Pedagogia della disabilità 2012

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Pedagogia della disabilità 2012

Pedagogia della disabilità (2012)- Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti


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    lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso)

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    soleluna


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    Messaggio  soleluna Ven Mar 16, 2012 5:04 pm

    Sveglia ore 6.00, I tappa: bagno, poi cucina per preparare il caffè.
    Sveglio mia figlia Claudia di 11 anni e le preparo gli abiti per la scuola, nel frattempo mio marito è alle prese con il piccolo Cris che di anni ne ha due.
    II tappa: doccia veloce e mi preparo per il lavoro.
    Pettino Claudia mentre si guarda allo specchio del bagno, coccolo un po’ Cris tenendolo in braccio e poi, finalmente , fuori dalla porta di casa.
    III tappa: ore 7 e 40 ascensore giù dall’ 8° piano, androne del palazzo, scendo 5 gradini e, sempre di corsa, attraverso la strada e giù per una rampa di scale che mi porta sulla strada dove, se tutto va come deve, prendo un autobus al volo o altrimenti, di corsa a piedi.
    IV tappa: ore 7 e 55 finalmente sono sul posto di lavoro dove accolgo i miei adorabili alunni treenni.
    Risveglio muscolare con un’allegra baby- dance e via a divertirsi con simpatiche attività per tutto il giorno.

    Sveglia ore 6.00: è un bel problema visto che la sedia a rotelle non ci passa per le porte della mia casa, come arrivare al bagno e poi in cucina? I barattoli dello zucchero e del caffè sicuramente li dovrei tenere in un mobile in basso, più a portata di mano.
    Claudia? Non potrei di certo svegliarla più io, ci dovrebbe pensare mio marito.
    II tappa: doccia? Non saprei proprio come cavarmela!
    Claudia dovresti rinunciare a specchiarti mentre ti pettino: in bagno così non ci entreremmo più, ci dovremmo mettere di sbieco, faccia verso la porta. Piccolo Cris ti dovresti accontentare di star seduto quando verresti in braccio a me.
    III tappa: fuori porta di casa, ascensore stretta per la sedia a rotelle: come scendere 8 piani? E i 5 gradini dal palazzo alla strada? E poi non potrei più scendere giù dalla rampa che dà sulla strada per prendere l’autobus, quindi giro più lungo e in mezzo alle macchine tanto, l’autobus non ha neppure la pedana per consentire alle sedie a rotelle di salirvici!!!
    IV tappa: finalmente al lavoro: ma come entro a scuola se c’è ancora un’altra rampa di scale? Aiuto! non ci scoraggiamo: chiamo il custode e mi faccio aprire il cancello grande, quello per l’ingresso delle auto che dà su di una discesa….ma è troppo ripida, che qualcuno mi tenga!
    Mio Dio, solo a pensarci mi viene l’ansia….credo che un sorriso di una persona disabile valga ben tre dei nostri.

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    carmela migliaccio


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    lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso) - Pagina 5 Empty Re: lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso)

    Messaggio  carmela migliaccio Ven Mar 16, 2012 5:35 pm

    Guardando questi video mi sono resa conto che purtroppo le persone disabili sono molto svantaggiate nella nostra società e si trovano ancora a dover superare grandi barriere che impediscono loro di partecipare a tutti gli aspetti della vita sociale.Gli ostacoli che incontrano queste persone sono molti,troppi direi, ma la cosa più assurda è che molti di questi sono dovuti al menefreghismo, all'egoismo e alla mancanza di rispetto verso l'altro;Ed è per questo che bisogna a mio parere educare in primis la comunità tutta, bisogna educarla a rimuovere le barriere culturali prima di quelle architettoniche e bisogna innanzitutto considerare i disabili non più come oggetto di carità ma come titolari di diritti e cittadini indipendenti e per questo che bisogna creare un ambiente accessibile e di sostegno in modo che essi possano prendere parte alla vita sociale.

    orologio
    ore 8 sveglia
    faccio la doccia(primo ostacolo per il disabile per entrare nella vasca)
    esco con la macchina abitando ijn periferia (secondo ostacolo per il disabile che nn può guidare)

    prendo la cumana e funicolare(terxo ostacolo dato che non è dotata di montacarico)
    torno a casa
    vado in palestra(altra barriera)
    ceno
    vado a letto.
    carmela accurso
    carmela accurso


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    lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso) - Pagina 5 Empty Barriere architettoniche

    Messaggio  carmela accurso Ven Mar 16, 2012 5:55 pm

    Vedere questi video mi ha suscitato tanta indignazione, purtroppo anche se queste testimonianze risalgono a pochi anni fa, ciò accade ancora oggi e come ha detto la signora del video bisogna fare ancora molto. Queste persone sono impossibilitate anche a camminare per strada senza che ci siano degli ostacoli, come ad esempio i marciapiedi che non hanno lo spazio adatto per farli salire e quindi sono costretti ad andare per strada rischiando di essere investiti; oppure, cosa ancora più grave e' che trovano macchine parcheggiate davanti agli scivoli........ A volte penso che se mi trovassi nelle loro situazioni vorrei avere degli aiuti, sentirmi libera, autonoma, avere le possibilità che hanno gli altri. Bisogna pensare soprattutto a loro e far in modo che ci siano strutture funzionanti che permetta loro di poter usufruire di tutti i mezzi che ci sono.Questo dovrebbe partire da noi, dovremmo essere i primi a pensare e a provvedere che tutte le strutture e le strade siano adatti anche a loro. Guardando questi video mi sono posta delle domande: come è possibile che in un mondo fatto di continue trasformazioni, invenzioni dobbiamo ancora assistere a queste cose? Come mai anche se ci sono stati dei progressi c'è ancora tanto da fare?!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Giornata tipo.
    Alle 6 mi sveglio, faccio colazione e mi lavo. ( per un disabile non sarebbe difficile anche se il bagno è piccolo)
    Alle 7 00 scendo,abito al primo piano e ci sono solo scale( per un disabile sarebbe complicato) e mi reco fuori alla fermata per prendere il pullman che mi porta alla metropolitana, dopodiché prendo la funicolare che mi porta al corso e arrivo all' università. ( un disabile non potrebbe fare ciò a causa del marciapiede che non è adatto, per quanto riguarda il pullman non è attrezzato per la rampa che permette loro di salire, per la metropolitana lo stesso perchè gli ascensori sono stretti e dovrebbe salire tutte le scale; e lo stesso vale per la funicolare). Anche se ci sono i montacarichi questi a volte non sono funzionanti!!!!!!!!!
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    Votto Michelina


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    lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso) - Pagina 5 Empty Re: lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso)

    Messaggio  Votto Michelina Ven Mar 16, 2012 6:14 pm

    Barriere.
    La mia riflessione inizia con una seria autocritica: quasi mai ho focalizzato la mia attenzione circa le difficoltà di una persona disabile nello svolgimento delle azioni quotidiane.I video offrono una visione dei molteplici ostacoli presenti nelle nostre città: montascale non funzionanti, scivoli impegnati da automobili in sosta, mezzi di trasporto inadeguati, ascensori fuori uso, altezza elevata di bancomat, ecc. Ogni giorno una vera e propria "Odissea". Si "parla" di autonomia della persona e poi non si pongono le condizioni per favorirla, manca forse una "cultura della disabilità"?
    Non sarebbe opportuno sensibilizzare i cittadini su tematiche e problematiche riguardanti la realtà delle persone in posizione di svantaggio ed educare ad un approccio positivo?
    Orologio.
    La mia persona bis troverebbe difficoltà nell'andare in bagno, nel lavarsi, nel prepararsi la colazione, nel vestirsi, nell'entrare in ascensore, nell'uscire dal palazzo, per strada, nell'entrare nelle attività commerciali, nell'entrare in ufficio, ecc. La mia persona bis sarebbe costretta a traslocare, e la nuova abitazione dovrebbe essere ristrutturata in modo da rendere possibili l'espletamento delle azioni quotidiane e tutto ciò comporterebbe un dispendio in termini economici.Tutte le persone possono affrontare questa spesa?

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    Cinzia Guadagno


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    lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso) - Pagina 5 Empty le barriere architettonica

    Messaggio  Cinzia Guadagno Ven Mar 16, 2012 7:03 pm

    QUATTRO ANNI FA HO SVOLTO IL SERVIZIO CIVILE E LAVORANDO IN UNA COOPERATIVA SOCIALE IN UN PROGETTO PER DIVERSAMENTE ABILI HO POTUTO VIVERE A PIENO I LORO DISAGI CHE QUESTO PAESE OGNI GIORNO GLI METTE DAVANTI.
    SVOLGENTE IL SERVIZIO PULMINO E LAVORANDO AL CENTRO,LA MIA GIORNATA CON LORO COMINCIAVA ANDANDOLI A PRENDERE A CASA E GIà LI I PRIMI OSTACOLI, IL PULMINO, COME TUTTI I PULMAN, NON è DOTATO DI PEDANA E QUINDI,SENZA L'AIUTO PER UN RAGAZZO IN CARROZZELLA SAREBBE PRATICAMENTE IMPOSSIBILE SALIRE, POI,PER STRADA, I MARCIAPIEDI: LA MAGGIOR PARTE NON HANNO SALITE, NE DISCESE E QUEI POCHI CHE C'è L'HANNO AD UN CERTO PUNTO SONO BLOCCATI DA ALBERI CHE NON GLI PERMETTONO DI PROSEGUIRE. RICORDO ADDIRITTURA CHE UN GIORNO ORGANIZZAMMO UNA GITA SUL VESUVIO E PER TUTTI I RAGAZZI, NON SOLO IN CARROZZELLA, FU MOLTO DIFFICILE PROSEGUIRE IL PERCORSO IN QUANTO, PUR ESSENDO UN ENTE NAZIONALE NON FOSSE DOTATO DI UN PERCORSO ALTERNATIVO CHE GLI PERMETTESSE DI RAGGIUNGERE LA BOCCA ,FACENDOCI RIMANERE BLOCCATI ALL'INIZIO DEL PERCORSO.SONO MOLTO INDIGNATA PERCHè NON SOLO CI SONO PERSONE CHE NON SI RENDONO CONTO QUANTO SIA DIFFICILE PER UN RAGAZZO DIVERSAMENTE ABILE CIò CHE DEVE AFFRONTARE NELLA QUOTIDANITà ,MOSTRANDO INDIFFERENZA (PARCHEGGIANDO AL POSTO DEI DIVERSAMENTE ABILI) MA SOPRATTUTTO QUANTO POCO LO STATO SI PREOCCUPI DI FAR VIVERE AL MEGLIO QUESTI RAGAZZI ESSENDO QUESTA RICHIESTA UN LORO DIRITTO.
    Diana Autiello
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    lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso) - Pagina 5 Empty Barriere architettoniche;Commento video

    Messaggio  Diana Autiello Ven Mar 16, 2012 7:06 pm

    La visione dei video in aula ha suscitato in me diverse reazioni, in un primo momento sono stata avvolta da una tale ammirazione nei confronti di persone apparentemente disabili, ma con una forza interiore incredibile, poi successivamente ho provato vergogna, risentimento e quasi una sorta di pentimento, in quanto prestare aiuto ad una persona diversamente abile mi risulta problematico, vuoi per paura, vuoi per mancanza di coraggio oppure semplice riservatezza. Per questo motivo devo ringraziare particolarmente la nostra docente, perchè grazie a lei inizio a percepire l'indifferenza, l'insensibilità e il distacco che ogni giorno queste persone subiscono. Spero che un giorno riusciremo a superare questi limiti e barriere che avvolgono la nostra società.
    eleonora daniele
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    lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso) - Pagina 5 Empty Disabile:Persona Speciale!

    Messaggio  eleonora daniele Ven Mar 16, 2012 7:21 pm

    Il disabile è prima di tutto persona,persona che ha bisogno,nella società in cui vive,di sentirsi libero e spensierato,autonomo e indipendente nello svolgere le proprie attività quotidiane.Mi ha colpito soprattutto il video 2,dove la protagonista è una signora,costretta a vivere purtroppo sulla sedia a rotelle,a causa di un incidente avuto da giovane.Ella,nonostante la sua evidente difficoltà,trascorre la sua giornata con normalità e serenità,affrontando tutti gli ostacoli a cui va incontro.La cosa che più mi fa rabbia è che non solo queste persone hanno avuto la sfortuna di nascere o diventare disabili,ma molto spesso capita che sono dimenticate dalla società,abbandonate così nelle loro difficoltà.Nonostante questa cruda realtà,ci sono comunque iniziative per i disabili,come "La Fabbrica del Sorriso",promossa da Mediafriends,che aiuta a ridonare un sorriso a queste persone meno fortunate.La società dovrebbe porsi quindi l'obbiettivo di assicurare un futuro migliore ai disabili,provvedendo a costruire strutture e attrezzature e offrendo servizi adatti alle loro possibilità ed esigenze,permettendo a queste persone di sentirsi parte integrante della società e non considerate addirittura inferiori per il solo motivo di essere diverse.

    Orologio:La mia giornata tipo si svolge nel modo seguente:
    Mi sveglio alle 6:00,faccio la doccia,mi preparo,faccio colazione e esco.Premetto che abito al 5° piano,preferisco scendere a piedi,anche se c'è l'ascensore.Uscita dal palazzo mi dirigo alla fermata dell'autobus,prendo il pullman che mi porta alla metropolitana e scendo a Vanvitelli.Poi prendo la funicolare per arrivare al Corso Vittorio Emanuele,dove si trova la mia università,per seguire le lezioni.Al termine delle lezioni compio lo stesso percorso in modo inverso per tornare a casa.Una volta arrivata,mi riposo un po',guardo la tv,poi ceno e vado a letto.

    Riflettendo sulla mia giornata,mi rendo conto che per una persona sulla sedia a rotelle risulterebbe un'impresa alquanto difficile e complicata svolgere le mie azioni quotidiane.Innanzitutto la prima difficoltà si riscontra nel mio palazzo,perchè anche se c'è l'ascensore,essendo troppo stretta non consente di entrarci con la carrozzina.Un'altra difficoltà è recarsi alla fermata dell'autobus e in particolare a salire sul pullman,perchè alcuni non possiedono apposite rampe.Poi un'altra difficoltà si ritrova per strada,perchè alcuni marciapiedi non hanno appropriate rampe,per permettere loro di salirci.Nella metropolitana invece anche se ci sono ascensori,sono troppo strette e poi c'è anche il montascale che spesso però non funziona.La stessa cosa vale per la funicolare,dove ci sono anche le scale,ma questa difficoltà può essere superata solo con l'aiuto di una persona di buon cuore.Mentre nella mia università ci sono sia ascensori e sia il montascale proprio per aiutare queste persone costrette a trascorrere la loro vita sulla sedia a rotelle!


    Ultima modifica di eleonora daniele il Dom Mar 18, 2012 1:16 pm - modificato 1 volta.
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    lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso) - Pagina 5 Empty Re: lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso)

    Messaggio  RITA MASSA Ven Mar 16, 2012 7:29 pm

    1) I disabili ,sono cittadini,sono persone come noi , ma spesso e volentieri non godono dei diritti che tutti noi abbiamo . I disabili devono poter affrontare la vita quotidiana con la massima tranquillità . Queste barriere non dovrebbero esisterci perchè tutti devono avere la possibilità di essere autonomi e di non dipendere necessariamente dagli altri .Si è perlato molto di Resilienza (ovvero la forza di volontà per poter superare le difficoltà)ma come fa un disabile ad affrontare le proprie difficoltà se nessuno si cura di lui? Come fa ad affrontare le proprie paure? Come fa a sentirsi realmente un cittadino a tutti gli effetti se la società non lo aiuta? I disabili non sono diversi da noi , ma sono uguali a noi , sono PARTE INTEGRANTE della nostra società e in quanto tali devono godere dei nostri stessi diritti . La società deve prendersi CURA di questi soggetti per dare loro la possibilità di raggiungere una piena AUTONOMIA . In questi ultmi anni si è parlato molto delle pratiche di inclusione e di come aiutare al meglio le persone con disabilità , ma in realtà tali NORME restano sulla carta e non vengono attuate praticamente infatti(vengono montati i montascale ma quest'ultimi non funzionano ) quindi se vengono attuate delle norme si deve costantemente verificare anche che queste ultime vengano applicate e non lavarsene le mani. Mi rifaccio dunque ad un proverbio in questo caso molto significativo ovvero:"TRA IL DIRE E IL FARE C'è DI MEZZO IL MARE".
    2) OROLOGIO
    Di solito mi alzo alle 7, scendo dal letto, vado in bagno (che ha la porta molto stretta ed anche un gradino ) quindi sarebbe impossibile per un disabile con la sedia a rotelle accedervi. Dopo essermi lavata mi vesto e sono poronta per uscire , tutto massimo in una mezz'oretta, mentre un disabile in casa mia ci metterebbe sicuramente di più date le difficoltà . Successivamente mi reco fuori e scendo due gradini abbastanza alti e anche stretti , immediatamente dopo i due gradini c'è una discesa molto ripida e anche mal ridotta e questo richiederebbe ancora altro tempo, per un disabile. Dopo essere uscita di casa per giungere alla stazione devo percorrere una strada dove le macchine corrono molto veloce e non ci sono marciapiedi con saliscendi (da nessuna parte)quindi un disabile sarebbe costretto a camminare con la sedia a rotelle in mezzo alla strada con le macchine che sfrecciano a tutta velocità rischiando anche la vita. Una volta giunta alla stazione aspetto il treno . Per accedere al treno devo salire due gradini e sono dentro ...operazione facilissima per me ma impossibile per persone con difficoltà. Lo stesso accade anche nei pullman; il PARADOSSO è che sia nei treni che nei pullman ci sono posti specifici per persone mutilate o con disabilità , ma la difficoltà per queste persone si presenta molto prima ovvero nel semplice atto del SALIRE. Lo stesso anche in funicolare dove ci sono delle porte strettissime per obliterare i biglietti . Una volta affrontato questo percorso mi trovo all'università . SEMPLICEMENTE UN DISABILE NON POTREBBE AFFRONTARE LO STESSO MIO PERCORSO PER GIUNGERE ALL'UNIVERSITà PERCHè PRATICAMENTE IMPOSSIBILE.
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    lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso) - Pagina 5 Empty Re: lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso)

    Messaggio  alessandra sorrentino Ven Mar 16, 2012 8:46 pm

    La nostra società non favorisce l'integrazione dei disabili. Pregiudizi,limitazioni strutturali,barriere architettoniche impediscono ancora a troppi disabili un'esistenza che sarebbe altrimenti soddisfacente. Molte città,non godono di tutte quelle strutture necessarie ad agevolare la vita quotidiana dei disabili: marciapiedi adeguati,accessi per disabili nelle strutture pubbliche:per esempio,prelevare del denaro presso uno sportello bancomat può diventare un'impresa impossibile!. Non basta nascondersi dietro la mancanza di fondi. Ciò che occorre è la volontà politica e amministrativa di chi ci governa e una maggiore sensibilità di tutti noi.



    Per quanto riguarda la mia giornata tipo: al mattino mi alzo,faccio colazione e scendo per recarmi all'università,prendo la cumana e la funicolare. Torno a casa,vado in palestra,studio ed esco. La difficoltà per un disabile inizia già dal mattino come ad esempio usufruire di mezzi pubblici.
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    Messaggio  mariarescigno91 Ven Mar 16, 2012 9:07 pm

    Viviamo in una società che verte totalmente sull'apparire e non sull'essere.Questo a mio parere,non solo è un modo erroneo di vedere la vita,ma addirittura va a denigrare chi in realtà presenta delle diversità,come i disabili.Secondo il mio pensiero le persone disabili hanno una forza che noi non potremmo mai avere,siccome pur non avendo alun tipo di problema fisico o di altro genere,ci sentiamo sempre inferiori e non osiamo mai spingerci oltre quelle che sono le nostre potenzialità.Loro invece,che per la società sono i diversi,quelli che vengono additati come strani,ci permettono di osservare ogni giorno come si possa affrontar la vita con coraggio,volontà e voglia di fare,ci permettono di capire che se qualcosa non ci è stato donato può essere sempre sostituito da qualcos'altro e ci fanno vedere in maniera concreta che tutto può essere possible.Allora a questo punto punto mi chiedo chi sono i veri diversi?Noi che ci sentiamo limitati non essendo per nulla?Oppure loro che pur avendo delle difficoltà evidenti sono capaci di fare tutto?
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    Messaggio  Maria Pia Palvelli Ven Mar 16, 2012 9:10 pm

    1. riflessioni
    LA lezione di oggi, come la prima ha ripercorso argomenti essenziali per evidenziare la "DISABILITà" ..Il video che maggiormente mi ha colpito è stato quello riguardante una stazione di Milano, perchè i problemi presenti in quella città , sono diffusi nella maggior parte dell' Italia.. Ripensando alle difficoltà incontrate,mi sono soffermata , al ritorno della lezione , alla stazione di napoli presente in Piazza Garibaldi, constatando che per un disabile usufruire di codesta vesuviana è alquanto complesso . sono presenti solo scale mobili a gradini e non a rampe , e scale in cemento. quindi il mio pensiero ancora una volta è andato a loro ponendomi questo quesito : è possibile che un disabile , che ha già di suo problemi debba essere vincolato da tante barriere architettoniche?? nooo!!! questo non va assolutamente bene , e soprattutto a mio avviso dimostra che la nostra società sia "egoista" dal momento che non si tiene ancora conto di quella parte di cittadini che, se pur in minoranza , hanno diritto a tutti i comfort , anzi dirò di più in una scala di priorità a mio avviso debbano essere presi in considerazione prima loro, che sono persone da tutelare e a cui permettere di non incontrare difficolotà .
    2.Orologio
    Solitamente mi alzo alle 7,30 , scendo dal letto( e già qui il disabile ha bisogno di sostegno), lo stesso vale per il bagno. Dopo essermi lavata mi vesto e mi preparo ad affrontare la mia giornata. già nel scendere il mio palazzo, un disabile incontrerebbe problemi , in quanto sono presenti una decina di gradini.per mia fortuna sono una persona alquanto dinamica e questo sicuramente mi dà la possibilità di gestire il tempo in modo molto più veloce di un disabile. una volta che sono per strada , raggiungo la vesuviana , ed ad essere sincera non credo che il disabile trovi problemi , in quanto sono presenti anche segnaletiche per i non vedenti, quindi i marciapiedi sono omologati e anche la stazione ,che possiede un'ascensore. Per accedere al treno quindi un disabile non incorrerebbe in difficoltà ma una volta giunti a Piazza Garibaldi la situazione cambia , proprio come ho già detto nel commento fatto precedentemente ...stessa identica cosa anche per la metro .Invece per quanto riguarda la funicolare ancora una volta è presente un'ascensore . Da questo momento raggiungo l'università , dove non sempre sono presenti tutti i comfort per un disabile .
    questa forse è solo una delle tante giornate che potrei raccontare, ma forse è l'unica che facendo giornaliermente mi da la possibilità di riflettere quanto sia difficile per un disabile compiere quelle azioni che rientrano nella normalità di ogni ESSERE UMANO.
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    lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso) - Pagina 5 Empty Re: lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso)

    Messaggio  Orsola Cimmino Ven Mar 16, 2012 9:38 pm

    Anche questa seconda lezione ha suscitato in me un grande interesse e una grande riflessione. Riflessione su tematiche che ci circondano, fanno parte di noi, della nostra vita quotidiana ma che molto spesso non diamo peso. I video che ci ha mostrato la professoressa a lezione, hanno evidenziato disagi che non sono solo presenti nel nostro paese, ma colpiscono molte città d'Italia. Il primo video riguarda la disabilità nella metropolitana di Milano e quindi le difficoltà a cui va incontro un disabile, in quanto non sono presenti strutture e mezzi adatti per le sue esigenze. Il secondo video, invece, ci mostra come viene trascorsa uan giornata da disabile in Italia e il terzo barriere architettoniche a Pistoia. Quello che ha maggiormente colpito la mia attenzione e ha preso il "sopravvento sugli altri" è il 2°video. Ci racconta di una signora che da giovane è stata vittima di un incidente stradale..Quello che evince è la sua naturalezza nell'affrontare gli ostacoli che le si presentano nel quotidiano, come ad esempio la macchina parcheggiata al posto sbagliato, difficoltà nel comprare anche il giornale, bancomat che impedisce di prelevare soldi, o ancora alla fermata dell'autobus autista che apre le braccia. Allora a questo punto ci si pone una domanda: come potrebbe un disabile abbattere queste barriere architettoniche che gli si presentano? Semplice...il compito è della società. Una società che tende al migliorismo e non faccia prevalere consumismo, egoismo e indifferenza...ma al contrario poter dare il nostro contributo e aiuto a chi ne ha bisogno. Importante è il rapporto con l'altro, quindi far si che si venga a creare questa relazione educativa tra Io/ Altro. Aiutare è importante, aiutarsi lo è ancora di più. Chi è la persona disabile? La persona disabile è un indiviudo, con una propria identità, con una propria connotazione, con delle caratteristiche proprie. E' un CITTADINO A PIENO TITOLO, e come tutti i cittadini gode degli stessi diritti e doveri e di pari opportunità. NON SI DOVREBBE DEFINIRE NESSUNO PER SOTTRAZIONE, SENZA PERDERE DI VISTA QUELLA CHE E' L'UMANITA', PERCHE' SI TRATTA DI PERSONE CHE SI CARATTERIZZANO PER CAPACITA' E NON PER QUELLO CHE NON SANNO FARE. Concludo dicendo che "è cambiato tantissimo da 30 anni a questa parte, ma tant altro ancora deve cambiare."



    Il mio Orologio

    Drin drin! Ecco che suona la sveglia..non sempre al solito orario perchè dipende dagli orari dei corsi da frequentare all'università. Mi alzo dal letto con una grande naturalezza e facilità, cosa che invece a una persona disabile risulti difficile e quindi questa è la prima barriera che gli si presenterebbe. Poi vado in bagno senza problemi, il disabile invece andrebbe incontro ad una grande quantità di ostacoli perchè c'è uno scalino appena si apre la porta del bagno e un altro per entrare nelle cabina-doccia. Mi lavo, mi vesto liberamente, cosa che invece un disabile andrebbe aiutato. Il mio armadio è molto alto e un disabile non può arrivarci. Poi faccio colazione, ho un piano rialzato in cucina ed ecco un'altra barriera per il disabile. Esco..il mio appartamento è al 4°piano, vi lascio immaginare la sfilza di scale che ci sono..quindi ennesima barriera per il disabile. L' ascensore è presente però è talmente stretta che al massimo c'entrano 2 persone li dentro..quindi figuriamoci se ci fosse spazio per un passeggino o una carrozzella. Mi reco in vesuviana, percorro 10 minuti di strada a piedi, per un disabile la cosa è molto più complicata visto il traffico esagerato che c'è,poi le strade sono strette e marciapiedi altrettanto stretti con dei sali-scendi. Arrivata in circunvesuviana, ci sono una marea di scale, l'arrivo di treni affollati e uno scalino anche per salire in treno. Ancora c'è la metro: una scala mobile con altrettanto scalini altissimi, quindi disabile ancora una volta impossibilitato. Stessissima cosa vale per la funicolare. Al ritorno il percorso è identico.
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    Messaggio  Marfella Valeria Ven Mar 16, 2012 10:52 pm

    Nonostante i numerosi progressi della tecnologia ancora oggi per via della cattiva manutenzione e delle leggi che ci sono ma non vengono applicate nel concreto, una persona disabile non può essere autonoma, è stato brutto vedere come nel video la persona per fare una cosa apparentemente semplice come salire/scendere le scale ha avuto bisogno di qualcuno che la prendeva in braccio. Una cosa che noi diamo così per scontato "l'autonomia" nel 2012 per una persona disabile è ancora una grande conquista da raggiungere.

    OROLOGIO:
    Preparazione
    Ore 8 sveglia
    Doccia__Problemi per il disabile ad entrare nella vasca avrebbe bisogno di qualcuno che lo aiuta (quindi ricadiamo in mancanza di autonomia)
    Mi vesto___Anche qui il disabile potrebbe aver bisogno di aiuto
    Colazione

    Uscita
    Esco di casa...
    Scendo le scale _Il disabile non potrebbe scendere in quanto nel mio palazzo non c'è l'ascensore e avrebbe bisogno di qualcuno che lo prende in braccio come nel video
    Esco dal palazzo__ Fortunatamente fuori al mio palazzo c'è uno scivolo quindi una persona disabile non avrebe problemi
    Scendo in strada e devo passare atrverso dei paletti_ Una persona con la sedia arotelle non riuscirebbe a passare
    faccio un percprso a piedi molto lungo per raggiungere la metropolitana__ Il disabile impiegherebbe molto tempo per raggiungere la metropolitana non calcolando lo sforzo di andare a piedi, potrebbe prendere un pulman ma come ben sappiamo non sono dotati degli appositi strumenti per la salita/discesa di un disabile
    Trasporto in metropolitana_Fortunatamente le fermate che faccio io sono attrezzate per l'accesso dei disabili
    Funicolare_assenza di scivoli e montacarichi per un disabile sarebbe impossibile accedervi
    Tragitto a piedi per raggiungere l'università__ A causa delle numerose auto vi sarebbero difficoltà per il disabile a procedere sul marciapiede

    Ritorno
    Percorso uguale__Quindi stesse difficoltà per il disabile

    A casa
    Studio
    Doccia__Barriera dell'ingresso al bagno
    Cena
    Mi metto al pc
    Vado a letto
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    lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso) - Pagina 5 Empty Barriere architettoniche

    Messaggio  Letizia Panariello Sab Mar 17, 2012 8:41 am

    Lab. 2
    Tre grandi città d’Italia: Milano, Roma e Pistoia , tre persone diverse ma accumunate da un’unica problematica : essere disabile e nello stesso tempo una vittima delle barriere architettoniche . Prima di vedere i video mostrati in aula confesso di non aver mai riflettuto sul fatto che la maggior parte dei luoghi che frequento non sarebbero adatti ai disabili, o perché mancanti di scivoli pedonali, pedane, montascale etc o perché queste apparecchiature sono presenti ma non funzionano correttamente . Riflettendoci mi rendo conto che questa situazione è davvero angosciante e rende schiavi chi si aggrappa a tutto pur di vivere normalmente , a chi nonostante le proprie difficoltà cerca di essere autonomo ;uscire per strada da solo, prendere l’autobus , andare in banca, al bar, o in farmacia. Questi disagi sono sentiti tutti i giorni e la cosa peggiore e che pur sapendo che a queste persone viene negato un diritto fondamentale: “quello delle pari opportunità” , nessuno fa nulla per migliorare , cambiare, rendere uguali. Dei video visti quello che mi ha colpito maggiormente e quello in cui la protagonista , una signora romana diventata disabile in seguito ad un incidente stradale, ci mostra la sua giornata tipo e le diverse difficoltà che incontra ,anche solo per attraversare la strada e risalire sul marciapiede ,sono davvero tante.


    GIORNATA TIPO:
    Mi sveglio alle Ore 7.00
    Doccia (e ciò sarebbe un problema per un disabile perché la doccia ha uno scalino abbastanza alto ), poi faccio colazione .
    Per uscire di casa devo scendere dei scalini , sono pochi ma sarebbero ugualmente un problema .
    vado all'università e il percorso richiede diversi mezzi :Il Trasporto per arrivare alla circumvesuviana avviene in auto e quella di mia madre è piccola e non saprei se ci fosse il giusto spazio per la carrozzella
    Per arrivare ai binari si deve percorrere una salita , arrivata a piazza Garibaldi esco dalla stazione (altre scali) raggiungo lo stazionamento degli autobus e cerco di farmi posto tra le migliaia di persone ( in questo punto ci sonotre problemi :1) l’autobus non ha una pedana per far salire un disabile 2) non tutti gli abitacoli hanno uno spazio destinato agli invalidi 3) l’autobus è sempre super affollato ed è un vero problema per noi “normali” figuriamoci per un disabile !)
    Arrivata alla mia fermata scendo e poi attraverso la Galleria Umberto I (altri scalini) poi raggiungo la funicolare e poi finalmente arrivo all’università .. la strada per il ritorno è la medesima .
    Letizia Panariello
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    lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso) - Pagina 5 Empty Laboratorio: Le barriere architettoniche

    Messaggio  Teresa Nazzaro Sab Mar 17, 2012 10:04 am

    Vedendo i tre video, ci si rende conto sempre di più che purtroppo le persone affette da deficit motori abbiamo non pochi problemi a svolgere le più semplici funzioni quotidiane.
    Penso sia necessario l'intervento degli enti locali che possano dare a queste persone la possibilità di vivere ogni giorno la propria vita.
    Non devono esistere barriere architettoniche di alcun genere perchè tutti hanno il diritto di svolgere le azioni della giornata con tranquillità.
    Non è una sedia a rotelle o delle stampelle a creare problemi dato che questi sono strumenti che sostituiscono gli arti e danno opportunità alle persone di potersi muovere, ma è la manchevolezza e il continuo "sentirsi occupati da altro" che purtroppo ci rende egoisti e insensibili ai veri bisogni altrui.

    2) L'orologio
    Preparazione :
    - Sveglia ore 6.00
    -Doccia ---Problemi per il disabile nell'entrare poichè la porta è piccola.
    -Mi vesto --- Difficilmente potrebbe raggiungere i piani dell'armadio poichè è alto.
    - Colazione.
    Uscita :
    - Esco scendendo le scale --- IL disabile deve essere aiutato poichè le scale non dispongono di un apparecchio in grado di farlo scendere.
    Trasporto :
    -Vado all'università
    Con il pullman --- il disabile non può salire per la mancanza di spazio e di pedane.
    Con la metro --- Vi sono scalini che rendono il percorso impraticabile per il disabile.
    Ritorno --- EGUALI DIFFICOLTA' INIZIALI
    Vado al corso di chitarra --- impossibile salire o scendere le scale poichè i gradoni sono antichi e impraticabili.
    Ritorno a casa --- Ancora problemi per raggiungere il citofono data la presenza dello scalino di marmo e dei 23 scalini per salire.
    Vado a letto --- Il disabile incontra difficoltà nel salire le scale a chiocciola e ad entrare in camera dato che i mobili ostruiscono il passaggio di un'eventuale carrozzella.
    lucia schiano lomoriello
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    lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso) - Pagina 5 Empty NOI E IL DISABILE.

    Messaggio  lucia schiano lomoriello Sab Mar 17, 2012 11:13 am

    Il termine disabilità, a volte viene sostituito da , diversamente abile. Chi ha una menomazione, deve considerare la propria vita in termini diversi da chi non ce l'ha, deve in qualche modo adattare quel percorso, o quel movimento, che vede fare in maniera istintivamente diretta, alla propria situazione, però dovremmo essere noi ad offrirgli un supporto. Questo mondo non è abbastanza sensibile da poter comprendere il disagio delle personi disabili al tal punto di non essere loro di aiuto nel momento di bisogno. Quello che dobbiamo cercare è, invece, la possibilità di allargare gli aiuti a una rete sociale.Il rapporto tra disabili e non disabili è spesso caratterizzato da una curiosità invadente e da una mancanza di attenzione per gli aspetti di privatezza che sono necessari per la vita di tutti.L’atteggiamento pietistico nei confronti di una persona disabile significa pensare sostanzialmente in termini di "poverino" , ed è una modalità di rendere l’altro stabilmente inferiore, subordinato.Il compianto per l’altro fa sì che l’altro diventi non solo disabile ma soprattutto marginale . Se un handicappato, ha bisogno di essere aiutato negli spostamenti, l’aiuto va fatto in maniera discreta Non abbiamo molte regole da osservare, ma alcune sono fondamentali come se c’è un posteggio con il contrassegno per persone disabili, rispettiamolo, laciando libero il transito sui marciapiedi e i portici, che spesso sono occupati da motocicli e bici che ostacolano il passgaggio della persona sulla carrozzella.Queste piccole regole nell’organizzazione della vita civile sono assolutamente trascurate nel nostro paese.Personalmente se mi mettessi nei loro panni , non avrei tutta quella forza per affrontare la giornatao almeno ne uscire distrutta. Sin dal mattino se io posso lavarmi molto facilità loro, troverebbero difficoltà in questo ,non solo, perchè il mio bagno è piccolo ma anche perchè non saprebbero dove appoggiarsi, un altro ostacolo sarebbero le tre rampe di scale per attingere all' uscita del palozzo , e i continui marciapiedi ostacolati o e di piccole dimensioni bloccando il transito a tale soggetti.Procedendo con i pullman e le stazioni ferrroviarie prive di strutture adeguate per salite e discese. In conclusione spetta alla società rispettare le normative già esistenti e di impegnarsi a quel vivere civile che ancora oggi viene a mancare perchè ci troviamo pultroppo ancora in una socierà individualista ed egoista che pensa al proprio bene e non al rispetto degli altri.
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    lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso) - Pagina 5 Empty Re: lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso)

    Messaggio  VALERIAILLIANO Sab Mar 17, 2012 11:22 am

    Nonostante la Legge Italiana preveda degli ausili e dei servizi per i disabili, ancora oggi nel 2012 esistono delle barriere architettoniche. La società si disinteressa delle difficoltà che il disabile è costretto ad affrontare durante l’arco della giornata. Nel video “GIORNATA DEL DISABILE IN ITALIA” abbiamo visto come una donna a causa di un incidente stradale che vive sulla sedia a rotelle, sia costretta a muoversi in uno spazio limitato. Non poter prendere l’autobus perché non è attrezzato di monta carico, oppure non poter entrare nei negozi perché ci sono degli scalini che impediscono il passaggio, per non parlare dell’indifferenza dei cittadini che parcheggiano le loro auto in luoghi non autorizzati bloccando gli scivoli a loro disposizione. L’errore sta nel considerare per “scontato” cose che in realtà non lo sono. Non è vero che TUTTI riescono a raggiungere la propria destinazione in maniera immediata e senza difficoltà. Prendo spesso il pullman per andare all’università e noto che questi ultimi sono dotati di un apposito spazio per i disabili, ma non prevedono il monta carico. Questo è molto triste. E’ forse chiedere troppo?. Il problema va risolto alla radice; come è possibile cambiare le cose, se sono per primi gli addetti ai servizi a disinteressarsi di questa problematica? Come dimostrato nel servizio delle Iene del 2007. Il 14.03.12, la sera stessa della lezione in aula, guardando questo programma ho notato un altro servizio, che parlava di un insegnante di sostegno della scuola media di Napoli considerato “il professore furbetto”, che durante l’orario di lezione anziché stare in classe con i suoi alunni disabili, si recava in un centro sportivo, per svolgere un secondo lavoro. Ciò non significa fare tutt’erba un fascio, perché fortunatamente ci sono anche insegnanti di sostegno che svolgono correttamente e con passione il loro ruolo. E’ fondamentale rispettare il disabile, la sua PERSONA, e non dimenticare che il disabile è soprattutto un CITTADINO e come tale deve avvalersi dei suoi diritti.



    Esercizio Orologio
    PREPARAZIONE
    Ore 7 sveglia.
    Colazione
    Doccia (in bagno c’è un piccolo scalino, e qui una persona con la sedia a rotelle avrebbe delle difficoltà, la prima della giornata)
    Mi preparo
    USCITA
    Scendo. Vivo in una casa a due piani, c’è una rampa di scale(seconda difficoltà).
    TRASPORTO
    Vado all’università. Prendo il treno. Alcuni hanno alle porte delle sbarre centrali che non permettono l’ingresso delle carrozzine, mentre altri prevedono degli scalini. Alla fermata dell’università ci sono dei sottopassaggi non attrezzati di monta carico. All’uscita della stazione non ricordo che ci siano degli scivoli per i disabili, anche perché sarebbe impossibile vederli essendo coperti e bloccati dalle macchine. Lo stesso discorso per il pullman, è impossibile l’ingresso della carrozzina a causa dell’inesistenza del monta carico.
    Uscita dall’università, torno a casa facendo lo stesso tragitto, e a meno che in mia assenza un miracolo abbia cambiato le cose, le barriere architettoniche sono sempre le stesse.
    Nel pomeriggio esco con le amiche e riconosco anche qui la presenza di barriere architettoniche.
    Rientro a casa, ceno e vado a letto.
    Ci sono edifici che non prevedono strutture per i disabili; per LORO il disabile NON esiste, MA non è così.

    [img]lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso) - Pagina 5 Img_1510[/img]
    [img]lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso) - Pagina 5 Img_1511[/img]


    Ultima modifica di VALERIAILLIANO il Gio Mar 22, 2012 8:42 am - modificato 1 volta.
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    lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso) - Pagina 5 Empty barriere architettoniche

    Messaggio  Fiorella Savino Sab Mar 17, 2012 11:39 am

    L'argomento che è stato trattato in aula e i video che abbiamo visto riguardo alle barriere architettoniche mi hanno lasciata senza parole .........
    Per un momento mi sono messa nei panni di queste persone ed ho capito che non è facile, non solo da un punto di vista fisico , ma sopratutto nella vita quotidiana ,affrontare gli ostacoli .
    E' sconvolgete vedere i disagi che incontrano i disabili lungo le strade , nelle metropolitane , ovunque.
    Si dovrebbero trovare delle soluzioni , perchè loro hanno gli stessi diritti nostri:
    OROLOGIO:
    sveglia ore 7:30 primo ostacolo doccia (gradino per entrare nella doccia)
    secondo ostacolo le scale del palazzo (visto che l'ascensore è quasi sempre rotta)
    terzo ostacolo autobus (non c'è la pedana )
    ore 9:00 arrivo all'università.
    Al ritorno stesse identiche difficoltà.
    Alle 16:00 vado a lavoro,nuova difficoltà metropolitana(ci sono scale per entrare)
    Seconda difficoltà nel palazzo dove lavoro non c'è l'ascensore
    Al ritorno stesse difficoltà
    Antonia Manguso
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    lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso) - Pagina 5 Empty Re: lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso)

    Messaggio  Antonia Manguso Sab Mar 17, 2012 11:40 am

    Inaccettabile. È il primo aggettivo che mi viene in mente per classificare la situazione nella quale vertono le nostre città riguardo i servizi che vengono offerti ad un disabile, nella fattispecie ad una persona che si trova a vivere su una sedia a rotelle. Troppe sono le barriere che limitano e, a volte, impediscono semplici spostamenti a chi non può muoversi sulle proprie gambe. Risulta allora difficile entrare in un negozio, difficile comprare un quotidiano in un’edicola, difficile prendere un comune mezzo di trasporto, difficile entrare in un palazzo per far, ad esempio, visita ad un parente. Quando poi a queste difficoltà si somma l’atteggiamento di indifferenza di molte, troppe persone, allora si scade nell’indecenza, nella rabbia, rabbia che conduce alla voglia di reazione, di denuncia. Ma a chi rivolgersi? A chi far presente le mancanze del territorio? Gli organi competenti cosa fanno per venire incontro alle esigenze di un disabile? Ci son tante nobili leggi che su carta rendono più semplice ed affrontabile la vita di chi ha limitazioni fisiche, ma se tali leggi non trovano poi riscontro e forma negli spazi che abitiamo, allora lecito è chiedersi: a cosa servono? Purtroppo a questi quesiti io non riesco a dar risposta. Ed è forse qui la nostra pecca: non saper rispondere perché spesso non consideriamo i disagi che non ci toccano, che vediamo lontani da noi. Eppure le difficoltà di chi è su una sedia a rotelle sono sotto gli occhi di tutti. Siamo distratti, troppo presi dai mille impegni che ogni giorno siamo chiamati a rispettare. Potremmo fermarci un attimo ed immedesimarci in chi è costretto a lottare contro ostacoli che diventano sempre più difficili da superare. Forse così si svilupperebbe quel po’ di sensibilità in più, necessaria per farci passare dalla stato di pura compassione a quello di azione e denuncia.


    OROLOGIO

    La sveglia varia dalle 5:30 alle 9 a seconda degli impegni che ho in mattinata (scendere dal letto sarebbe la prima difficoltà della giornata per un disabile). Mi lavo e mi vesto con calma. Esco di casa e mi trovo a dover scendere 5 gradini (seconda difficoltà) per raggiungere il portone del mio palazzo. Percorro 10 minuti di cammino a piedi (a tratti la strada risulta priva di marciapiede: terza difficoltà) per raggiungere la stazione della circumvesuviana, la quale è accessibile solo salendo 3 rampe di scale (quarta difficoltà). Dopo un’attesa di qualche minuto salgo sul treno. Una volta scesa dal treno (nel quale è quasi impossibile muovere anche un minimo muscolo a causa della troppa gente che vi è all’interno) alla stazione di Piazza Garibaldi a Napoli, mi dirigo verso la metropolitana (altro mezzo quasi impraticabile per una mamma con un passeggino, figurarsi per una persona su una sedia a rotelle: quinta difficoltà). Completato il tratto metropolitano, per uscire dalla stazione devo salire due lunghe rampe di scale e poi percorrere qualche metro a piedi (lungo una stradina dissestata e priva di marciapiede: sesta difficoltà) per raggiungere la stazione della funicolare, forse l’unico mezzo di trasporto, tra quelli che prendo, accessibile ad un disabile. Scesa dalla funicolare percorro qualche minuto di tratto stradale a piedi (lungo il quale vi sono diversi ostacoli costituiti da auto e motorini parcheggiati e assenza di marciapiede: settima difficoltà) per ritrovarmi poi all’università, edificio che ha alcuni spazi praticabili ed altri invece di difficile accessione (ottava difficoltà). Una volta finite le lezioni da seguire, rientro nel mio paese facendo lo stesso percorso sopra citato a ritroso (il numero di difficoltà così risulta raddoppiato). Rientrata a casa mi rilasso un po’, studio se ho voglia oppure esco con il mio ragazzo, o sbrigo qualche faccenda domestica o commissione (impossibile ora tenere un conto preciso di quanti ostacoli incontro se vado al cinema, oppure a mangiare una pizza o a fare una passeggiata lungo il mare, certo è che son tanti). Se esco rientro verso le 23:30, mi lavo, indosso il pigiama e mi metto a letto.

    ERIKA IARNONE
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    Messaggio  ERIKA IARNONE Sab Mar 17, 2012 11:41 am

    “La visione di questi video mi ha rimasto un attimo perplessa, poiché spesso capita che nella vita di tutti i giorni non poniamo l’attenzione su moltissime cose come gli ostacoli che i disabili sono costretti ad incontrare nella loro quotidianità. Marciapiedi senza scivoli, autobus senza ponti elevatoio, scale senza montacarichi, stazioni ferroviarie senza discese che darebbero la possibilità ai disabili di passare da una parte all’altra dei binari ma soltanto scale che ovviamente non potrebbero mai utilizzare, tutte queste sono le barriere architettoniche che i disabili incontrano nel tentativo di passeggiare semplicemente per la città. Secondo il mio punto di vista il neo della questione è proprio il menefreghismo di quelle persone che potrebbero fare qualcosa per cercare di alleviare, anche se minimamente, i problemi di queste persone sfortunate; il fatto è che se un problema fisiologico come la disabilità toccherebbe personalmente gli addetti all’assistenza dei disabili allora di corsa si ricorrerebbe alla reale e non fittizia assistenza, ma fin quando tali persone non provano i disagi e le difficoltà che scaturiscono dalla condizione di disabile, e che la mancata assistenza contribuisce a peggiorare, non potrebbero mai capire cosa significhi per le persone vivere una vita da disabili e dunque non sentendosi personalmente coinvolti in questi problemi non si cimentano nel prendere provvedimenti seri. Forse la mia è un’accusa un po’ cruenta ma assolutamente appropriata secondo il mio parere: e allora a tal punto spontaneamente pongo una questione che è più una specie di proposta: per risolvere il problema delle “barriere architettoniche” il centro assistenza per disabili non dovrebbe essere formato da persone disabili perché soltanto essi possono realmente sapere di cosa hanno bisogno per rendere la propria vita meno disagiata?”



    OROLOGIO:

    PREPARAZIONE:

    ORE 8 SVEGLIA

    DOCCIA ---------per un disabile risulta impossibile fare la doccia a causa dello scalino ma dovrebbe essere aiutato sempre da qualcuno.

    MI VESTO-----------per un disabile sarebbe difficile farlo visto che non ha forza nelle gambe per infilarsi un pantalone.

    COLAZIONE------------per un disabile sarebbe impossibile prendere la tazza in cui versare il latte perché il mobile è alto quindi c’è bisogno sempre di qualcuno che lo aiuti

    PREPARO LA BORSA PER L’UNIVERSITA’

    MI TRUCCO---------per una disabile sarebbe impossibile truccarsi dato che lo specchio nel mio bagno è in alto.

    USCITA:

    ESCO--------sarebbe difficile per un disabile uscire da casa mia dato che ci sono 3 scalini e non c’è lo scivolo.

    CAMMINO PER RAGGIUNGERE LA CIRCUMVESUVIANA-------sarebbe difficile per un disabile percorrere questa strada perché è mancante di scivoli per disabili e quindi gli toccherebbe camminare in mezzo alla strada con il pericolo delle macchine.

    SALGO SUL TRENO-------per un disabile sarebbe difficile farlo perché non c’è nessuna struttura allo sportello che gli consentirebbe di salire facilmente.

    ESCO DAL TRENO E SALGO LE SCALE DELLA STAZIONE---------sarebbe impossibile salire quelle scale perché non c’è né un montacarichi per disabili né una discesa.

    PERCORRO UN TRATTO DELLA STAZIONE PER RAGGIUNGERE LA METROPOLITANA-------------sarebbe davvero difficile per un disabile percorrere quel tratto perché è ricco di scalini e privo di strutture per far salire o scendere i disabili.

    SALGO SULLA METRO----------sarebbe impossibile per un disabile salire perché non c’è nessun ponte elevatoio che gli dia la possibilità di salire o scendere dalla metro.

    SCESA DALL A METRO PERCORRO LA STRADA CHE MI PORTA FUORI LA METROPOLITANA----------sarebbe impossibile per un disabile percorrere questa strada perché anche questa è ricca di scale senza strutture per disabili.

    PERCORRO LA STRADA CHE MI PORTA ALLA FUNNICOLARE---------sarebbe difficile per un disabile percorrerla visto che è molto dissestata e con marciapiedi alti senza scivoli.

    SALGO LE SCALE CHE MI PORTANO ALLA FUNNICOLARE--------anche in questo caso per un disabile è difficile salire o scendere da queste scale perché sono prive di montacarichi per disabili.

    SALGO SULLA FUNNICOLARE

    SCENDO DALLA FUNNICOLARE

    PERCORRO LA STRADA PER ANDARE ALL’UNIVERSITA’

    RITORNO

    STUDIO

    VADO IN PALESTRA IN MACCHINA------------per un disabile sarebbe molto difficile salire nella macchina di mio padre perché essendo una multipla è molto alta.

    N.B per un disabile sarebbe difficile o impossibile fare gli esercizi fisici che faccio io perché ovviamente le sue capacità motorie sono molto limitate.

    RITORNO IN MACCHINA A CASA.

    VADO A LETTO----------per un disabile sarebbe impossibile andare nella stanza da letto perché si devono salire 19 scalini.


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    nunzia apicella


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    lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso) - Pagina 5 Empty TUTTO E" FINALIZZATO A RENDERE AUTONOMO ED EMANCIPATIVO IL DISABILE?

    Messaggio  nunzia apicella Sab Mar 17, 2012 11:52 am

    La risposta a questa domanda purtroppo appare scoraggiante o per meglio dire negativa .Non esiste AUTONOMIA ed EMANCIPAZIONE per il disabile. Se dovessimo pensare alla società nel 2012, sicuramente la vedremo positivamente in quanto tutto gira intorno alla tecnologia. Sono state aperte le porte a nuove culture, a nuove religioni e a nuovi paesi, ma nonostante ciò nella società italiana i politici oltre che a pensare alle loro auto blu, allo spread e alle loro comodità, escludono totalmente lo svolgimento della vita di un disabile. Io ho citato i politici “TUTTI” perché loro oltre a fare i disegni di legge e a parlare di un’economia adeguata non comportano nulla di ottimale nella società. L’Italia infatti è il paese con più leggi sulla disabilità ma di tutte queste , poche sono state applicate. La mia rabbia va a loro perché oltre ad avere una vita comoda secondo me non si sono mai soffermati a pensare ad una giornata tipo di un disabile. Tra i tanti problemi che vincolano il disabile, è necessario parlare delle barriere architettoniche. Nel 2012 infatti, è impressionante pensare che oltre a vivere con un determinato problema egli debba preoccuparsi anche di non poter usufruire di un semplice trasporto pubblico o di non poter assaporare il sole caldo di una giornata primaverile senza alcun problema, perché ostacoli come marciapiedi e scivoli per salita e discesa sono vincolati e bloccati dalle auto parcheggiate, o ancora il montascale in stazione non in funzione debba rendere ancora più difficoltosa la sua giornata. In questa vita frenetica, a chi non è mai passato per la mente: “Se io fossi un disabile come avrei dovuto comportarmi?” “Come sarei dovuto uscire per andare a lavoro?” “Quante barriere incontro sul mio cammino?”. Ecco poniamoci tutti quanti queste domande e troviamo una risposta. Prima quando si pensava ad un disabile , si pensava ad un individuo diverso, ad un individuo agli estremi della società, oggi invece grazie alla solidarietà (non intesa in termini di pietà) e grazie all’approvazione di alcune leggi il disabile ricopre a pieno tutte le caratteristiche di un uomo “normale”. La differenza sta solo nell’aspetto fisico e spesso salutare, ma l’uomo “abile” e il “disabile”, a livello umano sono assolutamente a pari passo tra di loro. La società ha accolto il disabile ma solo in parte , ma nonostante ciò egli si è saputo integrare, l’integrazione stessa significa guardare totalmente alla globalità della persona , quindi non bisogna fermarsi ad una sedia a rotelle per capire cosa c’è dall’altro lato, non bisognerebbe mai definire il disabile per sottrazione, l’integrazione infatti permette di ricercare principalmente il rapporto con l’altro, integrare è sapere inserire una persona o un gruppo in un ambiente in modo che ne diventi appunto “ PARTE INTEGRANTE”. Noi tutti dovremmo garantire il rispetto della loro dignità, ma fin quando esisteranno persone che se ne fregano altamente degli altri , anche se nel suo piccolo il disabile riuscirà a realizzarsi non solo lavorativamente, avrà sempre qualche ostacolo da superare,dal momento in cui le sue difficoltà di movimento verranno vincolate in ogni passo che compirà. Quindi fin a quando non verranno distrutte le barriere architettoniche e l’indifferenza di qualcuno, il disabile non riuscirà mai a vivere nella sua “AUTONOMIA”.
    LE MIE DIFFICOLTA’ NELLO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA’ QUOTIDIANE
    ORE 7.30
    Mi alzo
    Doccia veloce, faccio colazione
    Scendo da casa e arrivo in stazione senza alcuna difficoltà
    ORE 9.00
    Arrivo all’università
    Corro a prendere posto per seguire la lezione
    Faccio una pausa uscendo dall’aula
    ORE 15.00
    Torno a casa
    Mi riposo
    Studio
    ORE 20.00
    Cena
    Esco per prendere un caffè con le amiche
    ORE 23.00
    Vado a letto


    LE DIFFICOLTA’ DI UN DISABILE NELLO SVOLGIMENTO DELLE MIE ATTIVITA’ QUOTIDIANE
    ORE7.00
    Mi alzo scendo dal letto primo ostacolo: la porta troppo stretta per la mia sedia a rotelle, arrivo in bagno ecco il secondo ostacolo c’è lo scalino. Faccio colazione dopo un’oretta circa tra la doccia e il vestirsi. Scendo da casa, abitando in una casa al primo piano privo di ascensore devono prendermi in braccio per arrivare giù in cortile, avendo la stazione vicino casa mia arrivo li’ velocemente , ma l’ostacolo più grande è arrivare sul binario perché nella mia stazione non ci sono montascale e avrei quindi bisogno di chi mi aiutasse.
    ORE 9.30
    Arrivo alla stazione a Napoli, fortunatamente ci sono gli ascensori che mi portano giù. Da qui seguono poi gli scivoli e diciamo che quasi con tranquillità arrivo all’università. Anche qui ritrovo l’ascensore che mi porta al piano desiderato. Successivamente mi posiziono nel mio banchetto appositamente preparato e seguo la lezione. La pausa arriva anche per me, ma a differenza di altre persone non vado fuori perché mi ci vorrebbe troppo tempo e rischierei di arrivare già a lezione inoltrata.
    ORE 15.00
    Scendo giù dall’università e mi ritrovo a superare parecchi ostacoli in quanto scendendo dal marciapiede lo scivolo che di mattina era accessibile lo ritrovo bloccato da una macchina parcheggiata e per questo motivo devo ritornare indietro e trascinarmi giù per la strada, la quale è molto stretta e trafficata e rischierei di farmi male tra le auto. Dopo tanta fatica giungo alla stazione e mi trascino velocemente sul binario per non perdere il treno anche qui questi sono privi di salita e discesa,ed una volta posizionatami nello spazio appositamente fatto per me si sta scomodi perché il treno come sempre è super mega affollato.
    ORE 17.30
    Scendo dal treno con le stesse difficoltà che ho incontrato al mattino, ma li ritrovo mia madre che mi viene incontro.
    ORE 18.00
    Arrivo a casa mi aiutano prendendomi in braccio e finalmente eccomi giunta tra le mura domestiche, mi riposo e studio per quanto ce la possa fare.
    ORE 20.00
    Ceno e vado successivamente a letto senza uscire, perché sarei vincolata e non mi andrebbe di scomodare ancora i miei familiari per aiutarmi a scendere e poi a risalire.
    SFIDO CHIUNQUE A VIVERE COSI’!!!!
    Dopo queste riflessioni approfondite, e dopo essermi impersonificata in una persona cosi’’ vincolata, mi sento davvero giù di morale, ma nello stesso tempo mi sento anche tanto fortunata perché sono una persona abile. DISABILE CI SI NASCE , MA CI SI Può ANCHE DIVENTARE , QUINDI NON BISOGNA IN QUESTA VITA DARE TUTTO PER SCONTATO.

    raffaella piccolo
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    lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso) - Pagina 5 Empty integrazione: grande parola !!!!!!!

    Messaggio  raffaella piccolo Sab Mar 17, 2012 11:56 am

    A casa di amici, durante un pranzo si parla di Dio e della fede, Antonio, un ragazzo che da circa 15 anni si trova costretto su una sedia a rotelle perché affetto da distrofia muscolare, si arrabbia perché, pur avendo una fede abbastanza forte e la voglia di frequentare la chiesa , si trova a non poter entrarci in quanto quella del suo paese (ma anche quelle vicine), ha una gradinata (barriera)architettonica, che non gli permette l’ingresso….
    È vero ci sono tante persone che si offrono di aiutarlo ma per lui è una forte umiliazione farsi prendere di peso come un mobile da spostare o come un bambino ancora non in grado di camminare.
    Durante la visione dei vari video mi ha colpito, in particolare , la ragazza del video n.1 che non riesce ad arrivare alla metro se non dopo tante peripezie e grazie all’aiuto di passanti, non certo del personale della metropolitana, e mi ha subito riportato alla mente il caso di Antonio che pur avendo una casa a sua misura, non riesce ad andare oltre, perché strade, palestre, scuole, bar non sempre sono privi di barriere architettoniche, nonostante ci sono leggi che da oltre venti anni (legge n. 13 del 1989) le vietano.
    Si parla tanto di “normalità” del disabile, del fatto che nessuno può essere definito “per sottrazione” o peggio ancora “etichettato”, e poi ci troviamo a vivere in luoghi difficilmente praticabili anche da chi si può definire “normale” dove i semplici gesti quotidiani come suonare un citofono, fare un prelievo al bancomat ,entrare in farmacia,diventano impossibili . Sicuramente, una città che pensa un po' di più anche alle esigenze della persona con disabilità, che è sempre e comunque un cittadino con i suoi diritti e doveri, è una città migliore, dove sarà anche più bello vivere. E' necessario, perciò, insistere contemporaneamente nell'opera d'informazione e in quella di sensibilizzazione, allo scopo di ridurre le vere barriere, quelle psicologiche, che mantengono lo stato di emarginazione sociale, civile e lavorativa dei soggetti disabili.
    Orologio….
    Una mia giornata tipo:
    mi sveglio con un po’ di fatica alle 6, mi preparo molto velocemente e.. fin qui non troppi problemi se io fossi disabile perché la casa pur essendo piccola è abbastanza comoda.
    Ora inizia il vero problema: devo prendere la macchina in garage per andare alla fermata del pullman che passa alla 6:45, trovo il parcheggio giusto in tempo !! Per fortuna i nostri autobus non sono troppo vecchi e hanno diversi confort ( tranne lo spazio necessario e le pedane per le carrozzine!!), ma il percorso Montefusco -Napoli è di circa 90km e soprattutto ad inizio settimana il viaggio si fa in piedi . Arrivata a piazza Garibaldi ,già stanca, prendo la metropolitana ,sempre super affollata e con la completa assenza di personale a cui chiedere qualche informazione, per poi prendere la funicolare, fare un tratto a piedi e finalmente all’università ( sono ormai le 9.30);al ritorno l’iter è lo stesso .
    ….Sinceramente immedesimarmi e fare le stesse cose da disabile lo ritengo veramente difficile ,anzi praticamente impossibile e se non voglio rinunciare all’università dovrò inventarmi qualcosa…… MA COSA?????
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    Stefania Tufano


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    lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso) - Pagina 5 Empty Re: lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso)

    Messaggio  Stefania Tufano Sab Mar 17, 2012 11:59 am

    Da questi video si evince di come la condizione di un disabile sia sempre più critica e di come il concetto di INTEGRAZIONE, sia distante anni luce. In classe abbiamo affrontato proprio questo termine :" INTEGRAZIONE", come valorizzazione delle capacità individuali. Bisogna guardare la persona nella sua globalità, non soffermandoci solo a ciò che non è in grado di fare, ma soprattutto a ciò che potrà fare... la globalità è mettere in condizione l'individuo permettendogli di fare tutto, ma se le leggi non funzionano bene, come si fa a mettere in condizioni favorevoli un disabile? Ci vorrebbe una maggiore sensibilità da parte delle istituzioni, non si fa altro che parlare, parlare e ancora parlare, come si suol dire " tutti sono bravi con le parole, ma con i fatti non si vede nulla". Bisogna parlare di meno e agire di più, alla fine penso che basta un pò di buon senso e volontà, purtroppo gli interessi sono tanti e i politici convergono i finanziamenti su cosa ci vanno a guadagnare di più, deviandoli in altri lavori pubblici e fregandosene del problema in cui vanno incontro queste persone...Ad esempio io abito a Ischia, da un mese a questa parte si stanno facendo lavori ovunque, ma secondo voi questi lavori sono per uno scopo proprio o per scopo integrativo da parte del disabile nell'ambiente? in cosa consiste fare dei marciapiedi da capo e farli più stretti di prima? io rimango basita di fronte a tutto ciò, il vero problema è che mai nessuno si è messo per un momento nei panni di un disabile...

    La mia giornata napoletana:
    Mi sveglio in base agli orari delle lezioni, vado in bagno, primo ostacolo per un disabile, perchè è molto piccolo ed è difficile muoversi (trovo difficoltà persino io); preparo un caffè veloce con le mie coinquiline, secondo ostacolo, poichè la cucina è molto stretta... esco di casa e qui si presenta il terzo ostacolo, abito al quinto piano di un palazzo privo di ascensore e per un disabile non sarebbe un grande problema ma grandissimo...fino a quando si parla di bambini disabili, ci sono i genitori che lo aiutano nelle sue azioni quotidiane, ma poi quando il bambino cresce e i genitori invecchiano, il ragazzo come farà? sarà costretto a vivere un ergastolo a vita, è una bruttissima espressione ma è così...continuando il mio percorso verso l'università si incontrano altri ostacoli: arrivata al cancello del palazzo devo percorrere un tratto a piedi e subito dopo salire delle scale e questo sarebbe un ulteriore ostacolo; attraverso la strada e mi incammino verso la funicolare di Via Roma, l'ostacolo che potrebbe incontrare un disabile sono gli scalini della funicolare,scesi da quest'ultima,ci sono delle apparecchiature che fin'ora hanno funzionato bene, che permettono il disabile di raggiungere la destinazione, in questo caso l'università, la quale è munita di ascensori permettendo il disabile di raggiungere qualsiasi piano... finite le lezioni ci sono le stesse barriere anche al ritorno...

    Miriana Medaglia
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    lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso) - Pagina 5 Empty "Hai preso il mio posto, ora prendi anche il mio handicap"

    Messaggio  Miriana Medaglia Sab Mar 17, 2012 12:13 pm

    1) Egoismo. Questo è sicuramente ciò che colpisce e traspare di più da questi video e purtroppo siamo tutti un pò "egoisti" semplicemente perchè non vivendo il disagio di tante persone non riusciamo ad immedesimarci nella loro condizione. Come parcheggiamo l'auto, impedendo di fatto l'accesso alle pedane per disabili, è solamente uno dei tanti esempi del disinteresse e della mancanza di attenzione che dimostriamo quotidianamente. Nel video è tristemente chiaro come nel 2012 vi siamo ancora così tante barriere e così tanta indifferenza che queste persone devono frontare ogni giorno (basti pensare alle pedane mobili non funzionanti o in molti casi inesistenti, all'assenza di ascensori in luoghi pubblici, ecc..), ma forse l'ostacolo più diffiicile da superare è proprio l'egoismo di tanti di noi che ci consideriamo "normali", e che dovremmo invece imparare ad essere più solidali e ad immedesimarci di più in chi non ha più, come noi, il dono delle gambe.

    2)OROLOGIO
    -Mi sveglio alle 8 e scendo in fretta dal letto --> Mi sveglio alle 7 e devo chiedere aiuto a mia madre per scendere dal letto
    -Mi lavo e mi vesto per andare all'università --> Mi lavo con qualche difficoltà e ho bisogno dell'aiuto di qualcuno per indossare i jeans
    -Scendo in fretta le scale di casa e vado alla stazione --> per fortuna abito al piano terra e per uscire dal mio palazzo ci sono le pedane quindi posso farcela da sola
    -Prendo in fretta il treno e scendo velocemente per non perdere la metro --> mio padre mi aiuta a salire sul treno e qualcun altro mi aiuterà a scendere. Per prendere la metro devo usare l'ascensore e questo mi fa perdere molto tempo
    -Arrivo all'università e mi reco in aula --> arrivo all'università che fortunatamente non impedisce i miei spostamenti d'aula
    - Nel ritorno a casa faccio lo stesso frenetico percorso --> nel tornare a casa devo continuamente prendere gli ascensori o le pedane mobili che non sempre funzionano; in questo caso deco aspettare qualcuno che pazientemente mi aiuti
    -A casa faccio una doccia e prendo l'auto per uscire con le amiche --> a casa ho bisogno di aiuto per entrare e uscire dalla vasca e per vestirmi. Poi aspetto le mie amiche che mi vengono a prendere e mi aiutano a salire in auto.
    - Torno a casa e mi metto a letto --> cerco di non fare troppo tardi nel tornare a casa perchè ho bisogno di qualcuno che mi aiuti a salire sul letto.
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    lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso) - Pagina 5 Empty Re: lab. 2 - Barriere architetoniche (esercizio Orologio) (chiuso)

    Messaggio  Angela Ascanio Sab Mar 17, 2012 12:18 pm

    Questi video sono un ulteriore conferma di quanto sia assurdo che ancora oggi(epoca della super tecnologia) esistono numerose barriere architettoniche,che impediscono o rendono complicato lo spostamento alle persone diversamente abili.non permettendo a loro di muoversi liberamente come tutti noi ...annulando totalmente la loro indipendenza,facendoli sentire in questo modo DIVERSI!!!!
    Chi ha qualche svantaggio ha la stessa dignità umana dei cosiddetti normali e ha diritto al massimo rispetto e considerazione.Hanno il diritto,in quanto persone come tutti di poter prendere qualsiasi mezzo di trasporto e di poter entrare in qualsiasi negozio senza sentirsi diversi!

    Orologio:
    Devo dire che all'inizio mi è sembrato molto difficile, mi sentivo in difficoltà nel mettere a confronto la mia quotidianità,le mie abitudini con la vita di un disabile.Tale esercizio è stato quindi per me motivo di grande riflessione!
    Esaminando la mia giornata tipo e confrontandola con quella di un disabile ho potuto osservare di quanto potesse essere difficile svolgere la quotidianità da parte di una persona disabile.
    Se un disabile dovesse vivere una mia giornata troverebbe difficoltà all'istante!
    06:00 sveglia
    06:10 colazione
    06:20 doccia e mi vesto
    07:10 aliscafo per Napoli
    08:15 arrivo a Napoli
    08:25 Funicolare per raggiungere l'università
    09:30-13:30 seguo i corsi
    13:45 Funicolare
    14:30 aliscafo per Ischia
    15:45 casa/studio
    18:30 caffè/aperitivo time
    21:00 cena
    23:00 vado a letto
    Numerose sono gli ostacoli che incontrerebbe un disabile:per andare in bagno devo salire un gradino,lo stesso per accedere alla vasca.Per raggiungere l'università come potete leggere prendo vari mezzi di trasporto che non permettono al 100% di far muovere liberamente un disabile.I luoghi che frequento come bar,pizzerie,pub,discoteche non sono del tutto a norma per ospitare persone diversamente abili.
    Prima di seguire questo corso nn mi ero mai interessata dei mille ostacoli ke le persone disabili incontrano durante la giornata.Che dire mi lamento sempre per piccole cose come un pò di traffico ho il ritardo dell'aliscafo......ma dopo questa esperienza mi rendo conto che sono davvero fortunata!!!!


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