Flavia Cozzolino Mer Mar 28, 2012 11:35 am
L'altro giorno in aula la lezione è stata divisa in tre momenti.
Il primo teorico.Abbiamo approfondito il tema delle TECNOLOGIE INTEGRATIVE,intese come Potenziamento(come le protesi oragniche/chimiche).Al riguardi abbiamo parlato di NAIE YEHYA:egli intende la tecnologia come potenziamento,l'inserimwnto si dispositivi e strumenti di controllo meccanici ed elettronci nel corpo,destinate a riparare,accrescere e migliorare il nostro fisico.Di qui abbaimo trattao anche altre tematiche come l'us di sostanza anaboliche,la dieta sportiva,le sostanza dopanti.
Inoltre si è parlato pure delle TECNOLOGIE ABILITATI(il computer e il sostegno),esse non solo fanno parte di quelle ESTENSIVE,ma anche INTEGRATIVE,bast prendere cme esempio un bambino autista o ipovednte per capire come queste integrano.
Importantante è stata la rifessione sui termini:
DOMOTICaA:struttura tecnologica super innovativa,ovvero lo studio di tutte quelle tecnologie atte a migliorre le qualità della vita nella casa e in generle negli ambienti antropizzati.
DIVERSITà E DISABILITà:spesso quest'ultima viene confusa con la diversità.essi sono termini profondamente carichi di molteplici significati che meritano opportune riflessioni.
NEL SECONDO MOMENTO:abbiamo visto la disabilità nell'arte,ed ammetto che non ci ho mai pensato prima.Non ci ho ma pensato come la disabilità potesse essere espressa nei quadri.
Ciò he più mi ha colpito è stata,LA DONNA BARBUTA,una donna con sembianze maschili(appunto la barba),raffigurata col seno da fuori,dal quale nutre il figlio che con amore tiene tra le sue braccia.è proprio quest'immagine ad irrompere sulla scena artistica,a creare una rottura con un passato stereotipizzato.
IL TERZO ED ULTIMO MOMENTO:è stato quello più bello,più intenso.Ci siamo ritrovati tutti bendati,avvolti in un silenzio assoluto,le uniche voci che sentivo erano quelle di RICCARDO,DI SARA,DI REBECCA,DI GENNARO,DEL BAMBINO DEK GHETT DI TERENZIN,DI GIANNI nonchè quella del mio cuore.
La mia pelle è stata coperta da mille brividi,e subito è sceso giù un pianto,un pianto liberatorio,che mi ha fatto sentire spoglia di fronte a tutti e soprattutto di fronte alle debolezze del mondo.
è stato bello quando improvvisamente con le mie amiche mi sono tenuta per mano...sentivo il calore,l'amore di quel contatto...a tratti sembravamo sudare...avvertivo che ognuna di noi stava provando qualcosa...qualcosa di forte.Aver cercato quel contatto,almeno per me non è stato sintmo di paura.
A volte sono proprio io a voler stare al buio,soprattutto quando in camera mia m ritrovo da sola...Il buio mi fa pensare,immaginare,sognare...Una volta calata la notte,mi copro con le coperte fino alla testa...e inizio a SOGNARE,e quando no riesco proprio più a stare lì sotto,ritorno alla realtà,alle luci dei lampioni selle strada che entrano di riflesso dalla finestra.
Tutto questo per dire che la mia non era paura,sono state altre le emozioni che ho provato.
Ho capito che stare lì bendati,ha riscosso in me un livello di attenzione molto alto,i miei battiti erano a mille,in quel momento era avvolta in un mondo tutto mio,"tutto nostro",e non nego che mi è dispiaciuto che sia durato pochi minuti.
Alla fine mi sono posta una domanda,ed è la stessa che pongo a voi:NOI CI CREDIAMO FORTUNATI,FORTI E GUARDIAMO"L'ALTRO"CON COMPASSIONE,CON PENA,MA SIAMO SICURI DI ESSERE COSì FORTI???QUANTE SONO LE EMOZIONI CHE ABBIAMO PROVATO IN QUESTA SIMULAZIONE???LE AVETE MAI PROVATE PRIMA?AVETE MAI ASCOLTATO LE PAROLE DI UN INSEGNANTE CON COSì TANTA ATTENZIONE?AVETE MAI CERCATO,IN QUEL MODO,LE MANI DI UN AMICO?MOLTE HANNO SCRITTO:IN QUEL MOMENTO HO AVUTO PAURA DEL BUIO,MI SONO SENTITA DISORiENTATA E ALTRE COSE SIMILI,E ALLORA CHI è REALMENTE FORTE?NOI CHE SAPEVAMO CHE DOPO POCHI MINUTI I NOSTRI OCCHI SI FOSSERO APERTI,O CHI CON IL BUIO CI VIVE OGNI GIORNO E RIESCE AD ANDARE AVENTI E AD AMARE I COLORI DELLA VITA,NONOSTANTE TUTTO,CREDENDO NELLE EMOZIONI DEL PROPRIO CUORE?LO STESSO CUORE CHE CI HA RESO COSì EMOZIONATE E FELICI IN QUEI MINUTI.