[img][/img]
L'esercizio svolto in classe è stato molto emozionate. Ho pianto. Avendo coperto gli occhi con i foulard ho avuto la possibilità di immedesimarmi nei panni di quelle persone, di capire che loro non hanno la possibilità di vedere i vari “colori” della vita, ma solo la possibilità di immaginarli. Ho capito ancora una volta quanto sono fortunata, e quanto si danno per scontato, cose che in realtà non lo sono. Durante la simulazione era come se fossi da sola in una stanza, la mia attenzione ricadeva solo sulla voce dell’insegnante che interpretava le poesie. È stata un’esperienza da brividi. La poesia che mi ha emozionato e che mi ha fatto piangere è stata quella di Rebecca “NON”:
Non scrivo
Non parlo
Non cammino
Non canto
Non chatto
Ma sogno
E vivo
Non scrivo
Non parlo
Non cammino
Non canto
Non chatto
Ma amo
Sogno e sono viva
Non scrivo
Non parlo
Non cammino
Non canto
Non chatto
Non amo
Non sogno
Sono viva
E SOLA
Mi sono concentrata soprattutto sull’ultima parola, SOLA; questa parola mi ha fatto pensare e credo la colpa di tutto questo sia proprio la nostra, che siamo troppo egoisti, pensiamo solo a noi stessi, non dialoghiamo con loro, non li conosciamo, non li chiamiamo per nome. Infatti CHIAMATEMI PER NOME, la poesia di Giacomo Scopelliti, è quella che mi ha colpito di più.
Non voglio più essere conosciuta
per ciò che non ho
ma per quello che sono:
una persona come tante altre.
Chiamatemi per nome.
Anch’io ho un volto, un sorriso, un pianto,
una gioia da condividere.
Anch’io ho pensieri, fantasia, voglia di volare.
Chiamatemi per nome.
Non più:
portatrice di handicap, disabile,
non vedente, non udente, cerebrolesa, tetraplegica.
Forse usate chiamare gli altri:
“portatore di occhi castani” oppure “inabile a cantare”?
o ancora: “miope” oppure “presbite”?
Per favore abbiate il coraggio della novità.
Abbiate occhi nuovi per scoprire che,
prima di tutto,
io “sono”.Chiamatemi per nome.
In questa poesia si ribadisce ulteriormente l’idea del disabile come persona UNICA e IRRIPETIBILE (come tutte le altre) che come tale deve essere rispettata.