le famiglie. L'amore vince sempre? Si, è proprio cosi! Infatti nonostante i problemi, le difficoltà ,i due ragazzi coronano il loro sogno, sposarsi. Oggi giorno molti credono che il problema diversità sia stato superato. Io non credo che sia così, partendo dal modo diverso di vestirsi che spesso viene criticato. Probabilmente non si riesce a vedere nella diversità una qualità, proprio come la percepisco io. Culture e modi di parlare diversi non possono che arricchire noi stessi e la nostra cultura!
Miriana Medaglia- Messaggi : 23
Data di iscrizione : 13.03.12
Età : 33
Località : Caserta
- Messaggio n°202
“La diversità non è un mondo a parte, ma parte del mondo”
Ogni nostro pensiero, se ci pensiamo,ci porta alla categorizzazione ; cioè collochiamo certe persone in determinate categorie e lo facciamo molto facilmente e automaticamente. Ma queste categorie ci portano alla costruzione di stereotipi e pregiudizi, ovvero etichettiamo con particolari caratteristiche coloro che appartengono ad una categoria (nel primo caso) oppure ci esprimiamo attraverso giudizio su persone prima ancora di conoscerle (nel secondo).Ci risulta così facile giudicare che lo facciamo senza neanche pensarci, in modo del tutto naturale e questo ci fa riflettere del peso che occupano stereotipi e pregiudizi nella nostra società. Nell’esercizio fatto in classe abbiamo potuto testare personalmente come siamo influenzati e condizionati da tali realtà e sono rimasta colpita della facilità con cui attribuiamo aggettivi negativi a parole come “straniero”, “disabile”, “diverso” senza pensare che agli occhi degli altri anche noi possiamo essere (e molte volte lo siamo) stranieri, diversi e disabili perché non-abili a fare qualcosa (scrivere con i piedi all’Atzori, per esempio). Inoltre, siamo disabili nel parlare, perché abbiamo imparato che usiamo male i termini e quindi non solo non riduciamo il disagio dei “disabili” ma lo aumentiamo. Usavamo deficit e handicap come sinonimi, mentre abbiamo imparato che il primo è organico, quindi è la mancanza totale o parziale di una funzionalità fisica, il secondo lo crea la società, nel momento in cui ignora i bisogni dei diversabili e non si impegna per far si che maturino i dispositivi necessari per condurre una vita da “normodotato”.A questo proposito devo dire che mi piace molto il termine diversabilità, proprio perché sottolinea che le abilità di uno possono essere disabilità per altri e viceversa; pensando ancora all’Atzori mi vengono in mente quante cose lei riesce a fare (e benissimo) con i piedi, cose che noi non saremmo capaci di fare neanche con le mani!
Infine il termine diverso… Cos’è diverso? E cos’è normale? Come possiamo tracciare un limite tra questi due termini altamente soggettivi? Diciamo diverso tutto ciò che non è come noi, ci è lontano, non ci appartiene, non lo identifichiamo come parte del nostro mondo e ci fa perciò paura. Tutti sappiamo, almeno a parole, che siamo tutti uguali e abbiamo tutti dei diritti fondamentali in quanto uomini ma quando si tratta di trasferirli dai libri alla realtà, ecco che si verifica un blocco. Io per prima mi rendo conto di quanto i pregiudizi influenzano la mia e la nostra vita. Per esempio, se cammino per strada e incontro un ragazzo di colore, immediatamente la mia attenzione cade sul suo colore della pelle, senza associarlo ovviamente a nulla di negativo, ma la cosa mi fa riflettere perché quando poi incontro un italiano non penso certo “è un ragazzo bianco”. Dovremmo essere decisamente meno categoriali e vedere prima cosa c’è dentro quella persona e poi com’è fuori. Sarebbe bello se, nel passeggiare, non ci accorgessimo neanche del colore della pelle di chi ci ha incrociato. Nel film, poi, nessuno è riuscito ad andare al di là della carnagione dei due ragazzi, nessuno (almeno inizialmente) si è chiesto se i due giovani si volessero realmente bene, se fossero adatti l’uno per l’altra, ma ci si soffermava solo sul colore della loro pelle! Oggi fortunatamente non abbiamo di questi problemi, ma la questione del razzismo è purtroppo ancora tristemente aperta.
Infine il termine diverso… Cos’è diverso? E cos’è normale? Come possiamo tracciare un limite tra questi due termini altamente soggettivi? Diciamo diverso tutto ciò che non è come noi, ci è lontano, non ci appartiene, non lo identifichiamo come parte del nostro mondo e ci fa perciò paura. Tutti sappiamo, almeno a parole, che siamo tutti uguali e abbiamo tutti dei diritti fondamentali in quanto uomini ma quando si tratta di trasferirli dai libri alla realtà, ecco che si verifica un blocco. Io per prima mi rendo conto di quanto i pregiudizi influenzano la mia e la nostra vita. Per esempio, se cammino per strada e incontro un ragazzo di colore, immediatamente la mia attenzione cade sul suo colore della pelle, senza associarlo ovviamente a nulla di negativo, ma la cosa mi fa riflettere perché quando poi incontro un italiano non penso certo “è un ragazzo bianco”. Dovremmo essere decisamente meno categoriali e vedere prima cosa c’è dentro quella persona e poi com’è fuori. Sarebbe bello se, nel passeggiare, non ci accorgessimo neanche del colore della pelle di chi ci ha incrociato. Nel film, poi, nessuno è riuscito ad andare al di là della carnagione dei due ragazzi, nessuno (almeno inizialmente) si è chiesto se i due giovani si volessero realmente bene, se fossero adatti l’uno per l’altra, ma ci si soffermava solo sul colore della loro pelle! Oggi fortunatamente non abbiamo di questi problemi, ma la questione del razzismo è purtroppo ancora tristemente aperta.
annalisa de flora- Messaggi : 18
Data di iscrizione : 12.03.12
- Messaggio n°203
La mappa degli stereotipi
Durante la lezione ci siamo soffermati su l'uso e l'importanza delle parole,spesso si fa confusione tra i diversi termini come : deficit, diversità ed handicap.l'Oraganizzazione mondiale della sanità "OMS" individua opportunamente tre momenti separati, ma coordinati che intervengono in un processo validante:la menomazione,la disabilità e l' handicap. La menomazione è un danno organico di un arto o di una parte del corpo.La disabilità è la perdita di funzioni ,di una capacità operativa conseguente alla menomazione ovvero qualsiasi limitazione della capacità di compiere un' attività. Mentre l'handicap è la difficoltà a maturare quelle disposizioni necessarie alla realizzazione della personalità integrale. La seconda parte della lezione si è incentrata sugli stereotipi e sui pregiudizi, spesso tendiamo a formare i nostri pregiudizi soprattutto nei confronti delle persone appartenenti ad un gruppo diverso dal nostro. E POSSIBILE ELIMINARE I PREGIUDIZI? non si tratta di un impresa facile, probabilmente solo attraverso la miglior conoscenza delle persone che per qualche motivo vengono percepite come "diverse" servirà a ridurre i pregiudizi. La terza parte della lezione si svolge con la visione del film " indovina chi viene a cena?" dove si evidenzia la discriminazione razziale sulla gente di colore. La frase che più mi ha colpita é la seguente: "Tu mi consideri ancora un uomo di colore,mentre io mi considero solo un uomo"
domenica moccia- Messaggi : 12
Data di iscrizione : 16.03.12
- Messaggio n°204
lab.4
Bisogna adoperare le terminologie nel modo giusto,purtroppo c'è anche la società che di certo non da una mano in situazioni come handicap ecc...Molto spesso mi è capitato di sentire persone e sono sincera fino a poco tempo fa per ignoranza e per superficialità utilizzavo la frase "ma questo è menomato o ma questo è handicappato?"grande pentimento!!.Purtroppo non si da peso alle parole,c'è troppa superficialità...ancora oggi siamo pieni di pregiudizi e luoghi comuni.Alcuni spezzoni del film che ci ha fatto vedere la professoressa "Indovina chi viene a cena" lascia molto riflettere...la frase che più mi ha colpito e penso alla maggior parte della classe è stata "tu ti consideri ancora un uomo di colore,io mi considero un uomo"
rosa corbo- Messaggi : 14
Data di iscrizione : 18.03.12
- Messaggio n°205
Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)
Fin ad oggi non mi ero mai soffermata sul significato e sula valore delle parole disabilità-deficit-handicap.
a volte pensiamo di saper cosa significano ma non ci siamo mai soffermati sulle differenze ed oggi è stata un'occasione per aprire i nostri orizzonti.
In aula la prof ci ha fatto vedere il film "indovina chi viene a cena" in cui l'argomento trattato è l'amore. l'amore tra persone di colore diverso, di razze diverse, che superano pregiudizi e vanno avanti mettendo in primo piano l'amore. questo non è razzismo, questo è vedere la persona al di là del colore, vederla al suo interno, amarla per quello che è e non per il suo aspetto esteriore.
un altro film che ho visto pochi giorni fa, e come vedo è stato spiegato da una mia collega è stato " quasi amici". non sto qui a descrivere ciò che già ha detto lei ma io vedendo quel film ho capito come l'amicizia, come l'amore può superare tutto. un'amicizia tra una persona paraplegica ed un ragazzo di colore , nonostante mondi diversissimi entrano in contatto tra di loro creando un'amicizia profonda e soprattutto inaspettata.
ho un fratello di nove anni e pochi giorni fa vedeva un film sull'amicizia. erano ben 8 amici tra cui un ragazzo su una sedia a rotelle, un ragazzo autistico e una ragazza che quando parlava balbettava. ed io mi sono chiesta perchè solo nei film deve esserci questo valore???? è stato bellissimo come questi ragazzi erano uniti tra di loro nonostante i loro amici avessero problemi non ne facevano un peso. molto SIGNIFICATIVO ...!!
la parola sul quale mi son soffermata in classe è state la parola DIVERSO.... ognuno di noi deve aprire la mente e spiegare i pregiudizi, perchè tutti siamo diversi, tutti hanno pregi e difetti, ma tutti noi siamo essere umani..
ma come si suol dire : la vita è bella perchè è varia, cioè ognuno di noi è diverso...!!!
a volte pensiamo di saper cosa significano ma non ci siamo mai soffermati sulle differenze ed oggi è stata un'occasione per aprire i nostri orizzonti.
In aula la prof ci ha fatto vedere il film "indovina chi viene a cena" in cui l'argomento trattato è l'amore. l'amore tra persone di colore diverso, di razze diverse, che superano pregiudizi e vanno avanti mettendo in primo piano l'amore. questo non è razzismo, questo è vedere la persona al di là del colore, vederla al suo interno, amarla per quello che è e non per il suo aspetto esteriore.
un altro film che ho visto pochi giorni fa, e come vedo è stato spiegato da una mia collega è stato " quasi amici". non sto qui a descrivere ciò che già ha detto lei ma io vedendo quel film ho capito come l'amicizia, come l'amore può superare tutto. un'amicizia tra una persona paraplegica ed un ragazzo di colore , nonostante mondi diversissimi entrano in contatto tra di loro creando un'amicizia profonda e soprattutto inaspettata.
ho un fratello di nove anni e pochi giorni fa vedeva un film sull'amicizia. erano ben 8 amici tra cui un ragazzo su una sedia a rotelle, un ragazzo autistico e una ragazza che quando parlava balbettava. ed io mi sono chiesta perchè solo nei film deve esserci questo valore???? è stato bellissimo come questi ragazzi erano uniti tra di loro nonostante i loro amici avessero problemi non ne facevano un peso. molto SIGNIFICATIVO ...!!
la parola sul quale mi son soffermata in classe è state la parola DIVERSO.... ognuno di noi deve aprire la mente e spiegare i pregiudizi, perchè tutti siamo diversi, tutti hanno pregi e difetti, ma tutti noi siamo essere umani..
ma come si suol dire : la vita è bella perchè è varia, cioè ognuno di noi è diverso...!!!
rosa romano- Messaggi : 14
Data di iscrizione : 14.03.12
- Messaggio n°206
Stereotipi e Pregiudizi
Questa lezione è stata molto interessante proprio perchè abbiamo avuto modo di riflettere su 3 parole in particolare:deficit, disabilità,handicap;3 parole importanti e differenti tra loro, x cui nn bisogna fare confusioni linguistiche.Ci sono, infatti , deficit che non hanno disabilità e l'handicap può essere un problema solo di chi ha qualche deficit.Dunque è essenziale usare nel giusto modo questi termini in modo tale da non aumentare il disagio di queste persone, ma ridurlo.Ammetto che anche io prima di seguire questo corso, in effetti, non mi soffermavo più di tanto su queste parole, ora è diverso!E credo davvero che questo sia un corso che ci insegna non solo i diversi significati dei termini,o ke cosa sia la disabilità,ma ci insegna molto altro ,ovvero come ci si dovrebbe comportare nella vita di tutti i giorni!
In questo laboratorio abbiamo analizzato anche quelli che sono i pregiudizi e gli stereotipi,attraverso una parte del film dal titolo "Indovina chi viene a cena".In esso è significativo l'amore che unisce 2 persone indipendentemente dalla razza,colore,religione e cultura.Il sentimento che accomuna questi giovani è talmente forte da potersi difendere da tutti coloro che sono contro questo amore,ritenuto impossibile per una questione di diversità(il ragazzo è nero,la ragazza è bianca).
Una frase di questo film ke mi ha colpito particolarmente è detta da John (il ragazzo nero) a suo padre :"tu ti consideri ancora un uomo NERO,mentre io mi considero semplicemente un UOMO".
Ed è proprio sulla parola "diversità" su cui maggiormente ho riflettuto in quanto il diverso può essere colui che mette paura, che spesso viene emarginata dalla società proprio perchè crea delinquenza nella società ospitante. Tutto ciò mette diffidenza.E probabilmente saranno queste le motivazioni per le quali,nel film visto in aula, quasi nessuno è d'accordo all'unione tra 2 giovani innamorati, di colore diverso.
Ma non sempre lo straniero viene visto in modo negativo, perchè molto frequentemente questi sono solo pregiudizi, che andrebbero superati se riteniamo che la nostra società si basi sull'uguaglianza.
In questo laboratorio abbiamo analizzato anche quelli che sono i pregiudizi e gli stereotipi,attraverso una parte del film dal titolo "Indovina chi viene a cena".In esso è significativo l'amore che unisce 2 persone indipendentemente dalla razza,colore,religione e cultura.Il sentimento che accomuna questi giovani è talmente forte da potersi difendere da tutti coloro che sono contro questo amore,ritenuto impossibile per una questione di diversità(il ragazzo è nero,la ragazza è bianca).
Una frase di questo film ke mi ha colpito particolarmente è detta da John (il ragazzo nero) a suo padre :"tu ti consideri ancora un uomo NERO,mentre io mi considero semplicemente un UOMO".
Ed è proprio sulla parola "diversità" su cui maggiormente ho riflettuto in quanto il diverso può essere colui che mette paura, che spesso viene emarginata dalla società proprio perchè crea delinquenza nella società ospitante. Tutto ciò mette diffidenza.E probabilmente saranno queste le motivazioni per le quali,nel film visto in aula, quasi nessuno è d'accordo all'unione tra 2 giovani innamorati, di colore diverso.
Ma non sempre lo straniero viene visto in modo negativo, perchè molto frequentemente questi sono solo pregiudizi, che andrebbero superati se riteniamo che la nostra società si basi sull'uguaglianza.
Silvana Marchese 1990- Messaggi : 15
Data di iscrizione : 12.03.12
Età : 34
Località : caserta
- Messaggio n°207
Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)
La lezione di oggi aveva lo scopo di indirizzare tutti verso il corretto utilizzo delle parole.
Dare il giusto peso e il giusto significato alle parole, rappresenta uno dei fattori base per la creazione di rapporti e relazioni con gli altri.
Gli altri, sono coloro presenti nella società che ci circonda,magari dei vicini di casa,dei colleghi di lavoro,la signora che incontriamo dal panettiere o alla posta, gli altri sono altri perchè li consideriamodiversi da noi.
Ma cosa significa essere diversi?
Forse non avere un taglio di capelli alla moda? Oppure non avere doti o capacità fisiche richieste dalla società? O ancora avere un colore di pelle "diverso" da chi ci circonda?
Ma chi o cosa ci permette di fare una distinzione netta tra ciò che è normale e ciò che è diverso?
Riflettendoci bene e ripensando anche al video che abbiamo visto in aula, "indovina chi viene a cena",è la società con tutti gli stereotipi e i pregiudizi diffusi in essa che ci fa indicare una persona vicina così diversa da noi.
La parola che mi ha fatto più pensare, ma allo stesso tempo inorridire è stata la la parola "mostro".
Giudicare qualcuno con l'aggettivo mostro, solo per qualche difetto fisico o estetico, è una mostruosità.
Ognuno ha i propri pregi e i propri difetti e ogni pregio e ogni difetto è ciò che ci fa distinguere nella nostra societè conformista.
Dare il giusto peso e il giusto significato alle parole, rappresenta uno dei fattori base per la creazione di rapporti e relazioni con gli altri.
Gli altri, sono coloro presenti nella società che ci circonda,magari dei vicini di casa,dei colleghi di lavoro,la signora che incontriamo dal panettiere o alla posta, gli altri sono altri perchè li consideriamodiversi da noi.
Ma cosa significa essere diversi?
Forse non avere un taglio di capelli alla moda? Oppure non avere doti o capacità fisiche richieste dalla società? O ancora avere un colore di pelle "diverso" da chi ci circonda?
Ma chi o cosa ci permette di fare una distinzione netta tra ciò che è normale e ciò che è diverso?
Riflettendoci bene e ripensando anche al video che abbiamo visto in aula, "indovina chi viene a cena",è la società con tutti gli stereotipi e i pregiudizi diffusi in essa che ci fa indicare una persona vicina così diversa da noi.
La parola che mi ha fatto più pensare, ma allo stesso tempo inorridire è stata la la parola "mostro".
Giudicare qualcuno con l'aggettivo mostro, solo per qualche difetto fisico o estetico, è una mostruosità.
Ognuno ha i propri pregi e i propri difetti e ogni pregio e ogni difetto è ciò che ci fa distinguere nella nostra societè conformista.
Annarita Riviergi- Messaggi : 17
Data di iscrizione : 19.03.12
Età : 34
Località : Marano NA
- Messaggio n°208
Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)
Riflettendo sul film visto in aula,non riesco a prendere posizione su ciò che in quella situazione sia sbagliata da fare.Non mi è mai piaciuto pensare che le diverse caratteristiche tra noi tutti esseri umani ci potesse classificare in varie"razze",anche se ci sono perchè sono evidenti le caratteristiche fisico-somatiche,non vuol dire che viviamo in maniera differente.Anzi noi tutti esseri umani comunichiamo allo stesso modo,generiamo vite allo stesso modo ma cosa ben più importante proviamo sentimenti.Ora dirò per questo la solita frase ovvero che:L'AMORE VA OLTRE LE "RAZZE".
Io credo che il fenomeno delle famiglie miste rappresenti uno dei segnali più importante della trasformazione sociale causata dall'immigrazione. Sono molto contenta del continuo aumento dei matrimoni misti perché si possono conoscere nuove culture, nuovi modi di vivere e nuovi modi di passare la giornata. Io stimo molto le persone che si sposano con una persona "diversa"perchè ha il coraggio di superare pregiudizi e stereotipi,grazie a queste persone il mondo è sempre più bello e colorato di un amore nuovo e tutto diverso.
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Il termine su cui la lezione mi ha fatto riflettere ma che ho sempre avuto aperta la mia riflessione è:DIVERSO...Diverso da chi? Un disabile prova stimoli, sensazioni e sentimenti, forse in alcuni casi più semplici, ma non meno profondi. Un disabile ha pensieri, forse segue logiche proprie nei ragionamenti, ma pensa e riflette. Un portatore di handicap vuole realizzarsi nel lavoro esattamente come qualsiasi donna e uomo. Diverso da chi quindi? Da standard o stereotipi, da persone codificate dalla società, ingessate dentro armature troppo strette fatte di regole e usi sociali. Oppure simile a qualunque uomo e donna che vuole amare, lavorare, trascorrere momenti di felicità e svago con gli amici, che vuole realizzarsi nella vita, sentirsi importante, essere un aiuto alla società o semplicemente non essere considerato un peso. L’invito ad abbandonare le logiche delle diversità, quella che esclude non quella che ci rende unici, arriva proprio dal mondo del lavoro.
Pensando a gli argomenti esposti in classe,penso che sia stata una lezione interessantissima da ogni punto di vista,tutto ciò ci deve far riflettere molto,e dobbiamo cercare tutti di dare aiuto e sostegno.
Io credo che il fenomeno delle famiglie miste rappresenti uno dei segnali più importante della trasformazione sociale causata dall'immigrazione. Sono molto contenta del continuo aumento dei matrimoni misti perché si possono conoscere nuove culture, nuovi modi di vivere e nuovi modi di passare la giornata. Io stimo molto le persone che si sposano con una persona "diversa"perchè ha il coraggio di superare pregiudizi e stereotipi,grazie a queste persone il mondo è sempre più bello e colorato di un amore nuovo e tutto diverso.
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Il termine su cui la lezione mi ha fatto riflettere ma che ho sempre avuto aperta la mia riflessione è:DIVERSO...Diverso da chi? Un disabile prova stimoli, sensazioni e sentimenti, forse in alcuni casi più semplici, ma non meno profondi. Un disabile ha pensieri, forse segue logiche proprie nei ragionamenti, ma pensa e riflette. Un portatore di handicap vuole realizzarsi nel lavoro esattamente come qualsiasi donna e uomo. Diverso da chi quindi? Da standard o stereotipi, da persone codificate dalla società, ingessate dentro armature troppo strette fatte di regole e usi sociali. Oppure simile a qualunque uomo e donna che vuole amare, lavorare, trascorrere momenti di felicità e svago con gli amici, che vuole realizzarsi nella vita, sentirsi importante, essere un aiuto alla società o semplicemente non essere considerato un peso. L’invito ad abbandonare le logiche delle diversità, quella che esclude non quella che ci rende unici, arriva proprio dal mondo del lavoro.
Pensando a gli argomenti esposti in classe,penso che sia stata una lezione interessantissima da ogni punto di vista,tutto ciò ci deve far riflettere molto,e dobbiamo cercare tutti di dare aiuto e sostegno.
Annunziata Langella- Messaggi : 14
Data di iscrizione : 15.03.12
Età : 42
- Messaggio n°209
Lez 4 - La mappa degli stereotipi
La perola - quella che mi ha colpito maggiormente è Mostro. La si sente molto spesso in tv, nei fatti di cronaca e viene per questo associata, almeno nella società attuale, al comportamento di alcuni individui. Il fatto che in un certo senso venga ancora attribuita a persone dall'aspetto non conforme ai canoni convenzionali, mi intristisce molto, soprattutto se il loro aspetto è dovuto a problematiche ben più gravi.
Il film - rende bene l'idea del concetto di diversità come convenzione, o almeno, la selezione degli spezzoni che ci è stata proposta a questa conclusione mi ha fatta arrivare. Personalmente non l'ho mai visto e non mi è stato possibile sopperire alla mancanza in questi giorni, per motivi personali, quindi non riesco ad essere più precisa.
Questionario - La cosa più complicata è stata giungere ad un accordo. Tre ragazze molto simili, che si trovano piacevoli, quindi nemmeno eccessivamente diverse, che non riescono a trovare cose in comune, nè tra ciò che vogliono, nè tra ciò che non vogliono.... sarà la mia età leggermente differente rispetto alla loro, ma devo ammettere che si è rivelato uno dei compiti più complicati, almeno tra quelli proposti durente queste lezioni.
Il film - rende bene l'idea del concetto di diversità come convenzione, o almeno, la selezione degli spezzoni che ci è stata proposta a questa conclusione mi ha fatta arrivare. Personalmente non l'ho mai visto e non mi è stato possibile sopperire alla mancanza in questi giorni, per motivi personali, quindi non riesco ad essere più precisa.
Questionario - La cosa più complicata è stata giungere ad un accordo. Tre ragazze molto simili, che si trovano piacevoli, quindi nemmeno eccessivamente diverse, che non riescono a trovare cose in comune, nè tra ciò che vogliono, nè tra ciò che non vogliono.... sarà la mia età leggermente differente rispetto alla loro, ma devo ammettere che si è rivelato uno dei compiti più complicati, almeno tra quelli proposti durente queste lezioni.
Brunella Casaretti- Messaggi : 14
Data di iscrizione : 16.03.12
- Messaggio n°210
La diversità.
IN AULA.
Giovedì scorso,in aula,la lezione si aperta sulla nostra non-curanza(chiamiamola criticamente)nell'uso dei termini.
Non so se per ignoranza,se per superficialità o per disattenzione,noi attribuiamo parole a cose che non le rappresentano.
Nello specifico,abbiamo parlato della confusione riguardo i termini di disabilità,diversità,handicap e deficit che invece l'Organizzazione Mondiale Sanitaria (OMS) ha,nel corso del tempo,cercato di "riordinare" seppure apportando essa stessa,in itinere,delle modifiche.
Inizialmente l'OMS(intorno agli anni '70),a mio parere,coglieva solo gli aspetti più evidenti e meno "umani" delle eventuali patologie;si cercava di rendere più facile una sorta di classificazione della patologia e la sua possibile cura.
Non ci si rendeva conto che in realtà alle spalle di tutte quelle definizioni,classificazioni,codici e quant'altro,c'erano delle persone,molto più che individui o semplicemente malati.
Verso gli anni '80,invece,è iniziata "l'alba dell'umanità",e la definisco così perchè finalmente ci si è resi conto che nel quadro di un paziente non si potevano più escludere l'importanza delle relazioni sociali,il suo modo di vedere il mondo e le sue capacità.
Ma da tenere a mente è anche ciò che,nel 1990,l'ICF dichiara,cioè che nell'analisi della disabilità,oltre i fattori biomedici e patologici,vanno integrati quindi anche i fattori sociali!!!
IL VIDEO : "INDOVINA CHI VIENE A CENA"
Per quanto possa sembrare strano,a mio parere,in questo film ci si muove tra pari.
Due mondi,due culture,che all'apparenza sembrano così diverse,sono in realtà più simili di quanto si possa pensare.
Entrambe le parti vivono di pregiudizi e in uno stato di chiusura.
L'opposizione al matrimonio tra i due ragazzi,lei bianca e lui nero,arriva da ogni fronte,non ci sono altre vittime se non l'innamoratissima e caparbia coppia.
Nel film ho notato che i genitori del ragazzo hanno interiorizzato l'idea di razza e diversità,e vorrebbero addirittura che a queste si porti un rigido rispetto.
Nel nostro immaginario,forse,avremmo pensato che i genitori di colore sarebbero stati d'accordo al matrimonio "misto",perchè,anche cinematograficamente,ci è sempre stato mostrato che a fare discriminazioni razziali fossero i bianchi.
Oltre a tutto il resto,a dimostrazione della erroneità della nostra tesi,c'è il personaggio della Tata,la quale,pur essendo ella stessa di colore,sbraita all'idea di questo matrimonio misto.
Ma questo film è a lieto fine.
I genitori finiranno per convincersi a vicenda della giustezza di questo matrimonio,l'amore trionfa e tutto va come dovrebbe andare(...)
Ma purtroppo non va sempre così e lo sappiamo bene;
Esiste tanta gente al mondo che chiude il proprio cuore tra le barriere che costruisce,secondo me,per paura di chi gli sta affianco.
"IL DIVERSO"
...è stata questa la parola che di più mi ha dato spunto di riflessioni.
Il diverso,il diverso,il diverso...Ma chi è questo diverso in realtà?
Per me il diverso è l'altro;è diverso perchè non sono io,non vediamo con gli stessi occhi,non gustiamo con la stessa lingua,nè parliamo dando alle parole la stessa accezione...
Per l'appunto,io do alla parola "diverso" un significato non uguale alle persone che mi stanno attorno.
Per me diverso è anche chi ha la pelle scura,gli occhi a mandorla,chi parla inglese,francese o quant'altro...ma è anche mio fratello,mia madre,la mia migliore amica.
Per me la diversità è lo shock dei cuori,è ciò che ispira,è ciò che fa scrivere canzoni e poesie.
Il diverso è il comune denominatore delle nostre persone.
"L'Io cresce solo a contatto con il Tu"..e cosa c'è di più vero?
Ma chi è questo Tu se non il diverso?
http://a3.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc6/40250_1530547232337_1494440680_1340630_8064864_n.jpg
Giovedì scorso,in aula,la lezione si aperta sulla nostra non-curanza(chiamiamola criticamente)nell'uso dei termini.
Non so se per ignoranza,se per superficialità o per disattenzione,noi attribuiamo parole a cose che non le rappresentano.
Nello specifico,abbiamo parlato della confusione riguardo i termini di disabilità,diversità,handicap e deficit che invece l'Organizzazione Mondiale Sanitaria (OMS) ha,nel corso del tempo,cercato di "riordinare" seppure apportando essa stessa,in itinere,delle modifiche.
Inizialmente l'OMS(intorno agli anni '70),a mio parere,coglieva solo gli aspetti più evidenti e meno "umani" delle eventuali patologie;si cercava di rendere più facile una sorta di classificazione della patologia e la sua possibile cura.
Non ci si rendeva conto che in realtà alle spalle di tutte quelle definizioni,classificazioni,codici e quant'altro,c'erano delle persone,molto più che individui o semplicemente malati.
Verso gli anni '80,invece,è iniziata "l'alba dell'umanità",e la definisco così perchè finalmente ci si è resi conto che nel quadro di un paziente non si potevano più escludere l'importanza delle relazioni sociali,il suo modo di vedere il mondo e le sue capacità.
Ma da tenere a mente è anche ciò che,nel 1990,l'ICF dichiara,cioè che nell'analisi della disabilità,oltre i fattori biomedici e patologici,vanno integrati quindi anche i fattori sociali!!!
IL VIDEO : "INDOVINA CHI VIENE A CENA"
Per quanto possa sembrare strano,a mio parere,in questo film ci si muove tra pari.
Due mondi,due culture,che all'apparenza sembrano così diverse,sono in realtà più simili di quanto si possa pensare.
Entrambe le parti vivono di pregiudizi e in uno stato di chiusura.
L'opposizione al matrimonio tra i due ragazzi,lei bianca e lui nero,arriva da ogni fronte,non ci sono altre vittime se non l'innamoratissima e caparbia coppia.
Nel film ho notato che i genitori del ragazzo hanno interiorizzato l'idea di razza e diversità,e vorrebbero addirittura che a queste si porti un rigido rispetto.
Nel nostro immaginario,forse,avremmo pensato che i genitori di colore sarebbero stati d'accordo al matrimonio "misto",perchè,anche cinematograficamente,ci è sempre stato mostrato che a fare discriminazioni razziali fossero i bianchi.
Oltre a tutto il resto,a dimostrazione della erroneità della nostra tesi,c'è il personaggio della Tata,la quale,pur essendo ella stessa di colore,sbraita all'idea di questo matrimonio misto.
Ma questo film è a lieto fine.
I genitori finiranno per convincersi a vicenda della giustezza di questo matrimonio,l'amore trionfa e tutto va come dovrebbe andare(...)
Ma purtroppo non va sempre così e lo sappiamo bene;
Esiste tanta gente al mondo che chiude il proprio cuore tra le barriere che costruisce,secondo me,per paura di chi gli sta affianco.
"IL DIVERSO"
...è stata questa la parola che di più mi ha dato spunto di riflessioni.
Il diverso,il diverso,il diverso...Ma chi è questo diverso in realtà?
Per me il diverso è l'altro;è diverso perchè non sono io,non vediamo con gli stessi occhi,non gustiamo con la stessa lingua,nè parliamo dando alle parole la stessa accezione...
Per l'appunto,io do alla parola "diverso" un significato non uguale alle persone che mi stanno attorno.
Per me diverso è anche chi ha la pelle scura,gli occhi a mandorla,chi parla inglese,francese o quant'altro...ma è anche mio fratello,mia madre,la mia migliore amica.
Per me la diversità è lo shock dei cuori,è ciò che ispira,è ciò che fa scrivere canzoni e poesie.
Il diverso è il comune denominatore delle nostre persone.
"L'Io cresce solo a contatto con il Tu"..e cosa c'è di più vero?
Ma chi è questo Tu se non il diverso?
http://a3.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc6/40250_1530547232337_1494440680_1340630_8064864_n.jpg
luisa formisano- Messaggi : 15
Data di iscrizione : 13.03.12
- Messaggio n°211
Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)
Dalla lezione fatta in aula con la docente ho capito che tutti noi dobbiamo riflettere sulle parole deficit, disabilità e handicap infatti un uso improprio di queste parole o disordini linguistici possono aumentare anziché ridurre l’ handicap. Per menomazione o deficit si intende la perdita o anormalità di una struttura o funzione psichica o anatomica;essa può essere temporanea, accidentale e degenerativa . Per disabilità si intende l’ incapacità di svolgere determinate funzioni o compiti nei modi e nei limiti ritenuti normali è importante sottolineare che la disabilità non è solo deficit ma è una condizione che va oltre la limitazione. L’ handicap invece rappresenta le difficoltà che la persona con disabilità incontra nel confronto esistenziale con l’ altro , è una condizione di svantaggio dovuta da menomazione o disabilità che non permette al soggetto di esercitare un ruolo ‘normale’. Mi ha molto colpito il video visto in aula “indovina chi viene a cena?”è la storia di due ragazzi che si innamorano ma che per la diversità del colore della pelle non trovano l’appoggio e l’ approvazione di entrambe le famiglie per sposarsi . il pregiudizio è una visione restrittiva di una persona o gruppo di persone che non deriva da una conoscenza approfondita ma si poggia su considerazioni fatte a priori. Spesso accade che le persone diverse come in questo caso per il colore della pelle vengano allontanate ed emarginate perché si ha paura che queste possano minacciare la stabilità del gruppo di appartenenza . infatti secondo Lascioli i pregiudizi e stereotipi racchiodono i diversi in una sorta di cerchio chiuso in uno scarto di umanità. Dalla visione di questo video mi sono resa conto di quanto siano banali le persone che vedono nel colore della pelle una fonte di discriminazione o un qualcosa da cui allontanarsi perché è diverso da noi . credo che di base ci siano non solo dei pregiudizi nei confronti di queste persone ma una sfiducia nel credere che veramente siamo tutti uguali al di là della diversità. l’esercizio svolto in classe è stato un’ esperienza per me importante perché mi ha permesso di condividere e negoziare diversi punti di vista con le mie colleghe nel riflettere sulle parole quali diverso, disabile , paraplegico … è stata un’ esperienza non solo divertente ma che sicuramente mi ha insegnato qualcosa di importante per la mia futura professione di educatore come il saper ascoltare ,confrontarsi con diversi pensieri .
rosa d'onofrio- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 20.03.12
- Messaggio n°212
LA DIVERSITA'
..IN AULA ABBIAMO SVOLTO UN ESERCIZIO MOLTO INTERESSANTE SUL SIGNIFICATO DELLE PAROLE..IN QUESTO MODO ABBIAMO AVUTO LA POSSIBILITA' DI SCAMBIARCI LE NOSTRE OPINIONI E TUTTO QUESTO E' STATO MOLTO COSTRUTTIVO..MI SONO ACCORTA CHE SU ALCUNI TERMINI SPESSO CI SI CONFONDE,NON SAPENDO I VERI SIGNIFICATI..LE PAROLE SONO FONDAMENTALI PER COMUNICARE,PER RACCONTARE STORIE.MA ANCHE A PRODURRE TRASFORMAZIONI E CAMBIARE LA REALTA' QUANDO SE NE FA UN USO INCONSAPEVOLE O NON SI CONOSCE IL VERO SIGNIFICATO..PER QUESTO BISOGNA CHIAMARE LE COSE CON IL LORO NOME..IL TERMINE SU CUI HO RIFLETTUTO DI PIU' E' QUELLO DELLA DIVERSITA' CHE MOLTO SPESSO VIENE CONFUSA CON DISABILITA'..LA DIVERSITA' E' CIO' CHE CI CARATTERIZZA.OGNUNO DI NOI E' DIVERSO DAGLI ALTRI PER IL MODO DI PENSARE,PER IL MODO DI ESSERE ,DI AGIRE E NON PER IL COLORE DELLA PELLE O PER UNA MENOMAZIONE..SIAMO TUTTI DIVERSI E UNICI..IL TEMA DELLA DIVERSITA' E' EMERSO ANCHE DAGLI SPEZZONI DEL FILM" INDOVINA CHI VIENE A CENA"CHE NARRA LA ST ORIA D'AMORE TRA DUE RAGAZZI A CUI TUTTI SI OPPONGONO SOLO PERCHE' HANNO UN DIVERSO COLORE DELLA PELLE..QUESTI PREGIUDIZI SONO ATTUALISSIMI ANCORA OGGI..OGNI GIORNO INFATTI SI SENTONO EPISODI DI RAZZISMO E NON SI CAPISCE CHE SIAMO TUTTI UGUALI E DIVERSI ALLO STESSO MODO...
daiana martino- Messaggi : 13
Data di iscrizione : 21.03.12
- Messaggio n°213
Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)
In aula ci è stato richiesto di scrivere il significato per noi di varie parole, ad essere sincera io usavo le parole come handicap, disabile e deficit, tutte allo stesso modo, cioè non facendo una netta differenza tre questi termini nonostante sia opportuno. Inoltre abbiamo visto anche una parte del film: “ indovina chi viene a cena”, la cui trama narra la storia di due giovani innamorati; una ragazza bianca (Joey) che presenta alla sua famiglia il ragazzo ansi il futuro marito nero (John). Inizialmente vediamo che i due genitori non concordavano sull’unione della loro figlia con quest’uomo basandosi solo sull’aspetto fisico, fermandosi all’apparenza; ma tutto cambia quando il padre di Joey chiede a John:” ti credi ancora un uomo di colore . . . egli rispose mi credo un uomo”. Questo film risale all’inizio della seconda metà del 900, in esso si evince il concetto di diversità. Guardando questo film mi rendo conto che ancora oggi col passar del tempo, ansi di anni in alcune persone, popoli è presente il concetto di una razza eccellente (come ad esempio della superiorità dell’uomo sulla donna oppure al semplice colore della pelle, della forma dei suoi occhi), quindi di una razza superiore all’altra ed io mi chiedo perché? Perché giudicare l’apparenza, solo ciò che è al di fuori e non conoscere l’interiorità di quella persona stessa perché!!! Allora mi chiedo Martin Luther King aveva ragione coll’affermare “abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo imparato ancora a vivere come fratelli”.
Chi sa se tra 20, 50, 70 anni l’umanità capirà che siamo tutti uguali, con le stesse opportunità, ma con caratteristiche, sfaccettature diverse e che non importa il colore della pelle, il nostro orientamento religioso, i nostri usi, costumi, ma importa solo che siamo tutti uomini.
Chi sa se tra 20, 50, 70 anni l’umanità capirà che siamo tutti uguali, con le stesse opportunità, ma con caratteristiche, sfaccettature diverse e che non importa il colore della pelle, il nostro orientamento religioso, i nostri usi, costumi, ma importa solo che siamo tutti uomini.
Russo Livia Maria- Messaggi : 17
Data di iscrizione : 12.03.12
- Messaggio n°214
Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)
Un tempo, anche non troppo lontano, i termini più in voga erano «idiota», «cretino», «deficiente», «imbecille»; tutti venivano usati indistintamente per riferirsi a persone che non rispondevano ai parametri di normalità socialmente diffusi e accettati. Nel giro di breve tempo, però, quelle parole hanno perso la loro funzione originaria, seppur molto discutibile, per diventare veri e propri insulti. Rendendosi poi conto di come fossero divenute espressioni che potevano dar luogo a malintesi o ferire la sensibilità, si è scelto di sostituirli con definizioni in grado di esprimere la «mancanza oggettiva» della persona, per esempio «non vedente»,«spastico», «mongoloide», «invalido» e così via. In questo modo, indicando una persona, si metteva in primo piano il suo deficit, ciò che nel suo corpo non andava. Non c'è da stupirsi che anche queste parole siano diventate insulti, la scelta è caduta sul termine «handicappato», ma nemmeno questa parola ha potuto evitare di trasformarsi, con l'andar del tempo e nel linguaggio corrente, in un'offesa…Mi è capitato spesso di assistere a scene in cui i ragazzi si insultavano con esperessioni tipo «Bravo, hai vinto un mongolino d'oro!» oppure «Che handicappato che sei!» e sono rimasta davvero sconvolta come questi ultimi non si rendevano conto delle gravità delle parole,senza dare un peso o una giusta importanza a ciò che si è appena detto. Durante la lezione la professoressa ci ha proposto un video tratto dal celebre film “Indovina chi viene a cena” Una commedia che tratta uno degli argomenti più scottanti di quell'epoca in America ossia il tema del Razzismo… Il pregiudizio del colore della pelle è tuttora un problema per molti, ma in questo film i bravissimi attori (Spencer su tutti) ci fanno capire che è solo un pregiudizio di chi non conosce o non vuole conoscere. Penso che sia inutile andare contro il diverso perchè omosessuale o perchè scuro di pelle, ognuno di noi è diverso nel suo genere, e questo non è un male, è un bene, perchè solo così possiamo aprire i nostri orizzonti e prendere di tante diversità, il meglio…!!!
elena capasso- Messaggi : 15
Data di iscrizione : 13.03.12
- Messaggio n°215
Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)
Le parole sono importanti.Molto spesso facciamo confusione con le parole quando vogliamo indicare qualcuno diverso da noi.Abbiamo riflettuto sui termini:diverso,disabile,mostro,paraplegico e quello che piu mi ha colpito è stato DIVERSO perchè forse in questa parola possiamo racchiudere tutte le altre.Di solito ciò che è diverso e quindi non si conosce fa paura,è considerato come anormale ma in realà ognuno di noi ha una concezione diversa della normalità.La diversità porta all'esclusione facendo nascere nelle vittime sentimenti di inferiorità e inadeguatezza.Io sono del parere che la diversità infondo è bellezza ,TUTTI SIAMO DIVERSI! A proposito di diversità abbiamo visto uno spezzone del film :"INDOVINA CHI VIENE A CENA" CHE parla di un matrimonio misto e delle difficoltà nell'America degli anni 60 che un uomo di colore doveva affrontare,la vergogna che provocava alle famiglie e la loro paura di perdere l'onore.Addirittura c'erano paesi in cui il matrimonio misto veniva considerato REATO.C'è però un lietofine in quanto a vincere sarà l'amore accettato anche dal prete che afferma che i matrimoni misti riescono meglio perchè richiedono una dose maggiore di buona volontà e piu comprensione.
soleluna- Messaggi : 21
Data di iscrizione : 12.03.12
- Messaggio n°216
ESRCIZIO DI GRUPPO
Nel corso dell’esercizio svolto in classe noi componenti del gruppo ci siamo soffermate sulla parola “disabile” e ci siamo rese conto di quanto fosse difficile darne la definizione etimologica . Abbiamo riflettuto e formulato ipotesi e, alla fine, siamo giunte alla conclusione che la disabilità esiste in seguito ad una menomazione ( deficit, mancanza fisica o organica, dalla nascita o successiva) relativamente ad azioni “canoniche” del nostro vivere quotidiano. Ma pure la resilienza ci insegna che le stesse azioni ( vedi la Atzori che dipinge o guida con i piedi) possono essere compiute in una maniera diversa. Allora, ha più senso parlare di persone disabili nel momento in cui quello che normalmente è atteso per un individuo di una certa età può essere comunque compiuto dall’individuo stesso, ma in maniera diversa? Soprattutto oggi poi, con le moderne tecnologie che riescono a far correre chi gambe non ha (vedi Pistorius)? Forse è stato alla luce di queste considerazioni che il lungimirante Canevaro nel 1980 ha scritto il libro “Diversabile”?
Forse oggi è davvero obsoleto parlare di “diversamente abile” forse perché è comunque ghettizzante e , quasi, discriminante. Se una cosa la si riesce comunque a fare, è importante sapere come la si fa? Quando un alunno scrive un componimento, o chiunque appone una firma è importante sapere se l’ha fatto con la mano destra o la sinistra? Certo che no! Piuttosto quello che è importante è che intorno a queste persone ci sia un ambiente a loro congeniale , che non le escluda o gli imponga dei limiti, che provveda ad eliminare barriere architettoniche e che sia a misura di ciascun uomo. Forse una società che provveda a costruire città simili è un primo passo verso la cosciente consapevolezza che tutti gli uomini, normodotati o disabili che siano, sono cittadini a pieno titolo con gli stessi diritti e doveri.
Forse oggi è davvero obsoleto parlare di “diversamente abile” forse perché è comunque ghettizzante e , quasi, discriminante. Se una cosa la si riesce comunque a fare, è importante sapere come la si fa? Quando un alunno scrive un componimento, o chiunque appone una firma è importante sapere se l’ha fatto con la mano destra o la sinistra? Certo che no! Piuttosto quello che è importante è che intorno a queste persone ci sia un ambiente a loro congeniale , che non le escluda o gli imponga dei limiti, che provveda ad eliminare barriere architettoniche e che sia a misura di ciascun uomo. Forse una società che provveda a costruire città simili è un primo passo verso la cosciente consapevolezza che tutti gli uomini, normodotati o disabili che siano, sono cittadini a pieno titolo con gli stessi diritti e doveri.
Federica Riccardo- Messaggi : 13
Data di iscrizione : 13.03.12
Età : 35
- Messaggio n°217
Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)
Oggi in aula la lezione mi ha portato a riflettere sulle parole handicap,disabilità e deficit.Spesso vengono confuse e viste come una "triade" dove appartengono allo stesso universo ma hanno significato diverso.Si defiisce con handicap lo svantaggio sociale della persona con diabilità.Capita di sentir chiamare una persona con disabilità 2handicappato".Questa parola è stata sostituita con diversamente abile,che rende la persona a mio avviso non condannata.
Deficit,vuol dire mancanza,può essere a livello fisico che psicologico.
Disabilità ovvero qualsiasi limitazione della capacità di agire, naturale conseguenza ad uno stato di minorazione/menomazione.La persona affetta da handicap è considerata come una persona diversa da noi e pertanto confinata ai margini della società.A mio avviso non sono solo i disabili ad essere messi ai confini ma tutte le persone che rappresentano per noi qualcosa di strano,di diverso o di sconosciuto.Tutto questo ci fa paura perchè non sappiamo come affrontarlo non avendo "gli attrezzi giusti".Nel video ad esempio che abbiamo visto "Indovina chi viene a cena?" emerge chiaramente come chi è diverso da noi debba essere allontanato.Il film infatti parla di una coppia composta da una ragazza bionda e di carnagione chiara e da un ragazzo invece bruno con la carnagione scura.Assistiamo per tutto lo spezzone del film alla differenza messa in evidenza fra i due protagonisti,e di come i genitori non vogliano questa relazione.Il motivo principale è la razza diversa e poi non meo importante,il pregiudizio che preclude un giudizio obiettivo e lucido.La famiglia di lei infatti cerca di metterli in guardia,insinuando in loro tutti di dubbi possibili riguardo la loro relazione,soprattutto su cosa dirà la gente.E' su ciò che mi voglio soffermare.Lo stereotipo ad esempio è la visione condivisa su un luogo,un oggetto,avvenimento o un gruppo riconoscibile di persone,accomunate da certe caratteristiche o qualità.Quelle idee che circolano per anni,decenni e millenni,che sono difficili a morire.E' questa è una cosa sbagliatissima perchè bisogna liberare la mente,fare un pò di spazio e iniziare a raccogliere idee che siano NOSTRE,non indotte da qualcuno/qualcosa;perchè non c'è cosa più bella di PENSARE con la nostra testa.
Infine l'esercizio svolto in gruppo è stato molto piacevole,poichè mi ha dato l'opportunità di interagire con le mie colleghe e di mettere in discussione anche le nostre idee.
Deficit,vuol dire mancanza,può essere a livello fisico che psicologico.
Disabilità ovvero qualsiasi limitazione della capacità di agire, naturale conseguenza ad uno stato di minorazione/menomazione.La persona affetta da handicap è considerata come una persona diversa da noi e pertanto confinata ai margini della società.A mio avviso non sono solo i disabili ad essere messi ai confini ma tutte le persone che rappresentano per noi qualcosa di strano,di diverso o di sconosciuto.Tutto questo ci fa paura perchè non sappiamo come affrontarlo non avendo "gli attrezzi giusti".Nel video ad esempio che abbiamo visto "Indovina chi viene a cena?" emerge chiaramente come chi è diverso da noi debba essere allontanato.Il film infatti parla di una coppia composta da una ragazza bionda e di carnagione chiara e da un ragazzo invece bruno con la carnagione scura.Assistiamo per tutto lo spezzone del film alla differenza messa in evidenza fra i due protagonisti,e di come i genitori non vogliano questa relazione.Il motivo principale è la razza diversa e poi non meo importante,il pregiudizio che preclude un giudizio obiettivo e lucido.La famiglia di lei infatti cerca di metterli in guardia,insinuando in loro tutti di dubbi possibili riguardo la loro relazione,soprattutto su cosa dirà la gente.E' su ciò che mi voglio soffermare.Lo stereotipo ad esempio è la visione condivisa su un luogo,un oggetto,avvenimento o un gruppo riconoscibile di persone,accomunate da certe caratteristiche o qualità.Quelle idee che circolano per anni,decenni e millenni,che sono difficili a morire.E' questa è una cosa sbagliatissima perchè bisogna liberare la mente,fare un pò di spazio e iniziare a raccogliere idee che siano NOSTRE,non indotte da qualcuno/qualcosa;perchè non c'è cosa più bella di PENSARE con la nostra testa.
Infine l'esercizio svolto in gruppo è stato molto piacevole,poichè mi ha dato l'opportunità di interagire con le mie colleghe e di mettere in discussione anche le nostre idee.
rosa capasso- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 15.03.12
- Messaggio n°218
Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)
In aula abbiamo discusso sui diversi termini che vengono usati per dire disabilità.
Ci hanno fatto capire come sia importante usare termini propri,poiché l’uso di termini impropri, anziché ridurlo, può accrescere l’handicap. Per ovviare a questo problema abbiamo visto che si è messo a punto una classificazione internazionale ICIDH che si basa su tre fattori tra loro interagenti:deficit,disabilità ed handicap.
Bisogna fare una distinzione tra deficit,disabilità ed handicap. Per deficit si intende un difetto organico,disabilità si intende l’incapacità di svolgere determinate funzioni e di assolvere dei compito considerati normali per un individuo,handicap è lo svantaggio è la condizione di svantaggio conseguente ad una menomazione.
Alla disabilità è stato accostato anche il concetto di malattia(disabile = malattia), poi evolvendosi tale concetto è stato sostituito con il termine diversabile ,ossia individuo che ha abilità diverse dalle nostre o con il termine handicappato.
La disabilità spesso viene confusa con la diversità “ma tutti sono diversi,non tutti disabili”.
Nel sondaggio che ci è stato presentato in aula , mi ha colpito la parola “MOSTRO” in tale termine credo che si intrinsecano tra loro il concetto di diverso e disabile ,colui che ha una menomazione fisica e per questo considerato diverso,ci si rivolge con terrore, con distanza ci fa impressione!!!
Il tema del diverso ,credo,che stia alla base del film visionato in aula: Indovina chi viene a cena?.
Il film tratta di aspetti diversi rispetto ai film visionati in precedenza ma il tema di fondo è sempre lo stesso:DIVERSITà.
Una diversitò presente sulla pelle ,il suo COLORE. Come si fa a considerare un individuo inferiore solo perché ha un colore di pelle diverso?
Ma mi domando chi sia inferiore.i bianchi o i neri? Credo i bianchi con i loro pregiudizi e il loro disprezzo . Nel guardare queste persone considerate diverse si provava,no pietà, ma disprezzo e non c’è limite ed inferiorità peggiore.Oggi,credo che questa idea sia stata superata, non c’è quasi piu questa differenza. Una frase mi ha colpito nel film: “Il mondo sono loro,e loro lo cambieranno” , e lo hanno cambiato.Sono uomini ,non sono neri ,e in quanto tali devono essere rispettati.
Finisco con una frase ascoltata giorni fa da Michelle Obama:”Sono nata donna,nera e povera eppure ce l’ho fatta” .Ecco questo racchiude tutto
Ci hanno fatto capire come sia importante usare termini propri,poiché l’uso di termini impropri, anziché ridurlo, può accrescere l’handicap. Per ovviare a questo problema abbiamo visto che si è messo a punto una classificazione internazionale ICIDH che si basa su tre fattori tra loro interagenti:deficit,disabilità ed handicap.
Bisogna fare una distinzione tra deficit,disabilità ed handicap. Per deficit si intende un difetto organico,disabilità si intende l’incapacità di svolgere determinate funzioni e di assolvere dei compito considerati normali per un individuo,handicap è lo svantaggio è la condizione di svantaggio conseguente ad una menomazione.
Alla disabilità è stato accostato anche il concetto di malattia(disabile = malattia), poi evolvendosi tale concetto è stato sostituito con il termine diversabile ,ossia individuo che ha abilità diverse dalle nostre o con il termine handicappato.
La disabilità spesso viene confusa con la diversità “ma tutti sono diversi,non tutti disabili”.
Nel sondaggio che ci è stato presentato in aula , mi ha colpito la parola “MOSTRO” in tale termine credo che si intrinsecano tra loro il concetto di diverso e disabile ,colui che ha una menomazione fisica e per questo considerato diverso,ci si rivolge con terrore, con distanza ci fa impressione!!!
Il tema del diverso ,credo,che stia alla base del film visionato in aula: Indovina chi viene a cena?.
Il film tratta di aspetti diversi rispetto ai film visionati in precedenza ma il tema di fondo è sempre lo stesso:DIVERSITà.
Una diversitò presente sulla pelle ,il suo COLORE. Come si fa a considerare un individuo inferiore solo perché ha un colore di pelle diverso?
Ma mi domando chi sia inferiore.i bianchi o i neri? Credo i bianchi con i loro pregiudizi e il loro disprezzo . Nel guardare queste persone considerate diverse si provava,no pietà, ma disprezzo e non c’è limite ed inferiorità peggiore.Oggi,credo che questa idea sia stata superata, non c’è quasi piu questa differenza. Una frase mi ha colpito nel film: “Il mondo sono loro,e loro lo cambieranno” , e lo hanno cambiato.Sono uomini ,non sono neri ,e in quanto tali devono essere rispettati.
Finisco con una frase ascoltata giorni fa da Michelle Obama:”Sono nata donna,nera e povera eppure ce l’ho fatta” .Ecco questo racchiude tutto
maria pignata- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 15.03.12
Età : 37
- Messaggio n°219
Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)
nella lezione del 22 marzo abbiamo affrontato la tematica della disabilità ma soprattutto le definizioni e le sue classificazioni,affermando al tempo stesso l'importanza dell parole.parlando di classificazioni abbiamo preso in considerazione un prima classificazione fatta dall'OMS ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA' dove si cercava di cogliere la causa delle patologie e avendo come parole:MENOMAZIONE ,DISABILITA',HANDICAP un ulteriore classificazione messa sempre in atto dall'OMS fatta negli anni 80 è quella dell'ICIDH e con le sue tre parole che sostituiscono in parte quelle del aprecedente classificazine e sonO: MENOMAZIONE, ABILITA' ,PARTECIPAZONE dando importanza alle capacità del singolo e alle sue possibilita' di coinvolgimento sociale..per terminare poi con un ulteriore classicazione quella dell' ICF dove ciò che viene messo in evidenza è lo stato di salute in riferimento anche all'ambiente che lo circonda affermando che è anche il CONTESTO SOCIALE quello che determina la condizione di handicap e sono proprio gli ostacoli,le barriere fisiche e mentali a creare una vera e propria emarginazione..in riferimento appunto all'emarginazione, al contesto sociale che può mettere in risalto tali condizioni di disagio abbiamo visto la proiezione del film" INDOVINA CHI VIENE A CENA"..parla di una semplice coppia di fidanzati che desiderano poter vivere questo loro amore per sempre volendo condividere questa loro felicità anche con la famiglia..ed ecco che iniziano le incomprensioni, le cosidette barriere mentali dal momento in cui si tratta di due famiglie "diverse"ciò che le distingue è il semplice colore della pelle in quanto la ragzza proviene da una famiglia di "color chiaro" si è follemente innamorata di un dottore di "colore nero" la stessa domestica della ragazza anche lei straniera e di colore nero va contro questo fidanzamento e contro soprattutto il dottore.il film si conclude dopo tante discussioni e incompresioni infondate in un lieto fine dal momento in cui le famiglie affermano che nel vietarli di sposare sarebbero andati a favore della società e di tutto il mondo ma contro la felicità dei loro figli diciamo quasi "obbligandoli" a non doversi inchinare dinanzi a tutte queste barriere...come conclusione posso dire che il film mi ha colpito molto soprattutto perchè girato tanto tempo fà ho notato come queste inutili barriere continuano ad esistere tutt'ora e sono rimasta colpita anche da cm la società influenza così tanto la mente delle persone faccio riferimento alla domestica che risulta x nulla contenta della storia d'amore anzi la vede cm un qualcosa che va contro il "normale"..infine sempre durante la lezione abbiamo svolto un'esercizio di gruppo prendondo in esame alcune parole e scrivere cosa si dice,cosa se ne pensa di queste parole..ho notato insieme alle mie amiche che come quasi tutti i termini avevano per noi in comune la parola "paura". una paura nel non sapersi approcciare,nell'avere quasi noi una "mancanza" e un "difetto" nei confronti di un disabile,di uno straniero........ecco cosa mi ha fatto capire la lezione e l'esercizio nel dover eliminare anche io quelle barriere che mi sono creata tramite i mass-media ma anche solo col mio pensiero eliminare quei pregiudizi che non portano a nulla di buono
Teresa Buonanno- Messaggi : 15
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La lezione di oggi mi ha affascinata particolarmente ,grazie alla docente e grazie al laboratorio in classe (dove ho potuto confrontarmi con altre ragazze )ho riflettuto su alcuni termini che nella nostra società ;spesso, utilizziamo inappropriatamente .Questi termini sono :deficit,disabilità ed handicap.Ed è proprio grazie all' OMS che è stato proposto una corretta classificazione che evidenzia le possibili conseguenze delle malattie a tre livelli :menomazione,disabilità,handicap.Dopo aver svolto il laboratorio in classe la parola che mi ha fatto maggiormente riflettere è stata il "DIVERSO" .La diversità viene spesso vista in chiave negativa,come minaccia della propria identità e per questo la presenza del "diverso " frequentemente genera sentimenti di paura ,ansia ,sospetto.Basta pensare a quanto la presenza di alunni stranieri o di portatori di handicap abbia creato in passato ,ma talvolta crea ancora, notevoli timori negli educatori e difficoltà relazionali all' interno del gruppo.Viviamo in una società che ama definirsi democratica,tollerante, ed egualitaria eppure aumenta sempre più la paura di chi per lingua religione ,cultura ,origine è "diverso ".Una paura a volte inconscia e repressa , altre volte esplicita e violenta ma sempre spaventosamente presente.C'è UN DISPREZZO DEL "DIVERSO " che risiede nei tanti piccoli atti del nostro quotidiano .Se si riuscisse invece a percepire la "diversità" non come un limite ma come un valore ,una risorsa,un diritto ,l' incontro con l' altro diventerebbe arricchimento reciproco.Ciò NON SIGNIFICA PERDERE LA PROPRIA IDENTITà CULTURALE ,MA permette di cogliere elementi nuovi di crescita,valorizzando l'unicità di ogni singola persona.Il concetto del diverso si è riscontrato anche all' interno del film,proposto dalla docente ,"INDOVINA CHI VIENE A CENA ?" .Un classico del cinema antirazzista degli anni (il decennio delle lotte per i diritti civili della gente di colore ".Alla fine la razionalità maschile dei due padri che inizialmente si sono opposti con maggiore convinzione al matrimonio viene vinta dalle ragioni del cuore e del sentimento
maria giovanna toriello- Messaggi : 15
Data di iscrizione : 12.03.12
- Messaggio n°221
Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)
In questa lezione abbiamo capito che è importante imparare a pesare le parole e non usare superficialmente termini di cui non conosciamo in pieno il significato... infatti noi spesso crediamo di conoscere il significato di una parola ma in realtà non è così... ciò è emerso soprattutto dall'esercizio proposto in classe durante il cui svolgimento io e le mie compagne abbiamo notato che ad ogni parola avevamo dato un significato simile... tutto ciò è sbagliato in quanto utilizzare termini di cui non si comprende il significato può comportare un aumento dell'handicap... infatti come stabilito dall'OMS e dalla classificazione ICF c'è una distinzione tra disabilità-handicap-menomazione... ognuna di queste parole ha un significato preciso anche se spesso noi crediamo che siano sinonimi... La menomazione è una disfunzione che comporta il cattivo funzionamento di un arto o di una parte del corpo. La disabilità deriva dalla menomazione, ed è l'incapacità di svolgere determinate funzioni nel modo considerato "normale" per un individuo... ed infine l'handicap è la difficoltà che la persona con disabilità affronta nel confronto esistenziale con gli altri, è un disagio sociale... e quindi noi utilizzando termini sbagliati possiamo aumentare l'handicap!!! La parola che più mi ha colpito nell'esercizio è il DIVERSO... questa parola può assumere significati svariati... spesso del diverso si ha paura, si è diffidenti verso lui, ma quel che è più grave è che ancora oggi persiste una atteggiamento razzista verso il diverso... ma diverso in cosa nel colore della pelle, nella religione??!! bhè ma allora si dovrebbe essere razzisti anche con chi ha un carattere diverso dal nostro, con chi ha i capelli ricci piuttosto che lisci??!!!! credo proprio che le persone dovrebbero iniziare ad aprire i propri orizzonti, a confrontarsi con gli altri, e bisogna capire che relazionarsi con l'altro diverso da noi è un occasione per conoscere realtà diverse dalla nostra, conoscere nuove culture... il film mi ha molto colpito è davvero bello bello in questo film è proprio evidente ciò che ho appena scritto! I 2 protagonisti sono diversi per il colore della pelle ma questo non ha impedito loro di innamorarsi l'un dell'altro... purtroppo le difficoltà non sono mancate in quanto all'atto della presentazione delle rispettive famiglie ognuna ha espresso la propria disapprovazione... alla fine però entrambe le famiglie hanno capito che non importa la differenza che c'è tra le persone, ciò che conta è la felicità che provano i propri figli... e aggiungo un mio piccolo commento, ovvero anche se le famiglie non avessero approvato la loro unione, i 2 ragazzi si sarebbero dovuti sposare lo stesso perchè anche se le persone che li circondano sono ignoranti e non capiscono che non c'è differenza ciò non significa che non devono vivere la loro storia per i limiti mentali di altri che non sono in grado di capirli!!!!!!!!! [b][i]
Serena Elia90- Messaggi : 13
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Località : Napoli
- Messaggio n°222
Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)
A lezione abbiamo riflettuto su l' importanza delle parole ed è importante utilizzare termini giusti perchè usare vocboli improrpi puo’ aumentare l' handicap, anzichè ridurlo. Per questo non bisogna fare confusione tra deficit, disabilità ed handicap. In particolare la parola 'Disabile' ha valore dispregiativo perchè indica che il soggetto non è abile in qualcosa. Sarebbe piu' appropriato utilizzare la parola 'Diversabilità': in tal modo si esalterebbero delle diverse abilità che vanno scoperte e potenziate. Emergono numerosi pregiudizi e steriotipi nei confronti di queste persone considerati "diversi". La diversità porta alla costruzione di categorie, in tal modo la persona viene riconosciuta non piu’ nella sua unicità, ma soltanto nella sua condizione di disabile.
In aula abbiamo svolto un esercizio interessante che consisteva nel compilare una mappa degli stereotipi e, con le mie colleghe, ho riflettuto sui vari termini proposti dall’ insegnate. Ogni parola, a suo modo, mi ha molto colpita: perché definire una persona disabile, diverso, mostro, paraplegico o straniero? Perché essi, secondo uno stereotipo costruito dalla società, devono essere collocati all’ interno di una categoria d’ appartenenza? Il film visionato in aula intitolato “Indovina chi viene a cena?” mi ha fatto riflettere ulteriormente. Parla di una storia d’ amore tra un uomo di colore e una donna bianca intenzionati a sposarsi. Essi sono inizialmente ostacolati da tutti, compresi i propri cari, ma alla fine quest’ ultimi si rendono conto che un amore non puo’ essere ostacolato soltanto da pregiudizi o dalle chiacchiere della gente. L’ amore puo’ superare tutto. Allora perché etichettare lo straniero oppure il disabile come persone diverse? Non bisogna provare compassione per i disabili o paura difronte a ciò che non conosciamo, questo perché tutti siamo UOMINI, Diversi solo ed esclusivamente nella nostra UNICITA’ , non puo’, dunque, esistere alcuna distinzione di razza o sesso. Le discriminazioni non portano alla conoscenza dell’ altro , ma solo ad allontanarci da esso e questo è un errore. Anzi è importante confrontarsi con persone che sono al di fuori di noi, è importante conoscere punti di vista diversi dai nostri. E’ necessario crescere e maturare, per questo la nostra mente deve essere aperta e abbandonare pregiudizi e luoghi comuni secondo cui tutto cio’ che è diverso da noi deve essere emarginato ed escluso.
In aula abbiamo svolto un esercizio interessante che consisteva nel compilare una mappa degli stereotipi e, con le mie colleghe, ho riflettuto sui vari termini proposti dall’ insegnate. Ogni parola, a suo modo, mi ha molto colpita: perché definire una persona disabile, diverso, mostro, paraplegico o straniero? Perché essi, secondo uno stereotipo costruito dalla società, devono essere collocati all’ interno di una categoria d’ appartenenza? Il film visionato in aula intitolato “Indovina chi viene a cena?” mi ha fatto riflettere ulteriormente. Parla di una storia d’ amore tra un uomo di colore e una donna bianca intenzionati a sposarsi. Essi sono inizialmente ostacolati da tutti, compresi i propri cari, ma alla fine quest’ ultimi si rendono conto che un amore non puo’ essere ostacolato soltanto da pregiudizi o dalle chiacchiere della gente. L’ amore puo’ superare tutto. Allora perché etichettare lo straniero oppure il disabile come persone diverse? Non bisogna provare compassione per i disabili o paura difronte a ciò che non conosciamo, questo perché tutti siamo UOMINI, Diversi solo ed esclusivamente nella nostra UNICITA’ , non puo’, dunque, esistere alcuna distinzione di razza o sesso. Le discriminazioni non portano alla conoscenza dell’ altro , ma solo ad allontanarci da esso e questo è un errore. Anzi è importante confrontarsi con persone che sono al di fuori di noi, è importante conoscere punti di vista diversi dai nostri. E’ necessario crescere e maturare, per questo la nostra mente deve essere aperta e abbandonare pregiudizi e luoghi comuni secondo cui tutto cio’ che è diverso da noi deve essere emarginato ed escluso.
ilaria cardinale- Messaggi : 13
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Età : 36
Località : avellino
- Messaggio n°223
Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)
In questa lezione abbiamo parlato dell’uso di determinate parole che spesso usiamo ma che molto probabilmente non ne conosciamo il vero significato e soprattutto pensiamo che siano addirittura sinonimi. Nello specifico si è parlato di DEFICIT,HANDICAP e DISABILITà.Certamente queste sono parole appartenenti allo stesso universo ma con variazioni di significato. Per deficit si intende la mancanza totale o parziale di una parte fisica,in esso è sicuramente compresa la disabilità;al contrario nella disabilità,anche se si è portati a pensare che in essa sia compreso il deficit,ciò non sempre è vero. Ciò che invece dà vita alla disabilità è l’esteriorizzazione della causa psico-biologica cioè un handicap che è conseguente alla menomazione per cui il disabile spesso non riesce a svolgere determinate funzioni oppure è impossibilitato ad assolvere particolari compiti. Per handicap si intende più che la disabilità in se per se, lo svantaggio e quindi la restrizione della partecipazione sociale della persona con menomazione.
In classe abbiamo anche visto alcuni spezzoni del film “indovina chi viene a cena” riguardo il concetto di diverso,concetto che mi ha fatto molto riflettere in quanto,nonostante il film sia abbastanza datato,il tema che tratta è di straordinaria attualità. Il film parla di una coppia mista,un ragazzo di colore e una ragazza bianca,che nel momento in cui si presentano a entrambe le famiglie,scoppia una grande polemica in quanto non è diverso solo il colore della pelle,ma appartengono a due culture totalmente differenti. Ciò che però mi ha colpito maggiormente è il fatto che la cameriera di casa della ragazza,pur essendo di colore,si oppone al matrimonio dei due interiorizzando una paura verso il diverso,una forma di razzismo verso la sua stessa razza;penso che ciò sia qualcosa di inconcepibile ed assurdo in quanto sono convinta che questo tipo di mentalità esiste tutt’oggi e invece di aprire la nostra mente verso il diverso e il lontano,così facendo ci allontaniamo ancora di più da esso creando sempre di più situazioni di divergenza e conflitto.
Nell’ultima parte della lezione abbiamo svolto un esercizio in gruppo. Nel mio caso il gruppo era formato da 4 persone con le quali abbiamo discusso e riflettuto su parole come disabile,diverso,mostro,paraplegico,straniero ecc…
Per ognuna di queste parole dovevamo cercare uno stereotipo per definirla. Non è stato facile anche se questo esercizio mi ha fatto rendere conto che spesso tali categorie di persone vengono giudicate solo dalle apparenze facendo riferimento solo a stupidi luoghi comuni senza andare a fondo nell’interiorità di queste persone.
La parola che mi ha fatto riflettere di più e sulla quale sia io che le mie compagne di gruppo ci siamo soffermate è stata la parola MOSTRO. Spesso questa parola la associamo,in modo completamente erroneo,all’aspetto fisico di una persona e definiamo mostro colui che è deforme fisicamente senza renderci conto che allontanandoci da queste persone andiamo solo ad incrementare la loro fragilità e il loro malessere interiore,ciò che a mio avviso non andrebbe mai fatto.
In classe abbiamo anche visto alcuni spezzoni del film “indovina chi viene a cena” riguardo il concetto di diverso,concetto che mi ha fatto molto riflettere in quanto,nonostante il film sia abbastanza datato,il tema che tratta è di straordinaria attualità. Il film parla di una coppia mista,un ragazzo di colore e una ragazza bianca,che nel momento in cui si presentano a entrambe le famiglie,scoppia una grande polemica in quanto non è diverso solo il colore della pelle,ma appartengono a due culture totalmente differenti. Ciò che però mi ha colpito maggiormente è il fatto che la cameriera di casa della ragazza,pur essendo di colore,si oppone al matrimonio dei due interiorizzando una paura verso il diverso,una forma di razzismo verso la sua stessa razza;penso che ciò sia qualcosa di inconcepibile ed assurdo in quanto sono convinta che questo tipo di mentalità esiste tutt’oggi e invece di aprire la nostra mente verso il diverso e il lontano,così facendo ci allontaniamo ancora di più da esso creando sempre di più situazioni di divergenza e conflitto.
Nell’ultima parte della lezione abbiamo svolto un esercizio in gruppo. Nel mio caso il gruppo era formato da 4 persone con le quali abbiamo discusso e riflettuto su parole come disabile,diverso,mostro,paraplegico,straniero ecc…
Per ognuna di queste parole dovevamo cercare uno stereotipo per definirla. Non è stato facile anche se questo esercizio mi ha fatto rendere conto che spesso tali categorie di persone vengono giudicate solo dalle apparenze facendo riferimento solo a stupidi luoghi comuni senza andare a fondo nell’interiorità di queste persone.
La parola che mi ha fatto riflettere di più e sulla quale sia io che le mie compagne di gruppo ci siamo soffermate è stata la parola MOSTRO. Spesso questa parola la associamo,in modo completamente erroneo,all’aspetto fisico di una persona e definiamo mostro colui che è deforme fisicamente senza renderci conto che allontanandoci da queste persone andiamo solo ad incrementare la loro fragilità e il loro malessere interiore,ciò che a mio avviso non andrebbe mai fatto.
michela di bernardo- Messaggi : 15
Data di iscrizione : 14.03.12
Età : 32
- Messaggio n°224
Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)
Nel quarto incontro avvenuto abbiamo capito quanto le parole sono importanti ed è per questo che prima di parlare bisogna pensare;pensare al vero significato delle parole stesse.La parola che mi ha fatto riflettere e pensare è stata "diverso".E ovvio che ogni essere umano è diverso da un altro;ma nella vita quotidiana accettiamo in maniera molto fredda e distaccata qualsiasi cosa,pensiero,persona diversa da noi. Credo,che è proprio la diversità che ci rende persone uniche.Purtroppo,viviamo in una società dominata da stereotipi e pregiudizi dove ad esempio si considera una persona diversa una persona che ha un colore di pelle differente dal nostro. Nel film"indovina chi viene a cena" si parla di un matrimonio misto,negli anni 60 si pensava che ogni persona doveva sposare un membro della sua stessa "razza".Sono passati anni,ci sono stati modelli di pensiero diverso da questo.Ma nell'ambiente in cui vivo ci sono ancora troppi pregiudizi nei confronti di matrimoni misti.
Loredana Calise- Messaggi : 17
Data di iscrizione : 16.03.12
Località : forio d'ischia
- Messaggio n°225
Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)
"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E' compito della repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e SOCIALE, che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del paese."
Oggi in aula, con la professoressa, abbiamo visto alcuni spezzoni di un film intitolato: "indovina chi viene a cena?", dove vi era una giovane coppia che voleva sposarsi, ma, uno dei due era "di colore", di conseguenza la coppia ha trovato non poche difficoltà nell'ottenere ciò a cui aspiravano: il matrimonio.
Subito mi è venuto alla mente l'articolo della costituzione dove sancisce che non vi è distinzione tra un uomo e l'altro, eppure, tuttora molto spesso non è così. Tutti noi dovremmo ricordarci più spesso che siamo uguali l'uno all'altro abbattendo questi muri di razzismo e di odio verso qualcuno che definiamo "diverso" da noi solo per il semplice motivo che ha un colore diverso dal nostro, o ha una religione, degli usi, dei costumi differenti.
Oltre al video, la professoressa, ci ha fatto riflettere molto sul significato delle parole, usufruendo anche di un "giochino" in gruppo, dove noi dovevamo dare alcune definizioni alle parole come: mostro, disabile, paraplegico, invisibile, straniero etc.
Al dire il vero, io non notavo molta differenza in alcune di queste parole ma, oggi, grazie al corso di disabilità che stò seguendo e grazie anche alla professoressa, sono in grado di capire il vero significato di queste parole, che, all'apparenza sono uguali ma che uguali non sono. Con il mio gruppo di lavoro, abbiamo riscontrato non poche difficoltà a dare una definizione alle parole proposte nel "giochino" e solo svolgendolo ci siamo rese conto di quanto diverse sono l'una dall'altra.
Oggi in aula, con la professoressa, abbiamo visto alcuni spezzoni di un film intitolato: "indovina chi viene a cena?", dove vi era una giovane coppia che voleva sposarsi, ma, uno dei due era "di colore", di conseguenza la coppia ha trovato non poche difficoltà nell'ottenere ciò a cui aspiravano: il matrimonio.
Subito mi è venuto alla mente l'articolo della costituzione dove sancisce che non vi è distinzione tra un uomo e l'altro, eppure, tuttora molto spesso non è così. Tutti noi dovremmo ricordarci più spesso che siamo uguali l'uno all'altro abbattendo questi muri di razzismo e di odio verso qualcuno che definiamo "diverso" da noi solo per il semplice motivo che ha un colore diverso dal nostro, o ha una religione, degli usi, dei costumi differenti.
Oltre al video, la professoressa, ci ha fatto riflettere molto sul significato delle parole, usufruendo anche di un "giochino" in gruppo, dove noi dovevamo dare alcune definizioni alle parole come: mostro, disabile, paraplegico, invisibile, straniero etc.
Al dire il vero, io non notavo molta differenza in alcune di queste parole ma, oggi, grazie al corso di disabilità che stò seguendo e grazie anche alla professoressa, sono in grado di capire il vero significato di queste parole, che, all'apparenza sono uguali ma che uguali non sono. Con il mio gruppo di lavoro, abbiamo riscontrato non poche difficoltà a dare una definizione alle parole proposte nel "giochino" e solo svolgendolo ci siamo rese conto di quanto diverse sono l'una dall'altra.
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