Oggi 2 Aprile è la giornata mondiale dell'autismo:disturbo neurologico che impedisce il normale sviluppo del cervello.Grazie alla professoressa abbiamo avuto l'occasione di incontrare l'associazione AUTISM AID ONLUS,nata per iniziativa di un gruppo di genitori di bambini affetti da disturbi dello spettro autistico.
L'associazione organizza corsi formazione.
L'autismo non è la mancanza di affetto da parte della madre o della sua freddezza(si parla spesso di ''madre frigorifera'') ma tutto dipende dallo sviluppo neurobiologico:geni alterati dove influisce anche l'ambiente.Si nasce con esso ma non si diventa.
Il bambino autistico trova difficoltà a comunicare e a relazionarsi con l'altro,tende a chiudersi nel ''suo mondo'',in se stesso,a isolarsi.Per tale motivo,occorre una collaborazione tra sistema sanitario,sistema scolastico e sistema sociale.Occorre un intervento precoce,intensivo e integrato.
Ci sono bambini autistici che parlano(frequente è l'ecolaria,cioè la ripetizione di parole,anche quelle dei film),quelli che non parlano ma cercano di farsi capire con l'uso strumentale dell'altro(ad esempio nel caso in cui hanno sete portano la nostra mano vicino all'acqua) o con comportamenti disfunzionali(ad esempio piangono)e autistici che non si fanno toccare,nemmeno abbracciare(avoidant).
''L'autismo non si cura,anzi si cura con le persone'' è stata la frase che mi ha colpito di piu', penso che anche gli animali rivestono un ruolo importante.Un esempio è il libro ''Un amico come Henry'' di Gardner Nuala.
Si tratta di una storia di un bambino autistico,irritabile,taciturno,incapace di comunicare con il mondo circostante.
Addirittura le parole ''mamma'' e ''papà'' non hanno senso per lui.
Varie sono le difficoltà:ad esempio convincerlo a mangiare senza scatenare una crisi.
La situazione cambia e migliora con l'arrivo di un nuovo inquilino:uno splendido golden retriever di nome Henry:tra Dale e Henry si instaura un bel e profondo rapporto.Piano piano Henry aiuta il piccolo a uscire dal suo isolamento e a diventare il brillante giovane uomo che è oggi.
Un altro libro meraviglioso è ''Perché non parli'' di Marti Leimbach. Si parla di una famiglia apparentemente felice e perfetta,quella di Melanie e Stephen con i loro due bambini.Daniel,almeno dalla nascita,sembrava un bambino come tutti gli altri.Ma, raggiunti i tre anni, manifesta dei comportamenti fuori dal comune.
Solo Melanie trova la forza di lottare per il bene del proprio bambino: Daniel, infatti, è autistico.
Sola contro i medici, contro il marito Stephen,il quale sceglie la fuga dalle responsabilità e abbandona moglie e figli,contro la famiglia, Melanie combatte con il coraggio di una mamma che non si arrende davanti ad una diagnosi, ma che tenta ogni strada possibile, anche quelle anticonvenzionali, affinchè il suo bambino possa essere autosufficiente come gli altri.In seguito conosce Andy O'Connor, terapeuta,un uomo da tutti attaccato per i suoi metodi poco scientifici, al quale Melanie affida la propria vita.
Un ciarlatano capace solo di alimentare false speranze, come dicono alcuni, o la persona giusta per Daniel?
A Melanie basta assistere al primo incontro tra Andy e Daniel, vederli giocare insieme: "Lui lo renderà un ragazzino che s'infila i jeans da solo e corre a torso nudo in giardino con una mazza da cricket e una pallina. Troverà amici con cui farà gare giù per i pendii e battaglie ai giardinetti; sognerà di guidare auto da corsa e pilotare mongolfiere.E sarà felice.
Una storia che narra il coraggio di una donna di portare avanti, giorno per giorno, le difficoltà di essere madre e moglie, e di saper cambiare il corso di un destino che sembrava già pianificato sia per lei che il suo bambino.
Ammiro la sua voglia di lottare,la sua voglia di non arrendersi al primo ostacolo e la sua voglia di garantire un futuro migliore a suo figlio nonostante le sue difficoltà.Credo che sia d'esempio e di supporto a tanti altri.
E' dura accettare la realtà:penso che chi vive una situazione del genere spera sempre in un miracolo,in un cambiamento e soprattutto in un miglioramento.
E solo chi la vive può capire realmente quali sono i dolori che si provano in quella situazione.
Essa si complica quando le persone care non ci sostengono,come nel caso di Melanie perchè credono che non ci sia nulla da fare e trovare degli strumenti che aiutano in qualche modo il bambino sia solo una perdita di tempo.
Io non sono d'accordo perchè credo che la ricerca negli ultimi tempi ha fatto passi da giganti,tanti progressi e tante scoperte.Importanti non sono solo gli strumenti adatti,ma anche l'amore e la passione e la voglia di credere in qualcosa di concreto,cioè che si realizzi.
Questi bambini hanno bisogno di RISPETTO;CONSIDERAZIONE E PARTECIPAZIONE perchè come afferma Bruno Morabito in un articolo ''Gli autistici sono persone speciali, una ricchezza non un problema per la societa''.
molto interessante.
e la foto molto toccante
FB