1° commento
È mai possibile che nel nostro millennio, quello della tecnologia, della “libertà”, ci sono così tante barrire architettoniche e mentali che una persona diversamente abile deve affrontare? A guardare i video di oggi sono rimasta abbastanza basita, non per la condizione delle persone, ma per le difficoltà che incontrano ogni giorno in ogni piccola e semplice, almeno per noi, azione quotidiana. Onestamente fino ad oggi non mi ero mai posta il problema, però vedendo i video e leggendo il commento di Donatella Tipaldi, ho iniziato a farmi delle domande e a cercare una risposta a queste. Alla fine ho capito che molte delle cose da lei scritte sono vere, forse la vedo diversamente per quanto riguarda il punto della casa perché comunque la casa uno la costruisce o la modifica in base alle proprie esigenze e ai propri bisogni, però è vero che i palazzi, gli ascensori, le strade o i parchi, spesso non sono per niente adatte a queste persone, che vogliono, anzi hanno l’opportunità di vivere una vita normale. Una vita che per loro tanto normale non è, non perché siano inferiori a noi, ma perché siamo noi che li consideriamo tali, che li consideriamo talmente poco nella società moderna, da non riuscire né a mettere a loro disposizione delle scale mobili per prendere dei mezzi pubblici così da renderli INDIPENDENDTI e LIBERI in modo da non chiuderli in quello che è la loro disabilità, né a dargli aiuto nel momento in cui ne hanno bisogno come si vede nel filmato delle “Iene” e nel terzo, dove molte perone escono fuori strada a causa della pendenza della strada e nessuno si degna di aiutarli a rimettersi in carreggiata. Attraverso questi video, quindi, ho riflettuto sul fatto che qui il concetto di RESILIENZA NON E’ PROPRIO PRESO IN CONSIDERAZIONE perché nel momento in cui la persona si trova davanti dei disagi estrinseci ad esso, essere forte, andare avanti, superare le avversità e reagire nonostante la propria difficoltà non serve a nulla. Non serve a nulla perché siamo noi i primi a non credere in loro, siamo noi i primi a non considerarli uguali a noi, a non applicare ciò che la legge promette ma che non mantiene. Onestamente spero solo che con il passare del tempo le cose possano cambiare, che le leggi vengano rispettate di più, che le persone “normali” rispettino e aiutano di più, laddove ce n’è bisogno, le persone diversamente abili.
Preferisco concludere con queste due citazioni per me importanti che trovai su internet un po’ di tempo fa, che ricopiai in un quaderno e che ora trovo adatte alla situazione:
• Arricchiamoci delle nostre reciproche differenze.
Paul Valéry
• Un linguaggio diverso è una diversa visione della vita.
Federico Fellini
2° orologio
Mattina
Faccio colazione, mi lavo, mi vesto e scendo per andare all’università. Aspetto alla fermata che arrivi il pullman e,una volta arrivato, lo prendo per arrivare fino a Via Medina. Scesa dal pullman faccio un po’ di strada a piedi e arrivo alla funicolare dell’augusteo che mi porterà poi all’università dove passerò quasi tutta la mia giornata per i corsi.
Pomeriggio
A metà corsi,quindi durante la pausa, pranzo per poi, dopo un po’, tornare in aula a seguire. Alla fine torno a casa facendo il percorso inverso e arrivata a Portici, vado in chiesa dai miei bimbi oppure a svolgere altre attività per la parrocchia.
Sera
A sera torno a casa, ceno, faccio una doccia e poi a letto.
Difficoltà mie nello svolgimento delle attività:
mattina
l’unica difficoltà che incontro è l’arrivo all’università dato che molte volte i pullman non passano provocando di gravi disagi in quanto non riesco poi ad arrivare puntuale ai corsi, molte volte già iniziati, o se passano, sono talmente pieni da dover stare tutti come sardine.
Pomeriggio
Iniziando dal pranzo,le difficoltà che incontro sono nel non avere una mensa, quindi se è estate mangio sul terrazzo, mentre se è inverno cerco di mangiare ovunque ci sia un posto al riparo dal freddo. In genere questo posto sono i corridoi, dato che nelle aule non possiamo mangiare e non possiamo farlo neanche nel bar. Nel tornare a casa per il percorso incontro le stesse difficoltà che sono poste dai pullman e dai loro continui ritardi. Arrivata a portici, le difficoltà che incontro per andare alla mia chiesa non sono tante, ovvero si presentano nel momento in cui piove, perché dato che la strada dove si trova la parrocchia è un po’ dissestata, spesso è soggetta alla formazione di grandi pozzanghere d’acqua che non vengono prese in considerazione dai guidatori che ci passano, spesso a tutta velocità, sopra schizzando i passanti.
Sera
Tonata a casa dopo aver svolto il tragitto inverso cioè chiesa- casa. Arrivata non incontro altre difficoltà.
Difficoltà di un disabile nello svolgimento delle mie attività:
Mattina
Per lui/lei una difficoltà enorme, già si presenterebbe nella strutturazione della casa, dove per raggiungere i bagni, si deve salite uno salino, quindi già li servirebbe l’aiuto di qualcuno. Altro aiuto servirebbe nel caso in cui arrivasse il pullman, perché non sempre si fermano la pari col marciapiede così da permettere alle persone su sedia a rotelle di potervi accedere e usufruire del servizio. Se mai dovesse capitare ciò, spesso a causa della troppa gente, non sarebbe neanche possibile accedervi. Arrivare alla funicolare, quindi sarebbe un’impresa, ma una volta arrivati, un altro problema si ripresenta quando si esce dalla funicolare, in quanto le macchine parcheggiate male, e i marciapiedi piccoli, impediscono alle persone di camminare con tranquillità. All’università non ci sarebbero problemi per raggiungere alcune aule, ma ci sono invece per i bagni che spesso sono troppo piccoli, e per il raggiungimento di aule a cui si può arrivare solo salendo e scendendo scalini.
Pomeriggio
Per pranzo ci sarebbero le stesse problematiche affrontate da me. Per il ritorno a casa si dovrebbero affrontare le stesse difficoltà vissute all’andata. Per la chiesa, ci sarebbero molti problemi sia se piove sia se c’è bel tempo perché i marciapiedi sono troppo piccoli per poterci camminare,quindi si dovrebbe camminare letteralmente in mezzo alla strada. Se è mal tempo, invece, è una strada del tutto impraticabile, in quanto sarebbe impossibile camminare nelle pozze d’acqua che si formano. Arrivati in chiesa (in caso di bel tempo), non ci sarebbero problemi, almeno per accedere alle stanze principali.
Sera
Tonando a casa si incontrano le stesse difficoltà dell’andata. A casa, invece, ci sarebbero problemi solo per la doccia perché poi tutto il resto procederebbe bene.