La risposta a questa domanda purtroppo appare scoraggiante o per meglio dire negativa .Non esiste AUTONOMIA ed EMANCIPAZIONE per il disabile. Se dovessimo pensare alla società nel 2012, sicuramente la vedremo positivamente in quanto tutto gira intorno alla tecnologia. Sono state aperte le porte a nuove culture, a nuove religioni e a nuovi paesi, ma nonostante ciò nella società italiana i politici oltre che a pensare alle loro auto blu, allo spread e alle loro comodità, escludono totalmente lo svolgimento della vita di un disabile. Io ho citato i politici “TUTTI” perché loro oltre a fare i disegni di legge e a parlare di un’economia adeguata non comportano nulla di ottimale nella società. L’Italia infatti è il paese con più leggi sulla disabilità ma di tutte queste , poche sono state applicate. La mia rabbia va a loro perché oltre ad avere una vita comoda secondo me non si sono mai soffermati a pensare ad una giornata tipo di un disabile. Tra i tanti problemi che vincolano il disabile, è necessario parlare delle barriere architettoniche. Nel 2012 infatti, è impressionante pensare che oltre a vivere con un determinato problema egli debba preoccuparsi anche di non poter usufruire di un semplice trasporto pubblico o di non poter assaporare il sole caldo di una giornata primaverile senza alcun problema, perché ostacoli come marciapiedi e scivoli per salita e discesa sono vincolati e bloccati dalle auto parcheggiate, o ancora il montascale in stazione non in funzione debba rendere ancora più difficoltosa la sua giornata. In questa vita frenetica, a chi non è mai passato per la mente: “Se io fossi un disabile come avrei dovuto comportarmi?” “Come sarei dovuto uscire per andare a lavoro?” “Quante barriere incontro sul mio cammino?”. Ecco poniamoci tutti quanti queste domande e troviamo una risposta. Prima quando si pensava ad un disabile , si pensava ad un individuo diverso, ad un individuo agli estremi della società, oggi invece grazie alla solidarietà (non intesa in termini di pietà) e grazie all’approvazione di alcune leggi il disabile ricopre a pieno tutte le caratteristiche di un uomo “normale”. La differenza sta solo nell’aspetto fisico e spesso salutare, ma l’uomo “abile” e il “disabile”, a livello umano sono assolutamente a pari passo tra di loro. La società ha accolto il disabile ma solo in parte , ma nonostante ciò egli si è saputo integrare, l’integrazione stessa significa guardare totalmente alla globalità della persona , quindi non bisogna fermarsi ad una sedia a rotelle per capire cosa c’è dall’altro lato, non bisognerebbe mai definire il disabile per sottrazione, l’integrazione infatti permette di ricercare principalmente il rapporto con l’altro, integrare è sapere inserire una persona o un gruppo in un ambiente in modo che ne diventi appunto “ PARTE INTEGRANTE”. Noi tutti dovremmo garantire il rispetto della loro dignità, ma fin quando esisteranno persone che se ne fregano altamente degli altri , anche se nel suo piccolo il disabile riuscirà a realizzarsi non solo lavorativamente, avrà sempre qualche ostacolo da superare,dal momento in cui le sue difficoltà di movimento verranno vincolate in ogni passo che compirà. Quindi fin a quando non verranno distrutte le barriere architettoniche e l’indifferenza di qualcuno, il disabile non riuscirà mai a vivere nella sua “AUTONOMIA”.
LE MIE DIFFICOLTA’ NELLO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA’ QUOTIDIANE
ORE 7.30
Mi alzo
Doccia veloce, faccio colazione
Scendo da casa e arrivo in stazione senza alcuna difficoltà
ORE 9.00
Arrivo all’università
Corro a prendere posto per seguire la lezione
Faccio una pausa uscendo dall’aula
ORE 15.00
Torno a casa
Mi riposo
Studio
ORE 20.00
Cena
Esco per prendere un caffè con le amiche
ORE 23.00
Vado a letto
LE DIFFICOLTA’ DI UN DISABILE NELLO SVOLGIMENTO DELLE MIE ATTIVITA’ QUOTIDIANE
ORE7.00
Mi alzo scendo dal letto primo ostacolo: la porta troppo stretta per la mia sedia a rotelle, arrivo in bagno ecco il secondo ostacolo c’è lo scalino. Faccio colazione dopo un’oretta circa tra la doccia e il vestirsi. Scendo da casa, abitando in una casa al primo piano privo di ascensore devono prendermi in braccio per arrivare giù in cortile, avendo la stazione vicino casa mia arrivo li’ velocemente , ma l’ostacolo più grande è arrivare sul binario perché nella mia stazione non ci sono montascale e avrei quindi bisogno di chi mi aiutasse.
ORE 9.30
Arrivo alla stazione a Napoli, fortunatamente ci sono gli ascensori che mi portano giù. Da qui seguono poi gli scivoli e diciamo che quasi con tranquillità arrivo all’università. Anche qui ritrovo l’ascensore che mi porta al piano desiderato. Successivamente mi posiziono nel mio banchetto appositamente preparato e seguo la lezione. La pausa arriva anche per me, ma a differenza di altre persone non vado fuori perché mi ci vorrebbe troppo tempo e rischierei di arrivare già a lezione inoltrata.
ORE 15.00
Scendo giù dall’università e mi ritrovo a superare parecchi ostacoli in quanto scendendo dal marciapiede lo scivolo che di mattina era accessibile lo ritrovo bloccato da una macchina parcheggiata e per questo motivo devo ritornare indietro e trascinarmi giù per la strada, la quale è molto stretta e trafficata e rischierei di farmi male tra le auto. Dopo tanta fatica giungo alla stazione e mi trascino velocemente sul binario per non perdere il treno anche qui questi sono privi di salita e discesa,ed una volta posizionatami nello spazio appositamente fatto per me si sta scomodi perché il treno come sempre è super mega affollato.
ORE 17.30
Scendo dal treno con le stesse difficoltà che ho incontrato al mattino, ma li ritrovo mia madre che mi viene incontro.
ORE 18.00
Arrivo a casa mi aiutano prendendomi in braccio e finalmente eccomi giunta tra le mura domestiche, mi riposo e studio per quanto ce la possa fare.
ORE 20.00
Ceno e vado successivamente a letto senza uscire, perché sarei vincolata e non mi andrebbe di scomodare ancora i miei familiari per aiutarmi a scendere e poi a risalire.
SFIDO CHIUNQUE A VIVERE COSI’!!!!
Dopo queste riflessioni approfondite, e dopo essermi impersonificata in una persona cosi’’ vincolata, mi sento davvero giù di morale, ma nello stesso tempo mi sento anche tanto fortunata perché sono una persona abile. DISABILE CI SI NASCE , MA CI SI Può ANCHE DIVENTARE , QUINDI NON BISOGNA IN QUESTA VITA DARE TUTTO PER SCONTATO.