TammaroAlessia89 Dom Mar 18, 2012 10:21 pm
il mio primo approccio alle barriere architettoniche è avvenuto alcuni anni fa,in modo insolito,ovvero aiutando a fare i compiti a mio fratello che frequentava un istituto per geometri,quindi un argomento per loro molto importante. Ricordo bene che da subito restai basita di me stessa, e di quanto fino a quel momento avessi sottovalutato o addirittura ignorato quel problema. Spesso penso a tutte quelle persone che nascono con delle malformazioni,e sin da piccoli devono fronteggiare delle condizioni molto difficili,ma mi soffermo su quei casi in cui le persone nascono sane, e poi per qualche motivo, una mallattia, un incidente, le loro vite cambiano del tutto. Mi viene ad esempio in mente, Annalisa Minetti,che è diventata non vedente all'età di 18 anni. Lei, come tanti altri, che mi hanno sempre portato a chiedere quanto sia faticoso svolgere anche le cose più banali e ovvie: andare in bagno, farsi una doccia,scendere delle scale(specialmente quelle a chiocciola)attraversare in strada,o per chi ha la carrozzina, passare in luoghi stretti o prendere delle cose in alto. Purtroppo viviamo in un'epoca dell'indifferenza,e dell'egoismo,e del sentirsi sicuri solo perchè il problema non ci tange in prima persona ,e perchè non ci è capitata una sorte simile. Se l'ART 3 della Costituzione Italiana sancisce l'uguaglianza di tutti i cittadini,senza distinzioni,è bene riflettere allora che tutti dobbiamo poter partecipare effettivamente alla normale vita sociale,politica,ed economica.Sicuramente la democrazia, è piena di belle leggi, dal tono molto persuadente,ma è giusto che queste leggi più che decantate,vengano soprattutto applicate.E' davvero inammissibile che nel 2012 ci siano persone che non possono spostarsi con i mezzi pubblici, e che molte siano obbligate ad essere accompagnate sempre da qualcuno. Tutti devono poter accedere ai vari ambiti e ambienti della vita;e la legge deve impegnarsi per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche,in modo serio e concreto. Insieme alla legge tutti i cittadini devono essere educati e sensibilizzati, a considerare l'altro nella sua unicità e totalità, ricordando sempre che siamo tutti esseri umani,portatori di doveri e diritti. il vero sbaglio che corriamo è sottolineare ai loro occhi, l'essere diversi,e guardarli stupidamente con gli occhi della compassione; i disabili non devono avere priorità o priovilegi, loro devono poter avere integrazione e accessibilità!
Orologio:
Tracciare una giornata tipo, non è semplice, poichè ogni giorno ho degli orari diversi. Solitamente mi alzo presto, mi preparo la colazione, vado in bagno, mi lavo, mi vesto e esco di casa per raggiungere l'università. Se dovesse fare un disabile, ad esempio uno in carrozzina, le mie stesse azioni, avrebbe difficoltà a preparasi la colazione, in quanto i mobili erano troppo alti anche per me fino a qualche anno fa. Avrebbe problemi anche nel lavarsi, in quanto non abbiamo la doccia e la vasca adatte,e avrebbe difficoltà nell'entraci e poi nel farlo. Per quanto riguarda il mio appartamento è al primo piano, quindi dovrebbe scendere "solo" 6 scalini, ma sprovvisti di montascale, quindi altro problema per chi non è accompagnato. Raggiungo poi l'università in autobus,metropolitana e funiculare, e il problema nascerebbe per il disabile nel momento di prendere il pullman poichè, non credo di aver mai visto nella mia zona uno di questi mezzi dotati di pedana. In metro invece ci sono gli ascensori, direi abbastanza capienti e poi la funicolare in alcune fermate ha un apposito passaggio,con discesa, e in altre fermate ho visto un montascale. L'università è attrezzata per fronteggiare i loro problemi con ascensori e montascale, ma non tutte le aule sono raggiungibili, poichè si trovano in piani con scale molto ripide,senza attrezzature,quindi ogni corso dovrebbe svolgersi in specifici piani. Poi ritorno a casa con lo stesso tragitto. Da quando frequento l'università non pratico più sport, per motivi di tempo,quindi nel pomeriggio studio,stando diverse ore seduta,in serata ceno e trascorro le ore successive o guardando un film o al computer,quindi al mio pari un disabile potrebbe trascorrere il resto della giornata non incontrando grosse difficoltà.