Parliamo delle cosiddette "barriere architettoniche" come l'ostacolo che ogni giorno la persona deve affrontare per svolgere le azioni quotidiane.Soltanto migliorando l'ambiente della persona è possibile diminuire le disabilità.L'handicap è lo svantaggio sociale dipendente dal contesto socioculturale che può essere aumentato,ridotto o annullato.In effetti sono sempre maggiori le barriere architettoniche con le quali il disabile è chiamato a confrontarsi quotidianamente,strade dissestate,mancanza di montascale,di sali scendi,mancanza di sostegno per disabili nei trasporti pubblici,abitazioni poco consone ai bisogni della persona con deficit.Si pensi alle strette porte del treno che ho già citato nell’ esercizio orologio, alla mancanza in alcune abitazioni di strutture come l'ascensore(ad esempio la mia casa), gran parte delle abitazioni non sono infatti allestite per un disabile,marciapiedi che non permettono ad una sedia a rotelle di passeggiare normalmente,ma come ho già detto purtroppo pochi si rendono conto dello svantaggio che il disabile percepisce poichè chi non vive in prima persona quest'esperienza riesce difficilmente a capire i reali problemi che queste persone incontrano anche nella semplice azione di salire o scendere un gradino!Bisognerebbe pensare con più attenzione a queste problematiche per evitare l'isolamento e l'esclusione sociale concludo citando questa frase del libro "La disabilità non è un mondo a parte ma una parte del mondo!"
-Anna Maria Murdaca nel suo testo "Complessità della persona e disabilità" mira alla ricostruzione di una nuova cultura della disabilità,alla rimodulazione del termine integrazione e alla comprensione delle reali condizioni di vita dei soggetti disabili.In effetti,il suo intento è quello di creare una nuova cultura e conoscenza della disabilità attraverso l'ottica della globalità;cioè guardare la persona nella sua totalità e complessità soffermandosi sulla sua evoluzione.L'obiettivo è la valorizzazione del soggetto attraverso il rispetto delle differenze e delle diverse identità.L'integrazione viene vista come un processo continuo volto a valorizzare al meglio le caratteristiche di ognuno descrivendo la persona per ciò che è e non per ciò che non è "Non si dovrebbe definire nessuno per sottrazione" La Murdaca si sofferma inoltre sul concetto di cura come progressiva emancipazione per la realizzazione delle aspettative della persona;l'integrazione che intende promuovere si basa sull'accoglienza di diverse identità,condivisione di valori etici...Importante è la relazione educativa che viene ad instaurarsi tra l'educando e l'educatore,L'educatore dovrà consentire la crescita della persona in tutte le sue dimensioni attraverso la creazione di una relazione educativa in cui progettare delle opportunità educative da offrire al disabile. La ricerca intende portare il disabile verso lo sviluppo della propria identità,autostima attuando un progetto di promozione personale atto a cogliere le disfunzioni comportamentali cognitive e ad innalzare la vita dei soggetti.Tutto è finalizzato a sollecitare nei disabili lo sviluppo di indipendenza e di emancipazione attraverso stili cognitivi individuali.Nel testo inoltre afferma l'importanza di ripensare ad una società con spazi di formazione per disabili attraverso la presa in carico,la messa in relazione e la comunicazione.Riporto l'intervento del laboratorio sulla relazione educativa come momento di formazione sia per l'educando che per l'educatore,poichè oltre all'educando che apprende grazie all'educatore,l'educatore può perfezionare le proprie tecniche.Questa figura è fondamentale in quanto rappresenta un modello,un punto di riferimento con l'obiettivo di condurre il soggetto verso dei cambiamenti positivi All'interno della relazione educativa è importante anche il legame affettivo come scambio di relazione e di valori,la pazienza,l'ascolto,l'attenzione alla diversità,la valorizzazione delle caratteristiche di ognuno.L'educatore deve mettere a proprio agio creando un rapporto alla pari senza differenze,in cui il soggetto si senta libero di esprimersi.Il percorso da seguire è:dialogo,reciprocità ed integrazione comunicativa.Ricordiamo ad esempio il setting svolto in aula tra l'educatrice che incontra un genitore e l'educatrice che incontra un'adolescente in difficoltà;in entrambe le situazioni esse si sono mostrate pazienti, cordiali,e disponibili.
Per quanto riguarda il disabile,l'educatore deve mettere in atto programmi specifici per far emergere le caratteristiche del disabile,attuare programmi mirati su un piano di pari opportunità con i normodotati.Non mettendo in risalto le mancanze,ma evidenziando le potenzialità del soggetto.Ciò che caratterizza la relazione è la volontà di costruire un rapporto di reciprocità poichè la relazione educativa si costruisce con l'altro e per l'altro.
-Remaury, Lipovetsky e Braidotti sono coloro che si occupano della tematica del corpo e soprattutto del corpo della donna,che come sappiamo oggi è sempre più sotto ai riflettori.La concezione odierna del corpo è molto cambiata rispetto a quella che si aveva in passato,l'ideale di bellezza femminile greco-romano valorizzava le curve,i fianchi e le proporzioni;oggi invece il modello a cui tutti sembrano attingere è la magrezza che è diventata un vero e proprio modello di perfezione.L'mmagine del corpo perfetto è trasmessa soprattutto dai media che ogni giorno invadono il nostro quotidiano trasmettendo e inculcando ideali di bellezza sbagliati.La televisione fornisce informazioni alimentari scorrette provocando gravi disturbi psicofici ai danni di chi ascolta.Remaury afferma che la donna si sente in dovere di coltivare la bellezza poichè sente il bisogno di essere bella.Nella sua opera "Il gentil sesso" afferma che tutti siamo diretti verso la perfezione perseguendo un triplice obiettivo:giovinezza,bellezza e salute.Egli ci parla del corpo trasfigurato ovvero legato all'immagine della perfezione corporea, grazie anche ai progressi della scienza,del corpo esatto che compire progressi verso la perfezione e che appare come modello dominante e infine del corpo liberato dalla malattia,dal peso e dal tempo.Lipovetsky ne "La terza donna"afferma che la donna nasconde la sua sottomissione ai modelli dominanti imposti e strutturati e i valori tra cui può scegliere sono quelli di eterna giovinezza,perfetta bellezza e salute.In"Madri Mostri e Macchine" Rosi Braidotti ci parla della donna come capace di deformare nella maternità il proprio corpo che diventa nell'immaginario maschile qualcosa di orribile:mostro e madre allo stesso tempo.La Braidotti propone alla donna di incarnare la macchina cioè creare un legame tra femminismo e tecnologia.Per quanto riguarda il laboratorio svolto in classe sull'uso delle protesi estetiche ribadisco anche qui il mio disaccordo poichè non serve a niente avere un corpo magro e slanciato e poi essere privi di virtù interiori come l'onestà,la bontà e l'intelligenza.Ammetto l'uso della chirurgia estetica laddove ce ne sia un reale bisogno;indubbiamente la causa di tutto questo sono i media e la televisione (riporto la frase dell intervento)"che continuano a trasmettere ed inculcare stereotipi e messaggi sbagliati sull'utilizzo e sul concetto di CORPO."E' l'essere diversi che ci rende unici per questo bisogna smettere di omologarsi e cominciare ad essere se stessi!