rosa romano Dom Apr 22, 2012 3:35 pm
Potrei definire questo incontro come una lezione di vita. L’incontro con il prof.Palladino è stato davvero emozionante, ma anche divertente allo stesso tempo, poiché si è dimostrato una persona piena di vita, una persona capace di strapparti un sorriso in qualunque momento nonostante il suo disagio; infatti quest’uomo ci ha raccontato di aver perso la vista a soli 13 anni a causa di un ordigno. Possiamo quindi immaginare quanto sia stato difficile per lui questo periodo adolescenziale, quando ad un tratto, mentre la vita ti appare meravigliosa, improvvisamente vedi solo buio avanti a te! Ma avanti a tutto questo non si è scoraggiato, anzi è stato in un certo senso più forte di prima; infatti lui stesso ci ha raccontato di aver frequentato un collegio in cui vi erano molti altri ragazzi che come lui avevano perso la vista o erano nati non vedenti, altri a cui mancava un braccio, una mano, o anche una gamba; e lui di fronte a tutto questo si sentiva fortunato poiché racconta qualche episodio come quello di aver allacciato le scarpe a uno di quei ragazzi che non era capace di farlo, dal momento che non possedeva mani. Ma non solo, il prof.Palladino racconta anche che lui era riuscito a vedere tante cose della natura: alberi, fiori, uccelli, paesaggi, i volti delle persone, e tutto ciò lo spiegava a coloro che non erano mai riusciti a vedere tutto questo. Inoltre aveva imparato la scrittura braille, chiamata da lui “scrittura santa” in modo molto ironico; la chiama cosi perché questo tipo di scrittura gli ha consentito di leggere e scrivere e quindi di imparare, conoscere, poiché essendo stato colpito in un’età precoce aveva ancora tanto da imparare. Le parole di quest’uomo sono state davvero toccanti, egli ci ha anche raccontato dell’incontro con sua moglie, della prima volta che hanno ballato insieme, della bellissima sensazione che entrambi provarono, definita da lui “scossa elettrica”, dimostrando l’amore che tuttora, dopo tanti anni ,prova per sua moglie. Inizialmente quest’amore era contrastato dalla famiglia della giovane donna, proprio a causa di questo problema del prof.Palladino. Ma il loro coraggio, il loro amore è stato più forte di tutti , e oggi ne vediamo la dimostrazione; infatti in aula c’era la moglie, ma anche i figli e nipoti , da quanto ho potuto vedere una famiglia molto unita. Questo è anche stato dimostrato dalla nipote Eliana, è stata lei inizialmente a presentarci suo nonno, e dalle sue parole si percepiva tutto l’amore e l’affetto che provava per suo nonno. Il sig. Palladino ha anche scritto un libro “Le ali spezzate” e l’ha fatto senza trarne alcun beneficio ma semplicemente per raccontare la sua esperienza da non vedente. Inoltre ha anche spiegato la differenza del sogno tra una persona divenuta non vedente e un nato non vedente , infatti il seconda non ha la possibilità di sognare poiché non ha mai visto alcuna immagine, oggetto, volto ma hanno più autonomia rispetto alla persona divenuta non vedente in quanto quest’ultima ha bisogno di molte esperienze per poi diventare autonomo. Oggi il sig.Palladino è responsabile di un’associazione di non vedenti, li aiuta mettendo a disposizione i mezzi necessari. Da tutto questo, ovvero da quest’incontro , ho visto la felicità nel volto di quest’uomo, dalle sue parole emergeva l’amore, la positività e l’ottimismo. Si ritiene una persona felice , egli ha tutto quello di cui ha bisogno, e ci invita ad essere felici a guardare la vita con gioia , noi, che come dice lui stesso siamo stati graziati dal dono della vista. Avanti a una persona cosi non possiamo fare altro che prendere esempio, riflettendo sul significato delle sue parole e anche tenendo presente il modo in cui riesce a SORRIDERE, sempre!