donatella tipaldi Lun Mar 19, 2012 2:17 pm
oggi in aula abbiamo trattato un ulteriore esempio di resilienza.... questa volta il soggetto in questione,Oscar Pistorius, e la sua storia la conoscevo già perchè: 1. non nascondo che la prima volta che ho visto i flex foot ne sono rimasta molto colpita.attenzione! non che mi abbia fatto impressione! ma sono rimasta senza parole di fronte alle innovazioni,al progresso, scientifiche e tecnologiche indispensabili,per le persone disabili. 2. mi sembrava incredibile che un giovane ragazzo sudafricano, che stava emergendo a livello mondiale come promessa dell’atletica leggera avesse rischiato di non essere ammesso alle Olimpiadi del 2008 perché dotato di protesi(perchè è un amputato bilaterale da quando ancora non camminava, da neonato) che facevano presumere un vantaggio anziché uno svantaggio rispetto agli altri atleti.
alla domanda "protesi: vantaggio o svantaggio?" non ho avuto alcuna esitazione nell'ammettere che per me si tratta di un vantaggio nella maniera più assoluta perchè credo sia un diritto per tutti gli uomini quello di essere liberi di poter correre, saltare, sciare, danzare, cucinare, ascoltare musica! la cosa triste è che purtroppo i limiti ci sono.... primo fra tanti, il costo delle nuove tecnologie che "gravano" solo ed esclusivamente sulle famiglie.
ma,se è vero che la Repubblica Italiana assicura alle persone con disabilità ed alle loro famiglie un sistema integrato di interventi e servizi sociali; se è vero che promuove interventi per garantire la qualità della vita,le pari opportunità, la non discriminazione e i diritti di cittadinanza;se è vero che previene, elimina o riduce le condizioni di disabilità, di bisogno e di disagio, individuale e familiare, derivanti da inadeguatezza di reddito, difficoltà sociali e condizioni di non autonomia,allora mi chiedo:i processi riabilitativi che devono rispondere a questi fondamentali principi dove sono?dove sono finiti gli ausili? possibile che la libertà di una persona dipenda dal denaro? possibile rimanere impassibili di fronte a tutto ciò?
NO! non è possibile. ed è per questo motivo che secondo me è necessario ed urgente promuovere e favorire una cultura della disabilità basata sul concetto di "diversità come normalità della condizione dell'essere umano".Infatti,dal principio di non discriminazione DEVE derivare una politica che sia attenta alla valorizzazione concreta, effettiva al 100%, della disabilità intesa come risorsa umana, morale, sociale, economica e culturale. reputo indispensabile e primaria la tutela dei diritti (primo fra tutti il diritto alla salute!!!). credo quindi che l'obiettivo sia quello di creare iniziative che garantiscono la libertà, per i disabili,di vivere come tutti.
il caso di Oscar mi è molto a cuore perchè con un amico (non disabile ma che ha partecipato e vinto le Olimpiadi del 2008,seppur in altra disciplina!)abbiamo molto discusso dell'argomento. ed entrambi non eravamo per niente d'accordo circa l'esclusione del giovane atleta. anche perchè le protesi (nel caso specifico) sarebbero forse un vantaggio, ma solo rispetto a soggetti anch'essi dotati di protesi e non rispetto a persone dotate di arti. quindi credo sia inopportuno questo tipo di discriminazione.... infatti sono stata molto felice quando nel maggio del 2008 Pistorius è stato riabilitato dal tribunale sportivo alla partecipazione delle olimpiadi.le motivazioni che hanno portato alla riabilitazione,sostenevano che non esistono elementi scientifici sufficienti per dimostrare che Pistorius tragga vantaggio dall'uso delle protesi.e a dirla tutta, mi ha fatto piacere che Pistorius non abbia partecipato alle Olimpiadi per il fatto di non aver realizzato il tempo che permette di partecipare alla manifestazione piuttosto che per ragioni futili o comunque non dimostrabili! sarebbe stato ingiusto!
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