+213
MARIA VITTORIA PIROZZI
luisa formisano
maria formisano
simonamanzoni
Mario Cavallaccio
rosa manno
Francesca Starita
MARTINA MARFE'
giuseppina tramo
Marianna Di Caterino91
DANILO ROMANO
Adele La Porto
Maria Di Caterino92
Annarita Riviergi
rosa d'onofrio
enzacoppola
rosa corbo
Maria Maestoso
palmina formato
Silvana Marchese 1990
Silvia De Sisto
Anna Carmela Capasso
Marta Iannaccone
luciana sollazzo
Palma Napolano
Federica Riccardo
soleluna
Daria Casolare
Angela Scarpato
Marianna Carfora
Carmela Attanasio
annalisa de flora
Izzo Maria Teresa
TammaroAlessia89
anna piscitelli
mariaidaferraro
alessandra sorrentino
Ilaria cozzolino
Iolanda Puca
giovanna costagliola
simona micillo
Marianna Gallo
maria giovanna toriello
nello ronga
Roberta Bortone
Maria Improta
veronicagiordano
Vittoria Camposano
Alessandra Mavrokefalos
mariana scamardella
emma mariniello
Serena Conte
Maria Grande
Stefania Tufano
Laura polverino
giusy armida
roberta silvestro
Diana Maddalena
Sabrina Campaiola
Anna Bianco
serenalestingi
cloe
Noemi de Martino
tranchino giovanna
Serena Vivenzio
Lucia Casaburo
maria.lancellotti
Claudia Carbonaro
Fiorella Savino
elenacapobianco
LAURA BUONANNO89
iolandadigennaro
iolanda martino
rosa romano
Angela Di Marzo
antoniodisabato
Federica Marzano
serena murolo
valeria cefariello
Emilia De Blasio89
rosannapetrone
Micaela Crescenzo
ANNA CARANNANTE
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SerenaMele
Gaetana Cozzolino
Carmela Perillo
Teresa Nazzaro
Ilenia Caiazza
valeriaminucci
ERIKA IARNONE
DE STEFANO ANGELA
Melania castoro90
Luisa Masturzi
angela32
Valentina Caponigro
teresadamiano
Rita Esposito
Antonella Leonetti
Rita Gaita 1990
edvige garofano
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Milena Capasso
elena.scognamiglio89
Miryam Polidoro
Pezzella Vincenza
marigliano francesca
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Valentina Paolillo
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simona capasso
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francescacella
Fortuna Di Mauro
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Letizia Panariello
Maddalena Pontone
RaffaellaPagano1990
michela di bernardo
MIRIAM MUSTO
Maria Starace91
anna gemma buono1
Chiara Verace
Fabiola Mangini
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Francesca Sommella
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Aiello Raissa
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rossellamaiorano91
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Loredana Calise
carmela aversano 88
Antonella De Rosa
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Luisiana Spinelli
Antonella Camposano
anna di maggio
PAOLA MUSELLA
Cira Toscano
Rossella Ascione
VALERIAILLIANO
Brusini Rosa
Irene De Vita
Lùcia Pisapia
Monica Miele
eleonora daniele
Antonia Manguso
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Laura testa
Roberta Ingargiola
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Angela Ascanio
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Danila Cacciapuoti
Antonella Russo
maria11
Noemi Martuccelli
Adriana De Rosa
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Roberta Narici
Daniela D'urso
filomena mosca
Admin
217 partecipanti
lab. Esperienza: Associazione Sifo Ronga (facoltativo - chiude il 13 maggio)
Roberta Ingargiola- Messaggi : 14
Data di iscrizione : 15.03.12
Località : Napoli
Ieri abbiamo incontrato il Prof.Ronga che dopo la morte di sua moglie ha voluto creare a Napoli un progetto chiamato " casa di accoglienza" dove ospitare i parenti delle persone che si trovano negli ospedali: Monaldi,Cto e Cotugno.Sono un pò scettica sulla cosa,sicuramente è una bella iniziativa ma non vorrei che le persone se ne approfittassero scambiando questa associazione benefica per una casa vacanza.Complimenti per l'iniziativa!
Laura testa- Messaggi : 15
Data di iscrizione : 13.03.12
Località : napoli
E ancora una volta si sono uditi i molteplici pregiudizi che rovinano la nostra città...ma il prof.Ronga creando questa associazione,Casa di Accoglienza Maria Rosaria Sifo Ronga,ha dimostrato che nonostante tutto,ignorando e oltrepassando questi preconcetti sulla città di Napoli,qualcosa di positivo può esser ancora fatto.
Di sicuro la sua triste e spiacevole esperienza lo ha motivato maggiormente ha realizzare tutto questo,ma ciò non toglie che grazie all aiuto di persone volontarie,alla sua forza di volontà e al suo altruismo immenso è stato possibile costruire questa associazione per aiutare,facilitare e comprendere il dolore altrui.
Di sicuro la sua triste e spiacevole esperienza lo ha motivato maggiormente ha realizzare tutto questo,ma ciò non toglie che grazie all aiuto di persone volontarie,alla sua forza di volontà e al suo altruismo immenso è stato possibile costruire questa associazione per aiutare,facilitare e comprendere il dolore altrui.
Ilaria Saviano- Messaggi : 15
Data di iscrizione : 16.03.12
Età : 32
Località : frattamaggiore (NA)
- Messaggio n°53
La Napoli che non si vede...
Ieri è venuto a trovarci il dott. Ronga e ci ha parlato dell'associazione che porta il nome di sua moglie (deceduta a seguito di un trapianto d'organi il 1999) : L'Associazione Maria Rosaria Sifo Ronga. Quest'uomo ha dimostrato una grande forza di carattere, dato che tutti gli hanno quasi riso in faccia, quando diceva di voler aprire un'associazione tanto importante in Campania, territorio molto spesso ricordato per la Camorra e per l'emergenza rifiuti. Il dott. Ronga a voluto far conoscere Napoli per le cose belle che ha e per le cose belle che i suoi cittadini possono e sanno fare, tra le quali c'è questa bellissima associazione che si occupa di accogliere i familiari dei pazienti degli ospedali Monaldo, Cotugno e CTO. E' un'associazione molto importante perché offre, gratuitamente, il sostegno alle famiglie delle persone malate, dando loro la possibilità di rimanere sempre accanto ai loro cari. Il dott. Ronga è un grande esempio di coraggio e di forza d'animo, e credo che tutti, almeno qui a Napoli, dovremmo seguire il suo esempio, e cercare di risollevare questa città a di cambiarne il destino
lucia schiano lomoriello- Messaggi : 18
Data di iscrizione : 13.03.12
Età : 34
Località : MONTE DI PROCIDA (NA)
Sono molti gli ospiti delle lezioni di tale corso. Mi piace molto la modalità con cui affrontiamo le lezioni, questo perché associamo agli aspetti teorici quelli pratici. Questo purtroppo viene a mancare in molte discipline universitarie. Sono convinta che l’importante non è imparare a memoria delle citazioni contenute nei testi , ma , capire cosa si vuol fare , cosa si può fare , come aiutare l’altro. Un grazie quindi va a coloro che si son offerti nel testimoniare , le loro sfide nel raggiungere un traguardo così importante , come la creazioni di centri di volontariato e di ascolto. In questo caso cito l’esperienza del dottor. Nello Ronga . Alla scomparsa della moglie Maria Rosaria Sifo Ronga, non si è rintanato nel suo guscio, non si è lasciato andare, ma , anzi , ha cercato di far qualcosa, di aiutare chi è in difficoltà. Ha presentato insieme ad altri amici un progetto: Casa di Accoglienza in nome alla sua defunta moglie, situato nel parco dell’ospedale Monaldi, e in associazione al Cutugno e al CTO. Un associazione di volontariato nata per caso in una struttura pubblica , senza richiesta di finanziamenti accoglie gratuitamente parenti di pazienti degli ospedali .Tale abitazione non fornisce solo posti letto ma , essa favorisce il processo di socializzazione tra coinquilini. E’ una casa autogestita , non si accettano ne prenotazioni ne ,ne favoritismi , ne raccomandazioni previa dottori. L’accettazione avviene in maniera analoga , ossia semplicemente bussando alla porta , senza nemmeno dover avvisare in anticipo. Vi sono però delle condizioni , le persone interessate non possono essere residenti della provincia, ma provenienti da altre regioni .In queste abitazioni non vi è personale pagato addetto alla pulizia ma, sono gli stessi inquilini che devono rispettare l’unica norma dell’igiene e della pulizia. Solo al momento dell’accoglienza e in alcune ore della settimana vi è la supervisione di volontari che forniscono le varie chiavi di casa , stanza e cancello, del resto essi sono indipendenti. In queste case possono sentirsi al proprio agio, possono far ciò che vogliono sempre nel rispetto del vivere civile.Iniziamente si pensava di ospitare solo uno dei parenti del paziente , però poi si è capiti che era impossibile ,non accogliere la famiglia, spesso come racconta il dottor Ronga alcuni ospiti erano proprio disabili accompagnatori. Il dottore ha precisato che non avevano mai pensato all’eventualità di un accompagnatore disabile , ma ha precisato come l’abitazione è stata costruita nel rispetto delle norme, e che quindi potesse accogliere i normodotati così come i disabili. Dai discorsi seguiti poi , mi han fatto capire come nella vita non si debba mai arrendere agli impedimenti , basti pensare come loro abbaino potuto costruire tale casa senza chiedere finanziamenti alla provincia. Ronga ci ha spiegato che sono riusciti a mettere su questa struttura organizzando concerti , e congressi di pittori , scrittori , che , hanno donato delle proprie creazioni. Grazie alle donazioni è sorta la Casa di Accoglienza. Infatti anche gli ospiti non sono tenuti a lasciare denaro , se vogliono possono donare ma non sono costretti , c’è chi come dice il dottore ha donato 5 euro e chi più.L’efficienza e il caloroso accoglimento di tale struttura l’ho notato soprattutto dai tanti commenti comparsi nel sito dell’organizzazione, ciò sta a testimonianza del grande lavoro svolto, e dell’importanza del lavoro di volontariato.
Antonia Manguso- Messaggi : 14
Data di iscrizione : 13.03.12
Età : 39
Località : torre del greco
Un’iniziativa davvero importante quella del professor Ronga. Una persona presentatasi come un uomo semplice, buono, desideroso di fare qualcosa di utile per se stesso, per gli altri ed anche per la nostra città.
Fino a ieri non ero a conoscenza dell’esistenza della “casetta” fatta costruire dall’ associazione “Maria Rosaria Sifo Ronga”, e scoprirla mi ha portato alla mente ricordi personali non troppo lontani nel tempo. Non mi è stato difficile mettermi nei panni di coloro che, accompagnando un familiare in un ospedale di una città lontana dalla propria, devono mettersi alla ricerca di un posto in cui soggiornare per non far mancare la propria presenza al parente malato. Offrire un alloggio gratuito, distante pochi passi dall’ospedale, dà alle persone che accompagnano un familiare ricoverato, la possibilità di avere pensieri in meno: non doversi preoccupare di mettersi alla ricerca di un albergo, di provvedere ai pasti, di riempire il tempo in quelle ore in cui non è possibile stare in ospedale. Il tutto reso possibile dall’opera instancabile di un gruppo di volontari, che con la loro forza ed il loro tempo, sostengono quest’associazione e le iniziative da essa proposte.
Riflettendo sull’ incontro fatto a lezione, mi chiedo come il Prof. Ronga sia riuscito ad elaborare il proprio lutto traendone una possibilità vantaggiosa per la collettività. Mi son fatta questa domanda perché in questo periodo, che non è per me facile, sono alla ricerca della forza necessaria per andare avanti, per affrontare la mia nuova quotidianità.
Passando poi al tema delle associazioni, vorrei spendere poche parole per parlare di quella della quale faccio parte da più di 5 anni. Essa si chiama C.A.R. (centro accoglienza ragazzi) e fa capo alla Caritas parrocchiale. A farne parte siamo circa una quindicina di persone, tra ragazzi e professoresse in pensione. Offriamo a minori a rischio (che attualmente vanno dai 6 agli 11 anni) la possibilità di esser quotidianamente seguiti in un servizio di doposcuola. Aiutiamo loro a fare i compiti e ad esercitarsi in quelle materie dove sviluppano maggiori carenze. Fino a circa 2 anni fa, il nostro centro era meglio articolato. Infatti oltre al servizio di doposcuola, offriva anche accoglienza mensa (i bambini all’uscita da scuola si recavano direttamente in parrocchia dove trovavano un pasto caldo ad attenderli) ed attività laboratoriali che venivano svolte tutti i giorni per un’ora alla fine dei compiti. Tutto questo era possibile anche grazie al fatto che per 3 anni abbiamo usufruito dell’appoggio dei volontari (tra questi anche io) del Servizio Civile Nazionale. Ora tutto invece è più problematico: noi volontari siamo diminuiti nel corso del tempo e per questo possiamo permetterci di seguire solo un numero discreto di bambini. Questo però non ci impedisce di compiere comunque la nostra piccola “missione”.
La nostra associazione inoltre si sviluppa anche in un ramo parallelo, il “Sabato insieme”, un gruppo che fa animazione in strada, recandosi ogni sabato per 2 ore in un quartiere difficile della mia zona. Durante le due ore si cerca di dare ai bambini del quartiere la possibilità di imparare regole e rispetto per il prossimo usando come mezzo il gioco, sia quello di squadra che quello individuale. Cerchiamo in pratica di mostrare loro una condotta di vita alternativa a quella che gli è quotidianamente proposta.
Fino a ieri non ero a conoscenza dell’esistenza della “casetta” fatta costruire dall’ associazione “Maria Rosaria Sifo Ronga”, e scoprirla mi ha portato alla mente ricordi personali non troppo lontani nel tempo. Non mi è stato difficile mettermi nei panni di coloro che, accompagnando un familiare in un ospedale di una città lontana dalla propria, devono mettersi alla ricerca di un posto in cui soggiornare per non far mancare la propria presenza al parente malato. Offrire un alloggio gratuito, distante pochi passi dall’ospedale, dà alle persone che accompagnano un familiare ricoverato, la possibilità di avere pensieri in meno: non doversi preoccupare di mettersi alla ricerca di un albergo, di provvedere ai pasti, di riempire il tempo in quelle ore in cui non è possibile stare in ospedale. Il tutto reso possibile dall’opera instancabile di un gruppo di volontari, che con la loro forza ed il loro tempo, sostengono quest’associazione e le iniziative da essa proposte.
Riflettendo sull’ incontro fatto a lezione, mi chiedo come il Prof. Ronga sia riuscito ad elaborare il proprio lutto traendone una possibilità vantaggiosa per la collettività. Mi son fatta questa domanda perché in questo periodo, che non è per me facile, sono alla ricerca della forza necessaria per andare avanti, per affrontare la mia nuova quotidianità.
Passando poi al tema delle associazioni, vorrei spendere poche parole per parlare di quella della quale faccio parte da più di 5 anni. Essa si chiama C.A.R. (centro accoglienza ragazzi) e fa capo alla Caritas parrocchiale. A farne parte siamo circa una quindicina di persone, tra ragazzi e professoresse in pensione. Offriamo a minori a rischio (che attualmente vanno dai 6 agli 11 anni) la possibilità di esser quotidianamente seguiti in un servizio di doposcuola. Aiutiamo loro a fare i compiti e ad esercitarsi in quelle materie dove sviluppano maggiori carenze. Fino a circa 2 anni fa, il nostro centro era meglio articolato. Infatti oltre al servizio di doposcuola, offriva anche accoglienza mensa (i bambini all’uscita da scuola si recavano direttamente in parrocchia dove trovavano un pasto caldo ad attenderli) ed attività laboratoriali che venivano svolte tutti i giorni per un’ora alla fine dei compiti. Tutto questo era possibile anche grazie al fatto che per 3 anni abbiamo usufruito dell’appoggio dei volontari (tra questi anche io) del Servizio Civile Nazionale. Ora tutto invece è più problematico: noi volontari siamo diminuiti nel corso del tempo e per questo possiamo permetterci di seguire solo un numero discreto di bambini. Questo però non ci impedisce di compiere comunque la nostra piccola “missione”.
La nostra associazione inoltre si sviluppa anche in un ramo parallelo, il “Sabato insieme”, un gruppo che fa animazione in strada, recandosi ogni sabato per 2 ore in un quartiere difficile della mia zona. Durante le due ore si cerca di dare ai bambini del quartiere la possibilità di imparare regole e rispetto per il prossimo usando come mezzo il gioco, sia quello di squadra che quello individuale. Cerchiamo in pratica di mostrare loro una condotta di vita alternativa a quella che gli è quotidianamente proposta.
eleonora daniele- Messaggi : 18
Data di iscrizione : 14.03.12
- Messaggio n°56
Associazione Maria Rosaria Sifo Ronga
Non avevo mai sentito parlare della Casa di Accoglienza Maria Rosaria Sifo Ronga. L’incontro tenuto a lezione con il Prof. Ronga è stato molto interessante. Il prof. ci ha parlato dell’Associazione Maria Rosaria Sifo Ronga, così chiamata in memoria della moglie deceduta nel settembre del 1999 a seguito di un trapianto d’organo, è stata costruita nel marzo del 2001. L’associazione ha costruito, dopo tanti anni di lavoro, senza nessun fondo pubblico questa casa di accoglienza, che si trova nel parco dell’Ospedale di Livello Nazionale e di Alta Specializzazione Vincenzo Monaldi. La casetta è composta da 12 posti letto, di un soggiorno, di una cucina e di una lavanderia e offre ospitalità e accoglienza gratuita ai parenti dei pazienti residenti al di fuori della provincia di Napoli. Accoglie anche il CTO e il Cotugno. È una casa assolutamente autogestita. Questo progetto ha suscitato grande meraviglia. La casa si regge sui contributi dei volontari e degli ospiti della casa. La cosa che più mi ha colpito è che queste case possono ospitare anche i disabili, che riescono a muoversi liberamente con la sedia a rotelle. Questa casetta è l’unica struttura nell’Italia Meridionale, costruita senza fondi pubblici e collocata in un parco ospedaliero, gestita da 5 volontarie, donne in pensione che fanno i turni. Questa struttura è stata comprata nell’Italia Settentrionale, precisamente in Piemonte. Trovo davvero ammirevole il progetto costruito dal Prof. Ronga e penso che sia un grande esempio da seguire perché nonostante tutti gli scoraggiamenti subiti è riuscito a portare a termine questo suo progetto nel migliore dei modi.
Ultima modifica di eleonora daniele il Ven Mag 04, 2012 11:41 am - modificato 1 volta.
Monica Miele- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 12.03.12
Ieri nella seconda metà della lezione abbiamo incontrato il Dott. Nello Ronga che nel 2001 decise di mettere in piedi l'associazione Maria Rosaria Sifo Ronga in onore della moglie, un'insegnante napoletana scomparsa qualche anno prima. Questa associazione gestisce anche una casa di accoglienza ubicata nel parco dell'Ospedale Monaldi. Questa casetta, che dispone di 12 posti letto, soggiorno, cucina e bagno, offre ospitalità gratuita a tutti i familiari dei pazienti dell'ospedale. Il Dott. Ronga ha affermato che questo progetto è nato per alleviare la solitudine e la sofferenza dei malati garantendogli la vicinanza di un familiare.
Lùcia Pisapia- Messaggi : 22
Data di iscrizione : 13.03.12
Località : Napoli
La professoressa ieri in aula ci ha fatto incontrare il professor Nello Ronga, che ha fondato l'associazione "Maria Rosaria Sifo Ronga", dal nome della moglie scomparsa nel 1999 dopo un trapianto d'organo. Questa associazione, nata nel 2001, è riuscita a realizzare un grande progetto, quello di costruire una casa d'accoglienza per dare la possibilità ai familiari dei pazienti ricoverati al Monaldi, al Cotugno o al C.T.O. di Napoli, e residenti al di fuori della nostra provincia, di avere ospitalità gratuita e stare così vicino ai loro cari. La casa è stata realizzata senza contributi pubblici e continua ad esistere grazie a fondi provenienti dai volontari e dagli ospiti della struttura, dal 5x1000 e da eventi organizzati dall'associazione stessa. Nel costruirla c'è stata grande attenzione anche nei confronti dei disabili, in quanto la casetta non ha barriere; questo aspetto, come abbiamo visto, non è frequente nelle nostre città e per questo l'opera è da apprezzare ancora di più. Ascoltando il professore mi ha colpito la sua tenacia, il suo voler realizzare fortemente questo progetto nonostante in molti non lo credessero possibile proprio qui a Napoli. Troppo spesso la mia città è vista solo per gli aspetti negativi (che ci sono purtroppo) e non per gli aspetti buoni che ha e che andrebbero maggiormente valorizzati e fatti conoscere. Un'altra cosa che mi ha colpito è stata la sua forza, il trasformare il dolore per la perdita della moglie in un'iniziativa per aiutare chi ha bisogno; non tutti ci riescono e per questo considero il professore un altro grande esempio di resilienza. In questa nostra società fortemente individualista, è bello che ci siano persone che dedichino una parte del proprio tempo per aiutare gli altri attraverso il volontariato; anch'io lo faccio ed è veramente gratificante soprattutto dal punto di vista umano. Alla fine di questo mio intervento vorrei ringraziare la professoressa Briganti che ci permette di conoscere queste realtà facendoci comprendere le diverse possibilità che potremmo avere nel nostro futuro di educatori.
Irene De Vita- Messaggi : 19
Data di iscrizione : 12.03.12
Età : 33
Località : Napoli
Penso che l'idea di questa casetta è stata una cosa bellissima... credo che non ci sia cosa più bella di accogliere gli altri, accoglierli nel senso più ampio della parola! non solo gli hanno offerto un posto dove poter stare, per rimanere vicino ai parenti cari ammalati,ma gli hanno teso una mano in tutti i sensi. E' un iniziativa fantastica che riempe il cuore.
Brusini Rosa- Messaggi : 18
Data di iscrizione : 13.03.12
La testimonianza del signor Ronga ci è di grande aiuto per capire come anche pur non disponendo di fondi propri e di dimestichezza in un certo campo, egli sia riuscito a creare questa eccezionale e utile iniziativa: la casa d’accoglienza Maria Rosaria Sifo Ronga. Il signor Ronga è una persona da ammirare anche e soprattutto perché è riuscito a trasformare il dolore per la perdita di sua moglie in forza, quella forza che lo ha portato a creare questa casa d’accoglienza funzionante da due anni. Questa casetta si trova adiacente l’ospedale Monaldi proprio per ospitare gli accompagnatori, i familiari delle persone che vengono ricoverate presso l’ospedale. Questa casetta attrezzata con stanze da letto, cucina, e soggiorno, consente di riprodurre il clima che si trova a casa propria, ed è quindi di grande sostegno psicologico per queste persone, anche perché spesso, come ci ha raccontato il prof Ronga, si tratta di genitori di bambini con patologie. La cosa più bella è che nessuno ha un contributo fisso da donare, si tratta solo di rilasciare una piccola offerta a piacere per sostener appunto il progetto che si regge soprattutto grazie ai volontari, che provvedono a far si che le persone che vengono ospitate nella casetta, la rispettino con ordine e pulizia. Sono tante le associazioni onlus che si occupano di varie iniziative. Ce ne vengono proposte tante, tutte diverse e questo fa emergere la molteplicità dei problemi che ci circondano, ed è bello vedere come spesso queste associazioni nascano dalla gente comune, che spinte da una straordinaria forza di volontà, danno un notevole contributo nella risoluzione di certi problemi. Pertanto ci tengo a ringraziare il prof Ronga e tutte le altre associazioni, con volontari a seguito. Cerchiamo di sostenere al massimo queste associazioni.
VALERIAILLIANO- Messaggi : 18
Data di iscrizione : 14.03.12
Età : 32
Località : Monte Di Procida
La principale sensazione che il professore Ronga mi ha trasmesso durante la sua presentazione, con la sua voce tremolante, è stato il dolore profondo che ha maturato negli anni della morte della moglie, legata all’emozione, alla sua profonda gioia e soddisfazione di essere riuscito a realizzare e a mettere in piedi, insieme ad altri collaboratori, quest’associazione di volontariato. Una casa di accoglienza (Associazione Maria Rosaria Sifo Ronga Onlus), che porta il nome della moglie, deceduta a seguito di un trapianto d’organi, che è stata costruita non solo per dare ospitalità ai parenti degli ammalati, residenti fuori provincia, ma anche per favorire la socializzazione. Una casa che ospita un massimo di 12 persone situata nel parco dell’ospedale Monaldi, che abbraccia altre aziende ospedaliere come il Cotugno e il CTO. Dal marzo 2001, mese di inaugurazione della casa di accoglienza, sono state ospitate circa 6.000 persone provenienti da tutt’Italia. E’ importante ricordare che questa casetta è stata costruita su misura anche per i disabili, anch’essi ospiti della casa di accoglienza. Questa è l’unica struttura presente nell’Italia meridionale che è stata realizzata con il denaro offerto dalla gente comune e non dalla Pubblica Amministrazione. Personalmente credo che il professore non abbia realizzato questa struttura solo per dargli il nome della moglie o per essere uno dei tanti modi per ricordarla, come tanti hanno detto, credo che sia invece un modo per evitare che altri come lui possano subire un disagio, come andare avanti e indietro dalla mattina alla sera in cerca di collocazione, quindi stressarsi, per prendersi cura in maniera serena dei propri cari.
Rossella Ascione- Messaggi : 17
Data di iscrizione : 12.03.12
Nell’orario del laboratorio , il prof Ronga ci ha illustrato il suo operato nell’ambito del sociale .L’Associazione Maria Rosaria Sifo Ronga nasce nel parco dell’Ospedale Monaldi , costruita nel Marzo 2001 non è stata eretta senza contributi pubblici ,ma grazie al contributo di coloro che usufruiscono della struttura . Non si accettano prenotazione per non sfociare in una sorta di privatizzazione , coloro che ne hanno bisogno possono direttamente chiedere ospitalità recandosi presso la casetta . La casa di accoglienza prende il nome di una docente napoletana , moglie del professor Ronga deceduta in seguito ad un trapianto d’organi . Far sorgere questa struttura come ci ha raccontato il professore non è stato facile , l’ospedale ha donato il suolo ma la struttura è stata acquistata in seguito ad una serie di iniziative culturali e grazie ai volontari che ne consentono l’efficienza. Un iniziativa del genere , in un territorio come quello napoletano è indubbiamente un percorso ad ostacoli . Nel settentrione questo tipo di strutture sono molto diffuse ,come lo stesso professor Ronga ci ha detto , mentre al nel sud Italia l’ideale sarebbe dar fondi a questa iniziative , soprattutto per avvantaggiare le famiglie dei pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere , in modo che possano assisterli . Durante il colloquio con il professore , è avanzata la domanda inerente alla possibilità di ospitare intere famiglie nella casa di accoglienza , inizialmente non era in programma ,poi tale esigenza è risultata inevitabile .Gli ospiti della casetta possono liberamente usufruire di tutti i servizi ed organizzarsi liberamente , purché rispettino l’ordine e le norme della struttura. Questa opera grandiosa che permette di stare vicino ai propri cari , anche nelle situazioni più improbabili è un grande esempio di come ogni singola persona può fare la differenza , e costruire un futuro migliore per tutti . Come futuri educatori , ci si dovrebbe concentrare non sulle difficoltà , ma su come poterle superare insieme per dar vita ai proprio sogni ed iniziative.
Cira Toscano- Messaggi : 19
Data di iscrizione : 12.03.12
Età : 36
Località : Napoli
- Messaggio n°63
La Casetta del cuore
La città di Napoli è profondamente grata e orgogliosa per la nascita dell' "ASSOCIAZIONE MARIA ROSARIA SIFO RONGA".Una "CASETTA"di accoglienza presso l'Ospedale Monaldi.
Questa è la dimostrazione più valida che mette in luce il coraggio,la forza di volontà,il credere,la solidarietà e l'amore di persone che credono e hanno occhi e cuore per i loro obiettivi e desideri più grandi.E' bello sapere che al mondo esistano persone che si preoccupano per gli altri,ma soprattutto per rendere la propria città migliore di quella che è.
E' dal tentativo di voler alleviare la solitudine di un ammalato garantendogli la vicinanza continua di amici e parenti e di persone di famiglia che nasce questa Casetta.Una struttura accogliente che ospita 12 persone,ma che richiede pulizia continua e rispetto per le persone che vi fanno permanenza.Vi sono anche 5 volontari di turno che si preoccupano di accogliere gli ospiti e di farli sentire come a casa loro.
Questa struttura permette agli ospiti quando finisce l'orario di visita ai loro cari,di poter rincasare,dedicarsi alle pulizie,fare la spesa.
Di certo metter su strutture o progetti del genere non è mai semplice,si ricevono molte"Porte in faccia",risposte negative,derisioni,ma soprattutto si ha bisogno di grossi"FONDI"per poter operare.Come prevedibile anche la strada per la costruzione della Casetta è stata lunga e con NON poche difficoltà,ma il signor Ronga ha detto una bellissima frase"Quello che sembrava un punto di debolezza è diventato un punto di forza".
Lui non ha mollato e alla fine...ce l'ha fatta!!!
Questo deve essere per noi da esempio a non fermarci al primo ostacolo ma di combattere e andare oltre perchè con la Forza,la Voglia,ma soprattutto la Perseveranza si possono fare grandi cose.E' stato ammirevole il lavoro di quest'uomo accompagnato da altre persone che come lui CREDEVANO che anche a Napoli poteva nascere qualcosa del genere.Ma è allo stesso tempo una soddisfazione che nonostante il"nulla"e "senza aiuti"si è riusciti ad arrivare a tanto.
Ma io porrei una domanda:
-Dopo i tanti rifiuti e le liquidazioni anche carine della gente,cosa l'ha spinto ad andare avanti dato che sembrava quasi crederci da solo a questo progetto?
-E quando si è realizzato,cosa le hanno detto tutte le persone che l'hanno rifiutato?
Questa è la dimostrazione più valida che mette in luce il coraggio,la forza di volontà,il credere,la solidarietà e l'amore di persone che credono e hanno occhi e cuore per i loro obiettivi e desideri più grandi.E' bello sapere che al mondo esistano persone che si preoccupano per gli altri,ma soprattutto per rendere la propria città migliore di quella che è.
E' dal tentativo di voler alleviare la solitudine di un ammalato garantendogli la vicinanza continua di amici e parenti e di persone di famiglia che nasce questa Casetta.Una struttura accogliente che ospita 12 persone,ma che richiede pulizia continua e rispetto per le persone che vi fanno permanenza.Vi sono anche 5 volontari di turno che si preoccupano di accogliere gli ospiti e di farli sentire come a casa loro.
Questa struttura permette agli ospiti quando finisce l'orario di visita ai loro cari,di poter rincasare,dedicarsi alle pulizie,fare la spesa.
Di certo metter su strutture o progetti del genere non è mai semplice,si ricevono molte"Porte in faccia",risposte negative,derisioni,ma soprattutto si ha bisogno di grossi"FONDI"per poter operare.Come prevedibile anche la strada per la costruzione della Casetta è stata lunga e con NON poche difficoltà,ma il signor Ronga ha detto una bellissima frase"Quello che sembrava un punto di debolezza è diventato un punto di forza".
Lui non ha mollato e alla fine...ce l'ha fatta!!!
Questo deve essere per noi da esempio a non fermarci al primo ostacolo ma di combattere e andare oltre perchè con la Forza,la Voglia,ma soprattutto la Perseveranza si possono fare grandi cose.E' stato ammirevole il lavoro di quest'uomo accompagnato da altre persone che come lui CREDEVANO che anche a Napoli poteva nascere qualcosa del genere.Ma è allo stesso tempo una soddisfazione che nonostante il"nulla"e "senza aiuti"si è riusciti ad arrivare a tanto.
Ma io porrei una domanda:
-Dopo i tanti rifiuti e le liquidazioni anche carine della gente,cosa l'ha spinto ad andare avanti dato che sembrava quasi crederci da solo a questo progetto?
-E quando si è realizzato,cosa le hanno detto tutte le persone che l'hanno rifiutato?
PAOLA MUSELLA- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 19.03.12
Durante la lezione abbiamo avuto come ospite il Dott. Nello Ronga, che circa un anno fa istituì in seguito alla morte di sua moglie una straordinaria iniziativa:una casa di accoglienza realizzata all'interno dell'Ospedale Monaldi della nostra città e che ospita le famiglie dei ricoverati.
Essa è gestita da volontari che garantiscono una presenza e un sostegno quotidiano nella struttura.
Personalmente spero che ci siano altre persone come il Dott Ronga ad impegnarsi affinchè possano sorgere altre associazioni simili per far si che la persona già malata non soffra ancor di più magari: per la lontananza dai propri cari e dalla propria città. Purtroppo ciò è quello che spesso accade;in quanto l'allontanarsi x curarsi rende ciò l'unica situazione migliore per poter sperare di guarire dal proprio stato di salute.
Essa è gestita da volontari che garantiscono una presenza e un sostegno quotidiano nella struttura.
Personalmente spero che ci siano altre persone come il Dott Ronga ad impegnarsi affinchè possano sorgere altre associazioni simili per far si che la persona già malata non soffra ancor di più magari: per la lontananza dai propri cari e dalla propria città. Purtroppo ciò è quello che spesso accade;in quanto l'allontanarsi x curarsi rende ciò l'unica situazione migliore per poter sperare di guarire dal proprio stato di salute.
anna di maggio- Messaggi : 15
Data di iscrizione : 13.03.12
Età : 35
Località : napoli
- Messaggio n°65
onlus
Ieri nell'ora di laboratorio abbiamo ospitato il professor.Ronga il quale ci ha parlato della sua associazione Maria Rosaria Sifo Ronga , un associazione di carattere laico idealizzata, senza alcun scopo di lucro,nel marzo del 2001 in onore di un insegnante napoletana deceduta nel 1999.
Lui ha edificato una casa di accoglienza situata nel parco degli ospedali Monaldi , Cotugno , e il C.T.O. di Napoli ; sono case che dispongono di dodici posti letto,una cucina e soggiorno per ospitare , gratuitamente, persone che hanno parenti ricoverati in una di queste strutture che provengono da zone fuori la città.
E' una casa autogestita e vi sono volontari che hanno il compito di accogliere gli ospiti (i quali entrano in possesso dell'appartamento senza neanche bisogno di una prenotazione)e assegnano loro una stanza la quale deve essere mantenuta in perfetto ordine e ci si può vivere come se si stesse a casa propria.
La "casetta"è aperta da circa due anni e non è stata finanziata dal comune ma solo grazie alle offerte lasciate degli ospiti.
Inoltre la casetta è comoda anche per ospitare disabili in quanto non presenta barriere architettoniche.
Infine è stato fatto un progetto per le Tesi di Laurea con dei soldi avanzati dalle offerte ; sono Tesi di Associazionismo e volontariato , il bando premia tre tesi con una ricompensa pari a 2.000 euro.
Il professor Ronga ha ideato queste strutture come conseguenza di una propria esperienza personale svoltasi a Udine e quando ,una volta ritornato a Napoli, ha proposto di edificare delle casette in strutture ospedaliere pubbliche , bè nessuno voleva crederci che anche al Meridione si potesse realizzare tale idea.
Inoltre c'è da sottolineare che per la costruzione delle casette non è stato chiesto nessun "appoggio" di carattere economico al Comune e che i mezzi per costruirle sono stati comperati al Nord e sono costati molto..
Io , prima di ieri , non ero a conoscenza di queste strutture e anche io ,chiedo scusa , non credevo che anche al sud ,in particolare nella nostra città, si potessero realizzare tali progetti e a riguardo posso solo concludere che non si poteva avere un idea migliore...
Lui ha edificato una casa di accoglienza situata nel parco degli ospedali Monaldi , Cotugno , e il C.T.O. di Napoli ; sono case che dispongono di dodici posti letto,una cucina e soggiorno per ospitare , gratuitamente, persone che hanno parenti ricoverati in una di queste strutture che provengono da zone fuori la città.
E' una casa autogestita e vi sono volontari che hanno il compito di accogliere gli ospiti (i quali entrano in possesso dell'appartamento senza neanche bisogno di una prenotazione)e assegnano loro una stanza la quale deve essere mantenuta in perfetto ordine e ci si può vivere come se si stesse a casa propria.
La "casetta"è aperta da circa due anni e non è stata finanziata dal comune ma solo grazie alle offerte lasciate degli ospiti.
Inoltre la casetta è comoda anche per ospitare disabili in quanto non presenta barriere architettoniche.
Infine è stato fatto un progetto per le Tesi di Laurea con dei soldi avanzati dalle offerte ; sono Tesi di Associazionismo e volontariato , il bando premia tre tesi con una ricompensa pari a 2.000 euro.
Il professor Ronga ha ideato queste strutture come conseguenza di una propria esperienza personale svoltasi a Udine e quando ,una volta ritornato a Napoli, ha proposto di edificare delle casette in strutture ospedaliere pubbliche , bè nessuno voleva crederci che anche al Meridione si potesse realizzare tale idea.
Inoltre c'è da sottolineare che per la costruzione delle casette non è stato chiesto nessun "appoggio" di carattere economico al Comune e che i mezzi per costruirle sono stati comperati al Nord e sono costati molto..
Io , prima di ieri , non ero a conoscenza di queste strutture e anche io ,chiedo scusa , non credevo che anche al sud ,in particolare nella nostra città, si potessero realizzare tali progetti e a riguardo posso solo concludere che non si poteva avere un idea migliore...
Antonella Camposano- Messaggi : 19
Data di iscrizione : 13.03.12
Età : 36
Località : Acerra
ASSOCIAZIONE MARIA ROSARIA SIFO RONGA[b]: realizzata a marzo del 2001 dal prof.re Ronga ospite nelle nostre aule il 3.maggio 2012, è stato così gentile a raccontare tutta la storia della nascita di quest'associazione, che ad essere sincera fino a ieri ne ero all'oscuro.
In seguito alla morte di sua moglie il prof. Ronga instituì una casa che accoglie le famiglie dei ricoverati, quest'ultima si trova all'ospedale Monaldi a Napoli, ovviamente come è stato testimoniato da lui ci sono diversi volontari che lavorano all'interno di queste case.
Mi ha trasmesso davvero forti sensazioni, una persona così da me riceverà soltanto tanta stima.
Si,sarà stato l'amore così forte per sua moglie a dargli così tanto coraggio di affrontare le difficoltà e tanta forza per portare avanti questo progetto di associazione di volontariato, ma credo che per fare un passo del genere ed essere coraggiosi nel fare ciò che si pensa, non è da tutti.
Un grandissimo esempio per tutti noi, anche per chi già svolge l'attività di volontariato, perchè ha dimostrato quello che ho sempre pensato: con l'amore e la sensibilità per gli altri, si possono realizzare tanti progetti; Anzi aiutano ad affrontare le difficoltà in modo compatto, non stando da soli, ma con tutti.
Il volontariato per me aiuta se stessi, il proprio animo, ci arricchisce; il solo pensiero che abbiamo fatto anche poco ma che per l'altro è tanto, mi fa sentire una persona completa, aiuta noi stessi ma anche gli altri che sfortunatamente godono di una salute non così perfetta, e il poter svolgere attività di questo tipo è solo frutto di un talento innato e amore per gli altri
In seguito alla morte di sua moglie il prof. Ronga instituì una casa che accoglie le famiglie dei ricoverati, quest'ultima si trova all'ospedale Monaldi a Napoli, ovviamente come è stato testimoniato da lui ci sono diversi volontari che lavorano all'interno di queste case.
Mi ha trasmesso davvero forti sensazioni, una persona così da me riceverà soltanto tanta stima.
Si,sarà stato l'amore così forte per sua moglie a dargli così tanto coraggio di affrontare le difficoltà e tanta forza per portare avanti questo progetto di associazione di volontariato, ma credo che per fare un passo del genere ed essere coraggiosi nel fare ciò che si pensa, non è da tutti.
Un grandissimo esempio per tutti noi, anche per chi già svolge l'attività di volontariato, perchè ha dimostrato quello che ho sempre pensato: con l'amore e la sensibilità per gli altri, si possono realizzare tanti progetti; Anzi aiutano ad affrontare le difficoltà in modo compatto, non stando da soli, ma con tutti.
Il volontariato per me aiuta se stessi, il proprio animo, ci arricchisce; il solo pensiero che abbiamo fatto anche poco ma che per l'altro è tanto, mi fa sentire una persona completa, aiuta noi stessi ma anche gli altri che sfortunatamente godono di una salute non così perfetta, e il poter svolgere attività di questo tipo è solo frutto di un talento innato e amore per gli altri
Luisiana Spinelli- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 15.03.12
Età : 32
Località : Monte di Procida (NA)
Trovo l'iniziativa del professore Ronga veramente speciale,coraggiosa e di solidarietà;egli grazie al suo progetto, insieme a sua figlia ha permesso di costruire la Casa di Accoglienza Maria Rosaria Sifo Ronga per permettere a tutti i parenti del malato di alleviarlo e di garantirgli la vicinanza dei familiari.Il suo è stato un gesto veramente commovente,egli,infatti nonostante la perdita della moglie ha continuato a darsi forza e coraggio dando vita al suo progetto di solidarietà.L'associazione che gestisce la cosiddetta "casetta" che sita nel parco dell'Ospedale di Livello Nazionale e di Alta Specializzazione Vincenzo Monaldi porta il nome della moglie del Sign. Ronga. In classe,durante la lezione abbiamo inoltre avuto modo di leggere il libro dove erano raccolte tutte le informazioni relative all'associazione,alla casa di accoglienza nonchè i ringraziamenti di tutti coloro che sono stati ospitati all'interno della struttura. Sicuramente questo progetto è ammirevole,ma ciò che mi ha stupita di più è che nè l'associazione nè la casa di accoglienza sono a scopo di lucro ma con la sola finalità di aiutare l'altro e di alleviare la solitudine del malato!
MarySalvati- Messaggi : 18
Data di iscrizione : 12.03.12
Età : 33
Località : Napoli
Ieri a lezione, nella parte dedicata al laboratorio, abbiamo avuto come ospite il prof. Aniello Ronga. Egli, nel Marzo del 2001, insieme alla collaborazione di altre persone, ha instaurato una casa di accoglienza per le famiglie dei ricoverati. Tale struttura sorge a Napoli, nel parco dell'ospedale Monaldi ed inseguito a questa iniziativa è nata una vera e propria Associazione :Associazione Maria Rosaria Sifo Ronga. Il prof. ha preso spunto per questo progetto da un viaggio effettuato anni prima nell'Italia Settentrionale per assistere sua moglie; è nata quindi l'idea di una casa prefabbricata, con soggiorno, cugina, bagno e posti letto per accogliere circa 13 persone. L'economia e la gestione di tale struttura è portata avanti da volontari, soprattutto donne ormai in pensione, ex insegnanti e lavoratrici che si alternano una settimana al mese per la funzionalità della casetta. Per usufruire di tale servizio non c'è bisogno di prenotarsi per non sfociare nella privatizzazione, come disse il prof ieri "Una persona bussa alla porta, se c'è posto viene accolta".
Prima d'ora non avevo mai sentito parlare di tale Associazione, di questa iniziativa e neanche di questa "casetta". E' così bello accorgersi che la forza di volontà, i sacrifici hanno reso possibile la realizzazione di questa "utopia". Penso sia stata un'idea eccellente, pensare che grazie a questa struttura parenti che assistono familiari possono ammortizzare spese e costi riuscendo comunque a condividere momenti importanti con i propri cari è davvero rincuorante. Lo è ancora di più se pensiamo che tutto questo prende vita da semplici persone, che grazie ad iniziative personali, come l'istituzione di alcuni eventi culturali, sono riuscite a raccogliere fondi, senza essere sovvenzionati dalla Regione o qualsiasi altro Ente.
Il prof. Aniello è un esempio di vita, con le sue parole ha affermato che anche qui a Napoli, tanto criticata, dove scarseggiano risorse e attualmente anche speranze, qualcosa di buono è ancora possibile.
Quello che più mi ha colpito è il fatto di capire che spesso non sono grandi cose a fare la differenza, si può fare il proprio meglio anche partendo dalle semplici situazioni.
Prima d'ora non avevo mai sentito parlare di tale Associazione, di questa iniziativa e neanche di questa "casetta". E' così bello accorgersi che la forza di volontà, i sacrifici hanno reso possibile la realizzazione di questa "utopia". Penso sia stata un'idea eccellente, pensare che grazie a questa struttura parenti che assistono familiari possono ammortizzare spese e costi riuscendo comunque a condividere momenti importanti con i propri cari è davvero rincuorante. Lo è ancora di più se pensiamo che tutto questo prende vita da semplici persone, che grazie ad iniziative personali, come l'istituzione di alcuni eventi culturali, sono riuscite a raccogliere fondi, senza essere sovvenzionati dalla Regione o qualsiasi altro Ente.
Il prof. Aniello è un esempio di vita, con le sue parole ha affermato che anche qui a Napoli, tanto criticata, dove scarseggiano risorse e attualmente anche speranze, qualcosa di buono è ancora possibile.
Quello che più mi ha colpito è il fatto di capire che spesso non sono grandi cose a fare la differenza, si può fare il proprio meglio anche partendo dalle semplici situazioni.
Antonella De Rosa- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 12.03.12
- Messaggio n°69
Ronga
A lezione abbiamo incontrato il professor Aniello Ronga, il quale dopo un’ esperienza personale ha deciso di fondare nel 2011 la Casa di Accoglienza Maria Rosaria Sifo Ronga, nel parco dell'ospedale Vincenzo Monaldi a Napoli che dispone di 12 posti letto,soggiorno e cucina e offre ospitalità gratuita ai familiari dei pazienti,residenti al di fuori della provincia di Napoli. Esemplare il suo coraggio e la sua determinazione … Soprattutto in questo periodo storico frastagliato e doloroso è bello sapere che non molto lontano da noi ci sono persone con un cuore grande, che dopo un grande lutto, come quello del prof. Ronga, si mobilitano per rendere un po’ più semplici i problemi altrui… Grande solidarietà, grande umiltà ma soprattutto grande uomo!!!
carmela aversano 88- Messaggi : 18
Data di iscrizione : 13.03.12
La cosa di accoglienza "Maria Rosaria Sifo Ronga" ospita i pazienti dei malati ricoverati all'ospadale Monaldi.Questa casetta è forse l'unica struttura nell'Italia Meridionale, ad essere ubicata in un parco ospedaliero, ad offrire ospitalità gratuita e ad essere gestita dal volontariato laico senza oneri per la pubblica amministrazione.
Nella casa ci sono a disposizione 12 posti letto, un angolo cottura e un soggiorno. I parenti dei malati ricoverati non devono pagare per soggiornare qui, se vogliono possono lasciare un contributo che verrà utilizzato per le spese di gestione. La realizzazione di questa struttura è stata resa possibile grazie al contributo Enel Cuore, la onlus della Enel.
Una iniziatiza staordinaria, mi rendo conto cosa significa per un malato sottoporsi a cure mediche e sentirsi solo psicologicamente perchè i suoi familiari sono lontani, questa casetta ha fatto in modo di superare questo ostacolo.Una casa piena di comfort, di fratellanza, di ascolto, che non ti fa mancare nulla. Può rappresentare un idea, una speranza, un sogno, una realtà.
Nella casa ci sono a disposizione 12 posti letto, un angolo cottura e un soggiorno. I parenti dei malati ricoverati non devono pagare per soggiornare qui, se vogliono possono lasciare un contributo che verrà utilizzato per le spese di gestione. La realizzazione di questa struttura è stata resa possibile grazie al contributo Enel Cuore, la onlus della Enel.
Una iniziatiza staordinaria, mi rendo conto cosa significa per un malato sottoporsi a cure mediche e sentirsi solo psicologicamente perchè i suoi familiari sono lontani, questa casetta ha fatto in modo di superare questo ostacolo.Una casa piena di comfort, di fratellanza, di ascolto, che non ti fa mancare nulla. Può rappresentare un idea, una speranza, un sogno, una realtà.
Loredana Calise- Messaggi : 17
Data di iscrizione : 16.03.12
Località : forio d'ischia
Oggi a lezione si è parlato dell'associazione Maria Rosaria Sifo Ronga. Istituita dal professore Ronga, si tratta di un'associazione autofinanziata che ospita i familiari dei malati. A primo impatto, ho pensato che fosse un'altra d quelle associazioni che sfilano solo soldi senza creare niente; invece, fortunatamente mi sbagliavo. Questa associazione, anche se è un'associazione giovane, ha realizzato una casetta appunto per i familiari. La cosa che mi ha sorpreso di più, è stato scoprire che anche i disabili usufruivano di quella struttua, di scoprire che i disabili accompagnavano i familiari, gli amici in ospedale, e dare loro stesso dell'assistenza. Penso che questa associazione sia dotata di grande iniziative,di coraggio e di solidarietà verso gli altri.
Rachele Di Tuccio- Messaggi : 17
Data di iscrizione : 12.03.12
- Messaggio n°72
Bellissima iniziativa.
Un’altra esperienza, un’altra testimonianza, un’altra iniziativa che personalmente mi ha riempito il cuore ma soprattutto mi ha arricchito di speranza. E’ la prima volta che sento parlare di questa casetta, ma soprattutto è la prima volta che assisto ad un’iniziativa del genere, ho apprezzato tantissimo le parole del fondatore Aniello Ronga che con la perdita di sua moglie a seguito di un trapianto creò quest’associazione dedicandole il nome. Parlo dell’Associazione Maria Rosaria Sifo Ronga, una casa di accoglienza situata all’interno dell’Ospedale Vincenzo Monaldi. Una casetta gestita da persone volontarie che offrono ospitalità gratuitamente ai familiari dei pazienti ricoverati. E’ veramente da apprezzare il coraggio, la volontà e la forza che il presidente e tutti i volontari hanno avuto e ancora oggi hanno nel portare avanti questo bellissimo progetto. Sicuramente non sarà facile accogliere e star vicino a chi soffre ma far si che queste persone non siano molto lontani dai propri familiari è già tantissimo. Mi chiedevo durante la testimonianza, poiché l’associazione viene gestita senza alcun contributo pubblico ma tutte le spese vengono coperte dagli stessi ospiti o qualche volontario allora perché se ci sono persone come il Signor Aniello Ronga non si cerca di costruire altre casette d’accoglienza anche per altri ospedali o magari ancora con altri scopi? … Napoli è anche questo e io sinceramente poiché spesso se ne parla male e si evidenziano soltanto le cose negative da napoletana di questi grandi progetti non posso che andarne fiera e sperare che ce ne siano in futuro tanti altri.
Marfella Valeria- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 12.03.12
Età : 36
Località : Napoli
In aula abbiamo conosciuto Aniello Ronga, fondatore della casa di accoglienza Maria Rosaria Sifo Ronga situata nel parco dell'ospedale Monaldi. Questa casa serve per accogliere i parenti delle persone ricoverate nell'ospedale, che possono usufruirne gratuitamente. La Casetta è gestita dai volontari e l'unica richiesta che viene fatta a chi ne usufruisce è di tenerla pulita e in ordine. Il signor Ronga è una persona degna di stima, ha realizzato qui a napoli qualcosa che sembrava inrealizzabile! Forse in molti abbiamo delle idee speciali che ci piacerebbe mettere in atto ma ci manca la voglia di fare, oppure siamo paralizzati dalla nostra realtà sociale che ci fa sembrare tutto impossibile.
Spero che l'esempio del signor Ronga venga seguito e che nascano tante altre casette come la sua, magari per aiutare ragazzi con problemi, un posto dove questi possano riunirsi e trovare la giusta accoglienza e aiuti.
Spero che l'esempio del signor Ronga venga seguito e che nascano tante altre casette come la sua, magari per aiutare ragazzi con problemi, un posto dove questi possano riunirsi e trovare la giusta accoglienza e aiuti.
nunzia apicella- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 14.03.12
Età : 39
Località : caserta
- Messaggio n°74
[b]LA CASETTA[/b]
MARIA ROSARIA SIFO RONGA era il nome di un’insegnante napoletana deceduta per un trapianto d‘ organo. A suo nome è nata una casa di accoglienza nel 2001 edificata nel parco dell’ospedale Monaldi a Napoli allo scopo di dare ospitalità gratuita ed un conforto a tutte quelle famiglie che stanno vicino ai propri cari quando sono appunto ricoverati. Aniello Ronga dopo essere stato nostro ospite ci ha elencato come si svolge una giornata nella casetta e quante sono le persone che sono dietro le quinte che lavorano faticosamente per realizzare ciò che nessuno credeva essere possibile. Alla base di questo lavoro esiste la fiducia e la tenacia di quelle persone che hanno creduto saldamente nella costruzione della casetta,essa infatti risulta essere l’unica nell’Italia meridionale,costruita senza fondi pubblici, infatti la realizzazione di tale progetto è avvenuta grazie ai contributi offerti dalle stesse persone che hanno contribuito alla sua realizzazione, come se avessero dovuto costruire un pezzo di se stessi. Per me è una speranza in più pensare che esistono persone che si prendono cura di altre, soprattutto nella città in cui vivo, dove nessuno ti da fiducia in quello che fai e dove molto spesso si viene criticati e non gratificati. L’unione fa la forza e fin quando ci saranno persone cosi il mondo andrà sempre di più a rilento verso la negatività delle cose.
rossellamaiorano91- Messaggi : 20
Data di iscrizione : 12.03.12
Età : 32
Non ero al conoscenza di questa struttura e,ne sono rimasta davvero colpita.L esperienza del Signor Ronga è da ammirare è riuscita a trasformare il dolore dei familiare in un piacere nel ritrovarsi cosi da permettere anche la socializzazione,si tratta dunque di una casa che ospita i familiari delle persone malate,PENSO CHE AVERE UNA STRUTTURA DEL GENERE SIGNIFICA ESSER FORTUNATI...Ci vuole sucuramente pazienza e non bisogna mai scoraggiarsi,penso che il percorcorso per la realizzazione della casa sia stato lungo e a volte anche duro a livello economico,anche perche si fa tutto senza scopi di lucro...DEVO DIRE E DAVVERO DA AMMIRARE...
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