Come si legge nel testo “nozioni introduttive di pedagogia della disabilità”,la disabilità è “l’incapacità,conseguente alla menomazione,di svolgere determinate funzioni e di assolvere a particolari compiti nel modo e nell’ampiezza considerati ‘normali’ per un individuo”;ciò che rende ancora più difficile lo svolgimento di tali funzioni è senza dubbio la scarsa attenzione che viene riposta nei confronti del cittadino disabile e delle sue esigenze. Il cittadino disabile deve essere considerato come un cittadino a pieno titolo;con precisi doveri ma anche e soprattutto con innegabili diritti. Molto spesso sentiamo parlare i politici e i cosiddetti “addetti ai lavori” di diritti del disabile ma le parole si scontrano troppo spesso con la realtà e i video che ci sono stati mostrati ne sono la prova lampante. Dai video visionati emerge,infatti,che una semplice giornata diventa per il disabile una vera e propria lotta e la città che dovrebbe accogliere ogni cittadino diventa campo di battaglia. Il problema è,a mio parere,molto più vasto rispetto al mal funzionamento dei montascale e alla presenza di macchine in parcheggi destinati ai disabili.Si tratta di un è un problema ancheculturale. Oggi,infatti, vi è ancora l’idea della persona disabile come “disturbo”,come “diverso” che richiede troppe attenzioni mentre bisogna correre per fare la spesa,per prendere i figli a scuola e allora che importa se c’è una persona disabile che ha bisogno di più tempo per attraversare la strada,che importa se quella persona ha visibilmente bisogno di essere aiutata a salire sul marciapiede.L’importante,per molti,è correre e pensare a se stessi. Personalmente vedo l’individualismo come una grande disabilità;esso è l’incapacità di svolgere determinate azioni in favore della comunità e trovo che sia una delle malattie più gravi del nostro secolo. Tornando al tema della barriere architettoniche è innegabile che esse siano ovunque e che influenzino pesantemente la qualità della vita di queste persone. Ho avuto modo di constatarlo personalmente qualche anno fa quando,improvvisamente,una persona della mia famiglia ha dovuto far ricorso all’uso della sedia a rotelle.Prima di quel momento la mia città,la mia casa,il mio quartiere mi sembravano accoglienti ma ben presto mi sono resa conto di tutte le insidie che questi nascondevano. All’improvviso l’ascensore è diventato più piccolo,i tre scalini per accedere al palazzo sono diventati montagne da scalare,la porta del bagno si è magicamente rimpicciolita,uscire sul balcone per prendere un po’ d’aria è divenuta un’esperienza titanica. Per la strada le cose non andavano certo meglio. I marciapiedi (come si può vedere dalla foto) sono stretti,occupati da pali e pericolosamente dissestati;l’unica soluzione era camminare per strada ma la strada è stretta ed è resa ancora più stretta dalle auto parcheggiate,per non parlare delle auto in transito e dei loro clacson spazientiti. Tutto ciò si traduceva in un forte senso di frustrazione nella persona costretta sulla sedia a rotelle come se la disabilità fosse una colpa e non una condizione. Per concludere mi piacerebbe proporre delle soluzioni per impedire che altre persone provino quella frustrazione ma purtroppo non sono in grado di farlo;ciò che posso fare è continuare ad essere corretta e a trasmettere ai miei futuri figli quell’educazione e quei valori che ho appreso, in modo da contribuire alla creazione di una generazione più sensibile alle esigenze e ai bisogni del prossimo.
OROLOGIO
MIA GIORNATA TIPO
7:00 Sveglia,mi alzo dal letto
7:30 faccio la doccia e mi vesto
8:00 Esco di casa,prendo l’ascensore perché abito al terzo piano e al mattino non ho proprio voglia di fare le scale.Mi dirigo verso la fermata del bus che si trova a circa 600mt.
8:30 salgo sul bus tra la gente che spintona e arrivo alla stazione della mia città e scendo velocemente il sottopassaggio per prendere un treno per napoli.Arrivo a Napoli e prendo altri mezzi per raggiungere la funicolare e a piedi raggiungo la mia università.
Seguo le lezioni e al loro termine torno a casa facendo lo stesso percorso dell’andata.
18:00 sono a casa dopo le lezioni. Salgo con l’ascensore perché sono stanca e mi metto al pc o a sistemare gli appunti fino all’ora di cena.
22:00 faccio la doccia,metto il pigiama e mi metto a letto a chiacchierare al telefono oppure a guardare la tv.
LA MIA GIORNATA TIPO SE FOSSI DISABILE
6:00 dovrei svegliarmi almeno un’ora prima.Nella mia stanza non potrei mai muovermi da sola al mattino in quanto la condivido con mio fratello ed è troppo piccola per lasciare anche solo entrare una sedia a rotelle
6:30dovrei fare la doccia ma la porta del mio bagno non mi permette di entrarci con la sedia a rotelle e abbiamo una vasca con doccia nella quale non potrei mai entrare da sola!
8:00 Esco di casa.Vorrei prendere l’ascensore perché abito al terzo piano ma il palazzo è vecchio e l’ascensore stretto.La sedia a rotelle non entra e qualcuno deve prendere me e i miei 55kg in braccio per farmi scendere.Mi dirigo verso la fermata del bus che si trova a 600mt ma devo farlo camminando per strada poiché sul marciapiede vi sono pali,motorini parcheggiati,escrementi e una volta salita non potrei scendervi da sola.
8:30 Spero che arrivi il bus dotato di pedana altrimenti dovrò farmi accompagnare da mio padre fino all’università.Nel caso sia il mio giorno fortunato arrivo alla stazione e qui finisce il mio percorso. Per raggiungere il mio binario devo attraversare un sottopassaggio senza montascale.Se anche ci fosse il montascale non credo potrei salire sul treno in quanto i convogli più datati hanno, proprio nel mezzo delle scale,un palo che le divide a metà rendendo impossibile l’accesso.Mio padre dovrà tardare tutte le proprie attività e accompagnarmi all’università che si trova a più di 30minuti di macchina o accompagnarmi prendendomi continuamente in braccio.
All’università non incontro problemi.Vi sono ascensori,corridoi larghi e porte che consentono il mio accesso senza problemi.
Seguo le lezioni e al loro termine dovrei seguire lo stesso percorso.Potrei prendere la funicolare senza problemi ma incontrerei nuovamente il problema del sottopassaggio e quindi dovrò aspettare nuovamente mio padre.
18:30\19:00 sono tornata finalmente a casa e nuovamente qualcuno dovrà portarmi in braccio fino al terzo piano.Mi metto al pc o a sistemare gli appunti fino all’ora di cena.
22:00incontro le stesse difficoltà del mattino per fare la doccia.Dopo averla fatta con l’aiuto di mia madre posso essere portata a letto perché in camera mia la sedia a rotelle non entra.Chiacchiero al telefono oppure guardo un po’ di tv.
Marciapiedi dissestati e pali.
Androne del mio palazzo:tante,troppe scale
questo è il mio bagno,l'entrata è decisamente troppo piccola.
grazie per il commento e le foto, anche io ho condiviso la tua esperienza e ti accorgi di tante distanze...la docente