Ieri in aula abbiamo avuto l’onore di avere come ospiti i fondatori, nonché responsabili e promotori della AUTISM AID ONLUS, i quali ci hanno dapprima parlato della motivazione che li ha spinti a creare questa onlus, in quanto anch’essi genitori di bambini autistici per poi parlarci di cosa è l’autismo. Questa spiegazione è stata fondamentale perché purtroppo c’è sempre stata poca campagna informativa riguardo a questo tema, per cui le persone, tra cui io, ne sanno poco quanto niente, e ciò non va bene perché tutti dobbiamo essere pronti ad una futura evenienza nel migliore dei modi. Quindi in definitiva ci è stato spiegato, così come aveva introdotto la dott.ssa Nunzia Giglio, che l’autismo è un disturbo neuro-evolutivo, che impedisce il normale funzionamento del cervello. Ma la cosa che davvero non sapevo è che autistici si nasce, si nasce con il cervello autistico, e spesso questo fenomeno non si riesce a vederlo con semplici tac o altro ma è un disturbo che se preso in tempo può essere anche curato in alcuni casi, e in altri invece si può migliorare la qualità di vita di queste persone. Ascoltando queste spiegazioni mi è venuto in mente di un libro che ho letto un paio di anni fa intitolato “IL MONDO DI SERGIO” a cura di Marco Paissan. È una storia vera. È la storia di Sergio, un ragazzo autistico, nato quando ancora l’autismo non era conosciuto approfonditamente. Sordomuto e autistico Sergio esplode in frequenti e improvvise violenze: calci e pugni al padre e alla madre, lancio di oggetti, autolesionismo. Ossessionato dai film, l’unica cosa che riesce e renderlo per qualche ora gestibile è appunto la visione dei film. Purtroppo questa storia si concluderà con un atto disperato del padre che per porre fine alle reciproche sofferenze lo uccide con due colpi di pistola all’età di 39 anni, il 13 giugno 2003. Questa storia è carica di polemiche per il suo tragico finale, ma questa è la massima espressione di quanto sia difficile affrontare questa problematica, e che per questo c’è un grande bisogno di campagne informative e di istituzioni che aiutino i genitori e i parenti oltre che alla persona autistica. Spero un giorno di poter far parte di quelle persone che fortunatamente si occupano di queste persone.
+230
Marianna Di Caterino91
Maria Natale
Angela Scarpato
Cozzolino Chiara1987
Claudia Carbonaro
soleluna
Giuseppina Chianese
Fabiola Mangini
Carmela Attanasio
teresadamiano
Valentina Morra
marigliano francesca
Silvana Marchese 1990
Maria Grazia Zingone
luciana sollazzo
Maria Di Caterino92
Silvia De Sisto
Rita Esposito
milone lucia
Iolanda Puca
maria russo
Martina Marotta
maria.lancellotti
Antonella Leonetti
Antonella Pagliaro
Gaetana Cozzolino
Adriana De Rosa
Milena Capasso
domenica moccia
Alessandra Mavrokefalos
Mena Pace
Gabriella Barecchia
Gallo Luisa
Maria Maestoso
anna piscitelli
frascogna domenica
Chiara Verace
Sara Costigliola
Maresca Socc. Addolorata
Elvira Scarpato
ANNA CARANNANTE
daiana martino
Antonella Pirozzi
Noemi de Martino
ERIKA IARNONE
Francesca Izzo
Melania castoro90
Elvira Romano
Giulia Marciano
federica sbrescia
rosa romano
Vittoria Camposano
annalisa de flora
Ilenia Caiazza
arianna annunziata
francesca de falco
Luisa Masturzi
maria pignata
Nunzia D'Amore
Gervasio Concetta91
Ilaria Saviano
Cristina Ambrosio
giuseppina tramo
MAURIELLO JESSICA
mariaidaferraro
roberta case
giusy armida
Barbara Pepe
Antonella De Rosa
FLAVIA AGOSTINO
Stefania befà
Valentina Caponigro
anna flaminio
Annamaria Bruno
Ornella Cangiano
francescacella
rosa d'onofrio
Roberta Bortone
Russo Livia Maria
serenalestingi
maria giovanna toriello
Letizia Panariello
Mario Cavallaccio
Stefania Scafati
ROSA NUVOLETTA
Anna Carmela Capasso
silvana marconi
conte claudia
SerenaMele
MARIO RIEMMA
simonaesp
maddalena cacciapuoti
teresa perretta
miriam perrella
Anna Pasquariello
serena murolo
alessandra sorrentino
maria84
LAURA BUONANNO89
Fiorella Moio
Emilia De Blasio89
ida errico
Pezzella Vincenza
Valentina Gaudioso
Chiara Di Mare
Maddalena Pontone
Roberta Narici
Carmen D'Alessio
valeriaminucci
TammaroAlessia89
luigia palumbo
Cristina Cardillo Zallo
Loredana Calise
Carmela Perillo
Stefania Tufano
carmela clemente
DE STEFANO ANGELA
emma mariniello
Denise Di Gennaro
RITA MASSA
Rita Gaita 1990
anna gemma buono1
Miriana Medaglia
Luisa Ratti
Sabrina Campaiola
Maria Improta
Lucia Esposito
Danila Cacciapuoti
Aiello Raissa
raffaella piccolo
Diana Autiello
edvige garofano
Manuela Arienzo
fabiola loffredo
Federica Marzano
Fortuna Di Mauro
Marta Iannaccone
rosannapetrone
Luisiana Spinelli
Diana Maddalena
Lorenza Baratta
alessia maruzzella
Daria Casolare
maria riccardi 90
cavagnuolo giuseppina91
mariarescigno91
maria11
Melania Moscato
rossellamaiorano91
Maria Grande
Angela Di Marzo
Antonella Camposano
Maria Aprea
Valentina Paolillo
carmela accurso
lucia schiano lomoriello
maria rosaria russino
valeria scognamiglio
MIRIAM MUSTO
eleonora daniele
mariana scamardella
carmela migliaccio
elena capasso
Nadia Frascadore
Anna Bianco
maria.vigna
Fabrizia Nosso
Ilaria cozzolino
Chiara Di Napoli
Flavia Cozzolino
Francesca Sommella
Carmela Frascarino
Cinzia Guadagno
PAOLA MUSELLA
alessandra sbrizzi
simona capasso
daniela picascia
Serena Conte
VALERIAILLIANO
MARTINA MARFE'
Rachele Di Tuccio
valeria ottaviano
Brusini Rosa
elisabetta.monto
Rossella Ascione
iolanda martino
antoniodisabato
Rita Desiato
Cira Toscano
giovanna costagliola
carmela aversano 88
Laura polverino
Angela Ascanio
Daniela D'urso
antonia petrella
anna di maggio
Izzo Maria Teresa
Lùcia Pisapia
Sabrina Vitulano
ilenia medici
Orsola Cimmino
Miryam Polidoro
elena.scognamiglio89
RaffaellaPagano1990
Roberta Ingargiola
Monica Miele
Giovanna Di Francesco
anastasia manzueto
Marfella Valeria
Irene De Vita
nunzia apicella
MarySalvati
SERAFINA CILIENTO
Claudia Zuccoli
Maria Pia Palvelli
viviana.imparato
angela32
Tommasina Cataldo
Maria Starace91
ASCIONE ANNARITA
donatella tipaldi
Eleonora Cardella
simonamanzoni
Imma Saviano
Votto Michelina
Rossella Palumbo
Micaela Crescenzo
Antonella Russo
filomena mosca
Admin
234 partecipanti
Lab. 2 aprile - Giornata mondiale dell'autismo (chiude 12 aprile)
Brusini Rosa- Messaggi : 18
Data di iscrizione : 13.03.12
Ieri in aula abbiamo avuto l’onore di avere come ospiti i fondatori, nonché responsabili e promotori della AUTISM AID ONLUS, i quali ci hanno dapprima parlato della motivazione che li ha spinti a creare questa onlus, in quanto anch’essi genitori di bambini autistici per poi parlarci di cosa è l’autismo. Questa spiegazione è stata fondamentale perché purtroppo c’è sempre stata poca campagna informativa riguardo a questo tema, per cui le persone, tra cui io, ne sanno poco quanto niente, e ciò non va bene perché tutti dobbiamo essere pronti ad una futura evenienza nel migliore dei modi. Quindi in definitiva ci è stato spiegato, così come aveva introdotto la dott.ssa Nunzia Giglio, che l’autismo è un disturbo neuro-evolutivo, che impedisce il normale funzionamento del cervello. Ma la cosa che davvero non sapevo è che autistici si nasce, si nasce con il cervello autistico, e spesso questo fenomeno non si riesce a vederlo con semplici tac o altro ma è un disturbo che se preso in tempo può essere anche curato in alcuni casi, e in altri invece si può migliorare la qualità di vita di queste persone. Ascoltando queste spiegazioni mi è venuto in mente di un libro che ho letto un paio di anni fa intitolato “IL MONDO DI SERGIO” a cura di Marco Paissan. È una storia vera. È la storia di Sergio, un ragazzo autistico, nato quando ancora l’autismo non era conosciuto approfonditamente. Sordomuto e autistico Sergio esplode in frequenti e improvvise violenze: calci e pugni al padre e alla madre, lancio di oggetti, autolesionismo. Ossessionato dai film, l’unica cosa che riesce e renderlo per qualche ora gestibile è appunto la visione dei film. Purtroppo questa storia si concluderà con un atto disperato del padre che per porre fine alle reciproche sofferenze lo uccide con due colpi di pistola all’età di 39 anni, il 13 giugno 2003. Questa storia è carica di polemiche per il suo tragico finale, ma questa è la massima espressione di quanto sia difficile affrontare questa problematica, e che per questo c’è un grande bisogno di campagne informative e di istituzioni che aiutino i genitori e i parenti oltre che alla persona autistica. Spero un giorno di poter far parte di quelle persone che fortunatamente si occupano di queste persone.
valeria ottaviano- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 12.03.12
cos'è l'autismo?
è una domanda che non ci poniamo tutti ma forse dovremmo farlo in quanto secondo statistiche nasce un bambino autistico al giorno solo in Campania. un fenomeno quindi che riguarda tutti noi.
ora sò realmente cosa sia l'autismo grazie alla spiegazione della dottoressa Giglio e grazie all'incontro con i rappresentati dell'Associazione Autism Aid Onlus , unico centro per autismo in Campania.
è importante fare questi incontri per noi future educatrici perchè grazie a queste occasioni riusciamo ad avere uno spiraglio sul nostro futuro lavoro!
son fiera di aver compreso ora cosa sia davvero l'autismo e quanto siano importanti gli interventi con cooperazione tra le figure professionali, come educatori e assistenti sociali, e la famiglia del bambino che deve esser parte integrante partecipe della terapia.
credo nella figura dell'educatore e dell'assistente sociale perchè spesso l'amore e la volontà di guarire è più forte di alcuna medicina, e oggi ne ho avuto prova!!! la vita di un bambino autistico è proprio delle mani degli operatori e della famiglia!!!
è una domanda che non ci poniamo tutti ma forse dovremmo farlo in quanto secondo statistiche nasce un bambino autistico al giorno solo in Campania. un fenomeno quindi che riguarda tutti noi.
ora sò realmente cosa sia l'autismo grazie alla spiegazione della dottoressa Giglio e grazie all'incontro con i rappresentati dell'Associazione Autism Aid Onlus , unico centro per autismo in Campania.
è importante fare questi incontri per noi future educatrici perchè grazie a queste occasioni riusciamo ad avere uno spiraglio sul nostro futuro lavoro!
son fiera di aver compreso ora cosa sia davvero l'autismo e quanto siano importanti gli interventi con cooperazione tra le figure professionali, come educatori e assistenti sociali, e la famiglia del bambino che deve esser parte integrante partecipe della terapia.
credo nella figura dell'educatore e dell'assistente sociale perchè spesso l'amore e la volontà di guarire è più forte di alcuna medicina, e oggi ne ho avuto prova!!! la vita di un bambino autistico è proprio delle mani degli operatori e della famiglia!!!
valeria ottaviano- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 12.03.12
valeria ottaviano ha scritto:cos'è l'autismo?
è una domanda che non ci poniamo tutti ma forse dovremmo farlo in quanto secondo statistiche nasce un bambino autistico al giorno solo in Campania. un fenomeno quindi che riguarda tutti noi.
ora sò realmente cosa sia l'autismo grazie alla spiegazione della dottoressa Giglio e grazie all'incontro con i rappresentati dell'Associazione Autism Aid Onlus , unico centro per autismo in Campania.
è importante fare questi incontri per noi future educatrici perchè grazie a queste occasioni riusciamo ad avere uno spiraglio sul nostro futuro lavoro!
son fiera di aver compreso ora cosa sia davvero l'autismo e quanto siano importanti gli interventi con cooperazione tra le figure professionali, come educatori e assistenti sociali, e la famiglia del bambino che deve esser parte integrante partecipe della terapia.
credo nella figura dell'educatore e dell'assistente sociale perchè spesso l'amore e la volontà di guarire è più forte di alcuna medicina, e oggi ne ho avuto prova!!! la vita di un bambino autistico è proprio delle mani degli operatori e della famiglia!!!
Rachele Di Tuccio- Messaggi : 17
Data di iscrizione : 12.03.12
”Non c’è cura per l’autismo, ma l’autismo si cura con le persone.” È una frase che mi ha segnato in modo particolare, l’incontro con l’Associazione Autism Aid Onlus presieduto dall'Ing. Minguzzi, dall'avv. Vassallo e dal dott. Paola Magri, è stato veramente molto interessante. Ne ho visti e conosciuti tanti di bambini autistici ma non ho mai appreso totalmente fino ad oggi il significato e le varie caratteristiche comportamentali dell’autismo. Autistici non si diventa si nasce, ma rendersi conto di quanto sia importante intervenire precocemente e specificamente, credo che stimola in ognuno di noi un particolare interesse verso questa realtà. E’ veramente forte la frase citata sopra, che ci ho pensato e ripensato molte volte. Stimolare il bambino, approcciandosi al suo mondo, collaborare ed accompagnarlo nel suo percorso terapeutico, sembrerebbe poco e invece è molto importante, con l’intervento precoce alcuni sintomi potrebbero migliorare o addirittura scomparire. Come dice Madre Teresa di Calcutta, frase che ha citato anche la dottoressa Magri, “Ogni cosa che facciamo è come una goccia nell'oceano, ma se non la facessimo l'Oceano avrebbe una goccia in meno.”
Altri aspetti necessari che ha definito l’Associazione Aid Onlus alla lezione, e che hanno segnato il mio interesse sono tutte le modalità di comunicazione che meglio possono facilitare il linguaggio o la scrittura dei bambini che hanno particolari difficoltà. Si è parlato della CAA ovvero la Comunicazione Aumentativa Alternativa che si divide in stumenti di alta tecnologia come il Comunicatore Minimò, quindi i Voca, e di bassa tecnologia come le carte, quindi le Pecs. Notare come la tecnologia con il suo progresso può aiutare queste persone è veramente straordinario, questi strumenti sono utilizzati per insegnare a formulare le richieste e vengono messi in atto a seconda del tipo di bambino che abbiamo davanti. E’ un altro approccio secondo il mio parere molto significativo perché tende a creare e a dare delle opportunità di comunicazione attraverso queste nuove tecnologie e soprattutto a coinvolgere sia il bambino che la persona che si interessa di lui.
Consiglio di vedere un film chiamato ‘Rain Man’ di Tom Cruise. E’ un film molto interessante, che racconta la storia di un giovane commerciante di grandi e lussuosi automobili, ricco di debiti scopre alla morte del padre che l'unico erede del patrimonio è un istituto di rieducazione per handicappati, dove è ricoverato un suo fratello, che non ha mai conosciuto. Il protagonista che si chiama Charlie inizia a ricordare delle vicissitudini dell’infanzia e ricorda che quando era bambino viveva nella casa di suo padre una persona molto strana che gli raccontava delle filastrocche ed era proprio suo fratello più grande di lui di venti anni. Arrabbiato poiché non può ricevere l’eredità Charlie porta via suo fratello dalla clinica sperando di diventarne il suo tutore non per prendersi cura di lui ma per beneficiare indirettamente del patrimonio lasciato dal padre. Durante questo percorso, man mano Charlie si affeziona al fratello di nome Raymond, che è un ragazzo che ripete gli stessi gesti continuamente e le stesse frasi, è un ragazzo autistico. Col passare del tempo Charlie si affezione e si rende conto di quanto quell’istituto sia importante per Raymond, per la sua terapia, e quindi il suo miglioramento. Ed è proprio per questo che consente a Raymondo di ritornare in clinica e rinuncia al suo patrimonio. E’ un film molto particolare che riesce a trasmettere tanto attraverso gli sguardi e i gesti dei due protagonisti.
“Essere autistici non significa non essere umani, ma essere diversi. Quello che è normale per altre persone non è normale per me e quello che ritengo normale non lo è per gli altri. In un certo senso sono mal “equipaggiato” per sopravvivere in questo mondo, come un extraterrestre che si sia perso senza un manuale per sapere come orientarsi. Ma la mia personalità è rimasta intatta. La mia individualità non è danneggiata. Ritrovo un grande valore e significato nella vita e non ho desiderio di essere guarito da me stesso. Concedetemi la dignità di ritrovare me stesso nei modi che desidero; riconoscete che siamo diversi l’uno dall’altro, che il mio modo di essere non è soltanto una versione guasta del vostro. Interrogatevi sulle vostre convinzioni, definite le vostre posizioni. Lavorate con me per costruire ponti tra noi.” ( Jim Sinclair, 1998 Ragazzo autistico ad alto funzionamento )
Ringrazio di cuore la Professoressa Briganti
per quello che riesce a trasmetterci attraverso i suoi corsi,
incrementando e potenziando la nostra crescita ed il nostro interesse
per queste varie realtà.
Altri aspetti necessari che ha definito l’Associazione Aid Onlus alla lezione, e che hanno segnato il mio interesse sono tutte le modalità di comunicazione che meglio possono facilitare il linguaggio o la scrittura dei bambini che hanno particolari difficoltà. Si è parlato della CAA ovvero la Comunicazione Aumentativa Alternativa che si divide in stumenti di alta tecnologia come il Comunicatore Minimò, quindi i Voca, e di bassa tecnologia come le carte, quindi le Pecs. Notare come la tecnologia con il suo progresso può aiutare queste persone è veramente straordinario, questi strumenti sono utilizzati per insegnare a formulare le richieste e vengono messi in atto a seconda del tipo di bambino che abbiamo davanti. E’ un altro approccio secondo il mio parere molto significativo perché tende a creare e a dare delle opportunità di comunicazione attraverso queste nuove tecnologie e soprattutto a coinvolgere sia il bambino che la persona che si interessa di lui.
Consiglio di vedere un film chiamato ‘Rain Man’ di Tom Cruise. E’ un film molto interessante, che racconta la storia di un giovane commerciante di grandi e lussuosi automobili, ricco di debiti scopre alla morte del padre che l'unico erede del patrimonio è un istituto di rieducazione per handicappati, dove è ricoverato un suo fratello, che non ha mai conosciuto. Il protagonista che si chiama Charlie inizia a ricordare delle vicissitudini dell’infanzia e ricorda che quando era bambino viveva nella casa di suo padre una persona molto strana che gli raccontava delle filastrocche ed era proprio suo fratello più grande di lui di venti anni. Arrabbiato poiché non può ricevere l’eredità Charlie porta via suo fratello dalla clinica sperando di diventarne il suo tutore non per prendersi cura di lui ma per beneficiare indirettamente del patrimonio lasciato dal padre. Durante questo percorso, man mano Charlie si affeziona al fratello di nome Raymond, che è un ragazzo che ripete gli stessi gesti continuamente e le stesse frasi, è un ragazzo autistico. Col passare del tempo Charlie si affezione e si rende conto di quanto quell’istituto sia importante per Raymond, per la sua terapia, e quindi il suo miglioramento. Ed è proprio per questo che consente a Raymondo di ritornare in clinica e rinuncia al suo patrimonio. E’ un film molto particolare che riesce a trasmettere tanto attraverso gli sguardi e i gesti dei due protagonisti.
“Essere autistici non significa non essere umani, ma essere diversi. Quello che è normale per altre persone non è normale per me e quello che ritengo normale non lo è per gli altri. In un certo senso sono mal “equipaggiato” per sopravvivere in questo mondo, come un extraterrestre che si sia perso senza un manuale per sapere come orientarsi. Ma la mia personalità è rimasta intatta. La mia individualità non è danneggiata. Ritrovo un grande valore e significato nella vita e non ho desiderio di essere guarito da me stesso. Concedetemi la dignità di ritrovare me stesso nei modi che desidero; riconoscete che siamo diversi l’uno dall’altro, che il mio modo di essere non è soltanto una versione guasta del vostro. Interrogatevi sulle vostre convinzioni, definite le vostre posizioni. Lavorate con me per costruire ponti tra noi.” ( Jim Sinclair, 1998 Ragazzo autistico ad alto funzionamento )
Ringrazio di cuore la Professoressa Briganti
per quello che riesce a trasmetterci attraverso i suoi corsi,
incrementando e potenziando la nostra crescita ed il nostro interesse
per queste varie realtà.
MARTINA MARFE'- Messaggi : 20
Data di iscrizione : 12.03.12
Il 2 Aprile 2012 si è celebrato in tutto il mondo la Giornata dell’autismo, promossa dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica e la comunità scientifica sulla sindrome. In questa giornata speciale abbiamo avuto la fortuna di avere ospiti nella nostra università i membri dell’ associazione AUTISM AID ONLUS nata dall’iniziativa di un gruppo di genitori di bambini affetti da autismo.
L'autismo è un disturbo neurologico che impedisce il normale sviluppo del cervello, le cui cause sono sconosciute. Spesso si associa questa patologia alle così dette “mamme frigorifero” vale a dire alla mancanza di affetto da parte della figura materna, ma non è affatto così, perché si nasce autistici non si diventa. Il bambino affetto da autismo ha difficoltà a relazionarsi con il mondo esterno, a comunicare e interagire con gli altri, si arrabbia frequentemente e non riesce a maturare una autoregolamentazione.
Non esiste una vera cura a questo disturbo, “ L’ AUTISMO SI CURA CON LE PERSONE “, questa è la frase che ci hanno esclamato più volte durante questo incontro e che mi è rimasta fissa nella mente.
Di estrema importanza è inoltre la diagnosi precoce, poiché permette di attivare interventi tempestivi, che devono coinvolgere nel percorso riabilitativo e di presa in carico la famiglia, la scuola e tutto il contesto di vita. Attraverso una serie di APPROCCI RIABILITATIVI si possono avere miglioramenti nella capacità di comunicare e di socializzare, di articolare il linguaggio e di reagire agli stimoli esterni.
Volevo proporre un film che ho visto e che mi ha molto colpito,
del 2004 intitolato “CRAZY IN LOVE”. Protagonisti sono due giovani Josh Hartnett e Radha Mitchell che interpretano due persone molto diverse, entrambe affette da un particolare tipo di autismo chiamato sindrome di Asperger.
Tal patologia, comporta una estrema difficoltà nel relazionarsi con gli altri e un intenso livello di attenzione su determinate cose che interessano. Josh Hartnett interpreta un ragazzo il cui autismo lo costringe a pensare ai numeri in continuazione. E' una specie di genio della matematica, timido e tontolone. Al gruppo di attività per persone sole, incontra una ragazza, anche lei affetta da questa sindrome.La relazione fra Donald e Isabel difatti, al di là di problematiche legate alla loro particolare condizione, non è molto diversa da quelle fra persone più comuni, l’innamoramento iniziale, l’inevitabile crisi, dovuta ad incomprensioni e la paura di fare il grande passo, ed il lieto fine.
L’autismo porta i bambini ad isolarsi e questo atteggiamento viene spesso scambiato per anaffettività, considerazione nettamente errata poiché questi bambini più degli altri hanno bisogno di tanto affetto e ne donano tanto altro.Riprendo la frase del film proposto:
“ DA SOLI NON FUNZIONANO…INSIEME VANNO A MILLE! ”
L'autismo è un disturbo neurologico che impedisce il normale sviluppo del cervello, le cui cause sono sconosciute. Spesso si associa questa patologia alle così dette “mamme frigorifero” vale a dire alla mancanza di affetto da parte della figura materna, ma non è affatto così, perché si nasce autistici non si diventa. Il bambino affetto da autismo ha difficoltà a relazionarsi con il mondo esterno, a comunicare e interagire con gli altri, si arrabbia frequentemente e non riesce a maturare una autoregolamentazione.
Non esiste una vera cura a questo disturbo, “ L’ AUTISMO SI CURA CON LE PERSONE “, questa è la frase che ci hanno esclamato più volte durante questo incontro e che mi è rimasta fissa nella mente.
Di estrema importanza è inoltre la diagnosi precoce, poiché permette di attivare interventi tempestivi, che devono coinvolgere nel percorso riabilitativo e di presa in carico la famiglia, la scuola e tutto il contesto di vita. Attraverso una serie di APPROCCI RIABILITATIVI si possono avere miglioramenti nella capacità di comunicare e di socializzare, di articolare il linguaggio e di reagire agli stimoli esterni.
Volevo proporre un film che ho visto e che mi ha molto colpito,
del 2004 intitolato “CRAZY IN LOVE”. Protagonisti sono due giovani Josh Hartnett e Radha Mitchell che interpretano due persone molto diverse, entrambe affette da un particolare tipo di autismo chiamato sindrome di Asperger.
Tal patologia, comporta una estrema difficoltà nel relazionarsi con gli altri e un intenso livello di attenzione su determinate cose che interessano. Josh Hartnett interpreta un ragazzo il cui autismo lo costringe a pensare ai numeri in continuazione. E' una specie di genio della matematica, timido e tontolone. Al gruppo di attività per persone sole, incontra una ragazza, anche lei affetta da questa sindrome.La relazione fra Donald e Isabel difatti, al di là di problematiche legate alla loro particolare condizione, non è molto diversa da quelle fra persone più comuni, l’innamoramento iniziale, l’inevitabile crisi, dovuta ad incomprensioni e la paura di fare il grande passo, ed il lieto fine.
L’autismo porta i bambini ad isolarsi e questo atteggiamento viene spesso scambiato per anaffettività, considerazione nettamente errata poiché questi bambini più degli altri hanno bisogno di tanto affetto e ne donano tanto altro.Riprendo la frase del film proposto:
“ DA SOLI NON FUNZIONANO…INSIEME VANNO A MILLE! ”
VALERIAILLIANO- Messaggi : 18
Data di iscrizione : 14.03.12
Età : 32
Località : Monte Di Procida
2 Aprile 2012: Giornata Mondiale dell'Autismo.
Per circa 40 anni si è dato ampio spazio alla teoria della mamma frigorifero, secondo la quale l’autismo era un malessere causato dalla mancanza di affetto da parte della madre nei confronti del figlio. Col tempo questa teoria è stata respinta. Oggi è possibile confermare che l’autismo è una malattia neuro evolutiva, che impedisce il normale sviluppo del cervello. Il 4 ottobre del 2004 nacque Autism Aid Onlus, un organizzazione no profit, per iniziativa di un gruppo di genitori di bambini affetti da disturbi dello spettro acustico.( autismo ad alto funzionamento, “genio per eccellenza”, Alto/basso funzionamento e autismo basso funzionamento,“bambino con ritardo mentale”).Si sente parlare spesso di bambini, proprio perché l’autismo colpisce sin da piccoli. Questi bambini hanno bisogno di una guida nella loro vita, per questo gli educatori assumono un ruolo fondamentale. Una cosa importante è l’iniziativa da parte dell’Autism Aid Onlus di realizzare dei corsi di formazione, proprio per evitare che questi educatori siano impreparati nel momento in cui si trovano ad operare sul campo. I bambini acustici hanno difficoltà a relazionarsi con gli altri e a comunicare; grazie alle nuove tecnologie un modo per stimolarli alla comunicazione c’è: il comunicatore minimo; una sorta di computer che contiene tutti i bisogni del bambino, che gli da la possibilità di integrarsi, anche se non parla. L’incontro di lunedì con l’avvocato Vassallo, l’ingegnere Minguzzi e la Dottoressa Magri è stato molto interessante. Ci hanno fatto capire che purtroppo una cura per l’autismo non esiste, però noi come “persone” e “future educatrici” possiamo curarle, con un intervento precoce, intensivo e specifico per recuperare le potenzialità dei bambini. I genitori che hanno dato vita all’iniziativa Autism Aid Onlus hanno reagito a tale problematica, non hanno mollato, per questo si sono trasferiti in America, dove il sistema sanitario è più sviluppato, nel Dan Marino Hospital, dove c’erano apposite strutture. Il progetto presentato dall’avvocato Vassallo mi è piaciuto molto, specialmente la parte dell’attività dedicata al nuoto. Famiglia, sistema socio sanitario, scuola e ricerca, le quattro aree che devono lavorare insieme per raggiungere l’obiettivo: l’integrazione dei bambini autistici. E’ triste sapere che l’unico centro pubblico per la cura dell’autismo in Campania, Paidés, rischi di chiudere, non assicurando più assistenza a centinaia di bambini, per mancanza di fondi. Personalmente non ho letto un testo oppure visto un film che parlasse di questa problematica, però oggi mi sono documentata, e ho trovato un testo “Voci nel silenzio” di Paola Molteni che mi ha colpito, del quale ho deciso di riportare una frase molto bella: «Parlano madri e padri che non si arrendono e tentano di farci capire che questi loro figli non sono anormali, sono invece figli speciali che di sicuro non guariranno dall’autismo ma hanno i mezzi e il diritto di trovare la loro dimensione in mezzo a noi». È vero che questi bambini sono speciali, e come tali non meritano per niente di essere emarginati ed allontanati. «Si può uscire dall’incubo dell’autismo imparando a vivere in questa condizione. Senza sperare nel miracolo impossibile che il bambino guarisca ma aiutando quel piccolo a realizzare la sua persona “unica”, con i suoi peculiari punti di forza, motivazioni, inclinazioni e limiti, dolcezze e rifiuti.
Un obiettivo possibile solo se perseguito insieme ai genitori, i primi educatori dei propri figli, i veri esperti della loro quotidianità. Ecco perché è così importante che i terapeuti e i professionisti promuovano la formazione educativa di madri e padri e si affianchino a loro nel duro lavoro della riabilitazione.»
[img]url=https://servimg.com/view/17361613/14][/url][/img]
Per circa 40 anni si è dato ampio spazio alla teoria della mamma frigorifero, secondo la quale l’autismo era un malessere causato dalla mancanza di affetto da parte della madre nei confronti del figlio. Col tempo questa teoria è stata respinta. Oggi è possibile confermare che l’autismo è una malattia neuro evolutiva, che impedisce il normale sviluppo del cervello. Il 4 ottobre del 2004 nacque Autism Aid Onlus, un organizzazione no profit, per iniziativa di un gruppo di genitori di bambini affetti da disturbi dello spettro acustico.( autismo ad alto funzionamento, “genio per eccellenza”, Alto/basso funzionamento e autismo basso funzionamento,“bambino con ritardo mentale”).Si sente parlare spesso di bambini, proprio perché l’autismo colpisce sin da piccoli. Questi bambini hanno bisogno di una guida nella loro vita, per questo gli educatori assumono un ruolo fondamentale. Una cosa importante è l’iniziativa da parte dell’Autism Aid Onlus di realizzare dei corsi di formazione, proprio per evitare che questi educatori siano impreparati nel momento in cui si trovano ad operare sul campo. I bambini acustici hanno difficoltà a relazionarsi con gli altri e a comunicare; grazie alle nuove tecnologie un modo per stimolarli alla comunicazione c’è: il comunicatore minimo; una sorta di computer che contiene tutti i bisogni del bambino, che gli da la possibilità di integrarsi, anche se non parla. L’incontro di lunedì con l’avvocato Vassallo, l’ingegnere Minguzzi e la Dottoressa Magri è stato molto interessante. Ci hanno fatto capire che purtroppo una cura per l’autismo non esiste, però noi come “persone” e “future educatrici” possiamo curarle, con un intervento precoce, intensivo e specifico per recuperare le potenzialità dei bambini. I genitori che hanno dato vita all’iniziativa Autism Aid Onlus hanno reagito a tale problematica, non hanno mollato, per questo si sono trasferiti in America, dove il sistema sanitario è più sviluppato, nel Dan Marino Hospital, dove c’erano apposite strutture. Il progetto presentato dall’avvocato Vassallo mi è piaciuto molto, specialmente la parte dell’attività dedicata al nuoto. Famiglia, sistema socio sanitario, scuola e ricerca, le quattro aree che devono lavorare insieme per raggiungere l’obiettivo: l’integrazione dei bambini autistici. E’ triste sapere che l’unico centro pubblico per la cura dell’autismo in Campania, Paidés, rischi di chiudere, non assicurando più assistenza a centinaia di bambini, per mancanza di fondi. Personalmente non ho letto un testo oppure visto un film che parlasse di questa problematica, però oggi mi sono documentata, e ho trovato un testo “Voci nel silenzio” di Paola Molteni che mi ha colpito, del quale ho deciso di riportare una frase molto bella: «Parlano madri e padri che non si arrendono e tentano di farci capire che questi loro figli non sono anormali, sono invece figli speciali che di sicuro non guariranno dall’autismo ma hanno i mezzi e il diritto di trovare la loro dimensione in mezzo a noi». È vero che questi bambini sono speciali, e come tali non meritano per niente di essere emarginati ed allontanati. «Si può uscire dall’incubo dell’autismo imparando a vivere in questa condizione. Senza sperare nel miracolo impossibile che il bambino guarisca ma aiutando quel piccolo a realizzare la sua persona “unica”, con i suoi peculiari punti di forza, motivazioni, inclinazioni e limiti, dolcezze e rifiuti.
Un obiettivo possibile solo se perseguito insieme ai genitori, i primi educatori dei propri figli, i veri esperti della loro quotidianità. Ecco perché è così importante che i terapeuti e i professionisti promuovano la formazione educativa di madri e padri e si affianchino a loro nel duro lavoro della riabilitazione.»
[img]url=https://servimg.com/view/17361613/14][/url][/img]
Serena Conte- Messaggi : 15
Data di iscrizione : 13.03.12
Età : 33
Prima di questo incontro ignoravo totalmente molte cose riguardanti l'autismo, non sapevo neanche vi fosse uno spettro dell' autismo e che esistessero autistici ad alto o basso funzionamento. Devo dire che sono rimasta affascinata da questa malattia e dai progressi che una terapia adatta può far ottenere. Ho sempre pensato ad un bambino autistico semplicemente come incapace di comunicare ma soprattutto di esprimere affetto, convinzione che è stata ampiamente smentita dagli ospiti in aula. Come al solito l'Italia è indietro sia a livello di tecnologie che a livello di strutture adatte che, mi è parso di capire, aiuterebbero molti bambini sia ad uscire dallo spettro dell' autismo (ovviamente diagnosi sufficientemente precoce permettendo) sia ad alleviare i sintomi che tale malattia comporta. Ammiro i genitori per gli enormi sacrifici fatti, ammiro i genitori che sono arrivati oltre oceano per conoscere nuove tecnologie e ammiro soprattutto il fatto che abbiamo poi fatto arrivare queste nuove tecnologia qui pensando ad aiutare il prossimo e non chiudendosi nell' egoismo. In conclusione voglio dare il merito alle due lezioni svolte sull' autismo perché mi hanno fatto valutare la possibilità di avvicinarmi lavorativamente a questo mondo, alternativa che prima non avevo mai considerato.
daniela picascia- Messaggi : 14
Data di iscrizione : 13.03.12
Quella sull’autismo è stata una lezione speciale.
Dell'autismo sapevo ben poche cose, oggi invece penso di aver capito cos'è, ma soprattutto cosa possiamo fare.Ogni educatore che svolge il proprio lavoro con amore, attenzione, cura con questi bambini può aiutarli a stare meglio e almeno in parte a farli guarire.
è ammirevole la forza e la grinta con cui i genitori di questi bambini autistici impieghino per far i modo che i proprio figli migliorino la qualità della loro vita .Credo di aver capito che dall’autismo non si “guarisce” con delle medicine ma attraverso i genitori ed attraverso la figura dell'educatore.
Questa lezione mi è servita molto…ho voglia di imparare, di sapere, di raccontare anch'io un giorno le mie esperienze, ma soprattutto di non restare immobile senza sapere come interagire con un bambino autistico.
Dell'autismo sapevo ben poche cose, oggi invece penso di aver capito cos'è, ma soprattutto cosa possiamo fare.Ogni educatore che svolge il proprio lavoro con amore, attenzione, cura con questi bambini può aiutarli a stare meglio e almeno in parte a farli guarire.
è ammirevole la forza e la grinta con cui i genitori di questi bambini autistici impieghino per far i modo che i proprio figli migliorino la qualità della loro vita .Credo di aver capito che dall’autismo non si “guarisce” con delle medicine ma attraverso i genitori ed attraverso la figura dell'educatore.
Questa lezione mi è servita molto…ho voglia di imparare, di sapere, di raccontare anch'io un giorno le mie esperienze, ma soprattutto di non restare immobile senza sapere come interagire con un bambino autistico.
simona capasso- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 12.03.12
Età : 35
Località : caserta
- Messaggio n°59
AUTISMO: LA VOCE DEL SILENZIO
Il 2 Aprile è stata la giornata mondiale dell’Autismo, durante la lezione abbiamo affrontato questo tema con la dottoressa Paola Magri, l’ingegnere Minguzzi e l’avvocato Vassallo. L’autismo è un disturbo neurologico ed è una disabilità neuro evolutiva che impedisce il normale sviluppo del cervello. I bambini affetti da autismo hanno difficoltà a relazionarsi con il mondo esterno, a comunicare e ad interagire con gli altri. L’autismo deriva da un disturbo dello spettro autistico, infatti questa disabilità coinvolge in Italia centinaia di migliaia di persone, che hanno bisogno di attenzione e di assistenza. L’autismo coinvolge il soggetto a comportamenti ripetitivi che si manifestano nei primi anni di vita. I bambini affetti da questo disturbo tendono ad isolarsi, e a comportarsi diversamente da un bambino normodotato, infatti potremmo introdurre questi bambini all’interno dxi uno spettro autistico che si suddivide in comportamenti VERBALI e NON VERBALI. I comportamenti verbali nascono dall’interazione del bambino all’interno della società, quando questi vengono “curati precocemente” mentre quelli non verbali determinano un comportamento che non nasce dall’interazione sociale. Sebbene Henry Maudsley, alla fine del 1800, è stato il primo psichiatra a concentrarsi su bambini molto piccoli con disturbi mentali, è stato lo psichiatra Leo Kanner, che coniò il termine “autismo infantile precoce” nel 1943. Kanner credeva che i genitori di bambini con comportamenti autistici erano emotivamente freddi e intellettualmente distanti. Ha coniato il termine “genitori frigorifero” per descriverli. La sua convinzione era che la personalità e il comportamento dei genitori avevano svolto un ruolo importante nello sviluppo di comportamenti autistici lasciando in eredità un devastante senso di colpa tra i genitori di bambini autistici che continua ancora oggi. Poiché i bambini autistici possono essere estremamente sensibili al cambiamento, qualsiasi cambiamento nella situazione familiare può essere potenzialmente traumatico per questo bambino. Nella storia ci sono stati tanti personaggi di spicco che hanno sofferto di questa disabilità tra cui è possibile ricordare, Newton ed Einstein, entrambi soffrivano della sindrome di Asperger ma ciò non limitò le loro capacità. NEWTON Parlava poco e dimenticava anche di mangiare, EINSTEIN invece ripeteva ossessivamente le stesse frasi. Il neuropsichiatra inglese Baron - Cohen ha studiato numerosi documenti sulla vita dei due grandi scienziati, identificando i tre elementi chiave della malattia che la fanno emergere: gli interessi ossessivi, le difficoltà nelle relazioni sociali e i problemi di comunicazione. Tutti e due erano segnati da questi tratti ancora nell' età infantile, come è tipico della patologia, mantenendoli tuttavia anche da adulti, potremmo quindi dire che entrambi gli scienziati possano essere inseriti all’interno di una categoria di autismo ad ALTO FUNZIONAMENTO. Sull’autismo esistono tante ipotesi ancora da chiarire, dalla genesi alla “giusta cura”, ma una sola certezza, ossia quella di partire dal cuore per arrivare alla mente, guardare alla persona e alla sua specificità per trovare il giusto approccio terapeutico che permette di “rompere la bolla”. Quindi per concludere potremmo dire che gli autistici sono persone speciali, una ricchezza, non un problema per la società.
Non s’ode nulla
là dove tu sei…
piccolo angelo
dalle ali d’oro.
Dove, vagando,
cerchi nel vuoto
la tua assenza…
In quel puntino che cattura
lo sguardo fisso …
E un festoso sorriso
s’accende
a un tratto
fuori dal contesto.
Miliardi di lucciole s’affannano
a illuminare il tuo appartato mondo
dove la tua assenza
è presenza
E intanto… Splende.
Non s’ode nulla
là dove tu sei…
piccolo angelo
dalle ali d’oro.
Dove, vagando,
cerchi nel vuoto
la tua assenza…
In quel puntino che cattura
lo sguardo fisso …
E un festoso sorriso
s’accende
a un tratto
fuori dal contesto.
Miliardi di lucciole s’affannano
a illuminare il tuo appartato mondo
dove la tua assenza
è presenza
E intanto… Splende.
Ultima modifica di simona capasso il Gio Apr 05, 2012 6:40 pm - modificato 2 volte.
alessandra sbrizzi- Messaggi : 13
Data di iscrizione : 12.03.12
Ascoltando i racconti di quei prima di tutto genitori di bambini autustici mi sono resa conto di quanto poco conoscessi questa "malattia".
Ero sempre stata convinta come la maggior parte delle persone credo che l'essere affetti dall'autismo significasse avere problemi sulla comunicazione,invece mi sono resa conto che non è solo questo ma che ha in se tante altre sfumature da me completamente ignorate.
è degrandante pensare che questi genitori hanno dovuto portare i loro figli in Florida perchè come sempre accada in America le tecnologie sono molto più avanzate che in Italia.
Sono stata anche molto contenta di apprendere che in alcuni casi quando l'autismo viene diagnosticato presto può essere in alcuni casi guariti.
Ero sempre stata convinta come la maggior parte delle persone credo che l'essere affetti dall'autismo significasse avere problemi sulla comunicazione,invece mi sono resa conto che non è solo questo ma che ha in se tante altre sfumature da me completamente ignorate.
è degrandante pensare che questi genitori hanno dovuto portare i loro figli in Florida perchè come sempre accada in America le tecnologie sono molto più avanzate che in Italia.
Sono stata anche molto contenta di apprendere che in alcuni casi quando l'autismo viene diagnosticato presto può essere in alcuni casi guariti.
PAOLA MUSELLA- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 19.03.12
Il 2 Aprile è stata la giornata Mondiale sell'Autismo, e grazie alla prof Briganti abbiamo incontrato L'Associazione Autism Aid Onlus, sorta per iniziativa di un gruppo di genitori che hanno deciso di non chiudersi in se stessi bensì cercare di aiutare i loro figli affetti daal'Autismo.
L'Autismo è una malattia neurobiologica, che impedisce lo sviluppo del cervello, e può essere presente già nalle fase endouterina.
Quello che noi osserviamo in un bambino autistico è che egli ha serie difficoltà socio-comunicative;non riese ad integrarsi e ad interagire con gli altri.
Tuttavia,ciò che è fondamentale:è il non ritardare la diagnosi,perchè questo comporterebbe un ritardo nella crescita delle capacità di questi soggetti.
Infine,non esiste una specifica cura farmacologica per le differenze cerebrali dell'autismo;la prognosi dipende dalla capacità e dalla forte relazione che si instaura tra:
-SISTEMA SANiTARIO;
-SCUOLA;
-FAMIGLIA.
"""SOLO IN QUESTO MODO, QUESTI SOGGETTI POTRANNO ESSERE STIMOLATI E RESI SOGGETTI ATTIVI""".
L'Autismo è una malattia neurobiologica, che impedisce lo sviluppo del cervello, e può essere presente già nalle fase endouterina.
Quello che noi osserviamo in un bambino autistico è che egli ha serie difficoltà socio-comunicative;non riese ad integrarsi e ad interagire con gli altri.
Tuttavia,ciò che è fondamentale:è il non ritardare la diagnosi,perchè questo comporterebbe un ritardo nella crescita delle capacità di questi soggetti.
Infine,non esiste una specifica cura farmacologica per le differenze cerebrali dell'autismo;la prognosi dipende dalla capacità e dalla forte relazione che si instaura tra:
-SISTEMA SANiTARIO;
-SCUOLA;
-FAMIGLIA.
"""SOLO IN QUESTO MODO, QUESTI SOGGETTI POTRANNO ESSERE STIMOLATI E RESI SOGGETTI ATTIVI""".
Cinzia Guadagno- Messaggi : 15
Data di iscrizione : 13.03.12
Età : 37
Località : volla
sapevo ben poco dell'autismo.
con la testimonianza dell'avvocato,papà di un figlio autistico, mi sono resa conto di quanto possa essere difficile per un genitore affrontare questo tipo di situazione, soprattutto, quando si è consapevoli che la terapia in questo caso non è tutto. vedendo i tanti testi consigliati su internet, mi ha colpito " l'autismo e musica.modello floortime nei disturbi della comunicazione e delle relazioni",che nella descrizione si propone come un intervento abilitativo basato sull'attività musicale di carattere strumentale e vocale, adattabile in modo mirato ai diversi profili dei bambini con autismo, e da utilizzare in classe con i compagni.
con la testimonianza dell'avvocato,papà di un figlio autistico, mi sono resa conto di quanto possa essere difficile per un genitore affrontare questo tipo di situazione, soprattutto, quando si è consapevoli che la terapia in questo caso non è tutto. vedendo i tanti testi consigliati su internet, mi ha colpito " l'autismo e musica.modello floortime nei disturbi della comunicazione e delle relazioni",che nella descrizione si propone come un intervento abilitativo basato sull'attività musicale di carattere strumentale e vocale, adattabile in modo mirato ai diversi profili dei bambini con autismo, e da utilizzare in classe con i compagni.
Carmela Frascarino- Messaggi : 15
Data di iscrizione : 12.03.12
Oggi per la ricorrenza mondiale dell'autismo ci è stata data l'opportunità di avere un incontro con l'associazione Autism Aid Onlus,il quale incontro è stato del tutto soddisfacente per capire realmente che cos'e l autismo.Si può parlare di autismo e parlare di un'epidemia,in quanto dati numerici sono in continuo aumento,addirittura oggi si può affermare che un bambino su 155 nati,sviluppa sintomi che rientrano nello spettro autistico.E allora che cosa è l'autismo?
L' autismo è una malattia neurobiologica,è un disturbo che impedisce il normale sviluppo del cervello.Non si diventa autistici,come molti dicono facendo riferimento alla "mamma frigorifero"(mancanza di affetto materno),ma si nasce,la quale malattia si manifesta già durante la gravidanza.Colui che è autistico non riesce a relazionarsi con il mondo esterno,non riesce a maturare un sistema di autoregolazione e si isola molto facilmente.E' possibile intervenire,infatti si può uscire dall'autismo in qualsiasi momento,in quanto basta stimolare e incitare il soggetto,e il ruolo fondamentale per aiutare questi soggetti viene affidato alla famiglia,alla scuola e al socio-sanitario.Molto particolari sono gli strumenti utilizzati durante le sedute terapeutiche,infatti si è parlato della CAA ovvero Augmentative Alternative Communication che divide gli strumenti in High Tech (comunicatore minimò) e Low Tech(immagini su carta,più utilizzati e molto soddisfacenti).
Io personalmente avendo visto più volte in giro soggetti autistici,ho sempre provato compassione,ma ritengo che con un solo piccolo aiuto queste persone possono dare tanto, in quanto sono soggetti ricchi di affetto ed emotività e possono uscire da ciò che può rappresentare un problema per la società.A tal proposito, molti sono i casi di bambini usciti dall'autismo, che sono riusciti a cambiare profondamente le loro caratteristiche di vita relazionale e sociale, conquistando autonomia e capacità che hanno sollevato i genitori da preoccupazioni di avere un figlio ingestibile.
Ed è qui che voglio fare un riferimento a ciò che ho detto riprendendo un libro di Sandra Lupi Macrì"MIO FIGLIO, UN ALIENO DAL PIANETA AUTISMO",nel quale si descrive la storia di una madre vissuta accanto al figlio Leonardo, autistico. La vita di un bambino diverso, che non parla, si agita, a volte urla e distrugge ciò che trova accanto a sé. Le vicissitudini per trovare un medico, uno specialista, uno psichiatra che aiuti in questa impresa immane. Una storia difficile che si conclude con un bilancio: "Ho fatto per Leonardo tutto quello che dovevo fare?"...
Ritengo ,infine,che bisogna fare tanto per queste persone,arricchire sempre più la volontà di distruggere questa malattia e rendere queste persone "normali"e a inserirli nel mondo che li circonda senza permettere loro di rimanere rinchiusi nella "bolla" che la vita ingiustamente ha voluto...
L' autismo è una malattia neurobiologica,è un disturbo che impedisce il normale sviluppo del cervello.Non si diventa autistici,come molti dicono facendo riferimento alla "mamma frigorifero"(mancanza di affetto materno),ma si nasce,la quale malattia si manifesta già durante la gravidanza.Colui che è autistico non riesce a relazionarsi con il mondo esterno,non riesce a maturare un sistema di autoregolazione e si isola molto facilmente.E' possibile intervenire,infatti si può uscire dall'autismo in qualsiasi momento,in quanto basta stimolare e incitare il soggetto,e il ruolo fondamentale per aiutare questi soggetti viene affidato alla famiglia,alla scuola e al socio-sanitario.Molto particolari sono gli strumenti utilizzati durante le sedute terapeutiche,infatti si è parlato della CAA ovvero Augmentative Alternative Communication che divide gli strumenti in High Tech (comunicatore minimò) e Low Tech(immagini su carta,più utilizzati e molto soddisfacenti).
Io personalmente avendo visto più volte in giro soggetti autistici,ho sempre provato compassione,ma ritengo che con un solo piccolo aiuto queste persone possono dare tanto, in quanto sono soggetti ricchi di affetto ed emotività e possono uscire da ciò che può rappresentare un problema per la società.A tal proposito, molti sono i casi di bambini usciti dall'autismo, che sono riusciti a cambiare profondamente le loro caratteristiche di vita relazionale e sociale, conquistando autonomia e capacità che hanno sollevato i genitori da preoccupazioni di avere un figlio ingestibile.
Ed è qui che voglio fare un riferimento a ciò che ho detto riprendendo un libro di Sandra Lupi Macrì"MIO FIGLIO, UN ALIENO DAL PIANETA AUTISMO",nel quale si descrive la storia di una madre vissuta accanto al figlio Leonardo, autistico. La vita di un bambino diverso, che non parla, si agita, a volte urla e distrugge ciò che trova accanto a sé. Le vicissitudini per trovare un medico, uno specialista, uno psichiatra che aiuti in questa impresa immane. Una storia difficile che si conclude con un bilancio: "Ho fatto per Leonardo tutto quello che dovevo fare?"...
Ritengo ,infine,che bisogna fare tanto per queste persone,arricchire sempre più la volontà di distruggere questa malattia e rendere queste persone "normali"e a inserirli nel mondo che li circonda senza permettere loro di rimanere rinchiusi nella "bolla" che la vita ingiustamente ha voluto...
Francesca Sommella- Messaggi : 17
Data di iscrizione : 12.03.12
Età : 36
Località : Giugliano in Campania
- Messaggio n°64
2-04 giornata mondiale dell'autismo
Ad oggi grazie all’incontro con l’associazione AUTISMAIDONLUS e NUNZIA GIGLIO posso affermare di aver compreso cosa vuol significare autismo.
L’ autismo è un disturbo neurobiologico che impedisce il normale sviluppo del cervello che influisce sulla relazione e sulla comunicazione ( anni fa si presupponeva che derivasse dalla “mamma frigorifera” ovvero anaffettività della mamma nei confronti del bambino) .
Questa malattia è già presente nella fase fetale , ma se scoperta già in tenera età può recare progressi, quindi bisogna intercettarla ed incrementarla prima possibile.
C’è bisogno della collaborazione delle varie agenzie formative quali la famiglia, servizi socio sanitari, la scuola, la ricerca e creare un vero e proprio piano d’intervento
Intervenire in base ai diversi aspetti di autismo come:
AVOIDAND ovvero che tendono ad isolarsi e preferiscono sentire un certo senso di estraniazione dalla società.
O la sindrome di ASPERGER forma di autismo che spesso viene cambiata per eccentricità e tendono ad ossessionarsi da complessi ed hanno forti problemi di comunicazione.
Di quest’ultima sindrome ne era affetto Einstein che avrebbe mostrato chiari segni della sindrome soprattutto da piccolo, era un bambino solitario e spesso ripeteva in maniera ossessiva le stesse frasi. Aveva inoltre forti problemi di confusione nella lettura.
Riscontrarono anche in Newton tale sindrome, parlava con difficoltà, si immergeva così tanto nel suo lavoro da dimenticarsi di mangiare ed era scontroso con i pochi amici che aveva. E a peggiorare la situazione si aggiunsero anche depressione e paranoia.
Attualmente grazie alle varie ricerche e all’emancipazione della tecnologia è possibile accedere ai vari strumenti in grado di stimolare e aiutare a non far sentire estraniati alle persone con autismo. Uno strumento in particolare che vorrei fosse diffuso in Italia è il banchetto elettronico in modo tale da rendere partecipi e stimolare persone autistiche creando e continuando una efficace terapia anche in aula!
L’ autismo è un disturbo neurobiologico che impedisce il normale sviluppo del cervello che influisce sulla relazione e sulla comunicazione ( anni fa si presupponeva che derivasse dalla “mamma frigorifera” ovvero anaffettività della mamma nei confronti del bambino) .
Questa malattia è già presente nella fase fetale , ma se scoperta già in tenera età può recare progressi, quindi bisogna intercettarla ed incrementarla prima possibile.
C’è bisogno della collaborazione delle varie agenzie formative quali la famiglia, servizi socio sanitari, la scuola, la ricerca e creare un vero e proprio piano d’intervento
Intervenire in base ai diversi aspetti di autismo come:
AVOIDAND ovvero che tendono ad isolarsi e preferiscono sentire un certo senso di estraniazione dalla società.
O la sindrome di ASPERGER forma di autismo che spesso viene cambiata per eccentricità e tendono ad ossessionarsi da complessi ed hanno forti problemi di comunicazione.
Di quest’ultima sindrome ne era affetto Einstein che avrebbe mostrato chiari segni della sindrome soprattutto da piccolo, era un bambino solitario e spesso ripeteva in maniera ossessiva le stesse frasi. Aveva inoltre forti problemi di confusione nella lettura.
Riscontrarono anche in Newton tale sindrome, parlava con difficoltà, si immergeva così tanto nel suo lavoro da dimenticarsi di mangiare ed era scontroso con i pochi amici che aveva. E a peggiorare la situazione si aggiunsero anche depressione e paranoia.
Attualmente grazie alle varie ricerche e all’emancipazione della tecnologia è possibile accedere ai vari strumenti in grado di stimolare e aiutare a non far sentire estraniati alle persone con autismo. Uno strumento in particolare che vorrei fosse diffuso in Italia è il banchetto elettronico in modo tale da rendere partecipi e stimolare persone autistiche creando e continuando una efficace terapia anche in aula!
Flavia Cozzolino- Messaggi : 19
Data di iscrizione : 13.03.12
2 Aprile,gioranta mondiale dell'autismo.Alla domanda cos'è L'AUTISMO?Ognuno in aula ha cercato di dare una risposta,ma nessuno sapeva con precisione di cosa si trattasse.Grazie all'incontro con l'associazione AUTISM AID ONLUS,occasione offertaci dalla prof. e grazie alla lezione introduttiva di Nunzia,oggi questa tematica così delicata ci risulta più chiara.
L'autismo è un disturbo neurologico,ovvero una malattia neuroevolutiva che impedisce il normale sviluppo del cervello.Non esiste una forma specifica di autismo,esso comporta una serie di modalità,per le quali non vi è nessun tipo di cura...Anzi,è importante sottolineare questo aspetto,per poter dire che L'AUTISMO SI CURA CON LE PRSONE, e attraverso un intervento appropriato i sintomi possono ridursi,infatti la prognosi di un bambino con autismo dipende dalle capacità del sistema sanitario,scolastico e sociale di prenderlo in carico quanto più precocemente possibile.Importante è la collaborazione tra i quattro attori del "SISTEMA AUTISMO":
1.LA FAMIGLIA
2.IL SERVIZIO SOCIO SAITARIO
3.LA SCUOLA
4.LA RICERCA
Il solo lavoro di una di queste parti non basta,sarebbe una goccia nell'oceano.è necessario che ognuna di queste come è stato più volte sottolineato in aula,svolga la preopria funzione in sintonia con le alte...questo è un lavoro che va fatto INSIEME!!!!!!!!!!!
I soggetti autistici hanno bisogno di un accompagnamento nella loro vita,necessitano di servizi che li aiutino a vivere.Punto critico del funzionameto di questo sistema sono gli operatori professionali che siano,appunto in grado di supportare tali servizi,perchè il solo ruolo dei genitori non basta,questo può essere stimolante ma non sufficiente.
AUTIM AID ONLUS:Associazione nata il 4 ottobre 2004,per iniziativa di un gruppo di genitori di bambini affetti da disturbi dello spettro autistico,reduci da esperienze di lungo periodo maturate negli USA,presso il DAN MAMINO CENTER,Weston-FL.Tale centro nasce proprio per iniziativa di Dan Mamino,che può essere definito"IL MARADONA AMERICANO",che grazie alla sua disponibilità economica ha reso possibile questa struttura,unica al mondo!
Dall'incontro con alcuni membri dell'associazione,abbiamo potuto comprendere che sono tante le iniziative che si possono attuare per dare loro un aiuto,per favorire miglioramenti e sollecitarli,come il corso di nuoto o le attivtà laboratoriali di arte terapia svolte nella STANZA LUMINOSA,presso Villa Ammaturo(bene confiscato alla camorra).
Un aspetto che mi ha incuriosito molto ma che non è stato trattato in aula è la MUSICOTERAPIA per i bambino con autismo.Ho una sorella di 11anni,che frequenta un'accademia musicale,mi è capitato spesso di accompagnarla,ma un pomeriggio attendendo la fine della lezione,notai che da una stanza uscirono un gruppetto di bambini autistici,la maggior parte di loro piangeva,ricordo in particolare una bambina che non voleva che la mamma le mettesse il cappottino,e irrrequieta correva e urlava per tutta la sala.Tornata a casa,seppi che quei bambini facevano MUSICOTERAPIA IN GRUPPO.
Ma cos'è la musicoterapia???La musicoterapia per i bambini con autismo favorisce la comunicazione,favorisce una regolarità strutturale che è proprio quello di cui hanno bisogno.La musica viene utilizzata per alimentare la crescita dell'individo,per facilitare i rapporti intepersonali,per contribuire ala realizzazione di sè,ma soprattutto la musicoterapia non è un capire la musica,bensì è cogliere l'emotività che sta alla base di essa,in modo da sfruttarla a meglio.
Ho trovato interessante un'intervista di STEPHEN SHORE sulla musica.
STEPHEN SHORE è stato diagnosticato a 18 mesi con "sviluppo atipico con forti tratti autistici" e considerato troppo grave per essere trattato al di fuori da una istituzionalizzazione.Ora invece sta completando il corso di laurea in Scienze dell'Educazione speciale e lavora con bambini autistici. Fa parte del direttivo dell'ASA ed è Presidente dell'Associazione Asperger del New England.
"Le persone con autismo, tutte, fondamentalmente hanno problemi con l'ambiente, con gli stimoli dell'ambiente, gestire i suoni diversi e riuscire a concentrarsi. Steven è stato diagnosticato a 18 mesi e negli anni '60 la causa dell'autismo erano considerati i genitori, per cui è stato proposto di istituzionalizzarlo, cosa che i genitori hanno rifiutato di fare; sono partiti da quello che serviva a Stephen, quindi hanno lavorato con la musica, il movimento, l'imitazione e tutto quello che aveva a che fare col sensoriale.
Quello che lui dice di tutte le persone con autismo è che non si può dire certo quanto riusciranno a migliorare, ma è un dovere tentare di farlo: migliorare le varie aree significa dar loro buone possibilità di vita. Per la sua esperienza, la scuola pubblica è stata un disastro per le persone nello spettro e anche per lui lo è stato: spesso era lasciato solo in disparte...nella scuola media ha però potuto iniziare a sviluppare il suo interesse, la musica. Per Stephen tutte le persone con autismo dovrebbero suonare uno strumento, i quanto questo aiuta nelle relazioni con gli altri ma anche con la autostima. Lui dice una frase MOLTO IMPORTANTE:
NON E' IMPORTANTE STABILIRE QUALE INTERVENTO SIA IN ASSOLUTO IL MIGLIORE, MA QUALE E' IL MIGLIORE PER UN DETERMINATO BAMBINO INVECE CHE PER UN ALTRO.
Interessante è anche un articolo letto sul giornale LEGGO(ECCO L'ARTICOLO)
MUTO E AUTISTICO,DIVENTA CANTANTE E SI ESPRIME:
Un po' per gioco, un po' per caso, il venticinquenne Kyle Coleman è diventato un cantante. Ma non si tratta di un talento improvvisato qualsiasi, la storia di Kyle è straordinaria perché il ragazzo, a cui è stato diagnosticato l'autismo quando aveva tre anni, non è mai riuscito ad esprimersi se non con pochissime parole. Tutto è cominciato quando la madre, Caroline, lo ha portato a una sessione di musicoterapia, nel 2009. Da allora la musica terapeuta Carine Kelley gli ha fatto visita due volte a settimana, scoprendo così che per Kyle è molto più semplice esprimersi con le note che con le parole. «La sua personalità traspare nel suo modo di cantare e la sua fiducia in se stesso aumenta», ha commentato la madre.
Dopo aver realizzato che il figlio aveva un dono, la signora Coelman lo ha portato a Plymouth per vedere come si sarebbe comportato in uno studio di registrazione. Kyle ha così registrato la sua canzone preferita, "Monday, Monday" dei Mamas and Papas. Il proprietario dello studio è stato così impressionato dalle capacità di Kyle da suggerire la registrazione di un album di beneficenza.
Sono passati 18 mesi da allora, e per Kyle si avvicina il debutto. È la prima volta che una persona autistica registra e pubblica un album. La madre di Kyle è convinta che il figlio abbia ereditato la passione per la musica dal padre, musicista morto due anni fa in un incidente in moto.
Nell'album di Kyle ci sono nove cover e un pezzo inedito, scritto apposta per lui sul tema dell'autismo, ed è stato supportato dal National Autistic Society (NAS). Sarà pubblicato in coincidenza con la Giornata Mondiale dell' Autismo e sarà disponibile su Amazon e iTunes dal 2 aprile. Il ricavato andrà in benefic
L'autismo è un disturbo neurologico,ovvero una malattia neuroevolutiva che impedisce il normale sviluppo del cervello.Non esiste una forma specifica di autismo,esso comporta una serie di modalità,per le quali non vi è nessun tipo di cura...Anzi,è importante sottolineare questo aspetto,per poter dire che L'AUTISMO SI CURA CON LE PRSONE, e attraverso un intervento appropriato i sintomi possono ridursi,infatti la prognosi di un bambino con autismo dipende dalle capacità del sistema sanitario,scolastico e sociale di prenderlo in carico quanto più precocemente possibile.Importante è la collaborazione tra i quattro attori del "SISTEMA AUTISMO":
1.LA FAMIGLIA
2.IL SERVIZIO SOCIO SAITARIO
3.LA SCUOLA
4.LA RICERCA
Il solo lavoro di una di queste parti non basta,sarebbe una goccia nell'oceano.è necessario che ognuna di queste come è stato più volte sottolineato in aula,svolga la preopria funzione in sintonia con le alte...questo è un lavoro che va fatto INSIEME!!!!!!!!!!!
I soggetti autistici hanno bisogno di un accompagnamento nella loro vita,necessitano di servizi che li aiutino a vivere.Punto critico del funzionameto di questo sistema sono gli operatori professionali che siano,appunto in grado di supportare tali servizi,perchè il solo ruolo dei genitori non basta,questo può essere stimolante ma non sufficiente.
AUTIM AID ONLUS:Associazione nata il 4 ottobre 2004,per iniziativa di un gruppo di genitori di bambini affetti da disturbi dello spettro autistico,reduci da esperienze di lungo periodo maturate negli USA,presso il DAN MAMINO CENTER,Weston-FL.Tale centro nasce proprio per iniziativa di Dan Mamino,che può essere definito"IL MARADONA AMERICANO",che grazie alla sua disponibilità economica ha reso possibile questa struttura,unica al mondo!
Dall'incontro con alcuni membri dell'associazione,abbiamo potuto comprendere che sono tante le iniziative che si possono attuare per dare loro un aiuto,per favorire miglioramenti e sollecitarli,come il corso di nuoto o le attivtà laboratoriali di arte terapia svolte nella STANZA LUMINOSA,presso Villa Ammaturo(bene confiscato alla camorra).
Un aspetto che mi ha incuriosito molto ma che non è stato trattato in aula è la MUSICOTERAPIA per i bambino con autismo.Ho una sorella di 11anni,che frequenta un'accademia musicale,mi è capitato spesso di accompagnarla,ma un pomeriggio attendendo la fine della lezione,notai che da una stanza uscirono un gruppetto di bambini autistici,la maggior parte di loro piangeva,ricordo in particolare una bambina che non voleva che la mamma le mettesse il cappottino,e irrrequieta correva e urlava per tutta la sala.Tornata a casa,seppi che quei bambini facevano MUSICOTERAPIA IN GRUPPO.
Ma cos'è la musicoterapia???La musicoterapia per i bambini con autismo favorisce la comunicazione,favorisce una regolarità strutturale che è proprio quello di cui hanno bisogno.La musica viene utilizzata per alimentare la crescita dell'individo,per facilitare i rapporti intepersonali,per contribuire ala realizzazione di sè,ma soprattutto la musicoterapia non è un capire la musica,bensì è cogliere l'emotività che sta alla base di essa,in modo da sfruttarla a meglio.
Ho trovato interessante un'intervista di STEPHEN SHORE sulla musica.
STEPHEN SHORE è stato diagnosticato a 18 mesi con "sviluppo atipico con forti tratti autistici" e considerato troppo grave per essere trattato al di fuori da una istituzionalizzazione.Ora invece sta completando il corso di laurea in Scienze dell'Educazione speciale e lavora con bambini autistici. Fa parte del direttivo dell'ASA ed è Presidente dell'Associazione Asperger del New England.
"Le persone con autismo, tutte, fondamentalmente hanno problemi con l'ambiente, con gli stimoli dell'ambiente, gestire i suoni diversi e riuscire a concentrarsi. Steven è stato diagnosticato a 18 mesi e negli anni '60 la causa dell'autismo erano considerati i genitori, per cui è stato proposto di istituzionalizzarlo, cosa che i genitori hanno rifiutato di fare; sono partiti da quello che serviva a Stephen, quindi hanno lavorato con la musica, il movimento, l'imitazione e tutto quello che aveva a che fare col sensoriale.
Quello che lui dice di tutte le persone con autismo è che non si può dire certo quanto riusciranno a migliorare, ma è un dovere tentare di farlo: migliorare le varie aree significa dar loro buone possibilità di vita. Per la sua esperienza, la scuola pubblica è stata un disastro per le persone nello spettro e anche per lui lo è stato: spesso era lasciato solo in disparte...nella scuola media ha però potuto iniziare a sviluppare il suo interesse, la musica. Per Stephen tutte le persone con autismo dovrebbero suonare uno strumento, i quanto questo aiuta nelle relazioni con gli altri ma anche con la autostima. Lui dice una frase MOLTO IMPORTANTE:
NON E' IMPORTANTE STABILIRE QUALE INTERVENTO SIA IN ASSOLUTO IL MIGLIORE, MA QUALE E' IL MIGLIORE PER UN DETERMINATO BAMBINO INVECE CHE PER UN ALTRO.
Interessante è anche un articolo letto sul giornale LEGGO(ECCO L'ARTICOLO)
MUTO E AUTISTICO,DIVENTA CANTANTE E SI ESPRIME:
Un po' per gioco, un po' per caso, il venticinquenne Kyle Coleman è diventato un cantante. Ma non si tratta di un talento improvvisato qualsiasi, la storia di Kyle è straordinaria perché il ragazzo, a cui è stato diagnosticato l'autismo quando aveva tre anni, non è mai riuscito ad esprimersi se non con pochissime parole. Tutto è cominciato quando la madre, Caroline, lo ha portato a una sessione di musicoterapia, nel 2009. Da allora la musica terapeuta Carine Kelley gli ha fatto visita due volte a settimana, scoprendo così che per Kyle è molto più semplice esprimersi con le note che con le parole. «La sua personalità traspare nel suo modo di cantare e la sua fiducia in se stesso aumenta», ha commentato la madre.
Dopo aver realizzato che il figlio aveva un dono, la signora Coelman lo ha portato a Plymouth per vedere come si sarebbe comportato in uno studio di registrazione. Kyle ha così registrato la sua canzone preferita, "Monday, Monday" dei Mamas and Papas. Il proprietario dello studio è stato così impressionato dalle capacità di Kyle da suggerire la registrazione di un album di beneficenza.
Sono passati 18 mesi da allora, e per Kyle si avvicina il debutto. È la prima volta che una persona autistica registra e pubblica un album. La madre di Kyle è convinta che il figlio abbia ereditato la passione per la musica dal padre, musicista morto due anni fa in un incidente in moto.
Nell'album di Kyle ci sono nove cover e un pezzo inedito, scritto apposta per lui sul tema dell'autismo, ed è stato supportato dal National Autistic Society (NAS). Sarà pubblicato in coincidenza con la Giornata Mondiale dell' Autismo e sarà disponibile su Amazon e iTunes dal 2 aprile. Il ricavato andrà in benefic
Flavia Cozzolino- Messaggi : 19
Data di iscrizione : 13.03.12
Ragazze se siete interessate c'è proprio un video di Kyle Coleman...
Vi lascio il link perchè non riesco a caricare il video.
http://www.leggo.it/news/mondo/muto_e_autistico_diventa_cantante_si_esprime_con_la_musica_foto_video/notizie/169763.shtml
Vi lascio il link perchè non riesco a caricare il video.
http://www.leggo.it/news/mondo/muto_e_autistico_diventa_cantante_si_esprime_con_la_musica_foto_video/notizie/169763.shtml
Chiara Di Napoli- Messaggi : 14
Data di iscrizione : 13.03.12
Età : 35
Località : Napoli
- Messaggio n°67
Il mio amico Giuseppe
L 'autismo, chiamato originariamente Sindrome di Kanner, è considerato dalla comunità scientifica internazionale un disturbo che interessa la funzione cerebrale; la persona affetta da tale patologia mostra una marcata diminuzione dell'integrazione sociale e della comunicazione. Attualmente risultano ancora sconosciute le cause di tale manifestazione.Colpisce prevalentemente i soggetti maschili[4] con un tasso dalle due alle quattro volte (e a volte anche sei /otto volte) superiore rispetto al sesso femminile;[5] si manifesta quasi sempre entro i primi 3 anni di vita.
Io conosco da quando sono piccola un bimbo autistico (oramai ragazzo siccome ha 19 anni) che ha la casa al mare accanto alla mia,quindi non lo conosco bene ma vedendolo tutti gli anni ho potuto notare i cambiamenti da gigante che ha fatto....Sono sincera all'inizio avevo un po paura di lui perchè non sapevo che era autistico ma lo vedevo pazzo...poi i miei mi hanno spiegato e ho provato ad avere un approccio è stato complicatissimo ma Giuseppe aveva anche degli attacchi violenti certe volte sopratutto con la madre e con la sorella ma anche con gli estranei invece con me è sempre stato buono...è ovvio che non ci relazionavamo ma da 2 anni a questa parte mi saluta pure,non ci faccio un discorso però se ci vado vicino e dico "Buongiorno Giuseppe" lui mi risponde "Cià" non è una grande cosa ma già è qualcosa....
Però ascoltando la lezione sono rimasta un pò "sconvolta" perchè Giuseppe non sta ad un punto come ha spiegatola professoressa Nunzia Gallo però non so dare un perchè...non so se è colpa dei genitori o di una diagnosi ritardata...boh...
L'unica cosa spero che si possano fare altri passi in avanti in ambito scientifico in modo da aiutare sempre di più questi ragazzi.....
Io conosco da quando sono piccola un bimbo autistico (oramai ragazzo siccome ha 19 anni) che ha la casa al mare accanto alla mia,quindi non lo conosco bene ma vedendolo tutti gli anni ho potuto notare i cambiamenti da gigante che ha fatto....Sono sincera all'inizio avevo un po paura di lui perchè non sapevo che era autistico ma lo vedevo pazzo...poi i miei mi hanno spiegato e ho provato ad avere un approccio è stato complicatissimo ma Giuseppe aveva anche degli attacchi violenti certe volte sopratutto con la madre e con la sorella ma anche con gli estranei invece con me è sempre stato buono...è ovvio che non ci relazionavamo ma da 2 anni a questa parte mi saluta pure,non ci faccio un discorso però se ci vado vicino e dico "Buongiorno Giuseppe" lui mi risponde "Cià" non è una grande cosa ma già è qualcosa....
Però ascoltando la lezione sono rimasta un pò "sconvolta" perchè Giuseppe non sta ad un punto come ha spiegatola professoressa Nunzia Gallo però non so dare un perchè...non so se è colpa dei genitori o di una diagnosi ritardata...boh...
L'unica cosa spero che si possano fare altri passi in avanti in ambito scientifico in modo da aiutare sempre di più questi ragazzi.....
Ilaria cozzolino- Messaggi : 17
Data di iscrizione : 13.03.12
Fino alla lezione che abbiamo fatto in aula non conoscevo l'autismo. L'autismo è un disturbo neurologico dello sviluppo cognitivo e coinvolge 3 aree relazionale, comunicazione e autoregolazione.
Importante intervenire precocemente la diagnosi di solito si fa a 6 anni non è tardi ma neanche presto. una giusta diagnosi si fa a 16 18 mesi.
Esistono diversi tipi di autismo: autismo alto è il genio per eccellenza esempio Heistein; autismo medio e l'autismo basso un ritardo mentale ma non nelle attività accademiche. L'autismo colpisce un bambino su 150 nati e nella regione campania colpisce 55000 nati/anno
Il piano di intervento ideale coordina terapia/interventi con la collaborazione della famiglia, il sistema socio sanitario, la scuola e la ricerca scientifica.
I bambini con l'autismo hanno difficoltà ad relazionarsi con il mondo esterno.
In aula sono venuti i rappresentanti dell'associazione autismaidonlus che sono genitori di bambini autistici. Nel 2003 hanno costruito un centro in Italia, loro aiutano i bambini autistici con vari attività ad esempio il nuoto. Deve essere una grande soddisfazione dopo tanti sforzi vedere che il bambino riesce a fare progressi o addirittura a parlare.
Importante intervenire precocemente la diagnosi di solito si fa a 6 anni non è tardi ma neanche presto. una giusta diagnosi si fa a 16 18 mesi.
Esistono diversi tipi di autismo: autismo alto è il genio per eccellenza esempio Heistein; autismo medio e l'autismo basso un ritardo mentale ma non nelle attività accademiche. L'autismo colpisce un bambino su 150 nati e nella regione campania colpisce 55000 nati/anno
Il piano di intervento ideale coordina terapia/interventi con la collaborazione della famiglia, il sistema socio sanitario, la scuola e la ricerca scientifica.
I bambini con l'autismo hanno difficoltà ad relazionarsi con il mondo esterno.
In aula sono venuti i rappresentanti dell'associazione autismaidonlus che sono genitori di bambini autistici. Nel 2003 hanno costruito un centro in Italia, loro aiutano i bambini autistici con vari attività ad esempio il nuoto. Deve essere una grande soddisfazione dopo tanti sforzi vedere che il bambino riesce a fare progressi o addirittura a parlare.
Fabrizia Nosso- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 13.03.12
L’intervento tenuto in aula nell’ultima lezione mi ha colpita in modo particolare, in quanto in futuro mi piacerebbe intraprendere un percorso che mi permetta di occuparmi di bambini affetti dalla “Sindrome di Kanner “ oggi comunemente chiamato “Autismo”.
La Dott.ssa Paola Magri, responsabile del centro della ASL di Napoli sui disturbi dello spettro autistico, durante la scorsa lezione, insieme all’intervento dell’Ing. Minguzzi e dell’Avv. Vassallo mi hanno permesso di conoscere e capire tantissime cose riguardo questo disturbo neuro-biologico.
Innanzitutto per interagire in modo competente con persone affette da sindrome autistica è necessario conoscere non soltanto le tecniche ma in particolar modo l’approccio attraverso concrete strategie di intervento. I bambini con autismo non sono in grado di apprendere per via intuitiva neppure le cose che possono sembrarci più semplici e banali come per esempio salutare ed è per questo ed altri motivi che è importante nel momento in cui ci si pone di fronte ai casi di autismo, conoscerne con precisione la realtà psicologica.
Infine vorrei farvi leggere questa lettera scritta ad una “bambina speciale”:
“Cosa hai sentito finora del mondo attraverso l’acqua e la pelle tesa della pancia di mamma? Cosa ti hanno detto le tue orecchie imperfette delle nostre paure? Riusciremo ad accorgerci di te anche dai tuoi silenzi, a rispettare la tua crescita senza gravarla di sensi di colpa e di affanni? Riusciremo a stringerti senza che il nostro contatto sia richiesta spasmodica o ricatto d’affetto? Vorrei che i tuoi Natali non fossero colmi di doni segnati a volte sfacciati delle nostre assenze, ma di attenzioni. Vorrei che gli adulti che incontrerai fossero capaci di autorevolezza, fermi e coerenti: qualità dei più saggi. Mi piacerebbe che qualcuno ti insegnasse a inseguire le emozioni come gli aquiloni fanno con le brezze più impreviste e spudorate. Mi piacerebbe che la persona che più ti amerà possa amare il tuo congedo come un marinaio che vede la sua vecchia barca allontanarsi e galleggiare sapiente lungo la linea dell’orizzonte. E tu allora porterai quell’amore sempre con te, nascosto nella tua tasca più intima….”
Tutto questo dovrebbe permetterci di capire che basta vedere il mondo in modo diverso e non standardizzato, perché è sempre importante riconoscere la diversità dell’Altro perché è proprio l’Altro a farci conoscere la nostra diversità in un bellissimo scambio.
La Dott.ssa Paola Magri, responsabile del centro della ASL di Napoli sui disturbi dello spettro autistico, durante la scorsa lezione, insieme all’intervento dell’Ing. Minguzzi e dell’Avv. Vassallo mi hanno permesso di conoscere e capire tantissime cose riguardo questo disturbo neuro-biologico.
Innanzitutto per interagire in modo competente con persone affette da sindrome autistica è necessario conoscere non soltanto le tecniche ma in particolar modo l’approccio attraverso concrete strategie di intervento. I bambini con autismo non sono in grado di apprendere per via intuitiva neppure le cose che possono sembrarci più semplici e banali come per esempio salutare ed è per questo ed altri motivi che è importante nel momento in cui ci si pone di fronte ai casi di autismo, conoscerne con precisione la realtà psicologica.
Infine vorrei farvi leggere questa lettera scritta ad una “bambina speciale”:
“Cosa hai sentito finora del mondo attraverso l’acqua e la pelle tesa della pancia di mamma? Cosa ti hanno detto le tue orecchie imperfette delle nostre paure? Riusciremo ad accorgerci di te anche dai tuoi silenzi, a rispettare la tua crescita senza gravarla di sensi di colpa e di affanni? Riusciremo a stringerti senza che il nostro contatto sia richiesta spasmodica o ricatto d’affetto? Vorrei che i tuoi Natali non fossero colmi di doni segnati a volte sfacciati delle nostre assenze, ma di attenzioni. Vorrei che gli adulti che incontrerai fossero capaci di autorevolezza, fermi e coerenti: qualità dei più saggi. Mi piacerebbe che qualcuno ti insegnasse a inseguire le emozioni come gli aquiloni fanno con le brezze più impreviste e spudorate. Mi piacerebbe che la persona che più ti amerà possa amare il tuo congedo come un marinaio che vede la sua vecchia barca allontanarsi e galleggiare sapiente lungo la linea dell’orizzonte. E tu allora porterai quell’amore sempre con te, nascosto nella tua tasca più intima….”
Tutto questo dovrebbe permetterci di capire che basta vedere il mondo in modo diverso e non standardizzato, perché è sempre importante riconoscere la diversità dell’Altro perché è proprio l’Altro a farci conoscere la nostra diversità in un bellissimo scambio.
maria.vigna- Messaggi : 21
Data di iscrizione : 13.03.12
Età : 34
Località : boscotrecase
- Messaggio n°70
lab.2 Aprile-giornata mondiale dell'autismo
Ieri,2 aprile,si è celebrata la giornata mondiale dell’autismo e durante la lezione sono interventi alcuni membri dell’associazione autism aid onlus tra cui l'Ing. Minguzzi,l' avv. Vassallo e la dott. Paola Magri che oltre a spiegarci un pò come è nata questa associazione, i vari progetti che portano avanti e i corsi di formazione hanno cercato di farci dare una definizione dell’autismo e di definire il bambino autistico con tutte le sue caratteristiche. Devo dire che è stato davvero interessante questo incontro perché credo che ci ha aiutate a capire meglio questo mondo fatto di bambini speciali. L’autismo è una malattia, per certi versi,ancora misteriosa perché ad oggi non sono chiare le cause. Spesso la diagnosi arriva troppo tardi e si perdono delle occasioni importanti per aiutare il bambino,perché se diagnosticato in tempo è possibile mirare ad un miglioramento delle capacità di adattamento e quindi a significativi miglioramenti nelle loro condizioni di vita. Come ci hanno spiegato anche durante la lezione i membri dell’associazione,spesso quando arriva la diagnosi i genitori si sentono abbandonati in quanto non sempre ricevono il giusto aiuto. La famiglia deve essere aiutata e sostenuta in questo lavoro in modo da aiutare anche il bambino ad acquisire una serie di capacità e competenze che purtroppo non ha. Sfortunatamente sempre più spesso le famiglie di questi bambini non vengono aiutate in modo adeguato nel loro dramma quotidiano . Un bambino autistico è un bambino che non guarda negli occhi i propri genitori, rifiuta qualsiasi contatto fisico, non risponde se viene chiamato e tutto questo mette a dura prova i genitori che spesso, purtroppo, rinunciano ad avere un rapporto con lui. In altri casi ,invece, fortunatamente continuano a lottare https://www.youtube.com/watch?v=g37LIAVevEQ&feature=related ed è il caso di questa mamma che grazie all’aiuto di esperti ha conquistato ,dopo tanti sforzi ,lo sguardo di suo figlio e la sua attenzione e credo che questo ripaghi qualsiasi sacrificio fatto! Questi bambini così speciali,spesso vengono considerati diversi,ma così non è e voglio riportare l’esempio di Temple Grandin. Questa ragazza nacque in un periodo in cui la sindrome autistica era relativamente poco conosciuta. Essendole stato diagnosticato un danno cerebrale all’età di due anni, fu ospitata in una scuola materna strutturata per tali casi, dove a suo dire fu seguita da buoni insegnanti. Parecchi anni più tardi fu accertata come autistica. Grandin negli anni a seguire conseguì una laurea di primo livello in psicologia al Franklin Pierce College, successivamente si laureò in zoologia all’Università Statale dell’Arizona e completò poi il dottorato di ricerca in zoologia presso l’Università dell’Illinois. Sulla base della sua personale esperienza , ha invocato l’intervento ed il supporto di insegnamenti che possano risolvere le problematiche dei bambini autistici, combattendo comportamenti inadatti per altri più adeguati. Grandin è considerata un'importante attivista del movimento dei diritti delle persone autistiche. Il suo merito principale è stato quello di presentare il punto di vista delle persone autistiche, contribuendo in tal modo all’affinamento di metodologie di intervento più adatte a supportare le persone colpite da questa sindrome. Credo che l’esempio di questa donna possa farci capire come queste persone non siano poi così tanto lontane da noi e che è sbagliato considerarle diverse!
Anna Bianco- Messaggi : 28
Data di iscrizione : 12.03.12
L'incontro tenuto dall'Associazione Autism presieduto dall'Ing. Minguzzi, dall'avv. Vassallo e dal dott. Paola Magri è stato molto utile per chi come me non ava ben chiaro tutti gli aspetti dell’autismo L’autism aid onlus nasce da un gruppo di genitori che nel 2003,hanno pensato di unirsi per combattere insieme l’autismo e l’arretrateza di mezzi e strutture utili a questo fine.Nonostante questa mancanza da parte dello stato che dispone solo di poche attrezzature, i genitroi di questi bambini hanno dato un contributio grande ai loro figli ed a quelli che come loro soffrono di autismo….Dalle parole di quel genitore traspariva un amore incondizionato,una forza,una speranza ma al tempo stesso un esigenza di cambiamento!I bambini autistici non devono essere dimenticati, invece è ciò che capita spesso.Vorrei ringraziare chi aiuta questi bambini per la perseveranza che hanno nel loro lavoro e per l amore che investono per aiutarli.
Tra i tesi consigliati su internet, mi ha colpito " l'autismo e musica.modello floortime nei disturbi della comunicazione e delle relazioni"…io credo che la musica sia un fattore importante per questi bambini perché la musica è voglia di esprimere,di vivere di urlare al mondo di esserci e forse potrebbe rappresentare un grande aiuto per questi bambini!IO mi auguro che,essendo nel 2012,il sistema saniario italiano prenda dei giusti porvedimenti al riguardo perché ripeto gli autistici sono bambini,uomini e per questo hanno diritti come tutti e non possono essere dimenticati!
Tra i tesi consigliati su internet, mi ha colpito " l'autismo e musica.modello floortime nei disturbi della comunicazione e delle relazioni"…io credo che la musica sia un fattore importante per questi bambini perché la musica è voglia di esprimere,di vivere di urlare al mondo di esserci e forse potrebbe rappresentare un grande aiuto per questi bambini!IO mi auguro che,essendo nel 2012,il sistema saniario italiano prenda dei giusti porvedimenti al riguardo perché ripeto gli autistici sono bambini,uomini e per questo hanno diritti come tutti e non possono essere dimenticati!
Nadia Frascadore- Messaggi : 14
Data di iscrizione : 12.03.12
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha fissato per il 2 aprile 2012, la Giornata Mondiale dell’Autismo per ricordare, accanto alla gravità del problema, che questi bambini non sono “inferiori” agli altri. Al contrario, vanno accolti per la bellezza interiore che possono trasmetterci. Isolati in un mondo tutto loro, gli individui con autismo paiono indifferenti e distanti, incapaci di stabilire legami con gli altri. Le caratteristiche dei bambini affetti da autismo sono varie e diverse da soggetto a soggetto e per quanto ci siano dei quadri clinici che delineano i sintomi della patologia non esistono due bambini autistici uguali uno all'altro. Quello che accomuna molti bambini con questa patologia sono però le problematiche su cui i genitori chiedono delle risposte e desiderano dei miglioramenti, e cioè i problemi comportamentali ed il ritardo o l’assenza del linguaggio. Le caratteristiche dei bambini affetti da Autismo infatti sono l’alterazione della comunicazione verbale e non verbale, problemi nell’interazione sociale e presenza di comportamenti inadeguati.
SONO AFFETTO DA AUTISMO, ECCO COSA VORREI DIRTI
(di Angel Rivière, professore di psicologia evolutiva presso l'Università Autonoma di Madrid)
Aiutami a capire, organizza il mio mondo ed aiutami ad anticipare quello che succederà.
Dammi ordine, struttura, non il caos.
Non ti angosciare per me, o mi angoscerò anch'io, rispetta i miei ritmi. Se capisci le mie necessità e la mia maniera così particolare di capire la realtà troverai sempre il modo di entrare in relazione con me. Non ti scoraggiare,è nell'ordine naturale delle cose che continui a fare progressi.
Non mi parlare troppo, né troppo velocemente: le parole per me possono essere un carico molto pesante, non sono “aria” senza peso, come per te. Spesso non sono il modo migliore per comunicare con me.
Come gli altri, bambini o adulti, ho bisogno di condividere il piacere e riuscire in ciò che faccio mi gratifica, anche se non sempre ci riesco. Fammi sapere in qualche modo se ho fatto bene e aiutami ad agire senza errori. Quando faccio troppi errori mi succede come a te, mi irrito e finisco per rifiutarmi di fare ciò che mi chiedi.
Ho bisogno di più ordine di te, di capire in anticipo che cosa succederà. Dobbiamo patteggiare i miei rituali per convivere.
Per me è difficile capire il senso di molte delle richieste che mi vengono rivolte. Aiutami tu a capire. Cerca di chiedermi cose che abbiano un senso concreto e comprensibile per me. Non permettere che mi annoi o che rimanga inattivo.
Non essere troppo invadente. A volte voi persone “normali” siete troppo imprevedibili, troppo rumorose, troppo stimolanti. Rispetta le mie distanze, ne ho bisogno, ma non mi lasciare solo.
Se mi arrabbio, mi faccio del male, distruggo o mi agito eccessivamente, quando ho difficoltà a capire o a fare quello che mi stai chiedendo, i miei atti non sono rivolti contro di te. Faccio già fatica a capire le intenzioni degli altri, non mi attribuire cattive intenzioni!
Anche se è difficile da comprendere, il mio sviluppo non è assurdo, ha una sua logica: molti comportamenti che voi chiamate “alterati” sono il mio modo di affrontare il mondo dal mio modo speciale di essere e percepire.
Voi siete troppo complicati. Per quanto possa sembrarti strano, il mio mondo non è né complesso né chiuso è talmente aperto, senza veli né bugie, così ingenuamente esposto agli altri che sembra difficile da capire. Io non abito in una “fortezza vuota” ma in una pianura così sconfinata da sembrare inaccessibile. Sono molto meno complicato di voi persone “normali”.
Non mi chiedere di fare sempre le stesse cose, non esigere sempre la stessa routine: l'autistico sono io, non tu.
Non sono solo un autistico, sono un bambino, un adolescente, un adulto. Condivido molte delle cose dei bambini, degli adolescenti e degli adulti che voi chiamate “normali”. Mi piace giocare, divertirmi, voglio bene ai miei genitori, sono contento quando riesco a fare le cose bene. Ci sono molte più cose che ci possono unire di quante non ci dividano.
E' bello vivere con me. Ti posso dare tante soddisfazioni, come le altre persone. Possono capitare momenti in cui io, autistico come sono, sia la tua migliore compagnia.
Non mi aggredire con i farmaci. Se mi hanno prescritto medicinali, cerca di farmi controllare periodicamente da uno specialista.
Né i miei genitori né io abbiamo colpa di quello che mi succede. Non ne hanno nemmeno i professionisti che mi aiutano. Non serve a niente incolparsi a vicenda. A volte le mie reazioni e i miei comportamenti possono essere difficili da capire e da affrontare, ma non è colpa di nessuno. L'idea di “colpa” produce solo sofferenza, ma non mi aiuta.
Non mi chiedere prestazioni che non sono alla mia portata, chiedimi di fare ciò che mi riesce. Aiutami ad essere più autonomo, a capire meglio, a comunicare meglio, ma non mi dare un aiuto eccessivo.
Non devi cambiare la tua vita completamente perché convivi con una persona autistica. A me non serve che tu ti senta giù, che ti chiuda in te stesso, che ti deprima. Ho bisogno di essere circondato dalla stabilità e dal benessere emotivo per sentirmi meglio.
Aiutami con naturalezza, senza che diventi un'ossessione. Per potermi aiutare devi avere anche tu dei momenti di riposo, di svago, degli spazi tutti tuoi. Avvicinati a me, non te ne andare, ma non ti sentire costretto a reggere un peso insopportabile. Nella mia vita ho avuto momenti difficili, ma posso stare sempre meglio.
Accettami così come sono, non a condizione che io non sia più autistico: lo sono. Sii ottimista, ma senza credere alle favole o ai miracoli. La mia situazione normalmente va migliorando, anche se per ora non esiste guarigione.
Anche se per me è difficile comunicare e non posso capire le sfumature dei rapporti sociali, ho dei pregi rispetto a voi, che siete considerati “normali”. Mi è difficile comunicare, ma non inganno. Non capisco le sfumature sociali, ma non ho doppi fini né sentimenti pericolosi. La mia vita può essere soddisfacente se semplice e ordinata, tranquilla, se non mi chiedi continuamente di fare solo cose troppo difficili. Essere autistico è un modo di essere, anche se non è il modo normale, la mia vita può essere bella e felice quanto la tua. Le nostre vite si possono incontrare e condividere tante esperienze.
SONO AFFETTO DA AUTISMO, ECCO COSA VORREI DIRTI
(di Angel Rivière, professore di psicologia evolutiva presso l'Università Autonoma di Madrid)
Aiutami a capire, organizza il mio mondo ed aiutami ad anticipare quello che succederà.
Dammi ordine, struttura, non il caos.
Non ti angosciare per me, o mi angoscerò anch'io, rispetta i miei ritmi. Se capisci le mie necessità e la mia maniera così particolare di capire la realtà troverai sempre il modo di entrare in relazione con me. Non ti scoraggiare,è nell'ordine naturale delle cose che continui a fare progressi.
Non mi parlare troppo, né troppo velocemente: le parole per me possono essere un carico molto pesante, non sono “aria” senza peso, come per te. Spesso non sono il modo migliore per comunicare con me.
Come gli altri, bambini o adulti, ho bisogno di condividere il piacere e riuscire in ciò che faccio mi gratifica, anche se non sempre ci riesco. Fammi sapere in qualche modo se ho fatto bene e aiutami ad agire senza errori. Quando faccio troppi errori mi succede come a te, mi irrito e finisco per rifiutarmi di fare ciò che mi chiedi.
Ho bisogno di più ordine di te, di capire in anticipo che cosa succederà. Dobbiamo patteggiare i miei rituali per convivere.
Per me è difficile capire il senso di molte delle richieste che mi vengono rivolte. Aiutami tu a capire. Cerca di chiedermi cose che abbiano un senso concreto e comprensibile per me. Non permettere che mi annoi o che rimanga inattivo.
Non essere troppo invadente. A volte voi persone “normali” siete troppo imprevedibili, troppo rumorose, troppo stimolanti. Rispetta le mie distanze, ne ho bisogno, ma non mi lasciare solo.
Se mi arrabbio, mi faccio del male, distruggo o mi agito eccessivamente, quando ho difficoltà a capire o a fare quello che mi stai chiedendo, i miei atti non sono rivolti contro di te. Faccio già fatica a capire le intenzioni degli altri, non mi attribuire cattive intenzioni!
Anche se è difficile da comprendere, il mio sviluppo non è assurdo, ha una sua logica: molti comportamenti che voi chiamate “alterati” sono il mio modo di affrontare il mondo dal mio modo speciale di essere e percepire.
Voi siete troppo complicati. Per quanto possa sembrarti strano, il mio mondo non è né complesso né chiuso è talmente aperto, senza veli né bugie, così ingenuamente esposto agli altri che sembra difficile da capire. Io non abito in una “fortezza vuota” ma in una pianura così sconfinata da sembrare inaccessibile. Sono molto meno complicato di voi persone “normali”.
Non mi chiedere di fare sempre le stesse cose, non esigere sempre la stessa routine: l'autistico sono io, non tu.
Non sono solo un autistico, sono un bambino, un adolescente, un adulto. Condivido molte delle cose dei bambini, degli adolescenti e degli adulti che voi chiamate “normali”. Mi piace giocare, divertirmi, voglio bene ai miei genitori, sono contento quando riesco a fare le cose bene. Ci sono molte più cose che ci possono unire di quante non ci dividano.
E' bello vivere con me. Ti posso dare tante soddisfazioni, come le altre persone. Possono capitare momenti in cui io, autistico come sono, sia la tua migliore compagnia.
Non mi aggredire con i farmaci. Se mi hanno prescritto medicinali, cerca di farmi controllare periodicamente da uno specialista.
Né i miei genitori né io abbiamo colpa di quello che mi succede. Non ne hanno nemmeno i professionisti che mi aiutano. Non serve a niente incolparsi a vicenda. A volte le mie reazioni e i miei comportamenti possono essere difficili da capire e da affrontare, ma non è colpa di nessuno. L'idea di “colpa” produce solo sofferenza, ma non mi aiuta.
Non mi chiedere prestazioni che non sono alla mia portata, chiedimi di fare ciò che mi riesce. Aiutami ad essere più autonomo, a capire meglio, a comunicare meglio, ma non mi dare un aiuto eccessivo.
Non devi cambiare la tua vita completamente perché convivi con una persona autistica. A me non serve che tu ti senta giù, che ti chiuda in te stesso, che ti deprima. Ho bisogno di essere circondato dalla stabilità e dal benessere emotivo per sentirmi meglio.
Aiutami con naturalezza, senza che diventi un'ossessione. Per potermi aiutare devi avere anche tu dei momenti di riposo, di svago, degli spazi tutti tuoi. Avvicinati a me, non te ne andare, ma non ti sentire costretto a reggere un peso insopportabile. Nella mia vita ho avuto momenti difficili, ma posso stare sempre meglio.
Accettami così come sono, non a condizione che io non sia più autistico: lo sono. Sii ottimista, ma senza credere alle favole o ai miracoli. La mia situazione normalmente va migliorando, anche se per ora non esiste guarigione.
Anche se per me è difficile comunicare e non posso capire le sfumature dei rapporti sociali, ho dei pregi rispetto a voi, che siete considerati “normali”. Mi è difficile comunicare, ma non inganno. Non capisco le sfumature sociali, ma non ho doppi fini né sentimenti pericolosi. La mia vita può essere soddisfacente se semplice e ordinata, tranquilla, se non mi chiedi continuamente di fare solo cose troppo difficili. Essere autistico è un modo di essere, anche se non è il modo normale, la mia vita può essere bella e felice quanto la tua. Le nostre vite si possono incontrare e condividere tante esperienze.
elena capasso- Messaggi : 15
Data di iscrizione : 13.03.12
2 APRILE 2012:GIORNATA MONDIALE DELL'AUTISMO
Ho sempre avuto la curiosità di conoscere di persona un bambino autistico.Ne ho sentito parlare ma in realtà non ho mai avuto modo di incontrarli.A dire il vero non credevo che l'autismo fosse una vera e propria malattia ,forse perchè non mi piace definirla cosi.La parola autismo implica un ripiegamento su se stessi visto che autòs in greco significa prorpio se stesso;è un disturbo neuroloogico che impedisce il normale sviluppo del cervello gia in fase fetale quindi si nasce con questo problema.Questi bambini hanno difficoltà nel comunicare,relazionarsi col mondo esterno,si isolano,hanno uno sguardo assente,fissano dettagli particolari di un oggetto e si dice che siano piu bravi in matematica;Vivono in un mondo tutto loro e vorrei soltanto per un attimo poter entrare in questo mondo per vedere se è a colori,allegro,spensierato oppure triste e spento.Vorrei poter curare questi bambini,vorrei capire quale potrebbe essere il modo migliore per rapportarmi ad essi,per ottenere la loro fiducia.Mi è venuta in mente una miniserie che ho visto poco tempo fa intitolata:E POI C'è FILIPPO,CON NERI MARCORè che interpreta il ruolo di un ragazzo affetto dalla sindrome di Asperger,una forma d'autismo.Viene rappresentato come un ragazzo dall'intuito incredibile,con una grande memoria visiva e riesce,insieme al fratello,a risolvere molti casi;Inoltre emerge la cosiddetta ECOLALIA ,cioè la ripetizione di frasi prese da film che non c'entrano col contesto nel quale vengono dette.
Spero che la ricerca possa andare avanti e creare numerosi centri pubblici attrezzati per questi bambini e anche,magari,treovare una cura adeguata.Per il momento non ci resta che curarli con tutto l'amore che possediamo.
Ho sempre avuto la curiosità di conoscere di persona un bambino autistico.Ne ho sentito parlare ma in realtà non ho mai avuto modo di incontrarli.A dire il vero non credevo che l'autismo fosse una vera e propria malattia ,forse perchè non mi piace definirla cosi.La parola autismo implica un ripiegamento su se stessi visto che autòs in greco significa prorpio se stesso;è un disturbo neuroloogico che impedisce il normale sviluppo del cervello gia in fase fetale quindi si nasce con questo problema.Questi bambini hanno difficoltà nel comunicare,relazionarsi col mondo esterno,si isolano,hanno uno sguardo assente,fissano dettagli particolari di un oggetto e si dice che siano piu bravi in matematica;Vivono in un mondo tutto loro e vorrei soltanto per un attimo poter entrare in questo mondo per vedere se è a colori,allegro,spensierato oppure triste e spento.Vorrei poter curare questi bambini,vorrei capire quale potrebbe essere il modo migliore per rapportarmi ad essi,per ottenere la loro fiducia.Mi è venuta in mente una miniserie che ho visto poco tempo fa intitolata:E POI C'è FILIPPO,CON NERI MARCORè che interpreta il ruolo di un ragazzo affetto dalla sindrome di Asperger,una forma d'autismo.Viene rappresentato come un ragazzo dall'intuito incredibile,con una grande memoria visiva e riesce,insieme al fratello,a risolvere molti casi;Inoltre emerge la cosiddetta ECOLALIA ,cioè la ripetizione di frasi prese da film che non c'entrano col contesto nel quale vengono dette.
Spero che la ricerca possa andare avanti e creare numerosi centri pubblici attrezzati per questi bambini e anche,magari,treovare una cura adeguata.Per il momento non ci resta che curarli con tutto l'amore che possediamo.
carmela migliaccio- Messaggi : 14
Data di iscrizione : 13.03.12
Il 2 Aprile è stata la giornata mondiale sull'autismo, la lezione è stata dedicata infatti a questo tema molto particolare grazie all'incontro con alcuni esponenti dell'associazione Autism.Prima di questa lezione non conoscevo la definizione e le varie caratteristiche di questa malattia anche se in passato ho avuto modo di conoscere una bambina autistica. Quando ho conosciuto questa bambina anche io ero piccola avevo circa 8 anni, l'ho conosciuta in vacanza e la prima volta che la vidi ero molto impaurita perchè non parlava faceva solo dei piccoli versi muovendo il busto su e giù, vedendola però per un mese tutti gli anni riuscii ad avvicinarmi a lei e a non avere più paura, riuscii anche a darle un bacio nonostante a lei dava fastidio.Non è assolutamente vero che questi bambini sono inaffettivi anzi possono dare veramente tanta soddisfazione e tanta gioia.Non è neanche vero che la causa dell'autismo è data da un rapporto "inadeguato" con la madre, ma è un disturbo neurologico che impedisce il normale sviluppo del cervello e quindi si nasce con un cervello autistico.L'incomprensione è diventata per questi bambini una vera e propria "tortura",non percepiscono il mondo attraverso le parole e i gesti, ma si affidano alla loro spiccata ipersensibilità emotiva, con la quale riescono a leggere il nostro stato più profondo, per cui noi - per loro - siamo come dei "libri aperti". Un'ipersensibilità, però, che non consente di distinguere se un nostro turbamento ha a che fare con loro oppure no, cosicché anche se un nostro modo di fare ci può sembrare chiaro nei loro confronti, la loro interpretazione degli atti può produrre l'effetto contrario e portarli a considerarli come ostili.
Hanno la percezione che c'è qualcosa che non va e il comportamento del nostro corpo lo dimostra. Il corpo rigido, le espressioni facciali tirate, gli ormoni e anche l'odore della pelle inviano segnali negativi, che vengono percepiti come un pericolo, o come un voler "invadere il loro spazio", l'unico "regno" in cui riescono a trovare un rifugio sicuro.Volevo condividere il pensiero di un genitore che mi ha colpito molto e cioè: "Loro non sanno cosa sia la falsità o la convenienza e soprattutto non sono disposti a vivere il contatto con il nostro mondo, al costo di perdere la capacità di pensare o agire senza la propria espressività intenzionale. Sono persone speciali, sono molto meglio di noi cosiddetti normali.
Hanno la percezione che c'è qualcosa che non va e il comportamento del nostro corpo lo dimostra. Il corpo rigido, le espressioni facciali tirate, gli ormoni e anche l'odore della pelle inviano segnali negativi, che vengono percepiti come un pericolo, o come un voler "invadere il loro spazio", l'unico "regno" in cui riescono a trovare un rifugio sicuro.Volevo condividere il pensiero di un genitore che mi ha colpito molto e cioè: "Loro non sanno cosa sia la falsità o la convenienza e soprattutto non sono disposti a vivere il contatto con il nostro mondo, al costo di perdere la capacità di pensare o agire senza la propria espressività intenzionale. Sono persone speciali, sono molto meglio di noi cosiddetti normali.
mariana scamardella- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 13.03.12
Il 2 aprile si è celebrata in tutto il mondo la giornata dell’ Autismo promossa dall’assemblea generale delle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica. Inizio col dire che prima di questa lezione non mi erano ben chiare le informazioni che avevo su questa malattia, nel corso c’è stata la collaborazione dell’ Associazione Autism Aid Onlus con la presenza dell’ Ing. Minguzzi , Avv. Vassallo e la Dott.ssa Magri, i quali insieme a noi, hanno condiviso la loro esperienza circa l’Autismo. Sono stata colpita dalla presentazione del portavoce , colui che ha detto di essere, oltre che sostenitore della patologia ,un genitore proprio di un figlio autistico. Ha raccontato che, sia lui che altri genitori ,dopo aver scoperto la diagnosi dei loro bambini si sono trasferiti nell’ Oltreoceano ,in Florida ,in una delle strutture più importanti per il trattamento dei bisogni speciali dei bambini, ovvero il Dan Marino Center; tale centro, fondato appunto da Dan Marino, è cresciuto rapidamente e fornisce servizi neurologici per lo sviluppo dei bambini. Questa struttura, inoltre , coordina progetti di sensibilizzazione che includono delle organizzazioni educative, programmi di volontariato e organizzazioni di supporto per i genitori. L’autismo è una malattia frequente nei paesi industrializzati ; i suoi sintomi si percepiscono tra i 18 mesi e i 3 anni. Ogni giorno l’ Autismo colpisce un bambino su 88 ,stimando 55.000 casi per anno ,con incidenza numerica impressionante nell’ Occidente; l’impatto sociale dunque è enorme. Il problema è di carattere genetico ma non è dato sapere il motivo specifico. Per le mie incompetenze riguardo alla malattia,non sapevo dell’assenza di una cura farmacologica ma sono venuta a conoscenza che è possibile mirare a un miglioramento delle capacità di adattamento di queste persone. Deve esserci un sistema integrato di interventi ,composto da : diagnosi precoce ,congiunta a una chiara spiegazione alle famiglie ( poiché non c’è una campagna specifica di informazione ) , sostegno pratico e psicologico sia da parte delle famiglie che dal sistema sociosanitario ( quest’ultimo presenta delle problematiche per l’incapacità di organizzare attività di elaborazione , di ausili e di terapie ), coordinamento con gli Operatori , dare a loro strumenti adeguati per gestire la situazione. L’autismo è un gruppo di disturbi neurologici, tali disturbi possono manifestarsi in : difficoltà a stare con gli altri bambini ,difficoltà di apprendimento , opposizione ai cambiamenti, uso strumentale degli altri , atteggiamento fisico rigido ( non è che non sono affettivi ,ma hanno un profilo sensoriale particolare,per esempio percepiscono un abbraccio come qualcosa di intrusivo ), anche se quest’ultima caratteristica si presenta in minoranza. I bambini che parlano, lo fanno attraverso l’utilizzo di forme espressive verbali caratterizzate da ecolalia, cioè la ripetizione immediata di parole sentite anche utilizzando frasi dei film in maniera appropriata ; altri invece utilizzano un linguaggio sganciato dal contesto , inversione dei pronomi , per lo più parlano in terza persona , enunciati incomprensibili. Anche la scuola gioca un ruolo molto importante per la loro formazione ,tema molto delicato. I bambini con autismo sono una sfida per tutti ,ma per la scuola, così come è concepita in Italia, lo sono 100 volte di più. Tutti i bambini trascorrono gran parte del loro tempo a scuola, imparano mentre stanno seduti, a ricreazione, quando si scambiano opinioni tra di loro , imparano guardando e osservando. E IL BAMBINO CON L ‘AUTISMO? Per lui è diverso .Non impara in tutte le situazioni in cui gli altri apprendono , poiché ha bisogno che l’ambiente venga modificato. La scuola fa fatica a comprendere le sue esigenze, probabilmente perché abbandonata a se stessa, senza degli aggiornamenti pratici. Accogliere un bambino autistico vuol significa attuare un cambiamento, soprattutto mentale. Questa mia critica nasce dopo aver visto questo filmato.
Contenuto sponsorizzato
|
|