Antonella Leonetti Ven Apr 20, 2012 7:00 pm
La tecnologia ha sempre avuto, in ogni epoca storica, un ruolo importante nella vita di ogni uomo: basti pensare alla conversione delle risorse naturali in elementi semplici come è avvenuto con la scoperta del fuoco nella preistoria o alle recenti scoperte riguardanti i media come la stampa, il telefono e Internet. I recenti sviluppi della tecnologia hanno migliorato la vita delle persone, sviluppando una comunicazione più veloce, diminuendo le barriere fisiche del comunicare e ha permesso agli esseri umani di interagire su scala globale. Nonostante ciò, non tutta la tecnologia è stata utilizzata per scopi pacifici: basti pensare all’uso di armi sempre più sofisticate e alla crescente potenza distruttiva progredita nel corso della storia con la bomba atomica. Il tecnologico non ha sempre avuto un ruolo negativo e distruttivo nella storia, come ci ricorda il grande studioso dei mezzi di comunicazione di massa Marshall McLuhan secondo cui la tecnologia è diventata un’estensione del corpo. Si oppone al pensiero di McLuhan Neil Postman docente americano, il quale in un testo dimostra come la televisione degli anni ’80 abbia imposto un modello di informazione volto alla falsificazione della realtà. Numerosi sono stati gli studi riguardanti il tema del tecnologico, come è avvenuto nel centro di ricerca coordinato da Sherry Turkle il cui obiettivo è stato non limitarsi a studiare il potenziamento delle tecnologie, ma come l’uomo muta e si adatta ad esse. Il tema delle tecnologie ci riporta quindi al virtuale, al non reale, ad una copia del mondo circostante. Negli anni ’80 del 1900, Turkle parla del virtuale legato al videogioco, dato che in quel periodo non si era ancora diffuso Internet, ma allo stesso tempo evidenzia come gli esseri umani siano sempre più legati alla tecnologia in generale, instaurando delle vere e proprie relazioni con il tecnologico. Turkle sottolinea come i MUD(giochi da salotto virtuale come la CHAT), abbiano cambiato i tempi, i luoghi e le modalità del conoscersi; con la chat, ad esempio, vi è la possibilità di assumere un’identità diversa, di “cucire” sulla propria persona un personaggio lontano dalle proprie caratteristiche reali: ci si distacca dalla realtà per essere riconosciuti ed accettati da un gruppo, da un ragazzo, da un’amica. Si viene a costruire un’IDENTITà REALE e un’IDENTITà ARTIFICIALE, una duplice persona in un unico corpo. Molti sono stati e sono ancora oggi i casi di cyber bullismo, un bullismo che nasce e si diffonde sulla rete il cui scopo risulta diffamare la vittima e diffondere informazioni personali riguardanti quest’ultima. La rete diventa anche un salotto in cui persone emarginate prendono parola, in cui non sono giudicate per il loro aspetto fisico in quanto vi è l’assenza del corpo e la presenza dei soli tasti di un qualsiasi personal computer; ed ecco come anche il disabile, la persona definita “diversa” ed esclusa per religione, ceto sociale, paese in quel contesto si NORMALIZZA, ma allo stesso tempo si OMOLOGA al gruppo dei più. Ci sono casi in cui la tecnologia ha svolto un ruolo molto importante nella vita di molte persone: è il caso della domotica scienza che si occupa dello studio delle tecnologie atte a migliorare la qualità della vita di persone disabili in casa e in altri luoghi. Effetti positivi del virtuale li ritroviamo anche nel video visto in classe che ripropone un piccolo estratto del film “Avatar”: la scena ripropone un paraplegico il quale viene, poi, sdoppiato in un avatar normodotato. Diventato un avatar, il protagonista riutilizza le proprie gambe per correre, giocare e arrampicarsi; ma il momento più bello è quando, diventato un avatar, si alza dal lettino con le proprie gambe ed ancora incredulo, esce dalla stanza correndo senza fermarsi perché in quell’istante si sente libero di correre e di svolgere tutte le attività che dopo l’incidente in guerra non ha potuto fare. Come possiamo notare l’uomo si è evoluto con la tecnologia, è cambiato il suo modo di interagire con l’altro, lo spostarsi da un luogo ad un altro è stato reso più veloce con la nascita di mezzi di trasporto come automobili, aerei, treni, ma contemporaneamente è diventato un fruitore passivo della sua creazione, una persona manipolabile che non ha saputo mediare tra il mondo del reale e quello del virtuale. Pertanto, l’uomo deve continuare ad usufruire di tutti i mezzi virtuali ma senza dipendere da essi, riuscendo ad integrare il reale e il virtuale due volti che gli appartengono, ma senza alcuna prevalenza dell’uno sull’altro, in quanto entrambi sono indispensabili.