Pedagogia della disabilità 2012

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Pedagogia della disabilità 2012

Pedagogia della disabilità (2012)- Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti


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    lab. AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio)

    Iolanda Puca
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 6 Empty La tecnologia oggi

    Messaggio  Iolanda Puca Gio Apr 19, 2012 6:26 pm

    "Siamo invasi in ogni momento della nostra vita dalla tecnologia" questa è la frase che oggi la prof ha detto in aula. Da quando internet è diventato un mezzo accessibile a tutti molte novità hanno rivoluzionato il nostro modo di vivere,le nostre abitudini,il nostro modo di comunicare...Tempo fa fra amici ci si "citofonava",oggi invece basta accendere il computer aprire Facebook o Massanger contattare ed è fatta. Facebook è la moda di questa epoca è il social network più usato al mondo, ormai oggi ci trovi chiunque iscritto perfino i "dodicenni"...i bambini di oggi sono diversi dai bambini di un tempo, prima si dava più spunto alla fantasia per giocare, ora la maggior parte di loro gioca alla play, alla nintendo ecc. Insomma giocano di meno con i giocattoli o all'aperto perchè tutto questo è stato sostituito dalla tecnologia.Potremmo dire che a giorno d'oggi l'infazia dura molto meno perché viene interrotta dalla voglia di avere il cellulare e quant'altro molto presto.Con il passare del tempo la tecnologia si è sempre più evoluzionata che hanno migliorato e peggiorato alcuni aspetti della nostra vita.Anni fa le foto si scattavano con fotocamere a rullino e per vederla su carta bisognava attendere qualche giorno.Oggi invece la foto si scatta semplicemente con un cellulare o fotocamera digitale per poi condividerla su Facebook o farla stampare solo se questo è necessario. Di esempi se ne possono fare a migliaia, tante sono le cose che abbiamo perso quanto quelle che abbiamo trovato. Proprio l'altro giorno mia cugina di soli 10 anni mi disse: "sai come sarebbe bello portare il computer a scuola al posto dei libri e dei quaderni!!!"
    BHe...domani anche questo succederà...un giorno tutto verrà sostituito dalla tecnologia...Smile
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 6 Empty Re: lab. AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio)

    Messaggio  alessandra sbrizzi Gio Apr 19, 2012 7:47 pm

    Oggi è praticamente impossibile per me come per tanti giovani pensare di vivere senza internet.Ormai si fanno ore e ore di conversazioni su facebook parlando apertamente ma non si riesce a dire niente faccia a faccia.Questo per quanto possa essere positivo è anche un grande sbaglio perchè ormai mi rendo conto come io per prima sia diventata pigra e mi sia atrofizzata,mi basta un pc e il divano per passare intere giornate è tutto ciò è assolutamente errato.
    Riguardo l avatar credo sia utilissimo e molto importante soprattutto per i disabili per cercare di rendere la vita quanto più "normale" possibile .
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 6 Empty Re: lab. AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio)

    Messaggio  Sabrina Campaiola Gio Apr 19, 2012 7:57 pm

    Le continue evoluzioni tecnologiche che caratterizzano la nostra epoca influenzano sempre di più la nostra vita .Negli ultimi anni la tecnologia è entrata di prepotenza nella nostra quotidianità ,cambiando le nostre abitudini ,il nostro modo di lavorare ,studiare. I tanti strumenti tecnologici hanno tolto il gusto di giocare all’aperto ,il trovare una lettera in una cassetta della posta complicando la NOSTRA vita come l’ imparare a usare diversi cellulari .Mezzi come la televisione e il computer vengono maggiormente utilizzati e in parte rappresentano un vantaggio in grado di fornirci maggiori informazioni tramite documentari però alcuni programmi possono essere uno svantaggio .Questo accade quando si è troppo tempo davanti alla tv diventando dipendenti. Le tecnologie devono essere utilizzate bene e con moderazione perché spesso possono essere responsabili di molte problematiche di aggressività. E’ vero che possono agevolare la comunicazione ,arricchendo il rapporto umano e personale ma non sostituirlo. Le macchine sono al servizio degli uomini e non viceversa!
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 6 Empty Re: lab. AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio)

    Messaggio  giusy armida Gio Apr 19, 2012 8:04 pm

    questo non è uno degli argomenti che mi affascina molto, ma credo che lo sviluppo tecnologico sia uno degli aspetti essenziali per capire il mondo attuale.. che oscilla tra virtuale e reale.. io credo che la tecnologia può atrofizzare o potenziare le capacità dell'uomo a secondo di come egli la manipola.. l'uomo non può farsi superare dalla tecnologia che lui stesso ha creato, può però usarla per superare i propri limiti!
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 6 Empty La tecnologia come riscatto.

    Messaggio  Lucia Casaburo Gio Apr 19, 2012 8:31 pm

    Già altre volte sia al cinema che a casa, avevo visto il film Avatar, ma questa volta dopo averlo rivisto in aula e dopo la spiegazione della prof.mi sono sentita un pò sciocca perchè non avevo dato importanza ad alcune scene, o meglio perchè non ho capito il reale messaggio che contenevano alcune scene in particolare.Mi riferisco infatti, alla scena in cui il personaggio si risveglia nel corpo del proprio avatar.... non avevo mai colto che il senso di contentezza e il barcollare erano dovute al fatto che il protagonista era ormai da anni paralitico e quindi costretto su una sedia a rotelle.
    In realtà tutta la sua euforia dipendeva dall'opportunità o meglio seconda change, che il protagonista riceve di poter stare in equilibrio sulle proprie gambe e dunque la possibilità di sentirsi Rinato. Non a caso, per me la possibilità che un disabile possa vivere in una vita artificiale, nella quale è lui il vero artefice del proprio destino, rappresenta, sempre a mio avviso, la possibilità di potersi riscattare, permettendosi di vivere una vita normale come tutti gli altri.Inoltre vorrei aggiungere che è davvero sorprendete scoprire che ciò che noi percepiamo come realtà, spesso e volentieri non coincide con il reale, e di quanto spesso siamo distratti da un mondo così caotico che non ci permette di concentrarci su ciò che è veramente reale.
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    Messaggio  ROSA NUVOLETTA Gio Apr 19, 2012 9:34 pm

    LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELLA DISABILITÀ
    19 MARZO 2012 REVELLINO

    Si parte da un’applicazione Apple e si arriva a cambiare radicalmente la vita di un disabile. È quanto è successo a Bergamo ad una ragazza rimasta coinvolta in un incidente stradale e costretta ad una condizione di disabilità grave.Si tratta di un progetto che è stato interamente finanziato dall’Inail e che consente alla ragazza di fruire di oltre una cinquantina di funzionalità mediante l’impiego di un dispositivo mobile di Apple (iPod Touch).

    BERGAMO. Ci sono apparecchi che possono cambiare la vita a una persona, e non è affatto un modo di dire. Per rendersi conto di quanto può risultare vera tale affermazione, basta citare il caso di una ragazza bergamasca di 26 anni diventata tetraplegica in seguito a un incidente e che è riuscita a riacquisire autonomia proprio grazie a una serie di dispositivi. Realizzato dalla bergamasca LivingTech su tecnologia Mobotix, il progetto rappresenta uno dei pochi esempi in Italia di domotica applicata al servizio del sociale.
    In pratica, attraverso la connessione a un sistema wireless di cinque telecamere, una in ogni vano della casa ad esclusione del bagno, e di un videocitofono Mobotix, l’impianto domotico consente di accedere in tempo reale, 24 ore su 24, alle immagini di tutte le stanze, del giardino e del perimetro esterno dell’abitazione. Il paziente può accedere alle varie sequenze direttamente dal proprio iPod.
    «Una casa tecnologicamente attrezzata – conferma Riccardo Comper della LivingTech – può veramente cambiare la vita a una persona disabile. Metterla nelle condizioni di non dover dipendere da altri e consentirle di eseguire delle operazioni tra le mura domestiche che per noi appaiono scontate ma non per lei, è una possibilità che praticamente non ha prezzo. Mi riferisco ad esempio all’apertura del cancello o della porta per far entrare delle persone in casa, all’accensione o allo spegnimento della luce o di altri dispositivi elettronici. Anche persone con disabilità fisica o psichica, più o meno grave, che non dimentichiamo trascorrono gran parte del loro tempo in casa, possono dunque ritenersi non solo sicure e tutelate, ma anche sufficientemente autonome anche senza la presenza di altre persone».La ragazza è rimasta vittima di un grave incidente quando aveva 18 anni. Uscendo dal lavoro, nella zona di Piazzatorre, stava percorrendo con la bici una strada in discesa quando i freni si sono improvvisamente rotti ed è finita contro un albero. Dopo aver picchiato la testa è entrata in coma e in tale stato è rimasta per parecchi mesi. È riuscita a uscirne da questa drammatica esperienza ma con delle disabilità molto forti che l’hanno costretta su una sedia a rotelle. «La ragazza – conclude Comper – aveva un’autonomia fortemente compromessa, per cui doveva dipendere dalla sorella e dalla madre praticamente per fare tutto. Tanto è vero che prima del nostro intervento aveva a disposizione solo un fischietto al collo. Oggi invece appare come rinata perché ogni funzione di tipo casalingo risulta alla sua portata». (Francesco Lamberini)

    TECNOLOGIA: QUANTO INCIDE NELLA NOSTRA VITA?????

    Questo è un articolo trovato sul sito della Torinomedica che esprime i pro della tecnologia. Essa riesce a rendere più semplice la vita di coloro che purtroppo per ovvi motivi era molto complicata. Attraverso la tecnologia le persone con disabilità possono essere aiutati a superare quelle barriere architettoniche che tutti i giorni rendono la loro vita ancora più complicata. Ma la tecnologia rende più facile la vita di tutti noi: prendiamo per esempio noi studenti, attraverso il pc e quindi internet, ci mettiamo pochi minuti a fare una ricerca e quindi a semplificare i nostri studi, ma anche a rendere più veloci le comunicazioni, i contatti con i nostri amici, a ritrovare persone che ormai non vedevamo da tempo attraverso i socil network. E pensiamo anche al lavoro, attraverso la tecnologia è tutto più veloce. Ma a parer mio non è tutto così positivo. Per esempio la tecnologia può aumentare la nostra timidezza , accentuare il nostro modo introverso di vivere le cose poichè ci viene più facile nasconderci dietro un computer che interagire con gli altri con contatto diretto, visivo, verbale, fisico... Allo stesso tempo anche i bambini sono schiavi dei videogiochi, non assaporano più le belle esperienze infantile dei giochi inventati, pensati, vissuti insieme ai compagni. Proprio per questo per me la tecnologia va a limitare molto la fantasia, cosa meravigliosa per me, dei più piccoli. E vorrei ricordare che attraverso la rete è più semplice aggredire , soprattutto psicologicamente qualcuno: cyberbullismo, stolking, vere e proprie persecuzioni, violenze psicologiche.

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    Aiello Raissa
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 6 Empty Una tecnologia "INVADENTE"!

    Messaggio  Aiello Raissa Ven Apr 20, 2012 8:22 am

    Ho scelto questo titolo di proposito,proprio per rendere l’idea dell’effettiva invadenza della tecnologia nella nostra società,o meglio,nelle nostre vite!
    Preferisco quindi poter dare una risposta in merito alla domanda in cui ci si chiede se la tecnologia atrofizzi o potenzi le capacità dell’uomo.
    Oggigiorno l’uomo si ritrova sin dalle prime luci del mattino catapultato in un mondo in cui la tecnologia è oggetto fondamentale;siamo investiti quotidianamente da un fiume di informazioni che non riusciamo a filtrare e ad apprendere come invece dovremmo,cercando di riconoscere il limite che separa l’uomo dalle “macchine”. I-pad,i-pod,i-phone,computer,telefoni cellulari rappresentano il nostro mondo,senza i quali non potremmo condurre una vita per così dire “normale”,non potremmo lavorare,uscire di casa,studiare,e il più delle volte non ricordiamo nemmeno in che modo vivessimo la nostra vita prima dell’avvento di tutti questi strumenti,io,in primis!Lo stesso Longo afferma infatti che: << Non passa un solo giorno senza che noi non utilizziamo un mezzo tecnologico>> ed è vero!
    Come ogni cosa però anche in merito alle tecnologie riscontriamo pro e contro,questo perché,le nuove tecnologie , ormai investono i più svariati campi,d'altronde se così non fosse non ci sarebbe progresso…In tal senso quindi sono d’accordo riguardo al potenziamento che ne può derivare,come abbiamo visto per le protesi flex foot di Pistorius che gli hanno concesso di correre e camminare,apparecchi di sintesi vocale,i minimò per i bambini autistici e tanti altri benefici che ne derivano riguardo al benessere dell’essere umano.La tecnologia quindi riesce a soddisfare quelle che sono le esigenze degli uomini perché oltre a potenziare le sue capacità gli consente ,attraverso il computer, di poter dedicare del tempo libero alla semplice informazione,al divertimento,di potersi mettere in contatto, tramite delle chat,con parenti lontani,di poter fare nuove amicizie e perché no,di crearsi una vita parallela rispetto a quella reale.
    Il computer come altri apparecchi di nuova generazione,hanno sempre più funzioni e sostengono la comunicazione sociale e consentono di poter superare i limiti dati dai vincoli del tempo e dello spazio.Io mi soffermerei su quest’ultima affermazione perché credo che sia fondamentale.Il fatto che l’uomo non riesca più a riconoscere i limiti di spazio e tempo credo sia grave perché determina una passività,e mi spiego;è come se attraverso uno schermo,o una tastiera (che sia digitale,che sia la classica)l’uomo possa avere tutto a portata di mano e quindi si spenga in lui la voglia di poter andare personalmente alla ricerca di una cosa interessante,oppure di viaggiare,oppure di stringere reali relazioni con il prossimo. Il mondo a portata di mouse!Non abbiamo bisogno di utilizzare l’aereo per andare in vacanza,basta solo digitare la meta e si è catapultati in quel luogo senza alcuno sforzo;non abbiamo bisogno di uscire di casa per acquistare un libro o per incontrare un amico!Tutto questo crea a mio parere passività nelle relazioni,nei sentimenti,non si è più spronati né attivi nella vita.Per questo credo che le tecnologie non potenzino soltanto ma atrofizzano nella stessa misura perché l’uomo non riesce più a distinguere il mondo che lo circonda da quello virtuale,non è più consapevole,basta avere uno schermo davanti per sentirsi in simbiosi con esso,ma non soltanto il computer,anche le cose più banali come l’auto(come diceva un mio collega in aula),il fatto di utilizzare l’auto anche per fare pochi metri,può atrofizzare le nostre capacità motorie.Ma la cosa più grave è che le conseguenze del mondo virtuale comportano atteggiamenti di attrazione e diffidenza verso la vita sociale,la vera vita sociale che si sviluppa con il dialogo con gli altri…Mi capita spesso di sentire (anche in treno,quando viaggio) le lamentele dei genitori perché i loro figli non siedono più a tavola con loro durante il pranzo o la cena e questo comporta una rottura anche nei legami familiari,un totale estraniarsi,cattivi usi che portano ad abusi e spesso anche dipendenze.
    A lezione infatti abbiamo introdotto queste nuove tecnologie come estensive della nostra fisicità ma estensive anche delle nostre capacità(se utilizzate in modo corretto).In rete,l’uomo può crearsi un alter-ego,un avatar,un corpo virtuale che non è suo ma che è mosso dal suo cervello!In rete c’è l’assenza del corpo,c’è solo “una mente” che agisce,una “mente” che prevede una sostanza iniziale,come dice MALDONADO,che poi si dematerializza . Il concetto che mi ha colpito di più (a lezione) riguarda la NORMALIZZAZIONE DEI CORPI.Se abbiamo detto che in rete c’è l’assenza di un corpo (perché noi non vediamo al di là ),allora vuol dire che oltre lo schermo potrebbe esserci anche un disabile. Questo credo che non sia un aspetto negativo perché consente al disabile di poter avere un approccio alla pari con l’altra persona,il fatto di non poter vedere l’altro ci consente di poter eliminare qualsiasi giudizio e quindi di instaurare un rapporto che potrebbe, in parte ,consentire al disabile di sentirsi accettato e integrato,in qualche modo.Per non parlare del breve spezzone del film Avatar,che io amo,della scena in cui il protagonista che è paraplegico,trasformatosi in Avatar, per delle ricerche scientifiche,può assaporare la gioia di utilizzare le sue gambe,di poter correre,camminare e sentire l’umidità del terreno a contatto con i suoi piedi,sentirsi “NORMALE” e “VIVO” in un certo senso come lui vorrebbe!Un’altra vita che gli restituisce ciò che nella realtà non ha!
    Riporto qui sotto delle ricerche fatte da alcuni studiosi a cui mi sono interessata:
    Nell’ultimo decennio, si è assistito, in tutto il mondo, al massiccio diffondersi di internet e dei nuovi mezzi di comunicazione. Questo ha portato ad un ampliamento e un miglioramento delle possibilità di comunicazione e ad una infinita possibilità di accesso alle informazioni.Come sempre avviene, l’uso di qualcosa ha implicito in sé il possibile abuso o il cattivo uso di quella cosa e si sta assistendo al diffondersi di fenomeni psicopatologici collegati ad un uso eccessivo o inadeguato della rete che si manifesta con una sintomatologia simile a quella che osserviamo in soggetti dipendenti da sostanze psicoattive. Le recenti pubblicazioni internazionali sull’argomento hanno messo in luce che l’utilizzo della Rete può indurre dipendenza psicologica e danni psichici e funzionali per il soggetto. Tale disturbo, catalogabile come un disturbo ossessivo-compulsivo, ha un nome INTERNET ADDICTION DISORDER, I.A.D..Il termine si deve allo psichiatra americano Ivan Goldber. È ormai assodato che l’uso eccessivo di Internet porta progressivamente delle difficoltà soprattutto nell’area relazionale dell’individuo, il quale viene assorbito dalla sua esperienza virtuale, rimanendo “agganciato” alla Rete. Alcuni studi (Brenner, 1996; Young,1996) dimostrano che vi sono effettivamente dei problemi correlati all’uso della Rete; ma mentre per Brenner il fatto di passare delle ore davanti al pc ha come conseguenze normali e non necessariamente imputabili allo sviluppo di una dipendenza sintomi quali incapacità di amministrare il tempo, perdita del sonno e dei pasti, Kymberly Young, una delle prime autrici che si è interessata a questo fenomeno, sostiene che mentre i normali utenti non riportano interferenze nella vita quotidiana e vedono Internet come una risorsa, i soggetti dipendenti subiscono da moderati a gravi problemi, a causa dell’abuso della Rete. Tali problemi sono di varia natura e si manifestano in diversi ambiti della vita personale:
    -nell’ambito relazionale e familiare
    -nell’ambito lavorativo e scolastico
    -nell’ambito della salute
    -dal punto di vista finanziario
    La dipendenza da Internet o Internet addiction è in realtà un termine piuttosto vasto che copre un’ampia varietà di comportamenti e problemi di controllo degli impulsi. Solitamente chi presenta i sintomi di una “Internet addiction” ha infatti anche numerose altre forme di dipendenza. La dipendenza da Internet deriva da uno stato mentale in cui il rapporto con la realtà tende a essere basato su una ossessività che tende a esagerare i confini e i gradi di libertà connessi a ogni aspetto della relazione con il mondo.
    [img]lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 6 Tecnol10[/img][img]lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 6 Tecnol11[/img]
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 6 Empty La tecnologia: un "uso corretto" può potenziare un "abuso" può atrofizzare

    Messaggio  Gaetana Cozzolino Ven Apr 20, 2012 8:45 am

    A lezione abbiamo parlato di come la tecnologia influenza quotidianamente la nostra vita e la nostra identitàa, del corpo protesico(avatar), la dematerializzazione del corpo, del corpo disseminato, delle insidie della Net Addiction.
    Andrea Granelli nel suo libro "Il sè digitale" parla di come le tecnologie digitali facciano parte della vita di tutti i giorni. Il sè digitale è il luogo di incontro tra il soggetto e il mondo virtuale e ci spiega che Internet può essere paragonato a un altro mondo,dove accedere alle informazioni è facile e veloce,dove creiamo un personaggio completamente diverso da noi stessi. Egli afferma che le tecnologie estensive migliorano la vita dell'uomo
    Jorge luis borges: Il libro è l’estensione della memoria e dell’immaginazione"; non bisogna sottovalutare la capacità di espandere la propria memoria ed immaginazione attraverso i libri.
    L'Avatar ovvero la versione digitale del nostro corpo: con l'avvento di internet si parla di avatar, cioè un Alter-ego inventato dall’uomo, dunque si arriva a parlare di presenza-assenza, di reale e virtuale.
    Interessante è la dematerializzazione del corpo ovvero la presenza-assenza corporale. Si apre un nuovo concetto di materia, non più palpabile, ma una materia nuova, ovvero un corpo reale sostituito da uno tecnologico. Secondo Maldonado si è avviato un processo di dematerializzazione della realtà, ma non dobbiamo dimenticare che c'è sempre un corpo davanti al computer che guida l'avatar. Tomas Maldonado ha parlato di de-materializzazione affrontando il discorso arte- uomo-tecnologia. Egli sostiene che oggi si faccia strada sempre di più una teoria che prospetta una graduale de- materializzazione della nostra realtà dove la materia che appare come sostanza va incontro a dei mutamenti.
    Antonio Caronia, ha parlato di corpo disseminato, dove per lui le tecnologie mettono in discussione quello che egli definisce come “lo strumento primario del nostro rapporto col mondo” e che sta a fondamento del nostro senso di identità.
    Simone Tosoni invece ha parlato di dissequestro dell’esperienza, facendo riferimento all’identità vista come genere ibridato.
    Vorrei soffermarmi sul concetto di tecnologia per rispondere alla prima domanda oggetto del laboratorio.
    La tecnologia nasce per potenziare le capacità dell'uomo o per rendere meno problematici i suoi limiti o le sue debolezze. Le grandi invenzioni della meccanica come pure i vestiti,la casa, le infrastrutture viabili prima e i mezzi di trasporto poi vanno tutte nella stessa direzione: poter fare di più, idealmente con meno fatica. Per Umberto Galiberti la tecnica è addirittura "l'essenza dell'uomo"perchè, a causa della sua insufficiente dotazione instintuale, l'uomo,senza la tecnica non sarebbe sopravvisuto. Attraverso lo sviluppo della tecnologia l'uomo ha potuto invece "raggiungere culturalmente quella selettività e stabilità che l'uomo possiede per natura".
    Il discorso si complica se le capacità coinvolte nel potenziamento non sono solo quelle corporali, ma anche quelle mentali. In questo caso il potenziamento tende ad essere problematico. Spesso l'espansione di una funzionalità si può tradurre nell'atrofizzazione di un'altra: per esempio un uso eccesivo della vista toglie rilevanza all'udito che quindi, progressivamente, si atrofizza.
    Al telefono viene attribuita la scomparsa dell'abitudine a scrivere le lettere; altri ne affermano la responsabilità nella riduzione delle interazioni faccia a faccia tra individui. Mentre una protesi viene vista come potenziamento senza effetti collaterali , una innovazione che potenzi alcune capacità mentali fa sempre sorgere paure su di un possibile lato oscuro. Internet è "un grande cervello formato da un web di informazioni interconnesse"; l'area tecnologica che più di altre interagisce con la nostra mente e con i sensi mentali(vista, udito) è quella del digitale.
    Il primo a definire il concetto di intelligenza multipla è stato Howard Gardner, per il quale tutti gli esseri umani normali sviluppano, in misura maggiore o minore, sette forme di intelligenza.
    Secondo lo psicologo americano "la nostra specie ha conosciuto un'evoluzione che l'ha portata a pensare in lingua, a concettualizzare in termini spaziali, a fare analisi di tipo musicale, a fare calcoli servendosi di strumenti logici e matematici, a risolvere i problemi usando tutto il proprio corpo o parti di esso, a comprendere gli altri e noi stessi. Un aspetto interessante e particolarmente rilevante di queste intelligenze è che ciascuna di esse è suscettibile di esprimersi in un sistema simbolico o notazionale". Gardner si riferisce dunque ad una pluralità di intelligenze dove ciascuna di esse si esprime in un determinato sistema simbolico che l’uomo stesso ha creato nella sua evoluzione culturale. L’interazione del sistema cognitivo dell’uomo con le tecnologie ha poi generato diversi stili di produzione simbolica e conseguentemente diversi sistemi di apprendimento.
    La multimedialità e la realtà virtuale hanno infatti la capacità di attivare nell’utente una molteplicità di canali sensoriali, stimolando un coinvolgimento emotivo che amplifica le interconnessioni cognitive e agevola l’apprendimento.
    La tecnologia può dunque essere usata per attivare quante più intelligenze possibili agendo in modo da svilupparla nella sua globalità. In questo senso i new media sono molto più efficienti delle tradizionali tecnologie intellettuali che obbligavano il soggetto ad un apprendimento lineare e monomediale che portava sicuramente a delle conseguenze diverse da quelle che si propongo oggi.
    Le nuove tecnologie, infatti, attraverso la multimedialità, sono in grado di potenziare contemporaneamente una molteplicità di sistemi sensoriali e simbolici, quindi le "intelligenze multiple" dell'individuo: dall'intelligenza spaziale e linguistica (sistema sensoriale visivo), all'intelligenza musicale (sistema sensoriale auditivo), all'intelligenza corporeo-cinestesica (sistema sensoriale cinestesico) e, attraverso l'ipertestualità, l'intelligenza sia logico-matematica (le connessioni logiche tra i link), che interpersonale (il confronto disciplinare con gli altri), e intrapersonale (la riflessione sulla storia dei percorsi di lettura seguiti).
    Il fatto che la tecnologia possa rappresentare per l’essere umano un ponte e un filtro nei confronti della realtà ha dunque numerose implicazioni.
    Secondo il professor Pagliarini siamo agli albori di una fase storica in cui le scelte etiche dello sviluppo tecnologico avranno delle conseguenze da cui sarà impossibile tornare indietro. Se prima infatti la forma di interazione prevalente era quella uomo/uomo, e con la mediatizzazione della società si è passati ad un prevalere dell’interazione uomo/macchina/uomo (con la macchina che svolge il ruolo di mediazione fra due soggetti realmente esistenti), ad oggi ci troviamo di fronte ad un mondo in cui l’intelligenza si è ormai trasferita alle macchine e queste sono in grado di interagire tra di loro. Il prodotto di tale interazione non è un semplice strumento tecnico, ma ha ormai acquisito un vero valore semantico anche allorquando il ruolo svolto dalla macchina pare essere solo quello di filtro. Si pensi ad esempio al modo in cui un motore di ricerca noto a tutti come Google News sia in grado non soltanto di selezionare le notizie sulla base di parole chiave, ma anche di gerarchizzarle in base alla loro rilevanza e pertinenza. Oppure al moderatore delle chat che quasi mai è una persona in carne ed ossa, ma la contrario un algoritmo in grado di discernere la correttezza dei messaggi inviati.
    Tra le cause di questa ridefinizione del ruolo della macchina vi è anche e soprattutto il sovraccarico informativo che esse stesse hanno ingenerato, tale per cui diviene impossibile per l’intelletto umano filtrare l’informazione in maniera efficace e sfuggire al rumore di fondo. Molti studi presuppongono la possibilità di usare le tecnologie multimediali e interattive nell’educazione e nell’apprendimento dei bambini, affinché sia possibile tracciare percorsi individuali che servano a lavorare sull’intelligenza più sviluppata di ogni ragazzo. Pagliarini afferma che ha senso parlare dell’intelligenza del bambino in rapporto alla tecnologia con cui lui si relaziona perché il bambino nato nei nostri giorni già convive con l’intelligenza elettronica. Per questo non si possono lasciare i telefonini fuori dalla porta delle scuole, perché equivale a lasciare fuori una parte della nostra intelligenza: i telefonini fanno parte del nostro cervello.
    Certo però che un panorama del genere rischia di diventare desolante nella misura in cui la tecnologia sostituisce alcune forme di intelligenza umana al punto da far atrofizzare alcune capacità del nostro cervello. Il rischio è la perdita di autonomia: se un giorno questa tecnologia non dovesse più assisterci? A quel punto il problema sarebbe collettivo e non più individuale.
    L’invasività della tecnologia nelle nostre vite è ormai un male necessario, un processo irreversibile che non si può più fermare. L’unica cosa che si può fare è provare a gestirlo e a indirizzarlo, secondo criteri eticamente e moralmente responsabili.
    La Turkle afferma che siamo succubi della fantasia tecnologica e del mito che i computer ci rendono liberi quando invece producono nuove forme di schiavitù e prigionia come la patologia da net (Net Addiction).
    Una vera è propria dipendenza che influenza la vita di chi ne è affetto, in questo caso vi è un chiaro esempio di atrofizzazione dinanzi alla potenza del tecnologico e del virtuale.
    In conclusione: la tecnologia atrofizza o potenzia ? Beh io credo che la tecnologia può sia atrofizzare che potenziare a seconda dei casi per questo è importante soffermarsi sull'uso e sulla quantità che se ne fa di essa. Non bisogna fare un "abuso" bensì un "uso corretto". È importante saper utilizzare la tecnologia per restare al passo con i tempi ma allo stesso tempo è necessario riuscire a farne a meno. Spesso mi capita di dimenticare il telefonino a casa e quando accade provo una sensazione di benessere di libertà; in fondo prima dei telefonini si riusciva a vivere lo stesso, forse con meno ansie. Smile

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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 6 Empty "Il rapporto tecnologia-uomo"

    Messaggio  conte claudia Ven Apr 20, 2012 8:49 am

    Come tutti ben sappiamo la tecnolgia ha avuto da sempre un ruolo importantissimo nell'evoluzione della vita dell'uomo,
    ha investito il nostro "vivere",condizionato stili di vita,abitudini,comportamenti e stili cognitivi(modo di pensare,riflettere e ragionare).In questa lezione abbiamo avuto modo di riflettere grazie al testo di Granelli:"Il sè digitale" su un quesito molto interessante:la tecnologia potenzia o atrofizza le capacità dell'uomo?
    Rispondere a questa domanda non è molto semplice,col passare del tempo la tecnologia ha potenziato molte delle capacità dell'uomo o reso meno problematici alcuni dei suoi limiti o delle sue debolezze,d'altro canto però essa stessa ha contribuito all'atrofizzazione di molte delle sue capacità rendendo l'uomo più pigro anche nelle cose più semplici come camminare o scrivere a mano,un dato di fatto è che essa è diventata parte integrante della nostra vita.
    Possiamo sicuramente giungere alla conclusione che,come in ogni cosa,nella tecnologia ci sono aspetti positivi e negativi,benefici e danni dei quali talvolta nemmeno ci accorgiamo ed è per questo che si dovrebbero utilizzare delle modalità più adeguate per riuscire a governare con consapevolezza tale cambiamento(tecnologia);bisognerebbe addomesticarsi al proprio essere digitali per poter fare un uso della tecnologia che sia cosciente e maturo!

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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 6 Empty Tecnologia: potenziamento e atrofizzazione

    Messaggio  Alessandra Mavrokefalos Ven Apr 20, 2012 9:21 am

    Tra le questioni proposte ho deciso di riflettere sulla prima anche se vorrei partire dal tema principale affrontato da entrambe le proposte, ovvero quello della tecnologia, tema di cui ci troviamo spesso a parlare in classe ma anche nella vita di tutti i giorni. Il mondo di oggi E’ il mondo tecnologico; io utilizzo il computer da quando ero piccola e me la cavo nell’utilizzarlo ma mi stupisco quando vedo bambini di 5-6 anni utilizzare un computer senza alcun tipo di problema e spesso sanno più di quanto possiamo sapere noi ventenni; sembra che abbiano imparato ad utilizzare gli strumenti tecnologici prima di imparare a leggere e scrivere. Proprio pochi giorni fa una trasmissione ha affrontato questo tema e sono stati intervistati bambini molto piccoli che utilizzavano termini “tecnologici” di cui io neanche conosco l’esistenza.
    [img]lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 6 899110[/img]
    Riferendomi alla domanda posta dalla professoressa sulla tecnologia come potenziamento o l’atrofizzazione posso dire che sicuramente la tecnologia ha facilitato molte cose della vita umana, come la “comunicazione”, prima di tutto, ma come abbiamo visto anche l’ambito biologico dell’uomo si è trasformato grazie alla tecnologia utilizzata, appunto, per potenziare alcune facoltà umane. Ma io penso che in tutto, anche in ciò che è bello o buono, ci deve essere un limite. Riferendomi all’esempio prima citato sulla comunicazione, questo termine l’ho messo tra parentesi perché è vero che da un certo punto di vista essa è stata facilitata dalla tecnologia con l’invenzione dei computer, dei telefoni e via dicendo che facilitano il contatto con persone anche lontane ma proprio per questo ai giorni d’oggi se non si parla tramite questi strumenti non si parla più, non si riesce più a parlare guardando negli occhi una persona e questo è brutto perché, comunque, anche una lettera scritta a computer non fa trasparire le stesse emozioni che invece si possono far provare ad una persona dicendole le stesse parole ma standole vicino.
    Per quanto riguarda l’uso della tecnologia nell’ambito della disabilità penso che il discorso sia lo stesso, ovvero le protesi tecnologiche senza il minimo dubbio hanno la loro utilità, ne abbiamo affrontati tanti di casi in cui persone affette da qualche disabilità grazie all’aiuto di determinate protesi, per esempio, riescono a vivere la vita in maniera del tutto “normale”, anzi meglio, in quanto riescono a godere anche delle piccole cose. Ciò che penso, però, è che forse si sta andando un po’ oltre, infatti, anche come dice Granelli, la tecnologia non viene utilizzata solo per potenziare alcune capacità dell’uomo, per aiutarlo a vivere al meglio, ma viene utilizzata per sollevare gli esseri umani dalla fatica, per ridurre un qualsiasi tipo di limite che l’uomo sente di avere, non c’è più il gusto di ottenere una qualcosa con il sudore della propria fronte.
    In definitiva posso dire che la tecnologia non può essere intesa come o potenziamento o atrofizzazione, è il suo utilizzo giusto o sbagliato che la porta ad essere l’una o l’altra.
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 6 Empty L’uso corretto degli strumenti tecnologici

    Messaggio  Fortuna Di Mauro Ven Apr 20, 2012 10:17 am

    L a tecnologia potenzia o atrofizza le capacità dell’uomo ??
    Bella domanda!! Perché al giorno d’oggi le tecnologie hanno preso il sopravvento su tutto, sull’uomo, sui mezzi comunicativi, influendo sulla personalità dei soggetti, sui loro modi di pensare, agire e parlare !
    Mi verrebbe da dire che il potenziamento o l’atrofizzazione dipende dal modo in cui se ne fa uso, quindi potenzia se tali tecnologie vengono usate in modo appropriato e atrofizza se ne si fa un abuso.
    Granelli collega la tecnologia alla disabilità spiegando come l’uomo attraverso le tecnologie possa migliorare le proprie capacità .
    Il mondo virtuale ormai è come se ci rappresentasse, per un disabile sarebbe come mascherare la sua situazione, per farsi considerare in maniera “normale” eliminando ciò che per gli altri potrebbe rappresentare il “diverso”.
    Oggi la tecnologia è importante per qualsiasi fascia d’età, delle volte diviene anche inevitabile … ci coinvolge … ma allo stesso tempo (a mio parere) non dovremmo mai allontanarci dal mondo reale e farci conoscere e amare per ciò che siamo e non per quello che vorremmo essere !!!
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 6 Empty Re: lab. AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio)

    Messaggio  alessia maruzzella Ven Apr 20, 2012 10:23 am

    Gli anni passano, le generazioni cambiano, la vita cambia, tutto cambia, e anche nella tecnologia sono cambiate tante cose, e migliorata tantissimo, noi giovani non riusciamo a farne almeno, spesso ci semplifica la vita, riusciamo a fare più cose contemporaneamente, fa parte del nostro uso quotidiano, ma ciò non significa che tutto e un bene perché non e cosi, la tecnologia spesso ci limita anche, basti pensare al computer al televisore al cellulare, spesso ci isolano passiamo intere giornate a guardare la tv oppure stare al pc, a messaggiare a telefonare, esiste poca comunicazione dal vivo, perché ora si comunica tramite chat tramite messaggi, e ciò non e un bene per noi,io per esempio ricordo che prima che utilizzassi un cellulare conoscevo a memoria tutti i numeri di casa dei miei amici e invece da quando utilizzo il cellulare conosco pochi ma veramente pochi numeri a memoria , anche solo ricordare dei numeri significa comunque di tenere sempre la mente in continuo aggiornamento. Sicuramente la tecnologia e un bene per le persone con disabilità perché li avvicina a un mondo senza ostacoli, basti pensare alle protesi di Pistorius che gli hanno permesso di camminare e addirittura correre, oppure anche ai bambini con poco uso delle braccia e delle mani con il pc riescono a scrivere, e ancora, oggi esistono biciclette per disabili, e potrei fare ancora altri mille esempi, ma e giusto dire quindi che per loro e stata sicuramente d’aiuto ed e stato giusto cosi.
    In parte riesce a realizzare i propri sogni, quindi e giusto che la tecnologia in certi ambiti continui a migliorare.
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 6 Empty Re: lab. AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio)

    Messaggio  erica caputo Ven Apr 20, 2012 10:24 am

    Ormai la tecnologia nell’ uomo è sempre più evidente ed è in grado di saper usare tutta la tecnologia di cui dispone per cambiare la propria vita e l ‘ ambiente in cui lo ospita per migliorare le sue condizioni di vita. Quindi penso che la tecnologia potenzia l’ uomo basta non diventare degli avatar.
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 6 Empty Realtà: meglio quella effettiva della sua simulazione.......

    Messaggio  Luisa Masturzi Ven Apr 20, 2012 10:33 am

    La tecnologia oggi ha raggiunto livelli che erano impensabili fino a qualche anno fà...La realtà virtuale, per sua stessa definizione,simula la realtà effettiva...C'è una mia amica che purtroppo è sulla sedia a rotelle, e passa molto tempo sul computer,in particolare su facebook, se gli chiedi << Anna ma non ti annoi sempre lì sopra?>> ti risponde << Macchè guarda quanti amici che ho>>...Molto spesso ho cercato di spiegargli che il numero elevato di amici che ha sul computer comunque non equivalgono a quelli reali, visto che molte di quelle persone che ha lì sopra...le conosce a volte nemmeno di vista.....Anche se Anna sbaglia a passare molto tempo dietro un pc, a me piace vederla sorridere, anche perchè alla fine non fà nulla di male, racconta a persone sconosciute la mia vita e quella dei fratelli, infatti quando mi lasciai con il mio fidanzato, grazie ad Anna ho ricevuto parecchi consigli e parole di conforto...Tutto questo per dire che io credo che la tecnologia se usata con moderazione, può essere utile un po per tutti, ma non deve diventare una dipendenza...perchè ci sono tantissimi altri hobby per passare il tempo in modo piacevole e conoscere gente realmente.(Infatti convincerò Anna a non rifugiarsi più dietro uno schermo e a fare qualcosa di concreto).
    McLuhan afferma che "nelle ere della meccanica, avevamo aperto un'estensione del nostro corpo in senso spaziale.Oggi, dopo oltre un secolo di impiego tecnologico, abbiamo esteso il nostro stesso sistema nervoso centrale in un' abbraccio globale, che almeno per quanto concerne il nostro pianeta, abolisce tanto il tempo quanto lo spazio".
    Sicuramente le parole di McLuhan sono vere, ma io credo che sia vero anche che le nuove opportunità offerte dall' elettronica e dalle telecomunicazioni, se utilizzate in giusto modo, migliorino la qualità della vita, dell'informazione e della comunicazione di tutto il pianeta...
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 6 Empty Tecnologia: Un'eroina o una killer?

    Messaggio  Barbara Pepe Ven Apr 20, 2012 10:56 am

    Per quanto riguarda la tecnologia e i suoi sviluppi credo che si possa sicuramente ritenere che abbia un duplice risvolto nella nostra vita sin dalle prime scoperte fatte dall'uomo, uno positivo e un altro negativo. La tecnologia è uno strumento molto importante che ci ha permesso di svilupparci ed evolverci in numerosi campi, ha semplificato in un certo senso un'infinità di fattori che siano lavorativi, pratici, comunicativi ecc. Ha permesso di velocizzare pratiche e ricerche, di tenersi in contatto con persone anche dall'altra parte del mondo (per esempio attraverso le chat), di poter informarsi in tempo reale su cosa accade nel nostro Paese e non solo, ci ha inglobati in un mondo virtuale che ormai, senza il quale, ci sentiremmo persi. Ho sentito persone rispondere alla domanda:"Quale sarebbe la prima cosa che porteresti con te in salvo in caso di un incendio o di un terremoto?" con la seguente risposta:"Il mio telefono, senza il quale non vivo"...E' una cosa che fa riflettere molto su quanto ormai siamo diventati quasi anche noi stessi "Esseri tecnologici" perchè senza il minimo accenno di tecnologia in questo mondo non riusciremmo piu' a vivere oggi come oggi e sempre di piu' in futuro...Quindi se da un lato la tecnologia ci ha "salvato" in qualche modo da eroina sostituendosi anche per esempio alle braccia dei lavoratori con i suoi macchinari, aumentando la qualità di prestazione in molti settori, dall'altro lato ha atrofizzato i nostri sensi e "ucciso" vecchie abitudini e modi di vivere a mio parere molto più sani in certi casi rispetto ai nuovi.. Si pensi per esempio a un bambino che magari tutto il giorno in casa non sa che fare e invece di pensare di andare a fare una passeggiata magari all'aria aperta con gli amichetti, non vede l'ora di andare ad accendere la tv o la playstation per incantarsi ore e ore davanti quello schermo, in quel mondo virtuale. E' bello estraniarsi e sognare con la fantasia ma è comunque bene non allontanarsi mai così tanto dalla realtà perchè si rischia di non poterne fare piu' a meno di quella tecnologia ed è sicuramente atrofizzante per quanto riguarda i sensi e i valori soprattutto. A tal proposito mi ricordo di uno scienziato francese, Alexandre Koyré che ha scritto:"Dal mondo del pressappoco all'universo della precisione" parlando appunto di tecnologia e mettendo a confronto un artigiano con Galileo Galilei che, osservando col cannocchiale la luna, gettano le basi per la scienza moderna. Sicuramente i risvolti e gli sviluppi positivi ci sono e ce ne sono parecchi quindi forse in questo, ci avviciniamo ad un mondo di precisione ma ripeto, per certi versi la diffusione estrema della tecnologia ha inibito molte facoltà umane e la cosa peggiore è che si è meccanicizzato un pò tutto perfino i rapporti interpersonali dove addirittura spesso "non c'è bisogno di vedersi, tanto ci sentiamo in chat"...Oppure facoltà mentali come i calcoli a mente, tanto oggi ci sono le calcolatrici perchè sprecare tempo a pensare. Bisognerebbe usufruire dei suoi frutti ma non lasciarsi vivere solo ed esclusivamente da quelli non dimenticandosi mai la realtà pura e semplice che potrebbe comunque esistere anche senza la tecnologia.
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 6 Empty Sentirsi nel corpo di un altro

    Messaggio  Milena Capasso Ven Apr 20, 2012 11:24 am

    Si fa sempre più coinvolgente il lavoro che stiamo portando avanti al corso di Pedagogia della Disabilità perché stimola la ricerca di argomenti nuovi o comunque di temi ai quali normalmente non si da grande peso.
    Stavolta parliamo di reale e virtuale. Ho trovato un articolo molto interessante ed attinente all’argomento:

    http://www.lescienze.it/news/2008/12/03/news/sentirsi_nel_corpo_di_un_altro-577414/

    Il senso di identificazione corporea e di autopercezione può essere manipolato tanto da indurre a sentirsi in un nuovo corpo.
    Far percepire il corpo di un manichino o di un'altra persona come il proprio: vi sono riusciti due neuroscienziati del Karolinska Institutet, che descrivono i loro esperimenti in un articolo pubblicato sull'ultimo numero della rivista on line ad accesso pubblico PLoS ONE.
    Nel primo esperimento un manichino era dotato di due telecamere collegate a due piccoli monitor posti davanti agli occhi del volontario, in modo che questi vedesse ciò che "vedeva" il manichino. Quando gli "occhi" di del manichino e la testa del soggetto puntavano in basso, la persona vedeva il corpo del manichino come avrebbe normalmente visto il proprio.
    L'illusione del cambio di corpo veniva creata quando il ricercatore toccava il corpo di entrambi con un bastoncino: il soggetto poteva vedere che lo stomaco del manichino veniva toccato mentre sentiva (ma non vedeva) una sensazione analoga sul proprio stomaco. A questo punto il soggetto sviluppava una forte sensazione che il corpo del manichino fosse il suo.
    "Lo studio mostra quanto sia semplice cambiare la percezione cerebrale dell'io fisico" dice Henrik Ehrsson, che ha condotto la ricerca con Valeria Petkova. "Manipolando le percezioni sensoriali è possibile ingannare e far sentire l'io non solo al di fuori del proprio corpo, ma anche in un altro."
    In un ulteriore esperimento, la telecamera era montata sulla testa di un'altra persona. Quando i due si rivolgevano uno verso l'altro per stringersi la mano, il soggetto percepiva il corpo della persona con la telecamera come il proprio.
    "I soggetti si vedevano stringere la mano dall'esterno, ma lo esperivano come se fosse un'altra persona" spiega Valeria Petkova. "L'impressione sensoriale della mano scossa era percepita come se provenisse dal nuovo corpo, e non dal proprio."
    La forza dell'illusione era confermata dal fatto che il soggetto esibiva reazioni di stress molto maggiori quando un coltello veniva minacciosamente tenuto a lieve contatto con il corpo del manichino, che non quando era puntato contro il proprio.
    L'illusione funzionava anche quando le due persone avevano aspetto differente o erano di sesso diverso, ma non con oggetti non umanoidi, come una sedia o una grossa scatola.
    I ricercatori stanno studiando come il corpo costruisce la propria immagine interna del corpo. La conoscenza del fatto che il senso di identificazione corporea e di autopercezione può essere manipolato tanto da indurre a sentire di avere un nuovo corpo, osservano i ricercatori, può avere applicazioni innanzitutto nel campo della realtà virtuale e della robotica.

    C’è un passaggio che mi ha colpito in aula durante la lezione e che ho ritrovato anche nell’articolo. A proposito di presenza-assenza in aula si diceva che:
    “La costruzione dell’identità senza corpo nel virtuale, nella dimensione neomediatica del cyberspazio, determina una scissione con la sua immagine reale. L’immagine senza corpo raggiunge nel virtuale la sua massima espressione, liberandosi dalla materia e ricostituendosi nell’universo digitale.”

    Nell’articolo si ritrova un concetto molto simile:
    "Manipolando le percezioni sensoriali è possibile ingannare e far sentire l'io non solo al di fuori del proprio corpo, ma anche in un altro."

    In definitiva ci viene data la possibilità di smaterializzarci e di poter assumere sembianze diverse, nuove. Potrebbe essere curioso e anche divertente.
    Ma se poi il nostro alter-ego ci fa perdere di vista la realtà?
    Se ad utilizzare il virtuale è una persona con disabilità che in esso si struttura e si percepisce in modo sano e normale il ritorno alla realtà potrebbe distruggerla psicologicamente.
    Il virtuale potrebbe rappresentare non più uno stato di momentaneo benessere ma una fuga vera e propria dalla realtà tanto da sentire reale ciò che non lo è.
    Credo quindi che sia opportuno misurare e dosare sempre l’uso di strumenti che possono danneggiare piuttosto che favorire e migliorare la qualità della vita anche se per una persona con disabilità potrebbero rappresentare una chiave per entrare in un mondo di benessere e normalità.


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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 6 Empty uomo e tecnologia:un amore grande

    Messaggio  Baldascino Concetta Ven Apr 20, 2012 11:35 am

    Il nuovo millennio appena iniziato potrebbe essere denominato “l’era della tecnologia”l'uomo ormai è in simbiosi con la tecnologia,ormai la tecnologia è entrata a far parte della vita quotidiana di tutti noi,la tecnologia è riuscita ad entrare prepotentemente nella vita dell'uomo nel suo modo di comunicare e nel suo modo di essere.Inoltre posso dire che dalla tecnica non si giunge alla salvezza ma almeno è garantito l'aiuto...quindi concludo col dire che sono a favore di tutte le scoperte tecnologiche... Smile
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 6 Empty Tecnologia : ogni eccesso è difetto.

    Messaggio  Roberta Narici Ven Apr 20, 2012 12:34 pm

    Alla domanda “La tecnologia atrofizza o potenzia le capacità dell’uomo?” non riesco a rispondere con precisione perché, analizzando i pro e i contro mi sono resa conto di quanto oggi sia indispensabile per certi versi e, d’altro canto quanto, l’eccesso di essa, riesca a causare effetti negativi fino ad atrofizzare l’uomo. A tal proposito ho trovato questo articolo da cui si può notare quanto la tecnologia possa atrofizzare l’uomo e quali sono le conseguenze negative:
    “Lo scopo della tecnologia è farci risparmiare tempo e fatica, ma quando è troppo invasiva può essere controproducente e anche pericolosa. Come difendersi?
    Nessuno afferma con certezza che la tecnologia finirò col renderci infelici. Soddisfa le richieste dei consumatori mentre nei crea di nuove. Ma crea anche problemi. Gli osservatori chiamano questa nuova sindrome e questa nuova crisi “affluenza“. Gli essere umani hanno sempre lavorato duramente per sopravvivere; ora che il cibo e le informazioni vengono prodotti in massa, molti temono gli eccessi della tecnologia.
    Gli esperti affermano che un sovraccarico di informazioni causa stress. Gran parte della posta elettronica che riceviamo non è necessaria; il 70% del siti web non viene letto; passiamo in media 143 minuti a settimana su Facebook. In Inghilterra mezzo milione di lavoratoti soffre del disturbo degli arti superiori da lavoro (Repetitive Strain Injury) derivato dalla dattilografia, dallo scrivere SMS e dai Blackberrie. Molti osservatori dicono che i computer sono la causa dell’incremento degli accoltellamenti, dei disturbi alimentari, della chirurgia plastica, della depressione e dei disturbi dell’attenzione (Attention Deficit / Hyperactivity Disorder). Stimolati oltremodo da immagini di violenza e glamour, i bambini non imparano mai i benefici del coinvolgimento (leggere un libro piuttosto che guardare YouTube). Vivono in un mondo di sogni piuttosto che nella vita reale.
    Gli impiegati sono sovraccaricati, inefficaci, costantemente a controllate la posta elettronica. Spendiamo 52 ore all’anno a cancellare mail spazzatura. La Commissione d’Informazione avverte che i rischi digitali sono in crescita dato che le gang criminali sfruttano la tracce elettroniche per rubare soldi ed identità. Internet può causare licenziamenti o rovinare la nostra immagine. La dipendenza allo shopping, al gioco d’azzardo e alla pornografia non è una novità, ma l’accessibilità totale ci rende ancor più vulnerabili.
    Si tratta comunque di un problema più ampio. I cambiamenti nella vita e nel lavoro hanno causato una crisi familiare. I ricercatori americani affermano che, insegnando ai bambini che sono speciali, si è venuto a creare una generazione di narcisisti. Gli studenti degli anni ‘60 volevano una “filosofia di vita significativa”; oggi vogliamo ricchezza e fama. Un rapporto fatto dall’UNICEF nel 2007 considerava i bambini inglesi stressati e depressi, danneggiati da lunghe ore di lavoro, dalla presenza di un genitore single, dagli esami costanti, dal sesso, dal bere e dalla paura della pedofilia. I bulli attaccano le loro vittime per SMS, i pedofili attraverso le chat.
    Molti temono che le reti Wi-Fi possano causare il cancro. In numerose lettere giunte al The Times le persone si lamentano di mal di testa, dolori al petto e prurito alla pelle. La ricerca è inconcludente, ma i dottori sono preoccupati dalle costanti radiazioni elettromagnetiche. Il rifiuto delle compagnie di telecomunicazione non è certo rassicurante. La crisi economica mostra quanto fragile è il mondo. Un attacco terroristico virtuale, che colpisce le invisibili infrastrutture della vita moderna, potrebbe essere più devastante di quello dell’11 settembre.”

    La tecnologia però, ha cambiato la nostra vita, l’ha facilitata, l’ha accelerata, l’ha arricchita di nuove opportunità: Si pensi all’invenzione del pacemaker, a una mamma il cui figlio lavora lontano e della faciltà con cui può comunicare con lui, a un papà lontano chilometri che può vedere il viso dei suoi figli in diretta, alla televisione che ci trasmette tante informazioni importanti e in tempo reale, a internet che in qualsiasi momento con canzoni, film e social network ci può fare compagnia in caso di solitudine e, a tutte le tecnologie per la disabilità che permettono di per ridurre ed abbattere le
    barriere all’integrazione sociale delle categorie svantaggiate. Ma, l’altra faccia della moneta, ci fa vedere la perdita dei valori fondamentali come una telefonata al posto di un abbraccio, un e-mail al posto di una lettera e l’immagine di una famiglia a ora di cena che non ha niente da raccontarsi perché troppo presa ad ascoltare la tv. Insomma, i benefici della tecnologia sono evidenti bisogna solo usarla in modo intelligente e senza eccesso.
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 6 Empty La tecnologia: Un'arma a doppio taglio..

    Messaggio  RaffaellaPagano1990 Ven Apr 20, 2012 2:00 pm

    LA TECNOLOGIA COME ATROFIZZAZIONE O COME POTENZIAMENTO?
    Penso che la tecnologia può essere un'arma a doppio taglio,mi spiego meglio:per certi versi ha rovinato un pò la nuova generazione,per quanto riguarda i computer usati in un modo non idoneo,ad esempio dagli adolescenti con i social network e giochini che fanno passare pomeriggi interi a "far nulla"invece di giocare all'aria aperta,come si faceva un tempo o usare il tempo libero per fare del sano sport.
    L'altro taglio però ha salvato la vita di alcune persone che ormai speravano solo nella morte,anche solo per il semplice fatto di non poter essere più indipendenti in un gesto quotidiano come il potersi cucinare o aprire un cassetto del bagno.Parlo in particolare delle "Case domotiche" e della felicità che possono ancora donare ai nostri amici diversamente abili.
    Qualche giorno fa,mentre mi documentavo su alcuni motori di ricerca per quanto riguarda la tecnologia ho trovato le "case domotiche" praticamente appartamenti costruiti appositamente per le persone diversamente abili,sono muniti di sensori che con un solo battito di occhi o con un semplice gesto di testa si attivano macchinari che fanno aprire porte,rispondere al citofono,cucinare e altro senza il bisogno di essere normodotati;ecco penso che questo tipo di tecnologia sia estremamente importante e utile per donare ancora un sorriso a queste persone..

    Uno dei video che più mi ha colpito è stato questo e volevo condividerlo con voi..



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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 6 Empty Re: lab. AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio)

    Messaggio  FLAVIA AGOSTINO Ven Apr 20, 2012 2:34 pm

    La tecnologia come miglioramento :gli effetti a volte devastanti della chirurgia estetica sul piano della salute e del buon gusto
    Da alcuni anni, la dimensione nella quale si instaura e si sviluppa un sempre maggior numero di relazioni sentimentali, di amicizia e di lavoro è quella virtuale. Oggi giorno è sempre più diffuso l’uso abituale della rete telematica o della telefonia in generale che dà a ciascuno una sensazione di sicurezza e di controllo della propria vita e di tutte le opportunità che essa può offrire per realizzarci. Oggi, ad esempio, grazie all’uso della rete e della telefonia cellulare possiamo gestire il nostro tempo a breve e lungo termine, in modo più proficuo, perché, realizzando le nostre operazioni, possiamo compiere più azioni e qualitativamente migliori in poco tempo. Grazie all’uso della rete, ad esempio, l’informazione, una pratica che di norma precede ogni tipo di operazione, è diventata più veloce ed efficace. Quindi se, per fare un esempio concreto, una persona deve fare un viaggio, può sapere velocemente con precisione e in ogni momento ( con l’uso di internet) come arrivare alla meta, che cosa indossare, dove alloggiare, conoscendo in tempo reale le disponibilità e prenotando subito. Può inoltre, raggiungere facilmente la meta grazie ad un navigatore satellitare che renderà il viaggio più tranquillo e rilassato senza le preoccupazioni di scegliere una direzione sbagliata e sapendo in anticipo come e dove potersi fermare per una sosta improvvisa, soprattutto se ci si reca in un luogo per la prima volta. Dal resto, l’uso della “rete” è diventato talmente capillare da avere agganci e pertinenze con ogni tipo di pratica quotidiana: dal recepire informazioni al comunicare, lavorare, giocare, studiare. Di norma, i giovani sono sempre più disponibili a cogliere le proposte sempre più nuove e frequenti dell’uso di strumenti tecnologici, anche perché da piccoli imparano ad usare giocattoli assai ricercati sotto il profilo tecnologico, che spesso riproducono mezzi e congegni usati dagli adulti. Invece le generazioni più mature difficilmente si adeguano con spontaneità all’uso delle nuove tecnologie, se non per necessità dettata dal lavoro. Gli adulti, in genere si accostano ai nuovi mezzi con diffidenza e con un atteggiamento di iniziale rifiuto o resistenza perché l’uso della tecnologia presuppone la necessità di inserire cambiamenti nella propria vita , nelle attività e nelle scelte che ne stanno alla base: un atteggiamento che diventa sempre più difficile man mano che l’età aumenta. Inoltre, la diffusione delle nuove tecnologie ha permesso all’uomo di migliorare la qualità della sua vita, di estendere gli orizzonti culturali, di arricchire le conoscenze, ma lo ha anche esposto al rischio di nuove forme d’alienazione e d’emarginazione. Come si nota dal testo di Granelli, il sé digitale, La prima questione aperta è se le tecnologie siano usate per potenziare le capacità umane, discutendo le origini di questa idea, addirittura riflettendo sul fatto che l’uomo abbia o meno del limiti e che quest’ultimi debbano o meno essere superati. Una risposta sono i tecno-potenziati: è un fatto noto che la tecnologia viene sviluppata per potenziare le capacità dell’uomo … o per rendere meno problematici i suoi limiti o le sue debolezze. Le grandi invenzioni della meccanica, come pure i vestiti, la medicina, le infrastrutture viabili, i mezzi di trasporto, ma anche le innovazioni più immateriali come il moderno ordinamento giuridico o i teoremi matematici, hanno sempre cercato di soddisfare un'unica grande esigenza: poter fare di più o meglio, idealmente con minore fatica. Pertanto, la tecnologia è un estensione e potenziamento delle facoltà umane. Ma le protesi collegate alle tecnologie non sono solo quelle immateriali fornite dai mezzi di comunicazione ma anche quelli riguardanti le protesi chimiche e quelle estetiche. È ormai risaputo che la cura dell’aspetto esteriore, di se stessi e delle cose e persone che ci sono vicine, è diventata un dato molto importante, ricercato e coltivato sia nella vita sociale che nella sfera del privato. Tuttavia alla base di questo fenomeno non c è semplicemente la predilezione per le forme belle e armoniose, ma la convinzione che la bellezza esteriore di una persona contribuisca ad “impreziosirla”, aumentandone la dignità, soprattutto perché tali cambiamenti suscitano da parte degli altri consensi e, a volte, persino invidia. Infatti un numero sempre maggiore di individui, soprattutto donne e fin dall’ età adolescenziale, è disposto a ricorrere persino alla chirurgia estetica per migliorare il proprio aspetto, e ottenere quindi, un viso più armonico, un corpo più levigato ed attraente, ricorrendo con ogni mezzo di bellezza e giovinezza. In tal modo, il valore e il significato della bellezza cambia, e da un frutto naturale, da valorizzare e da arricchire con la scelta di un abito giusto, di una pettinatura o un trucco adeguati, diventa un risultato che si può ottenere sottoponendosi anche ad interventi chirurgici costosi e potenzialmente rischiosi. Infatti, oltre al fatto che non sempre viene ottenuto il risultato desiderato, si deve tener conto che a volte gli interventi vengono effettuati anche quando sconsigliati dai medici stessi. Il medico scrupoloso e tendenzialmente corretto, infatti sconsiglia un cambiamento fisico se esso non si adatta alla linea fisiologica sulla quale si intende intervenire, perché potrebbe dare un effetto deludente e disarmonico sul piano psicologico ed estetico e conseguenze dannose sul piano fisico. Ad esempio, una ragazza che intende aumentare la massa del seno di troppo rischierebbe di compromettere un’andatura naturale ed agevole, perché la sua schiena, abituato a sostenere il peso di una massa più piccola, potrebbe non riuscire a sostenerne uno più consistente. Infine, non sono da sottovalutare i rischi che si corrono affidandosi a medici senza scrupoli, pronti a far leva su desiderio di bellezza di donne o uomini giovani o meno giovani per arricchirsi e guadagnare prestigio, servendosi di strutture ospedaliere inadeguate o non predisposte per affrontare eventuali complicazioni respiratorie,cardiache o allergiche.
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 6 Empty La tecnologia amica o nemica dell’uomo?

    Messaggio  anna gemma buono1 Ven Apr 20, 2012 2:45 pm

    Fino a che punto la tecnologia ci aiuta veramente ? Certo aiuta a svolgere determinate funzioni in tempi più rapidi , semplifica la vita, fa svolgere azioni a chi fino ad oggi non ne aveva; è
    un fatto noto infatti che la tecnologia viene sviluppata per potenziare la capacità dell’uomo… o per rendere meno problematici i suoi limiti o le sue debolezze; ma non stiamo perdendo qualcosa?
    Come afferma Longo oramai non passa un solo giorno senza che noi non utilizziamo un mezzo tecnologico
    L’uomo stesso è cambiato ,è diventato virtuale ,un tutt’uno con il computer . Senza la tecnologia ci sentiamo persi,vuoti,come fossero parte di noi ,come ricorda Andreoli ,per esempio “l’auto viene integrata nei nostri processi mentali esattamente come le parti anatomiche del nostro corpo.
    È orami un dato di fatto che il nostro cervello è limitato come dimostrano i video del laboratorio ,per cui per esempio non riusciamo rispondere a due stimoli diversi ,o a accorgerci di uno scambio di persona!
    Le tecnologie in questo senso ci invadono di stimoli e ciò ci porta sicuramente e essere più reattivi delle generazioni precedenti .
    Le nuove tecnologie quindi , apparecchi, telefoni cellulari moltiplicano le nostre capacità uditive e di memoria, fungono da protesi delle nostre funzioni corporali.
    Ma cercare di sviluppare troppo il nostro cervello non potrebbe farci perdere la nostra umanità?
    Sempre più schermi e meno volti ,sempre più messaggi e meno parole ,sempre più chat e meno incontri .
    Certo la tecnologia in sé è positiva ,internet per esempio aiuta ad avere informazioni in tempo reale e a legare persone distanti kilometri ma ha avuto anche effetti negativi sul nostro corpo.
    Per esempio l’obesità è aumentata soprattutto nei bambini,le nuove generazioni giocano molto meno a pallone e troppo ai videogame ,si è persa la voglia di giocare insieme,di stare all’aria aperta ,di sporcarsi!
    Se da una parte le tecnologie ci stanno migliorando dall’altro ci rendono sempre più pigri e ci stanno allontanando dal nostro corpo.
    La televisione per esempio ci ha bombardato di informazioni , ma ci ha privato della bellezza di condividerle .La condivisione non è soltanto un click su facebook è anche parlare con gli altri ,con le generazioni distanti dai noi ,come i nonni,discussioni che possono arricchire entrambi ;mi piacerebbe pensare un nipote che aiuta un nonno a imparare a utillizzare il computer e il nonno che gli insegna a far crescere un orto!
    A tal proposito mi viene in mente un film che ho visto “ il mondo dei replicanti “ in cui l’umanità utilizzava soltanto cyborg ,come sorta di protezione , ma perdendo ogni contatto con la natura, non sentivano più la sensazione del vento sulla faccia ,del profumo dei fiori ,della carezza su una pelle vera e non di un cyborg!
    Questo per affermare che io credo la tecnologia in sé non sia negativa ma non bisogna esagerare perché siamo essere umani e non macchine!
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 6 Empty FARSI AIUTARE DA UN AVATAR

    Messaggio  Brusini Rosa Ven Apr 20, 2012 3:03 pm

    In aula abbiamo continuato il discorso intorno alle tecnologie e in particolare abbiamo parlato di avatar. L’avatar nel nostro immaginario è quello che abbiamo ricavato dal recente film intitolato appunto “Avatar”, di cui abbiamo anche visto alcune scene in aula in relazione al tema avatar e disabilità di cui parlerò dopo. Ma l’avatar di cui parla la professoressa Briganti e a cui dobbiamo fare riferimento è quello puramente virtuale, al di là dello schermo, fatto di pixel, che può essere un videogioco, un nickname da chat, un personaggio immaginario da videogame come Second Life o The Sims. Quindi in definitiva abbiamo parlato del rapporto uomo tecnologia tramite autori come la Turkle e Caronia col suo “corpo tagged and tracked”. L’avatar è a mio avviso il mezzo più significativo per spiegare il rapporto uomo tecnologia in quanto spesso l’uomo utilizza l’avatar per nascondere la reale identità che può essere fisica e non solo. Pertanto non sempre la tecnologia aiuta, pur essendo io a favore del progresso tecnologico. Soprattutto quando si parla di persona disabile in quanto magari a volte un disabile può servirsi di questo mezzo per nascondere la sua disabilità e ciò non è positivo in quanto rende più lento e più difficile il processo di accettazione di se stessi, che in taluni casi è quanto mai fondamentale. Però navigando un po’ su internet ho visto alcuni articoli che dimostrano quanto la tecnologia possa invece essere usata per aiutare in modo considerevole le persone con disabilità. In particolare ho scoperto che la Fondazione Don Gnocchi si è dotata di recente di un’attrezzatura di Virtual Reality Rehabilitation System appositamente pensata per la creazione di percorsi di riabilitazione con realtà virtuale, integrati con le tradizionali tecniche, rivolti ai pazienti in età evolutiva dell’Unità di Neuropsichiatria Infantile del Centro IRCCS “S. Maria Nascente” di Milano. Grazie alla raccolta fondi, tali attrezzature potranno essere utilizzate anche da altri tre centri Don Gnocchi (due in Lombardia e uno nel Lazio). Ecco sa è il VVRS: VRRS Virtual Reality Rehabilitation System per la riabilitazione motoria utilizzando la tecnologia della realtà virtuale.
    Tecnicamente il VRRS genera un debole campo magnetico coerente al cui interno vengono riconosciute in tempo reale la posizione e l’inclinazione di piccoli sensori di posizione 3D passivi, completamente innocui. Tali sensori, applicati alla parte interessata del paziente, oppure a degli oggetti di uso quotidiano, consentono di riprodurre con estrema credibilità, all’interno di avanzati scenari virtuali, i movimenti effettuati dal paziente, al quale si chiede di imitare in tempo reale il movimento “ideale” pre-registrato dal terapista. I sensori possono riprodurre oggetti, singoli segmenti oppure l’intero corpo del paziente consentendo i più vari approcci riabilitativi, inclusi quelli maggiormente complessi quali il cammino, l’equilibrio, il compenso, nonché le problematiche di ordine cognitivo. Una particolare applicazione consente anche l’analisi della mobilità delle vertebre.
    Attivando la modalità di “Interazione Dinamica” si consente al paziente di interagire con gli oggetti dei più vari tipi di uso comune, in ragione delle loro proprietà specifiche quali peso, massa, elasticità, consentendo di effettuare esercizi che replicano fedelmente le attività tipiche della vita quotidiana. Il sistema è eccezionalmente semplice da utilizzare, infatti il paziente non deve necessita di alcuna preparazione per poter fruire appieno delle funzioni del sistema.
    Al termine di ogni singolo esercizio, il sistema origina un punteggio, che premia i progressi del paziente generando in esso una straordinaria motivazione, elemento fondamentale nella terapia riabilitativa.
    Questo è l’esempio che la tecnologia deve seguire. La tecnologia dovrebbe crescere sempre di più in questo senso.
    Maria Pia Palvelli
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 6 Empty siiiiii all'uso della giusta tecnologia

    Messaggio  Maria Pia Palvelli Ven Apr 20, 2012 3:13 pm

    dopo la lezione sul'atrofizzazione o potenziamento sulla tecnologia, e dopo la visione di una breve parte del film "avatar" , la mia considerazione è positiva per quanto riguarda la tecnologia come potenziamento. infatti credo che sia giusto dare a tutti i disabili , la possibilità di migliorare la propria condizione di vita.infatti come esempio lampante, mi viene da proporvi Oscar Pistorius ( di cui già abbiamo discusso nelle prime lezioi in aula) , ragazzo che nonostante fosse amputato bilaterale , grazie alla tecnologia ha potuto riprendere la vita normale, di tutti i giorni, partecipando addirittura alle olimpiadi detenendo il primato del record del mondo di atletica, avvalendosi di protesi di fibra di carbonio. potrei citarvi anche altri atleti tipo Alex Zanardi,che dopo un grave incidente dove perse l'uso delle gambe,grazie alla tecnologia ha potuto ritornare alla sua vita.
    Nonostante il grave handicap fisico, dopo una lunghissima riabilitazione Zanardi tornò a camminare grazie all'uso di apposite protesi, e quindi decise di ritornare anche alla guida di vetture da corsa. grazie alla tecnologia Alex , come tanti altri portatore di handicap fisici,riescono addirittura a scherzare sulla loro menomazione .infatti Alex ha affermato che, "" se si dovesse rompere di nuovo le gambe, questa volta basterebbe soltanto una chiave a brugola per rimetterlo in piedi, e che ora non rischia più di buscarsi un raffreddore camminando scalzo.""
    dall'enciclopedia wikipedia mi ha colpito in modo particolare l'affermazione della madre di Oscar Pistorius :


    « Perdente non è chi arriva ultimo in una gara, ma chi si siede e sta a guardare. »


    Per me anche la visione del film avatar, è stata una riconferma alla mia idea. infatti Jake , invalido, scende a qualsiasi compromesso pur di ritornare alla sua vita normale anche se per breve tempo, infatti quando ne ha la possibilità con le sue gambe corre piu che mai.

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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 6 Empty Per l'incalzante progresso tecnologico l'uomo ha perduto la rigenerante capacità di stupirsi. Alessandro Morandotti

    Messaggio  mariana scamardella Ven Apr 20, 2012 3:42 pm

    Oggi giorno l’uomo vive in simbiosi con la tecnologia, quest’ultima si diffonde a ritmo sempre più accelerato . Dalla lettura di Cappucci si evince un quadro dove l’uomo è incapace di soddisfare le sue aspettative sentendosi obsoleto e dunque le nuove tecnologie sono supporti fondamentali le quali tendono a colmare le sue ‘’ mancanze’’ lasciandosi invadere piacevolmente e positivamente .L'autore continua affermando che un corpo sente l'esigenza di attrezzarsi di artefatti e protesi, poiché è forte il desiderio di rendere più facile la proprio esistenza , ne deriva la simbiosi che lega l'uomo ai suoi artefatti. Tale processo però ha trascinato con sé sia aspetti positivi che negativi. L’aspetto positivo e che la tecnologia ci offre il vantaggio di fare più cose nel minor tempo possibile, può rafforzare le conoscenze e mira a facilitare l’approccio con la realtà, dall’altro lato il progresso può portare a un distacco proprio tra l’uomo e l’autenticità della realtà mettendo in dubbio le sue capacità intellettuali; si fa spesso riferimento all’utilizzo di strumenti tecnologici anche per lo svolgimento di operazioni semplici tendendo a mettere il cervello a riposo. Ormai queste tecniche hanno invaso il mondo intero nella quotidianità basti pensare a ogni singolo individuo che fa uso di cellulari e computer. Nel testo di Granelli "il sè digitale", le nuove tecnologie sono viste come estensioni delle potenzialità umane, date dal tentativo di superare i limiti dell'uomo.
    In merito all'argomento bisognerebbe fare una distinzione tra le stesse, ovvero secondo me finchè si tratta di tecnologie integrative, impiegate sempre nel rispetto di certi limiti, allora l'uomo può anche giovare nel loro utilizzo, perchè rendono possibile cose che altrimenti sarebbe state complicate o addirittura impossibile, (si pensi alle protesi di Pistorius); invece per quanto riguarda le tecnologie estensive come telefonini, computer, automobile,ipod penso che per trarne benefici ci deve essere un certo equilibrio, usate in modo limitato e intelligente. Bisogna sottolineare che un abuso tecnologico è sinonimo di atrofizzazione della mente umana. Nel rapporto con esse l'uomo, con il suo sè e con le sue capacità, deve prevalere e mai soccombere.
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 6 Empty fabiola loffredo: "La tecnologia come potenziamento o atrofizzazione"

    Messaggio  fabiola loffredo Ven Apr 20, 2012 4:08 pm

    In aula abbiamo affrontato un ulteriore argomento riguardante la tecnologia,soffermandoci principalmente su vari termini e in particolare sul concetto di "Tecniche Abilitanti",intese come quelle tecniche che "aiutano" un soggetto a fare un qualcosa che da solo non è in grado di fare.
    Appare chiaro,quindi,che attualmente l'uso delle tecnologie come quelle informatiche risultano essere un campo in continua crescita,offrendo cosi maggiori possibilità di "recupero" per quelle persone che purtroppo hanno dei deficit.
    Da questo ne scaturisce però anche una notevole conseguenza riguardante il rapporto tra uomo e tecnologia; poichè si finisce col credere che il corpo non sia più in grado di rispondere a determinati bisogni o necessità...
    La prof. ci ha chiesto se le tecnologie potessero potenziare o atrofizzare le capacità umane; a tal proposito io mi trovo d'accordo con ciò che afferma Granella nel suo testo,"Il sè digitale",ovvero che le tecnologie potenziano le capacità dell'uomo e migliorano la sua vita; a mio parere però,è necessario che di queste non se ne faccia un totale abuso sostituendo addirittura la propria vita reale con il mondo virtuale molto spesso illusorio; ma si continui ad esaltare le proprie capacità umane facendone quindi,in primis un buon uso...

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