+256
Maresca Socc. Addolorata
imma_ferla
elenacapobianco
federica pirozzi
MARIA VITTORIA PIROZZI
Roberta Bortone
Melfi Roberta
rosannapetrone
Giuseppina Chianese
FLAVIA AGOSTINO
rosa manno
Francesca Starita
Denise Di Gennaro
luigia palumbo
Gaetana Cozzolino
federica sbrescia
giuseppina tramo
Federica Marzano
Elvira Scarpato
Carmela Attanasio
milone lucia
mariangela manna
luciana sollazzo
Adele La Porto
Martina Molino
lucia lettera
Gervasio Concetta91
maria russo
Chiara Di Mare
Cristina Cardillo Zallo
serena murolo
fabiola lucignano
maria formisano
Angela Scarpato
Antonia Aletta
Adriana De Rosa
Lucia Casaburo
Maria Natale
Loredana Calise
michela di bernardo
ilaria cardinale
Serena Elia90
maria giovanna toriello
Teresa Buonanno
maria pignata
rosa capasso
Federica Riccardo
elena capasso
Russo Livia Maria
daiana martino
rosa d'onofrio
luisa formisano
Brunella Casaretti
Annunziata Langella
Annarita Riviergi
Silvana Marchese 1990
rosa romano
rosa corbo
domenica moccia
annalisa de flora
Miriana Medaglia
valeria cefariello
carmela clemente
roberta silvestro
Maria Di Caterino92
Marianna Di Caterino91
maria.vigna
silvana marconi
frascogna domenica
DANILO ROMANO
iolandadigennaro
maria.lancellotti
cloe
ROSA NUVOLETTA
MARTINA MARFE'
arianna annunziata
peluso cristina
Manuela Arienzo
Antonella Leonetti
ida errico
Izzo Maria Teresa
Iolanda Puca
Francesca Izzo
roberta case
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Martina Marotta
Rachele Di Tuccio
Pezzella Vincenza
Marianna Carfora
emma mariniello
Teresa Nazzaro
Gisella Santonastaso
soleluna
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Veronica Di Vizio
Mena Pace
Alessandra Mavrokefalos
Luisa Masturzi
Ilaria cozzolino
Claudia Carbonaro
Roberta Narici
Antonella De Rosa
daniela oliva
Diana Autiello
Annamaria Bruno
erica caputo
ilenia medici
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Francesca Sommella
Antonella Pagliaro
ascione ass
MAURIELLO JESSICA
Stefania Scafati
maria84
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Maria Aprea
Aiello Raissa
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valeriaminucci
ERIKA IARNONE
valeria scognamiglio
Micaela Crescenzo
anna flaminio
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veronicagiordano
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260 partecipanti
lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)
Sondaggio
Quale parola ti ha fatto più pensare (il perchè nelle risposte). Scegline una e rifletti su una parola nello specifico.
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Voti totali: 185
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carmela migliaccio- Messaggi : 14
Data di iscrizione : 13.03.12
- Messaggio n°76
Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)
La società attuale purtroppo è una società superficiale che non si sofferma sul vero significato delle cose e delle parole, che non è in grado di cogliere quelle sfumature che molto spesso nascondono la vera personalità di un essere umano.Ieri infatti a lezione ho avuto modo di constatarlo partendo dal fatto che parole come handicap, deficit, disabilità sono usate tutte allo stesso modo senza distinzione quando in realtà dietro ad ognuna di queste c'è un significato diverso, profondo e sul quale bisogna riflettere tanto per poterlo capire veramente.Io in primis non conoscevo il vero significato che c'era dietro queste parole e prima di cominciare questo corso non mi ero mai soffermata veramente sulla difficile realtà che si trovano ad affrontare ogni giorno queste persone, adesso invece dopo ogni lezione mi sembra di entrare piano piano nelle loro difficoltà cioè a capirle a rifletterci e a cogliere le varie sfumature, anche se penso che non si può mai capire un problema o una condizione fino in fondo quando non la si vive in prima persona;Ed è per questo infatti che ho trovato comunque molte difficoltà a descrivere parole come disabile,straniero,mostro..perchè ritengo di non avere la giusta esperienza o le basi giuste x farlo, quello che posso dire però è che comunque la parola con cui ho trovato più difficoltà è mostro perchè a mio parere racchiude così tanti significati, dal deforme al killer o magari all'emarginato significati talmente forti e profondi che rendono difficile trovare un termine adatto.Un altro tema che abbiamo trattato in questa lezione è quello della diversità dove abbiamo avuto come riferimento la visione di un film che tratta dell'amore nato tra una ragazza bianca americana e un medico afroamericano che però non viene accettato.Anche se apparentemente sembra che oggi questa cosa sia superata e accettata a mio parere non è ancora del tutto vero perchè c'è ancora chi guarda queste coppie con disapprovazione e a volte addirittura disgusto, io credo che sono ancora tante le cose che devono cambiare e bisogna partire innanzitutto dal fatto che siamo tutti uguali a prescindere da qualsiasi cosa, non dobbiamo cosiderare gli altri migliori o peggiori di noi e dovremmo imparare ad essere più umili.
Maddalena Pontone- Messaggi : 19
Data di iscrizione : 13.03.12
Età : 33
- Messaggio n°77
Laboratorio 4 :La mappa degli stereotipi
Durante la lezione abbiamo posto l'attenzione su un tema fondamentale : l'IMPORTANZA DELLE PAROLE nel campo della DISABILITà! Come sostiene lo stesso Canevaro, la scelta delle parole è importante, va fatta con ponderazione e, in particolar modo, egli sottolinea l'esigenza di non fare confusione tra deficit, disabilità e Handicap poichè appunto utilizzare termini impropri o poco adatti possono far aumentare l'handicap anzichè ridurlo e possono essere motivo per far aumentare e far sentire il senso di DIVERSITà. Il deficit è una mancanza totale o parziale di una determinata funzionalità fisica, la disabilità è l'incapacità di svolgere determinate funzioni o assolvere determinati compiti e l'handicap è l'ostacolo che impedisce ad una persona con deficit di portare a termine una particolare attività. Il film "Indovina chi viene a cena? " sottolinea il tema della diversità e dei pregiudizi che i bianchi hanno nei confronti dei neri e viceversa...Questo è un tema attuale e, a mio parere, è proprio il termine DIVERSO a racchiudere tutti gli altri, quali disabile, straniero,mostro, paraplegico..perchè molto spesso noi tutti ci facciamo condizionare da tutti quelli che sono pregiudizi, stereotipi, congetture, le quali per convenzione rafforzano il giudizio,spesso negativo, che abbiamo nei confronti di tutte quelle persone che reputiamo appunto "diverse" da noi. reputare gli altri "diversi" non è altro che un limite perchè se è vero che ognuno è diverso dall'altro è anche vero che questa diversità dovrebbe essere vista in maniera positiva, come ampliamento delle nostre conoscenze, come accettazione dell'altro, come modo quindi di non sentirsi migliori o peggiori degli altri, di non essere indispensabili ma tutti NECESSARI perchè ognuno ha delle caratteristiche che rendono una persona SPECIALE!
Ultima modifica di Maddalena Pontone il Sab Mar 24, 2012 4:41 pm - modificato 1 volta.
mariana scamardella- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 13.03.12
- Messaggio n°78
Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)
In Aula si è discusso sull’ importanza delle parole. Le quali possono dare un significato piuttosto che un altro. Molto spesso siamo distratti nell’ usare alcuni termini che talvolta possono risultare offensivi nei confronti altrui. Prima della lezione pensavo che handicap e disabilità erano due termini affini ma non è affatto così poiché la disabilità porta la perdita della capacità di compiere una funzione nel modo considerato normale per un essere umano e handicap è invece la condizione di svantaggio conseguente alla disabilità ovvero l’ostacolo, c’è una restrizione. Su questa linea di pensiero mi ha colpito l’intervento della professoressa quando ha parlato dell’ Olanda e mi sono stupita sulla differenza di vita che c’è rispetto alla nostra, poiché è uno dei paesi che offre l’accessibilità da parte dei disabili a molte sue strutture quindi non ci sono barriere architettoniche. Il film ‘’ indovina chi viene a cena ‘’ racconta di due coniugi che sono sconvolti della decisione della loro figlia di sposare un medico nero ; questo ha sottolineato alcuni aspetti presenti ancora oggi, come quello di considerare una persona ‘’ diversa’’ solo semplicemente basandosi sul colore della pelle non uguale alla nostra. Bisognerebbe che tutti non si abbandonassero alle apparenze ma che guardassero oltre. Nell’ultima parte della lezione abbiamo avuto modo di riflettere ,in gruppi ,su diverse tematiche; mi sono confrontata con altre due ragazze e da questo esercizio ho dedotto che ci sono alcune difficoltà nel precisare i diversi termini che ,però ,spesso sono definiti in egual modo. Questo mi ha fatto comprendere che non prestiamo molta attenzione nell’utilizzo di ogni singolo vacabolo.
RITA MASSA- Messaggi : 17
Data di iscrizione : 14.03.12
Età : 33
Località : BACOLI
- Messaggio n°79
Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)
La frase più bella del video proposto a lezione è quella pronunciata dal medico Prentice a suo padre :"TI CONSIDERI ANCORA UN UOMO DI COLORE , MENTRE IO MI CONSIDERO UN UOMO" . Questa frase per me è molto significativa perchè mi fa capire che l'umanità nella sua vastità contiene soggetti con caratteristiche peculiari , come ad esempio le diversità fisiche , di lingua ma anche di costume . In varie epoche storiche le differenze fisiche sono state delle ideologie poste come supporto alla discriminazione , come ad esempio il razzismo . Nell' 800 nascono le cosiddette IDEOLOGIE DI SUPERIORITà dei bianchi sui neri ecc... ma non è possibile effettuare delle distinzioni tra gruppi di individui basandoci solo sulle caratteristiche fisiche .Tali caratteristiche ,infatti , sono si le più evidenti , ma anche le più SUPERFICIALI .Tutti noi siamo diversi , ma anche uguali, siamo tutti uomini . La cosa più bella che si dovrebbe imparare a fare è che noi non dobbiamo chiuderci dinanzi a colui che appare "diverso" da noi soltanto per caratteristiche esteriori , ma dobbiamo imparare a confrontarci con l'altro per poter ottenere anche dei benefici . Noi possiamo conoscere bene la nostra identità se impariamo a conoscere e a comprendere anche quella degli altri . Secondo me uno dei compiti principali dell'educatore è proprio questo ovvero EDUCARE ALLA TOLLERANZA E al confronto pacifico con gli altri andando oltre le apparenze .
Luisiana Spinelli- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 15.03.12
Età : 32
Località : Monte di Procida (NA)
- Messaggio n°80
Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)
L'argomento dell'ultima lezione mi ha interessata particolarmente poichè ci siamo soffermati sul ruolo della PAROLA e del significato che attribuiamo ad essa;spesso come già affermato tendiamo a non dare il giusto peso alle parole usando come sinonimi termini dal significato diverso.Grazie a questa riflessione insieme abbiamo capito che deficit,disabile,handicap sono termini che hanno sfumature e significati differenti..Ho trovato molto significativo il video del film proiettato in classe e,questo mi ha portata a scegliere come parola significativa: DIVERSO.
Diverso poichè io amo la diversità,amo l'altro e amo stare con l'altro,mi piace conoscere nuove culture,abitudini,tradizioni e se vedo una persona di colore o diversa da me non vedo l'ora di conoscerla poiché sono attratta dalla novità,dal confronto e da tutto ciò che è differente da me. Personalmente guardo sempre il diverso come qualcuno attraverso il quale poter apprendere qualcosa e allo stesso tempo dare qualcosa in cambio "dare e ricevere";sono una ragazza pacifista di natura,vorrei un mondo a colori dove la parola DIVERSO venga usata solo con accezioni positive.Diversità come incontro come crescita poiché solo amando l'altro si può amare se stessi...Purtroppo,però, i pregiudizi,gli stereotipi e gli schemi mentali sono da sempre esistiti ed esistono tuttora, chi non ha mai sentito frasi del tipo: devo chiamare un nero per farmi zappare la terra" oggi,queste ideologie seppur inconsciamente sono presenti nella mente di alcuni.Bisognerebbe capire,invece,che la razza è una categoria inconsistente,essa è una costruzione mentale e non è possibile classificare un individuo sulla base del suo aspetto fisico;non è la razza a determinare il comportamento umano.
Infine, ci tengo a precisare che la bellezza del mondo sta nella varietà delle cose e,a tal proposito mi permetto di postare un video di una canzone che mi emoziona particolarmente...
Diverso poichè io amo la diversità,amo l'altro e amo stare con l'altro,mi piace conoscere nuove culture,abitudini,tradizioni e se vedo una persona di colore o diversa da me non vedo l'ora di conoscerla poiché sono attratta dalla novità,dal confronto e da tutto ciò che è differente da me. Personalmente guardo sempre il diverso come qualcuno attraverso il quale poter apprendere qualcosa e allo stesso tempo dare qualcosa in cambio "dare e ricevere";sono una ragazza pacifista di natura,vorrei un mondo a colori dove la parola DIVERSO venga usata solo con accezioni positive.Diversità come incontro come crescita poiché solo amando l'altro si può amare se stessi...Purtroppo,però, i pregiudizi,gli stereotipi e gli schemi mentali sono da sempre esistiti ed esistono tuttora, chi non ha mai sentito frasi del tipo: devo chiamare un nero per farmi zappare la terra" oggi,queste ideologie seppur inconsciamente sono presenti nella mente di alcuni.Bisognerebbe capire,invece,che la razza è una categoria inconsistente,essa è una costruzione mentale e non è possibile classificare un individuo sulla base del suo aspetto fisico;non è la razza a determinare il comportamento umano.
Infine, ci tengo a precisare che la bellezza del mondo sta nella varietà delle cose e,a tal proposito mi permetto di postare un video di una canzone che mi emoziona particolarmente...
carmela accurso- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 14.03.12
- Messaggio n°81
Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)
Nella lezione di giovedì ci siamo soffermati sul significato delle parole, una riflessione delle parole. Infatti come afferma Canevaro: " le parole sono importanti". Importante è l' uso che facciamo delle parole, infatti ci siamo soffermati sul significato delle parole utilizzate nel campo della disabilità. Non bisogna fare confusione tra deficit, handicap e disabilità, in quanto potrebbero provocare confusioni linguistiche, aumentando invece di diminuire l' handicap. l' OMS,l' organizzazione mondiale della sanità, ha unito tutte le classificazione della disabilità e le ha unite, ha elaborato una classificazione della malattie (ICD). Fornisce per ogni sindrome e disturbo una descrizione delle principali indicazioni diagnostiche, rendendo possibile la memorizzazione, la ricerca e l' analisi dei dati. L' OMS nel 1980 ha progettato una successiva classificazione l' ICDIH i cui termini erano: Menomazione, Disabilità e Handicap. Questi termini verranno sostituiti da: menomazione, abilità e partecipazione. E' menomazione qualsiasi perdita o anormalità a carico di una struttura psicologica, fisiologica o anatomica. La disabilità è qualsiasi limitazione o perdita nella capacità di compiere un' attività, può essere transitoria o permanente. Abbiamo poi parlato di Restrizioni che sono esclusioni, per eccesso o per difetto, di realizzazioni dei compiti rispetto a ciò che si sarebbe atteso. Per ciò che riguarda l' handicap, è la difficoltà che impedisce all'individuo di non riuscire a fare qualcosa che è collegato al contesto. Comporta gravi conseguenze: quella di considerare l'handicap solo di chi ha problemi; pensare che coloro che siano afflitti da qualche deficit non siano considerati come uomini normali. Negli anni '90 viene messa a punto l' ICF che classifica le conseguenze associate alle condizioni di salute e che considera anche l' approccio sociale, Studia la disabilità come stato di salute che deriva da un contesto favorevole o sfavorevole.
L' esercizio svolto in aula che riguardava la mappa degli stereiotipi, è stato molto interessante e stimolante, perchè mi è piaciuto lavorare in gruppo, e perchè ho riflettuto sul significato delle parole a cui prima non davo molta importanza. Abbiamo condiviso le nostre idee e il significato che ognuna di noi dava alle parole. La parola su cui mi sono soffermata di più è stata " diverso". Abbiamo visto anche degli spezzoni del film " indovina chi viene a cena" in cui tema principale è l' accettazione del "diverso" cioè di un uomo che non aveva niente di diverso rispetto alla donna che ama se non il colore della pelle. Infatti molti dei dialoghi che abbiamo visto si sono soffermati su questa questione, e ciò che mi ha colpito del protagonista è stata una frase che lui dice al padre: " Tu ti consideri ancora un uomo di colore, mentre io mi considero un uomo" Beh questo dice tutto. Perchè ci possono essere diversità di razze di colore di religione, ma non per questo discriminare qualcuno per ciò che è, e soprattutto emarginarlo da tutto ciò che ci circonda!
L' esercizio svolto in aula che riguardava la mappa degli stereiotipi, è stato molto interessante e stimolante, perchè mi è piaciuto lavorare in gruppo, e perchè ho riflettuto sul significato delle parole a cui prima non davo molta importanza. Abbiamo condiviso le nostre idee e il significato che ognuna di noi dava alle parole. La parola su cui mi sono soffermata di più è stata " diverso". Abbiamo visto anche degli spezzoni del film " indovina chi viene a cena" in cui tema principale è l' accettazione del "diverso" cioè di un uomo che non aveva niente di diverso rispetto alla donna che ama se non il colore della pelle. Infatti molti dei dialoghi che abbiamo visto si sono soffermati su questa questione, e ciò che mi ha colpito del protagonista è stata una frase che lui dice al padre: " Tu ti consideri ancora un uomo di colore, mentre io mi considero un uomo" Beh questo dice tutto. Perchè ci possono essere diversità di razze di colore di religione, ma non per questo discriminare qualcuno per ciò che è, e soprattutto emarginarlo da tutto ciò che ci circonda!
fabiola loffredo- Messaggi : 14
Data di iscrizione : 14.03.12
Età : 33
Località : napoli
- Messaggio n°82
fabiola loffredo
In classe è stato affrontato un argomento inerente il significato delle parole e l'uso che se ne tende a fare, principalmente di deficit,disabilità ed handicap; termini di cui spesso si tende a fare un uso improprio...Canevaro sostiene che "nelle parole è contenuto il modello operativo a cui si fa riferimento",e quindi risulta necessario non fare lo stesso uso di parole che in realtà sono diverse,ma bisogna pensare a ciò che si vuole dire per evitare di creare dei disagi soprattutto quando si tratta di temi delicati.Queste tre parole sono state comprese soprattutto grazie all'OMS(Organizzazione Mondiale della Sanità),che dagli anni 80 ha effettuato una classificazione dei vari termini ed ha lavorato sull'aspetto eziologico delle malattie attraverso tre concetti fondamentali:MENOMAZIONE,DISABILITA'ed HANDICAP.
In aula,inoltre,è stato svolto un esercizio che ci ha permesso di riflettere su varie parole.Personalmente,la parola su cui ho impiegato più tempo a trovarne un significato è stata MOSTRO; la tendenza è quasi sempre quella di identificarlo ad una figura che incute timore soprattutto quando si è piccoli ed è per questo assurdo accostarla a quella di "disabile"; è necessario ricordare che questi ultimi sono innanzitutto persone come noi,che non hanno nulla di diverso ma sicuramente qualcosa in più riguardo al fatto che sono in primis in grado di capire che ognuno ha in sè qualcosa di speciale che va sempre apprezzato e soprattutto rispettato,ma che purtroppo vivono in un mondo fatto ancora di molti pregiudizi.
Altro tema interessante è scaturito dal video"Indovina chi viene a cena".Siamo negli anni 70,anni in cui i matrimoni misti erano ancora considerati illegali; oggi invece la situazione sembra migliorata anche se sono ancora presenti quelle persone che tendono a giudicare quando si trovano di fronte ad una coppia con un diverso colore di pelle.Questo film tratta proprio questo argomento,ovvero di genitori che tendono a discriminare il partner del proprio figlio solo perchè di colore diverso;ma nonostante tutto la coppia riesce a raggiungere il proprio sogno,sposandosi e rimuovendo tutti quegli ostacoli che sembrano insuperabili.
A mio parere una persona non va mai giudicata a priori solo per il diverso colore di pelle o per la differente cultura alla quale appartiene;perchè ogni uomo è innanzitutto un "uomo",ed in quanto tale va accettato e rispettato per quel che è...Tale situazione penso che derivi dall'insicurezza e dalla paura di accostarci a ciò che risulta essere nuovo e differente dal solito....
In aula,inoltre,è stato svolto un esercizio che ci ha permesso di riflettere su varie parole.Personalmente,la parola su cui ho impiegato più tempo a trovarne un significato è stata MOSTRO; la tendenza è quasi sempre quella di identificarlo ad una figura che incute timore soprattutto quando si è piccoli ed è per questo assurdo accostarla a quella di "disabile"; è necessario ricordare che questi ultimi sono innanzitutto persone come noi,che non hanno nulla di diverso ma sicuramente qualcosa in più riguardo al fatto che sono in primis in grado di capire che ognuno ha in sè qualcosa di speciale che va sempre apprezzato e soprattutto rispettato,ma che purtroppo vivono in un mondo fatto ancora di molti pregiudizi.
Altro tema interessante è scaturito dal video"Indovina chi viene a cena".Siamo negli anni 70,anni in cui i matrimoni misti erano ancora considerati illegali; oggi invece la situazione sembra migliorata anche se sono ancora presenti quelle persone che tendono a giudicare quando si trovano di fronte ad una coppia con un diverso colore di pelle.Questo film tratta proprio questo argomento,ovvero di genitori che tendono a discriminare il partner del proprio figlio solo perchè di colore diverso;ma nonostante tutto la coppia riesce a raggiungere il proprio sogno,sposandosi e rimuovendo tutti quegli ostacoli che sembrano insuperabili.
A mio parere una persona non va mai giudicata a priori solo per il diverso colore di pelle o per la differente cultura alla quale appartiene;perchè ogni uomo è innanzitutto un "uomo",ed in quanto tale va accettato e rispettato per quel che è...Tale situazione penso che derivi dall'insicurezza e dalla paura di accostarci a ciò che risulta essere nuovo e differente dal solito....
Fortuna Di Mauro- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 13.03.12
- Messaggio n°83
Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)
L’argomento che abbiamo affrontato in aula è stato più che un insegnamento, una lezione di vita ... perche?
Perche solitamente le persone (compresa io) danno per scontato parecchie cose … a partire dalla definizione di qualcosa e finendo col dare il giusto significato a un termine oppure apporre allo stesso un consono aggettivo.
La PAROLA è importante … è importante soffermarsi su di essa, inserirla nel giusto contesto e trovare allo stesso tempo sinonimi appropriati a ciò che si vuol dire.
Dietro ogni parola si apre una finestra ricca di significati, spesse volte mi è capitato di parlare e bloccarmi di fronte ad una frase che in realtà era già nella mia mente ma che avevo difficoltà ad esporre in quanto non trovavo il modo giusto o le parole giuste per farlo.
La parola è potere! Allo stesso tempo ci deve essere da parte dell’altro interlocutore una capacità di comprensione, infatti spesso si cade in incomprensioni causate da una cattiva comprensione della frase.
Nel l’esercizio proposto in aula dalla professoressa abbiamo analizzato 5 parole: diverso, disabile, paraplegico, mostro e straniero …. in relazione a queste parole veniva chiesto di analizzare cosa esse significavano per noi.
Quando mi è stato presentato l’esercizio ho detto:<< va bhe! Cosa ci vuole a completarlo, è semplice!! >> ma nel momento in cui ci siamo riuniti ad analizzare le parole, ho riscontrato parecchia difficoltà a trovare degli aggettivi consoni ma non banali per rappresentarle.
La prima parola da analizzare è stata : DIVERSO ed è stata quella che più di ogni altra ha rappresentato per noi una maggiore difficoltà, infatti per non incorrere il rischio di esser troppo scontati e di appropriargli degli aggettivi non ragionati, abbiamo deciso di analizzarla per ultima.
Analizzate le altre parole ci siamo accorti che la difficoltà deriva dal fatto che la parola diverso rappresentava(in un certo qual modo) tutte le altre.
Ma cos’è per noi il diverso ?? quando la gente pensa al diverso, non pensa tanto a una persona che condivide una cultura, un linguaggio, dei modi di fare diversi rispetto ai nostri … ma solitamente a questa parola viene associato il colore della pelle e in relazione a ciò anche la pericolosità.
Pregiudizi questi che non hanno senso, che non hanno una base su cui appoggiare i propri pensieri … Eppure ne ho conosciute persone così … e non mi riferisco solo al pregiudizio che alcuni “bianchi” hanno sui “neri” e che alcuni “neri” hanno sui “bianchi”.
Si deve anche riflettere sui pregiudizi che esistono tra di noi, in questo paese che ha conquistato l’unità in un certo senso solo geograficamente. Perché ancora oggi tra nord e sud esistono dei pregiudizi impressionanti.
Forse mi troverete un po’ drastica nell’affermare ciò … ma questo mio pensiero è in realtà frutto della mia esperienza !!
ho vissuto 2 anni a Udine. Avevo 13 anni quando i miei genitori decisero di trasferirsi..lasciai amici, parenti e una realtà che ormai avevo costruito, e a quell’età non è facile!
I primi tempi vissuti li sono stati bruttissimi, ricordo ancora che entrai per la prima volta a scuola piangendo e spesse volte ne uscivo allo stesso modo … i miei “compagni di classe e non amici” vedevano in me qualcosa di diverso, mi accusavano di cose che non facevo, mi dicevano che”noi terroni non eravamo buoni a nulla, se non lavorare la terra” e non solo. Ogni volta che tornavo a casa mi chiudevo in camera e ne uscivo col sorriso solo quando tornavano i miei genitori da lavoro.
Dopo 2 anni a seguito del trasferimento di mio padre, siamo tornati al nostro paese.
Voglio però ancora pensare che i pregiudizi che una persona possiede, dipendano dalla maturità della gente … e che come nel film visto in classe”indovina chi viene a cena” tutti alla fine riescano a capire che la diversità di una persona non esiste , perché siamo tutti uguali, indipendentemente dall’accento che possediamo, dal colore della pelle,dalla cultura posseduta e che in realtà colui che erroneamente si definisce DIVERSO non è altro che portatore di un patrimonio culturale inestimabile per la nostra conoscenza.
Perche solitamente le persone (compresa io) danno per scontato parecchie cose … a partire dalla definizione di qualcosa e finendo col dare il giusto significato a un termine oppure apporre allo stesso un consono aggettivo.
La PAROLA è importante … è importante soffermarsi su di essa, inserirla nel giusto contesto e trovare allo stesso tempo sinonimi appropriati a ciò che si vuol dire.
Dietro ogni parola si apre una finestra ricca di significati, spesse volte mi è capitato di parlare e bloccarmi di fronte ad una frase che in realtà era già nella mia mente ma che avevo difficoltà ad esporre in quanto non trovavo il modo giusto o le parole giuste per farlo.
La parola è potere! Allo stesso tempo ci deve essere da parte dell’altro interlocutore una capacità di comprensione, infatti spesso si cade in incomprensioni causate da una cattiva comprensione della frase.
Nel l’esercizio proposto in aula dalla professoressa abbiamo analizzato 5 parole: diverso, disabile, paraplegico, mostro e straniero …. in relazione a queste parole veniva chiesto di analizzare cosa esse significavano per noi.
Quando mi è stato presentato l’esercizio ho detto:<< va bhe! Cosa ci vuole a completarlo, è semplice!! >> ma nel momento in cui ci siamo riuniti ad analizzare le parole, ho riscontrato parecchia difficoltà a trovare degli aggettivi consoni ma non banali per rappresentarle.
La prima parola da analizzare è stata : DIVERSO ed è stata quella che più di ogni altra ha rappresentato per noi una maggiore difficoltà, infatti per non incorrere il rischio di esser troppo scontati e di appropriargli degli aggettivi non ragionati, abbiamo deciso di analizzarla per ultima.
Analizzate le altre parole ci siamo accorti che la difficoltà deriva dal fatto che la parola diverso rappresentava(in un certo qual modo) tutte le altre.
Ma cos’è per noi il diverso ?? quando la gente pensa al diverso, non pensa tanto a una persona che condivide una cultura, un linguaggio, dei modi di fare diversi rispetto ai nostri … ma solitamente a questa parola viene associato il colore della pelle e in relazione a ciò anche la pericolosità.
Pregiudizi questi che non hanno senso, che non hanno una base su cui appoggiare i propri pensieri … Eppure ne ho conosciute persone così … e non mi riferisco solo al pregiudizio che alcuni “bianchi” hanno sui “neri” e che alcuni “neri” hanno sui “bianchi”.
Si deve anche riflettere sui pregiudizi che esistono tra di noi, in questo paese che ha conquistato l’unità in un certo senso solo geograficamente. Perché ancora oggi tra nord e sud esistono dei pregiudizi impressionanti.
Forse mi troverete un po’ drastica nell’affermare ciò … ma questo mio pensiero è in realtà frutto della mia esperienza !!
ho vissuto 2 anni a Udine. Avevo 13 anni quando i miei genitori decisero di trasferirsi..lasciai amici, parenti e una realtà che ormai avevo costruito, e a quell’età non è facile!
I primi tempi vissuti li sono stati bruttissimi, ricordo ancora che entrai per la prima volta a scuola piangendo e spesse volte ne uscivo allo stesso modo … i miei “compagni di classe e non amici” vedevano in me qualcosa di diverso, mi accusavano di cose che non facevo, mi dicevano che”noi terroni non eravamo buoni a nulla, se non lavorare la terra” e non solo. Ogni volta che tornavo a casa mi chiudevo in camera e ne uscivo col sorriso solo quando tornavano i miei genitori da lavoro.
Dopo 2 anni a seguito del trasferimento di mio padre, siamo tornati al nostro paese.
Voglio però ancora pensare che i pregiudizi che una persona possiede, dipendano dalla maturità della gente … e che come nel film visto in classe”indovina chi viene a cena” tutti alla fine riescano a capire che la diversità di una persona non esiste , perché siamo tutti uguali, indipendentemente dall’accento che possediamo, dal colore della pelle,dalla cultura posseduta e che in realtà colui che erroneamente si definisce DIVERSO non è altro che portatore di un patrimonio culturale inestimabile per la nostra conoscenza.
Ultima modifica di Fortuna Di Mauro il Sab Mar 24, 2012 3:58 pm - modificato 1 volta.
mariarescigno91- Messaggi : 16
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- Messaggio n°84
La diversità non è anormalità ma originalità
Durante la quarta lezione del corso tenuta in aula,abbiamo avuto l'opportunità forse per la prima volta,di comprendere in vivo ciò che ci aspetta usciti dal mondo universitario.Abbiamo infatti potuto notare il campo lavorativo che andremo a visionare e ci siamo potuti rendere conto,almeno per ciò che mi riguarda,di quanto sia difficile il nostro lavoro.Tutti noi ogni giorno,anche durante delle conversazioni del tutto amichevoli,usiamo delle parole senza però mai dare peso a ciò che tale termine possa significare.Mi è stato chiesto in questo esercizio di scegliere in un elenco di parole,una sola parola,e di esprimere in un commento le motivazioni che mi hanno condotta a scegliere tale termine;la parola che ho deciso di selezione è diverso anche perché tra gli altri termini elencati e quello che maggiormente si sente esprimere.Diverso vuol dire per me distinguersi dagli altri,essere originale e dunque posso affermare che tutti noi siamo diversi,poiché ogni singola persona ha delle caratteristiche ,dei tratti fisici propri che nessun altro essere umano può possedere.A tal proposito dunque vorrei affermare che le persone affette da disabilità,sono si persone diverse ma nello stesso identico modo che rende a mio parere,una ragazza bionda diversa da una ragazza mora,una persona alta da una bassa,senza quindi entrare nella sfera che vede la diversità come un limite,un ostacolo,un qualcosa che non ci permetta di essere "normali".Ecco è proprio questo il punto secondo me,ovvero comprendere per la mente umana cosa sia effettivamente la normalità e a quali parametri tale termine faccia riferimento.Come e su quali basi si può affermare che una persona affetta da cecità non sia una persona normale??Come si può sostenere che chi non riesce a vedere una persona mentre sorride non abbia la facoltà di provare le stesse identiche emozioni che può provare chi possiede il dono della vista??Vorrei concludere questo mio modesto pensiero dicendo che non sono una persona che pecca di finto buonismo, e non sono nemmeno una ragazza che nella sua vita non ha mai dato giudizi senza conoscere,ma credo fortemente in un concetto,ovvero che il diverso non è un limite ma un fattore che rende una persona unica e quindi coloro che sostengono che la diversità sia sinonimo di disabilità,dovrebbero cominciare a mio parere,ad aprire i loro orizzonti mentali e a concepire che tutti siamo diversi e che quindi tutti siamo in un certo qual senso uguali perché abbiamo un fattore primo che ci accomuna,la nostra diversità.
Stefania befà- Messaggi : 16
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- Messaggio n°85
Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)
Oggi in aula ci siamo soffermati ad analizzare il vero significato delle parole , spesso nella vita di tutti i giorni si usano termini del quale non si conosce il reale significato la nostra riflessione è avvenuta in particolare su queste tre parole: deficit, handicap e disabilità che spesso vengono usati come sinonimi , ma in realtà non lo sono.
L 'OMS organizzazione mondiale della sanità ha elaborato l'IDC cioè l enciclopedia delle malattie dove è possibile trasformare le diagnosi in codici numerici facilitando la memorizzazione la ricerca e l'analisi dei dati. Questo mi ha fatto tanto riflettere sull'importanza e sul peso che deve essere dato alle parole perché se usate impropriamente possono causare anche comportamenti discriminatori, su quest'ultima parola mi voglio ricollegare al film visto in aula "Indivina chi viene a cena " dove appunto si hanno dei comportamenti discriminatori o meglio razziali nei confronti di un uomo di colore , una delle frasi che ha colpito di più la mia attenzione è stata " ti consideri ancora un uomo di colore, mentre io mi considero un uomo."
In questo video emerge chiaramente il concetto di DIVERSITÀ , diversità = colore della pelle per molti oggi questa è la diversità.
Questo è un argomento che mi colpisce molto , perché in famiglia ho una zia sposata con Jeff di origine brasiliana ( questa l'unica differenza) dal loro amore è nata una splendida bambina però quando camminano per strada vengono ancora guardati con occhi indiscreti, mentre è bellissimo avere contatti con persone di paesi diversi perché arricchisce la nostra cultura personale. Per questo il diverso deve essere visto non come un pericolos come una ricchezza, importante quindi è educare all' intercultura già in età infantile come sosteneva Dewey dove la mente è libera da pregiudizi culturali. Si sente spesso parlare anche dai media di bullismo verso ragazzi di etnie diverse tutto ciò mi angoscia , e mi chiedo come sia possibile, gli immigrati, mussulmani vengono definiti come dei "mostri " questa è stata anche una delle parole che mi ha colpito, il suo termine ha varie connotazioni ma per lo più negative, come lo è il disagio delle persone a cui viene conferito. Voglio concludere questa riflessione con un aforisma per me molto significativo : ARRICCHIAMOCI DELLE NOSTRE RECIPROCHE DIFFERENZE.
L 'OMS organizzazione mondiale della sanità ha elaborato l'IDC cioè l enciclopedia delle malattie dove è possibile trasformare le diagnosi in codici numerici facilitando la memorizzazione la ricerca e l'analisi dei dati. Questo mi ha fatto tanto riflettere sull'importanza e sul peso che deve essere dato alle parole perché se usate impropriamente possono causare anche comportamenti discriminatori, su quest'ultima parola mi voglio ricollegare al film visto in aula "Indivina chi viene a cena " dove appunto si hanno dei comportamenti discriminatori o meglio razziali nei confronti di un uomo di colore , una delle frasi che ha colpito di più la mia attenzione è stata " ti consideri ancora un uomo di colore, mentre io mi considero un uomo."
In questo video emerge chiaramente il concetto di DIVERSITÀ , diversità = colore della pelle per molti oggi questa è la diversità.
Questo è un argomento che mi colpisce molto , perché in famiglia ho una zia sposata con Jeff di origine brasiliana ( questa l'unica differenza) dal loro amore è nata una splendida bambina però quando camminano per strada vengono ancora guardati con occhi indiscreti, mentre è bellissimo avere contatti con persone di paesi diversi perché arricchisce la nostra cultura personale. Per questo il diverso deve essere visto non come un pericolos come una ricchezza, importante quindi è educare all' intercultura già in età infantile come sosteneva Dewey dove la mente è libera da pregiudizi culturali. Si sente spesso parlare anche dai media di bullismo verso ragazzi di etnie diverse tutto ciò mi angoscia , e mi chiedo come sia possibile, gli immigrati, mussulmani vengono definiti come dei "mostri " questa è stata anche una delle parole che mi ha colpito, il suo termine ha varie connotazioni ma per lo più negative, come lo è il disagio delle persone a cui viene conferito. Voglio concludere questa riflessione con un aforisma per me molto significativo : ARRICCHIAMOCI DELLE NOSTRE RECIPROCHE DIFFERENZE.
Maria Improta- Messaggi : 14
Data di iscrizione : 15.03.12
Età : 32
E’ importante dare il giusto valere alle parole che usiamo..per questo bisogna fare attenzione, per evitare di usare termini impropri o fare confusione, soprattutto quando si tratta di concetti delicati come deficit, disabilità, handicap. Infatti è importante ricordare, che deficit, disabilità e handicap non sono termini intercambiali!! e occorre che tutti vengano a conoscenza della giusta classificazione, che evidenzia le possibili conseguenze delle malattie a tre livelli: menomazioni, disabilità, handicap.
In aula abbiamo fatto un esercizio molto interessante: la mappa degli stereotipi, che ci ha permesso di capire ed affrontare il tema di una realtà complessa. Di rilevante importanze è stato anche il film che abbiamo visto in aula, che riportava alcune scene ben precise che sottolineavano innanzitutto il profondo cambiamento avvenuto nel corso degli anni... anche se, a mio parere, i pregiudizi continuano ad esistere!
La questione è proprio non discriminare una persona solo in base al colore della sua pelle bianca o nera che sia… siamo uomini e godiamo tutti degli stessi diritti!! le idee principali del film sono condizionate dalla drammatica situazione di un matrimonio misto. E’ davvero molto bello da parte dei due giovani in questione, la fiducia in sè stessi nel superare le barriere della reciproca diffidenza fra bianchi e neri con l’amore e di dare la giusta importanza ai veri affetti. Il lavoro di gruppo è importante soprattutto perché permette di confrontarsi e mettere a paragone le idee, per migliorarle o addirittura cambiarle, Bisogna eliminare i pregiudizi e fare il possibile , e se serve anche L’impossibile , per eliminare le inutili barriere che ancora esistono nella nostra società.
In aula abbiamo fatto un esercizio molto interessante: la mappa degli stereotipi, che ci ha permesso di capire ed affrontare il tema di una realtà complessa. Di rilevante importanze è stato anche il film che abbiamo visto in aula, che riportava alcune scene ben precise che sottolineavano innanzitutto il profondo cambiamento avvenuto nel corso degli anni... anche se, a mio parere, i pregiudizi continuano ad esistere!
La questione è proprio non discriminare una persona solo in base al colore della sua pelle bianca o nera che sia… siamo uomini e godiamo tutti degli stessi diritti!! le idee principali del film sono condizionate dalla drammatica situazione di un matrimonio misto. E’ davvero molto bello da parte dei due giovani in questione, la fiducia in sè stessi nel superare le barriere della reciproca diffidenza fra bianchi e neri con l’amore e di dare la giusta importanza ai veri affetti. Il lavoro di gruppo è importante soprattutto perché permette di confrontarsi e mettere a paragone le idee, per migliorarle o addirittura cambiarle, Bisogna eliminare i pregiudizi e fare il possibile , e se serve anche L’impossibile , per eliminare le inutili barriere che ancora esistono nella nostra società.
anna di maggio- Messaggi : 15
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Località : napoli
- Messaggio n°87
mappa degli steriotipi
Nella lezione di giovedì si è discusso sul significato della PAROLA;infatti è importante riflettere sulle parole che usiamo e sul significato che hanno e quello che noi vogliamo dargli.
Un momento di grande riflessione è stato la visione del film"Indovina chi viene a cena"ambientato negli anni 70.Il tema principale era il matrimonio misto considerato illegale; .In questo film sorge il tema della discriminazione contro chi è "diverso" per il colore della pelle.
Un momento di grande riflessione è stato la visione del film"Indovina chi viene a cena"ambientato negli anni 70.Il tema principale era il matrimonio misto considerato illegale; .In questo film sorge il tema della discriminazione contro chi è "diverso" per il colore della pelle.
anna gemma buono1- Messaggi : 17
Data di iscrizione : 13.03.12
Età : 33
- Messaggio n°88
le parole sono importanti
In classe abbiamo affrontato il tema delle parole e del peso che queste esercitano. Siamo partiti da analizzare le parole deficit ,disabilità e handicap che spesso vengono confuse. In particolare mi ha fatto riflettere l’esempio della sedia a rotella che viene utilizzata come simbolo dell’handicap quando è in realtà un ausilio .L’OMS (organizzazione mondiale della sanità) ha proposto una classificazione ,l’ICF ,che non considera la disabilità come una condizione soggettiva o come una caratteristica propria della persona ma che da una maggiore attenzione alla capacità del soggetto e alle sue possibilità di coinvolgimento sociale ; peccato che questa classificazione non è ancora del tutto utilizzata .
Le parole sono difficili da maneggiare e l’ho capito ancora di più affrontando l’esercizio ; con le altre infatti ci sembrava quasi che a ogni termine venissero fuori parole “troppo” negative , ma che erano in fondo l’espressione di quello che nell’immaginario comune quei termini rappresentano;perché comunque siamo soggette a dei modelli culturali che anche se non condividiamo sono insiti in noi.
Abbiamo avuto difficoltà soprattutto con la parola “diverso” che forse vediamo come qualcosa troppo distante da noi!
Diversi come i protagonisti di “ indovina chi viene a cena” in cui mi ha colpito in particolare la farse “ tu ti consideri ancora un uomo di colore mentre io mi considero solo un uomo”
I pregiudizi sono così ,si insinuano nelle nostre menti come fossero un virus poi così difficile da distruggere. “è più facile spezzare un atomo che un pregiudizio”
In questi giorni ho visto un film che trovo molto affine, “QUASI AMICI”, che tratta proprio dei pregiudizi sia razziali che nei confronti dei disabili ; pregiudizi che spesso si celano anche dietro un pietismo ,perché guardiamo la malattia e non la persona che come tutti è diversa.
Lo stesso esercizio ha evidenziato come ognuno di noi è diverso e simile contemporaneamente , abbiamo cose in comune altre che ci distinguono .
Per vedere il “diverso” allora non dovremmo andare poi così lontano …basterebbe guardarsi allo specchio !
Le parole sono difficili da maneggiare e l’ho capito ancora di più affrontando l’esercizio ; con le altre infatti ci sembrava quasi che a ogni termine venissero fuori parole “troppo” negative , ma che erano in fondo l’espressione di quello che nell’immaginario comune quei termini rappresentano;perché comunque siamo soggette a dei modelli culturali che anche se non condividiamo sono insiti in noi.
Abbiamo avuto difficoltà soprattutto con la parola “diverso” che forse vediamo come qualcosa troppo distante da noi!
Diversi come i protagonisti di “ indovina chi viene a cena” in cui mi ha colpito in particolare la farse “ tu ti consideri ancora un uomo di colore mentre io mi considero solo un uomo”
I pregiudizi sono così ,si insinuano nelle nostre menti come fossero un virus poi così difficile da distruggere. “è più facile spezzare un atomo che un pregiudizio”
In questi giorni ho visto un film che trovo molto affine, “QUASI AMICI”, che tratta proprio dei pregiudizi sia razziali che nei confronti dei disabili ; pregiudizi che spesso si celano anche dietro un pietismo ,perché guardiamo la malattia e non la persona che come tutti è diversa.
Lo stesso esercizio ha evidenziato come ognuno di noi è diverso e simile contemporaneamente , abbiamo cose in comune altre che ci distinguono .
Per vedere il “diverso” allora non dovremmo andare poi così lontano …basterebbe guardarsi allo specchio !
Claudia Zuccoli- Messaggi : 20
Data di iscrizione : 12.03.12
Età : 34
Località : Napoli
- Messaggio n°89
Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)
la parola ke mi ha suscitato diverse riflessioni è "diverso".Noi siamo abituati a degli steriotipi,e trovarci di fronte a qualcuno o qualcosa che non rientra nei nostri schemi abituali,ci pone in una situazione di disagio;Questo disagio è dovuto al timore di dover affrontare qualcosa a cui non siamo preparati e che non siamo in grado di affrontare.Prendendo in esame uno stralcio del film visto in aula "indovina chi viene a cena?"risulta evidente quanto alcuni retaggi sociali e culturali sono talmente radicati in noi,che ci condizionano senza che ce ne rendiamo conto.Io credo che nn bisogna avere discriminazioni per il "diverso" perchè la diversità non è sinonimo di negatività anzi è un modo per avvicinarci e ampliare il nostro orizzonte di esperienze.
simonamanzoni- Messaggi : 22
Data di iscrizione : 13.03.12
Età : 44
Località : napoli
- Messaggio n°90
riflessione sulla parola Mostro"09
Un mostro è - in senso molto ampio - un essere vivente reale o immaginario a cui sono attribuite una o più caratteristiche straordinarie, per le quali si discosta enormemente rispetto ad altri considerati nella norma, "ordinari". Il termine mostro ha in genere una connotazione negativa.
La parola stessa (dal latino monstrum, da monere) significa "portento", "prodigio", e può assumere sfumature ambivalenti.
Se inteso in senso positivo, o perlomeno ambiguo, il mostro è accostabile ai cosiddetti "fenomeni da baraccone"; se inteso invece in senso negativo, si carica - secondo il contesto - di una valenza fisica o morale. "Mostro", dunque, può essere definito sia chi presenta deformità anatomiche sia chi si comporta in un modo disumano; le due caratteristiche possono inoltre coesistere o essere anzi strettamente legate, secondo il modello greco contrapposto al bello e buono.
Da tale legame, tra l'altro, deriva il significato dato dalla cronaca nera, che per "mostro" intende un criminale i cui delitti, spesso a sfondo sessuale oè'+\1nerenti a pratiche che violino radicati tabù come la pedofilia o il cannibalismo, sono particolarmente efferati (il "Mostro di Firenze", il "Mostro di Rostov", il "Mostro di Milwaukee" ed il "Mostro di Marcinelle").
Un'accezione particolare è infine quella di "mostro" come "prodigio", "persona particolarmente dotata", con riferimento di solito a un dato settore o a una certa attività. A volte, in questo significato è presente anche un vago sentimento di timore quasi reverenziale nei confronti di chi è definito, ad esempio, un "mostro di bravura". Tale sfumatura è presente già in Petrarca, con riferimento alla figura femminile angelicata: "O de le donne altero e raro mostro"].
Il concetto o categoria mentale di "mostro" è strettamente legato alla sensibilità di un dato popolo o di una data epoca; risponde quindi a fattori culturali, ambientali,geografici, temporali. La prospettiva con cui si interpreta di volta in volta il significato(implicito o esplicito) del mostro, dipende inoltre dal modo in cui si intende indagare gli elementi caratteristici del mostro stesso. Il punto di vista religioso, ad esempio, nel mette in luce la connessione col sacro; quello biologico, al contrario, studia i fattori che determinano o influenzano il presentarsi di abnormità e deformità. Antropologia e psicologia, invece, pongono l'accento sul mostro come categoria, più o meno contrapposta a quella di essere umano o all'individuo. Infine, arti visive, satira e parodia si fanno spesso interpreti personali e originali di aspetti meno appariscenti di tali creature, anche forzandone l'immagine socialmente condivisa...Tutto questo è dato da un lavoro di ricerca e di riflessione in quanto quando abbiamo svolto il lavoro in aula...quando mi sono soffermata sulla parola "Mostro"la prima cosa che mi è venuta in mente è stata "persona crudele"..cattiva...malvagia...ma in seguito...pensando un po di più..io uso questa parola molto spesso per delineare degli aspetti positivi delle persone..delle "bravure"..chissà perchè a prima idea ho pensato l'inverso...
La parola stessa (dal latino monstrum, da monere) significa "portento", "prodigio", e può assumere sfumature ambivalenti.
Se inteso in senso positivo, o perlomeno ambiguo, il mostro è accostabile ai cosiddetti "fenomeni da baraccone"; se inteso invece in senso negativo, si carica - secondo il contesto - di una valenza fisica o morale. "Mostro", dunque, può essere definito sia chi presenta deformità anatomiche sia chi si comporta in un modo disumano; le due caratteristiche possono inoltre coesistere o essere anzi strettamente legate, secondo il modello greco contrapposto al bello e buono.
Da tale legame, tra l'altro, deriva il significato dato dalla cronaca nera, che per "mostro" intende un criminale i cui delitti, spesso a sfondo sessuale oè'+\1nerenti a pratiche che violino radicati tabù come la pedofilia o il cannibalismo, sono particolarmente efferati (il "Mostro di Firenze", il "Mostro di Rostov", il "Mostro di Milwaukee" ed il "Mostro di Marcinelle").
Un'accezione particolare è infine quella di "mostro" come "prodigio", "persona particolarmente dotata", con riferimento di solito a un dato settore o a una certa attività. A volte, in questo significato è presente anche un vago sentimento di timore quasi reverenziale nei confronti di chi è definito, ad esempio, un "mostro di bravura". Tale sfumatura è presente già in Petrarca, con riferimento alla figura femminile angelicata: "O de le donne altero e raro mostro"].
Il concetto o categoria mentale di "mostro" è strettamente legato alla sensibilità di un dato popolo o di una data epoca; risponde quindi a fattori culturali, ambientali,geografici, temporali. La prospettiva con cui si interpreta di volta in volta il significato(implicito o esplicito) del mostro, dipende inoltre dal modo in cui si intende indagare gli elementi caratteristici del mostro stesso. Il punto di vista religioso, ad esempio, nel mette in luce la connessione col sacro; quello biologico, al contrario, studia i fattori che determinano o influenzano il presentarsi di abnormità e deformità. Antropologia e psicologia, invece, pongono l'accento sul mostro come categoria, più o meno contrapposta a quella di essere umano o all'individuo. Infine, arti visive, satira e parodia si fanno spesso interpreti personali e originali di aspetti meno appariscenti di tali creature, anche forzandone l'immagine socialmente condivisa...Tutto questo è dato da un lavoro di ricerca e di riflessione in quanto quando abbiamo svolto il lavoro in aula...quando mi sono soffermata sulla parola "Mostro"la prima cosa che mi è venuta in mente è stata "persona crudele"..cattiva...malvagia...ma in seguito...pensando un po di più..io uso questa parola molto spesso per delineare degli aspetti positivi delle persone..delle "bravure"..chissà perchè a prima idea ho pensato l'inverso...
SerenaMele- Messaggi : 18
Data di iscrizione : 15.03.12
Età : 34
- Messaggio n°91
Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)
oggi in aula abbiamo parlato delle classificazioni dei termini, superati o ancora in uso, nel campo della disabilità. Nel laboratorio abbiamo visto un filmato riguardante la diversità in base al colore della pelle e abbiamo svolto un esercizio in gruppo. Tra gli esercizi proposti uno in particolare mi ha molto colpito poichè richiedeva di riflettere e dare un significato a diverse "categorie". Ho trovato difficoltà a dare una spiegazione al termine mostro poichè mi è subito risaltato alla mente l'immagine di una persona con malformazioni fisiche. Credo che non si possa definire nessuno tale poichè ognuno di noi è diverso dall'altro; chi può stabilire in assoluto qual'è la normalità?
VALERIAILLIANO- Messaggi : 18
Data di iscrizione : 14.03.12
Età : 32
Località : Monte Di Procida
- Messaggio n°92
Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)
Nell’ultima lezione abbiamo discusso sull’importanza delle parole, in ambito della disabilità, che il più delle volte utilizziamo in maniera inadeguata e attribuendogli un significato diverso da quello che gli appartiene. Facciamo spesso confusione tra handicap, deficit e disabilità;in questo modo si rischia di aumentare l’andicap anziché ridurlo. E’importante riconoscere che la disabilità non si identifica solo nella malattia, quindi intervenire non solo per curare ma soprattutto per migliorare la qualità di vita delle persone, ma con lo stato di salute, quindi bisogna andare oltre gli aspetti medici, per riconoscere il contesto sociale in cui l’individuo vive. Infatti il disabile è anche il frutto dell’interazione con l’ambiente circostante; è proprio il contesto sociale il più delle volte a determinare la condizione di handicap perché pone degli ostacoli, delle barriere sociali e culturali che determinano l’esclusione di quella persona. L’esercizio svolto in classe è stato molto interessante, perché ci ha dato l’ulteriore possibilità di riflettere su parole come paraplegico, diverso, stereotipo, pregiudizio … alle quali diamo poco conto e importanza. E’ stato bello lavorare in gruppo perché ci siamo confrontate e abbiamo avuto la possibilità di scambiarci idee ed opinioni. La parola che mi ha fatto pensare di più è: DIVERSO. Un termine che si usa spesso per indicare lo straniero, il disabile, una persona diversa per lingua, cultura, religione. Queste persone non sono diverse, siamo noi società a catalogarli come tali, sbagliando. Si considera la diversità sempre come qualcosa di negativo, di pericoloso che può mettere in discussione la propria stabilità, mai come un valore aggiunto, come qualcosa che può arricchirci. E’ importante l’incontro con l’altro, un dialogo autentico che permette di avere una conoscenza più profonda della persona davanti a se. Non fermarsi alle apparenze, andare oltre il pregiudizio e lo stereotipo. Questo il tema centrale del film INDOVINA CHI VIENE A CENA, dove è possibile notare la difficoltà che i protagonisti, appartenenti a culture diverse, hanno nel gestire la loro relazione, essendo fortemente condizionati dai loro genitori. La parte che mi ha colpito è quella in cui il figlio si rivolge al padre dicendo: “tu ti consideri ancora un uomo di colore, io mi considero un uomo”.
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Questo è il simbolo dell'unione. Anche se abbiamo lingue, religioni, usi e costumi diversi, apparteniamo tutti alla stessa specie.
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Questo è il simbolo dell'unione. Anche se abbiamo lingue, religioni, usi e costumi diversi, apparteniamo tutti alla stessa specie.
Eleonora Cardella- Messaggi : 18
Data di iscrizione : 13.03.12
- Messaggio n°93
La mappa degli stereotipi
Ancora una volta ci soffermiamo sul concetto di disabilità, ma questa volta lo uniamo anche ai concetti di: deficit ed handicap. È necessario distinguere queste parole poiché bisogna saper utilizzarle e dare loro il giusto significato, in quanto l’uso scorretto può portare all’aumento dell’handicap e non alla diminuzione di esso.
Siamo soliti parlare di soggetti disabili o handicappati solo quando ci riferiamo a una problematica fisica. La disabilità non è solo privazione a livello fisico, ma riguarda anche una problematica che va oltre la limitazione che supera le barriere mentali. È una diminuzione delle proprie capacità.La disabilità può portare all’handicap, ossia a una condizione di svantaggio conseguente a una menomazione, senza però diventare disabilità permanente. Grazie all’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è stato possibile elaborare la prima Classificazione Internazionale delle Malattie (ICD), che riusciva a cogliere la motivazione della nascita delle malattie, presentando per ognuna di esse una spiegazione attraverso caratteristiche cliniche ed indicazioni diagnostiche. Negli anni Ottanta poi, l’OMS ha messo a punto una classificazione che si basa su tre fattori che dipendono l’uno dall’altro: menomazione,disabilità e handicap che verranno però sostituiti da: menomazione,abilità e partecipazione. È per questo che nasce l’ICF, che permette di vedere la disabilità come condizione di salute legata a un contesto sfavorevole e che può essere migliorata grazie a delle apparecchiature che possono ridurre l’handicap. L’ICF vede la persona come risultante dell’interazione tra diversi settori e permette di capire i bisogni della persona,legati al contesto in cui vive. È sbagliato pensare che la persona con deficit debba essere allontanata o privata della propria libertà anzi al contrario c’è bisogno di vedere questi soggetti come uguali a tutti gli altri uomini e non etichettarli come diversi. Non è solo una problematica fisica a costituire l’identità di un soggetto bensì è proprio il suo essere a dover emergere ed essere valutato. Si ha una “falsa” idea della normalità e anche quando non parliamo di disabilità o handicap è difficile riuscire ad accettare ciò che non è uguale a noi sia fisicamente che culturalmente. Questa difficoltà oggi non è accettabile; dopo tutti i cambiamenti storici e culturali la maggior parte delle volte il diverso è nei nostri pregiudizi. Guardiamo lo straniero con occhi diversi perché ha modi, tradizioni e colore delle pelle diverso dal nostro. E l’esempio ci è stato posto proprio dal film:”Indovina chi viene a cena”,che già nel sessantotto suscitò forti critiche ma che poi diventò un classico del cinema democratico antirazzista. Il film racconta la storia dei coniugi Drayton, che sono sconvolti all’annuncio del matrimonio della loro figlia ella intende sposare un medico di colore. Anche i genitori di quest’ultimo, invitati a cena dai Dreyton, non nascondono il loro disappunto. Sono i due padri dei fidanzati ad opporsi al matrimonio. Ma credo che la loro opposizione nasca soprattutto dalla paura per il giudizio degli altri. Cercano di avere una approvazione dall’esterno, che però non è richiesta. I due giovani vogliono solo condividere la loro vita insieme e se decidono di sposarsi è anche per cercare di eliminare i pregiudizi che esistevano in passato. Sono rimasta molto colpita dall’atteggiamento che nel film assume la governante. La sua non è paura dello straniero,visto che anche lei è di colore, ma è un pregiudizio che nasce immotivatamente e che fa aumentare le convinzioni del signor Dreyton. La diversità dovrebbe essere valorizzata perché sottolinea le caratteristiche di un individuo rispetto a un altro, ma purtroppo molto spesso viene accostata a sentimenti di odio e allontanamento che non permette poi la facile integrazione e partecipazione del soggetto.
Siamo soliti parlare di soggetti disabili o handicappati solo quando ci riferiamo a una problematica fisica. La disabilità non è solo privazione a livello fisico, ma riguarda anche una problematica che va oltre la limitazione che supera le barriere mentali. È una diminuzione delle proprie capacità.La disabilità può portare all’handicap, ossia a una condizione di svantaggio conseguente a una menomazione, senza però diventare disabilità permanente. Grazie all’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è stato possibile elaborare la prima Classificazione Internazionale delle Malattie (ICD), che riusciva a cogliere la motivazione della nascita delle malattie, presentando per ognuna di esse una spiegazione attraverso caratteristiche cliniche ed indicazioni diagnostiche. Negli anni Ottanta poi, l’OMS ha messo a punto una classificazione che si basa su tre fattori che dipendono l’uno dall’altro: menomazione,disabilità e handicap che verranno però sostituiti da: menomazione,abilità e partecipazione. È per questo che nasce l’ICF, che permette di vedere la disabilità come condizione di salute legata a un contesto sfavorevole e che può essere migliorata grazie a delle apparecchiature che possono ridurre l’handicap. L’ICF vede la persona come risultante dell’interazione tra diversi settori e permette di capire i bisogni della persona,legati al contesto in cui vive. È sbagliato pensare che la persona con deficit debba essere allontanata o privata della propria libertà anzi al contrario c’è bisogno di vedere questi soggetti come uguali a tutti gli altri uomini e non etichettarli come diversi. Non è solo una problematica fisica a costituire l’identità di un soggetto bensì è proprio il suo essere a dover emergere ed essere valutato. Si ha una “falsa” idea della normalità e anche quando non parliamo di disabilità o handicap è difficile riuscire ad accettare ciò che non è uguale a noi sia fisicamente che culturalmente. Questa difficoltà oggi non è accettabile; dopo tutti i cambiamenti storici e culturali la maggior parte delle volte il diverso è nei nostri pregiudizi. Guardiamo lo straniero con occhi diversi perché ha modi, tradizioni e colore delle pelle diverso dal nostro. E l’esempio ci è stato posto proprio dal film:”Indovina chi viene a cena”,che già nel sessantotto suscitò forti critiche ma che poi diventò un classico del cinema democratico antirazzista. Il film racconta la storia dei coniugi Drayton, che sono sconvolti all’annuncio del matrimonio della loro figlia ella intende sposare un medico di colore. Anche i genitori di quest’ultimo, invitati a cena dai Dreyton, non nascondono il loro disappunto. Sono i due padri dei fidanzati ad opporsi al matrimonio. Ma credo che la loro opposizione nasca soprattutto dalla paura per il giudizio degli altri. Cercano di avere una approvazione dall’esterno, che però non è richiesta. I due giovani vogliono solo condividere la loro vita insieme e se decidono di sposarsi è anche per cercare di eliminare i pregiudizi che esistevano in passato. Sono rimasta molto colpita dall’atteggiamento che nel film assume la governante. La sua non è paura dello straniero,visto che anche lei è di colore, ma è un pregiudizio che nasce immotivatamente e che fa aumentare le convinzioni del signor Dreyton. La diversità dovrebbe essere valorizzata perché sottolinea le caratteristiche di un individuo rispetto a un altro, ma purtroppo molto spesso viene accostata a sentimenti di odio e allontanamento che non permette poi la facile integrazione e partecipazione del soggetto.
Orsola Cimmino- Messaggi : 23
Data di iscrizione : 12.03.12
- Messaggio n°94
Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)
Attenzione alle parole..!! Si perchè molto spesso diamo per scontato di conoscere alcuni termini di cui in realtà non ne conosciamo il loro significato reale e cosa si nasconde dietro queste parole. "Perchè nelle parole è contenuto il modello operativo a cui si fa riferimento." E' molto importante non fare confusione tra deficit, disabilità ed handicap: utilizzare termini impropri e fare confusioni linguistiche può essere un modo per aumentare l'handicap, anzichè ridurlo. L'OMS è l'Organizzazione Mondiale della Sanità; essa ha messo a punto nel 1980 una classificazione internazionale, basata su 3 fattori tra loro interagenti e interdipendenti: i termini deficit, disabilità ed handicap verranno sostituiti da menomazione, abilità e partecipazione. Maggior attenzione alle capacità del soggetto e alle sue potenzialità di coinvolgimento sociale. Durante la lezione la prof ci ha mostrato un video tratto dal film "Indovina chi viene a cena" E' un film del 1967 dove Joey Drayton, una ragazza bianca americana, cresciuta in un'agiata famiglia di San Francisco, si innamora del Dr Prentice, uno stimato medico afroamericano conosciuto 10 giorni prima alle Hawaii. I 2 hanno deciso di sposarsi e si recano a San Francisco, dove Joey intende presentare il fidanzato ai propri genitori prima che questi riparta per New York, e poi per la Svizzera, dove lo attende un impegno di lavoro. Joey vorrebbe seguire subito Prentice, ma lui esige prima l'approvazione dei genitori di lei alla loro unione. La scena che mi ha colpito maggiormente è il monologo tra Prentice e il padre dove il dottore dice al padre: "TU TI CONSIDERI UN UOMO DI COLORE; IO INVECE MI CONSIDERO UN UOMO". E cosa c'è da dire...questa frase dice già tutto... Questa è stata una lezione di vita perchè ci mostra che non esiste alcun tipo di differenza tra bianchi e neri,ecc ecc. Ogni uomo nella sua diversità, ha delle caratteristiche che lo rendono unico e irripetibile.
La parola che mi ha fatto più pensare e ho posto maggiormente la mia riflessione è "diverso". Ma chi è il diverso? Cos'è la diversità? La diversità è il contrario di uguaglianza, di rassomiglianza e di identità. Le diversità possono essere di sesso, di aspetto fisico, di lingua, di religione, di comportamento, di abitudini di vita, di credenze, di etnia o di razza; a volte possono creare diffidenza e paure irrazionali e portano una persona ad essere egoista, ad isolarsi, e a disinteressarti degli altri o addirittura a discriminarli. Invece, la diversità dovrebbe stimolare la curiosità, l'interesse e il desiderio di conoscere meglio gli altri, perchè se non ci fosse diversità tra gli uomini ci sarebbe solo una noiosa uguaglianza e monotonia. Essa si rivela agli occhi, alla mente e al cuore di ognuno di noi nel confronto, nella conoscenza e nell'interesse per l'altro. A incontrarsi o scontrarsi non sono culture, etnie, religioni ma le persone. Quando si è chiusi nelle proprie idee ci si isola, si diventa egoisti e ci si crede superiori agli altri. Il pregiudizio è un atteggiamento ostile verso un gruppo di individui basato sull'apparenza, che si può combattere conoscendo il diverso. Eliminandolo si può facilitare l'integrazione tra i diversi popoli e il raggiungimento di un mondo migliore basato sulla cooperazione, la collaborazione e la pace.
Concludo con una citazione che ho letto ed ha catturato la mia attenzione. "IL TUO CRISTO E' EBREO. LA TUA MACCHINA E' GIAPPONESE. LA TUA PIZZA E' ITALIANA. LA TUA DEMOCRAZIA E' GRECA. IL TUO CAFFE' E' BRASILIANO. LA TUA VACANZA è TURCA, I TUOI NUMERI ARABI, IL TUO ALFABETO LATINO...SOLO IL TUO VICINO E' UNO STRANIERO"... (TRATTO DA UN MANIFESTO TEDESCO DEGLI ANNI 90)
La parola che mi ha fatto più pensare e ho posto maggiormente la mia riflessione è "diverso". Ma chi è il diverso? Cos'è la diversità? La diversità è il contrario di uguaglianza, di rassomiglianza e di identità. Le diversità possono essere di sesso, di aspetto fisico, di lingua, di religione, di comportamento, di abitudini di vita, di credenze, di etnia o di razza; a volte possono creare diffidenza e paure irrazionali e portano una persona ad essere egoista, ad isolarsi, e a disinteressarti degli altri o addirittura a discriminarli. Invece, la diversità dovrebbe stimolare la curiosità, l'interesse e il desiderio di conoscere meglio gli altri, perchè se non ci fosse diversità tra gli uomini ci sarebbe solo una noiosa uguaglianza e monotonia. Essa si rivela agli occhi, alla mente e al cuore di ognuno di noi nel confronto, nella conoscenza e nell'interesse per l'altro. A incontrarsi o scontrarsi non sono culture, etnie, religioni ma le persone. Quando si è chiusi nelle proprie idee ci si isola, si diventa egoisti e ci si crede superiori agli altri. Il pregiudizio è un atteggiamento ostile verso un gruppo di individui basato sull'apparenza, che si può combattere conoscendo il diverso. Eliminandolo si può facilitare l'integrazione tra i diversi popoli e il raggiungimento di un mondo migliore basato sulla cooperazione, la collaborazione e la pace.
Concludo con una citazione che ho letto ed ha catturato la mia attenzione. "IL TUO CRISTO E' EBREO. LA TUA MACCHINA E' GIAPPONESE. LA TUA PIZZA E' ITALIANA. LA TUA DEMOCRAZIA E' GRECA. IL TUO CAFFE' E' BRASILIANO. LA TUA VACANZA è TURCA, I TUOI NUMERI ARABI, IL TUO ALFABETO LATINO...SOLO IL TUO VICINO E' UNO STRANIERO"... (TRATTO DA UN MANIFESTO TEDESCO DEGLI ANNI 90)
Orsola Cimmino- Messaggi : 23
Data di iscrizione : 12.03.12
- Messaggio n°95
Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)
LA DIVERSITA' NON E' UN OSTACOLO MA UNA RICCHEZZA...
HO PUBBLICATO ALCUNI VIDEO CHE HANNO CATTURATO MAGGIORMENTE LA MIA ATTENZIONE...
https://www.youtube.com/watch?v=oU0e1J0ms5s&feature=related
https://www.youtube.com/watch?v=E5vb9EbCBz8&feature=related
https://www.youtube.com/watch?v=ihR8gjRsjOI&feature=related
HO PUBBLICATO ALCUNI VIDEO CHE HANNO CATTURATO MAGGIORMENTE LA MIA ATTENZIONE...
https://www.youtube.com/watch?v=oU0e1J0ms5s&feature=related
https://www.youtube.com/watch?v=E5vb9EbCBz8&feature=related
https://www.youtube.com/watch?v=ihR8gjRsjOI&feature=related
Antonella Pirozzi- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 13.03.12
Età : 33
- Messaggio n°96
Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)
Nella quarta lezione abbiamo parlato di handicap,deficit e disabilità.Grazie alla spiegazione della prof.sono riuscita a comprendere le differenze ed i significati e soprattutto quando usarli.Per quanto riguarda l'esercizio di gruppo, ci siamo confrontate tra di noi sui vari concetti e sulle varie categorie.La prof. ci ha mostrato alcune scene tratte dal film :"indovina chi viene a cena?" girato negli anni '60 ,la storia parla di due ragazzi che vogliono sposarsi ,lei bianca e lui di colore,inizialmente ostacolati dalle loro famiglie ,che poi alla fine si convincono e i due realizzano il loro sogno. Ovviamente il concetto portante era il "diverso",ma nella società di oggi il disabile viene considerato diverso.
Fiorella Savino- Messaggi : 18
Data di iscrizione : 15.03.12
- Messaggio n°97
La mappa degli steriotipi
La lezione di oggi ci ha fatto riflettere ma soprattutto capire dell'importanza e dell'uso corretto che assumono le parole nel campo della disabilità.
Infatti la professoressa ci ha fatto fare in aula un lavoro di gruppo,per capire noi che importanza diamo a delle determinate parole come:
-DISABILE
-STRANIERO
-DIVERSO
-MOSTRO
-PARAPLEGICO
-APPARTENENZA
Quella che più mi ha colpito tra queste è DIVERSO:per me il diverso non è l'omosessuale,il disabile o una persona con un colore di pelle diverso dal nostro,cioè tutti coloro che non rispondono ai canoni della normalità,anzi per me queste persone sono le uniche che hanno il coraggio di essere se stesse,reali e sinceri,nonostante non vengano sempre accettate nella società.
Il diverso per me è quello anormale che discrimina,colui che non riesce ad accettare che qualcuno possa essere in qualche modo diverso:dalle inclinazioni sessuali,alle idee,al colore della pelle.La discriminazione fa parte dell'ignoranza!!!
Questa lezione mi è piaciuta tantissimo e mi ha fatto capire che bisogna dare il giusto peso alle parole,perchè ognuna di essa ha il suo peso e il suo significato.
Infatti la professoressa ci ha fatto fare in aula un lavoro di gruppo,per capire noi che importanza diamo a delle determinate parole come:
-DISABILE
-STRANIERO
-DIVERSO
-MOSTRO
-PARAPLEGICO
-APPARTENENZA
Quella che più mi ha colpito tra queste è DIVERSO:per me il diverso non è l'omosessuale,il disabile o una persona con un colore di pelle diverso dal nostro,cioè tutti coloro che non rispondono ai canoni della normalità,anzi per me queste persone sono le uniche che hanno il coraggio di essere se stesse,reali e sinceri,nonostante non vengano sempre accettate nella società.
Il diverso per me è quello anormale che discrimina,colui che non riesce ad accettare che qualcuno possa essere in qualche modo diverso:dalle inclinazioni sessuali,alle idee,al colore della pelle.La discriminazione fa parte dell'ignoranza!!!
Questa lezione mi è piaciuta tantissimo e mi ha fatto capire che bisogna dare il giusto peso alle parole,perchè ognuna di essa ha il suo peso e il suo significato.
Chiara Di Napoli- Messaggi : 14
Data di iscrizione : 13.03.12
Età : 35
Località : Napoli
- Messaggio n°98
Diverso...impossibile da accettare
La lezione di Giovedì è stata particolarmente interessante...abbiamo visto il film "Indovina chi viene a cena" che io conoscevo gia grazie ai miei nonni,e mi piacque molto ma vedendolo giovedì mi ha fatto riflettere su come nella società in cui viviamo ci sono pregiudizi su ogni cosa,sui disabili;sulle persone che hanno una cultura diversa;sulle persone che hanno un colore della pelle diverso da quello comune.....
A volte i disabili vengono paragonati a dei mostri e le persone diverse anche....è una società che discrimina qualsiasi cosa che non fa parte dei canoni e vorrei tanto che cambiasse....e anche se io sono contraria a queste cose non nego che a volte mi lascio influenzare.....
A volte i disabili vengono paragonati a dei mostri e le persone diverse anche....è una società che discrimina qualsiasi cosa che non fa parte dei canoni e vorrei tanto che cambiasse....e anche se io sono contraria a queste cose non nego che a volte mi lascio influenzare.....
Nadia Frascadore- Messaggi : 14
Data di iscrizione : 12.03.12
- Messaggio n°99
Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)
''L’attenzione delle parole è importante, non tanto per un fatto estetico o formale, ma perché nelle parole è contenuto il modello operativo a cui si fa riferimento.'' (Canevaro)
Quello che vuole farci capire Canevaro è che bisogna dare giusto peso alle parole,soprattutto quando parliamo di deficit,disabilità e handicap,è importante non fare confusione tra questi termini.
A tal proposito l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità)nata nel 1980,ha fatto una importante distinzione tra menomazione(perdita o anormalità a carico di una struttura o di una funzione psico-logica, fisiologica o anatomica),disabilità(qualsiasi limitazione o perdita (conseguente a menomazione) della capacità di compiere un’attività nel modo o nell’ampiezza considerati normali per un essere umano),handicap(condizione di svantaggio conseguente a una menomazione o a una disabilità che in un certo soggetto limita o impedisce l’adempimento del ruolo normale per tale soggetto in relazione all’età, al sesso e ai fattori socioculturali).
Inoltre, in aula,abbiamo visto alcune scene tratte da''Indovina chi viene a cena?'',un film ambientato in Nord America all’inizio degli anni ’70 ;è la storia di due giovani che si innamorano e decidono di sposarsi. Fin qui nulla di strano,se non per un piccolo particolare:John è nero,Johanna è bianca.
Un matrimonio misto quindi,dove vediamo una madre liberale e progressista che appoggia il fidanzamento di due giovani di pelle diversa, ed un padre, altrettanto liberale ma più pragmatico, che osteggia l'unione perché è terribilmente preoccupato delle mille difficoltà che una simile coppia dovrà affrontare nella società americana di quegli anni.
Il film è un chiaro esempio di come la maggior parte delle volte ci si chiude a pregiudizi,ritenendo una persona diversa per il semplice fatto che ha il colore diverso della pelle.
Per quanto riguarda le parole sopra elencate mi sono soffermata maggiormente sul termine DIVERSO.
Ma chi è il diverso?
Il ''diverso'' suscita da sempre sentimenti contrastanti, di curiosità, di rifiuto, di paura, di mistero…
Le diversità possono essere di sesso,di aspetto fisico,di lingua,di religione,di comportamento,di abitudini di vita,di credenze,di etnia o di razza;a volte possono creare diffidenza e paura irrazionali e portano una persona ad essere egoista e a disinteressarsi degli altri o ,peggio,a discriminarli.
Invece la diversità dovrebbe stimolare la curiosità,l’interesse e il desiderio di conoscere meglio gli altri,perché SE NON CI FOSSE DIVERSITA' TRA GLI ALTRI CI SAREBBE SOLO UNA NOIOSA UGUAGLIANZA E MONOTONIA.
La diversità si rivela agli occhi,alla mente e al cuore di ognuno di noi nel confronto,nella conoscenza e nell’interesse per l’altro.
Ogni persona migliora e si arricchisce a contatto con l’altro perché ogni uomo ha delle caratteristiche che lo rendono unico e irripetibile.
A incontrarsi o a scontrarsi non sono le culture,etnie,religioni ,ma le persone.
Dal confronto discriminato e conformista può nascere il disprezzo,la paura,l’odio e il pregiudizio;chiusi nelle proprie idee ci si isola,si diventa egoisti e ci si crede superiori agli altri.
Il pregiudizio è un atteggiamento ostile verso un gruppo di individui basato sull’apparenza,che si può combattere conoscendo il diverso.
Eliminandolo si può facilitare l’integrazione tra i diversi popoli e il raggiungimento di un mondo migliore basato sulla cooperazione,la collaborazione e la pace.
''La regola d'oro del comportamento è la tolleranza reciproca, perchè noi non penseremo mai tutti allo stesso modo, ma non vedremo altro che una parte della verità, e da differenti punti di vista.''
(Ghandi)
Quello che vuole farci capire Canevaro è che bisogna dare giusto peso alle parole,soprattutto quando parliamo di deficit,disabilità e handicap,è importante non fare confusione tra questi termini.
A tal proposito l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità)nata nel 1980,ha fatto una importante distinzione tra menomazione(perdita o anormalità a carico di una struttura o di una funzione psico-logica, fisiologica o anatomica),disabilità(qualsiasi limitazione o perdita (conseguente a menomazione) della capacità di compiere un’attività nel modo o nell’ampiezza considerati normali per un essere umano),handicap(condizione di svantaggio conseguente a una menomazione o a una disabilità che in un certo soggetto limita o impedisce l’adempimento del ruolo normale per tale soggetto in relazione all’età, al sesso e ai fattori socioculturali).
Inoltre, in aula,abbiamo visto alcune scene tratte da''Indovina chi viene a cena?'',un film ambientato in Nord America all’inizio degli anni ’70 ;è la storia di due giovani che si innamorano e decidono di sposarsi. Fin qui nulla di strano,se non per un piccolo particolare:John è nero,Johanna è bianca.
Un matrimonio misto quindi,dove vediamo una madre liberale e progressista che appoggia il fidanzamento di due giovani di pelle diversa, ed un padre, altrettanto liberale ma più pragmatico, che osteggia l'unione perché è terribilmente preoccupato delle mille difficoltà che una simile coppia dovrà affrontare nella società americana di quegli anni.
Il film è un chiaro esempio di come la maggior parte delle volte ci si chiude a pregiudizi,ritenendo una persona diversa per il semplice fatto che ha il colore diverso della pelle.
Per quanto riguarda le parole sopra elencate mi sono soffermata maggiormente sul termine DIVERSO.
Ma chi è il diverso?
Il ''diverso'' suscita da sempre sentimenti contrastanti, di curiosità, di rifiuto, di paura, di mistero…
Le diversità possono essere di sesso,di aspetto fisico,di lingua,di religione,di comportamento,di abitudini di vita,di credenze,di etnia o di razza;a volte possono creare diffidenza e paura irrazionali e portano una persona ad essere egoista e a disinteressarsi degli altri o ,peggio,a discriminarli.
Invece la diversità dovrebbe stimolare la curiosità,l’interesse e il desiderio di conoscere meglio gli altri,perché SE NON CI FOSSE DIVERSITA' TRA GLI ALTRI CI SAREBBE SOLO UNA NOIOSA UGUAGLIANZA E MONOTONIA.
La diversità si rivela agli occhi,alla mente e al cuore di ognuno di noi nel confronto,nella conoscenza e nell’interesse per l’altro.
Ogni persona migliora e si arricchisce a contatto con l’altro perché ogni uomo ha delle caratteristiche che lo rendono unico e irripetibile.
A incontrarsi o a scontrarsi non sono le culture,etnie,religioni ,ma le persone.
Dal confronto discriminato e conformista può nascere il disprezzo,la paura,l’odio e il pregiudizio;chiusi nelle proprie idee ci si isola,si diventa egoisti e ci si crede superiori agli altri.
Il pregiudizio è un atteggiamento ostile verso un gruppo di individui basato sull’apparenza,che si può combattere conoscendo il diverso.
Eliminandolo si può facilitare l’integrazione tra i diversi popoli e il raggiungimento di un mondo migliore basato sulla cooperazione,la collaborazione e la pace.
''La regola d'oro del comportamento è la tolleranza reciproca, perchè noi non penseremo mai tutti allo stesso modo, ma non vedremo altro che una parte della verità, e da differenti punti di vista.''
(Ghandi)
Maria Grazia Zingone- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 12.03.12
Età : 34
- Messaggio n°100
stereotipo,diversità
In aula abbiamo visto il film"indovina chi viene a cena?”,un film ambientato negli anni 60'in America,dove si riscontra il problema del razzismo.Durante la visione del film, riflettevo sul fatto che ci siano ancora delle discriminazione raziali,che esseri umani come noi vengono visti in modo diverso,solo per il colore della pelle stessa;per me tutto ciò non è giusto, se 2 persone si amano possono frequentarsi anche se sono di colore diverso. Io penso che ogni individuo sia diverso dall'altro,a prescindere dal colore,dai tratti somatici e dal punto di vista caratteriale.Nel film abbiamo visto come l’uomo di colore viene in qualche modo discriminato,ritenuto diverso,solo perché aveva un colore della pelle diverso.Soprattutto negli anni passati,i pregiudizi,erano di carattere razziale.Secondo me,noi tutti siamo uguali,e che il colore della pelle non diventi simbolo di diversità.Nella visione del film,ho potuto notare che ancora oggi,nonostante siamo nel ventesimo secolo,ci sono ancora persone di colore che vengono discriminate.Questo atteggiamento non lo trovo giusto,perchè chiunque è felice con la persona che desidera amare,senza distinzioni di razza e pregiudizi assurdi.Credo che questo film debba essere un classico esempio di lotta contro la discriminazione,e debba trasmettere l’uguaglianza reciproca.L'amore è una cosa che va al di là dell'aspetto fisico e del colore della pelle.Quando pensiamo al diverso la prima cosa che mi viene in mente,sono le persone con disabilità o con malformazioni, in questo film invece possiamo percepire che anche il colore della pelle e le diverse culture fanno essere "diversi".
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