Pedagogia della disabilità 2012

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Pedagogia della disabilità 2012

Pedagogia della disabilità (2012)- Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti


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    Rachele Di Tuccio
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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) - Pagina 8 Empty È grave essere diversi?

    Messaggio  Rachele Di Tuccio Mar Mar 27, 2012 8:29 pm

    "È grave essere diversi?"
    "È grave sforzarsi di essere uguali: provoca nevrosi, psicosi, paranoie.
    È grave voler essere uguali, perché questo significa forzare la natura, significa andare contro le leggi di Dio che, in tutti i boschi del mondo, non ha creato una sola foglia identica all'altra.
    Ma tu ritieni che l'essere diverso sia follia e così hai scelto di vivere in questo ospedale psichiatrico.
    Perché qui, visto che tutti sono diversi, diventi uguale agli altri."
    -- Paulo Coelho


    Vorrei partire con queste frasi tratte dal libro “Veronika decide di morire” di Paulo Coelho, un libro che fa riflettere tantissimo, e che consiglio a tutti di leggere.
    La diversità, è un termine che più di ogni altro mi colpisce, direi mi appartiene e credo che appartenga a tutti. Ogni persona non è uguale all’altra, ognuno di noi ha un suo aspetto fisico, ha un suo carattere, ha dei suoi pregi, dei suoi difetti, delle sue virtù, delle sue mancanze, ogni persona è un universo, ognuno ha la propria storia.

    Il video mi ha fatto pensare moltissimo, è una realtà che ancora oggi forse in piccola parte pervade nelle nostre società. Il ragazzo di colore, il Rom, lo straniero e qualsiasi altra persona che non si avvicina alla nostra realtà viene visto ed etichettato come il diverso. Sarebbe bello invece avvicinarsi a queste altre realtà, che come noi hanno un ideale, uno stile di vita, hanno dei valori. E come tali devono essere rispettati. Vi propongo un video che riguarda una storia d’amore tra un ragazzo italiano e una ragazza Rom.




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    Martina Marotta


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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) - Pagina 8 Empty Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)

    Messaggio  Martina Marotta Mar Mar 27, 2012 9:41 pm

    Un errore che spesso tutti commettiamo è quello di utilizzare parole inappropriate e utilizziamo termini che secondo noi sono sinonimi, ma che in realtà non lo sono affatto. Ciò risulta essere ancora più grave quando vengono considerati sinonimi termini molto delicati come quelli di disabilità, handicap e deficit. Tutto ciò avviene perché siamo molto superficiali e anche perché spesse volte non conosciamo il reale significato della parole.
    Devo ammettere che anche io prima di questa lezione utilizzavo questi due parole in modo interscambiabile commettendo un grave errore dato che l handicap è l ostacolo che impedisce a una persona con deficit a portare a termine una particolare attività mentre la disabilità è l incapacità di svolgere determinate funzioni nel modo considerato normale per un individuo
    L’esercizio che abbiamo svolto a lezione apparentemente poteva sembrare abbastanza semplice ma in realtà non lo era affatto, dal momento in cui ci era stato chiesto di dare un significato a delle parole. Personalmente prima di dare una risposta ci ho pensato sopra un bel po’ anche se il lavoro di gruppo ci ha permesso di mettere a confronto le varie idee.
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    Marianna Gallo


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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) - Pagina 8 Empty LAB 4: La mappa degli stereotipi

    Messaggio  Marianna Gallo Mer Mar 28, 2012 10:01 am

    Il tema del razzismo è trattato nel film con una delicatezza che sembra quasi irreale;ancora oggi il tema è attuale anche se affrontato con toni più violenti.
    Questo film in qualche modo da per scontato che i giovani abbatteranno le barriere razziali,sicuramente prima o poi questo accadrà ma dovremo vedere se la società sarà pronta ad assimilare e gestire questi cambiamenti.
    Avendo un fidanzato di origine sud-americane,e quindi con un colore di avente qualche tonalità più scura della nostra,spesso (in particolare in estate)si sentono dire tante e tante cose,come: "Guarda quella ragazza sta con un nero"oppure i bimbi che passano lo guardano e dicono " Ciao NEGRO". Lui oggi ha 25 anni e ride dinanzi a queste esclamazioni ma ha rivelato di aver sofferto in passato. In classe quindi mi sono soffermata,insieme alle mie colleghe, sulla parola DIVERSO e tuttora mi continuo a chiedere: Perchè una persona deve essere considerata diversa solo per il colore della pelle,per i propri usi,costumi e tradizioni???????? Le risposte a mio parere risultano insoddisfacenti o meglio forse essendo la domanda bislacca non merita risposte!!!!! Evil or Very Mad
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    roberta case


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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) - Pagina 8 Empty Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)

    Messaggio  roberta case Mer Mar 28, 2012 11:08 am

    L' argomento trattato in aula sul valore delle parole,mi ha fatto riflettere sulle differenze(a volte dimenticate)delle parole disabilità deficit handicap,il loro significato viene un pò confuso forse perchè si affrontano questi temi con superficialità,non va confuso per esempio il termine disabilità con il termine malattia,la disabilità non può essere curata,ma spesso con un buon lavoro con tanta pasienza si possono aiutare molte persone disabili a vivere meglio.Abbiamo visto in classe alcune scende del film "indovina chi c' è a cena",proprio per riflettere su di alcune discriminazioni che vengono fatte per esempio sul colore della pelle,la diversità(se vogliamo dare "valore" a questo termine)non è nel colore della pelle dei capelli della razza insomma,la diversità è nel carattere nel modo di agire di una persona pittosto che di un altra,la diversità secondo me è propiro quella cosa che ci rende unici diversi da persona a persona,è la "singolarità" di ognuno di noi,va intesa come preggio non come difetto o motivo di emarginazione!
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    Messaggio  Francesca Izzo Mer Mar 28, 2012 1:16 pm

    Ed ecco guardando il video si vedeva proprio l’amore sui loro volti.
    Nessuno inizialmente si è reso conto o ha provato a capire quello che realmente li univa,basandosi semplicemente sui loro pregiudizi e su quello che le persone potessero pensare di loro.
    La frase che più mi ha colpito è stata “tu ti consideri ancora un uomo di colore,io,invece semplicemente un uomo” siamo tutti persone anche se abbiamo caratteristiche diverse siamo tutti esseri umani con un cuore e dei sentimenti che nel film non vengono rispettati.
    Condivido con il sacerdote quando afferma”il mondo sono loro e lo cambieranno” dovremmo impegnarci tutti per far sì che questo mondo cambi.

    Fare questo lavoro in classe di gruppo mi ha aiutato a riflettere su me stessa,su quello che io possa avere in comune con altre persone ed è stata davvero una bella esperienza.
    Iolanda Puca
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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) - Pagina 8 Empty Deficit,disabilità handicap!

    Messaggio  Iolanda Puca Mer Mar 28, 2012 1:19 pm

    La lezione che abbiamo affrontato oggi in aula ci ha permesso di riflettere sul significato delle parole: deficit, disabilità, handicap. A volte ,anzi spesso, si fa confusione con questi termini, sembrano sinonimi ma in realtà sono differenti tra loro. Oggi purtroppo nonostante ci siano state delle evoluzioni nel corso del tempo si pensa ancora ke coloro che sono afflitti da un deficit non siano normali come gli altri, c'è l'idea ke queste persone siano diverse da altre. Infatti con il film "indovina chi viene a cena!" ci siamo soffermate sul tema della diversità. Questo film parla di una coppia di anziani coniugi bianchi sconvolti dall'annuncio che la loro unica figlia sia innamorata di un uomo di colore. Ancora tutt'oggi viviamo realtà simili,la diversità però non è un problema, non bisogna considerare diverso una persona solo per il suo colore della pelle. Noi siamo nati liberi ogni individuo sulla terra dovrebbe avere uguali diritti e doveri non bisogna soffermarci sul colore della pelle, sulla cultura, sulla diversità di razze e cosi via...siamo liberi di amare chiunque vogliamo. Nella vita ognuno di noi è diverso da un'altro ma questo non scaturisce problemi...mi soffermo su una frase J'ADORE: Tutto ciò ke non sono io è diverso da me...quindi tutto è diversità, ma non bisogna pensare sempre il diverso come sgradito o sgradevole anzi il più delle volte il diverso è piacevole Smile.
    In aula abbiamo svolto un esercizio che ha coinvolto tutte noi è stato interessante metterci a confronto, il mio gruppo era formato solo da 3 persone ma ho notato che nonostante eravamo poche abbiamo riscontrato difficoltà nel trovare qualcosa che ci accumulasse a vicenda questo perchè ognuno è diverso da un altro.
    Izzo Maria Teresa
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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) - Pagina 8 Empty diversità???

    Messaggio  Izzo Maria Teresa Mer Mar 28, 2012 1:35 pm

    “Tu sei mio padre e io sono tuo figlio. Ti voglio bene, te ne ho sempre voluto e te ne vorrò sempre. Ma tu ti consideri ancora un uomo di colore, mentre io mi considero un uomo”.

    Sono solo parole…
    Mai più vera è stata questa frase.
    ma quanto significato e diversità hanno l'una dall'altra.

    Basterebbe che le persone fossero chiamate per nome
    e non per il deficit che gli altri vedono.
    La diversità non esiste in noi ma negli occhi delle persone
    che ci guardano.
    Ecco un ulteriore esempio di Resilienza e cioè una persona
    che è resistente alle avversità ed in questo caso non
    accettato semplicemente perché il suo colore della pelle
    non è “Omologato” a quello degli altri e alla propria
    cerchia familiare.
    Oggi, purtroppo, anche passati tanti anni dalla pubblicazione del film “Indovina chi viene a cena?” (1967) che abbiamo
    visionata in aula durante la lezione si vivono ancora momenti
    Di Razzismo verso un colore della pelle sempre più
    spesso considerato essere umano inferiore e soprattutto diverso.
    Mi capita molto spesso durante il tragitto per arrivare all’università di assistere ad atti di puro razzismo che riaprono sempre più la mente e le porte al concetto elaborato durante il Nazismo e di superiorità di un uomo bianco su un uomo di colore diverso (es. essere obbligato a cedere il posto o altro).
    E’ stata una bella esperienza l’esercizio svolto in aula
    il quale mi ha fatto capire che molto spesso
    su alcuni termini molte abbiamo la stessa opinione
    ed è stato altrettanto bello scoprire altre opinioni diverse dalle mie.
    ida errico
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    Messaggio  ida errico Mer Mar 28, 2012 1:51 pm

    La parola che ho scelto nel sondaggio è “straniero”, perché è un termine al quale non viene dato un giusto significato , straniero è colui che proviene da nazione diversa dalla propria e crede in una cultura diversa , spesso questa parola viene usata nei confronti di persone in termini dispregiativi , per farli sentire fuori luogo e inferiore insomma per danneggiarli. E’ una parola che non va espressa con superficialità , e questo è un errore che anche io ho commesso. Per quanto riguarda la mia esperienza mi sono trovava a parlare con persone straniere e provavo un senso di fastidio e paura, non sapevo come comportarmi , ma non perché non accettavo la loro presenza , o li consideravo inferiori , il mio atteggiamento era dovuto a pregiudizi e notizie che purtroppo invadono la nostra società che ci condizionano. Il lavoro svolto in aula è stavo costruttivo perché c’ha portato a riflettere su certi concetti che non avevamo mai trattato , ma la cosa piacevole è che ci siamo confrontati con persone che non conoscevamo prima d’ora.
    Riguardo al film ,sottolinea una bruttissima realtà passata : la differenza tra le persone per il colore della pelle. Io non mi sono mai fatta condizionare da questo , perché non è il colore della pelle che forma il carattere di una persona , purtroppo questi pensieri esistono ancora, soprattutto nelle persone anziane che hanno vissuto la guerra e hanno assorbito il razzismo .
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    Antonella Leonetti


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    Messaggio  Antonella Leonetti Mer Mar 28, 2012 2:31 pm

    Canevaro evidenzia l’importanza delle parole in “Le parole che fanno la differenza”, soffermandosi, in particolare, sulla parola handicap. Questo termine è stato utilizzato anche in modo dispregiativo come nel caso del bullismo, tant’è vero che si è deciso di abbandonarlo sostituendolo con la parola disabilità. Deficit, disabilità e handicap sono spesso usati come sinonimi, ma non sono la stessa cosa. Esempio di deficit organico è Simona Atzori, che non aveva le braccia, o Oscar Pistorius. La parola deficit non sempre si collega alla disabilità, in quanto quest’ ultima non ha sempre un deficit organico come nel caso dell’autismo. L’handicap, invece, è una difficoltà che impedisce ad una persona di non avere le stesse caratteristiche di un normodotato. Con la parola disabilità, sviluppiamo l’empatia, ossia il mettersi nei panni dell’altro. A tal proposito nel 1970 con l’ICD, fu apportata una grande innovazione che cambiò il modo d’intendere le persone affette da deficit le quali, sino ad allora, non erano considerate uomini ed erano associate ai mostri. L’ICD, una sorta di enciclopedia delle malattie, giunse alla conclusione che la disabilità non è sempre una malattia. Negli anni ’70 la disabilità era studiata come un caso clinico con diagnosi, come accadeva per le persone con la sindrome di Down. Nel 1980 l’ICDH riformula i termini utilizzati negli anni precedenti, sostituendo la disabilità con abilità e partecipazione, confermando il termine menomazione. L’abilità e la partecipazione solo su carta e non nella vita di tutti i giorni, in quanto i disabili sono ancora esclusi dalla società, non sono rispettate e valorizzate le loro esigenze. Nel 1990 con l’ICF la disabilità non è più considerata una malattia, ma una condizione di salute che evidenzia l’importanza dell’interazione sociale. L’ICF intende la disabilità come emancipazione del disabile per rendergli la vita migliore, autonoma, indipendente, una vita immersa nel contesto sociale in cui il disabile non è più il malato, il mostro, il diverso, ma la PERSONA nella sua complessità. Gli individui svantaggiati non devono essere solo identificati con il deficit, ma con le proprie esigenze in quanto persone diverse tra loro.
    La parola che mi ha fatto molto riflettere è stata MOSTRO. Il mostro è colui che, a primo impatto, incute paura per il suo aspetto fisico: esempi li troviamo nel cartone animato “ il gobbo di Notre Dame ”, nel famoso mostro di Loch Ness oppure nei mostri dei giorni nostri quali il mostro del Circeo. Insomma, una vasta gamma di persone immaginarie o reali definite mostri per caratteristiche lontane dalla “normalità” e non conformi alla moda dei nostri giorni. Il mostro è quindi il diverso, colui che è escluso dalla società e non gli è permesso di farne parte. L’esercizio svolto in aula mi ha dato la possibilità di conoscere altri punti di vista diversi dal mio, di sviluppare, attraverso il dialogo e il confronto, un ragionamento non lineare ma complesso, non diretto verso un’unica soluzione, ma verso le molteplici strade presenti.
    Diverso è considerato anche il Dr Prentice, stimato medico afroamericano che s’innamora, ricambiato, di una ragazza bianca. I due sono i protagonisti del film degli anni ’60 intitolato “INDOVINA CHI VIENE A CENA?” che ripropone un tema ancora attuale, riguardante le differenze razziali. In questi anni sono molti i protagonisti che lottano contro il razzismo, tra cui Martin Luther King, leader del pacifismo e della lotta non violenta, eroe e paladino degli emarginati, redentore della faccia nera. Nel film il Dr Prentice sottolinea come il colore della pelle di una persona non sia importante, tant’è vero che parlando con il suocero , il quale non accetta il matrimonio tra la figlia e il dottore, dice:”MI CONSIDERI ANCORA UN UOMO DI COLORE, MENTRE IO MI CONSIDERO UN UOMO”. Questo film ha evidenziato come le differenze razziali siano ancora attuali, in quanto sono presenti ancora streotipi e pregiudizi verso gli stranieri.

    Manuela Arienzo
    Manuela Arienzo


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    Messaggio  Manuela Arienzo Mer Mar 28, 2012 3:28 pm

    "Le parole sono importanti"è verissimo e questa lezione mi ha fatto rendere conto che spesso usiamo parole forti quando ce ne sarebbe bisogno o quando non sono appropriate. La parola che vorrei analizzare è DIVERSO perchè purtoppo ci sono persone che hanno paura di questa parola hanno paura di tutto ciò che è diverso,ma io mi chiedo come si può avere paura della diversità?? per me significa avere paura di tutto perchè niente e nessuno è uguale a qualcos altro. Diverso non vuol dire avere un altro colore della pelle perchè anche due persone che hanno lo stesso colore sono diverse,quindi perchè discriminare una persona per questo? Per me è normale essere diversi e non c'è niente di male in questo anzi il mondo è bello proprio per questo perchè da chi è diverso si può imparare tanto e possono nascere bellissimi confronti. Per quanto riguarda il film "INDOVINA CHI VIENE A CENA" io avevo visto una versione più recente cmq posso dire che purtroppo ci sono ancora persone che hanno dei forti pregiudizi nei confronti delle persone di colore e questo mi rattrista molto perchè è un popolo che adoro,hanno sofferto tanto e per fortuna molte cose sono cambiate ma bisogna fare ancora molto perchè queste persone meritano tutto il nostro rispetto e secondo me sono un grande esempio per noi altri che pensiamo solo alle comodità, ad avere i cellulari e le macchine all'ultima moda, un grande esempio di sacrificio ed umiltà
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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) - Pagina 8 Empty la diversità

    Messaggio  peluso cristina Mer Mar 28, 2012 4:49 pm

    La "diversità" è cioè spesso vista in chiave negativa, come "minaccia" della propria identità e per questo la presenza dei "diverso" frequentemente genera sentimenti di paura, ansia, sospetto. Basti pensare a quanto la presenza di alunni stranieri o di portatori di handicap o dei cosiddetti alunni difficili abbia creato in passato ( e talvolta crei ancora) notevoli timori negli educatori e difficoltà relazionali all'interno dei gruppo.Per me la diversità è un bene, in quanto, se nel mondo le persone fossero tutte uguali la vita sarebbe piatta senza emozioni e confronti.
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    Messaggio  arianna annunziata Mer Mar 28, 2012 5:08 pm

    è stato un esercizio che all'apparenza sembrava scorrevole,facile da svolgere,eppure ci abbiamo messo un pò prima di riuscire a trovare le parole giuste da scrivere.ci siamo rese conto che siamo in un contesto dove prevalgono i pregiudizi,i preconcetti,dove tutto è etichettato...e la cosa peggiore è che si etichetta nella totale ignoranza.termini quali il diverso,lo straniero,il disabile,nella società risuonano come un qualcosa sempre al negativo.eppure cosa c'è di negativo nell'altro...perchè in effetti è di questo che stiamo parlando,è come se qualsiasi cosa sia diversa da noi venga automaticamente definita in accezione negativa,come nel video visionato in aula,indovina chi viene a cena.il timore per l'altro,per la diversità è evidente in tutto il film,inoltre ce ci riflettiamo bene,è la società stessa che,imponendoci un determinato prototipo di essere umano,noi siamo automaticamente portati a identificare come diverso,tutto ciò che non rientra in questi standard.ecco perchè se vediamo una persona senza un arto,il nostro viso trapela una espressione quasi di disgusto,perchè non è conforme alle aspettative sociali.credo che in una società dove l'uomo è arrivato agli apici dell'evoluzione,sia doveroso,educare alla diversità...perchè un bambino che sin dai primi anni viene educato al fatto che ci sono molteplici forme di essere esseri umani,sarà la salvezza del mondo.
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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) - Pagina 8 Empty Cos'è la NORMALITA' ?

    Messaggio  MARTINA MARFE' Mer Mar 28, 2012 5:13 pm

    Oggi abbiamo riflettuto sulle PAROLE. Le parole spesso escono dalla nostra bocca automaticamente senza nemmeno renderci realmente conto del loro significato.
    Parlare è un dono che ci è stato concesso, ma che dobbiamo stare attenti a come utilizzare.
    “ Spesso le parole posso ferire più di una spada” questo è quello che un vecchio proverbio recita e con il quale io mi trovo pienamente d’accordo.

    Il video che in aula abbiamo visto è quello di “Indovina chi viene a cena”,questo film tratta del tema del razzismo, di un amore che viene contrastato perché nato tra una donna bianca e un uomo nero. Il loro però è un amore così forte da riuscire a vincere l’incomprensione e i pregiudizi dell’ambiente a cui appartengono. Vedere questo film mi ha fatto molto pensare, è un film del 1967.….eppure oggi nel 2012 dopo 45 anni assistiamo ancora a situazioni di questo genere. Mi rattrista molto sapere che alcune persone possano ancora pensarla in questo modo e vorrei invitarle a CONOSCERE prima di giudicare. La diversità spaventa, ma se si viene a contatto con questa, se si riesce a familiarizzare con lei, la diversità scompare, perché non ha consistenza, siamo solo noi a crearla.

    "Tu sei mio padre e io sono tuo figlio. Ti voglio bene, te ne ho sempre voluto e te ne vorrò sempre. Ma tu ti consideri ancora un uomo di colore, mentre io mi considero un uomo"

    Il termine che più mi ha colpito è stato sicuramente MOSTRO.
    Il mostro è definito da un enciclopedia : un essere a cui si attribuiscono caratteristiche che si discostano dai nostri canoni di “normalità”. Ma io vorrei chiedere a tutti…cos’è la NORMALITA’?! Chi definisce cose è normale e cosa non l’ho è?!
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    Messaggio  ROSA NUVOLETTA Mer Mar 28, 2012 7:54 pm

    Devo essere sincera prima che iniziasse questo corso, non sono mai riuscita ad analizzare nel giusto modo la disabilità.Ho sempre provato molta tenerezza , ma non mi sono mai interessata , se non in modo distaccato e superficiale, delle varie problematiche. Ammetto la mia ignoranza e provo anche un pò di vergogna per questo !
    Grazie a tutto ciò che ci sta trasmettendo sono riuscita prima di tutto a cambiare il mio modo di affrontare la situazione e in oltre a conoscere tante cose che, forse per superficialità o per poca diffusione , ignoravo quasi.
    Attraverso l'ultima lezione ho capito anche qnto un termine usato in modo inappropriato possa cambiare la giornata di una persona.E' importante dare il giusto peso alle parole, pensare a ciò che si vuole dire poichè spesso termini come handicappato, diverso, malato, se usate impropriamente possono diventare termini offensivi che possono mettere in situazioni di disagio, sia coloro a cui ci riferiamo che colui che le pronuncia......
    la parola su cui ho riflettuto di più e che volutamente non ho voluto citare nel commento è : MOSTRO. Capita spesso che questa parola venga associata a persone che hanno gravi malformazioni fisiche. Si tende ad evitare i "mostri" nessuno porterebbe con se una persona con malformazioni da renderlo brutto a guardalo per uscire con gli amici, mi riferisco ovviamente a una grossa percentuale di giovani più omeno miei coetanei.... mi dispiace ammetterlo ma viviamo in una società dove la fisicità, la bellezza esteriore sono elementi principali nella vita, nei rapporti sociali..... Si va a fatica in profondità, nella vera conoscenza dell'essenza di questa persona, siamo molto impegnati ad apparire e nel giusto modo...

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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) - Pagina 8 Empty Cos'è il mostro

    Messaggio  cloe Mer Mar 28, 2012 8:26 pm

    La parola sulla quale mi sn soffermata è stata MOSTRO etimologicamente parlando la parola è oscura, il significato rimane sempre lo stesso: il mostro è quell’individuo che suscita terrore o spavento in chi lo guarda a causa di qualche anomalia fisica o deformità ma riflettendoci meglio il mostro puo' essere anke un padre ke violenta la figlia , colui ke bestemmia essendo cristiano ,colui ke si prende gioco di un portatore di handicap colui ke discrimina persone di colore colui ke ruba soldi al proprio fratello
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    Messaggio  maria.lancellotti Mer Mar 28, 2012 8:57 pm

    IN QUESTA LEZIONE CI SIAMO SOFFERMATI SUI CONCETTI INERENTI ALLA DISABILITà(MENOMAZIONE,HANDICAP,DEFICIT ECC.)PER CONOSCERE IL LORO "VERO" SIGNIFICATO(VERO NEL SENSO KE VA AL DI Là DEGLI STEREOTIPI DIFFUSI NELLA SOCIETà)E PER IMPARARE A DISTINGUERLI.
    INFATTI,SPESSO NEL LINGUAGGIO COMUNE CAPITA DI CONFONDERLI,UTILIZZANDOLI COME INTERCAMBIABILI(LA DISABILITà AD ES. VIENE ASSOCIATA ALLA MENOMAZIONE.. MA UNA PERSONA DI FATTO PUò ESSERE MENOMATA SENZA ESSERE DISABILE..).
    PER QUESTO CREDO CHE L'EDUCATORE CM ANCHE L'UOMO IN GENERALE DEBBA INIZIARE A PRATICARE UN USO PIù SPECIFICO DELLE PAROLE ARRIVANDO A "PESARLE", IN QUANTO TALVOLTA QUESTE POSSONO ANCHE FERIRE LE PERSONE.

    PER QUANTO RIGUARDA IL VIDEO RELATIVO AL FILM"INDOVINA CHI VIENE A CENA" TRASPARE IN ESSO LA CONCEZIONE SUPERFLUA DELLA "DIVERSITà" INTESA CIOè COME DIFFERENZE TRA GLI UOMINI DAL PUNTO VISTA FISICO:IL PROTAGONISTA DEL FILM è UN AMORE CRITICATO PER IL COLORE NERO DELLA PELLE DELL'UOMO RISPETTO ALLA DONNA CHE è BIANCA.MA IL VERO SIGNIFICATO DELLA DIVERSITà DEVE RIGUARDARE L'INTERIORITà DELL'UOMO:LA DIVERSITà è L'AUTENTICITà CHE CARATTERIZZA OGNI UOMO E LO DISTINGUE DALL'ALTRO.
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    Messaggio  iolandadigennaro Mer Mar 28, 2012 10:16 pm

    in questa lezione abbiamo analizzato i termini nello specifico, perche' molto spesso tendiamo a stereotipare e' molto importante distinguere la disabilita' da un handicap da una menomazione o da un deficit.Spesso nel nostro parlare comune nn ci rendiamo nemmeno conto di usare parole inappropiate ,io personalmente o vissuto un esperienza bruttissima :frequentavo le medie e in classe mia c'era una ragazza che aveva il fratello con certi handicap un giorno scherzando la chiamammo handicappata lei di getto ci rispose io nn sono cosi' ma purtroppo mio fratello si, noi restammo malissimo e io personalmente quella parola nn lo piu' usata .Per quanto riguarda il film indovina chi viene a cena abbiano visto che li la diversita' e' stata attribuita al colore di pelle dell'uomo rispetto la donna ,quindi basandosi sull'esteriorita'e non sul amore dei due protagonisti . La parole che piu' mi a colpito e' mostro, io sinceramente nn o mai pensato che il disabile possa essere un mostro ansi appena la sento provo una forte rabbia nn e' possibile nemmeno pensarlo perche' per me il mostro e' quello che uccide, violenta ,sevizia ,ruba, perseguita, maltratta.
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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) - Pagina 8 Empty "MAPPA DEGLI STEREOTIPI"

    Messaggio  DANILO ROMANO Mer Mar 28, 2012 11:36 pm

    Il giorno del 22 marzo del 2012 ero assente alle lezioni,ma ho preso ugualmente informazioni nei giorni successivi riguardo la lezione del 4°argomento.Proprio grazie ad alcuni miei colleghi che mi hanno raccontato quello che durante la lezione è successo,iniziando con la distinzione tra le diverse terminologie:deficit o menomazione,disabilità e handicap.Di questi ultimi mi hanno spiegato il loro significato. Bisogna dare peso alle parole che utilizziamo tutti i giorni perchè ogni parola ha un suo significato specifico ,quindi, utilizzata nel suo modo giusto.Con queste tre parole accennate precedentemente deficit,disabilità ed handicap si devono differenziare tra loro perchè significati diversi e l'uso sbagliato della parola va ad accentuare l'handicap invece di ridurlo.
    Mi hanno parlato anche dell'OMS dove l'acronimo sta per Organizzazione Mondiale della Sanita' nata negli anni '80 che ha elaborato delle classificazioni patologiche di fondamentale importanza.
    Mi hanno riferito anche dell'esercizio svolto in aula "LA MAPPA DEGLI STEREOTIPI" ognuno poteva confrontare,una volta eseguito l'esercizio,le proprie opinioni,idee fortificando l'argomento in questione,dove è molto rilevante nella nostra realtà sociale.Mi hanno fatto presente anche del video che hanno visto in aula intitolato"indovina chi viene a cena? che racconta la storia di una giovane coppia di ragazzi di cultura ed origine diversa che vogliono sposarsi.Lui e un medico di colore,lei bianca dove lottano per affermare il proprio amore, superando molti ostacoli e pregiudizi che ancora oggi vi sono.
    La parola che ho scelto è diversità,diversità perchè questo tema sembra essere invulnerabile nel corso dei secoli.Nonostante il progresso che ha portato a migliorare anche la formazione dell'uomo da una parte,sembra pero' dall'altra peggiorare le cose su chi è considerato "diverso".Per chi ha una buona formazione ed istruzione non si lascia coinvolgere liberamente a fare del male al prossimo verbalmente o fisicamente ,semplicemente perchè si consideri divero.Bisogna abbattere queste barrire discriminati che ostacolano la vita dei nostri simili,importunati come se avessero fatto chi sa che;ed è giusto secondo me creare delle iniziative piu' rigorose per cambiare totalmente questo modo assurdo di vivere e di pensare,ed essere una societa' compatta,senza differenze nell'affrontare insieme i vari problemi,rendendoci come un unico organismo vivente.
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    Messaggio  frascogna domenica Gio Mar 29, 2012 6:21 am

    in aula abbiamo affrontato il grande problema delle diversità razziali che ancora oggi affrontiamo nella nostra società a questo riguardo in aula è stato proiettato il film "INDOVINA CHI VIENE A CENA" Spesso le persone di colore vengono considerate persone diverse da noi,e questo e sbagliato perchè non bisogna giudicare una persona dal colore della pelle,perchè comunque hanno sentimenti emozioni come noi.
    nel film ho notato la grande ostilità da parte dei propri genitori nei confronti di questa giovane coppia che per la diversità del colore di pelle hanno dovuto affrontare tante problematiche prima di incoronare il loro sogno d'amore.
    io spero che questo descriminare queste persone questo giudicare offenderle finisca al più presto
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    Messaggio  silvana marconi Gio Mar 29, 2012 8:23 am


    La parola che mia ha colpita di piu e stata "MOSTRO"

    MOSTRO è COLUI CHE A IL CORAGGIO DI CHIAMARE "MOSTRO"UN SUO SIMILE,I MOSTRI ESISTONO MA TE NE ACCORGI SOLO NON VEDENDOLI MA SENTENDOLI. IN QUANTO, COLUI CHE GIUDICA "DIVERSO"COLUI CHE NON E DIVERSO....
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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) - Pagina 8 Empty GLI STEREOTIPI...

    Messaggio  maria.vigna Gio Mar 29, 2012 8:46 am

    In questa lezione abbiamo riflettuto sul giusto peso che bisogna dare alle parole.Molto spesso si fa confusione sui termini da usare e in questo modo si aumenta,anzichè diminuire,l'handicap.Proprio per questo motivo l'OMS ha elaborato una classifica internazionale delle malattie,in modo da rimediare a questo problema.La parola che più mi ha colpita è stata "diversità",perchè nonostante la diversità sia un aspetto sempre più presente nella nostra epoca per alcuni fa ancora strano sedersi accanto ad un uomo di colore in un autobus, vedere due donne che si baciano o anche vedere una persona disabile che gli passa accanto con la sua carrozzina.Io credo che nessuno debba mai permettersi di sentirsi superiore a nessuno perché nessuno ha il diritto di giudicare gli altri!Siamo tutti uguali anche se può esserci qualche differenza somatica,e per questo voglio riportare l’esempio del film che abbiamo visto ”Indovina chi viene a cena”.Questo film è ambientato negli anni 60 quando in America,il tema della multietnicità era molto presente e che si trasformò in una vera e propria lotta ideologica.In questo film viene sottolineato il divieto dei matrimoni misti,cioè tra bianchi e neri,ma poi i giovani riescono a sposarsi perché i genitori capiscono che l’amore che lega i due ragazzi va ben oltre il colore della pelle.E io credo che sia quello che dovremmo fare anche noi,andare oltre le apperenze,oltre il colore della pelle,oltre la diversità e vedere questi uomini come persone.Voglio condividere il monologo finale del film che trovo sia davvero molto significativo ed emozionante.
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    Messaggio  Marianna Di Caterino91 Gio Mar 29, 2012 9:11 am

    Quello della "diversità" è un concetto ambivalente, che da un lato suscita mistero e timore, dall'altro curiosità e fascino. La diversità talvolta provoca un senso di rifiuto ma allo stesso tempo può essere adottata come vera e propria filosofia di vita, accompagnata dal bisogno di qualcosa di "diverso" per poter mettere sè stessi a confronto con l'altro e poter così arricchirsi delle differenze altrui.Diversità perciò come concetto negativo e positivo assieme, a seconda del senso e del valore che ognuno di noi, nelle varie situazioni, da al termine.Il diverso può essere lo straniero, differente per lingua, cultura, religione e sensibilità su determinate tematiche, come può esserlo il portatore di handicap, verso il quale le persone tengono spesso atteggiamenti contrastanti, dalla solidarietà al rifiuto.
    Nel film visto in aula, intitolato "indovina chi viene a cena", il tema trattato è toccante, racconta in forma ironica e leggera il tema della discriminazione razziale sulla gente di colore nell'America degli anni 60.
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    Messaggio  Maria Di Caterino92 Gio Mar 29, 2012 2:23 pm

    In aula abbiamo fatto una lezione molto interessante, ci ha permesso di riflettere sul significato delle parole:deficit, disabilità e handicap.A volte con questi termini si fa confusione, sembrano uguali ma in realtà sono differenti tra loro.Ancora oggi si pensa, nonostante ci siano state delle evoluzioni nel corso del tempo, che coloro che sono aflitti da un deficit non siano normali come gli altri.Fare queste distinzioni è una cosa orribile, perchè persone diverse non sono persone disabili con un grave problema, oppure persone che hanno il colore di pelle diversa, per me sono quelle persone cattive senza cuore che trasmettono solo male.Per quanto riguarda il film "indovina chi viene a cena" io ho notato la grande ostilità da parte dei propri genitori nei confronti di questa giovane coppia che per la diversità del colore di pelle hanno dovuto affrontare tante problematiche prima di incoronare il loro sogno d'amore.
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    Messaggio  roberta silvestro Gio Mar 29, 2012 2:35 pm

    L'esercizio che abbiamo svolto in classe è stato molto importante poichè ci ha fatto riflettere sia a me,che alle altre ragazze del gruppo,di quanti pregiudizi esistano sulle persone.Mi sono concentrata molto sul concetto di diverso poichè riflettendo,potremmo collocare all'interno di questa categoria molte persone per quanto spesso usciamo questa parola.Diverso è il disabile,il mostro,chi ha una carnagione diversa dalla nostra,chi non la pensa come noi,chi non veste come noi...potrei continuare all'infinito.Allora mi chiedo siamo noi i diversi o le persone che ci circondano?
    E da questo rifletto anche sul film visionato e credo che non ci debba essere nessuna distinzione tra persone che hanno un diverso colore della pelle poichè non è quest'ultimo che determina la bontà delle persone in quanto, a volte, proprio dalle persone che vediamo "diverse" da noi possiamo imparare qualche cosa.
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    Messaggio  carmela clemente Gio Mar 29, 2012 3:31 pm

    durante questa lezione ci siamo soffermati sull'importanza delle parole la cui scelta,come sostiene Canevaro,va fatta con ponderazione poichè in esse vi è comtenuto il modello operativo a cui si fa riferimento. è soprattutto importante dare peso alle parole che usiamo quando parliamo di disabilità poichè usare parole in modo improprio può far aumentare l'handicap anzichè ridurlo. ecco percgè bisogna tener conto che vi è una differenza tra DEFICIT e HANDICAP. Con il primo termine si intende una mancanza totale o parziale di una determinata funzione fisica e non va associato sempre alla disabilità in quanto si può essere disabili ma non avere un deficit.con il secondo termine si intende la difficoltà che la persona disabile incontra nel svolgere attività che fanno i normodotati. ed è proprio il contesto sociale a deteminare e a favorire la situazione di handicap.proprio per riflettere sul'importanza delle parole la docente ci ha proposto un esercizio molto interessante riunendoci in piccoli gruppi in dovevamo dare una definizione di getto per 5 parole(oltre a trovare le categorie a cui apparteniamo e a cui non apparteniamo). il termine con cui ho trovato molta difficoltà è stato "diverso" poichè riflettendoci, mi sono resa conto che viene usato per indicare varie cose,persone, anche in modo improprio.spesso io lo utilizzo per indicare una persona diversa rispetto alla mia cultura,al mio colore di pelle sempre però considerando il diverso non come un nemico,una minaccia ma come una vera e propria Risorsa indispensabile da conoscere per evitare che si formino,anche se accade ancora oggi. steriotipi e pregiudizi.Attraverso questo esercizio ho potuto ascoltare.condividere idee e impressioni diverse dalle mie ed è stata per me un'esperienza molto costruttiva!!!!!!!! Smile Smile

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