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lab. 3 Pistorius (chiuso)
Rossella Ascione- Messaggi : 17
Data di iscrizione : 12.03.12
- Messaggio n°126
L'uomo Bionico-Pistorius
Arrivati al 21° secolo credo sia pienamente giusto usare le odierne tecnologie per ''riparare'' alcune menomazioni umane .Questo è il caso di Oscar Pistorius , un atleta di circa 20 anni colpito da una malattia a pochi mesi di vita , che ha costretto i medici ad amputargli le gambe , e nonostante questa sua menomazione è riuscito grazie a delle protesi al carbonio dette flex foot, a rincorrere il suo sogno sportivo suscitando non poche polemiche. Ricerche scientifiche hanno dimostrato come tali protesi ,usate da Pistorius nelle competizioni sportive , possano agevolarlo rispetto agli altri . Questa sua menomazione è stata considerata un' agevolazione nella corsa , provocando un dibattito giuridico che lo ha visto vincitore . Verrebbe subito da pensare che sia ingiusto considerare l'utilizzo di protesi per la corsa come un vantaggio , d'altro canto non è altrettanto giusto venir meno al principio di uguaglianza che coinvolge la competizione agonistica , stesso principio che tuttavia sottintende le pari opportunità , alle quali Oscar a pieno diritto di accedervi . Certo si può pensare che il 30% di vantaggio che Pistorius acquisisce nel finale della corsa non sia giusto verso gli altri atleti che si trovano svantaggiati , ma altrettanto i lecito è il pensiero che sorge constatando che allo scatto iniziale della corsa Pistorius è in svantaggio rispetto al resto e affermando che tale svantaggio viene recuperato proprio grazie a quel 30% in più alla fine della competizione. Come si può notare il dibattito è svariato e spesso contraddittorio , di conseguenza credo di posizionarmi nella fase più moderate ,in quella centrale del discorso dicendo che per quanto riguarda l’aspetto umano è giustissimo rendere ‘’normale’’ ciò che purtroppo non lo è per cause biologiche o accidentali adoperando protesi o quant’altro , tuttavia essendo qualsiasi forma di sport una competizione che mette alla prova gli atleti è altrettanto giusto garantire le stesse identiche possibilità . Credo sia un discorso difficile da affrontare dato che entrambe le parti in causa hanno le proprie ragioni da difendere ed è un dibattito che non tende ad escludere né l’una né l’altra ragione .
Rita Gaita 1990- Messaggi : 15
Data di iscrizione : 13.03.12
- Messaggio n°127
Re: lab. 3 Pistorius (chiuso)
Ecco a voi alcuni pareri o commenti sull’argomento che ho trovato su internet:
•“Gert Peter Brüggemann, professore di biomeccanica all'Università di Colonia, hanno confermato che l’uso di protesi in fibra di carbonio di ultima generazione apportano vantaggi quantificabili e misurabili. La lega speciale delle cheetas è in grado di restituire il 90% di spinta elastica dal suolo, rispetto al 60% di risposta di un piede umano nella medesimi condizioni di sforzo. Da non ignorare il peso ridotto delle protesi, un quinto rispetto alle gambe umane.
Ciò si riassume in un risparmio del 25% di energia da parte del sudafricano rispetto ad atleti che raggiungono gli stessi suoi tempi, ma con prestazioni più dispendiose. Tutto questo è dovuto dalla forma particolare delle cheetas che assomigliano a dei boomerang, dalla curvatura molto pronunciata e votata verso un baricentro basso. Se dalle pedane un atleta normale fa perno con i propri talloni per darsi una spinta diretta in avanti, le protesi restituiscono una forza elastica diretta anche verso l’alto, rendendo la scatto ai posti di partenza più immediato ed efficace. Inoltre, a corsa già avviata, si nota come la compressione della lega di carbonio restituisca meglio la forza scaricata sul suolo rispetto all’organismo gambe-muscoli umani.
Ma il problema più cavilloso è che si violano le norme stabilite dall`art. 144.2 del codice dell`atletica leggera: “vietato l'impiego di ogni elemento tecnico che garantisca un vantaggio sugli atleti che non utilizzano lo stesso strumento”. Così le cheetas passano da strumento di ausilio verso persone che detengono deficit fisici evidenti, a vero e proprio strumento di effettivo vantaggio in gare dove ci si sfida ad armi pari. Alcune testate giornalistiche l’hanno anche definito come tecnodoping.”
•“Dopo estenuanti verifiche e controlli,la Iaaf International Association of Athletics Federations (Federazione internazionale di atletica leggera) ha deciso che il velocista puo' partecipare alle gare tradizionali in quanto le protesi non comportano un vantaggio cronometrico rilevante nella competizione. allo stato non vi sia alcuna prova scientifica che le protesi utilizzate dall’ atleta siano idonee ad assicurargli un qualche vantaggio nella corsa. In conseguenza il tribunale arbitrale ha riammesso Oscar Pistorius a partecipare alle competizioni sportive ufficiali insieme con gli atleti normodotati. ”
•Persona comune (intervistata da me) risponde così al quesito posto: “si, io sono d’accordo che corra se le protesi non procurano vantaggio, ma qualora dovessero invece procuralo penso non sia giusto e questo perché si verrebbe a sviluppare nel normodotato un sentimento di ingiustizia verso di lui, verso quello che lo sforzo fisico che lui ha e questo senso di ingiustizia si svilupperebbe poi in quella che è la “discriminazione” e la “non presa in considerazioni” delle persone affette da disabilità”.
Il motivo per cui ho riportato questi articoli è semplice, cioè fino a questo momento, fino a che non ho sentito il dibattito in aula, non mi sono mai posta la domanda se la protesi potesse essere uno svantaggio o un vantaggio. Dalle gare in tv ho sempre visto Oscar come un’atleta, e non come un “disabile con delle protesi che fosse avvantaggiato rispetto agli altri”. Dal dibattito in aula,però, e dalle “interviste” che ho fatto a varie persone(sia telefonicamente che dal vivo per capire un po’ le idee altrui) sono arrivata ad una conclusione utile ad avvalorare la mia tesi, cioè a livello umano, Oscar Pistorius è giusto che corra con i normodotati, è giusto che abbia l’opportunità di confrontarsi con “persone normali” per poter dare vita e rafforzare la resilienza che è in lui. In questo caso,cioè nella vita quotidiana,le protesi sono in assoluto un vantaggio, perché permettono a persone che hanno delle malformazioni dalla nascita, di avere una vita normale, di avere l’opportunità di correre di dar vista ai propri sogni, di mettere in atto quelle che sono le capacità di un’atleta come Oscar.
Da un punto di vista sportivo, invece, non saprei se è giusto o meno, se la protesi è un vantaggio o uno svantaggio, per il semplice fatto che penso non possa essere in grado di dire “si a livello sportivo è giusto” oppure “no a livello sportivo è ingiusto” non perché ci sia la mancanza di presa di posizione o di riflessione su questo argomento, ma per il semplice fatto che ,personalmente, non sono in grado di dare un giudizio obiettivo. Ci sono organi competenti in materia, che tramite vari esperimenti, possono davvero dire se è giusto o meno, se le protesi possono essere un vantaggio o meno. Come si è visto però dai commenti riportati e reperibili su internet, neanche le associazioni sportive sanno ancora se Pistorius è avvantaggiato o meno e questo lo si evince dai due pareri discordanti o comunque dal contenuto contrastante dei due articoli. Allora chi sono io per giudicare questo ragazzo a livello sportivo?L’unica cosa che però mi preme di mettere in evidenza, è il termine tecno doping - Il doping è l'uso (o abuso) di sostanze o medicinali con lo scopo di aumentare artificialmente il rendimento fisico e le prestazioni dell'atleta- usato nel primo articolo citato sopra. Io non sono assolutamente d’accordo con questo termine, perché coloro che ricorrono ad ausili esterni, non sono paragonabili a coloro che, invece, usano sostanza chimiche (ausili chimici se così li vogliamo definire) per poter avere una maggiore prestazione fisica e quindi, invece, di migliorare la loro vita (come nel caso degli ausili esterni) se la rovinano per sempre.
La conclusione,è vero, non è esaustiva in ambito sportivo, però nel momento in cui si tocca un argomento così delicato, un argomento i cui risvolti cambiano col cambiare della società, della mentalità umana e delle leggi che esistono, come del progresso scientifico, allora non possiamo avere un ‘idea precisa se non quella che si basa, almeno per come la vedo io, sul senso umano della persona; una persona che utilizza ausili per svolgere una vita cosiddetta normale e che ha una forza di volontà maggiore rispetto al nostra. L’unico cosa che posso affermare con certezza è che lo sport dal punto di visto etico(ed è questa la cosa per me più importante), è indubbiamente un messaggio profondo che abbatte le barriere di diversità tra normodotati e "diversamente abili" in una competizione vista in tutto il mondo come le OLIMPIADI. Lo sport è portatore di messaggi importanti,è un laboratorio di opportunità ed educabilità, e sempre nello sport vari atleti nella storia si sono riscattati dalle loro posizioni.
•“Gert Peter Brüggemann, professore di biomeccanica all'Università di Colonia, hanno confermato che l’uso di protesi in fibra di carbonio di ultima generazione apportano vantaggi quantificabili e misurabili. La lega speciale delle cheetas è in grado di restituire il 90% di spinta elastica dal suolo, rispetto al 60% di risposta di un piede umano nella medesimi condizioni di sforzo. Da non ignorare il peso ridotto delle protesi, un quinto rispetto alle gambe umane.
Ciò si riassume in un risparmio del 25% di energia da parte del sudafricano rispetto ad atleti che raggiungono gli stessi suoi tempi, ma con prestazioni più dispendiose. Tutto questo è dovuto dalla forma particolare delle cheetas che assomigliano a dei boomerang, dalla curvatura molto pronunciata e votata verso un baricentro basso. Se dalle pedane un atleta normale fa perno con i propri talloni per darsi una spinta diretta in avanti, le protesi restituiscono una forza elastica diretta anche verso l’alto, rendendo la scatto ai posti di partenza più immediato ed efficace. Inoltre, a corsa già avviata, si nota come la compressione della lega di carbonio restituisca meglio la forza scaricata sul suolo rispetto all’organismo gambe-muscoli umani.
Ma il problema più cavilloso è che si violano le norme stabilite dall`art. 144.2 del codice dell`atletica leggera: “vietato l'impiego di ogni elemento tecnico che garantisca un vantaggio sugli atleti che non utilizzano lo stesso strumento”. Così le cheetas passano da strumento di ausilio verso persone che detengono deficit fisici evidenti, a vero e proprio strumento di effettivo vantaggio in gare dove ci si sfida ad armi pari. Alcune testate giornalistiche l’hanno anche definito come tecnodoping.”
•“Dopo estenuanti verifiche e controlli,la Iaaf International Association of Athletics Federations (Federazione internazionale di atletica leggera) ha deciso che il velocista puo' partecipare alle gare tradizionali in quanto le protesi non comportano un vantaggio cronometrico rilevante nella competizione. allo stato non vi sia alcuna prova scientifica che le protesi utilizzate dall’ atleta siano idonee ad assicurargli un qualche vantaggio nella corsa. In conseguenza il tribunale arbitrale ha riammesso Oscar Pistorius a partecipare alle competizioni sportive ufficiali insieme con gli atleti normodotati. ”
•Persona comune (intervistata da me) risponde così al quesito posto: “si, io sono d’accordo che corra se le protesi non procurano vantaggio, ma qualora dovessero invece procuralo penso non sia giusto e questo perché si verrebbe a sviluppare nel normodotato un sentimento di ingiustizia verso di lui, verso quello che lo sforzo fisico che lui ha e questo senso di ingiustizia si svilupperebbe poi in quella che è la “discriminazione” e la “non presa in considerazioni” delle persone affette da disabilità”.
Il motivo per cui ho riportato questi articoli è semplice, cioè fino a questo momento, fino a che non ho sentito il dibattito in aula, non mi sono mai posta la domanda se la protesi potesse essere uno svantaggio o un vantaggio. Dalle gare in tv ho sempre visto Oscar come un’atleta, e non come un “disabile con delle protesi che fosse avvantaggiato rispetto agli altri”. Dal dibattito in aula,però, e dalle “interviste” che ho fatto a varie persone(sia telefonicamente che dal vivo per capire un po’ le idee altrui) sono arrivata ad una conclusione utile ad avvalorare la mia tesi, cioè a livello umano, Oscar Pistorius è giusto che corra con i normodotati, è giusto che abbia l’opportunità di confrontarsi con “persone normali” per poter dare vita e rafforzare la resilienza che è in lui. In questo caso,cioè nella vita quotidiana,le protesi sono in assoluto un vantaggio, perché permettono a persone che hanno delle malformazioni dalla nascita, di avere una vita normale, di avere l’opportunità di correre di dar vista ai propri sogni, di mettere in atto quelle che sono le capacità di un’atleta come Oscar.
Da un punto di vista sportivo, invece, non saprei se è giusto o meno, se la protesi è un vantaggio o uno svantaggio, per il semplice fatto che penso non possa essere in grado di dire “si a livello sportivo è giusto” oppure “no a livello sportivo è ingiusto” non perché ci sia la mancanza di presa di posizione o di riflessione su questo argomento, ma per il semplice fatto che ,personalmente, non sono in grado di dare un giudizio obiettivo. Ci sono organi competenti in materia, che tramite vari esperimenti, possono davvero dire se è giusto o meno, se le protesi possono essere un vantaggio o meno. Come si è visto però dai commenti riportati e reperibili su internet, neanche le associazioni sportive sanno ancora se Pistorius è avvantaggiato o meno e questo lo si evince dai due pareri discordanti o comunque dal contenuto contrastante dei due articoli. Allora chi sono io per giudicare questo ragazzo a livello sportivo?L’unica cosa che però mi preme di mettere in evidenza, è il termine tecno doping - Il doping è l'uso (o abuso) di sostanze o medicinali con lo scopo di aumentare artificialmente il rendimento fisico e le prestazioni dell'atleta- usato nel primo articolo citato sopra. Io non sono assolutamente d’accordo con questo termine, perché coloro che ricorrono ad ausili esterni, non sono paragonabili a coloro che, invece, usano sostanza chimiche (ausili chimici se così li vogliamo definire) per poter avere una maggiore prestazione fisica e quindi, invece, di migliorare la loro vita (come nel caso degli ausili esterni) se la rovinano per sempre.
La conclusione,è vero, non è esaustiva in ambito sportivo, però nel momento in cui si tocca un argomento così delicato, un argomento i cui risvolti cambiano col cambiare della società, della mentalità umana e delle leggi che esistono, come del progresso scientifico, allora non possiamo avere un ‘idea precisa se non quella che si basa, almeno per come la vedo io, sul senso umano della persona; una persona che utilizza ausili per svolgere una vita cosiddetta normale e che ha una forza di volontà maggiore rispetto al nostra. L’unico cosa che posso affermare con certezza è che lo sport dal punto di visto etico(ed è questa la cosa per me più importante), è indubbiamente un messaggio profondo che abbatte le barriere di diversità tra normodotati e "diversamente abili" in una competizione vista in tutto il mondo come le OLIMPIADI. Lo sport è portatore di messaggi importanti,è un laboratorio di opportunità ed educabilità, e sempre nello sport vari atleti nella storia si sono riscattati dalle loro posizioni.
Ultima modifica di Rita Gaìta 1990 il Mer Mar 21, 2012 8:24 pm - modificato 1 volta.
Flavia Cozzolino- Messaggi : 19
Data di iscrizione : 13.03.12
- Messaggio n°128
Re: lab. 3 Pistorius (chiuso)
https://youtu.be/unB9o-fP87A
L'altro giorno in aula sono state diverse le tematiche trattate...ogni volta è "una sorpresa",almeno per me...una scoperta per me stessa,un caos di emozioni,che mi fanno riflettere e chiedere:<<Perchè non ci ho mai pensato prima?Per quale motivo focalizzo la mia attenzione su determinate problematiche solo ora???>>...ed ho trovato le mie risposte e colgo queste poche righe per rispondere anche ad un collega,che in diversi commenti ha scritto:Noto in aula un finto buonismo...Accetto e rispetto la sua idea ma non la condivido.Come abbiamo potuto comprenere questo corso è diverso da tanti altri...riesce a coinvolgerci,a farci partecipare attivamente,a colpirci in profondità,a scuoterci in qualche modo,mira a sensibilizzarci e a questo punto che ben venga il buonismo...il vero buonismo...e che io possa farmi altre cento,mille domande...
Oscar Pistorius,un altro esempio di resilienza,di forza,di coraggio,un vero e proprio modello umano da seguire,a cui si stava negando la partecipazione alle Olimpiadi di Pechino nel 2008.Dice:"è IL GIORNO PIù BELLO E IMPORTANTE DELLA MIA VITA...CORRERE è LA MIA VITA"...E allora mi chiedo,ma noi uomini chi siamo per negare qualcosa o qualcuno ad un altro uomo?chi siamo per privargli di quel giorno,di quella felicità,di quella sfida a cui tanto teneva???Era opportuno un collegio giudicante per comprendere che la situazione di Oscar P. da un lato avrebbe comportato dei vantaggi e dall'altro degi svantaggi?!?
Oscar P.,un giovane dalla forte tenacia,dalle alte apirazioni,ma soprattutto connotato da una forte carica di umiltà:"CHE IO POSSA VINCERE,SE NON RIUSCISSI,CHE IO POSSA PROVARCI CON TUTTE LE MIE FORZE".
Grazie alla storia di Oscar P.,ho potuto meglio comprendere non solo a livello teorico ma anche pratico,cosa vuol dire TECNOLOGIE INTEGRATIVE:esse sono usate come completamento di un oragano o una parte del corpo mancante,e nel caso della disabilità servono per integrare la menomazione.
A questo punto non posso che ammirare i passi da gigante compiuti negli anni dalla scienza...a volte essa compie dei veri e propri miracoli,ma sono del parere che affinchè questi si realizzino è importante il cuore,la volontà e la forza diretta di coloro che ne sono coinvolti...sono questi che fanno insieme alla scienza un mix perfetto per"la guarigione dell'anima".
Il caso di Oscar P.,mi ricorda la storia di un altro grande eroe,ROBERTO BRUZZONE:terribile incidente in moto,l'amputazone alla gamba destra,il doloroso recupero,poi una protesi,è l'ex pugile,che circa un anno fa era pronto a scalare il "GRAN PARADISO".
Ecco penso che anche Roberto può essere un esempio di resilienza,di vita,di amore...Spero che dentro di noi ci saranno sempre tanti piccoli OSCAR e tanti piccoli ROBERTO per farci amare la vita in ogni momento.
L'altro giorno in aula sono state diverse le tematiche trattate...ogni volta è "una sorpresa",almeno per me...una scoperta per me stessa,un caos di emozioni,che mi fanno riflettere e chiedere:<<Perchè non ci ho mai pensato prima?Per quale motivo focalizzo la mia attenzione su determinate problematiche solo ora???>>...ed ho trovato le mie risposte e colgo queste poche righe per rispondere anche ad un collega,che in diversi commenti ha scritto:Noto in aula un finto buonismo...Accetto e rispetto la sua idea ma non la condivido.Come abbiamo potuto comprenere questo corso è diverso da tanti altri...riesce a coinvolgerci,a farci partecipare attivamente,a colpirci in profondità,a scuoterci in qualche modo,mira a sensibilizzarci e a questo punto che ben venga il buonismo...il vero buonismo...e che io possa farmi altre cento,mille domande...
Oscar Pistorius,un altro esempio di resilienza,di forza,di coraggio,un vero e proprio modello umano da seguire,a cui si stava negando la partecipazione alle Olimpiadi di Pechino nel 2008.Dice:"è IL GIORNO PIù BELLO E IMPORTANTE DELLA MIA VITA...CORRERE è LA MIA VITA"...E allora mi chiedo,ma noi uomini chi siamo per negare qualcosa o qualcuno ad un altro uomo?chi siamo per privargli di quel giorno,di quella felicità,di quella sfida a cui tanto teneva???Era opportuno un collegio giudicante per comprendere che la situazione di Oscar P. da un lato avrebbe comportato dei vantaggi e dall'altro degi svantaggi?!?
Oscar P.,un giovane dalla forte tenacia,dalle alte apirazioni,ma soprattutto connotato da una forte carica di umiltà:"CHE IO POSSA VINCERE,SE NON RIUSCISSI,CHE IO POSSA PROVARCI CON TUTTE LE MIE FORZE".
Grazie alla storia di Oscar P.,ho potuto meglio comprendere non solo a livello teorico ma anche pratico,cosa vuol dire TECNOLOGIE INTEGRATIVE:esse sono usate come completamento di un oragano o una parte del corpo mancante,e nel caso della disabilità servono per integrare la menomazione.
A questo punto non posso che ammirare i passi da gigante compiuti negli anni dalla scienza...a volte essa compie dei veri e propri miracoli,ma sono del parere che affinchè questi si realizzino è importante il cuore,la volontà e la forza diretta di coloro che ne sono coinvolti...sono questi che fanno insieme alla scienza un mix perfetto per"la guarigione dell'anima".
Il caso di Oscar P.,mi ricorda la storia di un altro grande eroe,ROBERTO BRUZZONE:terribile incidente in moto,l'amputazone alla gamba destra,il doloroso recupero,poi una protesi,è l'ex pugile,che circa un anno fa era pronto a scalare il "GRAN PARADISO".
Ecco penso che anche Roberto può essere un esempio di resilienza,di vita,di amore...Spero che dentro di noi ci saranno sempre tanti piccoli OSCAR e tanti piccoli ROBERTO per farci amare la vita in ogni momento.
alessia maruzzella- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 13.03.12
Età : 38
- Messaggio n°129
Oscar Pistorius
Oscar Pistorius un ragazzo di appena 20 anni che per una grave malformazione entrambi gli arti inferiori gli sono stati amputati, quando e stato fatto tutto ciò lui era davvero molto piccolo. Crescendo Oscar non si e arreso, l’argomento centrare della lezione riguardava l’utilizzo delle protesi, Oscar e molto conosciuto perché nelle precedenti Olimpiadi quelle di Pechino 2008, lui voleva partecipare nelle gare con i normodotati non partecipando alle paraolimpiadi, ma la sua partecipazione fu negata perché si ritiene che Oscar utilizzi delle protesi chiamate FLEX FOOT,di fibra di carbonio, ed e stato costatato che queste protesi portano dei vantaggi durante la corsa, ma e anche vero che e stato costatato che durante la partenza le protesi portano uno svantaggio a questo giovane ragazzo, solo durante la gara gli garantiscono un piccolo vantaggio. Io a riguardo penso che questo ragazzo e da ammirare, per la sua forza di vivere e lottare e di dimostrare che anche se non ha due gambe e ha due protesi non si può smettere di vivere e di cercare di realizzare i propri sogni, per me e giusto che questo ragazzo gareggi con i normodotati, Oscar e un esempio di vita, di forza, che anche dinanzi alle difficoltà bisogna lottare e andare avanti.La tecnologia oggi va sempre avanti ogni giorno escono cose nuove,e non trovo il motivo del perché Oscar che grazie alla tecnologia che ha permesso la nascita di queste protesi, non debba utilizzarle per correre e gareggiare con persone che hanno due gambe, ha il pieno diritto di partecipare e cercare di vincere qualche medaglia, e da dire che Oscar nella sua vita già vinto.
conte claudia- Messaggi : 14
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- Messaggio n°130
Oscar Pistorius
L'argomento affrontato a lezione vede come protagonista Oscar Pistorius,grande atleta paraolimpico che a causa dell'amputazione di parte delle sue gambe ha usufruito del cosiddetto FLEX FOOT(piede flessibile) in fibra di carbonio grazie al quale ha potuto realizzare il suo più grande sogno,quello di correre.Su questo personaggio si sono scatenati numerosi dibattiti riguardanti un ipotetico vantaggio delle sue protesi rispetto agli atleti che non le possiedono e proprio per questo fu respinta la sua partecipazione alle Olimpiadi di Pechino del 2008.Pistorius è di certo l'esempio delle cosiddette "tecnologie integrative" ossia protesi che completano una parte mancante del corpo integrando una menomazione.Nel caso in questione non sò se a livello sportivo queste protesi possano rappresentare o meno un vantaggio,sò di certo però che questo tipo di tecnologia può essere valutata vantaggiosa perchè utile per correggere gravi difetti fisici e questo mi basta per potermi ritenere favorevole alle tecnologie integrative anche in ambito sportivo.
rosannapetrone- Messaggi : 14
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- Messaggio n°131
Re: lab. 3 Pistorius (chiuso)
In aula abbiamo trattato un argomento molto toccante, le protesi! Nella mia famiglia c'è una persona che non ha il braccio e ha una protesi.... bhè lui per me non è disabile! fa tutto quello che faccio io, si sforza e cerca di superare i suoi limiti.... Oscar Pistorius è un grande esempio sia per noi, e sia per le persone con protesi, o disabilità motorie. E' stato squalificato dalle olimpiadi, ma questo credo proprio che non lo fermerà, ho letto una sua intervista e c' è una frase che mi ha colpita molto " chi si arrende, perde in partenza". Io ci credo mi piace credere che non si arrenderà e che sarà un punto di riferimento per tutte quelle persone che senza gli arti, si abbattono e credono che la loro vita sia finita... Secondo me non è vero hanno avuto una seconda possibilità e va sfruttata al meglio!!!!
Maria Maestoso- Messaggi : 13
Data di iscrizione : 20.03.12
- Messaggio n°132
Oscar Pistorius
Oscar Pistorius, talento atletico sudafricano, fa parlare di se da qualche tempo per i buoni risultati che ottiene sui 400 metri, nonostante il pesante handicap che si ritrova. Oscar è privo di tutte e due le gambe e corre con delle protesi che è stato messo in discussione x gareggiare alle Olimpidi, effettivamente è avvantantaggiato e dargli la possibilità di partecipare secondo me significherebbe trattarlo da disabile da persona diversa che solo perchè ha una disabilità e quindi agl'occhi delle persone è diverso e può far "pena".... quindi bisognerebbe almeno una volta seguire le regole e se non è idoneo nonostante la sua forza di volontà e la sua resilienza attenersi alle decisioni.
ilenia medici- Messaggi : 20
Data di iscrizione : 13.03.12
- Messaggio n°133
OSCAR PISTORIUS
Ricostruire la propria vita nonostante le avversità,realizzare i propri sogni contro ogni previsione: è questo che caratterizza Oscar Pistorius ,un grande esempio di resilienza insieme alla Atzori,un amputato bilaterale detentore di vari record che corre grazie a particolari e innovative protesi, flexi foot, piede flessibile a forma di C ,composto in fibra di carbonio e talvolta di scarpe da tennis. La tecnologia utilizzata da Pistorius è usata per correggere gravi difetti fisici, integra una parte mancante del corpo; il corpo attraverso questo genere di protesi (tecnologia integrativa) sembra potenziarsi,virtualizzarsi..
Mi piacerebbe partire da una sua affermazione : “Chi perde davvero non è chi arriva ultimo nella gara; chi perde davvero è chi resta seduto a guardare,senza provare nemmeno a correre”.
Letta così,senza contestualizzazione , potrebbe sembrare una frase di chi cerca di giustificare i propri insuccessi ma quando a pronunciare queste parole è un atleta diversamente abile credo si possa provare tutto tranne che indifferenza.
Pistorius con la sua caparbietà, con la sua voglia di mettersi in gioco oltre ogni limite ma soprattutto con la sua voglia di vivere ci insegna che nella vita bisogna lottare costantemente per realizzare ciò che si desidera davvero, non scoraggiandoci e senza gettare la spugna neppure davanti a gravi limitazioni, fisiche o di qualunque carattere esse siano perchè la maggior parte delle volte la gravità delle cose, la parola impossibile è attribuita da chi guarda dall’ esterno e non sa realmente quanto valiamo.
L’innovazione tecnologica sicuramente rappresenta il propulsore più potente per l’evoluzione della società e della qualità della vita ma se c’è un campo di applicazione che ne esalta gli aspetti più nobili è sicuramente quello della disabilità e pistorius è l’esempio tangibile di come un sogno fino a ieri impossibile come “correre senza gambe “ posso prendere vita.
Capisco la non "naturalità" degli arti di pistorius, ma in ogni caso, anche un atleta alto contro uno basso è avvantaggiato;un nero contro un bianco è avvantaggiato.
ci sono anche altre caratteristiche fisiche (in questo caso naturali) che non permettono un confronto alla pari..un bianco deve lavorare di più di un nero per ottenere gli stessi risultati atletici ! però è permesso, altrimenti è discriminazione.
Non importa se Pistorius vince o perde, non importa se Pistorius è avvantaggiato o meno, non importa se è diventato un caso mediatico o meno, non importa delle percentuali di ritorno e dei millesimi di secondo;
Pistorius ha dato voce e risalto a persone che in tutto e per tutto sono discriminate nella vita di tutti i giorni e insegna che forse una certa voglia di mettersi in gioco, di vivere pienamente la propria vita tralasciando quelle che sono le nostre mancanze, sarebbe l’emozione più adeguata.
Mi va dunque di dire grazie a questo corso , grazie perchè temi così attuali, così vicini a noi, così importanti non meritano la nostra indifferenza che spesso siamo portati a provare e ci permettono di poter dire che nulla è impossibile quando a prendere il sopravvento è la voglia di vivere..
( NON RIESCO AD INSERIRE LE FOTO)
Mi piacerebbe partire da una sua affermazione : “Chi perde davvero non è chi arriva ultimo nella gara; chi perde davvero è chi resta seduto a guardare,senza provare nemmeno a correre”.
Letta così,senza contestualizzazione , potrebbe sembrare una frase di chi cerca di giustificare i propri insuccessi ma quando a pronunciare queste parole è un atleta diversamente abile credo si possa provare tutto tranne che indifferenza.
Pistorius con la sua caparbietà, con la sua voglia di mettersi in gioco oltre ogni limite ma soprattutto con la sua voglia di vivere ci insegna che nella vita bisogna lottare costantemente per realizzare ciò che si desidera davvero, non scoraggiandoci e senza gettare la spugna neppure davanti a gravi limitazioni, fisiche o di qualunque carattere esse siano perchè la maggior parte delle volte la gravità delle cose, la parola impossibile è attribuita da chi guarda dall’ esterno e non sa realmente quanto valiamo.
L’innovazione tecnologica sicuramente rappresenta il propulsore più potente per l’evoluzione della società e della qualità della vita ma se c’è un campo di applicazione che ne esalta gli aspetti più nobili è sicuramente quello della disabilità e pistorius è l’esempio tangibile di come un sogno fino a ieri impossibile come “correre senza gambe “ posso prendere vita.
Capisco la non "naturalità" degli arti di pistorius, ma in ogni caso, anche un atleta alto contro uno basso è avvantaggiato;un nero contro un bianco è avvantaggiato.
ci sono anche altre caratteristiche fisiche (in questo caso naturali) che non permettono un confronto alla pari..un bianco deve lavorare di più di un nero per ottenere gli stessi risultati atletici ! però è permesso, altrimenti è discriminazione.
Non importa se Pistorius vince o perde, non importa se Pistorius è avvantaggiato o meno, non importa se è diventato un caso mediatico o meno, non importa delle percentuali di ritorno e dei millesimi di secondo;
Pistorius ha dato voce e risalto a persone che in tutto e per tutto sono discriminate nella vita di tutti i giorni e insegna che forse una certa voglia di mettersi in gioco, di vivere pienamente la propria vita tralasciando quelle che sono le nostre mancanze, sarebbe l’emozione più adeguata.
Mi va dunque di dire grazie a questo corso , grazie perchè temi così attuali, così vicini a noi, così importanti non meritano la nostra indifferenza che spesso siamo portati a provare e ci permettono di poter dire che nulla è impossibile quando a prendere il sopravvento è la voglia di vivere..
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miriam perrella- Messaggi : 18
Data di iscrizione : 12.03.12
- Messaggio n°134
laboratorio 3 " che io possa vincere se non riuscissi, che io possa provarci con tutte le mie forze"
esempio di resilienza appartenente alle teconogie integrative è Oscar Pistorius, normodotato, atleta paralimpico. la sua condizione di sportivo a mio avviso è lecita, non rappresenta uno svantaggio in quanto attraverso il suo attuale stato riesce a ottenere risultati insperati e insospettatatamente soddisfacenti! una frase che suscita in me tanta commozione è " chi perde davvero non è chi arriva ultimo nella gara, ma chi resta seduto a guardare senza nemmeno provare a correre". Secondo me troppo spesso le persone seguono ciò che sembra importante , ma che importante non è..rischiando di perdere cio che veramente conta e pregiudicanto il senso della propria esistenza, forse perche si sottovalutano i propri sogni e si sopravvalutano le vuote aspettative altrui! in questo modo si perde coscienza del proprio vero io, non si trova il coraggio di tentare di coltivare i propri sogni,e si soffoca la fiducia in se stessi creando limiti inesistenti e smettendo di vivere veramente! per questo il limite è una cosa assolutamente personale che ci stimola, e non bisogna mai smettere di sognare perchè la cosa piu vera e spontanea di una persona è seguire la propria natura, il proprio talento, il proprio istinto,come ci testimonia con sublime semplicità oscar pistorius!
MAURIELLO JESSICA- Messaggi : 20
Data di iscrizione : 18.03.12
Età : 33
Località : benevento
- Messaggio n°135
Re: lab. 3 Pistorius (chiuso)
Sono di nuovo qui con tutti voi per commentare la forza,il coraggio,la determinazione di un giovane sudamericano....OSCAR che di fronte ad una difficoltà ke lo ha costretto all'amputazione degli arti inferiori nei primi anni di vita,ha continuato la gara della propria vita e gli è stata conferita la medaglia di esempio di vita.
Mi piacerebbe poter parlare con lui ma non per fargli domande ma semplicemente giocare a mosca cieca,nascondino,con la campana(anche se forse siamo un pò cresciuti ihihih)per dimostrare a tutti che siamo uguali nella nostra diversità.
Durante la lezione si è fatto riferimento agli svantaggi o vantaggi che l'utilizzo di protesi potrebbe comportare;io sono intervenuta e mi sono espressa affermando che grazie alla ricerca si potrebbe stabilire in termini quantitativi a quanto equivale quel 30%e magari stabilire la sua collocazione, all'inizio della gara,in una distanza maggiore dal traguardo....e ho anche ricordato come,al di la di essere normodotati o meno ,siamo diversi tra noi;beh chi di voi non è d'accordo con me sul fatto che anche tra gli sportivi,cosi come accade nella vita,c'è chi è piu veloce,chi ha maggiore resistenza,chi fa dei salti piu lunghi o chi fa dei giri alla seconda piu in asse e cn maggiore velocità?
Ritengo,invece, che l'unico svantaggio sia rappresentato dall'aver sottoposto un ventenne ad una pressione enorme sia da parte dei media ,che da tutti coloro che lo hanno contrastato per farlo partecipare alle gare sportive...credo che questo lo avrà molto destabilizzato....in fondo chi tra noi dovendo ricorrere alla legge oppure essendo sottoposto a giudizi continui da parte degli altri non soffrirebbe?
Auguro una bellissima giornata a tutti:D
Mi piacerebbe poter parlare con lui ma non per fargli domande ma semplicemente giocare a mosca cieca,nascondino,con la campana(anche se forse siamo un pò cresciuti ihihih)per dimostrare a tutti che siamo uguali nella nostra diversità.
Durante la lezione si è fatto riferimento agli svantaggi o vantaggi che l'utilizzo di protesi potrebbe comportare;io sono intervenuta e mi sono espressa affermando che grazie alla ricerca si potrebbe stabilire in termini quantitativi a quanto equivale quel 30%e magari stabilire la sua collocazione, all'inizio della gara,in una distanza maggiore dal traguardo....e ho anche ricordato come,al di la di essere normodotati o meno ,siamo diversi tra noi;beh chi di voi non è d'accordo con me sul fatto che anche tra gli sportivi,cosi come accade nella vita,c'è chi è piu veloce,chi ha maggiore resistenza,chi fa dei salti piu lunghi o chi fa dei giri alla seconda piu in asse e cn maggiore velocità?
Ritengo,invece, che l'unico svantaggio sia rappresentato dall'aver sottoposto un ventenne ad una pressione enorme sia da parte dei media ,che da tutti coloro che lo hanno contrastato per farlo partecipare alle gare sportive...credo che questo lo avrà molto destabilizzato....in fondo chi tra noi dovendo ricorrere alla legge oppure essendo sottoposto a giudizi continui da parte degli altri non soffrirebbe?
Auguro una bellissima giornata a tutti:D
MIRIAM MUSTO- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 19.03.12
Età : 33
Località : Napoli
- Messaggio n°136
Re: lab. 3 Pistorius (chiuso)
Pistorius è sicuramente un esempio di come seguire la propria passione nonostante le tante difficoltà della vita.
Infatti Pistorius non è nato così ma gia da qnd aveva pochi mesi fu costretto all'imputazione di parte delle gambe a causa di una malformazione degli arti inferiori.
A livello sportivo l'atleta paga nei confronti dei normodotati sui blocchi di partenza,perchè lo stacco delle sue"gambe"è molto più lento rispetto a quello che può avere un normodotato.
Ma è agevolato durante la fase di corsa perchè nel così detto giro di pista(che sono i 400m)accusa di meno la stanchezza rispetto agli avversari,riuscendo a finire la gara in crescendo.
Sicuramente però nessuno gli ha regalato nulla,perchè per partecipare prima ai mondiali,poi in futuro alle olimpiadi di Londra,ha ottenuto il tempo minimo per essere in gara con faticosi allenamenti che lo hanno fatto migliorare in pochissimo tempo.
Visto che Pistorius per arrivare a certi livelli si è sacrificato;per me è sicuramente giusto che partecipi con i normodotati.
Infatti Pistorius non è nato così ma gia da qnd aveva pochi mesi fu costretto all'imputazione di parte delle gambe a causa di una malformazione degli arti inferiori.
A livello sportivo l'atleta paga nei confronti dei normodotati sui blocchi di partenza,perchè lo stacco delle sue"gambe"è molto più lento rispetto a quello che può avere un normodotato.
Ma è agevolato durante la fase di corsa perchè nel così detto giro di pista(che sono i 400m)accusa di meno la stanchezza rispetto agli avversari,riuscendo a finire la gara in crescendo.
Sicuramente però nessuno gli ha regalato nulla,perchè per partecipare prima ai mondiali,poi in futuro alle olimpiadi di Londra,ha ottenuto il tempo minimo per essere in gara con faticosi allenamenti che lo hanno fatto migliorare in pochissimo tempo.
Visto che Pistorius per arrivare a certi livelli si è sacrificato;per me è sicuramente giusto che partecipi con i normodotati.
Monica Miele- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 12.03.12
- Messaggio n°137
Re: lab. 3 Pistorius (chiuso)
L'argomento trattato in aula mi ha destabilizzato. Se mi ritrovo solo oggi a commentare è perché non riuscivo a ritrovare una mia vera opinione riguardo le protesi di Oscar Pistorius. Ho provato a rivedere i video, a leggere qualche articolo,a trovare notizie relative alla sua vita per cercare di capire cosa lo spinge ad andare avanti. Devo dire che le opinioni altrui riguardo l'argomento sono state varie e contrastanti ed io ancora oggi non riesco ad avere una mia vera opinione. Mi spiego: attenendomi alla IAAF che ha affermato che un atleta che utilizzi queste protesi ha un vantaggio meccanico dimostrabile (più del 30%) se confrontato con qualcuno che non usi le protesi, allora io sostengo che non è giusto che lui partecipi alle Olimpiadi con i normodotati in quanto tutti devono avere pari opportunità. Il mondo sportivo è fatto di regole che devono essere rispettate, e se realmente queste protesi costituiscono un vantaggio per l'atleta penalizzando i normodotati è giusto che non gareggi, perchè nello sport è giusto che nessuno venga penalizzato;
allo stesso tempo io resto sbigottita (e NON impietosita) davanti a tanta perseveranza e tanta forza (la cosiddetta "resilienza", argomento affrontato anche con la Atzori)e mi verrebbe da premiare proprio la sua voglia di partecipare a tutti i costi a queste Olimpiadi. Infatti, parlando da un punto di vista educativo assistere un disabile che gareggia con persone "normali" costituirebbe una grande emancipazione.
Per concludere io affermerei che forse in certe situazioni non bisogna arrivare a delle conclusioni basandosi su una razionalità fredda e distaccata, su leggi che non possono essere mutate, ma solo ed esclusivamente facendosi trasportare dalle emozioni, da quella voglia di aiutare gli altri (parlo da futura educatrice ) cercando di immedesimarsi nella vita altrui.
allo stesso tempo io resto sbigottita (e NON impietosita) davanti a tanta perseveranza e tanta forza (la cosiddetta "resilienza", argomento affrontato anche con la Atzori)e mi verrebbe da premiare proprio la sua voglia di partecipare a tutti i costi a queste Olimpiadi. Infatti, parlando da un punto di vista educativo assistere un disabile che gareggia con persone "normali" costituirebbe una grande emancipazione.
Per concludere io affermerei che forse in certe situazioni non bisogna arrivare a delle conclusioni basandosi su una razionalità fredda e distaccata, su leggi che non possono essere mutate, ma solo ed esclusivamente facendosi trasportare dalle emozioni, da quella voglia di aiutare gli altri (parlo da futura educatrice ) cercando di immedesimarsi nella vita altrui.
Vittoria Camposano- Messaggi : 18
Data di iscrizione : 13.03.12
Età : 37
Località : Acerra
- Messaggio n°138
Re: lab. 3 Pistorius (chiuso)
In aula abbiamo parlato e discusso dei diversi tipi di tecnologie integrative.Approfondendo La tecnologia integrativa come protesi sportiva si è parlato dell esempio di Pistorius ponendo il quesito...Protesi - Vantaggio - svantaggio?
Bèh devo dire che dal punto di vista umano posso dire che i disabili hanno diritto come tutti...il diritto di raggiungere i proprio sogni,di sperare in un futuro migliore; ed io apprezzo molto P. come anche la Atzori per il coraggio che hanno avuto e nella fiducia che hanno avuto in se stessi...ma affermo anche che se è vero che queste protesi di Pistorius garantivano un vantaggio nella corsa alle Olimpiadi, per me non avrebbe potuto partecipare!!Ma magari nel caso in cui non ci fosse stato alcun vantaggio penso non si sarebbe creata alcuna polemica a riguardo!!!
Bèh devo dire che dal punto di vista umano posso dire che i disabili hanno diritto come tutti...il diritto di raggiungere i proprio sogni,di sperare in un futuro migliore; ed io apprezzo molto P. come anche la Atzori per il coraggio che hanno avuto e nella fiducia che hanno avuto in se stessi...ma affermo anche che se è vero che queste protesi di Pistorius garantivano un vantaggio nella corsa alle Olimpiadi, per me non avrebbe potuto partecipare!!Ma magari nel caso in cui non ci fosse stato alcun vantaggio penso non si sarebbe creata alcuna polemica a riguardo!!!
roberta silvestro- Messaggi : 17
Data di iscrizione : 13.03.12
- Messaggio n°139
Re: lab. 3 Pistorius (chiuso)
Prendere una posizione su tale questione è difficile poichè è da folli pensare che Pistorius nella sua vita può avere dei vantaggi in quanto sicuramente è più svantaggiato di noi in molte situazioni quotidiane,quindi se anche avesse un minimo vantaggio non ci sarebbe nulla di male.Però in ambito sportivo ciò non è giusto poichè tutte le persone ke partecipano alle olimpiadi vi dovrebbero partecipare solo con le loro forze.Secondo me ,se c'è un piccolo vantaggio, non è giusto che gareggi con i normodotati perchè in queste competizioni così importanti si deve partire tutti sullo stesso piano,quindi, per evitare tutto ciò bisognerebbe mettergli a disposizione protesi che abbiano prestazioni simili alle gambe umane.
Fortuna Di Mauro- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 13.03.12
- Messaggio n°140
Pistorius
Pistorius è l’esempio come Simona Atzori di coloro che non si arrendono per la realizzazione dei loro obiettivi.
Infatti, nonostante la sua menomazione alle gambe ha richiesto di poter concorrere con i normodotati alle Olimpiadi di Pechino del 2008 e farsi notare per il suo talento, richiesta che all’inizio fu respinta dalla commissione scientifica che stabilì che “un atleta con protesi ha vantaggi rispetto a coloro che non le possiedono”.
per questo mi chiedo … ma il suo è un talento o è il frutto di un vantaggio procurato dalle sue protesi ??
C’è una frase detta da Pistorius che mi ha toccata molto, ed è la seguente : << perdente non è chi arriva ultimo ad una gara ma chi si siede e sta a guardare>>
A mio parere è senz’altro meglio partecipare e provarci piuttosto che arrendersi e restare solo a guardare ... ma … essendo stato provato scientificamente che l’uso di protesi può dare un vantaggio del 30% sulla prestazione e influire quindi sulla gara, ritengo che dal punto di vista sportivo non sia corretto proporre gare che possano in qualsiasi modo privilegiare uno dei concorrenti.
Spese volte si è parlato di non trattare i disabili come persone diverse … sarebbe, però , la proposta di questo tipo di gare ad essere fattore di diversità.
Le loro ambizioni , penso, non debbano essere in nessun modo soppresse o negate, ma semplicemente realizzate in ambiti idonei, come le Paraolimpiadi.
Infatti, nonostante la sua menomazione alle gambe ha richiesto di poter concorrere con i normodotati alle Olimpiadi di Pechino del 2008 e farsi notare per il suo talento, richiesta che all’inizio fu respinta dalla commissione scientifica che stabilì che “un atleta con protesi ha vantaggi rispetto a coloro che non le possiedono”.
per questo mi chiedo … ma il suo è un talento o è il frutto di un vantaggio procurato dalle sue protesi ??
C’è una frase detta da Pistorius che mi ha toccata molto, ed è la seguente : << perdente non è chi arriva ultimo ad una gara ma chi si siede e sta a guardare>>
A mio parere è senz’altro meglio partecipare e provarci piuttosto che arrendersi e restare solo a guardare ... ma … essendo stato provato scientificamente che l’uso di protesi può dare un vantaggio del 30% sulla prestazione e influire quindi sulla gara, ritengo che dal punto di vista sportivo non sia corretto proporre gare che possano in qualsiasi modo privilegiare uno dei concorrenti.
Spese volte si è parlato di non trattare i disabili come persone diverse … sarebbe, però , la proposta di questo tipo di gare ad essere fattore di diversità.
Le loro ambizioni , penso, non debbano essere in nessun modo soppresse o negate, ma semplicemente realizzate in ambiti idonei, come le Paraolimpiadi.
Daniela D'urso- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 12.03.12
- Messaggio n°141
Re: lab. 3 Pistorius (chiuso)
ho già inserito il mio commento sul forum ma quando ho visto questa foto ho pensato di inserirla perchè il sorriso del bambino parla davvero da sè.. [img][/img]
Luisa Masturzi- Messaggi : 14
Data di iscrizione : 13.03.12
- Messaggio n°142
Re: lab. 3 Pistorius (chiuso)
Il mio pensiero su questo argomento è che si fanno delle polemiche inutili, visto che al momento non esistono elementi scientifici sufficienti per dimostrare che Pistorius tragga vantaggio dall'uso delle protesi. Se un giorno tutto questo verrebbe dimostrato però credo che sia giusto che Pistorius non partecipi alle Olimpiadi, perchè come abbiamo ripetuto molte volte, siamo tutti uguali, tutti allo stesso livello e quindi come non accettiamo vittorie truccate attraverso pozioni alchemiche o denaro, non possiamo accettare un'atleta con un qualche vantaggio in più rispetto agli altri...
RaffaellaPagano1990- Messaggi : 20
Data di iscrizione : 12.03.12
Età : 34
- Messaggio n°143
Oscar Pistorius :Un Eroe..
DISTINGUERE L'ANORMALE DAL NORMALE MI SEMBRA ESTREMAMENTE RIDUTTIVO E GHETTIZZANTE.
Oscar Pistorius :"avventaggiato" del 30% rispetto agli altri, dai cosidetti :FLEX FOOT (Piede flessibile).
Penso che abbia oltre una forza fisica una grande forza morale e che quindi,già per questo dovrebbe essere premiato.
Pistorius favorito dalle protesi?Credo che le protesi abbiano le funzioni e caratteristiche di un paio di gambe di una persona “normale” non quelle di Superman!
Hanno escluso Pistorius perchè era “diverso”. Punto. Non importa se lo è stato perchè troppo avvantaggiato o svantaggiato rispetto agli altri.
Escluso perchè troppo bravo? Beh allora Schumacher non avrebbe mai dovuto correre perchè era troppo bravo rispetto agli altri,, perchè non l’hanno fatto?
Ah sì era “normale”! Il talento è talento da qualunque parte lo si guardi.
Il vero vantaggio di Pistorius è il suo spirito temprato dalle difficoltà, difficoltà esistenti soprattutto nelle relazioni umane.
L’essere considerato “diverso” è a dir poco umiliante per la dignità umana,ci si può sentire come un ebreo in un ghetto nazista (i nazisti infatti,come con gli ebrei, avrebbero gassato Pistorius).
Se una cosa quale l’handicap può essere inserito nella categoria “diverso o non-normale”MA ESISTE IN NATURA non può essere considerato “diverso o non-normale”,perchè allora una persona sarebbe “diversa o non-normale” rispetto a che? Alla maggioranza?
Non voglio negare che ci sia bisogno di aiuto, di sostegno,perchè può essere “materialmente” difficile fare determinate cose ma la ghettizzazione dovuta a pietà o a razzismo è meglio eliminarla.
Oscar Pistorius :"avventaggiato" del 30% rispetto agli altri, dai cosidetti :FLEX FOOT (Piede flessibile).
Penso che abbia oltre una forza fisica una grande forza morale e che quindi,già per questo dovrebbe essere premiato.
Pistorius favorito dalle protesi?Credo che le protesi abbiano le funzioni e caratteristiche di un paio di gambe di una persona “normale” non quelle di Superman!
Hanno escluso Pistorius perchè era “diverso”. Punto. Non importa se lo è stato perchè troppo avvantaggiato o svantaggiato rispetto agli altri.
Escluso perchè troppo bravo? Beh allora Schumacher non avrebbe mai dovuto correre perchè era troppo bravo rispetto agli altri,, perchè non l’hanno fatto?
Ah sì era “normale”! Il talento è talento da qualunque parte lo si guardi.
Il vero vantaggio di Pistorius è il suo spirito temprato dalle difficoltà, difficoltà esistenti soprattutto nelle relazioni umane.
L’essere considerato “diverso” è a dir poco umiliante per la dignità umana,ci si può sentire come un ebreo in un ghetto nazista (i nazisti infatti,come con gli ebrei, avrebbero gassato Pistorius).
Se una cosa quale l’handicap può essere inserito nella categoria “diverso o non-normale”MA ESISTE IN NATURA non può essere considerato “diverso o non-normale”,perchè allora una persona sarebbe “diversa o non-normale” rispetto a che? Alla maggioranza?
Non voglio negare che ci sia bisogno di aiuto, di sostegno,perchè può essere “materialmente” difficile fare determinate cose ma la ghettizzazione dovuta a pietà o a razzismo è meglio eliminarla.
Brusini Rosa- Messaggi : 18
Data di iscrizione : 13.03.12
- Messaggio n°144
Re: lab. 3 Pistorius (chiuso)
In aula abbiamo avuto un confronto riguardo a questo tema e devo dire che mi sono istintivamente schierata dalla parte di coloro che affermavano che fosse ingiusto che Pistorius partecipasse alle Olimpiadi in quanto,con le sue flex foot in carbonio aveva un vantaggio del 30%, alla fine del percorso, rispetto ai normodotati. Tornata poi a casa invece mi sono sentita un po in colpa in quanto ho giudicato questa situazione su un piano tecnico pur essendo sprovvista di determinate conoscenze che hanno gli esperti, a cui dovremmo lasciar giudicare!!! Quindi non mi sento in grado di poter giudicare così, senza certezze, se sia giusto o meno che Pistorius partecipi alle Olimpiadi! quello che invece da persona ignorante vedo è che lui come tutti i normodotati si è appassionato a qualcosa(in qsto caso lo sport), e che come tutti i normodotati ci ha messo cuore, sforzo, fatica, duri allenamenti,... E' al pari di ognuno all'iseguimento e raggiuingimento di un sogno, di un qualcosa di importatnte, e in quanto tale non si tira indietro, ma affronta problemi e ostacoli (soprattutto di natura legale) per poter dire CE L'HO FATTA ANCHE IO!
mariana scamardella- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 13.03.12
- Messaggio n°145
Re: lab. 3 Pistorius (chiuso)
La tecnlogia è uno dei temi più diffusi in questa societa odierna, non a caso chiamata società tecnologica, tale tema triparto in intergrative, invasive ed estensive. In aula si è discusso sulle tecnologie integrative ovvero qualunque tecnologia che completa una parte mancante del corpo. In particolare si è parlato di pretesi sportive facendo emergere un ulteriore caso di Resilienza, questa volta il protagonista è Oscar Pistorius , un atleta paralimpico che proprio grazie alla tecnologia , al flex foot che ha potuto godere del titolo di atleta gareggiando alle Olimpiadi di Pechino nel 2008. Con sé questa storia ha trascinato vari dibattiti sulla funzione delle protesi. ..vantaggio o svantaggio? E’ vero sono in tanti a ritenere i vantaggi dell’ elasticità del flex foot nelle gare sarà anche così poiché è stato provato che esse sono fatte di una lega leggera molto più del peso di un arto, anche se successivamente sulla base di nuove informazioni scientifiche e test il vantaggio delle protesti non è stato giudicato per ‘’prove sufficienti’’ . Vorrei mettere in luce però che Pistorius non è nato con le protesi e dunque non bisogna tralasciare gli innumerevoli sacrifici poiché ha imparato ad usarle. La figura di quest’ uomo rappresenta indubbiamente un grande esempio di tenacia e di coraggio di sfidare i limiti che possono derivare da una disabilità fino a coronare il proprio sogno, non si è mai perso d’animo e bisognerebbe premiarlo solo per questo. Gareggiando che tragga vantaggio o meno dimostrerebbe a tutti i disabili che nulla è impossibile se si crede davvero in ciò che si fa.
Maria Grande- Messaggi : 15
Data di iscrizione : 14.03.12
Età : 33
Località : Afragola
- Messaggio n°146
Oscar Pistorius tra sport e tecnologia
Sono rimasta davvero molto affascinata dalla tenacia di Oscar Pistorius e dalla sua voglia di realizzare un sogno, per il quale ha deciso di correre contro tutti. La sua è una storia molto forte che apre le porte alla tecnologia nel mondo dello sport permettendo così di superare tutti quei limiti e quelle barriere che spesso vengono imposte dalla nostra società. Lo sport riesce a trasmettere messaggi importanti infatti Pistorius non è il primo disabile che riesce a riscattarsi anche attraverso lo sport. Proprio sulla base di questo riscatto penso che forse sia stata un po’ affrettata la decisione di escludere questo atleta dalle gare olimpiche dei normodotati. Invece di parlare solo del vantaggio che portano le sue protesi non si sarebbe potuto trovare un compromesso ragionevole per bilanciare i vantaggi quantificati? La nostra società è immersa nel mare della tecnologia quindi, perché non sfruttare una parte di queste tecnologie in modo da consentire agli atleti disabili la partecipazione alle gare con i normodotati?? Io mi auguro che in un futuro anche gli atleti paraolimpici possano superare questo traguardo e gareggiare assieme ai propri colleghi normodotati, solo così si potrà parlare davvero di PARITA’.
Laura polverino- Messaggi : 19
Data di iscrizione : 13.03.12
- Messaggio n°147
Re: lab. 3 Pistorius (chiuso)
C'è CHI PARLA DI "PARI MEZZI",MA FORSE NON CI SI RENDE CONTO CHE LE PROTESI SONO GLI UNICI MEZZI CHE PISTORIUS HA PER CORRERE,CON QUELLE SI PONE ALLO STESSO LIVELLO DEGLI ALTRI.LE PROTESI,SONO PUR SEMPRE DEGLIELEMENTI PASSIVI,TU IMPRIMI UNA FORZA E LORO TI RIDANNO UNA PARTE PURTROPPO INFERIORE A QUELLA DI UN MUSCOLO NORMALE,IL VANTAGGIO NON C'è.SEMMAI DICIAMOLO,IL PROBLEMA è UN ALTRO,è CULTURALE:"CHI è DISABILE NON PUò AVERE PERFORMANCE UGUALI A CHI NON LO è,DEVE RIMANERE PIù IN BASSO,IN DISPARTE".QUESTO PREGIUDIZIO FA GUARDARE AI PIù LA REALTà IN MANIERA DIVERSA:NON SI VEDE CHE OSCAR è ARRIVATO SECONDO CON ATLETI MEDIOCRI CHE FACEVANO I SUOI STESSI TEMPI,(è OVVIO CHE NON POTEVA ARRIVARE ULTIMO ,HA CORSO CON ATLETI IL CUI PERSONALE è DI 46/47 SECONDI,CORRENDO CON WARINER ,IL CUI PERSONALE è DI 43 è INFATTI ARRIVATO ULTIMO)MA SI VEDE CHE " HA BATTUTO I NORMALI" E QUINDI"CI DEVE ESSERE PER FORZA QUALCOSA DI SBAGLIATO".IL PROBLEMA è TUTTO QUA:NELLA PAURA DEL DIVERSO E NELLA PAURA DA PARTE DEL NORMALEDI ARRIVARE SECONDI CONTRO UN DISABILE E FINCHè NON SI CAMBIERà MENTALITà RADICALMENTE,SI CONTINUERà SEMPRE AD AVERE "PENA" E COMPASSIONE PER LE PERSONE DISABILI E NON CI SI ACCORGERà MAI DI QUELLO CHE POSSONO FARE E CHE POSSONO DARE ANCHE IN TERMINI DI CONTRIBUTO ALLA SOCIETà,LASCIANDOLE SEMPRE RELEGATE A RUOLI MARGINALI.
Gervasio Concetta91- Messaggi : 13
Data di iscrizione : 16.03.12
Età : 33
Località : casandrino
- Messaggio n°148
Re: lab. 3 Pistorius (chiuso)
Questo nuovo laboratorio ci permette ancora una volta di riflettere sul tema della disabilità,proponendoci questa volta la storia di Oscar Pistorius che negli ultimi tempi è stato oggetto di discussione sopratutto in ambito sportivo.
Come già sappiamo Oscar è nato senza Peroni e sottoponendosi sin da piccolo ad un'operazione gli sono state amputate le gambe .
Giunto ad una certa fase della sua vita,decide di utilizzare le flex foot ovvero delle protesi in fibra di carbonio che gli permettono non solo di camminare ma anche di correre.Partecipa alle para olimpiadi e chiede di poter partecipare anche alle olimpiadi ma la sua richiesta viene rifiutata dall'IAFF perchè si dimostra che con le sue protesi,Pistorius potrebbe avere un vantaggio sugli altri pari al 30%.
Di qui ci si chiede se sia giusto se Oscar partecipi o meno alle olimpiadi.
La questione é complicata perchè essendo un essere umano come gli altri è giusto che gli sia data la stessa possibiltà che viene offerta a qualsiasi altro essere umano definito ''normale''.
Anzi a maggior ragione che oggi la tecnologia e la scienza riescono a collaborare e a presentare degli apparecchi come le protesi che vanno a completare e a rimettere in senso una parte del corpo umano,è giusto poterle sfruttare sotto tutti i punti di vista....
non solo per poter ''vivere meglio''ogni giorno come farebbe qualsiasi persona ''normale'',quindi poter fare tutto senza incontrare continue difficoltà(come spostarsi con i mezzi pubblici) , ma anche per poter svolgere un proprio hobby...che puo' essere proprio quello della corsa.
Per questo Pistorius dovrebbe partecipare alle olimpiadi,dimostrando che anche un soggetto diversamente abile lo è fino ad un certo punto e che con la propria forza di volontà si possono raggiungere i propri obiettivi.
Dall'altra parte però,se teniamo conto delle regole del gioco,ci rendiamo conto che queste devono essere rispettate e che tutti i partecipanti abbiano le stesse probabilità di riuscita.
Quindi se si accerta che le flex foot possono dare un vantaggio maggiore rispetto a chi non le usa è giusto provvedere
....è giusto fare qualcosa!
Molti propongono di costituire delle gare differenziando i normodotati dai diversamente abili,ma questa, credo che non sia la soluzione giusta....ASSOLUTAMENTE NO!
Mi sa di discriminazione....e accentuerebbe troppo la differenza tra queste due ''categorie''.
Magari se Pistorius ha un vantaggio del 30% si potrebbe calcolare a quanti metri corrispondano e farlo partire così con alcuni metri di differenza rispetto agli altri in modo che tutti si ritrovino nella stessa condizione e abbiano le stesse probabilità di vincita!!!
Fatto sta che la sua è una storia fantastica.....che ci permette di riflettere sulle difficoltà che si incontrano ogni giorno ....e che con la buona volontà e con la propria forza si possono riuscire a superare!!
Come già sappiamo Oscar è nato senza Peroni e sottoponendosi sin da piccolo ad un'operazione gli sono state amputate le gambe .
Giunto ad una certa fase della sua vita,decide di utilizzare le flex foot ovvero delle protesi in fibra di carbonio che gli permettono non solo di camminare ma anche di correre.Partecipa alle para olimpiadi e chiede di poter partecipare anche alle olimpiadi ma la sua richiesta viene rifiutata dall'IAFF perchè si dimostra che con le sue protesi,Pistorius potrebbe avere un vantaggio sugli altri pari al 30%.
Di qui ci si chiede se sia giusto se Oscar partecipi o meno alle olimpiadi.
La questione é complicata perchè essendo un essere umano come gli altri è giusto che gli sia data la stessa possibiltà che viene offerta a qualsiasi altro essere umano definito ''normale''.
Anzi a maggior ragione che oggi la tecnologia e la scienza riescono a collaborare e a presentare degli apparecchi come le protesi che vanno a completare e a rimettere in senso una parte del corpo umano,è giusto poterle sfruttare sotto tutti i punti di vista....
non solo per poter ''vivere meglio''ogni giorno come farebbe qualsiasi persona ''normale'',quindi poter fare tutto senza incontrare continue difficoltà(come spostarsi con i mezzi pubblici) , ma anche per poter svolgere un proprio hobby...che puo' essere proprio quello della corsa.
Per questo Pistorius dovrebbe partecipare alle olimpiadi,dimostrando che anche un soggetto diversamente abile lo è fino ad un certo punto e che con la propria forza di volontà si possono raggiungere i propri obiettivi.
Dall'altra parte però,se teniamo conto delle regole del gioco,ci rendiamo conto che queste devono essere rispettate e che tutti i partecipanti abbiano le stesse probabilità di riuscita.
Quindi se si accerta che le flex foot possono dare un vantaggio maggiore rispetto a chi non le usa è giusto provvedere
....è giusto fare qualcosa!
Molti propongono di costituire delle gare differenziando i normodotati dai diversamente abili,ma questa, credo che non sia la soluzione giusta....ASSOLUTAMENTE NO!
Mi sa di discriminazione....e accentuerebbe troppo la differenza tra queste due ''categorie''.
Magari se Pistorius ha un vantaggio del 30% si potrebbe calcolare a quanti metri corrispondano e farlo partire così con alcuni metri di differenza rispetto agli altri in modo che tutti si ritrovino nella stessa condizione e abbiano le stesse probabilità di vincita!!!
Fatto sta che la sua è una storia fantastica.....che ci permette di riflettere sulle difficoltà che si incontrano ogni giorno ....e che con la buona volontà e con la propria forza si possono riuscire a superare!!
Luisiana Spinelli- Messaggi : 16
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Località : Monte di Procida (NA)
- Messaggio n°149
Re: lab. 3 Pistorius (chiuso)
Oscar Pistorius,a mio parere rappresenta un altro grande esempio di resilienza.Egli,infatti, pur non avendo le gambe vuole raggiungere il suo sogno dimostrando tenacia e una grande forza di volontà.Tutti devono essere messi nella condizione di poter realizzare i propri sogni,ma in una gara sportiva così importante,come appunto le Olimpiadi,tutti devono partire dallo stesso punto senza vantaggi o svantaggi...in una gara sportiva dove la competizione è al primo posto non possono esistere dei vantaggi per una persona che poi andranno a compromettere i risultati della gara.Se,realmente queste protesi possono avvantaggiare il ragazzo allora non sono d'accordo sulla sua partecipazione alle Olimipiadi,poiché ripeto in una gara sportiva tutti dovrebbero partecipare "ad armi pari". Per quanto riguarda invece l'uso delle protesi nel quotidiano sono d'accordo poiché in questo modo si permette al disabile di poter vivere come una "persona normale".
Mena Pace- Messaggi : 15
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Età : 33
- Messaggio n°150
Re: lab. 3 Pistorius (chiuso)
In merito alla questione sorta intorno al caso Oscar Pistorius e alla sua partecipazione alle Olimpiadi di Pechino 2008, penso che sia stato giusto, nei confronti degli atleti normodotati, aver eseguito delle indagini per verificare se le protesi in fibra di carbonio apportassero vantaggi durante la corsa. Non vorrei sembrare superficiale ma credo che lo sport debba andare oltre certi parametri. E’ giusto che ci siano regole che tutelino gli atleti, però penso che il vero scopo di qualsiasi sport sia quello di dare la possibilità a chiunque di mettersi in gioco e dimostrare, prima di tutto a se stessi, che nella vita possiamo arrivare dove vogliamo se veramente ci crediamo e mettiamo passione e zelo in quello che facciamo. E Oscar ci è riuscito. Ci è riuscito perché ha lottato e si è impegnato per raggiungere i suoi obiettivi e andrebbe premiato semplicemente per la grinta e il fervore che ha avuto. Oscar rappresenta la dimostrazione che la vera forza non è quella fisica ma quella che ogni giorno ci permette di affrontare con determinazione i problemi quotidiani, tenendo duro e non arrendendosi mai difronte alle difficoltà.
Inoltre penso che lo sport sia una delle attività che più di qualunque altra abbia la capacità di unire persone diverse per nazionalità e per cultura e in queste diversità rientra anche la disabilità. Mettersi in gioco alla pari di atleti normodotati significherebbe in primis sentirsi partecipi di un unico gruppo, abbattendo quelle barriere invisibili che spesso sono solamente il frutto dei nostri pregiudizi.
Inoltre penso che lo sport sia una delle attività che più di qualunque altra abbia la capacità di unire persone diverse per nazionalità e per cultura e in queste diversità rientra anche la disabilità. Mettersi in gioco alla pari di atleti normodotati significherebbe in primis sentirsi partecipi di un unico gruppo, abbattendo quelle barriere invisibili che spesso sono solamente il frutto dei nostri pregiudizi.
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