Pedagogia della disabilità 2012

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Pedagogia della disabilità 2012

Pedagogia della disabilità (2012)- Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti


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    francesca de falco


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    Messaggio  francesca de falco Dom Mar 25, 2012 5:49 pm

    Diverso , mostro, disabile , tutte parole ke se analizzate hanno lo stesso significato.. e quella ke mi ha fatto pensare di piu è "DIVERSO"...xkè esiste questa parola??? sono solo 4 lezioni che abbiamo fatto ma credo che tutte siete d'accordo quando dico che la prof in qst 4 lezioni ci ha sensibilizzato cosi tanto che tutte qst parole nn devono avere nessun significato... noi possiamo essere diversi nel vestire nel ragionare e fin qui sono d'accordo ma qnd alla parola diverso associamo una persona cn difficoltà...no nn sn d'accordo siamo tt uguali ...
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    mariaidaferraro


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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) - Pagina 6 Empty Laboratorio n.4 - La mappa degli stereotipi

    Messaggio  mariaidaferraro Dom Mar 25, 2012 5:53 pm

    L’ultimo laboratorio ha posto al centro del dibattito il valore delle parole. Purtroppo molto spesso vengono usati senza consapevolezza i termini menomazione, disabilità, handicap, restrizioni, perché le classificazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità non hanno un’ampia diffusione nell’opinione pubblica. Il confronto con le colleghe è stato un importante momento di riflessione: tutte eravamo concordi sul fatto che a volte si usano delle parole con superficialità ed è stato interessante confrontare le nostre opinioni e cercare un punto d’incontro tra visioni diverse.
    La visione delle scene salienti del film “Indovina chi viene a cena?” mi ha fatto riflettere su come la storia si ripeta: il film è degli anni ’60, eppure il razzismo, il pregiudizio, l’integrazione, l’accettazione sono tematiche di grande attualità. E il film contiene un messaggio importante: sono le nuove generazioni che possono realizzare dei cambiamenti radicali, perché la giovane età consente una visione del mondo semplificata e più pura. Quando il figlio si rivolge al padre dicendo “Tu sei mio padre e io sono tuo figlio. Ti voglio bene, te ne ho sempre voluto e te ne vorrò sempre. Ma tu ti consideri ancora un uomo di colore, mentre io mi considero un uomo” sintetizza perfettamente il sentimento di uguaglianza tra gli uomini. Se un concetto così semplice fosse radicato in tutti noi, se davvero tutti ci sentissimo parte di un’unica umanità e abbandonassimo per sempre i pregiudizi il mondo sarebbe un posto migliore.
    Tra le parole proposte nel sondaggio ho scelto il termine “diverso”, perché è utilizzato in tanti contesti diversi e può avere vari significati. Spesso viene utilizzato in toni negativi, per offendere qualcuno, per emarginarlo, per isolarlo. Ma quando penso a questa parola mi domando: diverso da chi? Da cosa? Non riesco a definire la normalità rispetto alla quale una persona possa essere definita diversa. Ognuno di noi è diverso e io lo trovo stupendo: ognuno ha un suo carattere, i suoi sogni, le sue passioni, i suoi interessi, le sue aspirazioni. Ognuno di noi, visto da vicino, è “diverso”.
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    Messaggio  Valentina Gaudioso Dom Mar 25, 2012 7:29 pm

    In classe abbiamo riflettuto sull'importanza delle parole per dire disabilità.
    Grazie a questa lezione, ho imparato due cose importanti: la prima è che le parole deficit, disabilità e handicap non sono sinonimi e che quindi non si possono sostituire tra loro, (ognuna di queste parole ha un significato ben preciso); la seconda è che bisogna "pesare" le parole quando si parla, per evitare di usare vocaboli non corretti.
    Abbiamo parlato anche dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che ha fatto una classificazione delle malattie a tre livelli: menomazioni, disabilità e handicap.
    Conoscendo il GIUSTO significato delle parole, capiamo quindi che chiamare handicap per indicare qualsiasi tipo di malattia, è una cosa sbagliata. A mio parere nel linguaggio che usiamo "facciamo (molto spesso) di tutta l'erba un fascio" e non classifichiamo bene le parole.
    Durante la lezione abbiamo anche fatto e consegnato un esercizio: La mappa degli stereotipi.
    Sinceramente, le mie compagne ed io, l'abbiamo ritenuto un esercizio impegnativo perchè pensavavamo che molte delle parole elencate fossero intercambiabili e quindi abbiamo avuto difficoltà nello scrivere per ogni parola un suo significato. Siamo andate un pochino in panico quando abbiamo letto la parola "paraplegico" perchè non conoscevamo il significato, infatti siamo state "costrette" a scrivere: "non lo so".
    Molto bello è stato anche il film che abbiamo visto: "Indovina chi viene a cena?"
    parla di una ragazza bianca americana, cresciuta in un'agiata famiglia, si innamora di un uomo di colore, il dottor John Prentice, che aveva conosciuto alle Hawaii. I due innamorati decidono di sposarsi ma lui, esige prima l'approvazione dei genitori di lei.
    Il film si conclude con un commuovente monologo del padre di lei che, dopo tante discussioni con la figlia, la moglie, il parroco e la governante, si convince di non avere alcun diritto di opporsi alla felicità di due persone che si amano e che nel loro amore hanno già la forza per vincere l'incomprensione e i pregiudizi.
    In classe mentre vedavamo il film (che oltretutto non avevo mai visto) riflettevo sul perchè discriminare un uomo solo in base al colore della pelle?
    avere un pregiudizio su qualcuno di "diverso da noi" è una cosa che non concepisco perchè SIAMO TUTTI ESSERI UMANI e abbiamo tutti gli stessi diritti.
    Purtroppo il pregiudizio è la condanna già pronunciata prima del processo.
    Infine partecipando al sondaggio ho riflettuto alla parola "diverso" e mi sono chiesta: "Chi è il diverso?"
    Automaticamente ho pensato alla disabilità, all'omosessualità ma anche semplicemente ad una persona che non segue la moda e si veste diversamente, oppure un ragazzo che ha il gesso e ha problemi con le moltepliche barriere architettoniche che ci circondano.
    A mio parere la diversità è qualcosa da accettare sia per sè stessi, che per gli altri. Non deve spaventarci nè la nostra, nè quella altrui. Se fossimo tutti uguali, nn si farebbe un solo passo avanti (esempio nella tecnologia).
    Io penso che dentro di noi ci sia uno stato conflittuale col quale conviviamo ogni giorno, spesso si vorrebbe essere più schietti oppure semplicemente diversi da ciò che in realtà siamo.
    Purtroppo in una società che si spinge verso la globalizzazione e l'integrazione, è sempre più frequente il tema della diversità che oltretutto è un tema molto vasto e delicato.
    infine "il diverso" ha sempre fatto discutere e credo che le persone debbano giudicare in base a quello che uno è dentro (personalità, carattere) e non per la sua diversità.
    Fabiola Mangini
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    Messaggio  Fabiola Mangini Dom Mar 25, 2012 7:36 pm

    Nella quarta lezione ci siamo soffermati sulle parole utilizzate nel campo della disabilità poiché molti,tra cui io, facciamo confusione tra: deficit,disabilità ed handicap. Subito dopo si è parlato delle varie classificazioni susseguitesi negli anni, elaborate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità(Oms), fino al manuale di classificazione ICF ( Classificazione Internazionale del Funzionamento della Disabilità e della Salute) che sostiene che la disabilità è una condizione di salute derivata da un contesto sfavorevole. Dopo queste interessanti spiegazioni la docente ci ha proposto la visione di un filmato e un esercizio da svolgere in piccoli gruppi: il filmato conteneva varie sequenze del film dal titolo: « Indovina chi viene a cena » , capolavoro del cinema antirazzista degli anni sessanta, tema ancora oggi attualissimo. Tante sono ancora oggi le persone,tra cui miei cari amici, che si soffermano sul colore della pelle senza conoscere la persona nella sua globalità e questo mi è capitato proprio un anno fa quando nel mio paese sono arrivati un gruppo di ragazzi africani, afghani accolti in una casa famiglia. Quando questi ragazzi nei primi giorni passeggiavano per le strade, entravano nei supermercati e nei bar, molti commenti negativi ed offensivi ho sentito fare nei loro confronti, fino a quando questi e in particolare uno di nome Paul, che è diventato un mio grande amico, si sono fatti conoscere. Sono fantastici, unici e in particolare Paul, ivoriano e orfano di diciassette anni, capace trasmette una gioia di vivere immensa nonostante la sua situazione, a differenza di altri più timidi, ama uscire, giocare a carte, andare a scuola, mangiare con me e il mio fidanzato. Ogni giorno mi arricchisce sempre di più, con ciò che dice e ciò che fa. Io lo adoro e il colore della sua pelle mi è sempre piaciuto.
    Nella esercitazione da fare in gruppo dovevamo completare la definizione di alcune parole. Quella che più mi ha fatto riflettere è stata Diverso, in quanto spesso si associa questa parola a chi ha dei problemi fisico-psichici e purtroppo per fini razziali, quando in realtà TUTTI siamo DIVERSI l’uno dall’altro, a partire dal colore dei capelli, degli occhi ecc; è proprio la diversità a renderci umani.

    Volevo aggiungere una foto di Paul ma non la carica . Peccato !!!



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    Messaggio  Ilenia Caiazza Dom Mar 25, 2012 8:56 pm

    Queste lezioni sono sempre più interessanti e diverse da tutte le altre... Mi fanno riflettere Su delle piccole cose che ormai diamo quasi per scontato... Le parole... Quante persone danno peso o pensano prima di parlare?? Penso pochissime. Ma con il video visto a lezione, dal sondaggio fatto in gruppo mi ha fatto pensare... Le parole vanno pesate e soprattutto prima di.parlare dobbiamo conoscere il significato e le differenze tra una parola ed un'altra..! Lezioni imperdibili.
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    Messaggio  Valentina Paolillo Dom Mar 25, 2012 9:08 pm

    Anche questa lezione mi ha portato a riflettere su una questione importante e cioè sull'importanza delle parole.Come sostiene Canevaro la scelta delle parole va fatta con ponderazione,sono molto importanti.Quante volte utilizziamo una parola che sembri sia simile ad un altra ma che in realtà ha un altro significato??..perchè spesso siamo superficiali o comunque ignoriamo che una parola più contenere tante sfumature che la portano a diversificarsi da un altra.In particolare ci siamo soffermati sulle parole disabilità,deficit e handicap.Mi ha fatto molto piacere comprendere il vero significato di queste parole in quanto spesso anche io tendevo ad usarle come sinonimi o a nn comprendere il loro vero significato.Nella seconda parte del corso abbiamo visto una parte del film "Indovina chi viene a cena?" diretto da Stanley Kramer e ambientato negli anni '60.Questo film parla di una ragazza bianca americana che si innamora di un medico afroamericano e i due decidono di sposarsi ma ad ostacolarli ci sono le proprie famiglie.A colpirmi in particolar modo è stata la frase detta dal figlio al padre "Tu ti consideri sempre un uomo di colore io mi considero un umomo".Emerge espicitamente il tema del razzismo dove i bianchi pensano di essere superiori ai neri e viceversa..Purtroppo penso che ancora oggi questo tema sia ancora presente..ho sentito e spero che non sentirò ancora per molto frasi come: "E che pensano le persone di..?" oppure "Che figura ci facciamo con..?".E con questo mi collego anche con l'ultima parte del laboratorio dove a colpirmi particolarmente è stata la parola "diversità".Tutta l'esperienza formativa di ciascun essere umano è costantemente attraversata e costellata da continue presenze dell'ALTRO.Entrare in relazione con l'altro innegabilmente vuol dire entrare in contatto con un'altra identità, cioè con qualcuno che è "diverso" da me. E attraverso questo gesto, oltre a sviluppare maggiore coscienza della mia identità, io posso diventare più ricco, dell'alterità riconosciuta.La presenza del cosiddetto "diverso" nella società come a scuola genera conflitti, mette in crisi il normale funzionamento del sistema e condiziona in modo forte la formazione e la crescita dei singoli, tanto più se si tratta di bambini.La "diversità" è cioè spesso vista in chiave negativa, come "minaccia" della propria identità e per questo la presenza dei "diverso" frequentemente genera sentimenti di paura, ansia, sospetto.Se si riuscisse invece a percepire la "differenza" non come un limite alla comunicazione, ma come un "valore",l'incontro con l'altro potrebbe essere in certi casi anche scontro, ma non sarebbe mai discriminazione.Siamo sempre più pieni di pregiudizi che ci condizionano fortemente e che nascono da quando si è bambini..infatti è importante partire da questa fase per poter formare nel migliore dei modi e senza pregiudizi o stereotipi l'uomo in quanto il bambino è più aperto ad apprendere e più ingenuo..meno capace di farsi influenzare in maniera totale dalla società.Secondo il mio parere come ho scritto anche nell'esercizio svolto in aula,il diverso non esiste..quello che può essere diverso per te per me non lo è,e viceversa..inoltre penso che siamo TUTTI uguali.

    https://www.youtube.com/watch?v=F2AitTPI5U0&ob=av2
    Il tema del razzismo mi ha fatto subito pensare a questa splendida canzone di Michael Jackoson intitolata "black or white" e concludo con una frase di questa canzone "It don't matter if you're black or white" (Non è un problema se tu sei nero o bianco).

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    Messaggio  alessia maruzzella Dom Mar 25, 2012 10:28 pm

    Durante la lezione di giovedi si e parlato di disabile,diverso,mostro,straniero e paraplegico, io ritengo che queste persone siano cittadini come tutti noi, che hanno gli stessi diritti e doveri, le stesse ragioni di condurre una vita tranquilla, non perché magari sono di colore nero, giallo o rosso, o perché sono costretti a vivere su una sedia a rotelle, o perché non sentono non vedono devono essere definiti diversi da noi, non devono essere guardati con gli occhi di persone che hanno un colore diverso da noi oppure hanno problemi fisici, diversi sono persone che usano un linguaggio non piacevole nei loro confronti,e li guardano con occhi diversi. Viviamo in un mondo dove purtroppo regna ancora il razzismo, ci sono molte persone che non riescono neanche a dire un semplice buon giorno, a una persona che loro ritengono diversa per il colore di pelle, nel mondo non ci sono colori non per forza i bianchi sono buoni e tutto il resto sono dei mostri, non e cosi.
    Oggi in aula abbiamo anche visto una breve parte del film:indovina chi viene a cena? Un film che racconta l’amore di una ragazza bianca che e intenta a sposare un medico di colore nero, i genitori sono sconvolti all’annuncio che la loro figlia voglia sposare questo ragazzo, ma anche i genitori di John (ragazzo) invitati a cena dai Drayton non nascondono il loro disappunto. Sono i due padri ad opporsi con maggior convinzione contro il matrimonio, però alla fine Matt padre della ragazza rivede la sua posizione e benedice l’unione fra i due giovani. E quindi ha superato per il lui problema del colore della pelle e ha permesso alla figlia di unirsi con il matrimonio all’uomo che la ragazza riteneva giusto per lei.
    Il girotondo e una foto molto significativa per me, sta ad indicare che diversi bambini del mondo di diverse culture ,si incontrano e insieme si prendono per mano senza far nessuna distinzione e noi grandi dovremmo prendere come esempio loro, dovremmo prenderci per mano e senza pregiudizi dobbiamo lottare per un mondo migliore. Per quanto riguarda la scelta della seconda foto e stata casuale perché girando per il web l’ho vista e mi ha colpita e subito ho pensato di inserirla nel forum, per me questa foto esprime tutto questi due bambini che sorridono e si abbracciano rendono l’idea come si può essere felici,amici anche non essendo dello stesso colore,LA PACE INCOMINCIA DA TE.

    Un altro argomento affrontato riguarda I disabili che non devono essere visti come dei poveretti non devono essere usati dei termini dispregiativi, perché loro sono persone normali,hanno il pieno diritto di vivere la propria vita senza che qualcuno li possa magari offendere, spesso si utilizzano termini che feriscono,e non va bene loro hanno una loro vita possono svolgere sport,possono passeggiare, possono scherzare e sorride,e hanno il pieno diritto di lavorare. Spesso camminando per strada sento parlare dei bambini e avvolte sento che fra amici usano la parola down e ciò a me non piace, io sono cresciuta in una famiglia dove questa parola non e mai stata usata, abbiamo sempre rispettato i disabili persone con la sindrome di down ho di colore diverso, quindi penso che spesso quando sento dire queste cose il problema sia in famiglia, perché i bambini per me sono privi di colpe, loro sono delle spugne e assumono tutto ciò che viene detto quindi se un padre o una madre o un'altra persona usa un linguaggio non molto pulito, loro automaticamente in seguito useranno le stesse parole che hanno sentito, e quindi automaticamente guardano con occhi diversi non provano a conoscere a stringere amicizia con questi ragazzi, spesso tendono a isolari non facendoli integrare nel proprio gruppo, spesso vengono presi di mira, vengono fatti scherzi non piacevoli, vengono risi dietro e loro li fanno sentire diversi, ma loro non sono diversi sono uguali a noi, vanno trattati come persone normali perché lo sono. Diversi siamo tutti, infatti quando penso alla parola diverso penso al mondo perché ogni persona e diversa da un'altra per lati caratteriali, e fisici, infatti io spesso uso una frase o meglio un detto il mondo e bello perché siamo tutti diversi.
    Per quanto riguarda il lavoro che abbiamo svolto in aula sono molto soddisfatta perché ci siamo confrontate fra di noi e ogniuno ha espresso il proprio parere, e in più ci ha portato anche a conoscere persone nuove perché almeno nel mio gruppo non ci conoscevamo.
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    Messaggio  DE STEFANO ANGELA Dom Mar 25, 2012 11:45 pm

    DIVERSO...PER MOLTI IL DIVERSO è UNA PERSONA DA UN COLORE DI PELLE DIFFERENTE DALLA NOSTRA...MA PER ME, DIVERSI SIAMO TUTTI NOI...OGNUNO è DIFFERENTE DALL'ALTRO...ED E' PROPRIO L'ESSERE DIVERSI CHE CI RENDE UNICI...

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    Messaggio  RaffaellaPagano1990 Lun Mar 26, 2012 9:19 am

    Il diverso..Ma diverso da chi?
    Oggi in classe si è parlato della differenza tra disabile e diverso..
    Con il termine disabile si indicano alcune persone ke hanno una disabilità.
    Con il termine diverso si indicano persone che in più alla disabilià hanno altro Es.colore della pelle.
    Credo che tutti gli esseri umani debbano essere trattati e chiamati allo stesso modo,perchè tutti possono non-riuscire in qualcosa e non perchè alcuni di loro si trovano senza braccia,senza gambe o hanno un colore della pelle diversa dalla nostra devono essere discriminati o devono far avere degli atteggiamenti di pietismo a qualcuno..
    Trovo in particolar modo stupenda una delle frasi che la Prof. ha aggiunto nel libro:
    "RICORDA SEMPRE CHE SEI UNICO,ESATTAMENTE COME TUTTI GLI ALTRI"..
    Questa lezione è stata molto interessante in quanto io non credo nel diverso..
    Sembra strano che in una società che tende alla globalizzazione ci siano ancora fenomeni di discriminazione, di giudizio del diverso..
    Per molte persone il diverso non è solo il disabile, ma anche l'omosessuale, l'uomo con un colore di pelle diverso dalla nostra,il colore che non risponde ai “canoni ,da noi fissati, della normalità”.
    Oggi in classe la Prof. ha fatto vedere un video:indovina chi viene a cena?Lo trovo un film molto interessante e romantico(O meglio dire una parte del film)..
    Tutti abbiamo visto l'amore di quei due ragazzi,ma solo perchè lui era di colore Nero non potevano amarsi,ed erano destinati alla tristezza eterna..
    Ma perchè alcune persone fanno la differenza?Noi che abbiamo in più a loro?
    Perchè nelle scuole incontriamo ragazzini che hanno bisogno del sostegno e si devono vedere cose cosi orrende(Come quelle persone senza cuore,senza niente in quel cervello) ragazzini che non sono stati educati e devono prenderli in giro..Chi sono loro per far soffrire una persona?Una persona come NOI!!!
    Un nero anche se perfettamente integrato nella società è guardato dalla gente con sospetto, mal giudicato e si assumono nei suoi confronti atteggiamenti di diffirenza. Quindi non basta dire che queste persone sono integrate nella società,nella scuola o con la gente che crede di essere "NORMALE"...
    Cerchiamo di cambiare le mentalità chiuse della gente cosi persone come noi(che devono avere i nostri stessi diritti)possano essere definitivamente accettati..
    Devo un grazie alla Professoressa Florina Briganti per il sondaggio in aula..
    Grazie a questo ho potuto confrontarmi con persone della mia università ed è stato oltre che interessante anche molto divertente.
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    Messaggio  Rita Esposito Lun Mar 26, 2012 9:53 am

    Gli stereotipi e i pregiudizi hanno da sempre influenzato i rapporti tra persone di culture diverse. Anche se non si ha un personale pregiudizio ci si lascia influenzare da quello degli altri. Le diversità, così come anche gli handicap, sono una creazione dell' essere umano. L' handicap infatti è proprio l' ostacolo che non permette ad una persona con deficit di portare avanti una determinata attività. Questo avviene perchè noi (società) non diamo alle persone con deficit gli strumenti di cui hanno bisogno per riuscirci. La diversità invece risiede nelle differenze di atteggiamenti, credenze e religioni tra culture diverse. Ciascuna cultura però,spesso, cade in una sorta di etnocentrismo, dove si pensa che la propria cultura sia quella giusta,quella migliore. Durante il film abbiamo visto come inizialmente le famiglie dei due innamorati si opponevano alla loro unione,per paura del giudizio delle altre persone.Solo dopo hanno cambiato idea.A me personalmente ha colpito la frase che diceva che i due avrebbero portato un forte cambiamento, sarebbero stati un nuovo inizio. Nella seconda parte della lezione abbiamo svolto un esercizio di gruppo per riflettere su alcune tematiche. Questo esercizio ci ha permesso di confrontarci sui significati che attribuiamo ad alcune parole. Personalmente ho trovato molto difficile definire il diverso. Per me la diversità risiede solo nella differenza che esiste tra persona e persona, in quanto uniche nella loro diversità.
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    Messaggio  veronicagiordano Lun Mar 26, 2012 10:03 am

    1 Oggi in aula abbiamo discusso sulle definizioni e classificazioni delle differenze dei termini "disabilita menomazione handicap".....negli anni 70 icd si parlava di disabilita'in termini di malattia.Negli anni 80 icd fu sostituito dall'icdh in cui si parlava di menomazione come perdita o anormalita' a causa di strutture o di funzioni psicologiche o fisiologiche ....nella 3 classificazione degli anni90 si parla di condizioni di salute che deriva da un contesto favorevole o sfavorevole della societa'....quindi la disabilita non e solo una malattia nono si identifica con lo stato di salute ,si inizia a parlare dell'ambiente della persona.Puo' nascere l'handicap se la societa'pongono il soggetto in una situazione di svantaggio.il contesto sociale puo'creare la condizione di handicap.
    2 Il vidio osservato in aula e la rappresentazione della diversita'che persiste nella mente di ogni uno di noi,oncor oggi
    3 PRIMA non avevo mai riflettuto sui termini in cui definivo o parlavo di una persona con disabilita',nonavevo mai dato peso a queste significative differenze terminologiche ..nelvidio invece non mi ritengo tra quelle persone con dei limiti di giudizio e di stereotipo.
    3 MOLTO BELLO IL LAVORO FATTO IN AULA .....molte differenze con le colleghe ma significativo per il confronto..bello
    4 LA parola che mi ha fatto piu'riflettere e HANDICAP che consideravo relazionato non all'ambiente ma alla oersona stessa con disabilita.....
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    Messaggio  Valentina Caponigro Lun Mar 26, 2012 10:04 am

    A lezione si è discusso sull'importanza delle parole e sulla classificazione esistente tra deficit, handicap e disabilità.Debbo dire che è stata una lezione interessante sotto diversi punti di vista: innanzitutto mi ha fatto scoprire cose che non conoscevo,m'ha aperto gli occhi la mente e il cuore, secondariamente mi ha spinto a riflettere sul fatto ke spesso si utilizzano termini impropri o si tende ad osservare queste persone con gli occhi della "pena o della pietà" ed è forse proprio questo lo sbaglio,si corre il rischio di aumentargli il disagio anzichè ridurlo.E' il contesto sociale purtroppo a determinare le condizioni di tali difficoltà.Sta di fatto che,a prescindere dalle minori o maggiori gravità di condizioni,sono da considerare persone come noi,oserei dire MIGLIORI perchè traggono il meglio della vita pur essendo sfortunati,a differenza nostra.
    A lezione abbiamo visto "indovina che viene a cena?",esempio molto significativo dell'ignoranza che ha dilagato e purtroppo ancora oggi continua a dilagare sulla questione della razza,del colore della pelle,del razzismo.Questo è stato ed è,a mio avviso,uno dei mali più pericolosi della nostra società e per cui non riesco a trovare una soluzione logica.Basti pensare alla schiavitù dei neri o agli Ebrei,che,solo per una questone economica,sono stati classificati,umiliati e torturati in base ad inferiorità e superiorità di razza.Sono stata al campo di concentramento di Auschwitz:posso dire che quello che si prova a vedere gli oggetti esposti non si può spiegare,addirittura nel vedere alcune scarpine di bambini provai un senso di rabbia talmente forte da scoppiare in lacrime.Figuriamoci ad averlo provato,non oso immaginare e posso semplicemente dire che chi ha compiuto tutto ciò è stato un MOSTRO.Qui mi collegherei all'esercizio svolto in aula,l'attività di gruppo è stata interessante,il confrontarsi con punti di vista differenti è importante per l'allargamento della mente.La parola che appunto m'ha suscitato delle perplessità è stata MOSTRO:io non l'ho intesa come deformità fisica o altro,l'ho subito associata a quelle persone "normali" che compiono degli atti immondi,quali il pedofilo,lo stupratore,chi tortura i cani magari.Non ho manco per un attimo pensato a dei disabili con deformità per esempio.PER QUESTE PERSONE NON PROVO PIETà,PROVO SOLO SCHIFO.
    Infine posso aggiungere che secondo me fin quando ci saranno persone razziste,di qualsiasi tipo,non potremo mai dire di essere in una società "evoluta ed avanzata".
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    Messaggio  simona micillo Lun Mar 26, 2012 11:24 am

    La lezione di oggi ci ha fatto molto riflettere su quanto sia importante l'uso corretto delle parole.Abbiamo analizzato tre concetti fondamentali:Deficit,Handicap e Disabilità.Ammetto che prima di oggi facevo abbastanza confusione fra questi tre concetti,o meglio non sapevo quale fosse la loro effettiva differenza.In tutto ciò che noi argomentiamo è necessario il corretto uso delle parole,sopratutto quando si tratta di termini come questi...è risaputo le parole feriscono!
    Svolgere l'esercizo "la mappa degli steriotipi" è stato interessante e anche divertente,devo dire che all'inizio non capivo l'utilità del suo svolgimento,ma concluso tutto l'esercizio,ho notato che mi è stato utile per il chiarimento di molti termini,alcuni dei quali non sapevo il significato.Tra le parole elencate,quella sulla quale mi sono più fermata a rifelttere è stata la parola "DIVERSO"...diverso è colui che non la pensa come me,diverso è colui che è emarginato,diverso è l'uomo di colore,diversi siamo tutti noi!Una parola alla quale a primo impatto sono riusicita senza neanche pensarci ad attribuire un'infinità di significati.In qst lezione abbiamo anche gurdato un video che mostrava una scena del film "Indovina chi viene a cena?"...l'argomento trattato è la guerra familiare scaturita dall'assurda notizia di un matrimonio misto!Il video si incentra sul dialogo fra il giovane e suo padre...c'è stata una frase che mi ha maggiormente colpito...il padre:"perchè ti consideri ancora un'uomo di colore?" il figlio:"io mi considero un'uomo!".Bhè penso che questa frase dice tutto!!Non è importante il colore della pelle,la città di provenienza o il sesso,l'amore è un qualcosa che va oltre...Dio ci ha insegnato ad amare,e non chi amare!
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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) - Pagina 6 Empty Mappa degli stereotipi 22/03/2012

    Messaggio  anna flaminio Lun Mar 26, 2012 3:05 pm

    Il tema principale di questa lezione sono state le parole, più precisamente dare loro il peso che meritano, in questo caso specifico abbiamo affrontato i termini deficit, disabilità e handicap; occorre ricordare alla società che questi non sono termini intercambiali e quindi è imprtante metterli a conoscenza dell' OMS(Organizzazione mondiale della Sanità)che appunto classifica ed evidenzia le conseguenze delle malattie.
    Apparentemente poteva essere un esercizio molto banale, ma riflettendoci a molto significato poichè spesso usiamo parole inappropriate senza pensare il peso e il dolore che possano scaturire in una persona, quindi è importante avere una giusta consapevolezza di ciò che si dice e del peso che ha ogni singola parola ancor di più se si fa parte di un mondo come quello della disabilità.Grande contributo lo ha dato anche il video che ci è stato proposto e si tratta del film "indovina chi viene a cena?" , in questo film risalta il sentimento per eccellenza quello che muove il mondo cioè l'amore, l'amore che supera ogni barriera alzata e dovuta alla differenza di età, al colore della pelle, la razza etc... ma non dimentichiamo che queste barriere non esistono ma sono semplicemente il frutto della nostra mente e dei nostri pregiudizi quindi apriamoci alla libertà, cosa che questi pregiudizi limitano, limitano le possibilità degli altri ma soprattutto le nostre.
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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) - Pagina 6 Empty Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)

    Messaggio  Micaela Crescenzo Lun Mar 26, 2012 3:36 pm

    Ilaboratori credo siano una tecnica innovativa ed efficace per coinvolgere noi studenti totalmente nell'argomento.Ogni lezione che passa mi ritrovo a riflettere su molti aspetti della mia quotidianeità che prima facevo con naturalezza ed ora guardo diversamente, apprezzandone ogni semplice gesto quotidiano.
    A parte questa riflessione, oggi si è affrontato il tema degli stereotipi.il mondo e la gente vive di stereotipi e noi stessi ne viviamo ma bisogna distaccarsene per renderci liberi dai pregiudizi.Abbiamo visionato una clip con le scene migliori di "indovina chi viene a cena" il quale vede come protagonisti due giovani ragazzi, prossimi al matrimonio ke si ritrovano a presentare il rispettivo partner alle famiglie, c'è solo un minimo particolare lui è un ragazzo di colore!!! Negli anni '60 il matrimonio tra coppie miste rappresentava quasi un sacrilegio, ma poi il film alla fine ci fa capire quanto un discorso così superficiale sia inutile, infatti mi ha colpito molto una frase pronunciata dal padre della ragazza che dice che l'unico reato che i ragazzi potrebbero compiere sarebbe solamente quello di non sposarsi nonostante i sentimenti che provano.
    La parola che durante il laboratorio a lezione mi ha più affascinato è stata "diverso" credo che sia un termine così generico e ricco di sfumature che sia impossibile trovarne una definizione standard...in fondo tutti siamo diversi e tutto ciò che non rispecchia la nostra normalità lo vediamo estraneo da noi, il mio obiettivo è proprio quello di cercare di capire giorno per giorno il diverso da me e usarlo come fonte di arricchimento per me stessa!!!! cheers
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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) - Pagina 6 Empty Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)

    Messaggio  valeria scognamiglio Lun Mar 26, 2012 3:50 pm

    In classe abbiamo avuto modo di riflettere sul significato delle parole.. Termini come "Disabile" "Diverso" che a mio parere si eguagliavano in realtà hanno accezioni diverse e le lezione è stata molto esaustiva a tal riguardo. Ci siamo poi soffermati sui termini mostro,paraplegico,straniero,tutte parole che sottintendono un principio di discriminazione da parte di chi li guarda. Il lavoro di gruppo è servito a confrontarci su queste parole-chiave e ad arrivare alla conclusione che l'uomo portatore o meno di disabilità è UN UOMO! Questa è stato il tema che ha animato il dibattito. Abbiamo poi approfondito il tema attraverso la visione del film "indovina chi viene a cena" ,un elaborato che mette in scena la pratica del razzismo estremo nei confronti di un uomo di colore. Ma il razzismo non è solo questo... I motivi che alimentano la logica discriminatoria riguardano la razza ma non solo..dalla cultura alla lingua,dal colore della pelle al modo di vestire. Nella società odierna si pratica il razzismo anche tra i giovani che umiliano ed escludono i loro coetanei solo perchè non indossano abiti firmati oppure perchè non portano lo stesso taglio di capelli. Purtroppo nelle nuove generazione vige l'omologazione.. basta voltarsi indietro per notare che i giovani sono fatti con lo stampino! Basterebbe bendarsi gli occhi e tapparsi la bocca affinchè tutti potessero sentirsi semplicemente uomini,indipendentemente dall'esteriorità! Abbattiamo le barriere mentali!
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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) - Pagina 6 Empty disabile

    Messaggio  filomena mosca Lun Mar 26, 2012 3:55 pm

    La parola che più mi ha fatto pensare è stata la parola disabile.Disabile è una persona affetto da disfunzione motorie,inoltre i disagi sociali possono anhe colpire la sfera psicologica.Questa parola mi colpisce particolarmente perchè molte persone nei confronti delle persone disabile si comportano con un atteggiamento di petiesmo e con grande desiderio di solidarietà.Ma ciò che dobbiamo capire, soprattutto per quanto mi riguarda, perchè un giorno vorrei diventare un educatrice è che la parola solidarietà non indica fare beneficenza, ma quello di cercare di aiutare la persona a essere più autonoma. Quindi ad avere maggiore emancipazione,grazie al nostro sostegno.
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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) - Pagina 6 Empty "Il significato delle parole...il diverso...lo straniero"

    Messaggio  ERIKA IARNONE Lun Mar 26, 2012 4:16 pm

    L’ultima lezione è stata improntata sull’importanza che hanno le parole nel campo della disabilità ed è stato messo in evidenza la confusione linguistica che comunemente facciamo tra i termini DEFICIT, DISABILITA’ ed HANDICAP. Tre termini, questi, che spesso erroneamente utilizziamo come sinonimi ma che in realtà hanno dei significati, ciascuno, specifici e diversi. Questo è importante perché ci aiuta a riflettere su quanto ci affidiamo allo stereotipo sociale, che non è altro che un meccanismo di difesa dalla paura che può scaturire dal rifiuto di specchiarsi in un’ immagine che non accettiamo e abbandoniamo, di conseguenza, ciò che realmente le parole vogliono significare. Ho ricavato da questa lezione che addirittura con una parola come handicappato, che per noi risulta una semplice connotazione che utilizziamo per far riferimento ad una persona con handicap, in realtà può far nascere o aumentare l’handicap in un soggetto che ha un deficit. Ciò che più ha suscitato in me delle emozioni è la frase:” Non bisogna mai definire qualcuno per sottrazione”, questo significa che parlando di disabilità le persone non si caratterizzano per ciò che non sanno fare, ma per la loro capacità di sentire, di agire e di pensare nel loro modo specifico e personale. Dunque è importante dare il giusto peso alle parole e soprattutto conoscerne il vero significato per non cadere in errori! In aula, dopo la parte teorica sull’importanza delle parole, è stato presentato il video di un film famoso, “Indovina chi viene a cena”,un film che pone l’attenzione sul “diverso”. L’amore, la forte voglia di stare uniti per tutta la vita nel vincolo del matrimonio, che riempie la quotidianità di due ragazzi di razza e colore della pelle diversi John e Gioia,lui nero e lei bianca, danno loro la forza e l’instancabile resistenza di difendere il loro sentimento contro tutti quelli che contrastano il loro desiderio di sposarsi. “In 16-17 stati d’America sareste considerati dei criminali” afferma il padre di John riferendosi alla relazione che c’è tra i due ragazzi. Il modo di guardare Gioia dei genitori di John e il modo di guardare John dei genitori di Gioia è scontroso, infastidito, uno sguardo di rifiuto di accettare che una persona così “diversa” diventerà parte della famiglia. In questo caso “il rifiuto del diverso da sé” scaturisce non solo dalla paura comune di entrare in contatto con qualcosa di completamente sconosciuto,che non rientra nei propri schemi mentali e sociali ma anche dalla paura dell’opinione pubblica: “Hai pensato a quello che dirà la gente su questa relazione?” dice il padre di Gioia rivolgendosi alla moglie. L’errore in cui inciampano persone come i genitori dei due ragazzi è quello di rimanere nel circolo vizioso del senso comune, ossia di considerare gli uomini non in quanto tali bensì in base al colore della pelle o alla loro razza. A tal proposito è opportuno citare ciò che in una scena del film dice John a suo padre: “Tu ti consideri ancora “UN UOMO NERO”, mentre io mi considero semplicemente un uomo”. Dopo aver visto il video e aver riflettuto sulle mie impressioni, è stato presentato un esercizio da svolgere in gruppi da 1 a 5 persone e che era composto da diversi svolgimenti. Tra questi ciò che più mi ha fatto riflettere è stato quello di indicare almeno 3 stereotipi che esistono sullo “STRANIERO”. Io, insieme alle mie due colleghe, ho indicato 3 stereotipi:
    1. Una persona che mette paura;
    2. Una persona che ha difficoltà ad inserirsi nella nuova società;
    3. Una persona che crea delinquenza nella società ospitante non rispettando le regole di quest’ultima.
    È comune,infatti, un atteggiamento di diffidenza della persona autoctona nei confronti dello straniero, ma questo è soltanto un meccanismo di difesa, a mio parere sbagliato, che gli autoctoni usano per tenere a bada la paura che suscita l’incontro con qualcosa di completamente diverso, di sconosciuto, questo perché gli esseri umani hanno paura e tentano di scappare da tutto ciò che non conoscono. Come già ho accennato pocanzi, l’atteggiamento diffidente delle persone autoctone è a mio parere sbagliato poiché esse, così facendo, non fanno altro che considerare soltanto il loro punto di vista tralasciando il fatto che in realtà gli stranieri costituiscono una categoria molto debole perché non solo per loro, come si può immaginare, è difficile lasciare il proprio paese in cui ci sono i propri affetti e viaggiare senza un’identità perché costretti a farlo senza documenti, ma trovano anche molti ostacoli, molte difficoltà nell’inserirsi nella nuova società. Gli autoctoni, dunque, con la loro diffidenza giustificata dalla loro paura, non fanno altro che accentuare le difficoltà ostacolando queste persone che sono in cerca di un posto più sicuro del loro paese dove poter migliorare la qualità della vita della propria famiglia. Il più delle volte, per aggiunta, si cade in generalizzazioni ossia, poiché si sentono casi di stranieri delinquenti, si ricorre ad eguagliare lo straniero al delinquente sostenendo la tesi “STRANIERO = DELINQUENTE”. Questo è purtroppo un errore che fa buona parte della società che ospita gli stranieri.
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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) - Pagina 6 Empty Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)

    Messaggio  valeriaminucci Lun Mar 26, 2012 4:48 pm

    La lezione di oggi si apre con la frase di Canevaro :"LE PAROLE SONO IMPORTANTI".La scelta delle parole infatti va fatta con ponderazione,perchè ad esse è fondamentale dare il giusto peso.Non bisogna fare confusione tra deficit,disabilità ed handicap. Utilizzare termini impropri e fare confusioni linguistiche può essere un modo per aumentare l'handicap anzichè ridurlo. Ci è stato proposto di svolgere un lavoro di gruppo in aula riguardo la mappa degli stereotipi questo lavoro credo che ha aiutato tutte a confrontarci sui diversi modi di vedere le cose rispettando l'idea altrui. Altro punto della lezione è stata la visione del film "Indovina chi viene a cena" un film attuale nel tema trattato il "diverso" colui che viene discriminato ed allontanato per il suo colore della pelle. Ma perchè giudicare una persona solo dal suo colore della pelle???? è proprio in questo video dove la differenza è segnata dall'appartenenza ad una razza diversa. Questo tema del diverso per il colore della pelle è un fattore di discriminazione ancora al giorno d oggi nella nostra società complessa e globalizzata; ciò che molte persone non comprendono o fanno finta di non comprendere è che la diversità è una ricchezza ed è ciò che ci rende unici!!!
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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) - Pagina 6 Empty Re: lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE)

    Messaggio  francesca anello Lun Mar 26, 2012 5:12 pm

    'Il mio sogno è che i miei quattro bambini possano vivere un giorno in una nazione dove non saranno giudicati dal colore della loro pelle,ma dal contenuto del loro carattere' Martin Luther King Ecco cosa ci rende ''diversi''....il carattere
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    lab. 4 - La mappa degli stereotipi (chiude IL 2 APRILE) - Pagina 6 Empty Le parole sono importanti...

    Messaggio  Aiello Raissa Lun Mar 26, 2012 6:33 pm

    Le parole sono importanti...è vero!...Tutti dovremmo essere più attenti e predisposti a comprendere le parole che ascoltiamo e a saper usare bene le parole.Purtroppo però questo ormai non accade sempre perchè la società è sprofondata in un abbisso di superficialità!A lezione ho avuto finalmente l'opportunità di chiarire dentro di me la differenza tra diverse parole ma in modo particolare riguardo a parole quali DEFICIT,DISABILITà e HANDICAP,che devo dire,spesso utilizzate in maniera interscambiabile (confesso,anche da me)perchè forse c'è poca attenzione riguardo a queste tematiche ,per cui spesso ingenuamente (mi auguro) è possibile cadere in errore.Eppure queste parole hanno tra loro significati molto diversi.La dis-abilità è la reale incpacità di svolgere determinate funzioni,assolvere particolari compiti,mentre il deficit (organico) rappresenta la mancanza totale o parziale di una determinata funzionalità fisica (come il caso della Atzori che è nata senza le braccia).Potremmo dire che il deficit sia contenuto nella disabilità ma che nn si possa dire il contrario,ovvero che la disabilità non è una condizione nè necessaria nè sufficiente per avere un deficit,basti pensare all'autismo che non è un deficit di natura organica!Sia il deficit che la disabilità si differenziano dall'handicap che rappresenta l'ostacolo che impedisce ad una persona con deficit di portare a termine una particolare attività!Ritengo di essermi arricchita perchè ora mi sento in dovere di poter "correggere" gli eventuali errori di chi ne sa meno di me,ma non per mostrare la mia superiorità(perchè non reputo di essere nessuno),ma penso che ognuno di noi possa dare nel suo piccolo un contributo affinchè si possa abbattere il muro dell'indifferenza,del pregiudizio e soprattutto della superficialità nell'andare a giudicare gli altri.Ciò che mi ha colpito molto e che mi ha fatto pensare è l'handicap,perchè alla fine siamo noi (in quanto a società) che creiamo l'handicap, è la società che con i suoi pregiudizi non fa altro che creare un muro,non fa altro che accentuare in divario tra il popolo e le persone affette da disabilità costringendole ad una vita reclusa e lontana dallo sguardo sospetto di chi non sa considerarli esseri umani come loro.A tal proposito parlando di pregiudizio,posso rialacciarmi al film proiettato in aula :"INDOVINA CHI VIENE A CASA?".Questo film tratta di una storia d'amore nata tra una giovane fanciulla bianca americana ed uno stimato medico afroamericano i quali decidono di sposarsi.Ovviamente però la ragazza prima di poter convogliare a nozze intende presentare alla sua famiglia il suo futuro marito...il giovane medico purtroppo non viene visto di buon occhio proprio a causa del colore della sua carnagione.In america in quegli anni infatti i matrimoni misti venivano guardati con sospetto perchè la razza nera era ritenuta inferiore rispetto alla bianca e quindi nessuna famiglia avrebbe mai osato dare in moglie la propria figlia ad un nero, come in questo caso,nonostante si trattasse di uno stimato medico!
    Io ODIO categoricamente queste cose!Io non credo nelle differenze,non credo nella superiorità di una razza rispetto ad un'altra...non credo a niente di tutto ciò perchè come spesso ho già detto (e non vorrei essere ripetitiva)ma ci tengo a ribadire che siamo tutti uomini,siamo tutti esseri umani,siamo tutti uguali,abbiamo solo caratteristiche diverse che ci rendono unici l'uno rispetto all'altro e nella nostra unicità facciamo parte del tutto!!!La frase finale del film rispecchia in pieno il mio pensiero quando il giovane medico dice al padre :TU TI CONSIDERI ANCORA UN UOMO DI COLORE,IO MI CONSIDERO UN UOMO!!!Ricordo una cosa molto simpatica di quando ero piccola,ed avevo all'incirca 4-5 anni e chiedevo a mia madre perchè una mia vicina di casa(con la quale giocavo) fosse più scura di me e lei mi diceva che era semplicemente più abbronzata mentre io ero un pò più pallidina!!! Very Happy
    La lezione poi si è conclusa con un esercizio molto simpatico ed efficace,in cui ci veniva richiesto,in gruppi(dI max 5 persone)di compilare degli esercizi:LA MAPPA DEGLI STEREOTIPI.Tra i diversi esercizi io e le mie colleghe ci siamo soffermate molto a completare la frase in cui ci veniva data solo la prima parola,ovvero dovevamo specificare che cosa si usasse dire di solito riguardo ad esempio il mostro...La parola sulla quale ci siamo fatte più domande era PARAPLEGICO,perchè non è una parola che di solito usiamo ne tanto meno ne sapevamo l'interpretazione giusta,ma ne è evinto che molto spesso si vede la persona in carrozzella con occhi di compassione,pietà e questo è uno sbaglio,perchè anche coloro che hanno questa tipologia di deficit,vanno stimolate,inglobate nel nostro mondo,bisogna dare loro le nostre stesse opportunità.Non devono essere nè trattati male nè in modo diverso da come trattiamo una persona "normale"...ma soprattutto non bisogna avere pregiudizi e quindi non partire da stereotipi che ci siamo prefissati,per questo nel sondaggio ho deciso di votare per questa voce,perchè credo che siano i cattivi stereotipi che non ci consentano di guardare oltre i nostri occhi ma di ritrovarci quotidianamente a combattere contro i nostri limiti!!!!


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    Messaggio  Maria Aprea Lun Mar 26, 2012 7:23 pm

    Questa lezione ci ha permesso di imparare a dare peso alle parole, cosa che spesso non viene presa in considerazione. Adoperiamo termini in modo del tutto sbagliato senza renderci nemmeno conto di poter ferire una persona.
    E' importante non fare confusione sul significato delle parole!!!
    Per quanto riguarda il film visto in aula "Indovina chi viene a cena?" si percepisce chiaramente il tema della diversità (diversità intesa come diversi per colore della pelle, per razza, per religione ecc...) pregiudizio che dopo molti anni purtroppo è ancora presente tra la gente.
    Una frase del film che mi ha particolarmente colpito è stata: " Tu ti consideri ancora un uomo di colore, io mi considero un uomo". Un uomo non va giudicato per il suo colore della pelle o per le sue scelte, un uomo va visto per ciò che è!
    L'esercizio svolto in aula, è stato molto interessante, significativo. Dava l'impressione di un esercizio molto semplice, perchè si trattava di parole comunemente usate e apparentemente molto semplici ma che poi hanno provocato un'intensa riflessione. Ecco perchè ritorniamo al concetto che non bisogna sottovalutare il significato di ogni singola parola.
    La mia attenzione si è rivolta maggiormente verso la parola PARAPLEGICO, perchè ad essere sincera non sapevo cosa significasse ma dopo una lunga riflessione e grazie anche ad un lavoro di gruppo adesso so cosa significa. Laughing
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    Sabrina Campaiola


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    Messaggio  Sabrina Campaiola Lun Mar 26, 2012 8:09 pm

    Nella lezione del 22/03/12 si è riflettuto tanto sull'importanza del valore delle singole parole ,bisognerebbe imparare a soppesarle di più non dando nulla per scontato e osservarle nella loro globalità.Le parole sono importanti per la trasmissione dei concetti ,di informazioni.Spesso possono diventare più offensive rispetto alla violenza fisica.L'etichettare ad esempio un disabile come una persona " che non sta bene con la testa ".Insieme ad altre due mie colleghe abbiamo svolto un esercizio "la mappa degli stereotipi",bisognava dare istintivamente alle singole parole un significato. Ci siamo soffermate di più sul termine diverso.Chi è il diverso ? cos'è la diversità? Per diversità si intende ciò che esula dall' ordinarietà dei fatti,appare come un pericolo ,una minaccia della propria identità,dovuta alla razza,al colore della pelle.Questo tema lo abbiamo riscontrato anche in un filmato visto in aula tratto dal film "indovina chi viene a cena ", nel quale una coppia di coniugi sono sconvolti dall' annuncio che la loro figlia sposi un medico nero.Anche i genitori di quest' ultimo non nascondono il loro disappunto.Il giovane si ribella al padre con una frase che mi ha colpito davvero tanto: "la differenza tra me e te è che tu ti senti ancora un uomo negro io mi sento uomo".Ciò mi ha fatto capire che il giovane ragazzo ha imparato a guardare l'altro indipendentemente dalla razza ,dal colore della pelle e a conoscerlo interiormente per poi formulare opinioni sulla sua persona ..Bisognerebbe arrichirsi delle reciproche differenze se solo si riuscisse a percepire la differenza no come limite alla comunicazione ma come un valore ,una riserva ,un diritto per l'incontro con l'altro.
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    Messaggio  maria84 Lun Mar 26, 2012 8:41 pm

    L'ABITO NON FA IL MONACO......NON AVEVO MAI RIFLETTUTO SULLA SOTTILE DIFFERENZA TRA DISABILE E DIVERSO......L'ABITO NON FA IL MONACO,LO STERIOTIPO DELLA RAZZA HA SEMPRE INFLUENZATO LE NOSTRE CULTURE E ANCORA OGGI NEL 2012 CI RITROVIAMO DAVANTI A DIFFERENZE TRA IL BIANCO E IL NERO,CI FACCIAMO INFLUENZARE DA TALI DIFFERENZE NASCONDENDOCI DIETRO IGNORANZA E PREGIUDIZI.MA NON DOBBIAMO DIMENTICARE IL RISPETTO DELLA PERSONA E IL RIUSCIRE A METTERCI NEI PANNI DELL'ALTRO.


    L'ESERCIZIO DI OGGI MI è SERVITO MOLTO PER RIFLETTERE E CAPIRE,MI è STATO MOLTO D'AIUTO LAVORARE IN GRUPPO CON LE MIE COMPAGNE.
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    Messaggio  Stefania Scafati Lun Mar 26, 2012 9:14 pm

    Spesso ci capita di non dare il giusto peso alle parole, soprattutto quando parliamo di argomenti molto vicini alla sensibilità, quali disabilità, handicap e deficit, che frequentemente sono utilizzati in diversi contesti assumendo un ruolo di sinonimi. Ma non è così: è fondamentale, infatti, utilizzare termini appropriati in ogni circostanza, perché ognuno ha un significato ben preciso e non possiamo, dunque, confonderli.
    In aula abbiamo svolto un esercizio riguardo la mappa degli stereotipi: abbiamo analizzato una serie di parole, quali diverso, paraplegico, disabile, straniero e mostro. La parola che mi è risultata difficile da analizzare, più delle altre, è stata "diverso". A tale proposito abbiamo visto il film "Indovina chi viene a cena", in cui uno dei temi dominanti è sicuramente quello dell'accettazione del diverso: una donna bianca s'innamora di un medico di colore, ma i genitori di lei non approvano e hanno difficoltà ad accettare il volere della figlia. Questo film sottolinea, quindi, anche il tema del pregiudizio verso gli uomini di colore, congettura che purtroppo possiamo ritenere attuale.

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