Pedagogia della disabilità 2012

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Pedagogia della disabilità 2012

Pedagogia della disabilità (2012)- Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti


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    lab. AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio)

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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) Empty lab. AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio)

    Messaggio  Admin Lun Apr 16, 2012 11:56 am

    lab AVATAR
    FORUM ESERCIZIO
    RISPONDI AD UNA DELLE SEGUENTI DOMANDE UTILIZZANDO PARTE TEORICA E LABORATORIO
    1- LA TECNOLOGIA COME ATROFIZZAZIONE O COME POTENZIAMENTO?
    2- REALE E VIRTUALE - RIFLESSIONI SUL VIRTUALE PER LA DISABILITà
    UTILIZZA UN AUTORE, UN LIBRO, UN ARTICOLO PER SVILUPPARE UN TUO RAIONAMENTO SU UNO DI QUESTI DUE TEMI RIFACENDOTI ALLA PARTE TEORICA.
    DAI UN TITOLO ALLA TUA RIFLESSIONE
    ES. ENCICLOPEDIA
    VIRTUALE PER DISABILI
    ATROFIZZAZIONE TECNOLOGIOCA
    OPPURE I DISABILE IN CHAT
    LA DOCENTE
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    Ultima modifica di Admin il Gio Apr 19, 2012 2:52 pm - modificato 3 volte.
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    donatella tipaldi


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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) Empty la tecnologia.....

    Messaggio  donatella tipaldi Lun Apr 16, 2012 1:05 pm

    la lezione di oggi mi ha portata a riflettere molto sui cambiamenti che stanno investendo la mia generazione! e noto che rispetto alle generazioni passate, siamo tutti, adulti e bambini, succubi delle nuove tecnologie!ovviamente ci sono i pro e i contro! non lo metto in dubbio... però penso che i miei nonni, per fare un esempio, vivevano molto meglio! in ogni caso, penso che l’uso delle tecnologie informatiche per aiutare le persone disabili è un campo in continua crescita e in continuo movimento,e consente di offrire maggiori possibilità a terapeuti e pedagoghi, che si occupano della riabilitazione (fisica o cognitiva) di soggetti divenuti disabili in seguito ad
    una malattia o ad un incidente, oppure dell’assistenza a soggetti che soffrono di deficit cognitivi, sensoriali o motori congeniti o acquisiti.non ero molto informata circa le tecnologie intese come sostegno per i disabili, di conseguenza ho deciso di superare questo mio "limite", scoprendo che le caratteristiche salienti che un sistema informatico di supporto deve avere sono:
    - possibilità di evidenziare chiaramente il passaggio da uno stato di funzionamento
    all’altro (ad es. da schermata a schermata, etc.)
    - consentire all’utente di tornare in modo facile alla condizione corretta di
    funzionamento al verificarsi di un errore
    - consentire all’utente di utilizzare tutte le funzioni principali senza sforzo
    - richiedere breve tempo per l’addestramento all’utilizzo
    appare chiaro quindi che attualmente, ci troviamo a vivere una realtà "governata" dalle tecnologie,per cui,in tal senso,lo sviluppo tecnologico rappresenta una sorta di processo che velocizza l' evoluzione.da tutto questo scaturisce una conseguenza notevole nel rapporto tra l'uomo e la tecnologia,perchè il corpo finisce con l'essere definito come obsoleto. cioè, siamo portati a credere che il corpo non sia in grado di ovviare le nostre esigenze, i nostri bisogni, i nostri desideri, legatI alle aspettative che abbiamo creato (ANCHE A CAUSA DEI MEDIA E DEI M ODELLI CHE CI PROPONGONO!).
    quindi un difetto delle nuove tecnologie, a mio parere, può essere l'egoismo umano che genera nelle persone! e credo sia necessario ridefinire il concetto, il valore del corpo e e il successivo e inevitabile rapporto tra uomo e teconologia affinchè si possa ri-tornare a rendere serena (come all'epoca dei miei nonni) la nostra vita!
    considero molto interessante il saggio di Granelli perchè parla del paradigma dell'incompletezza e dell' idea dell'imperfezione dell'uomo.
    credo che lo sviluppo tecnologico ha consentito all'uomo di diminuire e di risolvere,anche se in parte, i propri limiti e le proprie debolezze, quindi per me le tecnologie potenziano l'uomo solo in caso di reale necessità e non per motivi banali e futili.
    Quindi,per me,è giusto ricorrere alla tecnologia ma solo se questa è utilizzata come mezzo di aiuto,di supporto!e per quanto possa sembrare incoerente, credo che la tecnologia sia sinonimo di atrofizzazione nel momento in cui rende le persone passive, e quando essa diventa alienante!si, questo è un rischio che corriamo noi tutti perchè la tecnologia in continuo divenire sta diventando una dipendenza a tutti gli effetti...
    proprio perchè gli strumenti tecnologici influenzano il nostro corpo e le sue facoltà investendo molteplici livelli:da quello psicologico a quello culturale, fisico, biologico.
    in sintesi, credo che come tutte le cose, la tecnologia debba essere utilizzata con moderazione!


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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) Empty virtuale per i disabili

    Messaggio  anna di maggio Lun Apr 16, 2012 1:46 pm

    Oggi in aula abbiamo affrontato l'argomento su l'Avatar e abbiamo assistito alla visione di alcuni video come proprio il film Avatar un film di fantascienza del 2009
    che utilizza una nuova generazione di effetti speciali....

    Ancor più che per gli adulti, quando si ha a che fare con bambini disabili, la realtà virtuale per la riabilitazione rappresenta una novità efficace. Si tratta di un insieme di tecnologie che permettono di creare un cosiddetto ambiente virtuale in cui si svolge la riabilitazione da disabilità di tipo motorio, cognitivo e sensoriale attraverso l’immersione visiva e uditiva.
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) Empty TECNOLOGIA VS TECNOLOGIA.. le tecnologie a confronto(PRO E CONTRO)

    Messaggio  Giovanna Di Francesco Lun Apr 16, 2012 2:32 pm

    Oggi in aula abbiamo affrontato un nuovo argomento, che riguarda la tecnologia,è sono emersi termini come :Smaterializzazione,(ovvero l'assenza del corpo in rete, che poi come abbiamo già visto non esiste una assenza materiale), Dematerializzazione , ma anche tecniche abilitanti, sono tecniche che aiutano, abilitano un soggetto a fare un qualcosa che non possono fare da soli.
    per quanto riguarda le due domande proposte dalla professoressa, ho deciso di affrontare la prima domanda che chiedeva se la tecnologia potenziava o atrofizzava le capacità dell'uomo;
    Io credo che le tecnologie nascono per "potenziare", per migliorare le capacità dell'uomo, per rendere meno problematici i suoi limiti,quindi ha un aspetto positivo(proprio come sostiene Granelli),ecco perchè si parla spesso di tecno-potenziamenti; ma nello stesso tempo credo che essa atrofizzi le capacità, atrofizzi le potenzialità, basti pensare anche ad un semplice oggetto come la calcolatrice; prima della sua esistenza i calcoli venivano fatti a mente, c'era più attenzione nel fare un calcolo; con la diffusione della calcolatrice invece,l'uso della memoria è diminuito, ci si è diventati più pigri. Oppure all'enciclopedia. tempo fa l'enciclopedia consisteva in grandi libroni, ora invece la si può trovare in internet con un semplice "CLICK". La diffusione così veloce della tecnologia mi fa pensare che la nostra società prima o poi sarà dominata da essa,cioè tutti diventeremo dipendenti da essa e questo mi fa paura perchè è risaputo che la tecnologia se mal adoperatra atrofizza i nosrti sensi. Per non far accedere ciò credo che tutti dovremo essere educati ad un buon uso della tecnologia. deve esistere un'ACCORDO TRA UOMO E TECNOLOGIA [img]lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) Tecnol11[/img][img]lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) O_102511[/img][img]lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) Libri-10[/img]

    uno dei libri che ho potuto leggere, un po di tempo fa, che riguarda la tecnologia è stato :Homo immortalis. Una vita (quasi) infinita di Nunzia Bonifati e Giuseppe Longo. Questo libro, per quanto possa ricordare dato che ho una memoria molto breve :-), se non erro parla proprio di uomini che non potendo conseguire l'immortalità,cercano di prolungare la vita e di potenziare le proprie capacità fisiche e mentali, ricorrendo sempre più alla scienza e alla tecnologia.Vengono descritti e illustrati i vari tentativi fatti, per dare inizio ad un nuovo stadio dell'umanità,grazie comunque all'aiuto delle pratiche della bioingegneria e alle tecnologie della mente.
    Gli individui vengono migliorati nell'aspetto fisico, nella salute e nella longevità, viene descritta una vera è propria simbiosi tra uomo e macchina, robot e cyborg. Il libro rappresenta , forse, il momento più alto della tecnologia,ma con delle conseguenze non tutte positive.


    Ultima modifica di Giovanna Di Francesco il Mar Apr 17, 2012 7:37 am - modificato 3 volte.
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) Empty ...quando il virtuale può illudere la realtà...

    Messaggio  francypetraglia Lun Apr 16, 2012 2:35 pm

    Tra gli argomenti trattati oggi quello per me più interessante è stato "reale e virtuale per la disabilità".Sicuramente nel mondo virtuale (come puo essere una chat)un disabile può nascondere la sua "diversità" ed immaginare di essere quello che ha sempre sognato,come per esempio il protagonista del film AVATAR nella sua dimensione virtuale sogna di poter correre ma in realtà non può poichè è parapleggico.
    Tutto ciò però non fa altro che illudere la realtà in quanto una volta tornati nel mondo reale si ripresentano tutte le difficoltà e i problemi legati ad essa e magari sarà ancora più duro e triste affrontarli.
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) Empty Tecnologia, la nostra migliore nemica

    Messaggio  Cristina Ambrosio Lun Apr 16, 2012 2:50 pm

    La tecnologia è di certo la nostra migliore nemica, o peggiore amcia, come più vi paice. Velocizza e facilita la nostra vita, in alcuni casi magari la potenzia anche, ma di certo ci atrofizza, ci rende pigri e deboli. Per esempio, l'auto ci potenzia facendoci coprire distante che non potemmo coprire a piedi, ci velocizza perchè è un mezzo ptatico e veloce, ma quando ci siamo abituati a questa comodità poi ci imigriamo, non vogliamo pià camminare a piedi neanche per brevi tratti, e di prendere i mezzi pubblici non se ne parla proprio! Quante volte i nostri insegnanti di matematica ci hanno raccomandato di non usare la calcolatrice, altrimenti dimenticavamo come svolgere i calcoli a mano? Beh, avevano ragione, la calcolatrice è una tecnologia senza la quale molti di noi sarebbero persi, che aiuta, facilita, velocizza, ma atrofizza la mente, la nostra capacità di fare i calcoli, anche la televisione atrofizza la mente, se guardata per troppo tempo fa calare la nostra capacità di concentrazione, ed infine vogliamo parlare del mezzo con il quale stiamo scrivendo, cioè la tastiera del computer? Una volta abituati alla nostra amata Qwerty prendre appunti con la penna diventa pensante, difficile, faticoso, arriverà il giorno in cui prenderemo appunti sul cellulare per non scrivere a mano Laughing
    Come ricordava la professoressa in classe, siamo invasi in ongi momento dalla tecnologia: televisione, cellulare, internet, radio in ogni momento della giornata, non ci sono momenti liberi dalla tecnologia. Io non sono d'accordo, è vero, ma non in ogni situazione, siamo schiavi solo se lo vogliamo, solo se ci mettiamo le catene mettendo internet sul cellulare, mettendo la televisione in cucina ecc,insimma, sta a noi ritagliarci dei momenti liberi, momenti non tecnologici i cui dar valore alla carta e alla parola.
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) Empty “NON IMPORTA QUANTO VIRTUALE IL SOGGETTO POSSA DIVENTARE, C’E’ SEMPRE UN CORPO ATTACCATO”.

    Messaggio  Giulia Marciano Lun Apr 16, 2012 2:53 pm

    Vorrei partire da questa frase di Sandy Stone per introdurre il rapporto tra reale e virtuale, argomento molto attuale che talvolta danneggiano quelle persone che vivono di chat, di un mondo prettamente virtuale limitando così la propria vita reale fatta di rapporti umani.
    Moldonado nel suo scritto “Reale e virtuale”, ci parla di “DEMATERIALIZZAZIONE” partendo dal presupposto che è presente una sostanza semplice, palpabile e resistente che si muove nello spazio che si “dematerializza” verso dei servizi sempre più immateriali. Giungendo così ad un corpo teoricamente immateriale, eludendo dunque, il corpo reale che è collocato davanti al PC.
    Con l’utilizzo della chat possiamo mettere in discussione la nostra reale identità e le nostre relazioni interpersonali, il computer diventa strumento adatto per la “normalizzazione” della disabilità, attraverso l’ideazione di un AVATAR che è composto di sola “virtualità”, spesso frutto della propria immaginazione, una sorta di alter-ego.
    Ma la virtualità può diventare anche pericolosa poiché spesso la dimensione reale e quella artificiale si confondono(Invasione del corpo- Caronia) e aumenta il rischio di crearsi un mondo fatto solo di fantasie sottovalutando la vita reale. Come in tutte le cose, il troppo storpia e non bisogna abusare della tecnologia, spegniamo il computer, usciamo dal nostro piccolo mondo virtuale e impariamo ad apprezzare la nostra vita fatta di amori, amicizie che un computer di certo non ci potrà mai regalare!!! Smile
    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) 20111227-homer_computerhttp://www.google.it/imgres?q=amore+amicizia&start=36&num=10&hl=it&gbv=2&biw=1024&bih=649&tbm=isch&tbnid=KnjSnlVHPqeSBM:&imgrefurl=http://www.lafrasegiusta.it/frasi-sull-amicizia-amore-amici/&docid=NBKbn3xQ87whYM&imgurl=http://www.lafrasegiusta.it/img/immagini/frasi-sull-amore-amicizia.jpg&w=400&h=261&ei=6zGMT7HRFMre4QTy3fGyDQ&zoom=1&iact=rc&dur=298&sig=104460694056469043999&page=3&tbnh=141&tbnw=190&ndsp=20&ved=1t:429,r:13,s:36,i:78&tx=88&ty=59http://www.google.it/imgres?q=uomo+e+computer&hl=it&biw=1024&bih=649&gbv=2&tbm=isch&tbnid=hhh7MWu8fHDr5M:&imgrefurl=http://www.omero.it/rivista.php%3Fitemid%3D4096&docid=nTZhlVVaB7WvTM&imgurl=http://www.omero.it/media/219/20111227-homer_computer.png&w=465&h=295&ei=vzGMT-CCLOSN4gSGxLilDQ&zoom=1&iact=rc&dur=322&sig=104460694056469043999&page=1&tbnh=114&tbnw=179&start=0&ndsp=15&ved=1t:429,r:2,s:0,i:70&tx=99&ty=42
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) Empty Re: lab. AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio)

    Messaggio  maria11 Lun Apr 16, 2012 2:53 pm

    Penso che la tecnologia potenzia la capacità di un uomo, ma in particolar modo potenzia la capacità di un disabile. Anche se, molte di queste tecnologie sono molto costose o addirittura molte di queste in Italia non esistono. Quindi la persona disabile in virtù di questa cosa non può mai essere un soggetto del tutto autonomo, o qual'ora queste tecnologie siano accessibile al disabile ( vedi Pistorius) questo viene considerato un privilegiato. Perchè? A mio parere non dovrebbe essere così... perchè considerare un privilegiato una persona che vuole semplicemente esser autonoma???

    MARIA CIRINO
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) Empty Re: lab. AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio)

    Messaggio  filomena mosca Lun Apr 16, 2012 3:22 pm

    Nel'esercizio esposto dalla prof vorrei rispondere alla prima domanda.Io penso che,da un lato le tecnologie potenziano le capacità delle persone,utili a rendere meno problematici le proprie debolezze e mancanze proprio come afferma Andrea Granelli , ma dall'altro lato li atrofizzano rendendoli molto più pigri.Si pensi ad esempio ai mezzi di trasporti attraverso i quali noi raggiungiamo luoghi, che prima facevamo a piedi e che ora non riusciamo per colpa dell'abitudine che ci ha reso deboli.Talvolta anche l'espansione di una funzionalità può atrofizzare contemporaneamente un'altra funzionalità:per esempio un uso eccessivo della vista toglie rilevanza all'udito che progressivamente si atrofizza.
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) Empty "ESSERE O NON ESSERE... AVATAR O NON AVATAR!

    Messaggio  anastasia manzueto Lun Apr 16, 2012 3:31 pm

    nella lezione di oggi si è parlato del rapporto del reale e del virtuale,di come funziona il cervello(interessanti sono stati i video riguardanti quelle persone che non si accorgevano che la persona cambiava ahahha). vorrei trattare del punto 3:il reale e virtuale per i disabili. credo che purtroppo per un disabile sia più facile il virtuale in quanto si può nascondere i propri difetti,si possono creare un avatar opposti dal nostro insomma creare nuove identità che spesso non ci rappresentano. il reale ,non solo per i disabili, è più difficile metterlo in scena perchè questo a volte non corrisponde ai canoni che reggono la società odierna.questo purtroppo non è il comportamento giusto,non dovremmo fare come diversi personaggi di cinema o della letteratura che nascondono la propria identità per farsi accettare anche se questi in realtà si rivelano eroi come Superman, la Bestia dovremmo da subito mettere in scena il nostro vero Io perchè ognuno è bello per le sue caratteristiche,per i difetti..
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) Empty Il Virtuale ha assorbito il Reale.

    Messaggio  Fabrizia Nosso Lun Apr 16, 2012 4:33 pm

    Il tema sul quale voglio soffermarmi è quello che riguarda il reale e il virtuale.
    Ho potuto riflettere oggi in aula sulle difficoltà che spesso incontrano i disabili e che li porta a cercare sempre alternative che possano fare in modo da nascondere i loro limiti perché sentono che questo è l’unico modo per farsi accettare.
    Qualche lezione fa abbiamo potuto guardare qualche scena del film “Quasi amici” che mi ha colpito tantissimo, infatti sono poi andata a vederlo al cinema e anche in quel film ritroviamo il protagonista paraplegico che intraprende un’amicizia con una giovane donna attraverso lo scambio di lettere. Quando poi gli sarà richiesta una sua foto, il protagonista decide di inviare una foto dove è possibile vedere solo il suo volto, proprio per non mostrarsi su una sedia a rotelle.
    Non voglio svelare il finale del film molto toccante ma soltanto spiegare che come abbiamo visto anche oggi tutto questo non dovrebbe accadere perché non si dovrebbero trovare mai nella condizione di poter essere giudicati e per questo motivo non bisognerebbe mai allontanarsi dalla realtà…
    il virtuale affascina, rende sicuramente più interessante un incontro, permette di aprirsi completamente, oggi di sicuro non attraverso una lettera ma attraverso mezzi più tecnologici come una chat, ma è anche importante restare sempre legati al mondo reale e quindi rappresentarci e mostrarci e di conseguenza farci amare e rispettare per quello che siamo.
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) Empty Re: lab. AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio)

    Messaggio  Antonella Camposano Lun Apr 16, 2012 4:34 pm

    DALLA TECNOLOGIA COME POTENZIAMENTO ALLA TECNOLOGIA ATROFICA
    Ho deciso di rispondere a questo quesito(la tecnologia come potenziamento o come atrofizzazione)?
    Appena sono state poste le domande in aula,ho trovato subito delle riflessioni a proposito di quest'argomento.
    Per me la tecnologia non può essere definita nè come potenziamento,nè come atrofizzazione, ma si può passare dall'una all'altra...
    Granelli sostiene e cerca di superare i limiti dell'uomo con le nuove tecnologie viste come estensioni delle potenzialità umane, le tecnologie nascono quindi per potenziare le capacità umane. Io sono molto d accordo con questa riflessione, ma sono qui per esporre anche una mia di riflessione,e penso anche che: per quanto da un lato,la tecnologia possa essere importante tanto da essere definita come "potenziamento"per l'uomo, dall'altro lato la vedo come un mezzo che permette di facilitare il lavoro dell'uomo.
    L'uomo senza tecnologia non potrebbe sopravvivere?Sarà anche che l'uomo senza le tecnologie non avrebbe mai potuto raggiungere culturalmente quelle selettività e stabilità di cui ha bisogno,ma devo anche dire però che le tecnologie devono essere usate nei modi e nei tempi giusti.
    es. usare il pc,fin dall'età più infantile, per me non è cosi positivo. Far giocare un bambino di 4 anni al pc alla ds,alla psp e quant'altro, fargli trascorrere la maggior parte del suo tempo libero dinanzi ad una tv non potenzia le sue capacità..non è per niente educativo!!
    Il contatto con l'ambiente esterno,con la natura, è una formazione naturale e solo cosi che il bambino può sviluppare le sue capacità...quindi usare la tecnologia ma nel modo e nei tempi giusti,altrimenti non ci sarebbe più una tecnologia di potenziamento,ma di atrofizzazione!!!
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) Empty Uomo e Tecnologia: simbiosi possibile?

    Messaggio  ASCIONE ANNARITA Lun Apr 16, 2012 4:37 pm

    L’importanza della tecnologia nell'evoluzione umana è stata di immenso rilievo nel corso della storia: la tecnologia ha fatto in modo di alleviare, semplificare e rendere più gradevole la vita dell’uomo.
    Si può affermare che non c'è un'effettiva distinzione tra uomo e tecnologia, poiché essa contribuisce alla sua evoluzione.
    Come l’uomo fa la tecnologia, così la tecnologia fa l’uomo.
    A studiare questi rapporti uomo/tecnologie vi è il centro coordinato da Sherry Turkle, che nelle sue opere si occupa delle relazioni che le persone hanno con i computer e delle rispettive conseguenze, affermando che “Riflettere sul nostro rapporto con la tecnologia significa riflettere sulla nostra natura umana”.
    L'uomo senza computer ha inferiori conoscenze o maggiori mezzi per interagire con la sua realtà? La tecnologia atrofizza o potenzia? Turkle, nel suo libro "Il disagio della simulazione", esplora gli aspetti di questo cambiamento epocale: studenti di architettura che non disegnano più a mano, scienziati e ingegneri che ammettono che le simulazioni al computer sembrano più reali degli esperimenti nei laboratori. La simulazione richiede che ci si immerga nel suo mondo, ed i benefici sono chiari: gli architetti possono creare edifici impensabili prima, gli scienziati manipolano la struttura delle molecole in uno spazio virtuale, i medici imparano l’anatomia su corpi umani digitali. Gli scienziati più anziani descrivono i giovani come “ebbri di codice”, mentre i giovani cercano in tutti i modi di carpire la conoscenza tacita dei più anziani e da entrambe le parti si avverte il divario generazionale. Quindi numerosi sono i pro ma anche i contro.
    A mio avviso la tecnologia sta cambiando il modo in cui opera il cervello, ma non necessariamente in negativo. Se da un lato la tecnologia ci alleggerisce dal peso di effettuare alcune operazioni mentali, magari atrofizzando certe nostre abilità, dall'altro ci sottopone a stimoli che consentono di esercitare parti del nostro cervello prima poco usate. Ad esempio, la visione in aula del video "cosa ti dice il cervello?" è stato un esercizio del tutto singolare: ho notato che distribuire l'attenzione su due elementi diversi contemporaneamente ha messo a dura prova la mia concentrazione, aumentando però l'abilità del mio cervello.
    Per sapere se le nuove tecnologie stanno dando una spinta evolutiva importante credo che bisognerà attendere ancora qualche anno.
    Ciò che oggi si può verificare sono una serie di differenze di capacità tra i più giovani, nati con le nuove tecnologie, e gli adulti che da piccoli non hanno mai avuto a che fare con Google o con i social network:i giovani sono più reattivi agli stimoli perché abituati a gestirne tanti, gli adulti sono più abituati a concentrarsi di più ma su singoli compiti.
    Credo infine che l’uomo senza la tecnologia si senta incompleto, meno importante; credo che la tecnologia ormai sia diventata indispensabile e sono arrivata a tale affermazione studiando soprattutto i miei comportamenti odierni, la mia vita, che non differisce da quella della maggior parte dei giovani d'oggi, condizionata a tutto tondo dalla tecnologia. Se la tecnologia viene mal impiegata può atrofizzare i nostri sensi e ridurre le capacità sensoriali su cui si costituiscono le relazioni umane. Solo utilizzando i nostri sensi in maniera profonda, completa e soprattutto consapevole possiamo far emergere e ricostruire la vastità delle relazioni che ci fanno interagire con il mondo, poichè come sappiamo il tatto, la vista, il gusto, l'olfatto e l'udito sono di fatto parte di accesso tramite cui il nostro corpo riceve stimoli e nutrimento.
    Faccio mio il pensiero dello scrittore Giuseppe Longo, "la tecnologia diventa fisicità stessa dell'uomo" affermando che il più importante strumento tecnologico dell'uomo è stato ed è tutt'ora il corpo stesso. Il confine tra l’essere umano e l’elettronico, tra la mente e la macchina diverrà sempre più sottile fino a svanire: la vita sarà, a poco a poco, indistinguibile dalla finzione; tutto ormai farà parte della realtà, una realtà talmente plausibile da impedirci di distinguere l’uomo dalla tecnologia.
    Annarita
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) Empty ...Atrofizzazione Umana o Potenziamento tecnologico?

    Messaggio  Tommasina Cataldo Lun Apr 16, 2012 4:50 pm

    La tecnologia potenzia o atrofizza l’uomo???Beh, a questa domanda è difficile rispondere … perché questa questione tocca vari punti,io credo che una risposta certa non ci sia. Le tecnologie da sempre sono state utilizzate per aiutare le capacità dell’uomo,per superare i suoi limiti, per risolvere i suoi problemi. La tecnologia ha aiutato l’uomo a vivere meglio,con minor fatica,infatti considerando le innovazioni più “grandi”,più utili…subito mi viene in mente la medicina. Come considerava prima l’uomo la malattia???Semplice punizione divina???O Catastrofe irreparabile??? Grazie all’ausilio della medicina,della ricerca,dei farmaci l’uomo può vivere,può sconfiggere brutti mali,può avere la speranza di “salvarsi”. L’uomo grazie ai tecno-potenziamenti ,può sviluppare più capacità,può superare le sue debolezze e per questo che nel legame tra tecnica e uomo è ormai intrinseco pensare all’uomo che si sta modificando in base alle tecnologie aprendo però a nuovi scenari di inadeguatezza. Quindi,l’uomo sembrerebbe atrofizzato dalla tecnica? In parte credo di si,perché sembra a volte che l’uomo senza i vari strumenti tecnologici non potrebbe o non saprebbe vivere…non riuscirebbe a muoversi,a interagire…Proprio la sfera relazione forse da questa eccessiva atrofizzazione ne risente…cambiano i rapporti con gli altri,cambiano i modi di porci,cambiano l’esperienze che prima accomunavano gli uomini. Un esempio, che è lampante ai nostri occhi, è “Facebook”,quanto ha modificato l’uomo? Dall’utilizzo di nuovi vocaboli all’incessante necessità di caricare foto e video,di mostrare dove ci troviamo,la volontà di restare collegati e la continua ricerca dell’altro.


    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) 2Q==

    Il corpo si lascia invadere dagli artefatti tecnologici,modificando la sfera biologica,sociale,psicologica,fisica,caratteriale;però è importante capire che nonostante la tecnologia e gli usi che si possono fare…al di là di tutto.. c’è sempre :”l’UOMO. Forse è questa consapevolezza che mi fa credere che l’uomo non si sia ancora fuso con la tecnologia,che l’uomo è ancora padrone di se stesso, di un corpo virtuale che appare immateriale, ma richiama un’esistenza di un corpo che guida un pc,che inventa nuovi strumenti,che ricerca nuovi metodi per sconfiggere un male…c’è sempre una mente,un corpo!

    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) Steve-jobs-mosaic

    È davvero difficile definire alla luce di esempi,di fatti concreti di quanto l’uomo è legato alla tecnologia,di quanto è dipendete da essa! Ma l’uomo è una fusione di anima e corpo,di carnalità e spiritualità…non è un robot,androide,cyborg… e per quanto i vari artefatti possono “intaccare” la vita di ognuno di noi…l’uomo è ancora capace di provare emozione,sentimenti non filtrati dalla tecnologia…ma solo dalla sua mente e anima…

    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) Images?q=tbn:ANd9GcSf9XhXxjt0Hy4TzN5S8xS22nGhjqZ_pz6sU21R4oaL8HsqO5I4

    Concludo con Giuseppe Longo nel suo “Homo Tecnologius” afferma che il primo strumento dell’uomo è il corpo…e che non deve essere un semplice supporto della mente(funzione) ma << non c’è spirito,mente o intelligenza che non s’incarni in qualche struttura materiale più o meno organizzata>>.
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) Empty Per Il disabile il mondo virtuale sarebbe solo un rifugio da ciò che non può fare nella realtà.

    Messaggio  SERAFINA CILIENTO Lun Apr 16, 2012 5:02 pm

    Oggi a lezione abbiamo parlato di come la tecnologia ci influenzi ogni giorno(come influenzi la nostra vita e la nostra identità),del corpo protesico(avatar),la dematerializzazione del corpo ,del corpo disseminato e delle insidie della Net Addiction(argomento attualissimo).Abbiamo anche introdotto il sé digitale di Granelli,ma ci torneremo nella prossima lezione. Dopo la visione dei video in aula,che trattavano del reale e del virtuale,ho riflettuto tanto su quanto sia presente la tecnologia in ogni cosa che facciamo giornalmente e ho capito che oggi basta accendere il computer per far vedere il nostro “alter ego”,il nostro avatar .Ci è sembrato tanto strano durante la simulazione non usare la vista,ma in realtà quando usiamo la tecnologia non usiamo tutti e cinque i sensi. L’utilizzo eccessivo di un senso tende a far atrofizzare un altro senso.E’ fondamentale sottolineare come queste tecnologie potenzino l’uomo(nel caso della disabilità e non),ma allo stesso tempo lo cambino rendendolo conforme alle tecnologie o addirittura un tutt'uno(basti pensare al fatto ad esempio che non andiamo da nessuna parte se non abbiamo il cellulare con noi,cosa che prima non c'era e si viveva ugualmente anzi c'era più libertà) . Il forum del corso di Pedagogia della Disabilità rappresenta un esempio di come le tecnologie possano essere strumenti di condivisione ,ma al contempo per esempio nelle chat non c’è la vera identità,il sé reale. L’abitudine di trascorrere intere giornate su social network (come facebook )rende i giovani impreparati ad affrontare la vita reale.McLuhan usa la metafora"villaggio globale"adottata per indicare come, con l'evoluzione dei mezzi di comunicazione che ci permettono comunicazioni in tempo reale a grande distanza, il mondo sia diventato “piccolo” e abbia assunto di conseguenza i comportamenti tipici di un villaggio. Le distanze sconfinate che in passato separavano le varie parti del mondo si sono ridotte e il mondo stesso ha smarrito il suo carattere di infinita grandezza per assumere quello di un villaggio. Non sono d’accordo sul fatto che una persona disabile che ad esempio non può parlare nel mondo reale, può farlo nel mondo virtuale sarebbe solo un rifugio da ciò che non può fare nella realtà. Sottolineerebbe solo la sua disabilità e provocherebbe angoscia nell’esserlo.Penso che la vita bisogna viverla(altrimenti non ci sarebbero esempi di resilenza forti come la Atzori),senza nascondersi dietro lo schermo di un computer. Importante è la dematerializzazione del corpo che pur essendo assente il corpo si dà per scontato che comunque ci sia il corpo,la materia.Sandy Stone dice:”non importa quanto virtuale il soggetto possa diventare,c’è sempre un corpo attaccato”.Mi ha colpito il video in cui i due commessi si scambiavano il ruolo e nessuno si accorgeva della diversità delle due persone.


    Ultima modifica di SERAFINA CILIENTO il Mer Apr 18, 2012 6:39 am - modificato 2 volte.
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) Empty Interrealtà: La fusione tra reale e virtuale

    Messaggio  Roberta Ingargiola Lun Apr 16, 2012 5:03 pm

    Oggi in aula abbiamo trattato il fenomeno del virtuale,usato soprattutto nella nostra generazione,trovo che proprio attraverso questa fusione tra reale e virtuale vi si nasconda una sorta di paura dell'essere e dell'apparire che non aiuta assolutamente i giovani d'oggi ad integrarsi e ad affrontare la realtà della vita vera che li circonda.I social network,ad esempio, permettono per la prima volta la creazione di reti sociali ibride – contemporaneamente costituite da legami virtuali e da legami reali – dando vita a un nuovo spazio sociale l’«interrealtà» molto più malleabile e dinamico delle reti sociali precedenti.
    A caratterizzare l’interrealtà è, infatti, la fusione di reti virtuali e di reti reali mediante lo scambio di informazioni tra di esse. Ciò permette di controllare e modificare l’esperienza sociale e l’identità sociale in maniera totalmente nuova rispetto al passato con rischi e opportunità spesso sottovalutati.Se nei forum e nelle chat, il mondo reale e quello virtuale entravano raramente in contatto e comunque solo per esplicita volontà dei soggetti interagenti, nei social network questo avviene sempre e anche se i soggetti coinvolti non lo vogliono o non ne sono consapevoli. Un esempio a questo proposito è il fenomeno del tagging (etichettare) con cui nei social network è possibile associare a un «amico», senza che lui lo voglia, un’immagine in cui lui è presente o una nota di testo a lui riferita.
    L’essere umano e la realtà che lo circonda sono molto complessi e la mancanza di familiarità con la complessità crea disagio, malessere ed ulteriore scollo dalla realtà stessa che viene così più facilmente negata decidendo che quella vera è quella nota, quella imparata, non questa che non si conosce e non si capisce. La sostituzione per lo più non è cosciente, per cui si sa che si preferisce scappare nel videogioco perché più bello e più noto (quindi meno spaventoso) della realtà. La sostituzione inconscia vuol dire che si crede realmente che la realtà sia quella finta, che l'altra non esista, con ciò che ne consegue: un calo della capacità di gestione della realtà che aumenta ulteriormente la paura.
    Complimenti ma questo articolo e' tuo???fb
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) Empty DIVENTIAMO ETICHETTE PER IL TIMORE DI NON PIACERE REPLICANDO COSI LA NOSTRA IDENTITA’

    Messaggio  nunzia apicella Lun Apr 16, 2012 5:06 pm

    Nella lezione di oggi si è parlato di tecnologia o per meglio dire di tecnologie. Uso la terminologia al plurale perché questa parola abbraccia molti temi con i suoi vari contesti. La tecnologia influenza in modo decisivo il benessere degli individui e della collettività e nel passar dei secoli questa ha contribuito a far vivere meglio i popoli, anche perché essa ha subito numerosi cambiamenti dalla preistoria ad oggi. Come ho già detto prima questa parola composta,si interessa di vari campi: dalla medicina alla psicologia, dalla matematica alla disabilità. Si è parlato infatti nel campo della disabilità di tecnologie viste come estensioni del nostro corpo .Negli anni 80 SHERRY TURKLE prof di studi sociali della scienza e della tecnologia, parlò di forme di virtualità. Essa nella sua opera “LA VITA SULLA SCHERMO” discute come la tecnologia emergente, in particolare il computer, influenza il nostro modo di pensare e vedere noi stessi come esseri umani. Lei ci presenta i diversi modi in cui i computer ci condizionano, e come ci hanno portato all'uso ormai prevalente di "cyberspazio". Turkle nella sua opera sostiene che il computer, che collega insieme milioni di persone in tutto il mondo , sta cambiando il nostro modo di pensare e vedere noi stessi. Anche se è stato in origine destinato a servire come strumento per aiutarci a scrivere e comunicare con gli altri, esso si è trasformato in un mezzo che mette in contatto noi stessi con i mondi virtuali. Un tempo si pensava che gli esseri umani non erano come le macchine, perché l'uomo aveva sentimenti e le macchine no. Tuttavia, la tecnologia è migliorata, i computer sono diventati sempre più simili all’uomo , e questi confini tra umanità e tecnologia non sono più cosi lontani,facendo si che non ci sia più distinzione tra mondo reale e virtuale. La gente ora può confrontare le loro menti alle macchine, e parlare con loro liberamente senza alcuna vergogna o imbarazzo ,determinando cosi maggiori sicurezze anche nel campo della disabilità. Infatti un mondo senza la tecnologia sarebbe un mondo limitato in ogni suo aspetto e noi stiamo utilizzando la vita sullo schermo del computer per familiarizzare con nuovi modi di pensare riguardo l'evoluzione, le relazioni, la politica, e l’identità. Noi infatti attraverso internet e quindi il computer riusciamo a costruire delle identità con i prototipi che più ci piacciono,l’AVATAR sarà il nostro identificativo , la nuova rappresentazione del nostro sè , una persona disabile, con un problema fisico oppure estetico , riesce a comunicare con maggiore sicurezza attraverso questo mondo che quasi sembra fantastico, facendo cosi egli saprà farsi conoscere per quello che è e non per quello che appare. Lo schermo quindi è il luogo dove noi interpretiamo i nostri drammi e le nostre fantasie. L’assenza del corpo in internet è chiamata SMATERIALIZZAZZIONE CORPOREA NEL VIRTUALE, infatti l’immagine senza corpo l’avevamo già vista in precedenza parlando ad esempio della radio dove noi sentiamo le voci ed immaginiamo le persone. Il corpo fisico dunque va sempre di più a sostituirsi con questo corpo elettronico che si perde nel virtuale dove avremo una nostra rappresentazione in digitale .Prima abbiamo parlato di avatar,esso va ad indicare il nostro alterego ideato dall’uomo, e con questa tecnologia virtuale il corpo umano rivaluta i sensi e le facoltà non solo mentali ma anche fisiche, dove il nostro corpo non è più un modello da riprodurre artificialmente ma diventa il terreno fertile per una ottima sperimentazione. In questo modo si assiste alla presenza/assenza dell’uomo dal proprio corpo attraverso il suo “CLONE” artificiale. Colui che ha parlato di DE-MATERIALIZZAZZIONE è stato TOMAS MALDONADO, affrontando il discorso ARTE- UOMO-TECNOLOGIA. Egli sostiene che oggi si faccia strada sempre di più una teoria che prospetta una graduale de- materializzazione della nostra realtà dove la materia che appare come sostanza va incontro a dei mutamenti. Per quanto riguarda invece ANTONIO CARONIA, ha parlato di corpo disseminato, dove per lui le tecnologie mettono in discussione quello che egli definisce come “lo strumento primario del nostro rapporto col mondo” e che sta a fondamento del nostro senso di identità. Con altre parole possiamo dire che la vita dell’uomo dipende dalla costruzione che egli ne fa,in quanto costruendo un mondo egli costruisce se stesso e la sua insufficienza umana e biologica viene colmata dal suo sviluppo culturale che si intreccia con quello tecnologico, vivere il mondo per l’uomo non significa solo adattarsi come è per l’animale, ma significa trasformare l’ambiente naturale in cui vive. SIMONE TOSONI invece ha parlato di dissequestro dell’esperienza, facendo riferimento all’identità vista come genere ibridato. ANDREA GRANELLI ha parlato invece di tecnologie estensive le quali vanno a migliorare la vita dell’uomo.
    - LA TECNOLOGIA POTENZIA O ATROFIZZA LA CAPACITA’ DELL’ UOMO ?
    - REALE E VIRTUALE PER LA DISABILITA’
    Rispondendo alla domanda la tecnologia potenzia o atrofizza le capacità dell’uomo,secondo me essa oltre che a potenziare quest’ultimo, va a potenziare automaticamente anche il suo benessere, favorendo anche il miglioramento della sua vita. Vorrei però dire che in entrambe le domande riscontro varie affinità in quanto se parlo di tecnologia parlo di virtuale, se parlo di virtuale parlo di potenza e se parlo di potenza parlo alla fine sempre di tecnologia. La persona disabile attraverso il virtuale come ho già prima accennato riesce da una parte a presentarsi come è realmente senza condizionare le persone che lo circondano da parte del suo aspetto fisico, la sua disabilità infatti sembra assomigliare ad un muro invalicabile e attraverso internet questo muro si dissolve, creando cosi nuovi spazi e nuove distrazioni. Per quanto riguarda l’avatar vorrei porre a tutti una domanda. Secondo voi L’ AVATAR PUO’ ESSERE UNA TERAPIA PSICOLOGICA CHE RENDE MIGLIORE LA VITA DI UN DISABILE, OPPURE APPARE COME UN QUALCOSA DI ILLUSORIO ?
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) Empty ‘L’uomo si fa atrofizzare o potenziare dalla tecnologia?’ .

    Messaggio  Rossella Ascione Lun Apr 16, 2012 5:07 pm

    Oggi l’argomento trattato in classe mi ha fatto molto riflettere su come la tecnologia ci abbia resi suoi schiavi. Siamo tecno dipendenti in certi casi , la tecnologia per certi versi ha assuefatto l’uomo ,lo ha atrofizzato. Basta pensare al livello di obesità , che negli ultimi anni è aumentato a dismisura anche a causa della rete . La scarsa attività fisica , la staticità che ci ha invasi è molto alta. Le persone più fragili si rifugiano nel mondo digitale, dove tutto è concesso e dove si può essere ciò che si vuole e come si vuole ,arrivando spesso a confondere la realtà con la finzione . Con l’avvento di Internet e del mondo virtuale, si parla di avatar, un alter-ego ideato dall’uomo. Si assiste ad una progressiva fuoriuscita dell’uomo dal proprio corpo, attraverso il suo raddoppiamento artificiale . Il rapporto tra reale e virtuale sta percorrendo un rinnovato interesse .La studiosa Sherry Turkle ha trattato questo tema nel suo libro La vita sullo schermo Nuove identità e relazioni nell’epoca di Internet affermando che “Riflettere sul nostro rapporto con la tecnologia significa riflettere sulla nostra natura umana” . Natura che a quanto sembra stia perdendo la sua materia, a sua corporeità in cambio di pixel e digitalizzazioni virtuali . L’intero globo non può fare a meno del virtuale, la cultura stessa ne subisce gli influssi , a cominciare dalle pellicole cinematografiche e delle opere fantascientifiche . Com’è possibile che la freddezza che circonda la rete , un mondo irreale, illusorio affascini tanto l’uomo? E’ come se gli esseri umani preferiscano vivere mille belle bugie ,anziché una crudele verità ,. Tutti lo facciamo ,sia in chat che di persona , con nomi o professioni inventate , c’è un non so ché di sadico nel convincersi di essere realmente il proprio avatar ,al punto da considerare il web con più importanza rispetto alla realtà . E’ anche vero che la rete contribuisce ad abbattere molte barriere sociali ,stereotipi o semplicemente timidezza e aura degli altri , con il proprio avatar ,che si considera quasi come un amico , si riesce ad andare oltre le apparenze e a capire meglio l’altro . Quanti amori sono nati sulla rete, quante amicizie , tutte grazie a quell’alterego . La rete non fa differenza tra bello o brutto, tra alto o basso , tra normodotato e diversabile . Quindi alla domanda ‘ La tecnologia come atrofizzazione o potenziamento’ rispondo che essa è entrambe le cose , ciò che varia è l’uomo o la donna che la utilizza nel giusto o nel torto . Riflettendoci a fondo la tecnologia per quanto si basi su concetti matematici , formule o teoremi , appartiene all’uomo e come esso è imperfetta e volubile a seconda dello scopo per cui la si utilizza , quindi sarebbe più appropriato chiedersi ‘L’uomo si fa atrofizzare o potenziare dalla tecnologia?’ .
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) Empty La tecnologia... è una cosa curiosa:ti da'grandi doni in una mano, e ti pugnala alle spalle con l'altra. (Charles Percy Snow

    Messaggio  Imma Saviano Lun Apr 16, 2012 5:33 pm

    Granelli,nel suo testo ''Il sè digitale'',afferma che la tecnologia nasce per potenziare le capacità dell'uomo o per rendere meno problematici i suoi limiti o le sue debolezze.
    Le grandi invenzioni della meccanica,come pure i vestiti,la casa,le medicine,le infrastrutture viabili,i mezzi di trasporto e le innovazioni piu' immateriali vanno tutte nella stessa direzione: poter fare di piu' o meglio,con minor fatica.
    La presenza delle tecnologie apre a grandi opportunità,ma allo stesso tempo porta anche nuovi pericoli: per esempio il rischio di un'overdose di informazione che può stordire, far chiudere, portare a non apprendere, o peggio ad appiattire il modo di accedere alle conoscenze, facendo perdere il valore della interpretazione, della critica, dei diversi punti di vista.
    Dobbiamo cominciare a discriminare l'informazione e non fidarci di alcune realtà.
    La Rete sta omogeneizzando tutto:tutti vedono e fanno le stesse cose.
    Il discorso si complica se le capacità coinvolte nel potenziamento non sono solo corporali,ma anche quelle mentali.Oltre ai benefici immediati e facilmente osservabili,possono subentrare effetti collaterali, che alla lunga rischiano di beneficare i benefici.
    Talvolta l'espansione di una funzionalità si può tradurre nell'atrofizzazione di un'altra: per esempio un uso eccessivo della vista toglie rilevanza all'udito:si atrofizza.
    Il cambiamento si verifica anche nelle relazioni umane:c'è meno apertura verso il dialogo e verso la comunicazione faccia a faccia,si pensi ad Internet,il quale, occupa la maggior parte del nostro tempo senza renderci conto che con il nostro comportamento mettiamo da parte anche gli affetti piu' importanti,soprattutto quelli verso la nostra famiglia.
    Io direi che l'aspetto positivo della tecnologia è che aiuta a migliorare la qualità della vita dell'uomo rendendola più agevole e sicura.C'è da dire che nella vita di tutti i giorni la tecnologia è indispensabile.
    Più le invenzioni sono scoperte, più si sviluppa e cresce la società. Grazie alla tecnologia avanzata, possiamo fare tante cose in modo più semplice: comunicare con persone che provengono da varie parti del mondo grazie ad Internet, aggiornare le ultime notizie, collegarsi per telefono e particolarmente importanti sono le tecnologie che aiutano le persone con disabilità a condurre una ''vita normale'' nonostante le loro difficoltà.
    L'aspetto negativo, secondo me, è che si potrebbe perdere il controllo sulla propria vita e di se stessi abituandosi troppo alla tecnologia, magari perdendo abitudini che prima erano piacevoli da fare e che davano comunque una soddisfazione perchè venivano fatte con le proprie forze,con le proprie energie e con la nostra fatica.
    Ci abituiamo con i strumenti moderni ma con ci accorgiamo che piano piano siamo più pigri. Digitiamo un e-mail invece di scrivere una lettera, vediamo un film invece di leggere quel libro. Diventiamo i dipendenti.
    Le evoluzioni tecnologiche ci rendono tanti benefici ma nascondono i danni.
    La tecnologia ci fa diventare passivo, sempre dobbiamo dipendere dalla TV, dal cellulare, da internet...
    Quindi, occore che sappiamo cosa è utile, per evitare i problemi e i danni dalla tecnologia.Bisogna usare le tecnologie con consapevolezza senza mai dimenticare la ricerca della propria identità.
    La tecnologia va conosciuta e usata con maturità.Bisogna poterla dominare, altrimenti sarà lei a dominare noi.
    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) Peso-tecnologia



    Ultima modifica di Imma Saviano il Lun Apr 16, 2012 5:51 pm - modificato 3 volte.
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) Empty Re: lab. AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio)

    Messaggio  maddalena cacciapuoti Lun Apr 16, 2012 5:39 pm

    La tecnologia è ciò che a mio parere ha permesso di sbloccare e superare diversi ostacoli di fronte ai quali l'uomo risultava essere impotente.E'ciò che ha permesso a persone ,come i disabili,di poter vivere al pari con chi non ha problemi fisici,è ciò che aiuta noi tutti,nel caso di internet,a vivere in continua comunicazione con il mondo,in continuo aggiornatmento con i cambiamenti.Ma come in qualsiasi cosa,in essa vi sono anche degli aspetti negativi..la tecnologia è in grado si di potenziare l'uomo ma allo stesso tempo atrofizza anche diversi aspetti dell'uomo..si parla infatti di ATROFIZZAZIONE SENSORIALE,una tecnologia che se usata in modo errata tende ad indebolire i nostri sensi o a fare uso frequente di un senso piuttosto che di un altro..Credo che spesso l'errore più costante sia quello di abbandonare completamente il reale facendosi scudo di quel mondo virtuale che fondamentalmente non esiste,creandosi un personaggio che non rispecchia per ninete ciò che siamo e alla fine non ci resta altro che un mondo puramente irreale.Penso che ad ogni cosa sia opportuno dare un giusto peso e utilizzare in questo caso la tecnologia solo al fine di potenziare le nostre capacità.Perchè non bisogna dimenticare che dietro un computer ci siamo noi uomini con il nostro modo di pensare e con le nostre potenzialità.

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    Messaggio  Chiara Di Napoli Lun Apr 16, 2012 5:59 pm

    Oggi mi ha particolarmente colpito la tecnologia per i disabili,perchè permette ai disabili di poter interagire con il mondo stando a casa...ciò è molto utile sopratutto per i bambini così facendo non si sentono diversi ma uguali agli altri e con le stesse possibilità degli altri....
    Se un giorno,attraverso i miglioramenti tecnologici e l avanzamento degli studi in ambito medico,riuscissimo a vivere in una realtà come il film di fantascienza AVATAR a mio parere non sarebbe per nulla una brutta idea


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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) Empty IL COMPUTER:"IL LIBRO DEL FUTURO"

    Messaggio  carmela aversano 88 Lun Apr 16, 2012 6:11 pm

    Il computer: il libro del futuro. Ogni invenzione tecnologica è un’estensione del nostro corpo e determina nuovi rapporti e nuovi equilibri tra il soggetto e il mondo che lo circonda. Le nuove forme di comunicazione : il telefonino,il computer etc., in cui il movimento di informazione va da una parte all’altra del mondo istantaneamente, permettono all'uomo di essere in ogni momento in qualsiasi luogo: tutti siamo interconnessi nel nostro spazio virtuale. L’uomo ha l’obiettivo di non limitarsi a studiare come le tecnologie potenzino l’uomo, ma anche come l’uomo muti e si adatti a tali tecnologie nel suo essere nel mondo.Perciò la vita sullo schermo del computer rappresenta la dimora delle nostre fantasie.A mio parere questa tecnologia può portare a un potenziamento per un disabile perchè può sopperire a delle mancanze, infatti una persona priva dell’uso delle mani può scrivere un testo semplicemente parlando al computer; una persona affetta da grave difficoltà di udito può usare liberamente il telefono; una persona cieca può istruire un computer per leggere ad alta voce il contenuto sullo schermo di un PC; una persona affetta da disabilità fisica può liberarsi dall’isolamento e dalla solitudine;una persona con una grave forma di afasia può comunicare attraverso un computer parlante. Però questa tecnologia per noi "persone normali" può portare a un atrofizzazione, perchè ci rende la vita molto semplice a partire da cose banali come ad esempio per ceracare il significato di un termine, non bisogna più perdere tempo cercandolo sul vocabolario, ma basta semplicemente un CLIK...e quindi ciò porta alla pigrizia sopratutto ci disabitua all'uso del testo cartaceo,non si sentirà più il profumo della carta nuova dei libri nè l'odore delle pagine del libro ingiallito usato dal papà o dal nonno,non sentiremo tra le dita il dolce suono dello sfogliare le pagine, in questo modo si viene a contatto con un testo solo con la vista e non più con l'olfatto e il tatto .Inoltre, l’avvento della società basata sulle tecnologie dell’informazione può rappresentare un’ulteriore forma di discriminazione e di esclusione. La tecnologia diventa sempre più facile e disponibile ma ancora non sufficientemente intuitiva; fattori socio-demografici quali il titolo di studio, l’età, il reddito influiscono in maniera determinante nell’adozione e nella diffusione delle nuove tecnologie, ed in particolare nell’utilizzo del PC e di Internet.
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    Eleonora Cardella


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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) Empty Ai confini della realtà

    Messaggio  Eleonora Cardella Lun Apr 16, 2012 6:40 pm

    Con l’avvento della tecnologia e di Internet, le cose sono cambiate; è difficile condividere anche semplici momenti di quotidianità e condivisione perché siamo troppo presi dai computer e dai cellulari. Molte volte è più facile quindi confondere la realtà con la fantasia e il virtuale diventa la dimensione parallela nella quale ci si rispecchia meglio. Ci creiamo un’identità che non deve necessariamente somigliare alla nostra e che può soddisfarci virtualmente. Il virtuale ci permette di diventare chiunque si desidera di essere, e il computer soprattutto, diventa il luogo dove si esprimono le nostre fantasie. Sherry Turkle si occupa della relazione tra uomo e computer e parla di identità multiple e di maschere che si assumono on-line. Si va quindi verso l’affermazione del concetto di smaterializzazione corporea nel virtuale. Il corpo però, come afferma anche Maldonado nel suo libro “Reale e virtuale” , è una sostanza che non viene intaccata e resta estraneo a questa entrata nel virtuale.
    “Non importa quanto virtuale il soggetto possa diventare, c’è sempre un corpo attaccato”. Questa frase di Sandy Stone credo che possa racchiudere al meglio anche quello che è il mio pensiero. La realtà molte volte può deludere le nostre aspettative e quindi si ha come la necessità di rifugiarci in un mondo estraneo, ma che stranamente ci fa sentire al posto giusto. Anche attraverso il film Avatar, si può notare come, nel caso del protagonista che è costretto a stare su una sedia a rotelle, fuggire in un mondo diverso e che potenzia le sue funzioni corporee è la soluzione migliore per evitare i problemi della realtà e considerarsi altro da sé. L’avere un corpo “nuovo” e forte lo fa sentire meglio ma gli risulta anche difficile gestire la “novità”. Poi quando si alza e sente il contatto dei suoi piedi con il terreno capisce come sia bello far parte di un mondo nel quale non ti senti fuori posto e inadeguato ma che ti aiuta ad esprimerti al meglio.
    È proprio il caso di dire che la frase:”La realtà supera la fantasia” potrebbe essere riformulata: ci troviamo di fronte a una realtà che, invece, si incontra e si mescola con la fantasia. Una fantasia che, come tutte le cose, deve essere però gestita e moderata.
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) Empty Non passa solo un giorno senza che noi non utilizziamo uno strumento tecnologico!

    Messaggio  Angela Ascanio Lun Apr 16, 2012 7:30 pm

    [img]lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) Dipend11[/img]


    Riporto l'articolo correlato a quest'immagine.
    La sindrome da dipendenza da Internet colpisce sempre più spesso e si sta meditando di inserirla nel Dsm V, il manuale diagnostico dei disturbi mentali.
    L’Internet Addiction Disorder (I.A.D.) è una sindrome molto più diffusa di quanto si possa credere e se volete fugare i dubbi sul fatto che ne siate affetti anche voi, ecco i principali sintomi che la caratterizzano:
    1. Bisogno di trascorrere un tempo sempre maggiore in rete per ottenere soddisfazione;
    2. Marcata riduzione di interesse per altre attività che non siano Internet;
    3. Sviluppo, dopo la sospensione o diminuzione dell’uso della rete, di agitazione psicomotoria, ansia, depressione, pensieri ossessivi su cosa accade on-line, classici sintomi astinenziali;
    4. Necessità di accedere alla rete sempre più frequentemente o per periodi più prolungati rispetto all’intenzione iniziale;
    5. Impossibilità di interrompere o tenere sotto controllo l’uso di Internet;
    6. Dispendio di grande quantità di tempo in attività correlate alla rete;
    7. Continuare a utilizzare Internet nonostante la consapevolezza di problemi fisici, sociali, lavorativi o psicologici recati dalla rete.
    Quindi un abuso di Internet,di alcune tecnologie,un uso ossessivo di esse può arrivare a compromettere il regolare svolgimento delle quotidiane funzioni vitali.
    Il rapporto uomo-tecnologia è un rapporto molto complicato e vasto...ha i suoi pro e i suoi contro.
    La relazione tra il corpo umano e la tecnologia è un tema che ne nostro corso è stato trattato in più lezioni e attraverso vari punti di vista. Precedentemente si è discusso delle tecnologie integrative:come protesi sportiva e come miglioramento,protesi estetiche.
    Questo laboratorio riguarda la tecnologia intesa come estensione.La citazione di J.Luis Borges (corpo-pag 19) è molto efficace per comprendere il senso delle tecnologie estensive.Borges sostiene che il libro è lo strumento più stupefacente dell'uomo,estensione della memorie e dell'immaginazione,gli altri sono solo estensioni del suo corpo.Tale tecnologia viene intesa infatti come ampliamento del corpo quindi "apparecchi" che per noi sono indispensabili come il telefono cellulare ,l'automobile e il computer,simboleggiano le protesi delle nostre funzioni corporee.
    La tecnologia del nostro tempo ha compiuto notevoli passi in avanti,da sempre messa a servizio dell'uomo per potenziare le sue capacità,per facilitare la sua vita.La tecnologia influenza in modo decisivo il vivere dell'uomo e della collettività!
    Tanti sono stai gli studiosi che si sono interessati al rapporto tra l'uomo e la tecnologia,tra cui Marchall McLuhan,sociologo canadese, che in un suo lavoro :"Gli strumenti del comunicare"offre una rappresentazione dell'evoluzione tecnologica come progressiva estensione del corpo umano.
    Ricordiamo anche la studiosa Turkle Sherry che compie un'analisi approfondita e sistematica sul mondo digitale,sulle conseguenze psicologiche e sociologiche che i mezzi informatici possono sviluppare sull'individuo.Turkle nel suo saggio :"La vita sullo schermo..." afferma che il nostro rapporto con il computer sta progressivamente modificando la nostra mente,il nostro modo di pensare,la nostra vita sociale.Lo schermo del computer diviene sempre più legato alla nostra esistenza,visto come luogo di nascita di relazioni umane, strumento di
    comunicazione.I nuovi media hanno quindi prodotto un vero e proprio cambiamento sociale.
    La tecnologia quindi atrofizza o potenzia le capacità dell'uomo?
    Questa domanda tocca diversi punti.
    Condivido pienamente ciò che afferma Granelli nel suo testo ,Il sè digitale,ovvero che le tecnologie potenziano le capacità dell'uomo e migliorano la sua vita,basti pensar a questo forum che rappresenta un esempio di come la tecnologia può essere uno strumento per condividere emozioni e conoscenze.
    Credo comunque che la tecnologia abbia trasformato la nostra vita non sempre in una direzione positiva.Un esempio può essere mio fratello di 14 anni che trascorre intere giornate in chat,su facebook e a giocare a Play Station,ma come lui tanti altri ragazzi che fanno un uso scorretto delle tecnologie,questo procura spesso gravi conseguenze nella vita sociale reale.Tali ragazzi come afferma Paolo Ferri nel suo saggio,[i]"I nativi digitali"
    considerano il virtuale come costitutivo del reale,in altre parole per loro esiste il "reale" e altrettanto reale è la sua espansione "virtuale"...credo che ciò sia un enorme errore in quanto il mondo virtuale rappresenta spesso un luogo illusorio!

    Complimenti
    FB


    Ultima modifica di Angela Ascanio il Mar Apr 17, 2012 8:50 am - modificato 2 volte.
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    ilenia medici


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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) Empty tecnologia: istruzioni per l'uso

    Messaggio  ilenia medici Lun Apr 16, 2012 8:03 pm

    Uno dei dibattiti più attuali del nostro tempo è sicuramente legato all’uso della tecnologia, ai suoi benefici e ai suoi “effetti collaterali”.Sono ormai molte le occasioni nella vita di tutti i giorni in cui è possibile notare come e quanto la tecnologia stia modificando il corpo umano e stia trasformando molte delle azioni che si eseguono quotidianamente. Nel testo di Granelli, Il sé digitale l’autore ricollega il tentativo di provvedere a superare i limiti dell’uomo con le nuove tecnologie viste come estensioni delle potenzialità umane. Ma la domanda su cui intendiamo soffermarci è La tecnologia potenzia o atrofizza le capacità dell’uomo?
    Mi piacerebbe, per gradi, toccare entrambi i temi.
    La diffusione di massa di internet, iphone e sistemi interattivi hanno sicuramente semplificato e migliorato la vita di centinaia di milioni o miliardi di persone.. basti pensare al ruolo di twitter nella primavera araba nel processo di democratizzazione in quelle aree dove la tecnologia è riuscita a dar voce agli oppressi come formidabile strumento addirittura per ribaltare regimi politici. Altro discorso è però il suo influsso sulla socialità: non vi è dubbio che un uso distorto di strumenti tecnologici porti all’isolamento individuale generando varie patologie connesse al mondo virtuale che rendono poi incapaci tantissimi esseri umani di vivere il mondo reale. Un esempio, seppur banale, lo si vive ogni giorno in ogni famiglia , dove la televisione ha distrutto giorno per giorno i rapporti interpersonali , la comunicazione tra madri e figlie e tra i componenti in generale, il cui valore formativo è essenziale.
    il mondo virtuale nel quale ,quindi, un pò tutti viviamo è uno strumento che permette di alterare e rendere vivibile tutto ciò che nella vita reale crea pudori, blocchi psicologici. Come afferma Maldonado nella sua opera “reale e virtuale “ oggi si va sempre di più verso una graduale dematerializzazione della nostra realtà. Si sperimentano nuove identità e nuovi corpi, si scende da quel veicolo difettato che è il nostro corpo e si prende in prestito un corpo digitale da creare come vuoi. I disabili, i brutti, i grassi, gli introversi non sono più percepiti come tali ma saranno percepiti come veramente desiderano essere visti..ma la realtà è comunque un’altra.. quando il pc si spegne si ritorna ad essere come si era. Un esempio che ho trovato di mondo virtuale è “ second life”, il più grande sito che ospita più di 14 milioni di iscritti ove è possibile ricostruirsi una seconda vita; un progetto di un gruppo di ricercatori giapponesi rivolto a chi soffre di patologie che impediscono il movimento del corpo. In una recente dimostrazione, Junichi Ushiba, professore associato alla Keio University e responsabile del progetto, ha mostrato come elettrodi applicati alla testa possono intercettare gli impulsi elettrici legati all’attività cerebrale. A mio parere tutto ciò è rischioso , dare l’ebbrezza di correre ad un infermo, di essere apprezzati per le proprie capacità sportive ad un disabile ( come nel caso del video proiettato tratto dal fim “avatar”), essere adulati per il proprio aspetto ad un soggetto poco attraente, allontana dalla realtà e l’impatto del ritorno a questa potrebbe essere traumatico ed essere motivo di disagio.
    In ultima analisi credo che di fronte a questi formidabili strumenti l’atteggiamento corretto sia l’uso o il dosaggio equilibrato per progredire,si, ma senza mai rinunciare ai rapporti sociali che restano l’architrave su cui vivere.
    [img]lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) Second10[/img]

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