ASCIONE ANNARITA Gio Mag 03, 2012 5:30 pm
Come è bello essere coscienti che infondo il mondo intorno a noi è ricco di persone disposte ad aiutare il prossimo, gratuitamente, continuamente, incessantemente: numerosi, infatti, sono i volontari di svariate associazioni no profit che tendono la mano a chi ha perso la speranza nelle sue difficoltà.
Offrono uno di quei doni più importanti, che talvolta, soprattutto noi giovani, perdiamo troppo di vista, la “solidarietà”; essere solidali non solo significa “tendere la mano” ma soprattutto “tenersi per mano”.
Sotto questa meravigliosa linea lavorano i volontari dell’Associazione Maria Rosaria Sifo Ronga, un’associazione, laica e senza finalità di lucro, fino a stamane a me purtroppo sconosciuta ma che si è rivelata una vera e propria realtà degna di lode.
Questa associazione ha costruito, senza contributi pubblici, una Casa di accoglienza, sita nel parco dell’Azienda Ospedaliera Vincenzo Monaldi: questa casetta è forse l'unica struttura nell'Italia Meridionale, ad essere ubicata in un parco ospedaliero, ad offrire ospitalità gratuita e ad essere gestita dal volontariato laico senza oneri per la pubblica amministrazione. In questa struttura i familiari dei pazienti trovano un luogo accogliente dove possono dimorare, assistendo in tal modo i loro cari più da vicino.
Credo sia un’iniziativa del tutto considerevole ed originale perché in momenti difficili è davvero importante avere la possibilità di rimanere accanto ai propri cari senza lo stress di doversi allontanare per la notte e sentirsi in “casa propria”, a proprio agio nonostante il dolore e le preoccupazioni. Lodo inoltre i volontari, che donano a queste persone un messaggio straordinario, “che nel mondo non si è soli”: sono dei veri e propri angeli che hanno fatto proprio le parole di Gesù nel Vangelo << Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date >>.
Un grazie a queste persone che danno testimonianza a noi giovani con le loro azioni il vero senso della vita e un grazie all’associazione tutta che ad occhi aperti ci dimostra che infondo “esiste l’isola che non c’è”...
Annarita