L'inizio di questa lezione è stato molto significativo,è stato strano immedesimarsi nei “panni” di coloro che non hanno la vista,ma c’è da dire che noi non potremo mai capire cosa provano queste persone. Quando mi è stato detto di bendarmi mi sono sentita persa ,privata della cosa più importante cioè la vista. Ogni rumore,anche se minimo,risuonava nelle mie orecchie sempre piu forte.
Tra le poesie che la professoressa leggeva quella che mi ha colpito di più è stata l’Angelo del signore:
Madre mia, i tuoi occhi traboccano e specchiandomi in essi mi sento morire… Padre mio, le tue labbra sussultano soffri per me e questo mi fa impazzire… Mi sforzo di parlare ma a fatica capite il mio dire, mi sforzo di camminare ma per terra vado sempre a finire… Per il mondo sono solo un “diversamente abile” persona debole, un fardello inutile… Per voi invece sono un fiore delicato nato segnato da un destino sciagurato. Vi sentite come in colpa per la mia diversità e non cogliete l’insegnamento che la mia vita dà. Quando mi abbracciate forte sento il vostro amore infinito e io sorrido, poiché chi sono non l’avete ancora intuito.
In questa poesia la persona afferma di essere per il mondo solo un diversamente abile ,una persona inutile;C’è racchiusa tutta la sua sofferenza.
La 2° poesia che mi ha colpito è Chiamami per nome:
Non voglio più essere conosciuta per ciò che non ho ma per quello che sono: una persona come tante altre. Chiamatemi per nome. Anch’io ho un volto, un sorriso, un pianto, una gioia da condividere. Anch’io ho pensieri, fantasia, voglia di volare. Chiamatemi per nome. Non più: portatrice di handicap, disabile, non vedente, non udente, cerebrolesa, tetraplegica. Forse usate chiamare gli altri: “portatore di occhi castani” oppure “inabile a cantare”? o ancora: “miope” oppure “presbite”? Per favore abbiate il coraggio della novità. Abbiate occhi nuovi per scoprire che, prima di tutto, io “sono”. Chiamatemi per nome.
In questa poesia c’è un desiderio che accomuna tutti i disabili,quello di essere conosciute per ciò che sono e non per ciò che non hanno.
Questo laboratorio per me è stato molto importante,mi ha fatto capire che le cose importanti della vita sono altre,non solo vestiti nuovi ,cellulari o altre cose materiali. Non dobbiamo soffermarci sulle cose banali ma bisogna pensare che ci sono persone che non possono godere di ciò che è indispensabile per la vita.
Poi abbiamo continuato il discorso sulle tecnologie integrative soffermandoci in particolar modo sulle tecnologie come potenziamento(le protesi organiche)e sulle tecnologie abilitanti(computer e sostegno).
Naief Yehya afferma che per tecnologia come potenziamento si intende l'inserimento di dispositivi e strumenti di controllo meccanici ed elettronici nel corpo destinati a riparare,accrescere e migliorare il nostro fisico. Si include anche l'uso di sostanze anaboliche,come il doping.Queste sostanze possono causare tumori,infarti,depressione e impulsi suicidi.
Le tecnologie abilitanti invece sono in grado di abilitare nonostante la propria determinata dis-abilità in una data azione. Queste tecnologie si interessano di fornire a molti deficit fisici dei completamenti,dei veri e propri prolungamenti delle funzioni del proprio corpo.
Infine abbiamo affrontato il tema dell'arte e disabilità analizzando alcuni dipinti:
Il ragazzo zoppo di Ribera,un ragazzo disabile ma che continua chiedere l'elemosina sorridendo;
La donna barbuta di Ribera,sembra un uomo ma in realtà è una donna con problemi ormonali che allatta un bambino;
Il ritratto della ballerina Anita Berber che rappresenta una donna malata e drogata;
Quello che mi ha colpito di piu e il quadro di Otto Dix "giocatori di skat"il quale ritrae 3 militari che si incontrano dopo la guerra e giocano a carte.Mi ha colpito perche i 3 militari essendo privi di braccia,gambe riescono comunque a giocare in modo normale.
Il 1° sulla sinistra non ha il braccio destro,ha una protesi in legno al posto della gamba sinistra,ha anche un problema all'udito infatti ha un apparecchio acustico e non ha un occhio;Al 2° manca una parte del craneo e ha le portesi alle gambe;infine il 3° non ha la mano destra e ha una protesi alla mandibola.