mariaidaferraro Sab Mag 12, 2012 9:22 am
In questa lezione abbiamo ricevuto la visita di uno dei referenti dell’associazione Maria Rosaria Sifo Ronca. Questa associazione e senza finalità di lucro ed è stata costituita nel marzo 2001 e porta il nome di una insegnante napoletana deceduta nel settembre 1999 a seguito di un trapianto d’organo. Quest’ associazione ha realizzato la Casa di accoglienza “Maria Rosaria Sifo Ronga” per i familiari dei pazienti ricoverati presso l’Ospedale Monaldi di Napoli e residenti fuori provincia. L’ospedalizzazione, oltre a comportare paure e aspettative legate agli stati della malattia e della guarigione, è di per sé un evento stressante e la perdita dei ritmi normali di vita, del controllo su se stessi, della privacy e della familiarità con l’ambiente, lo scontro con l’organizzazione e le procedure ospedaliere, generano nel paziente e nei suoi familiari un processo di “spersonalizzazione” che può portare ad una conseguente passività nei confronti della malattia. La “casetta” offre ai familiari dei degenti la possibilità di far vivere l’ospedale non solo come luogo di cura, ma anche come luogo di vita e di crescita sociale, permettendo al soggiornante di sentirsi accolto e valorizzato come persona e rispettato nella sua individualità, al fine di alleviare lo stato di malessere personale, trascorrendo qualche ora di serenità e tranquillità in contesti e spazi idonei, oltre che socializzanti. La struttura da oggetto neuro e legato alla sua “logica funzionale” diviene, dunque, soggetto attivo, vitale e coinvolgente, stimolante e mutevole, capace di adattarsi anche alle esigenze personali di chi lo vive, conferendo rassicurazione, fiducia e serenità. La Casa di accoglienza è l’unica struttura nell’Italia Meridionale ubicata all’interno di un ospedale pubblico ad essere gestita esclusivamente dal Volontariato, ad offrire ospitalità gratuita, a non chiedere contributi istituzionali. Dispone di 12 posti letto, un’ampia cucina, un salotto ed un locale lavanderia. Entrata in funzione lo scorso marzo, ha già dato ospitalità a circa 100 persone. I volontari dell’Associazione garantiscono una presenza quotidiana nella struttura, per controllare l’andamento della Casetta, accogliere gli ospiti e condividere i loro problemi. Agli ospiti è chiesto un contributo volontario per coprire i costi di gestione. La costruzione della Casa di accoglienza è stata realizzata con il ricavato di eventi culturali organizzati dall’Associazione (concerti, mostre di opere d’arte donate da oltre 100 artisti di tutt’Italia e di Paesi stranieri, visite guidate). Auguri di cuore per il vostro ottimo lavoro e spero che cresca sempre di più.