mariarescigno91 Mar Mar 27, 2012 1:59 pm
Un attimo dopo aver messo la benda ho provato un enorme senso di vuoto,che entro pochi secondi si è tramutata in paura,la paura di non percepire senza la vista ciò che mi accadeva intorno.Proprio per questo motivo devo confessare che le prIme due poesie che la professoressa ha letto io non le ho quasi ascoltate,perché ero troppo presa sul cercare di entrare in contatto con questa mia nuova condizione e volevo calmare il senso di panico che invadeva i miei pensieri.Dopo una manciata di secondi credo,perché con la benda agli occhi mi era difficile percepire il tempo che passava,la voce della professoressa è diventata per me come una sorta i punto fermo,il mio contatto con la realtà,insieme a tutti gli altri rumori e suoni che riuscivo a percepire.Tutto ciò che accadeva in aula era sensibile al mio udito,la voce della professoressa,i commenti sottovoce delle ragazze in aula,il cadere di una penna,i respiri,tutto,riuscivo forse per la prima volta ad ascoltare invece che sentire.Infine,quando la professoressa ci ha detto di alzarci in piedi,mi sono sentita non in grado,cioè un gesto semplice come alzarsi da una sedia,per me non potendo vedere era qualcosa di estremo.Questa esperienza mi ha permesso di capire quanto noi siamo legati ai nostri sensi e come la nostra vita sarebbe diversa se solo uno di questi venisse a mancare.Voglio però sottolineare una cosa,anche non ero in grado di vedere in quei minuti,io mi sono sempre sentita me stessa,ovvero una ragazza normale con i suoi problemi,le sue ansie,i suoi sogni,la sua vita e credo che questo sia lo stesso identico pensiero che tutti i secondi della vita,una persona affetta di cecità esprime dentro si sé.