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lab. 23 aprile DOMOTICA (chiuso)
Piccolo Emilia- Messaggi : 11
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- Messaggio n°76
Re: lab. 23 aprile DOMOTICA (chiuso)
La domotica è una scienza,tecnologia che noi vedevamo nei film ma invece ora è una realtà consolidata molto vicina a noi.
Aver visto il funzionamento di questo tipo di tecnologia è stato molto tranquillizzante in quanto può dare autonomia a persone disabili concedendo di vivere la propria vita.
Aver visto il funzionamento di questo tipo di tecnologia è stato molto tranquillizzante in quanto può dare autonomia a persone disabili concedendo di vivere la propria vita.
Brusini Rosa- Messaggi : 18
Data di iscrizione : 13.03.12
- Messaggio n°77
Re: lab. 23 aprile DOMOTICA (chiuso)
Ieri in aula, nella prima parte della lezione, abbiamo continuato il discorso sulla tecnologia parlando dei post umanisti tra cui Longo e abbiamo proseguito parlando dei 5 sensi. Poi nella seconda parte, a proposito di tecnologia abbiamo introdotto sommariamente il concetto di DOMOTICA (casa domotica) e abbiamo guardato alcuni video-esempio come quello su Andrea Ferreri che grazie alla tecnologia e alla domotica, riesce a vivere da solo e a svolgere una vita normale a autonoma pur essendo disabile. Ma prima abbiamo visto un video in cui veniva presentata una casa domotica utilizzata da un normodotato. Il primo video è da non condividere; l’idea di starsene tutto il giorno su di un divano senza doverci neanche scomodare per aprire la porta o alzare le tapparelle è inconcepibile . La differenza con il video di Andrea è proprio questa, che la tecnologia deve avere il giusto utilizzo e la domotica nel caso della disabilità è una mano Santa. Purtroppo come abbiamo detto in aula i costi sono elevati ma sono degli investimenti che vanno fatti, e laddove il singolo non può è la comunità, il Comune, le istituzioni che devono intervenire. Questo è il caso dell’Università di Pavia, che ha investito sulla domotica creando appunto molteplici aule domotiche per permettere ai 200 disabili che li ospita di poter usufruire al meglio, come tutti, dei servizi universitari. Ecco l’articolo:
Università più vicina ai disabili Inaugurata stanza domotica
Pavia accoglie 200 studenti
Giornata importante per il collegio Volta. Le stanze sono con arredi semplici in modo da favorire l'indipendenza e la sicurezza delle persone
Pavia, 30 marzo 2012 - Essere disabile non è un limite per lo studio. Oggi al Collegio Volta di Pavia è stata inaugurata la nuova stanza domotica dedicata agli studenti disabili dell'università di Pavia. Sono già 6 le stanze domotiche nei collegi universitari di Pavia, allestite dal Servizio di assistenza e integrazione per gli studenti disabili (Saisd) dell'ateneo.
Il presidente del Saisd, Alessandro Greco, commenta: "Pavia accoglie 200 studenti disabili, un numero in costante crescita pari a più del 15% di tutti gli studenti universitari presenti in Lombardia. Avere dotazioni all'avanguardia come le stanze domotiche (4 al collegio Giasone del Maino e 2 al
collegio Volta), fa sì che gli studenti con disabilità scelgano l'università di Pavia, che si distingue a livello nazionale come l'ateneo con il maggior numero di soluzioni alloggiative dedicate alle persone con disabilità"
Infine anche il rettore del Collegio Volta, Ermanno Gherardi, si esprime: "un investimento importante, che rende conto degli sforzi necessari per rendere accessibili i luoghi storici e non ai disabili". Le stanze sono state realizzate con arredi specifici, che favoriscono l'indipendenza e la sicurezza degli utenti con disabilità, che quindi possono risiedere nei collegi insieme agli studenti normodotati. In questo modo si favorisce l'integrazione sociale e culturale, eliminando anche le barriere 'invisibili'
Università più vicina ai disabili Inaugurata stanza domotica
Pavia accoglie 200 studenti
Giornata importante per il collegio Volta. Le stanze sono con arredi semplici in modo da favorire l'indipendenza e la sicurezza delle persone
Pavia, 30 marzo 2012 - Essere disabile non è un limite per lo studio. Oggi al Collegio Volta di Pavia è stata inaugurata la nuova stanza domotica dedicata agli studenti disabili dell'università di Pavia. Sono già 6 le stanze domotiche nei collegi universitari di Pavia, allestite dal Servizio di assistenza e integrazione per gli studenti disabili (Saisd) dell'ateneo.
Il presidente del Saisd, Alessandro Greco, commenta: "Pavia accoglie 200 studenti disabili, un numero in costante crescita pari a più del 15% di tutti gli studenti universitari presenti in Lombardia. Avere dotazioni all'avanguardia come le stanze domotiche (4 al collegio Giasone del Maino e 2 al
collegio Volta), fa sì che gli studenti con disabilità scelgano l'università di Pavia, che si distingue a livello nazionale come l'ateneo con il maggior numero di soluzioni alloggiative dedicate alle persone con disabilità"
Infine anche il rettore del Collegio Volta, Ermanno Gherardi, si esprime: "un investimento importante, che rende conto degli sforzi necessari per rendere accessibili i luoghi storici e non ai disabili". Le stanze sono state realizzate con arredi specifici, che favoriscono l'indipendenza e la sicurezza degli utenti con disabilità, che quindi possono risiedere nei collegi insieme agli studenti normodotati. In questo modo si favorisce l'integrazione sociale e culturale, eliminando anche le barriere 'invisibili'
carmela aversano 88- Messaggi : 18
Data di iscrizione : 13.03.12
- Messaggio n°78
Re: lab. 23 aprile DOMOTICA (chiuso)
La domotica è la scienza interdisciplinare che si occupa dello studio delle tecnologie atte a migliorare la qualità della vita nella casa e più in generale negli ambienti antropizzati. Il termine domotica deriva dal latino domus che significa "casa". La domotica svolge un ruolo importante nel rendere intelligenti apparecchiature, impianti e sistemi.Con "casa intelligente" si indica un ambiente domestico - opportunamente progettato e tecnologicamente attrezzato - il quale mette a disposizione dell'utente impianti che vanno oltre il "tradizionale", dove apparecchiature e sistemi sono in grado di svolgere funzioni parzialmente autonome o programmate dall'utente.La casa domotica, ossia “casa intelligente”, migliora la qualità della vita. Certo è magnifico vedere una “casa” del genere dove una persona diversamente abile non è costretta a vivere la sua vita in dipendenza di una altra persona. Penso che la tecnologia in alcuni contesti è importante che ci sia e si sia evoluta … anche se, come è stato detto in aula, tutto ciò comporta un costo elevato e non tutti possono permetterselo. Queste strutture dovrebbero essere finanziate dallo Stato a favore di tutte quelle famiglie che hanno a carico persone disabili in modo tale che tutto possano usufruirne.Quello che mi ha maggiormante impressionato nella visione dei video è senza dubbio la serenità e la gioia dei genitori di Andrea. La madrea afferma di essere felice perchè lo è il figlio, così, allo stesso modo, si dimostra il padre.
Quella che di solito è la preoccupazione che i genitori di un figlio diversamente abile possono nutrire rispetto alla vita futura di quest' ultimo, qui viene a mancare completamente ed è una cosa molto bella, ma purtoppo anche molto rara (perchè di case domotiche non se ne vedono molte in giro). Andrea svolge la sua vita attraverso azioni comuni a tutti: telefona, risponde al citofono, riceve ospiti ecc.. Anche se non potrà farlo in piedi e non potrà aprire la porta di casa con la maniglia, ciò che conta è il fatto che egli sceglie di farlo da solo. Egli è autonomo e ha deciso di vivere la sua vita, senza dover chiedere sempre aiuto, senza subire passivamente le azioni degli altri e quindi senza lascirsi fermare dalla sua condizione. :-)
Quella che di solito è la preoccupazione che i genitori di un figlio diversamente abile possono nutrire rispetto alla vita futura di quest' ultimo, qui viene a mancare completamente ed è una cosa molto bella, ma purtoppo anche molto rara (perchè di case domotiche non se ne vedono molte in giro). Andrea svolge la sua vita attraverso azioni comuni a tutti: telefona, risponde al citofono, riceve ospiti ecc.. Anche se non potrà farlo in piedi e non potrà aprire la porta di casa con la maniglia, ciò che conta è il fatto che egli sceglie di farlo da solo. Egli è autonomo e ha deciso di vivere la sua vita, senza dover chiedere sempre aiuto, senza subire passivamente le azioni degli altri e quindi senza lascirsi fermare dalla sua condizione. :-)
Ultima modifica di carmela aversano 88 il Mar Apr 24, 2012 8:38 pm - modificato 1 volta.
Roberta Ingargiola- Messaggi : 14
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Località : Napoli
- Messaggio n°79
La domotica-Patrick Henry
Tra i vari video che abbiamo visto in aula quello di Andrea è stato il meno positivo a mio avviso,mi è sembrato come se la famiglia lo avesse lasciato cosi in una casa che per quanto fosse funzionale non poteva comunque dargli tutto il necessario per renderlo autonomo.La domotica,l'argomento che abbiamo trattato,è sicuramente una scoperta molto attuale e ancora in espansione per quanto riguarda l'utilizzo dell'automazione e di comandi vocali e non nelle case per disabili.Mi ha fatto venire in mente la storia di un ragazzo: Patrick Henry Hughes,questo ragazzo cieco e paralizzato dalla vita in giù ha chiesto aiuto alla famosa trasmissione Extreme Makeover Home edition e con in loro aiuto è riuscito ad avere una stanza tutta sua a comandi vocali e un bagno,il luogo più importante e allo stesso tempo più difficoltoso,a prova di carrozzella!Questo ragazzo nonostante il suo problema suona il pianoforte divinamente,ama la musica e non si è arreso alle tante difficoltà che incontra tutti i giorni,grazie soprattutto alla sua famiglia che lo ha sempre sostenuto,a mio parere più dell'importanza di una casa domotica è importante avere persone al suo fianco capaci e pazienti e che reagiscano proprio come fà lui!
viviana.imparato- Messaggi : 21
Data di iscrizione : 12.03.12
- Messaggio n°80
domotica
Il termine “domotica” deriva dal latino “domus” ovvero casa!Essa,infatti, è una scienza che utilizza le tecnologie per migliorare la qualità di vita dell’uomo in casa o comunque in quegli ambienti in cui l’uomo si trova a trascorrere il suo tempo.
La domotica da la possibilità di creare una sorta di “casa intelligente” in cui,ad esempio,le tapparelle si alzano o abbassano in base alla presenza o meno del sole e in cui è possibile accendere le luci con un comando vocale,ecc…
La domotica non si occupa nello specifico di disabilità ma è impiegata anche in questo ambito con notevoli risultati. È quello che abbiamo avuto modo di vedere nel video in cui Andrea Ferrari ci mostra la sua casa domotica nella quale vive da solo. Attraverso un computer,Ferrari riesce ad aprire il portone di casa,ricevere telefonate senza dover alzare la cornetta del telefono,spegnere\accendere le luci. Questo tipo di tecnologie rappresentano un grande aiuto per quelle persone che altrimenti non potrebbero restare sole neanche per un momento e dà loro la possibilità di condurre una vita il più normale possibile almeno in casa propria.
Facendo alcune ricerce nel web ho trovato un articolo molto interessante di cui riporto il link
http://www.laprovinciadicremona.it/servizi/scuola-universita/la-stanza-domotica-per-i-disabili-dell-universita-di-pavia-1.177310
In questo articolo si afferma che nell’università di Pavia vi sono circa 200 studenti disabili e per loro sono state costruite 6 stanze domotiche!Come si legge dall’articolo: “Le stanze sono state realizzate con arredi specifici, che favoriscono l’indipendenza e la sicurezza degli utenti con disabilità, che quindi possono risiedere nei collegi insieme agli studenti normodotati; in questo modo si favorisce l’integrazione sociale e culturale, eliminando anche le barriere “invisibili” che portano alla emarginazione e, spesso, sono più difficili da superare. Oltre a letti ortopedici con meccanismo alza-malati, le camere sono dotate di arredi con sistemi meccanici alimentati elettricamente che consentono la loro regolazione in altezza secondo le esigenze dell’utente e sistemi di sicurezza per evitare infortuni.”
Ritengo che queste iniziative sono molto importanti ma purtroppo non di facile realizzazione in quanto i costi della domotica sono ancora molto elevati e,dunque,non alla portata di tutti. Personalmente credo che la domotica sia di grandissima utilità per quanto riguarda la sua applicazione nell’ambito della disabilità ma ritengo che per quanto riguarda noi persone “normo-dotate” essa rappresenti di certo un vantaggio ma penso anche un suo uso eccessivo, da parte di persone che non ne hanno bisogno, possa contribuire a creare quell’ atrofizzazione dell’uomo di cui abbiamo parlato in precedenza. Detto questo penso che a mio nonno che vive solo, una casa domotica servirebbe davvero molto anche per quanto riguarda la sicurezza (la domotica,infatti,permette anche di rendere più sicure le abitazioni).Spero,infatti, che con il tempo i costi di realizzazione si abbassino in modo da rendere queste importanti tecnologie alla portata di tutte quelle persone che ne hanno bisogno.
La domotica da la possibilità di creare una sorta di “casa intelligente” in cui,ad esempio,le tapparelle si alzano o abbassano in base alla presenza o meno del sole e in cui è possibile accendere le luci con un comando vocale,ecc…
La domotica non si occupa nello specifico di disabilità ma è impiegata anche in questo ambito con notevoli risultati. È quello che abbiamo avuto modo di vedere nel video in cui Andrea Ferrari ci mostra la sua casa domotica nella quale vive da solo. Attraverso un computer,Ferrari riesce ad aprire il portone di casa,ricevere telefonate senza dover alzare la cornetta del telefono,spegnere\accendere le luci. Questo tipo di tecnologie rappresentano un grande aiuto per quelle persone che altrimenti non potrebbero restare sole neanche per un momento e dà loro la possibilità di condurre una vita il più normale possibile almeno in casa propria.
Facendo alcune ricerce nel web ho trovato un articolo molto interessante di cui riporto il link
http://www.laprovinciadicremona.it/servizi/scuola-universita/la-stanza-domotica-per-i-disabili-dell-universita-di-pavia-1.177310
In questo articolo si afferma che nell’università di Pavia vi sono circa 200 studenti disabili e per loro sono state costruite 6 stanze domotiche!Come si legge dall’articolo: “Le stanze sono state realizzate con arredi specifici, che favoriscono l’indipendenza e la sicurezza degli utenti con disabilità, che quindi possono risiedere nei collegi insieme agli studenti normodotati; in questo modo si favorisce l’integrazione sociale e culturale, eliminando anche le barriere “invisibili” che portano alla emarginazione e, spesso, sono più difficili da superare. Oltre a letti ortopedici con meccanismo alza-malati, le camere sono dotate di arredi con sistemi meccanici alimentati elettricamente che consentono la loro regolazione in altezza secondo le esigenze dell’utente e sistemi di sicurezza per evitare infortuni.”
Ritengo che queste iniziative sono molto importanti ma purtroppo non di facile realizzazione in quanto i costi della domotica sono ancora molto elevati e,dunque,non alla portata di tutti. Personalmente credo che la domotica sia di grandissima utilità per quanto riguarda la sua applicazione nell’ambito della disabilità ma ritengo che per quanto riguarda noi persone “normo-dotate” essa rappresenti di certo un vantaggio ma penso anche un suo uso eccessivo, da parte di persone che non ne hanno bisogno, possa contribuire a creare quell’ atrofizzazione dell’uomo di cui abbiamo parlato in precedenza. Detto questo penso che a mio nonno che vive solo, una casa domotica servirebbe davvero molto anche per quanto riguarda la sicurezza (la domotica,infatti,permette anche di rendere più sicure le abitazioni).Spero,infatti, che con il tempo i costi di realizzazione si abbassino in modo da rendere queste importanti tecnologie alla portata di tutte quelle persone che ne hanno bisogno.
carmela clemente- Messaggi : 17
Data di iscrizione : 14.03.12
- Messaggio n°81
Re: lab. 23 aprile DOMOTICA (chiuso)
In aula abbiamo avuto la possibilità di riflettere su una scienza che può essere definita nuova, almeno per me perché non la conoscevo, ovvero l a domotica. Essa si occupa dello studio delle tecnologie per migliorare la vita nelle casa o anche in altri ambienti. Proprio per renderci conto dei vantaggi dati da questa scienza nel campo della disabilità abbiamo visto dei video. Il primo aveva come protagonista Andrea Ferrari, un ragazzo disabile che grazie alla domotica riesce a vivere in una casa da solo e autonomamente senza aver bisogno di qualcuno che lo assiste per tutta la giornata. Riesce a fare di tutto, a telefonare, a aprire la porta a un suo amico usando semplicemente un computer. Successivamente abbiamo visto anche un video tratto dalla trasmissione” Extreme Makeover Home Edition in cui un gruppo di costruttori aveva regalato una casa domotica a un bambino. La cosa che mi ha colpito di più di questo video è stata la felicità del bambino che finalmente può muoversi in un ambiente adatto ai suoi bisogni. È stato bello anche vedere la gioia negli occhi dei genitori i quali possono vedere il proprio figlio fare tutto ciò che fanno tutti gli altri bambini!! La domotica però presenta un grossissimo svantaggio : è riservata a pochi in quanto costa molto . Sarebbe quindi opportuno intervenire economicamente in questo campo proprio per garantire a tutti anche alle persone meno agiate di usufruire di questa opportunità che la tecnologia ci offre. Ovviamente questo intervento economico deve interessare solo le persone che ne hanno realmente bisogno e non noi normodotati che finiremmo solo per diventare sempre sempre più pigri
francesca anello- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 17.03.12
- Messaggio n°82
Re: lab. 23 aprile DOMOTICA (chiuso)
Oggi in classe la prof ci ha parlato della domotica mostrandoci alcuni video.Io sapevo cosa fosse,ma non avevo mai visto un video e non mi ero informata più di tanto sull'argomento.Ora penso che sia una cosa molto importante soprattutto per le persone con una disabilità.Migliora molto la vita di un disabile,di un anziano o comunque di una famiglia.Nei video abbiamo visto come delle persone disabili siano in grado di muoversi e vivere una vita normale in una casa normale.Nell'ultimo video abbiamo visto un uomo che a causa di un incidente ha perso l'uso delle gambe e delle braccia riuscendo a muovere solo il mento.Questa persona possiede ora una casa domotica.Riesce,così,a vivere come prima la sua vita dentro casa.Riesce ad aprire e chiudere la porta,le finestre,accendere le luci ecc. Io credo che la domotica sia semplicemente una cosa meravigliosa.L'unica cosa che a me dispiace è che è costosa e non tutti possono permettersela.
ida errico- Messaggi : 14
Data di iscrizione : 13.03.12
Età : 33
Località : napoli
- Messaggio n°83
Re: lab. 23 aprile DOMOTICA (chiuso)
Ero a conoscenza di questo tipo di tecnologia, ma non sapevo che potesse essere utilizzato da persone con disabilità, o meglio che potenziava la loro vita, rendendola più indipendente .
Ovviamente avrà dei costi elevatissimi , ma spero che in un futuro possa diventare accessibile a tutte le persone con difficoltà, anziché sprecata da persone normodotate , che non hanno nessuna difficoltà a chiudere una porta o rispondere al telefono, perché per loro sarà solo un modo per renderli pigri.
Tra i video visti in aula , devo dire che anche io seguo quel programma americano “Extreme Makeover: Home edition” ed è bello sentire che queste persone possano rendere la vita più semplice a famiglie che vivono queste situazioni ,grazie alla demotica. In questo caso la tecnologia ci potenzia.
Ovviamente avrà dei costi elevatissimi , ma spero che in un futuro possa diventare accessibile a tutte le persone con difficoltà, anziché sprecata da persone normodotate , che non hanno nessuna difficoltà a chiudere una porta o rispondere al telefono, perché per loro sarà solo un modo per renderli pigri.
Tra i video visti in aula , devo dire che anche io seguo quel programma americano “Extreme Makeover: Home edition” ed è bello sentire che queste persone possano rendere la vita più semplice a famiglie che vivono queste situazioni ,grazie alla demotica. In questo caso la tecnologia ci potenzia.
Marianna Carfora- Messaggi : 13
Data di iscrizione : 16.03.12
- Messaggio n°84
Re: lab. 23 aprile DOMOTICA (chiuso)
Negli ultimi anni la tecnologia ha fatto passi da gigante in ogni ambito, riuscendo, generalmente, a migliorare la vita delle persone. La domotica è una scienza che si occupa dello studio delle tecnologie e, in particolar modo, della creazione di apparecchiature intelligenti, che possono rendere più semplice la vita delle persone.
Credo che si debba fare una distinzione sulla domotica, c’è la domotica:
- per tutti, che consiste in apparecchiature possono migliorare la sicurezza delle case, che permettono di accendere le luci solo se si entra in una stanza, ecc… Insomma, cose di cui, nella maggior parte dei casi, si potrebbe fare a meno;
-per disabili, che consistono invece in apparecchiature capaci di spostare una persona da una stanza all’altra, di aprire/chiudere le porte grazie a un comando vocale, accendere o spegnere il gas grazie a un telecomando o nei computer che captano i movimenti degli occhi, in modo da permettere a persone gravemente malate di comunicare.
Ovviamente un tale tipo di tecnologia non può definirsi economica e alla portata di tutti, infatti sono poche le persone che riescono a permettersi una casa domotica o anche solo uno di questi apparecchi. Ciò mi fa pensare che anche in questo campo, purtroppo, chi ha i soldi o la possibilità di affrontare grandi spese, può migliorare la propria condizione di vita, chi non può, invece, deve cercare di ingegnarsi al meglio con i pochi mezzi che ha a disposizione. È un po’ ingiusta questa cosa, i disabili “poveri” dovrebbero avere a propria disposizione gli stessi mezzi che ha un disabile “ricco”, perché in fin dei conti non stiamo parlando di uno sfizio da farsi passare, ma di apparecchiature che potrebbero essere davvero di grande aiuto per tutte quelle persone che hanno serie difficoltà nello svolgimento della propria giornata…
Sta di fatto che chi ha la possibilità di usufruire di tale tecnologie, vede la propria vita nettamente migliorata; un disabile che prima aveva bisogno di qualcuno che lo seguisse passo passo, può diventare completamente indipendente grazie alla domotica, così come abbiamo visto in aula nel caso di Andrea Ferrari.
In aula abbiamo visto anche un altro video tratto dal programma “Extreme makeover home edition” che ci permette di vedere in maniera chiara come cambia la vita delle persone grazie a queste tecnologie. È bello sapere che non ricostruiscono le case di persone scelte a caso, ma sono sempre persone che hanno bisogno davvero di aiuto… ho visto parecchi episodi in cui hanno costruito un appartamento completamente domotico, hanno creato uno spazio studiato apposta per un ragazzo autistico, hanno inserito in casa apparecchiature che permettevano a una coppia di sordomuti di parlare al telefono o semplicemente di accorgersi se qualcuno bussava alla porta…
Magari in futuro queste tecnologie saranno accessibili a tutti e le difficoltà e gli handicap saranno notevolmente inferiori; per adesso posso solo sperare che riescano a nascere (grazie ad associazioni e privati) delle case in cui i disabili potranno provare ed usufruire, anche se per poco, di queste tecnologie.
Credo che si debba fare una distinzione sulla domotica, c’è la domotica:
- per tutti, che consiste in apparecchiature possono migliorare la sicurezza delle case, che permettono di accendere le luci solo se si entra in una stanza, ecc… Insomma, cose di cui, nella maggior parte dei casi, si potrebbe fare a meno;
-per disabili, che consistono invece in apparecchiature capaci di spostare una persona da una stanza all’altra, di aprire/chiudere le porte grazie a un comando vocale, accendere o spegnere il gas grazie a un telecomando o nei computer che captano i movimenti degli occhi, in modo da permettere a persone gravemente malate di comunicare.
Ovviamente un tale tipo di tecnologia non può definirsi economica e alla portata di tutti, infatti sono poche le persone che riescono a permettersi una casa domotica o anche solo uno di questi apparecchi. Ciò mi fa pensare che anche in questo campo, purtroppo, chi ha i soldi o la possibilità di affrontare grandi spese, può migliorare la propria condizione di vita, chi non può, invece, deve cercare di ingegnarsi al meglio con i pochi mezzi che ha a disposizione. È un po’ ingiusta questa cosa, i disabili “poveri” dovrebbero avere a propria disposizione gli stessi mezzi che ha un disabile “ricco”, perché in fin dei conti non stiamo parlando di uno sfizio da farsi passare, ma di apparecchiature che potrebbero essere davvero di grande aiuto per tutte quelle persone che hanno serie difficoltà nello svolgimento della propria giornata…
Sta di fatto che chi ha la possibilità di usufruire di tale tecnologie, vede la propria vita nettamente migliorata; un disabile che prima aveva bisogno di qualcuno che lo seguisse passo passo, può diventare completamente indipendente grazie alla domotica, così come abbiamo visto in aula nel caso di Andrea Ferrari.
In aula abbiamo visto anche un altro video tratto dal programma “Extreme makeover home edition” che ci permette di vedere in maniera chiara come cambia la vita delle persone grazie a queste tecnologie. È bello sapere che non ricostruiscono le case di persone scelte a caso, ma sono sempre persone che hanno bisogno davvero di aiuto… ho visto parecchi episodi in cui hanno costruito un appartamento completamente domotico, hanno creato uno spazio studiato apposta per un ragazzo autistico, hanno inserito in casa apparecchiature che permettevano a una coppia di sordomuti di parlare al telefono o semplicemente di accorgersi se qualcuno bussava alla porta…
Magari in futuro queste tecnologie saranno accessibili a tutti e le difficoltà e gli handicap saranno notevolmente inferiori; per adesso posso solo sperare che riescano a nascere (grazie ad associazioni e privati) delle case in cui i disabili potranno provare ed usufruire, anche se per poco, di queste tecnologie.
Daniela D'urso- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 12.03.12
In classe l’ultima lezione è stata dedicata al tema della domotica. Forse non tutti conoscono questo termine, se volessimo proporne una definizione esatta e più meramente scientifica potremmo dire che la domotica è la scienza interdisciplinare che si occupa dello studio delle tecnologie atte a migliorare la qualità della vita nella casa. Quest'ultima è quindi la definizione più corretta di domotica ma , mi piacerebbe analizzarla anche da un altro punto di vista perché , come sempre, mi piace non fossilizzarmi su un solo aspetto di qualcosa ma intravederne gli aspetti buii e quelli positivi che questo qualcosa comporta. Questa tecnologia sicuramente di aspetti negativi ne ha, se non nessuno, pochissimi , è una tecnologia che secondo me ha rivoluzionato enormemente la vita di quei “fortunati” disabili che possono permettersi tale spesa. Essa infatti è da considerare come un’ancora vera e proprio di salvataggio per chi , nonostante abbia un disagio, nonostante sia disabile , non voglia rinunciare alla propria autonomia e quindi al vivere da solo. Tutti noi , ed è risaputo , consideriamo la casa come una sorta di nido , come la nostra bolla protettiva .. quale sensazione più bella dopo una lunga giornata quella di entrare nel proprio appartamento chiudere la porta e sentirsi protetti? Non so magari questa è una cosa che appartiene a me , ma vedo la casa come una sorta di protezione dal mondo , ma forse non sono l’unica considerato che è comunemente diffusa l’espressione “ sentirsi a casa” , intesa proprio come sensazione di piacere e comodità . La domotica è proprio la risposta a tutto ciò , è la risposta per chi , se non esistesse questa tecnologia , non potrebbe provare questa piacevole sensazione ..soprattutto perché se non accompagnato non potrebbe “ viversi la propria casa “. Fortunatamente però l’epoca in cui viviamo è un’epoca all’avanguardia , in cui la tecnologia ha “scoperto” queste case intelligenti che difatti tramite appunto interfacce (come pulsanti, telecomando, touch screen, tastiere, riconoscimento vocale),permettono a tutti di compiere qualsivoglia gesto. Questa tecnologia concede quindi al disabile di muoversi in libertà , come abbiamo anche potuto constatare nei video proposti a lezione, specialmente nel primo nel quale abbiamo potuto assistere ad un vero esempio di disabile a confronto con “ la casa intelligente” . Questo video , ovvero il primo proposto , mi ha emozionato particolarmente perché ha mostrato proprio come Andrea, nonostante il suo evidentissimo essere disabile non ha avuto problemi nel poter vivere la propria autonomia. Come detto però la nostra oltre ad essere una società all’avanguardia è una società al contempo un po’ “ pigra” oserei dire , perché difatti , quello di Andrea non è l’unico esempio proposto , ma abbiamo visto come la domotica sia utilizzata non sono da disabili ma anche da normodotati che cedono alla comodità che questa tecnologia propone. Non critico certo chi decide di usufruirne nonostante la mancanza concreta di un disagio ma credo che l’uso che più tocchi il cuore e anche l’uso che questa tecnologia meriterebbe è proprio quella di essere dedicata ai disabili , perché considerare che ora per un tetraplegico , per chi si torva in carrozzella, sia possibile vivere soli , è davvero un grande ..grandissimo passo in avanti .. ma specialmente sarebbe bello se si potesse ridurre il costo di questa tecnologia , perché finchè il suo uso si limita appunto ad una comodità , ad un lusso che chi vuole possa concedersi non è scandaloso un elevato prezzo , ma quando essa diventa un cambiamento radicale nella vita di chi deve convivere con una disabilità dispiace che essa può essere sfruttata solo da persone più agiate economicamente , creando così disabili di serie "a" e disabili di serie "b" . A questo punto riproporrei una citazione che ho letto su internet proprio di una donna disabile che utilizza questa tecnologia : «Aprirsi da sé una finestra, una porta o una tenda non ha paragoni» Sembra una frase banale ma racchiude tantissimo in sé ,perché leggendola mi è apparso tutto ciò che già avevo pensato con ancora una maggiore chiarezza.. essi sono per noi gesti all’ordine del giorno ,che soprattutto sono ritenuti scontati , non ci si sofferma mai a pensare che anche queste banali azioni potrebbero essere il desiderio di qualcuno .. e difatti le parole di questa donna hanno evidenziato come a volte per noi i desideri senza paragone sono a volte sogni enormi, irraggiungibili.. per loro invece sono queste piccole ma grandi cose.. che , oggi, non restano più sogni ma sono e spero diventeranno per TUTTI realtà ! Ed infine vorrei riportare un piccolo e brevissimo passo dell’intervista , che ha dato anche origine al titolo di questo mio commento :
«La porta è la via d’uscita. Perché nessuno vuol servirsene?». A questa splendida citazione di Confucio, fino a qualche tempo fa avrei risposto: «Perché non tutti sono in grado di aprirsela, una porta»...ed io aggiungerei che la protagonista di questa intervista , Andrea protagonista del video visionato in aula e tanti tanti tantissimi altri disabili possono urlare a gran voce che ora invece la porta è la via d’uscita anche per loro !
«La porta è la via d’uscita. Perché nessuno vuol servirsene?». A questa splendida citazione di Confucio, fino a qualche tempo fa avrei risposto: «Perché non tutti sono in grado di aprirsela, una porta»...ed io aggiungerei che la protagonista di questa intervista , Andrea protagonista del video visionato in aula e tanti tanti tantissimi altri disabili possono urlare a gran voce che ora invece la porta è la via d’uscita anche per loro !
RITA MASSA- Messaggi : 17
Data di iscrizione : 14.03.12
Età : 33
Località : BACOLI
- Messaggio n°86
Re: lab. 23 aprile DOMOTICA (chiuso)
La domotica è detta anche home automation è la scienza che si occupa di migliorare la qualità della vita nella casa. Attraverso il grande supporto tecnologico si potrebbe rendere quanto più autonoma possibile la vita di una persona con disabilità ma anche di un anziano . L’obiettivo della domotica è quello di creare un sistema unico che possa comprendere tutte le funzioni di comunicazione e di autonomia di cui una persona necessita . Alcune offerte dalla domotica :
Disabilità sensoriale
1. Una serie di dispositivi di segnalazioni ottiche e/o acustiche possono fornire indicazioni utili a persone con deficit visivi ed uditivi aiutandole ad identificare situazioni, luoghi o percorsi. Ne sono esempio lampade di emergenza, segna passo, videocitofoni con induzione magnetica, cicalini, ecc
2. Dispositivi tattili come le barre Braille per computer
3. Dispositivi di sintesi vocale o screen reader
4. Dispositivi per la supervisione e l’aiuto in tempo reale da remoto (trasmissioni audio/video in modo da permettere ad un operatore o ad un famigliare di verificare la situazione e consigliare la persona sulle azioni da intraprendere
Disabilità motoria:
1. Automazione delle aperture (porte, tapparelle, ecc che si aprono rilevando la presenza della persona o in base alle condizioni meteo o ad orari specifici)
2. Automazione dell’illuminazione interna ed esterna (controllo presenza, controllo livello di illuminazione, programmazioni orarie, ecc)
3. Centralizzazione e remotizzazione dei comandi (ad esempio possibilità di controllare l’intera casa da un touch screen senza fili o da un semplice telecomando ad infrarossi)
4. Ausili alla mobilità come il montascale, il letto elettrico, o il sollevatore per la vasca da bagno
5. Richiesta di assistenza o di aiuto attraverso dispositivi senza fili da portare ad esempio in tasca o al collo
Grazie alla domotica possiamo realizzare degli ambienti in modo da eliminare completamente le barriere architettoniche .
Disabilità sensoriale
1. Una serie di dispositivi di segnalazioni ottiche e/o acustiche possono fornire indicazioni utili a persone con deficit visivi ed uditivi aiutandole ad identificare situazioni, luoghi o percorsi. Ne sono esempio lampade di emergenza, segna passo, videocitofoni con induzione magnetica, cicalini, ecc
2. Dispositivi tattili come le barre Braille per computer
3. Dispositivi di sintesi vocale o screen reader
4. Dispositivi per la supervisione e l’aiuto in tempo reale da remoto (trasmissioni audio/video in modo da permettere ad un operatore o ad un famigliare di verificare la situazione e consigliare la persona sulle azioni da intraprendere
Disabilità motoria:
1. Automazione delle aperture (porte, tapparelle, ecc che si aprono rilevando la presenza della persona o in base alle condizioni meteo o ad orari specifici)
2. Automazione dell’illuminazione interna ed esterna (controllo presenza, controllo livello di illuminazione, programmazioni orarie, ecc)
3. Centralizzazione e remotizzazione dei comandi (ad esempio possibilità di controllare l’intera casa da un touch screen senza fili o da un semplice telecomando ad infrarossi)
4. Ausili alla mobilità come il montascale, il letto elettrico, o il sollevatore per la vasca da bagno
5. Richiesta di assistenza o di aiuto attraverso dispositivi senza fili da portare ad esempio in tasca o al collo
Grazie alla domotica possiamo realizzare degli ambienti in modo da eliminare completamente le barriere architettoniche .
Flavia Cozzolino- Messaggi : 19
Data di iscrizione : 13.03.12
- Messaggio n°87
Re: lab. 23 aprile DOMOTICA (chiuso)
Ieri in aula per la prima volta ho sentito parlare di Domotica,e ad essere sincera sono rimasta molto colpita e come in ogni cosa ho cercato di vedere quelle che per me rappresentano le due facce della stessa medaglia.Per documentarmi ho fatto riferimento ai vari siti che trattavano di questa tematica,e mi è molto piaciuta la seguente definizione...DOMOTICA:si tratta di un neologismo, di recente maggior impiego in Italia e all'estero e storicamente derivato dal francese Domotique, letteralmente dal latino Domus (Casa) e Informatique (Informatica), aggettivo indicante l'insieme delle scienze e delle tecniche connesse con l'elaborazione delle informazioni, tramite i più comuni strumenti tecnologici, all'interno dell'ambiente di vita o di lavoro,la Casa nel senso più ampio del termine utilizzato dai nostri antenati latini.Essa è quindi la scienza interdisciplinare che si occupa dello studio delle tecnologie atte a migliorare la qualità della vita nella casa e più in generale negli ambienti antropizzati,insomma DOMOTICA:Automazione domestica (Home Automation) il che significa applicazione ad una vasta gamma di prodotti e sistemi come:
Sicurezza
Sistemi di energia
Riscaldamento
Ventilazione
Aria condizionata
Illuminazione
Utenze elettriche
Intrattenimento
Per farlo funzionare non si deve essere un esperto di informatica:basta premere semplici tasti quando sei in casa oppure usare il telefono quando sei fuori.Sarà lo stesso sistema,con i suoi messaggi e con la sua voce,a guidarti nelle azioni da compiere.La domotica soddisfa a pieno il bisogno delle persone:fa da termostato,da videocitofono,impianto allarme,cancellato,luci accese dove vuoi,quando vuoi,stereo acceso con musica di sottofondo,gestione tapparelle addirittura può esere integrato con altre funzioni come la programmazione dell'irrigazione del giardino.Appare chiaro quanto questo progresso tecnologico tenga conto di eventuali barriere ed impedimenti che si presentano nello svolgimento delle attività quotidiane, difficoltà che sono spesso molto limitanti, soprattutto nel caso di persone affette da disabilità.Una casa domotica,da come abbiamo potuto vedere in aula,permette ad un disabile addirittura di vivere da solo,in piena autonomia.La domotica rappresenta la soluzione ottimale per migliorare la qualità della vita delle persone affette da disabilità e di tutti coloro che sono coinvolti nella loro vita.Di conseguenza grazie a questa scienza,le persone disabili possono riappropriarsi della propria autonomia, migliorando così anche l’interazione sociale,anche se è importante sottolineare il costo elevatissimo che essa comporta.
Tra le varie ricerche ho visionato il "Virtuoso Home"proposto da EcoDHOME per l’automazione dell’abitazione.
Virtuoso Home è un sistema integrato capace di far comunicare tra loro i diversi sistemi dell’abitazione secondo le regole demotiche definite dall’utente utilizzatore.
Le persone affette da disabilità potranno, utilizzando un semplice telecomando, o un touch screen installato nell’abitazione, controllare l’accensione delle luci o il loro spegnimento, regolare la temperatura dei diversi ambienti, accendere o spegnere le utenze di interesse.Con tale sistema si possonono addirittura installare i sensori di umidità utile nel caso di persone affette da particolari patologie,o sensori di illuminazione, che possano garantire il livello di illuminazione ottimale, coerente con le esigenze dell’utente, ciò è utile soprattutto per le persone ipovedenti.
Tutto ciò mi sembra davvero un qualcosa di magnifico...ho avuto l'impressione che grazie alla domotica si possa offrire a persone con disabilità una "seconda vita",di sentirsi autonomi e di vedere superati"i propri limiti"...ma in altri casi,e qui mi riferisco a persone normodotate,che scelgono un'abitazione del genere per me significa spreco di danaro e questa realtà mi fa riflttere e sostenere quanto la tecnologia possa atrofizzarci.
Sicurezza
Sistemi di energia
Riscaldamento
Ventilazione
Aria condizionata
Illuminazione
Utenze elettriche
Intrattenimento
Per farlo funzionare non si deve essere un esperto di informatica:basta premere semplici tasti quando sei in casa oppure usare il telefono quando sei fuori.Sarà lo stesso sistema,con i suoi messaggi e con la sua voce,a guidarti nelle azioni da compiere.La domotica soddisfa a pieno il bisogno delle persone:fa da termostato,da videocitofono,impianto allarme,cancellato,luci accese dove vuoi,quando vuoi,stereo acceso con musica di sottofondo,gestione tapparelle addirittura può esere integrato con altre funzioni come la programmazione dell'irrigazione del giardino.Appare chiaro quanto questo progresso tecnologico tenga conto di eventuali barriere ed impedimenti che si presentano nello svolgimento delle attività quotidiane, difficoltà che sono spesso molto limitanti, soprattutto nel caso di persone affette da disabilità.Una casa domotica,da come abbiamo potuto vedere in aula,permette ad un disabile addirittura di vivere da solo,in piena autonomia.La domotica rappresenta la soluzione ottimale per migliorare la qualità della vita delle persone affette da disabilità e di tutti coloro che sono coinvolti nella loro vita.Di conseguenza grazie a questa scienza,le persone disabili possono riappropriarsi della propria autonomia, migliorando così anche l’interazione sociale,anche se è importante sottolineare il costo elevatissimo che essa comporta.
Tra le varie ricerche ho visionato il "Virtuoso Home"proposto da EcoDHOME per l’automazione dell’abitazione.
Virtuoso Home è un sistema integrato capace di far comunicare tra loro i diversi sistemi dell’abitazione secondo le regole demotiche definite dall’utente utilizzatore.
Le persone affette da disabilità potranno, utilizzando un semplice telecomando, o un touch screen installato nell’abitazione, controllare l’accensione delle luci o il loro spegnimento, regolare la temperatura dei diversi ambienti, accendere o spegnere le utenze di interesse.Con tale sistema si possonono addirittura installare i sensori di umidità utile nel caso di persone affette da particolari patologie,o sensori di illuminazione, che possano garantire il livello di illuminazione ottimale, coerente con le esigenze dell’utente, ciò è utile soprattutto per le persone ipovedenti.
Tutto ciò mi sembra davvero un qualcosa di magnifico...ho avuto l'impressione che grazie alla domotica si possa offrire a persone con disabilità una "seconda vita",di sentirsi autonomi e di vedere superati"i propri limiti"...ma in altri casi,e qui mi riferisco a persone normodotate,che scelgono un'abitazione del genere per me significa spreco di danaro e questa realtà mi fa riflttere e sostenere quanto la tecnologia possa atrofizzarci.
nunzia apicella- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 14.03.12
Età : 39
Località : caserta
Oggi in aula abbiamo parlato della DOMOTICA. La domotica è nata nel corso della terza rivoluzione industriale allo scopo di studiare e trovare strumenti che facilitano la vita di un individuo. Essa è la scienza interdisciplinare che si occupa dello studio delle tecnologie atte a migliorare la qualità della vita nella casa e più in generale negli ambienti antropizzati. Il termine domotica è una parola che deriva dal latino"domos" e significa casa. La domotica rappresenta quindi l'applicazione di tecnologie e metodologie proprie dell’elettronica e dell'informatica verso apparati ed impianti dell’ambito domestico, essa si occupa in particolare dell'integrazione dei dispositivi elettronici, degli elettrodomestici e dei sistemi di comunicazione e di controllo nell'ambito domestico. In una casa domotica i dispositivi elettrici sono in grado di comunicare tra di loro permettendo la realizzazione di scenari e movimenti “LIBERI” da parte del disabile. Infatti la domotica,è tra quelle tecnologie che concorrono all’autonomia, migliorando cosi l'accessibilità dell’ambiente estendendo le abilità della persona. Essa è una tecnologia che di per sé non nasce specificamente per le persone con disabilità, ma per una risposta più generale ad esigenze di comfort, sicurezza, risparmio energetico, comodità verso la quale sta sempre più evolvendosi l'architettura, ma che per le persone con disabilità innegabilmente apre nuovi e potenti orizzonti di autonomia. La domotica mette in luce uno scenario di automazione detto anche macro, il quale può essere paragonato ad un piccolo programma informatico che permette di realizzare sequenze di azioni in risposta agli input ricevuti dai sensori e dai sistemi di comando collegati all’impianto. In una casa domotica, ad esempio, è possibile realizzare una funzione che mi permetta quando esco di casa, di spegnere tutte le luci, chiudere tutte le serrande e abbassare la temperatura dei vari ambienti premendo un solo tasto. Al di là di queste applicazioni, essenzialmente mirate al comfort, questa disciplina come ho accennato prima presenta prospettive interessanti per quelle categorie di persone, come i disabili e gli anziani, che richiedono particolari attenzioni ed assistenza. Per queste persone la domotica può aiutare a raggiungere l’obiettivo di incrementare il livello di autonomia e sicurezza portando ad un miglioramento della qualità della vita, infatti una persona con gravi difficoltà motorie, ad esempio, può utilizzare speciali telecomandi a scansione per scegliere cosa fare. Il concetto di domotica viene spesso associato a quello di casa intelligente, occorre chiarire in quale senso una casa domotica può essere considerata tale. Si può dire che una casa è intelligente quando è in grado di rispondere ad eventi esterni e a comandi vocali oppure attraverso comandi oculari attuando cosi funzioni volte a migliorare comfort, sicurezza e autonomia dell’utente. La casa domotica non è quindi intelligente nel senso di essere solo in grado di reagire razionalmente a degli stimoli ma, se opportunamente configurata, può attuare delle funzioni che migliorano la qualità di vita dell’utente e di chi lo assiste. Essa quindi mira ad un futuro migliore realizzando l’indipendenza di una persona non abile. Purtroppo questa nuova scienza architettonica non è accessibile a tutti in quanto è molto costosa,ma dato che la domotica è ancora una scienza in evoluzione, si spera che anche i prezzi diventino accessibili a tutti specialmente alle persone che desiderano essere alla pari di un normodotato. Un esempio resiliente nel campo della domotica è quello di ANDREA FERRERI. Infatti dopo aver visionato il suo video sono ancora più convinta che tale tecnologia debba essere a disposizione di chiunque ne abbia bisogno.
emiliana della gatta- Messaggi : 12
Data di iscrizione : 14.03.12
Età : 33
- Messaggio n°89
Re: lab. 23 aprile DOMOTICA (chiuso)
Molto rassicurante è sapere che esistono case ipertecnologiche per disabili che permettono loro di vivere da soli e svolgere le normali attività quotidiane. Con l'aiuto della tecnologia, di un computer che funziona tramite dei comandi, vocali o manuali, il disabile ha una vita più semplice... Troppo spesso, a seguito di traumi fortemente invalidanti, molte persone si trovano nella condizione di dover dipendere interamente dai familiari o, nei casi meno fortunati, da sconosciuti: dall’impossibilità di svolgere quelle attività che da sempre hanno costituito la quotidianità di un individuo, deriva quasi sempre una perdita profonda di autostima che rende sempre più lungo e complesso il processo riabilitativo. Secondo me quello della domotica è uno dei traguardi più grandi raggiunti in campo tecnologico, la casa intelligente permette di sentirsi autonomi, di riappropriarsi, in qualche modo, della propria libertà negata o rubata. Se penso per un istante a quante azioni, nell’arco della giornata, siamo talmente abituati a svolgere da non farci nemmeno più caso: apriamo la porta di casa per uscire e suoniamo il campanello per rientrare; accendiamo la luce quando fa buio e la spegniamo se vogliamo dormire; apriamo la finestra se sentiamo caldo e chiudiamo le tapparelle se scoppia un temporale; rispondiamo al telefono quando squilla o facciamo “zapping” con il telecomando della televisione quando siamo stufi dei soliti programmi trasmessi, allora mi domando: se un giorno non fossi più in grado di svolgere da sola nemmeno la più semplice di queste azioni? Quanto mi sentirei inutile nel dover chiedere in continuazione: “Mi cambi canale per favore? Puoi abbassare il volume? Mi apri la porta del bagno?”, o se dovessimo telefonare ad un amico con qualcuno a fianco che ci tiene la cornetta e che, inevitabilmente, partecipa alla nostra telefonata.
Fortunatamente la tecnologia mette oggi a disposizione innumerevoli sistemi per controllare l’ambiente domestico, alcuni di essi studiati appositamente per disabili...
Credo che sia più che giusto per le persone con disabilità avere a disposizione una casa domotica che li aiuti a sentirsi liberi, ma non sono d'accordo invece per una famiglia senza problemi di disabilità... é bello poter svolgere le normali attività quotidiane, esse ci rendono attive e ci allontanano dalla pigrizia
Fortunatamente la tecnologia mette oggi a disposizione innumerevoli sistemi per controllare l’ambiente domestico, alcuni di essi studiati appositamente per disabili...
Credo che sia più che giusto per le persone con disabilità avere a disposizione una casa domotica che li aiuti a sentirsi liberi, ma non sono d'accordo invece per una famiglia senza problemi di disabilità... é bello poter svolgere le normali attività quotidiane, esse ci rendono attive e ci allontanano dalla pigrizia
Lucia Esposito- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 12.03.12
Età : 33
Località : Napoli
- Messaggio n°90
Domotica - domus - casa
Domotica significa casa, per domotica si intende quello studio di tecnologie finalizzato al miglioramento della vita di ogni individuo, Miglioramento e potenziamento: miglioramento nel caso di soggetti con disabilità e potenziamento nel caso di persone normodotate, in quest' ultimo caso più che di potenziamento, personalmente, parlerei quasi di atrofizzazione poiché, volendo fare il più banale degli esempi, sappiamo tutti che con la nascita della calcolatrice moltissime persone hanno dimenticato o mai imparato anche solo le tabelline.
Proprio come si chiede Andrea Granelli :" La tecnologia potenzia o atrofizza le capacità dell'uomo?", io credo che se ben usata potenzia, ma nessuno ci insegna ad usarle ed è per questo che oggi siamo in un era in cui la tecnologia non fa altro che atrofizzare.
In classe abbiamo visto dei video di vere e proprie case domotiche che migliorano la vita di persone con disabilità, migliorano la vita dal punto di vista dell'autonomia e della sicurezza. Poter fare anche le cose più semplici autonomamente e sapere di poter contare su questa tecnologia che è sempre in sviluppo e miglioramento da sicurezza anche a me, io stessa ho provato un senso di sicurezza e tranquillità nel vedere che un rimedio per una vita serena c'è e ci sarà sempre; Soprattutto per chi ne ha più bisogno.
Proprio come si chiede Andrea Granelli :" La tecnologia potenzia o atrofizza le capacità dell'uomo?", io credo che se ben usata potenzia, ma nessuno ci insegna ad usarle ed è per questo che oggi siamo in un era in cui la tecnologia non fa altro che atrofizzare.
In classe abbiamo visto dei video di vere e proprie case domotiche che migliorano la vita di persone con disabilità, migliorano la vita dal punto di vista dell'autonomia e della sicurezza. Poter fare anche le cose più semplici autonomamente e sapere di poter contare su questa tecnologia che è sempre in sviluppo e miglioramento da sicurezza anche a me, io stessa ho provato un senso di sicurezza e tranquillità nel vedere che un rimedio per una vita serena c'è e ci sarà sempre; Soprattutto per chi ne ha più bisogno.
Luisa Masturzi- Messaggi : 14
Data di iscrizione : 13.03.12
- Messaggio n°91
Domotica: la casa intelligente...
La domotica è nata nel corso della terza rivoluzione industriale allo scopo di trovare strategie per: migliorare la qualità della vita, migliorare la sicurezza, semplificare la progettazione,l'installazione,la manutenzione e l'utilizzo della tecnologia,convertire i vecchi ambienti e i vecchi impianti. La domotica rende intelligenti apparecchiature,impianti e sistemi. La casa intelligente è un'ambiente domestico che mette a disposizione dell'utente impianti che vanno oltre il normale, dove apparecchiature e strumenti sono in grado di svolgere funzioni parzialmente autonome.
Io credo che per le persone disabili, questa può essere una cosa che può sicuramente facilitare il regime di vita quotidiano,anche se come tutte le tecnologie può portare ad un annullamento del sè. Io penso che tutte le persone anche quelle disabili, hanno il bisogno di sentirsi utili. Il disabile ha sicuramente degli impedimenti oggettivi nel condurre una vita normale, ma questo non vuol dire che se egli sa accendere la luce non debba farlo autonomamente. Credo che gli sviluppi della tecnologia sono certo utili ma questo dipende dalle situazioni,l'importante è non approfittarne e non credere che rendere tutto più facile ad una persona disabile, gli migliori la vita,perchè anche loro hanno bisogno di sentirsi soddisfatti quando superano anche solo un piccolo ostacolo...
Io credo che per le persone disabili, questa può essere una cosa che può sicuramente facilitare il regime di vita quotidiano,anche se come tutte le tecnologie può portare ad un annullamento del sè. Io penso che tutte le persone anche quelle disabili, hanno il bisogno di sentirsi utili. Il disabile ha sicuramente degli impedimenti oggettivi nel condurre una vita normale, ma questo non vuol dire che se egli sa accendere la luce non debba farlo autonomamente. Credo che gli sviluppi della tecnologia sono certo utili ma questo dipende dalle situazioni,l'importante è non approfittarne e non credere che rendere tutto più facile ad una persona disabile, gli migliori la vita,perchè anche loro hanno bisogno di sentirsi soddisfatti quando superano anche solo un piccolo ostacolo...
Valentina Morra- Messaggi : 14
Data di iscrizione : 13.03.12
- Messaggio n°92
L a Domotica nel Presente e nel Futuro
Che cos’è la domotica? La domotica è la scienza dedita allo sviluppo delle tecnologie mirate a migliorare la qualità della vita umana nelle case. La domotica grazie all’utilizzo della tecnologia come l’ elettronica e l’informatica,compie determinate azioni dal comando della persona. Ma la Domotica può anche far risparmiare molta energia e migliorare la sicurezza degli impianti, quindi deve essere presa in considerazione in fase di rinnovo di un vecchio ambiente e di un vecchio impianto. Queste case vengono chiamate “case intelligenti” perché la casa è comandata da un unico sistema automatizzato che ne realizza un controllo ottimizzato ed efficiente. Ad esempio l’ accensione di luci, climatizzazione, attivazione di elettrodomestici e apertura di porte o finestre sono tutte attività ampliamente delegabili ad un sistema demotico integrato. Ma non solo: allarmi, controlli per fughe di gas o incendi, tele-assistenza, tele-soccorso e ogni altra attività di prevenzione e controllo di incidenti domestici sono completamente gestiti o gestibili dalla Domotica. Un impianto elettrico “domotico” è infatti in grado di regolare l’accensione simultanea di più elettrodomestici per non far superare la soglia imposta dal contatore, oppure di accendere o spengere luci all’occorrenza, fino a ricevere “ordini” a distanza per impartirli, al momento opportuno, alle varie apparecchiature.
Quali sono i vantaggi e i svantaggi?
Gli svantaggi di un impianto domotico rispetto ad un impianto tradizionale sono:
-Costi leggermente più alti, i dispositivi domotici sono infatti più costosi dei dispositivi tradizionali che sostituiscono.
-Maggiore specializzazione per i tecnici, è una tecnologia che non tutti i progettisti e gli installatori conoscono. Per questo motivo non è semplice essere correttamente informati dei vantaggi di un sistema domotico integrato. Molto spesso si è letteralmente fuorviati nelle scelte se ci si rivolge a tecnici non troppo preparati su questo terreno.
-Disinformazione, non esiste ancora una cultura domotica radicata nell'opinione pubblica. Ad ogni occasione, il progettista o l'installatore "domotico" deve compiere un'azione educativa e spesso persuasiva nei confronti del cliente, cercando di mettere sul piatto vantaggi e svantaggi dell'impiego della nuova soluzione.
I vantaggi di un impianto domotico rispetto ad un impianto tradizionale sono:
-Flessibilità, il funzionamento di ogni singolo dispositivo domotico è determinato dalla propria configurazione e non dal cablaggio. Per questo motivo è possibile cambiare facilmente la configurazione del sistema sia in corso d’opera sia in un secondo momento.
- Multifunzionalità,ogni dispositivo domotico può svolgere contemporaneamente più funzioni. Si viene così a ridurre il numero dei dispositivi che sarebbero necessari in un impianto tradizionale.
Adesso mi chiedo, ma questa tecnologia atrofizza o potenzia l’essere umano? La domanda è semplice atrofizza chi ha la possibilità di compiere anche quelle azioni più complesse ma potenzia un disabile che non è in grado o meglio non può effettuare da solo una specifica azione ad esempio, come abbiamo visto nel video, la persona disabile non poteva né aprire la porta e tanto meno abbassare o alzare le tapparelle e quindi utilizzava la sua carrozzella con tutti i comandi disponibili.
Un sistema domotico integrato permette la completa gestione delle comunicazioni entranti e uscenti dall’abitazione.Il sistema riconosce il tipo di chiamata e riesce ad indirizzarla agli apparecchi preposti, a seconda della personalizzazione.
L’impianto domotico è in grado di organizzare e gestire:
• Telefono
• Segreteria telefonica
• Citofono/videocitofono
• Fax
• Comunicazioni interne tra i locali
• Connessione Internet
• Controllo remoto (Internet, SMS)
• Diffusione audio/video di ogni tipo
Un sistema domotico è in grado di attivare, monitorare e, all’occorrenza, disattivare tutti gli elettrodomestici e le apparecchiature presenti nella casa:
• Scaldabagno
• Forno
• Frigorifero
• Congelatore
• Lavatrice
• Asciugatrice
• Lavastoviglie
Molti elettrodomestici di nuova concezione rendono infatti possibile la telegestione e la telediagnostica per la manutenzione.
Dopo aver approfondito tutte le caratteristiche e la domotica ho trovato un’ articolo molto interessante e secondo me molto ma molto intellettivo. L’articolo è stato pubblicato circa una settimana fa e si chiama: “Facciamo Luce sulla casa che legge nel pensiero”
Circa 6 mesi fa alcune notizie sono state presentate e messe su un blog specializzato in domotica riportando la notizia della creazione di una casa che legge nel pensiero. Sarà vero? Cos’è vero? Si sono recati a Roma e hanno scoperto che uno strano caschetto elettroencefalografico connesso alla casa riesce a dedurre se stiamo guardando o meno un punto su uno schermo. Chiarito ciò è facile intuire il funzionamento di questa tecnologia: il sistema riconosce il punto di osservazione sullo schermo, verifica se in quel punto è presente un’icona del sistema domotico ed infine, ne avvia la procedura annessa che può essere di ogni genere, dall’accensione/spegnimento di una luce fino all’avvio di un piano.
Per quanto riguarda la casa non legge nel pensiero ma il progetto rappresenta una grande innovazione nella domotica. Che porta in casa delle tecnologie fino ad oggi relegate a studi medici o strutture para-mediche sfruttandoli per abilitare la casa ad interagire con una utenza con forti disabilità. La BCI, acronimo di Brain-Computer-Interface, non si presta per una utenza normodotata, un po’ per la sua lentezza un po’ per la scomodità d’uso, sta però di fatto che, come dicono i ricercatori sapienza, “questa tecnologia è in grado di ridare un minimo autonomia a quelle persone che la hanno persa del tutto”.
Il sistema SM4All è stato progettato per lavorare con qualunque tecnologia domotica.
Il progetto, coordinato dal prof. Roberto Baldoni, è oggi concluso ed elenca tutti i risultati raggiunti nel sito ad esso dedicato: www.sm4all-project.eu. Da segnalare come i ricercatori stiano lavorando per mettere a punto il sistema in vista della sua commercializzazione prevista per l’ultimo trimestre del 2012. Su questo aspetto Roberto Baldoni ha dichiarato: “Siamo ancora lontani dal poter portare la BCI ad un pubblico vasto, tuttavia abbiamo preso i concetti chiave introdotti nel progetto e li stiamo trasformando in qualcosa alla portata di tutti, principalmente degli installatori che troveranno nel nostro sistema i concetti plug-and-play già sperimentati nel mondo del software”.
Quali sono i vantaggi e i svantaggi?
Gli svantaggi di un impianto domotico rispetto ad un impianto tradizionale sono:
-Costi leggermente più alti, i dispositivi domotici sono infatti più costosi dei dispositivi tradizionali che sostituiscono.
-Maggiore specializzazione per i tecnici, è una tecnologia che non tutti i progettisti e gli installatori conoscono. Per questo motivo non è semplice essere correttamente informati dei vantaggi di un sistema domotico integrato. Molto spesso si è letteralmente fuorviati nelle scelte se ci si rivolge a tecnici non troppo preparati su questo terreno.
-Disinformazione, non esiste ancora una cultura domotica radicata nell'opinione pubblica. Ad ogni occasione, il progettista o l'installatore "domotico" deve compiere un'azione educativa e spesso persuasiva nei confronti del cliente, cercando di mettere sul piatto vantaggi e svantaggi dell'impiego della nuova soluzione.
I vantaggi di un impianto domotico rispetto ad un impianto tradizionale sono:
-Flessibilità, il funzionamento di ogni singolo dispositivo domotico è determinato dalla propria configurazione e non dal cablaggio. Per questo motivo è possibile cambiare facilmente la configurazione del sistema sia in corso d’opera sia in un secondo momento.
- Multifunzionalità,ogni dispositivo domotico può svolgere contemporaneamente più funzioni. Si viene così a ridurre il numero dei dispositivi che sarebbero necessari in un impianto tradizionale.
Adesso mi chiedo, ma questa tecnologia atrofizza o potenzia l’essere umano? La domanda è semplice atrofizza chi ha la possibilità di compiere anche quelle azioni più complesse ma potenzia un disabile che non è in grado o meglio non può effettuare da solo una specifica azione ad esempio, come abbiamo visto nel video, la persona disabile non poteva né aprire la porta e tanto meno abbassare o alzare le tapparelle e quindi utilizzava la sua carrozzella con tutti i comandi disponibili.
Un sistema domotico integrato permette la completa gestione delle comunicazioni entranti e uscenti dall’abitazione.Il sistema riconosce il tipo di chiamata e riesce ad indirizzarla agli apparecchi preposti, a seconda della personalizzazione.
L’impianto domotico è in grado di organizzare e gestire:
• Telefono
• Segreteria telefonica
• Citofono/videocitofono
• Fax
• Comunicazioni interne tra i locali
• Connessione Internet
• Controllo remoto (Internet, SMS)
• Diffusione audio/video di ogni tipo
Un sistema domotico è in grado di attivare, monitorare e, all’occorrenza, disattivare tutti gli elettrodomestici e le apparecchiature presenti nella casa:
• Scaldabagno
• Forno
• Frigorifero
• Congelatore
• Lavatrice
• Asciugatrice
• Lavastoviglie
Molti elettrodomestici di nuova concezione rendono infatti possibile la telegestione e la telediagnostica per la manutenzione.
Dopo aver approfondito tutte le caratteristiche e la domotica ho trovato un’ articolo molto interessante e secondo me molto ma molto intellettivo. L’articolo è stato pubblicato circa una settimana fa e si chiama: “Facciamo Luce sulla casa che legge nel pensiero”
Circa 6 mesi fa alcune notizie sono state presentate e messe su un blog specializzato in domotica riportando la notizia della creazione di una casa che legge nel pensiero. Sarà vero? Cos’è vero? Si sono recati a Roma e hanno scoperto che uno strano caschetto elettroencefalografico connesso alla casa riesce a dedurre se stiamo guardando o meno un punto su uno schermo. Chiarito ciò è facile intuire il funzionamento di questa tecnologia: il sistema riconosce il punto di osservazione sullo schermo, verifica se in quel punto è presente un’icona del sistema domotico ed infine, ne avvia la procedura annessa che può essere di ogni genere, dall’accensione/spegnimento di una luce fino all’avvio di un piano.
Per quanto riguarda la casa non legge nel pensiero ma il progetto rappresenta una grande innovazione nella domotica. Che porta in casa delle tecnologie fino ad oggi relegate a studi medici o strutture para-mediche sfruttandoli per abilitare la casa ad interagire con una utenza con forti disabilità. La BCI, acronimo di Brain-Computer-Interface, non si presta per una utenza normodotata, un po’ per la sua lentezza un po’ per la scomodità d’uso, sta però di fatto che, come dicono i ricercatori sapienza, “questa tecnologia è in grado di ridare un minimo autonomia a quelle persone che la hanno persa del tutto”.
Il sistema SM4All è stato progettato per lavorare con qualunque tecnologia domotica.
Il progetto, coordinato dal prof. Roberto Baldoni, è oggi concluso ed elenca tutti i risultati raggiunti nel sito ad esso dedicato: www.sm4all-project.eu. Da segnalare come i ricercatori stiano lavorando per mettere a punto il sistema in vista della sua commercializzazione prevista per l’ultimo trimestre del 2012. Su questo aspetto Roberto Baldoni ha dichiarato: “Siamo ancora lontani dal poter portare la BCI ad un pubblico vasto, tuttavia abbiamo preso i concetti chiave introdotti nel progetto e li stiamo trasformando in qualcosa alla portata di tutti, principalmente degli installatori che troveranno nel nostro sistema i concetti plug-and-play già sperimentati nel mondo del software”.
Stefania Tufano- Messaggi : 17
Data di iscrizione : 12.03.12
- Messaggio n°93
Re: lab. 23 aprile DOMOTICA (chiuso)
Ammetto che fino a ieri non avevo mai sentito parlare di Domotica, essa corre in soccorso delle persone disabili e le aiuta ad essere autonome in tante operazioni della vita quotidiana, peró sta di fatto che non tutti si possono permettere una casa domotica visti i costi elevatissimi ...la domotica è tutto ciò che porta al miglioramento della qualità della vita e del confort con un impiego intelligente delle tecnologie.
Infatti in molti casi la tecnologia può essere una risorsa molto utile e aiutarci a gestire diverse situazioni che normalmente siamo abituati a compiere: in Sardegna, a Carbonia, è nata una struttura, che al momento rappresenta una delle poche presenti nel nostro Paese, che si occupa di facilitare i portatori di handicap a muoversi all’interno delle proprie abitazioni senza le difficoltà fornite dalle barriere che spesso sono presenti nelle nostre case.
Sempre più spesso, infatti, la domotica, ovvero la presenza di impianti automatizzati che facilitano i comandi, viene inserita nelle abitazioni di nuova costruzione anche perchè consentono un risparmio energetico che in tempi di crisi può sempre venire utile e il gradimento delle persone sta diventando via via crescente. Questa nuova struttura prende il nome appunto di “Casa della Domotica” e aiuterà gli invalidi ad imparare a muoversi più facilmente all’interno delle diverse stanze e potrà essere un aiuto anche dal punto di vista psicologico perchè si avvertirà meno il disagio che spesso i disabili provano a causa dei loro problemi fisici.
La sede in cui verrà inserita precedentemente era un albergo aperto alla clientela, oggi chiuso, ed è stato rimesso a posto per l’occasione e con le opportune modifiche per far iniziare il progetto a partire dal mese di febbraio. Ovviamente questa struttura ha richiesto anche l’impiego di fondi da parte dell’amministrazione comunale e per il momento la struttura dovrebbe funzionare per un anno sperimentando anche il gradimento della gente e il numero di persone che accoglieranno con piacere questo servizio. Spero che in futuro la domotica si possa sviluppare un po' ovunque e soprattutto che i prezzi siano accessibili, in modo da permettere a tutti di vivere come desiderano...
Infatti in molti casi la tecnologia può essere una risorsa molto utile e aiutarci a gestire diverse situazioni che normalmente siamo abituati a compiere: in Sardegna, a Carbonia, è nata una struttura, che al momento rappresenta una delle poche presenti nel nostro Paese, che si occupa di facilitare i portatori di handicap a muoversi all’interno delle proprie abitazioni senza le difficoltà fornite dalle barriere che spesso sono presenti nelle nostre case.
Sempre più spesso, infatti, la domotica, ovvero la presenza di impianti automatizzati che facilitano i comandi, viene inserita nelle abitazioni di nuova costruzione anche perchè consentono un risparmio energetico che in tempi di crisi può sempre venire utile e il gradimento delle persone sta diventando via via crescente. Questa nuova struttura prende il nome appunto di “Casa della Domotica” e aiuterà gli invalidi ad imparare a muoversi più facilmente all’interno delle diverse stanze e potrà essere un aiuto anche dal punto di vista psicologico perchè si avvertirà meno il disagio che spesso i disabili provano a causa dei loro problemi fisici.
La sede in cui verrà inserita precedentemente era un albergo aperto alla clientela, oggi chiuso, ed è stato rimesso a posto per l’occasione e con le opportune modifiche per far iniziare il progetto a partire dal mese di febbraio. Ovviamente questa struttura ha richiesto anche l’impiego di fondi da parte dell’amministrazione comunale e per il momento la struttura dovrebbe funzionare per un anno sperimentando anche il gradimento della gente e il numero di persone che accoglieranno con piacere questo servizio. Spero che in futuro la domotica si possa sviluppare un po' ovunque e soprattutto che i prezzi siano accessibili, in modo da permettere a tutti di vivere come desiderano...
palmina formato- Messaggi : 15
Data di iscrizione : 21.03.12
- Messaggio n°94
Re: lab. 23 aprile DOMOTICA (chiuso)
Oggi in aula abbiamo discusso della tematica della Domotica e messo in evidenza i paradossi e i limiti della nostra società...impotenza e rabbia sono le emozioni ,che come ogni volta, si presentano.
Ancora una volta il limite economico ,sostenuto da una coscienza poco attenta alle "disabilità",nn permette l'abbattimento di quella barriera che si insidia nella cultura civica,morale e sociale della nostra società....l'assistenzialismo
Una MENTALITÀ ASSISTENZIALISTICA è una barriera perchè, finchè si continua a pensare in termi di assistenza ,non si riesce e non si
riuscirà mai a progettare e a sostenere un vero processo di INCLUSIONE e soprattutto di AUTONOMIA
e quindi l'opera di sensibilizzazione resta l'unica risorsa affinchè la "costruzione" di una cultura "AUTONIMISTICA" delle risorse della persona disabile,possa permettere alle istituzioni di prendere in considerazione anche tecnologie,come questa, che per quanto costosa,risulterebbero importanti ai fini di un reale progetto di vita autonomo.
Ancora una volta il limite economico ,sostenuto da una coscienza poco attenta alle "disabilità",nn permette l'abbattimento di quella barriera che si insidia nella cultura civica,morale e sociale della nostra società....l'assistenzialismo
Una MENTALITÀ ASSISTENZIALISTICA è una barriera perchè, finchè si continua a pensare in termi di assistenza ,non si riesce e non si
riuscirà mai a progettare e a sostenere un vero processo di INCLUSIONE e soprattutto di AUTONOMIA
e quindi l'opera di sensibilizzazione resta l'unica risorsa affinchè la "costruzione" di una cultura "AUTONIMISTICA" delle risorse della persona disabile,possa permettere alle istituzioni di prendere in considerazione anche tecnologie,come questa, che per quanto costosa,risulterebbero importanti ai fini di un reale progetto di vita autonomo.
PAOLA MUSELLA- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 19.03.12
- Messaggio n°95
COS'è LA DOMOTICA?
La "DOMOTICA" è una scienza che si occupa dell'integrazione dei dispositivi elettronici,degli elettrodomestici e dei sistemi di comunicazione e di controllo che si trovano nelle nostre abitazioni.
Questa disciplina presenta prospettive interessanti per quelle categorie di persone,quali disabili ed anziani,che richiedono particolari attenzioni ed assistenza.Per queste persone,la domotica può aiutare a raggiungere l'obiettivo di incrementare il livello di autonomia portando ad un evidente miglioramento delle qualità della vita.
La casa domotica non è quindi intelligente nel senso di essere in grado di reagire razionalmente a degli stimoli bensì configurata e programmata in base alle esigenze dell'utente e di chi lo assiste.
Personalmente credo che in alcuni casi:la TECNOLOGIA è indispensabile ed è necessario che si evolva,anche se tutto ciò comporta un costo elevato e non tutti possono permetterselo.
In particolar modo nel video mostrato in aula,mi ha colpito la serenità e la gioia dei genitori di Andrea che nonostante i suoi LIMITI, ha deciso di vivere la sua vita autonomamente,senza dover chiedere aiuto esenza subire passivamente le azioni dagli altri.
Questa disciplina presenta prospettive interessanti per quelle categorie di persone,quali disabili ed anziani,che richiedono particolari attenzioni ed assistenza.Per queste persone,la domotica può aiutare a raggiungere l'obiettivo di incrementare il livello di autonomia portando ad un evidente miglioramento delle qualità della vita.
La casa domotica non è quindi intelligente nel senso di essere in grado di reagire razionalmente a degli stimoli bensì configurata e programmata in base alle esigenze dell'utente e di chi lo assiste.
Personalmente credo che in alcuni casi:la TECNOLOGIA è indispensabile ed è necessario che si evolva,anche se tutto ciò comporta un costo elevato e non tutti possono permetterselo.
In particolar modo nel video mostrato in aula,mi ha colpito la serenità e la gioia dei genitori di Andrea che nonostante i suoi LIMITI, ha deciso di vivere la sua vita autonomamente,senza dover chiedere aiuto esenza subire passivamente le azioni dagli altri.
iolandadigennaro- Messaggi : 10
Data di iscrizione : 22.03.12
- Messaggio n°96
Re: lab. 23 aprile DOMOTICA (chiuso)
in classe abbiamo visto dei video che mi hanno fatto capire che sono veramente importanti gli ausili tecnologici in una casa abitata da persone disabbili, purtroppo nn siamo in america dico questo perche su un programma sky spesso costruiscono case per persone con gravi problemi ,credo che questo privilegio sia riservato solo ai possedenti o forse solo ai ricchi siccome sono atrezzature costosissime tutto questo e' impensabile poiche' la domotica e' stata creata per migliorare la vita di persone gia segnate.
Cristina Ambrosio- Messaggi : 14
Data di iscrizione : 14.03.12
Età : 33
Località : Bacoli
- Messaggio n°97
Lab Domotica
Granelli nel suo testo “il sé digitale” parla di tecnologia e potenziamento dell’uomo, pur senza collegarsi al nostro tema della disabilità. Egli afferma che la tecnologia viene usata per potenziare le capacità umana, superare dei limiti, e che la tecnica è nata come rimedio alle insufficienze biologiche dell’uomo. Emergono però degli interrogativi, ci si è chiesti in particolare se la tecnica potenzia o atrofizza le capacità dell’uomo. L’interrogativo è stato già affrontato precedentemente, ma vedendo i video sulla domotica si può approfondire la questione. Le cose domotiche sono case ipertecnologiche , molto utili se usate per la disabilità, infatti la tecnologia presente in esse permette ad un disabile di vivere da solo, essere indipendente, come ad esempio Andrea Ferrari (disabile che vive autonomamente solo in una casa domotica). L’autonomia di un disabile è vista spesso come un sogno, un utopia, sia dal loro punto di vista, che da quello di un normodotato, invece grazie alle nuove tecnologia questo sogno diventa realtà. Purtroppo diventa realtà solo per chi ha una situazione economica agiata visto che i costi per questo tipo di case sono superiori a euro 100.000 e i comuni non aiutano i cittadini con particolari esigenze e difficoltà, almeno in Italia; in America invece le cose sono diverse, si costruiscono case domotiche gratis per famiglie non facoltoso e con bambini disabili (è una cosa eccezionale!).
Le cosa domotiche non sono solo per disabili, anche un normodotato può farne uso, così, può aprire le persiane da qualsiasi punto della casa con il telecomando, accendere le luci entrando semplicemente in una stanza, gestire la casa da un solo punto con nessuno sforzo fisico. Apparentemente sembra una grande cosa, la casa dei nostri sogni, e forse quando tutti ne avranno una lo sarà realmente, ma a mio parere è una cosa inutile per un normodotato, avere tutto automatizzato a cosa serve se le cose possiamo farle da noi? I nostri figli che cresceranno tra tanta tecnologia e saranno abituati ad avere tutto semplice, non saranno neanche in grado di aprire una persiana senza l’uso di un telecomando? Non diventeremo tutti un po’ troppo pigri e disabituati a fare da sé? Penso che un disabile vorrebbe fare da sé, vorrebbe fare a meno di tutta questa tecnologia, ma non può, mentre noi che abbiamo tutte le facoltà motorie facciamo di tutto per non alzarci dalla sedia… è una contraddizione, è come quando fa troppo caldo e vogliamo il freddo, ma poi quando fa freddo vogliamo il caldo. Se stessimo su una sedia a rotelle vorremmo correre, camminare, e fare tutto da soli, ma quando possiamo farlo ci impigriamo e spendiamo milioni per renderci la vita ancora più semplice senza pensare che lo è già.
Le cosa domotiche non sono solo per disabili, anche un normodotato può farne uso, così, può aprire le persiane da qualsiasi punto della casa con il telecomando, accendere le luci entrando semplicemente in una stanza, gestire la casa da un solo punto con nessuno sforzo fisico. Apparentemente sembra una grande cosa, la casa dei nostri sogni, e forse quando tutti ne avranno una lo sarà realmente, ma a mio parere è una cosa inutile per un normodotato, avere tutto automatizzato a cosa serve se le cose possiamo farle da noi? I nostri figli che cresceranno tra tanta tecnologia e saranno abituati ad avere tutto semplice, non saranno neanche in grado di aprire una persiana senza l’uso di un telecomando? Non diventeremo tutti un po’ troppo pigri e disabituati a fare da sé? Penso che un disabile vorrebbe fare da sé, vorrebbe fare a meno di tutta questa tecnologia, ma non può, mentre noi che abbiamo tutte le facoltà motorie facciamo di tutto per non alzarci dalla sedia… è una contraddizione, è come quando fa troppo caldo e vogliamo il freddo, ma poi quando fa freddo vogliamo il caldo. Se stessimo su una sedia a rotelle vorremmo correre, camminare, e fare tutto da soli, ma quando possiamo farlo ci impigriamo e spendiamo milioni per renderci la vita ancora più semplice senza pensare che lo è già.
conte claudia- Messaggi : 14
Data di iscrizione : 15.03.12
Età : 33
- Messaggio n°98
Re: lab. 23 aprile DOMOTICA (chiuso)
La "DOMOTICA" è la scienza che studia le tecnologie atte a migliorare la qualità della vita nella casa e richiede l'apporto di informatica,elettronica,elettrotecnica,ingegneria edile ecc.
Una casa domotica potrebbe essere definita "casa intelligente" per indicare un'ambiente domestico progettato e attrezzato a livello tecnologico per migliorare la sicurezza,risparmiare energia e massimizzare l'"autonomia", è una soluzione ideale per avvicinare la persona con disabilità all'ambiente che la circonda quindi in un certo senso sarebbe utile per poter fronteggiare la disabilità e considerare la persona disabile come elemento attivo all'interno di una struttura immobiliare.
Grazie alla domotica è possibile fronteggiare qualsiasi tipologia di disabilità,motoria,sensoriale e addirittura cognitiva,il video allegato qui sotto ci mostra cosa significa vivere in una casa domotica per un disabile e soprattutto quelli che sono i vantaggi che quest'ultimo pu ricavarne.
Una casa domotica potrebbe essere definita "casa intelligente" per indicare un'ambiente domestico progettato e attrezzato a livello tecnologico per migliorare la sicurezza,risparmiare energia e massimizzare l'"autonomia", è una soluzione ideale per avvicinare la persona con disabilità all'ambiente che la circonda quindi in un certo senso sarebbe utile per poter fronteggiare la disabilità e considerare la persona disabile come elemento attivo all'interno di una struttura immobiliare.
Grazie alla domotica è possibile fronteggiare qualsiasi tipologia di disabilità,motoria,sensoriale e addirittura cognitiva,il video allegato qui sotto ci mostra cosa significa vivere in una casa domotica per un disabile e soprattutto quelli che sono i vantaggi che quest'ultimo pu ricavarne.
Milena Capasso- Messaggi : 18
Data di iscrizione : 16.03.12
- Messaggio n°99
Domotica
Riporto in primis il commento ai video visionati in aula poiché è davvero “emozionale” essendo stato scritto di getto e quindi in maniera immediata.
E’ veramente sorprendente quanto la tecnologia possa realizzare. Consentire ad una persona con una forma di disabilità abbastanza grave addirittura di vivere da sola garantendole una vita normale è incredibile e onestamente non avevo conoscenza delle innumerevoli potenzialità della domotica.
Inoltre ho scovato un articolo che trovo davvero molto molto significativo:
http://www.lescienze.it/lanci/2012/03/01/news/arisla_un_interfaccia_cervello-computer_portatile_traduce_il_pensiero_in_azioni-883195/
AriSLA: Un'interfaccia cervello-computer "portatile" traduce il pensiero in azioni
Roma, 1 marzo 2012 - Accendere e spegnere la luce, aprire la porta, formulare parole e frasi, ma solo con il pensiero: da un progetto di un team di ricerca guidato da Febo Cincotti, ricercatore della Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma, finanziato da Fondazione AriSLA per la ricerca sulla SLA, con il contributo di AISLA, Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, è nato il prototipo di interfaccia cervello-computer che permette di comunicare attraverso gli impulsi del cervello ai pazienti “locked in”, cioè in uno stato avanzato della disabilità in cui non si è in grado di muovere neppure gli occhi.
Il prototipo, tutto italiano, si chiama Brindisys e, rispetto ad altri modelli precedenti, complessi da utilizzare, ingombranti e che richiedono costante supporto tecnico, è un dispositivo completamente non invasivo, di facile utilizzo, che permette anche ai pazienti in uno stato avanzato della malattia di mantenere una possibilità di comunicazione. Dotato di un elaboratore miniaturizzato simile a quelli usati all’interno dei riproduttori DVD, Brindisys riconosce l’intenzione dell’utente dall’esame del suo segnale elettroencefalografico, senza l’utilizzo di un computer potente.
COME FUNZIONA
Brindisys è composto da una cuffia, che viene indossata dal paziente, dotata di elettrodi che servono a rilevare i comandi solamente immaginati attraverso i potenziali elettrici prodotti dal cervello. Tali segnali vengono “letti” da un dispositivo poco più grande del palmo di una mano che li traduce in comandi e li trasmette a un semplice tablet da cui parte l’esecuzione dell’azione. Si va dalla riproduzione vocale di una frase pre-impostata, alla formulazione lettera per lettera di frasi nuove fino a comandare azioni vere e proprie quali accendere la televisione, cambiare canali, aprire la porta, spegnere la luce.
La “traduzione del pensiero” avviene in circa 10 secondi.
“Il progetto è nato con l’obiettivo di realizzare un sistema di ausilio che includa un’interfaccia cervello-computer semplice, incorporata in un apparecchio indipendente senza bisogno di un personal computer – spiega Febo Cincotti -. Altri dispositivi analoghi sono stati ideati nel corso degli anni, ma nessuno è stato pensato per rispondere alle esigenze dei malati di SLA, che variano col progredire della malattia. Fin dall’inizio del progetto il nostro obiettivo è stato identificare i loro bisogni specifici, e coinvolgerli nella validazione del sistema per confermarci che stiamo procedendo nella direzione giusta. È importante sottolineare che si tratta di un progetto di ricerca sperimentale e bisognerà attendere prima che possa essere disponibile per un reale utilizzo”.
“Uno degli obiettivi istituzionali della Fondazione AriSLA è sostenere la ricerca volta a migliorare le condizioni di vita dei pazienti anche attraverso lo sviluppo di nuove tecnologie – commenta Renato Pocaterra, segretario generale della Fondazione AriSLA – Il progetto Brindisys è stato finanziato proprio con questo intento, perché, dopo essere stato sottoposto a un processo di selezione di peer review, è stato valutato dal comitato scientifico internazionale tra le proposte più innovative e interessanti sul fronte degli ausili per la comunicazione dei pazienti di SLA. Oggi che il prototipo è stato realizzato – conclude Pocaterra – siamo soddisfatti di aver creduto in questo progetto e siamo in attesa di conoscere i risultati dei test sui pazienti per la sua messa a punto finale”.
LA SPERIMENTAZIONE CON I PAZIENTI
Primo step per arrivare al prototipo è stata l’indagine su un campione di pazienti, familiari ed esperti, che ha permesso di individuare le principali esigenze comunicative dei malati. Dopo la fase di studio e gli esperimenti per realizzare il prototipo, a distanza di poco più di un anno ha preso il via la fase clinica e un gruppo pazienti lo sta sperimentando.
In questa prima fase clinica, i pazienti, reclutati su base volontaria, ma ciascuno a un diverso livello di avanzamento della malattia, vengono condotti nella casa domotica della Fondazione IRCCS Santa Lucia di Roma: un appartamento appositamente progettato per le persone con disabilità dove tutto è automatizzato e con Brindisys è possibile, per esempio, regolare lo schienale della poltrona o l’inclinazione del letto, aprire la porta.
In una fase successiva il prototipo sarà affidato ai pazienti che potranno facilmente utilizzarlo a casa propria. Dalle loro risposte partirà poi una nuova versione del dispositivo.
LA RICERCA SUGLI AUSILI DI COMUNICAZIONE “AUMENTATIVA”
Da diversi anni la ricerca studia strumenti di Brain Computer Interface (BCI): una metodica di accesso a computer che si basa sulla registrazione e sull’interpretazione in tempo reale dei segnali elettroencefalografici. Fino a oggi gli esperimenti di BCI sono stati condotti in laboratorio senza essere testati nel quotidiano perché complessi da utilizzare, ingombranti o non dotati delle funzionalità necessarie all’utente. Brindisys è un prototipo che è “uscito” dal laboratorio e che i pazienti stanno provando per valutarne i benefici. Brindisys è nato per permettere ai pazienti SLA di comunicare anche nelle fasi più avanzate della malattia. La SLA infatti è una patologia invalidante che colpisce i motoneuroni, cellule che controllano il movimento: pur conservando intatte le capacità cognitive, le persone affette dalla malattia perdono progressivamente le abilità motorie, fino alla loro totale scomparsa. Le possibili applicazioni del prototipo non si limitano alla sola Sclerosi Laterale Amiotrofica ma il suo uso può rendere più agevoli i rapporti tra malato e mondo circostante per tutte le patologie che limitano in maniera altrettanto grave le funzioni motorie.
Gli ausili disponibili sul mercato per aiutare i pazienti a comunicare, infatti, sono numerosi, ma si tratta di strumenti che vengono controllati da mouse, joystick o che funzionano in modalità touch screen. Solo i più avanzati si basano sul movimento oculare. Nessuno di questi è però in grado di rispondere a tutti gli stadi di disabilità che il paziente attraversa con il progredire della malattia e tutti necessitano di una seppure minima capacità di movimento. Il prototipo Brindisys permette di comunicare con la “forza del pensiero”. Quando è ancora in grado di farlo il paziente può usare il dispositivo attraverso il touch screen del tablet per poi passare all’utilizzo del brain computer interface.
Spero non sia un problema se è un po’ lungo ma mi piaceva menzionarlo perché spiega in maniera chiara e dettagliata le funzioni e l’utilità di strumenti altamente tecnologici per persone con disabilità e soprattutto mi è stato molto utile per comprendere meglio quanto fosse efficace la domotica nel garantire un valido supporto a chi ne ha davvero bisogno.
E’ veramente sorprendente quanto la tecnologia possa realizzare. Consentire ad una persona con una forma di disabilità abbastanza grave addirittura di vivere da sola garantendole una vita normale è incredibile e onestamente non avevo conoscenza delle innumerevoli potenzialità della domotica.
Inoltre ho scovato un articolo che trovo davvero molto molto significativo:
http://www.lescienze.it/lanci/2012/03/01/news/arisla_un_interfaccia_cervello-computer_portatile_traduce_il_pensiero_in_azioni-883195/
AriSLA: Un'interfaccia cervello-computer "portatile" traduce il pensiero in azioni
Roma, 1 marzo 2012 - Accendere e spegnere la luce, aprire la porta, formulare parole e frasi, ma solo con il pensiero: da un progetto di un team di ricerca guidato da Febo Cincotti, ricercatore della Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma, finanziato da Fondazione AriSLA per la ricerca sulla SLA, con il contributo di AISLA, Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, è nato il prototipo di interfaccia cervello-computer che permette di comunicare attraverso gli impulsi del cervello ai pazienti “locked in”, cioè in uno stato avanzato della disabilità in cui non si è in grado di muovere neppure gli occhi.
Il prototipo, tutto italiano, si chiama Brindisys e, rispetto ad altri modelli precedenti, complessi da utilizzare, ingombranti e che richiedono costante supporto tecnico, è un dispositivo completamente non invasivo, di facile utilizzo, che permette anche ai pazienti in uno stato avanzato della malattia di mantenere una possibilità di comunicazione. Dotato di un elaboratore miniaturizzato simile a quelli usati all’interno dei riproduttori DVD, Brindisys riconosce l’intenzione dell’utente dall’esame del suo segnale elettroencefalografico, senza l’utilizzo di un computer potente.
COME FUNZIONA
Brindisys è composto da una cuffia, che viene indossata dal paziente, dotata di elettrodi che servono a rilevare i comandi solamente immaginati attraverso i potenziali elettrici prodotti dal cervello. Tali segnali vengono “letti” da un dispositivo poco più grande del palmo di una mano che li traduce in comandi e li trasmette a un semplice tablet da cui parte l’esecuzione dell’azione. Si va dalla riproduzione vocale di una frase pre-impostata, alla formulazione lettera per lettera di frasi nuove fino a comandare azioni vere e proprie quali accendere la televisione, cambiare canali, aprire la porta, spegnere la luce.
La “traduzione del pensiero” avviene in circa 10 secondi.
“Il progetto è nato con l’obiettivo di realizzare un sistema di ausilio che includa un’interfaccia cervello-computer semplice, incorporata in un apparecchio indipendente senza bisogno di un personal computer – spiega Febo Cincotti -. Altri dispositivi analoghi sono stati ideati nel corso degli anni, ma nessuno è stato pensato per rispondere alle esigenze dei malati di SLA, che variano col progredire della malattia. Fin dall’inizio del progetto il nostro obiettivo è stato identificare i loro bisogni specifici, e coinvolgerli nella validazione del sistema per confermarci che stiamo procedendo nella direzione giusta. È importante sottolineare che si tratta di un progetto di ricerca sperimentale e bisognerà attendere prima che possa essere disponibile per un reale utilizzo”.
“Uno degli obiettivi istituzionali della Fondazione AriSLA è sostenere la ricerca volta a migliorare le condizioni di vita dei pazienti anche attraverso lo sviluppo di nuove tecnologie – commenta Renato Pocaterra, segretario generale della Fondazione AriSLA – Il progetto Brindisys è stato finanziato proprio con questo intento, perché, dopo essere stato sottoposto a un processo di selezione di peer review, è stato valutato dal comitato scientifico internazionale tra le proposte più innovative e interessanti sul fronte degli ausili per la comunicazione dei pazienti di SLA. Oggi che il prototipo è stato realizzato – conclude Pocaterra – siamo soddisfatti di aver creduto in questo progetto e siamo in attesa di conoscere i risultati dei test sui pazienti per la sua messa a punto finale”.
LA SPERIMENTAZIONE CON I PAZIENTI
Primo step per arrivare al prototipo è stata l’indagine su un campione di pazienti, familiari ed esperti, che ha permesso di individuare le principali esigenze comunicative dei malati. Dopo la fase di studio e gli esperimenti per realizzare il prototipo, a distanza di poco più di un anno ha preso il via la fase clinica e un gruppo pazienti lo sta sperimentando.
In questa prima fase clinica, i pazienti, reclutati su base volontaria, ma ciascuno a un diverso livello di avanzamento della malattia, vengono condotti nella casa domotica della Fondazione IRCCS Santa Lucia di Roma: un appartamento appositamente progettato per le persone con disabilità dove tutto è automatizzato e con Brindisys è possibile, per esempio, regolare lo schienale della poltrona o l’inclinazione del letto, aprire la porta.
In una fase successiva il prototipo sarà affidato ai pazienti che potranno facilmente utilizzarlo a casa propria. Dalle loro risposte partirà poi una nuova versione del dispositivo.
LA RICERCA SUGLI AUSILI DI COMUNICAZIONE “AUMENTATIVA”
Da diversi anni la ricerca studia strumenti di Brain Computer Interface (BCI): una metodica di accesso a computer che si basa sulla registrazione e sull’interpretazione in tempo reale dei segnali elettroencefalografici. Fino a oggi gli esperimenti di BCI sono stati condotti in laboratorio senza essere testati nel quotidiano perché complessi da utilizzare, ingombranti o non dotati delle funzionalità necessarie all’utente. Brindisys è un prototipo che è “uscito” dal laboratorio e che i pazienti stanno provando per valutarne i benefici. Brindisys è nato per permettere ai pazienti SLA di comunicare anche nelle fasi più avanzate della malattia. La SLA infatti è una patologia invalidante che colpisce i motoneuroni, cellule che controllano il movimento: pur conservando intatte le capacità cognitive, le persone affette dalla malattia perdono progressivamente le abilità motorie, fino alla loro totale scomparsa. Le possibili applicazioni del prototipo non si limitano alla sola Sclerosi Laterale Amiotrofica ma il suo uso può rendere più agevoli i rapporti tra malato e mondo circostante per tutte le patologie che limitano in maniera altrettanto grave le funzioni motorie.
Gli ausili disponibili sul mercato per aiutare i pazienti a comunicare, infatti, sono numerosi, ma si tratta di strumenti che vengono controllati da mouse, joystick o che funzionano in modalità touch screen. Solo i più avanzati si basano sul movimento oculare. Nessuno di questi è però in grado di rispondere a tutti gli stadi di disabilità che il paziente attraversa con il progredire della malattia e tutti necessitano di una seppure minima capacità di movimento. Il prototipo Brindisys permette di comunicare con la “forza del pensiero”. Quando è ancora in grado di farlo il paziente può usare il dispositivo attraverso il touch screen del tablet per poi passare all’utilizzo del brain computer interface.
Spero non sia un problema se è un po’ lungo ma mi piaceva menzionarlo perché spiega in maniera chiara e dettagliata le funzioni e l’utilità di strumenti altamente tecnologici per persone con disabilità e soprattutto mi è stato molto utile per comprendere meglio quanto fosse efficace la domotica nel garantire un valido supporto a chi ne ha davvero bisogno.
Fabiola Mangini- Messaggi : 15
Data di iscrizione : 13.03.12
- Messaggio n°100
Re: lab. 23 aprile DOMOTICA (chiuso)
In aula la professoressa ci ha parlato della Domotica che io fino a questo momento non conoscevo. La domotica è una tecnica innovativa che studia le tecnologie atte a migliorare la qualità della vita nelle casa, è particolarmente utile per le persone diversamente abili, in quanto, possono, come abbiamo visto dai video propostici in aula, vivere da sole supportati dalla tecnologia. Una casa domotica è una straordinaria invenzione, detta anche “casa intelligente” poiché rende intelligenti apparecchiature, impianti e sistemi, ad esempio si possono accendere le luci, la tv, rispondere al citofono aprire le tapparelle con la voce o sfiorando semplicemente tasti con le dita. Come si può non essere favorevoli alla tecnologia in questi casi. La Domotica ha, purtroppo, costi elevati e quindi la maggior parte dei disabili non possono permetterselo perché come ho scoperto da un articolo che l’80% delle persone disabili vive nella parte più povera del pianeta. E’ stato interessante scoprire che esistono programmi come Extreme Makeover Home edition che si occupano, anche, di regalare case domotiche a famiglie con uno o più componenti disabili, in Italia tutto ciò è lontano, anche se abbiamo visto da un video un eccezione a Belluno. Spero però che nonostante la nostra drammatica situazione economica si possa sperare in ciò che il nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha scritto: “ è importante che, pure in una fase di innegabile difficoltà per la finanza pubblica, le esigenze di sostegno e di supporto delle persone con disabilità e dei loro familiari non siamo sottovalutate, perché proprio in questo periodo di crisi, nella quale tanti cittadini italiani sono chiamati ad affrontare nuovi problemi, questa parte della nostra cittadinanza deve sommare i nuovi problemi agli antichi. E’ il risultato può essere troppo pesante in assenza di supporti adeguati”.
http://salute24.ilsole24ore.com/articles/2010-giornata-della-disabilita-la-crisi-economica-si-abbatte-sui-diritti
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Ultima modifica di Fabiola Mangini il Mer Apr 25, 2012 7:45 pm - modificato 1 volta.
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