Non mi sono mai chiesta se ci fosse stata una definizione chiara della felicità, ma mi sono posta spesso questa domanda chè cos'è la felicità???
Secondo alcune ricerche la felità può essere il raggiungimento di un desiderio, secondo alcune teorie contemporanee la felicità è provare ciò che esiste di bello nella vita,non si tratta di un emozione oggettiva, ma bensi una capacità di scoprire ad imparare.
Il tema della felicità appassiona da sempre l'umanità: poeti, filosofi.scrittori e persone comuni , ognuino si trova a pensare, descrivere e cercare questo stato di grazia.
Alcuni studiosi definiscono la felicità come una componente emoionale, altri la sottolineano come l' aspetto cognitivo e riflessivo " come il considerarsi soddisfatti della propria vita".
La felicità a volte viene anche descritta come contentezza,soddisfazione, tranquillità, appagamento, piacere e anche divertimento.
La felicità ha rappresentato uno dei dibattiti filosofici, religiosi, educativi per centinaia d'anni, solo recentemente le scienze sociali hanno iniziato a studiare in modo sistematico il concetto della felicità.
Alcuni studiosi delle scienze sociali ritengono che approfondire e studiare la conoscenza delle emozioni positive sia un obiettivo superficiale rispetto alla necessità di comprendere la sofferenza umana.
La gerarchia dei bisogni di maslow stabilisce che il più alto grado di bisogni siano condizionati dalla soddifazione dei bisogni, il concetto di felicità compare in ogni culutra, originariamente la felicità era avere un buon demone "una buona sorte" quindi la felicità era associata alla parola "fortuna".
Con Socrate,Platone e Aristotele si iniia ad affermare che l' uomo con le sue scelte e le sue libertà può diventare felice,la felicità sta nel fatto di portare a compimento l' intera vita è per questo che in Aristotele la felicità è strettamente connessa all' etica e alle virtù, intese come azioni e attività.
Il senso più immediato e diretto di una sensazione o emozione porta alla felicità.
Nettle considera questo senso di felicità " felicità di primo livello" (quando le persone affermano di essere felici della loro vita)
"La felicità di secondo livello" invece (comprende processi cognitivi più complessi)
"la felicità di tero livello" ( riguarda una vita in cui la persona prospera o realizza le proprie potenzionalità)
Spesso i termini felicità e benessere sono stati usati in modo intercambiabile,la definizione include" il ben-essere soggettivo come l' intera soddisfazione di vita"
oppure come "componente affettiva che a sua volta e suddivisa da affetti positivi e nagativi"
Il bene-essere è stato definito vivere bene da un punto di vista psicologico.....
Seligman ha proposto diverse strade che conducono alla felicità(emozioni positive circa il passato, circa il futuro)
esiste anche una forma di felicità che passa attraverso le esperienze in cui ci troviamo impegnati nel cossidetto "flusso".
IL concetto di flusso sviluppato da CSIKSZENTMIHALY comprende quei momenti in cui siamo concentrati su compiti stimolanti che mettono alla prova le nostre abilità, il flusso èlo stato di impegno che si verifica quando un individuo è assorbito in una sfida impegnativa, questo stato impegnativo viene esaminato come un sentiero di felicità ed espande il concetto di felicità e ben-essere, questo passaggio ha un significato particolare anche per quando riguarda la relazione educativa.
Un educatore crea delle condizioni che rendono le persone in grado di scegliere, apprendere e quindi le porta a raggiungere un' esperienza piacevole.
Un altro aspetto fondamentale coglie l' attenzione sul benessere nell' ambito della disabilità , molti bambini e adulti con disabilità venivano assistiti nelle istituzioni con finalità caritatevoli, queste istituzioni in parte sono cresciute grazie agli sforzi di EDOUARD SEGUIN che nel 1800 guidò la prima scuola per bambini disabili.
Seguin promosse la visione progressiva che i bambini con disabilitò potessero essere appropriamente educati e quindi assumere il loro giusto ruolo nella società.
Il modello formativo proposto da SEGUIN si diffuse rapidamente, ma nel corso del tempo queste scuole divennero molto meno educative e più affidatarie.
Nel corso degli anni "50 e 60" il concetto di " normalizzazione" divenne ampiamente condiviso conducendo a politiche che integravano le persone con disabilità nella società, l' obiettivo non è solo quello di far si che queste persone siano in grado di mangiare, vestirsi e lavarsi, ma soprattutto attingere alle loro potenzialità e capacità di scelta per vivere la vita che essi decidono di vivere occorre dunque "fornire risposte" "prendersi carico" "risolvere problemi" in modo tale da aiutare il soggetto in difficoltà.
Oggi la ricerca si sta spostando sull' analisi sel concetto ben-essere e felicità per persone con vari tipi di disabilità, con l' obiettivo di promuovere capacità in modo da condurre "una buona vita".
Ci siamo mai chiesti cosa vuol dire per un disabile avere una buona qualità di vita????
la qualità della vita comprende le esperienze di vita esterne e oggettive vissute dalle persone con disabilità in molteplici domini, essa comprende benessere- emozionale, relazioni interpersonali, benessere materiale, benessere fisico.
Il benessere emozionale sembra quello più vicino alla felicità, secondo le scoperte di DIENER E LYUBOMIRSKY, MIGLIORARE LE CONDIZION OGGETTIVE DI VITA DELLE PERSONE CON DISABILITA' è LA GIUSTA COSA DA FARE.
La psicologia positiva ha estrapolato la felicità dalle condizioni di vita e ha studiato il grado in cui queste due sono collegate, ritenendo che la felicità sia dovuta all' interazione di entrambi i fattori.
Successivamente i ricercatori si sono focalizzati sull' alleviare i problemi in, persone con disabilità, persone con ritardo mentale e difficoltà di adattamento, la ricerca si è focalizzata sui modi di identificare e migliorare i comportamenti negativi e i sintomi.
La promozione di stati positivi potrebbe aiutare le persone con disabilità ad affrontare con maggiore consapevolezza la quotidianetà.
Spesso l' immagine pubblica che si ha delle persone con disabilitò e che esse abbiano una bassa qualità di vita, l' obiettivo politico sta nel "normalizzare" le vite delle persone con disabilità aumentando il livello della loro qualità di vita per portarle più vicine a quello delle persone non disabili.
L'assunione di questa politica e che più partecipazione da parte dei soggetti con disabilità, non solo migliori il loro standard di vita, ma bensi il loro ben-essere soggettivo.
Ed è proprio la pedagogia sociale che occupandosi dell' istruzione , educazione e tutelando la salute non solo fisica ma soprattutto psicosociale, non fa altro che curare il benessere e la qualità di vita del soggetto.