rosa romano Ven Mag 04, 2012 3:54 pm
Il tema che abbiamo affrontato in questo laboratorio riguarda la domotica, una vera e propria innovazione tecnologica che facilita la qualità della vita nelle case. Infatti è da precisare che il termine “domotica” deriva dal latino “domus” che significa casa. Questa area riguarda l’apporto di molte tecnologie e professionalità , tra le quali ingegneria edile , elettronica , telecomunicazioni ed informatica. La domotica nasce allo scopo di trovare strategie e strumenti per migliorare la qualità della vita , la sicurezza , risparmiare energia ; quindi in un certo senso rende intelligenti apparecchiature , impianti e sistemi. Si parla per questo di “casa intelligente” ovvero un ambiente domestico tecnologicamente attrezzato che mette a disposizione dell’utente determinati impianti dove apparecchiature e sistemi sono in grado di svolgere funzioni autonome. La casa intelligente può essere controllata dall’utilizzatore tramite pulsanti , telecomandi , tastiere , riconoscimento vocale. Esempio di funzione di un impianto di automazione domestica intelligente può essere l’apertura o la chiusura di tende , persiane o tapparelle. La casa viene definita intelligente perché il sistema di cui è dotata è capace di gestire in modo facile il funzionamento degli impianti presenti. Dunque, da quanto detto possiamo dedurre che la domotica rende migliore la vita di molti disabili ma anche di persone anziane, poichè ,riescono ad avere maggiore autonomia stando nella propria casa, come ad esempio la possibilità di ausili alla mobilità come il montascale , il letto elettronico , o il sollevatore per la vasca da bagno ( disabilità motoria) ;esistono anche dispositivi di segnalazioni ottiche o acustiche che possono fornire indicazioni utili a persone con deficit visivi e uditivi, aiutandoli a identificare situazioni , luoghi o percorsi ( disabilità sensoriale). A tal proposito la prof in aula ci ha proposto di vedere un video inerente la disabilità il cui protagonista è stato Andrea Ferrari, un ragazzo affetto da disabilità fisica , ma grazie alla casa domotica in cui vive riesce a muoversi in modo del tutto autonomo rispondendo al citofono, accendendo e spegnendo le luci, chiudere e aprire le tapparelle, insomma tutte le cose che non riuscirebbe a fare un disabile ; ma che grazie a questa tecnologia Andrea è riuscito a fare. Negli ultimi anni abbiamo potuto, quindi, assistere, ad uno sviluppo nel territorio nazionale di diversi interventi volti all’automatizzazione delle abitazioni per venire incontro alle esigenze di persone disabili o semplicemente anziani. Ciò ha consentito di creare alloggi che tutelano la salvaguardia e soprattutto l’integrazione sociale di tali individui favorendo l’eliminazione delle barriere architettoniche , permettendo lo svolgimento di azioni quotidiane. Per quanto riguarda i normodotati, invece, la domotica diventa un prodotto di tecnologia superiore che permette di ottenere un grande livello di confort. Touch-screen, pulsanti o applicazioni per smartphone ci permettono quindi di monitorare ciò che accade nelle nostre case, di controllare ogni singolo aspetto nei minimi dettagli, per migliorare l’efficienza degli impianti di cui l’abitazione dispone. Questa tecnologia se da un lato offre grandi vantaggi, d’altro lato ha costi molto elevati e quindi non può essere alla portata di tutti. Leggendo alcuni articoli ne ho trovato uno in particolare in cui si parlava della casa domotica realizzata a Trento , “Casa Lidia”, inaugurata nel 2004. Una storia quella di questa comunità alloggio contraddistinta dalla generosità della sig.Lidia che indicò nelle sue volontà testamentarie il Gruppo Sensibilizzazione Handicap (GSH) quale erede di un voluminoso immobile. Da quel momento la cooperativa si è subito attivata per destinare la casa agli utenti bisognosi , proprio come aveva chiesto la sig. Lidia. La casa è stata appunto, dotata di un sistema domotico innovativo che permette agli ospiti di automatizzare molte funzioni e di accrescere il livello di sicurezza . Tutti i vani della casa risultano “controllati” da un sofisticato sistema di rilevamento che permette agli operatori, anche da fuori sede, di visionare eventuali anomalie ed intervenire in caso di necessità. Casa Lidia è una casa domotica in cui la tecnologia è posta al servizio della persona per superare l’handicap che un ambiente non attrezzato e non idoneo può procurare. Concludo, semplicemente , dicendo che a mio avviso la domotica è senz’altro un’ottima innovazione tecnologica, ma proprio perché richiede costi elevati, spero che un giorno essa sia possibile a tutti i disabili che ne necessitano.