lab. prof. PALLADINO (chiude il 23 aprile)

lab. prof. PALLADINO (12 aprile)
INSERISCI QUI IL TUO COMMENTO 'EMOZIONALE'
DOMANDE, QUESTIONI O RIFLESSIONI SUL TEMA AFFRONTATO IN AULA


EMAIL DI ELIANA PALMIERO eliana.p4@libero.it

il libro "Le Ali Spezzate" di Vincenzo Palladino

Dall'intervento fatto dal Dott. Palladino emerge la forza dell'anima di un uomo, la dove non arriva lo sguardo ...arriva l'amore umano. Inoltre evidenzia l'importanza di formarsi come individui capaci di trasmettere affetti e non solo di formarsi professionalmente.

2 Aprile, L'Arco di Costantino si illumina di blu in occasione della Giornata mondiale della consapevolezza dell'autismo. Un Assistente sociale è venuta a raccontarci le sue esperienze con persone affette di autismo.. Una sensibilità e un umiltà nell'esternare situazioni non semplice... Situazioni difficli dove lei stessa ci racconta che non ci si perde mai d'animo perchè bambini eccezionali,speciali che si fanno volere bene anche non potendo esternare in modo esplicito il loro affetto. Vanno oltre, con una carezza,uno sguardo, un sorriso.. ti regalano un attimo di felicità.Al momento non esiste una cura specifica per l'autismo e uno dei problemi fondamentali in Italia come ci dice l'assitente che per poter affrontare la complessità e l'eterogeneità delle sindromi autistiche, è fondamentale la presenza di una rete di servizi specialistici, con un approccio multi professionale, interdisciplinare specifico. Solo così è possibile ottenere dei risultati.E oggi fra i problemi principali da risolvere c'è quello dell'aiuto ai genitori, che si trovano spesso soli a curare un figlio o una figlia malati.
Penso che Occorre un rinnovato impegno da parte delle istituzioni sanitarie ma anche sociali ed educative ora che sappiamo quanto sia diffusa questa malattia.

La prima sensazione che ho provato all’ingresso in aula del prof. Palladino è stata una profonda malinconia.. un nodo allo stomaco.. perché vedere entrare quel signore con gli occhiali scuri e privo di uno dei doni più belli,la vista, mi ha provocato un’immediata tristezza. La cosa bella però è che ho dovuto ricredermi ! Se vederlo mi aveva intristito, sentirlo invece mi ha regalato una dose di ottimismo,speranza e serenità ! Al primo impatto subito mi sono immedesimata nei suoi panni.. nei panni di un uomo che entra in aula e può solo sentire il vocio .. i rumori di sottofondo.. ma non può vedere quante persone vi sono.. se hanno occhi diretti versi di lui o altrove.. mi sono immedesimata nei panni di un uomo che non può sapere chi vi è di fronte.. l’espressione che genera il suo arrivo.. mi sono immedesimata nei panni di un uomo non vedente .. ma in una versione sbagliata, in una versione pessimista, che certamente non appartiene a quell’uomo che oggi ha raccontato con semplicità la sua vita e in fondo la vita di tutte quelle persone che chi per un motivo, chi per altro è privato del meraviglioso regalo di poter vedere il mondo, ma non per questo si abbatte.
Difatti il signor Palladino è innanzitutto un padre , un nonno , che vive la sua vita nella stessa medesima maniera dello stesso signor Palladino vedente , vive la vita proprio come avrebbe fatto se non avesse avuto l’incidente di cui ci ha raccontato, incidente che lo ha portato appunto a questa situazione di non vedente.
Ciò che più mi ha colpito nel suo racconto sono state due cose: innanzitutto questo ottimismo, questa serenità, questo vivere la vita, come già detto, non condizionato dall’episodio che a13 anni lo ha segnato.. ma viverla per quello che è .. un dono che nel bene e nel male.. con la mancanza avuta è comunque lo stesso qualcosa di meraviglioso.
L’altro aspetto che mi ha molto fatto riflettere, è stato il suo ritenere gli anni da vedente come una fortuna e non come una sfortuna. Quando ho sentito che la sua non fosse una cecità dalla nascita.. mi sono chiesta come abbia fatto a resistere .. al passaggio del vedere il mondo .. a non vedere più nulla.. da vedere la luce ad essere catapultati nel buio. Questo è quanto mi era subito saltato in mente.. prima di considerare l’altra versione.. ovvero ritenere quei 13 anni di vista , come 13 anni in cui ha potuto sapere com’è il cielo, il mare, un sorriso,cosa sono i colori..ed ineffetti riflettendoci .. ha potuto portare così nella sua immaginazione tutto ciò e racchiuderlo nei suoi ricordi più vivi , e forse è vero questa nella sfortuna è una fortuna ,perché credo che un non vedente dalla nascita farebbe di tutto per poter vivere anche solo 5 minuti da persona normodotata, per poter capire com’è il mondo che ci circonda.. cosa sono questi colori di cui tutti parlano.. ed in fondo quindi quella fortuna di cui parla il prof Palladino è proprio questa.. quei 5 minuti che tutti i non vedenti vorrebbero, per lui sono stati 13 anni lunghissimi..
Concluderei con due frasi.. la prima dello stesso prof. Palladino : “ anche i non vedenti sognano “
E l’altra di Jim Morrison, un po’ triste forse, ma comunque una frase che mi ha sempre molto emozionata.. : “ Un giorno incontrai un bambino cieco... mi chiese di descrivergli il mare, io osservandolo glielo descrissi, poi mi chiese di descrivergli il mondo... io piangendo glielo inventai...”

Braille e' quello che da autonomia a un non vedente, quello che invece gli da la voglia di vivere e' l'amore ,l'amore della famiglia ma anche della societa' e non la pieta' come insegna il prof. Palladino. Il segreto di un non vedente e' che non sogna mai il buio,quindi diamogli amore (luce).

E’ stato davvero un laboratorio emozionale….tantissime le emozioni e soprattutto la commozione in quell’ora. Il Professor Palladino, protagonista assoluto di questa lezione, mi ha trasmesso davvero tanto amore e soprattutto gioia di vivere pur trascorrendo una vita fatta di difficoltà e disagi….ma tantissimo mi ha emozionato Eliana, la nipote del Professore.
Mentre ascoltavo le sue parole, non ho potuto fare a meno di pensare alla mia cara nonna, che mi ha (diciamo) “lasciato” 6 mesi fa perché in realtà è sempre qui con me, nel mio cuore. Ho pensato a lei perché anche la sua vita non è stata una vita semplice, non soltanto negli ultimi anni a causa della sua malattia ma anche da giovane quando ha sofferto per alcune perdite importanti….ma quello che ricorderò sempre di lei, quello che mi ha insegnato e di conseguenza lasciato è l’amore incondizionato per la vita!
E’ proprio vero che soltanto in momenti difficili o meglio ancora entrando in contatto con persone che non sono “fortunate” come noi, riusciamo a percepire quanto sia bella la vita, un dono…..un dono immenso che non andrebbe mai sprecato. E ripensi inevitabilmente alle tante discussioni inutili, banali che spesso ci ritroviamo a fare anche e soprattutto con le persone che più amiamo. Questo è quello che il Prof. e la sua famiglia mi hanno trasmesso oggi.
Li ho osservati tanto e mi ha colpito tantissimo anche la moglie del Professore. Ormai sono sposati da più di 50 anni e ancora era possibile scorgere sul viso della Signora tanto imbarazzo e tanta timidezza mentre lui le accarezzava il viso…..una dolcezza infinita!!!
Concludo scrivendovi una poesia della Beata Madre Teresa di Calcutta, che secondo me meglio esprime quello che abbiamo potuto ascoltare oggi….grazie Professoressa.
Ama….
Ama finchè non ti fa male,
proprio per questo sarà meglio.
Perché lamentarsi?
Se accetti la sofferenza
e la offri a Dio, ti darà gioia.
La sofferenza è un grande dono di Dio:
chi l’accoglie,
chi ama con tutto il cuore,
chi offre se stesso
ne conosce il valore.

Oggi al corso abbiamo assistito alla testimonianza del prof.Palladino.Quest'uomo ci ha raccontato la propria vita che con l'esplosione di un ordigno ha perso la vista.Quando raccontava,ho pensato subito come fosse stata la mia vita senza il dono della vista o perderla da un giorno all'altro.Bhe ad essere sincera non so se avessi avuto tutto il coraggio e la forza di andare avnti come il prof.Palladino.Poi ho capito che il mio pensiero era sbagliato, che nonostante questo grande dono della vista,si può andare avanti e godersi la vita!!Il prof Palladino ne è un esempio,nonostante,abbia perso la vista conduce una vita serena,si è sposato e da questo amore sono nati sei figli.Conduce una vita normalissima infatti ha scritto anche un libro e sa suonare anche bene la fisarmonica. Il messaggio che c'è stato lanciato è che se incontriamo una persona con tale problema,non dobbiamo impietosirci o guardarlo in modo diverso,anzi,bisogna curarlo e amarlo come una persona normale.

Oggi è stato nostro ospite il Prof. Palladino,il quale ci ha illustrato e raccontato la sua storia insieme alla sua famiglia. in seguito ad un incidente egli ha perso la vista e ci ha raccontato la differenza che c'è tra un individuo che nasce senza la vista e uno che lo perde,è totalmete diverso perchè quello che la perde conosce visivamente la realtà. a primo impatto pensavo che sarebbe stata una lezione noiosa invece grazie alla sua capacità di coinvolgerci con le sue battute,con le sue frsi accattivanti mi sono ricreduta(una delle sue frasi che mi hanno colpito è stata:ho deciso di non vivere nella mia solitudine a differenza di altri). é un uomo fantastico!vedevo in lui alcune caratteristiche di mio nonno,un uomo disponibile,affettuoso,aperto al dialogo. Oggi,forse per la prima volta non ho visto in quella persona la sua "disabilità" ma ho visto una semplice e umile persona.

La prima emozione dell’incontro di oggi è stata gioia, felicità.
Quando il prof. Vincenzo Palladino parlava dimenticavo che era una persona non vedente, la sua voglia di vivere, il suo entusiasmo, la sua bella famiglia, l’amore che si leggeva sui loro volti e penso che la forza del prof. Palladino stia proprio in questo amore, in questo donarsi scambievolmente.
Mi ha colpito l’importanza dell’approccio umano che ha proposto nei confronti di bambini o di adulti non vedenti; l’affetto, la carezza, l’accoglienza che condivido in pieno con la mia esperienza di educatrice. “Si inizia dall’affetto per arrivare all’insegnamento della “santa” scrittura Braille (o a qualsiasi altro insegnamento).
E riflettevo, come tutti noi abbiamo bisogno di esempi, di testimonianze per scoprire il vero senso della vita, e mi collegavo con il primo argomento del nostro interessante corso: la resilienza, la capacità di resistere alle avversità che a volte la vita ci riserva e alla possibilità di poter sempre scegliere cosa fare della nostra vita…
Il prof. Palladino poteva piangersi addosso e invece, per fortuna di molti, ha deciso di spendere la sua vita per gli altri e stamani ne abbiamo assaporato i frutti.
Grazie per questo incontro.

Oggi in aula grande protagonista è stato il prof. Palladino.Una persona d'ammirare che a soli tredici anni è stato privato di un grande dono:la vista.Appena ho visto il prof ho cercato di immedesmarmi in lui, pero non ci sono riuscita. Perchè veramente non riesco a pensare di vivere la mia vita senza la gioia e il dolore di potere guardare le cose che accadono intorno a me.Però sentendo la sua testimonianza ho potuto capire la sua forza d'animo e la sua serenità di vivere la sua vita creandosi anche una una famiglia.Il prof. mi ha fatto capire che in realtà lui è stato "fortunato" perchè anche se durante un esplosione di un ordigno lui ha perso un grande dono quello della vista,questa sua sfortuna lui l ha trasformata in fortuna. Perchè lui ha potuto godere dei lunghi tredici anni in cui ha potuto guardare la luce mentre ci sono persone che dalla nascita sono cechi e che per anche solo per un minuto vorrebbere poter guardare la luce che attraversa i loro occhi.Quindi il messaggio che io ho recepito è che se incontriamo delle persone affetti da cecità non dobbiamo avere un atteggiamento di pietismo ,bensì li dobbiamo trattare come delle persone normali e aiutarli.Tutti hanno diritto ad una vita serena attraverso il sostegno l amore della famiglia della società esoprattutto tutti possono sognare anche i non vedenti.

Oggi aver incontrato il professore Vincenzo Palladino mi ha molto emozionato soprattutto per la sua storia e la sua resilienza e la sua forza di reagire. La sua è la storia di un uomo che a soli 13 anni ha perso la vista a causa di una mina che è esplosa e per la quale ha perso la vista . sono d’accordo con lui per il fatto che le guerre sono inutili e dannose e che non sia giusto che dei bambini innocenti ne paghino le conseguenze . spesso noi , i cosidetti normodotati che non ci manca nulla ci lamentiamo, non ci accontentiamo mai di quello che la vita ci ha dato e vogliamo sempre di più ed è in questo senso che quest’ incontro mi ha cambiata nel vedere le cose . ammiro molto il modo in cui egli è riuscito ad affrontare le avversità della vita ma come egli stesso ha sottolineato la sua fortunata è stata quelle di diventare cieco a 13 anni e non essere già nato cosi. Non oso immaginare come si possa sentire chi non ha mai potuto vedere il volto della propria madre, del tramonto ,del mare , i colori dei fiori è una sensazione che può vivere solo chi purtroppo nasce cieco ma che grazie ad una simulazione con dei foular la professoressa briganti ci ha dato la possibilità di provarla sulla propria pelle. Le persone cieche non devono però essere guardate con pietismo , il loro è solo un problema che riguarda il senso della vista in quanto essi riescono a fare le cose che facciamo noi quotidianamente sviluppando di più altri sensi come il tatto e l’ udito. Ciò che mi dispiace è che i centri per le persone cieche stanno chiudendo e per questo ho apprezzato molti dei consigli del professore tra i quali egli ci ha detto che l’indomani quando io e le mie colleghe diventeremo educatrici ci troveremo di fronte bambini ciechi e che la prima cosa da fare è quella di considerarli dal punto di vista umano ,dargli affetto oltre ad educarli e insegnargli .infatti un’ altra cosa che mi colpito è il fatto che il professore sia entrato in aula accompagnato da tutti i suoi familiari ; dalle parole della figlia , della nipote ho capito che tra lui e i suoi familiari c’è un forte legame d’ affetto e d’ amore. Credo che ciò sia importante le persone ma soprattutto i bambini ciechi non debbano sentirsi soli ed esclusi devono invece partecipare ed interagire con il mondo che li circonda ed è per questo che sono molto interessata ad imparare il braille che un sistema di scrittura e di lettura per i non vedenti ed ipovedenti che si avvale di simboli impressi su dei fogli di carta attraverso l’ utilizzo di un punteruolo e che il professore insegnerà ad un suo corso. ringrazio la docente e il professor Palladino per averci regalato un’ altra emozione e per averci fatto vivere questa esperienza.

Oggi è stata la lezione più emozionante che abbia mai seguito fino ad ora. Penso al prof. Vincenzo Palladino e vedo un grande uomo , veramente straordinario non per la sua condizione, ma è un grande per la sua interiorità. Ne sono stata la dimostrazione , la famiglia, molto compatta e con un’interiorità profonda, si è visto che il pilastro di quella famiglia era lui. Il loro obiettivo era di trasmettere l’amore , l’amore che la vita ci offre. Bhè il loro intento è riuscito benissimo.
Oggi per quanto riguarda me , ho ricevuto un’importantissima lezione di vita, ho passato la mia vita a pensare a come potrei reagire con un problema così, prima di oggi avrei detto che non ce l’avrei fatta , mi sarei lasciata andare , ma ci sono state delle parole che il prof. ha detto e mi sono impresse nella mente, ovvero “ i bambini che vivono questa difficoltà devono essere messi sotto sforzi, devono darsi da fare e non devono servirsi del loro problema” ciò mi fa pensare.. io che motivo ho a lamentarmi tutti i giorni? Perché dicevo “ no, non ce la posso fare”? queste sono domande che oggi rispondo, perché non mi guardavo intorno , non vedevo le persone che mi circondano i loro problemi, purtroppo nella vita c’è chi soffre sempre di più , ma nonostante tutto ha la voglia di vivere o come ha detto il prof. Palladino “lotta per poter vivere.. la vita è bella nonostante tutte le sue difficoltà” . E’ stato veramente emozionante ascoltare le sue parole e quelle dei famigliari sono veramente contenta di averlo conosciuto.
Concludo dicendo che questa persona in un’ora ha cambiato un pezzetto della mia vita. Grazie alla nostra prof. Che ha permesso ciò.

Quella di oggi,è stata la lezione più bella del corso!!!!Le sensazioni e le EMOZIONI che mi hanno suscitato le parole del prof.Palladino sono indecrivibili.
Vedere un uomo che ha avuto una tragedia personale così dura come il diventare cieco, così sereno,allegro,FELICE di tutto ciò che è riuscito a costruire nella sua vita,mi ha bloccato il cuore e reso i miei occhi lucidi.è un uomo che si è servito e si serve della sua menomazione visiva per far comprendere a tutti il SENSO DELLA VITA ovvero AMARE,AMARE,AMARE E AMARE!!!!!Amare il prossimo,chi è meno fortunato di noi,amare la vita perchè è sempre e comunque bella e degna di essere vissuta!
Per tutto il tempo che ha parlato e ci ha narrato la sua storia,ho avuto sul mio volto un sorriso a 69605605890 denti e ho pensato che non era poi così grave per quell'uomo non poter vedere il sole splendere fuori dalla finestra,perchè il sole lo ha dentro di sè,un sole così forte e luminoso che ha riscaldato e abbagliato l'intera aula.
In particolar modo,ciò che mi ha emozionato e commosso più di tutto, è vedere che splendida famiglia è riuscito a costruirsi.Una famiglia unita,armoniosa e FELICE e sarò sincera,ho provato un pizzico d'invidia nei confronti della nipote,avrei voluto anche io un nonno così!
Il libro che ha scritto "Le ali spezzate",non dovrebbe essere d'aiuto e d'insegnamento solo per le famiglie che purtroppo vivono questa tragedia,ma per tutti,specie i ragazzi come me normo-dotati, per ricordarci costantemente come ha detto il prof.Palladino, che "siamo ricchi e non lo sappiamo".Quanto è vera questa frase......
Al termine dell'incontro,sono andata a stringergli la mano e fissato con lui un appuntamento a cui non potrò sottrarmi,ci rincontreremo a metà settembre per imparare la "Santa scrittura brail" come la chiama lui .
Concludo con il ringraziare sinceramente e vivamente la professoressa Floriana Briganti per avermi dato la possibilità di fare un'esperienza così intensa e che forse non ripeterò più nella mia vita!è stata una giornata all'insegna dei sorrisi,delle emozioni e delle riflessioni.Sono tornata a casa con un'insegnamento di vita,che nessun esame e laurea potrebbe darmi!

oggi ho avuto modo di scoprire come siamo fortunati.... anche se come ha detto giustamente il professor palladino in aula ci lamentiamo continuamente...perchè non possiamo comprare quel jeans di marca o quelle scarpe o l'i-phon...ecc il prof mi ha trasmesso essenzialmente due cose la voglia di vivere, e l'amore come appunto diceva anche la nipote.... quell'amore che lo lega alla vita e alla moglie....quell'amore che potrei definire quasi platonico...è bellissima questa cosa....il loro matrimonio è un'esempio lampante di amore...si è innamorato della moglie senza guardarla negli occhi....ma che bello!!!! ed è bello vedere che a distanza di tanti anni nel suo cuore c'è sempre quell'amore smisurato senza limiti per la moglie....lui si che è un principe azzurro!!!!!

MARIA CIRINO

Oggi in aula abbiamo avuto l’onore di ascoltare la vita magnifica del professor Vincenzo Palladino e di tutta o meglio parte della sua famiglia. La nipote Eliana ho descritto suo nonno come un uomo integro , di sani principi , che ha dedicato la sua vita agli altri. Donare e donarsi , sono i principi chiave per coloro che come lui , hanno dovuto combattere il doppio per ‘Avere’ una vita . La frase che mi ha colpita maggiormente è stata ” Nonostante lui sia non vedente , vede molto più di me” , parole queste di una nipote che ama suo nonno e tutto ciò che rappresenta . La sua vita è stata spezzata a metà a soli 13 anni , quando uno’ordigno bellico lo ha privato della vista , ma lui ha continuato a lottare , insegnando cosa significa amare e trasferendo questo principio primario ai sui figli .Il professo Palladino è l’esempio vivente di che nella vita c’è l’ha fatta , poco più che adolescente ha riprogrammato la sua vita considerandosi fortunato rispetto ai suoi coetanei . Nel 1946 , infatti ,recatosi in un collegio a Firenze che accoglieva i piccoli ‘mutilatini’ , bambini che erano stati privati di braccia , di gambe , della parola a causa delle mine lasciate in giro ,si sentì fortunato di fronte a queste privazioni di gioventù, perché poteva ancora muoversi , parlare e perché no , anche giocare , tutte cose che gli altri in parte non erano più in grado di fare . Oggi il professor Palladino è una persona completa , ha dimostrato che il non possedere la vista , o l’autonomia corporea non dimezza l’essere uomo o donna , non dimezza l’essere vivo, anzi , aumenta il senso di voler emergere oltre il buio , perché il segreto di chi convive con l’oscurità è sapere che lì fuori sorge sempre il sole .
Tuttora in Italia sono circa 2000 le persone non vedenti , e le scuole annesse alla loro educazione sono state chiuse . Quindi nel nostro percorso di educatrici presto saremo sempre più a contatto con questa realtà , ed il concetto chiave che deve accompagnare la nostra crescita è trattare questi bambini come tutti gli altri , abolendo il pietismo e stimolarli esattamente come gli altri a studiare ed imparare , ‘perché il bambino non è un ramo secco , ma una risorsa’ e come tale va coltivata .’La santa scrittura’ come la chiama il professore è il’ Braille’ , ed è vitale per chi come lui non può vedere. E’ una sorta di scrittura-codice che consente la lettura di brani seguendo la percezione tattile, e rende quindi più autonoma la vita di molte persone .



Chi nasce non vedente non conosce il mondo , ma lo immagina sviluppando un forte senso di autonomia rispetto a coloro che non vedenti ci diventano , si adatta all’ambiente e tenta di scoprirlo,assaporandolo , ascoltandolo , sentendone gli odori e profumi ,con la stessa curiosità di chi ha la fortuna di osservarlo direttamente, perché la vita è bella comunque , nonostante tutto . Ai sogni non si può dare un limite e persino chi non vede quando sogna , non sogna mai il buio.






Io ho visto tutto

Io ho visto tutto, ho visto gli alberi,

Ho visto la rondine partire danzando nel vento

Ho visto un uomo ucciso dal suo migliore amico,

E vite finite prima ancora di essere trascorse.

Io ho visto quello che sono stata - So cosa sarò

Ho visto tutto - non c'è nient'altro da vedere.



Tu non hai visto gli elefanti, i re del Perù.

Sono felice di dire che ho di meglio da fare

Che mi dici della Cina? Hai visto la Grande Muraglia?

Tutti i muri sono grandi, se il pavimento non crolla.



E l'uomo che sposerai?

La casa che condividerete?

Per essere onesta, davvero non mi interessa!



Tu non sei mai stata alle cascate del Niagara...

Io ho visto l'acqua, è semplicemente acqua...

La Torre Eiffel, l' edificio dell' Empire State?

Mi batteva più forte il cuore al mio primo appuntamento.

La mano del tuo nipote mentre gioca con i tuoi capelli?

Per essere onesta, davvero non mi interessa!



Io ho visto tutto, ho visto l'oscurità

Ho visto la luce in una piccola scintilla.

Ho visto quello che ho scelto e ho visto quello di cui avevo bisogno,

E questo è quanto basta, volere di più sarebbe avidità-

Io ho visto quello che sono stata - So cosa sarò

Ho visto tutto - non c'è nient'altro da vedere.



Hai visto tutto e tutto quello che dovevi vedere

Tu puoi sempre rivederlo nel tuo piccolo schermo personale

La luce e il buio, il grande e il piccolo

Solo ricordateli - non ti serve proprio nient'altro

Tu hai visto quello che sei stata - Sai cosa sarai

Hai visto tutto - non c'è nient'altro da vedere.

la giornata dedicata al prof.Palladino,è stata ricca di emozioni.All'inizio,ho provato un pò di tristezza,a primo impatto,la sua presenza ,sembrava oscura,cupa,come quel mondo che ha davanti ai suoi occhi in ogni istante.Però,quando ha iniziato a parlare,ha mostrato la sua grandezza d'animo,la sua forza;Un uomo carismatico,felice e come spesso ha ripetuto sua nipote Eliana,un uomo ricco d'amore.Mi sono emozionata nel sentire la sua storia d'amore con sua moglie,che dura da tantissimi anni;nonostante le loro difficoltà,si aiutano e si prendono cura l'uno dell'altro,completandosi a vicenda. Ho condiviso pienamente con il "NONNO" ,l'idea secondo cui,molto spesso ci lamentiamo inutilmente,abbiamo tutto e nonostante questo non riusciamo ad essere felici.Quest'uomo, ha perso forse il dono più grande e meraviglioso.Io forse non riuscirei a sopportare di svegliarmi e non riuscire a vedere la luce del sole,quella visione che ti dà la certezza che esisti,che anche tu sei al mondo.Il prof.Palladino, ha detto una frase che più di tutto,mi ha lasciato senza parole:i non vedenti non sognano mai il buio".loro si,che sanno andare oltre,sanno immaginare e sanno sognare anche ciò che non hanno mai visto.

la lezione di oggi è stata molto bella e significativa .il professore Palladino è davvero una persone speciale,le sue parole dette con cosi tanta serenità,per alcuni momenti dimenticavo che era un non vedente ,perchè era cosi felice di quello che aveva ... ho davvero apprezzato questa sua voglia di vivere ,specialmente perchè da una persona che ha sofferto cosi tanto .immaginavo sinceramente un uomo più cupo sono rimasta davvero stupita.DEVO DIRE GRAZIE ALLA PROF ,SINCERAMENTE NON HO MAI TROVATO UN CORSO COSI EMOZIONANTE CHE MI TRASCINASSE COSì ,ED è SEMPRE PIù INTERESSANTE SEGUIRLO...

Voglio iniziare il mio commento ringraziando il prof. Palladino e la sua famiglia per aver condiviso con noi studenti la loro esperienza. Chi non ha partecipato a questa lezione potrebbe pensare che sia stata una lezione caratterizzata da un velo di tristezza, ma niente è più lontano dalla realtà. La famiglia Palladino ci ha portato,infatti,tanta allegria e tanta positività e non a caso la parola più volte ribadita è stata la parola “amore”. Ritengo che questa parola,”amore”,sia il filo conduttore di tutta l’esperienza che ci è stata raccontata: amore per la propria famiglia,amore per il prossimo,amore per la vita. Gli interventi sono stati tutti molto interessanti e ci sono stati tantissimi spunti di riflessione.Ho apprezzato l’attenzione posta sul ruolo dell’educatore come colui che incontrerà nel proprio percorso bambini o adulti non vedenti e sono d’accordo sul fatto che in questo lavoro è necessario mettere al primo posto passione ed amore,mettendo da parte qualsiasi atteggiamento di pietismo. Spero di incontrare nuovamente il prof. Palladino in occasione del corso sulla “sacra scrittura braille” (come lui stesso l’ha definita),una scrittura che facilita tantissimo la vita delle persone non vedenti e che,come ci è stato raccontato, permette una grande indipendenza nei piccoli gesti quotidiani come prendere la giusta scatola di medicinali o leggere un articolo di giornale. Mi piace pensare a questo corso come un puzzle e oggi abbiamo aggiunto un nuovo e importante tassello che va ad unirsi a quello legato al laboratorio in cui abbiamo usato i foulard per bendarci;esperienza,quella con i foulard, che mi è servita ad approcciarmi in maniera più consapevole agli argomenti affrontati oggi. Per concludere vorrei soffermarmi sull’aneddoto raccontato dal prof. Palladino circa la bambina affetta da una malattia che l’avrebbe portata alla cecità e del papà che le ha mostrato tutti i colori dei fiori.Ritengo che sia un aneddoto molto significativo in quanto ci fa rendere conto di quanto siamo fortunati a poter godere dei colori della natura o di poter vedere il volto delle persone che amiamo e,proprio noi che abbiamo questa fortuna,spesso,diamo queste cose per scontate. Dovremmo imparare a dare il giusto valore alle cose e ritornare a guardare i fiori,le farfalle,gli arcobaleni e ringraziare per questo dono che non è affatto scontato!

La lezione di oggi è stata incredibile,ricca di emozioni...come solo questo corso può dare!
Il nostro "nonno" Vincenzo Palladino ha saputo sì emozionarci,ma è stato capace di rendere la nostra o meglio sua lezione unica e troppo divertente ed interessante...già voglio sottolineare DIVERTENTE perchè con il suo animo e la sua volontà di vivere ha espresso la sua felicità.
Una felicità immensa non solo sua ma anche di tutta la famiglia,che oggi era presente per rendere la loro bella testimonianza e sostenere il loro amato familiare.....Una persona di cuore ed è bello sapere che il tutto deve essere affrontato con l'AMORE...
Un sentimento che ha più volte tutelato ed espresso...nel raccontare alcune storie d'amore e specialmente la sua..
Un'emozione ,concluderei,forte che ha colpito me nuovamente nel profondo provocando tanta voglia di poter imparare e apprendere ciò che lui vorrà e spero riuscirà a dimostrarci nel corso che si terrà a settembre....

Infine ancora grazie alla prof. in quanto ci sta facendo conoscere e affrontare poco a poco il vivere in un mondo che sembra lontano,ma che in fondo è lì fianco a noi!!!

nella lezione di oggi,abbiamo avuto il piacere di incontrare il prof Palladino il quale ci ha raccontato la sua storia insieme alla sua famiglia,una famiglia molto bella e unita. All' età di tredici anni a causa di un incidente ha perso la vista,e nonostante tutto non si è chiuso in se stesso isolandosi come spesso accade,ma ha reagito, infatti la sua vita è concentrata a fare del bene e ad aiutare le persone che hanno il suo stesso handicap. Egli ha scritto anche un libro imparando l' uso della scrittura e lettura del braille ,utilizzata da tutte quelle persone che vivono la cecità.Una delle cose importanti che ci ha riferito e suggerito, è stata che nel momento in cui ci troviamo di fronte a un bambino che ha queste problematiche non dobbiamo assolutamente mostrare alcun pietismo,ma bisogna spronarlo nella sua progettualità di vita sia nello studio che nel rispetto delle regole per il suo completo inserimento nella vita sociale e lavorativa futura.

OGGI è STATA UNA DELLE LEZIONI PIù EMOZIONANTI, IN QUANTO ABBIAMO AVUTO MODO DI INCONTRARE E DI ASCOLTARE LA TESTIMONIANZA DI UN UOMO CIECO: VINCENZO PALLADINO. LE SUE PAROLE, LA SUA VOGLIA DI VIVERE MA SOPRATTUTTO IL SUO ENTUSIASMO HA SUSCITATO IN ME DELLE FORTI EMOZIONI. PALLADINO HA RACCONTATO LA SUA VITA, PERSE LA VISTA A SOLI 13 ANNI A CAUSA DI UN'ESPLOSIONE DI UN ORDIGNO. LA COSA CHE PIù MI HA COLPITA è STATO L'AMORE INCONDIZIONATO CHE METTE IN TUTTO CIò CHE FA, COME L'AMORE PER LA SUA FAMIGLIA, L'AMORE PER IL SUO LAVORE MA SOPRATTUTTO L'AMORE PER LA VITA. MI è PARSO UN "NONNO" SIMPATICO, INNAMORATO, GIOIOSO E SOLARE. è RIUSCITO A RENDERE LA LEZIONE PIACEVOLE E LEGGERA ATTRAVERSO LA SUA IRONIA E LE SUE BATTUTE. DURANTE LA SUA PRESENTAZIONE HA SOTTILINEATO SPESSO L'IMPORTANZA DELLA "SANTA" SCRITTURA, IL BRAILLE, LA TECNICA CHE PERMETTE AI NON VEDENTI DI LEGGERE, SCRIVERE E DI SENTIRSI AUTONOMI. MI è RIMASTO IMPRESSO IL SUO SEGRETO: << I NON VEDENTI QUANDO SOGNANO NON SOGNANO MAI AL BUIO! >> PALLADINO RACCONTA CHE NEL 1946 SI RECA NELL'ISTITUTO IN PROVINCIA DI FIRENZE E DINANZI A TUTTE QUELLE PERSONE CON DEFICIT PIù GRAVI DEL SUO SI RITIENE FORTUNATO!

RINGRAZIO VIVAMENTE QUEST'UOMO PER L'INSEGNAMENTO E I VALORI CHE CI HA TRASMESSO.

Quella di stamattina è stata una lezione veramente molto interessante e per cercti versi anche divertente La testimonianza del prof. Palladino ci ha permesso un po di entrare nel mondo di coloro che non hanno la vista...Quello che mi ha colpito maggiormente è stato vedere come la sua "disgrazia", il professore la definiva "dono" rispetto a coloro che non hanno le braccia, le gambe...allo stesso tempo la definiva "grave minorazione". Ma sappiamo tutti che ad ogni minorazione vi è una compensazione, e la sua, oltre allo sviluppo degli altri sensi, è l'amore delle persone che gli sono vicino!
Le emozioni che ho vissuto in quell'ora che ha parlato il professore sono state molte, ed un quaderno non basterebbe per annotarle tutte...quelle che mi sono entrate dentro sono il suo grande senso dell'Amore ed ho visto in lui una grande Forza. Una forza che si è vista anche negli occhi di Simona Atzori, Oscar Pistorius e in tutti coloro che vivono un disagio. Una forza che forse noi non avremo mai...

Ricordo che quando ero alla scuola elementare la mia maestra di musica era non-vedente...ricordo, come se fosse ieri, come lei si muoveva tranquillamente tra i banchi, ricordava a memoria la posizione di tutti i manchi...è una cosa incredibile! Lei prendeva appunti insieme a noi grazie alla "santa scrittura".

E' stato bello vedere una famiglia cosi unita e legata da un forte senso d'amore...Io non ho mai conosciuto i miei nonni e spesso parlando con mia madre le dico che mi sarebbe piaciuto conoscerli...dopo la lezione di oggi posso dire che mi sarebbe piaciuto avere un nonno come il Prof. Palladino pieno di energia e voglia di vivere...
"Noi non vedenti sogniamo la luce" ...questa frase mi ha colpito molto. Infatti mi sono chiesta ma cosa sognano i ciechi? ed ho provato a vedere su internet. Ho trovato la risposta di un non vedente che utilizza un tipo di tecnologia avanzata che gli permette di "leggere e scrivere" senza gli occhi! Impressionante...
Vi riporto qui la risposta che ho trovato cosi che possiate leggerla tutti:
"sono non vedente, ho trovato questo topic per caso qualche minuto fa.
Il discorso è molto piu' complesso di così, diciamo che i non vedenti sognano esattamente come sognano le persone normodotate, cioè le persone che ci vedono.
Ora, il problema è definire bene il concetto di immagine: l'immagine viene solitamente immagazzinata nel cervello non appena gli occhi la fotografano. Il cervello riceve il segnale e lo memorizza.
Per i non vedenti, il senso che si occupa di memorizzare le immagini è il tatto; il tatto fa la stessa funzione dell'occhio, nel senso che prende possesso di tutto ciò che lo riguarda.
Per questo motivo, quando io tocco un tavolo, il viso di una persona, un cane, non è esattamente come quando lo tocca una persona vedente, che gli fa una carezza, o appoggia le mani su di esso: io memorizzo la forma, i tratti somatici, il calore, la ruvidezza o meno della pelle e tutta un'altra serie di informazioni.
In questo modo e molto in generale, i non vedenti sono in grado di ridisegnare ciò che hanno toccato, esattamente come l'hanno toccato."

Ascoltando il Prof. mi sono chiesta, e avrei voluto chiederlo a lui, com'è per lui non aver mai potuto conoscere il viso di sua moglie, dei suoi figli, dei suoi nipoti...o meglio quali sono le sue emozioni rispetto a questo. E poi mi sono chiesta se magari qualche volta, gli è capitato di farsi descrivere non so il colore dei capelli, degli occhi, la forma del naso visto che ha perso la vista all'età di 13 anni e quindi non ha mai potuto vedere i volti della sua famiglia.
Forse mi avrebbe risposto che per immaginare non abbiamo bisogno della vista! Infatti noi quando vogliamo immaginare qualcosa la prima cosa che facciamo è chiudere gli occhi!

Davvero gran bella lezione...Grazie!
Voglio allegare un video per me molto significativo:

La lezione di oggi mi ha colpita particolarmente.tutt'ora ho la pelle d'oca, e le lacrime sul viso.mi sono commossa come non mai , vedendo e ascoltando le parole di Eliana , della mamma e del prof. Palladino . A primo impatto mi son detta nella mente"è uguale a mio nonno".Ha la stessa identica fisionomia di mio nonno , e purtroppo lo stesso handicap , anche se causato in maniera differente. Vincenzo Palladino divenuto un non vedente a causa dell'esplosione di un ordigno, da li la sua vita è cambiata.padre di 7 figli e nonno di 16 nipoti .sempre stato giudicato per il suo handicap ma egli con la forza dell'amore della moglie ha saputo fronteggiare le peggiori difficoltà. scrittore del libro LE ALI SPEZZATE , non ha cercato ne notorietà ne prestigio , ma , ha voluto inviare un messaggio per i non vedenti con disagi.Vincenzo Palladino è l'esempio vivente di chi NELLA VITA C' E' L'HA FATTA..A tredici anni dopo l'accaduto ha intrapreso la carriera da studente , trasferitosi a Firenze nel colleggio dei mutilatini dove tra i piccoli bambini con varie tipologie di menomazie egli si è reso conto di ESSERE FORTUNATO , perchè a lui mancava solo la vista per il resto era AUTONOMO.Si è dovuto RIPROGETTARE. Ha imparato a comunicare attraverso il Braille con il quale è divenuto autonomo nella vita quotidiana.Grazie alla Santa Scrittura come egli stesso definisce oggi può prendersi cura della moglie somministrandole i farmaci prescritti.E' un uomo a cui non è mancato nulla.Il segreto del non vedente ci rivela Palladino è che quando sogna non sogna mami il buio .Il vedente a differenza del non vedente conosce tutte le bellezze del mondo , cose che il non vedente non può immagginare .in Italia ci sono 2000 non vedenti ma ancor più i mutilatini , e questi sono meno fortunati perchè non possono nemmeno allacciarsi le scarpe.Vincenzo Palladino l'ha fatto per loro , gli regalava nonostante le sue impedenze sorrisi e allegria canticchiando anche canzoni napoletane.Quindi noi VEDENTI NON DOBBIAMO LAMENTARCI , NOI SIAMO RICCHI E NON LO SAPPIAMO perchè abbiamo la facoltà di usufruire di tutti e 5 i sensi a differenza degli altri ma sono proprio questi ultimi che a differenza nostra VOGLIONO VIVERE E AMARE.IL NON VEDENTE NON E' UN RAMO SECCO MA UNA RISPORSA, gli si può spiegare in maniera semplice le bellezze della vita...anche perchè ad ogni menomazione vi è una compensazione ossia questi soggetti sviluppano in maniera più che normale gli altri sensi.A Palladino è stata posta la domanda di come si è sentito nel momento in cui gli hanno prescritto la diagnosi della sua cecità....egli ha detto che a differenza del non vedente dalla nascita la sua situazione è stata più difficile perchè doveva grazie anche all'amore della famiglia ad acquisire quell'autonomia e quelle certezza che aveva prima.Il prof.Palladino a mio avviso è una gradissima persona , anche nel suo modo di esprimersi racconda la semplicità delle sue azioni , della sua vita , i suoi racconti la sua conquista della moglie raffigurano come ci si va oltre alle impedenze della vita , l'amore va oltre ad un paio di "occhi".Il prof.Palladino come già detto assomiglia a mio nonno a differenza che egli ha il sorriso stampato sul volto , ha saputo andare oltre le difficoltà e ricostruirsi , ha saputo andare oltre e a non chiudersi nel suo dolore e quindi è riuscito ad aprirsi agli altri...Mio nonno invece è praticamente opposto , non vede ma non cerca di vivere si mette nel suoi angolino e se ne sta li da solo come se vivesse in un mondo tutto suo.Mia zia invece che ha contratto anche se in maniera più leggera lo stesso problema oggi è divenuta un insegnante....da piccola io la vedevo fare dei strani puntini sulla carta con uno strano strumento e con una riga , maneggiava anche una lente di ingrandimento e io mi chiedevo cosa stesse facendo....ora ho capito che stava imparando la SANTA SCRITTURA....mia zia si è costruita un futuro con suo marito da cui son nati due figli purtroppo con lo stesso problema , fortunatamente la seconda genita in condizioni migliori della prima, ma il primo genito Simone è ipovedente .....adesso è un bimbo di 5 anni va in prima elementare , non ha il sostegno , ma spesso se ne approfitta del suo disturbo , ma mia zia lo bacchetta spesso per non farlo divenire svogliato.....purtroppo le insegnanti non si interessano alla sua condizione sanno solo dire che gira sempre per i banchi e che non sa scrivere bene , ma non lo stimolano mai .......non adempiono al loro lavoro se ne fregano ed è mia zia a fare il doppio lavoro con lui , rifacendo tutto quello che ha fatto in classe a casa.Mio cugino però ha voglia di vivere e di divertirsi con gli altri bambini e giocando con loro inizia a suscitare in lui la voglia di lottare per acquisire anche in piccoli passi la gradualità della vista.Questa lezione sulla cecità mi ha colpito moltissimo , ma non solo questa ogni lezione di questo corso mi fa crescere sempre più......son felice di aver fatto la scelta di seguire questo corso.Lo trovo ad oggi l'unico che ci aiuti a rapportarci nella quotidianità e nel confronto con soggetti con disturbi,e quindi a capire cosa bisogna fare o evitare .GRAZIE MILLE GRAZIE[img][/img][img][/img][img][/img]