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Pedagogia della disabilità 2012
Pedagogia della disabilità (2012)- Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti
L'incontro tenuto a lezione con l'associazione“AutismAidOnlus”(l'unico centro per autismo in Campania)guidata dall'avvocato Vassallo,dall’ingegnere Minguzzi e dalla dottoressa Paola Magri è stato davvero molto interessante e coinvolgente.L'autismo nasce nel 2004,associazione no profit,per iniziativa di un gruppo di genitori di bambini affetti da disturbi autistici.La parola Autismo,deriva dal greco “autòs” che significa se stesso.L'autismo è un disturbo neurologico che impedisce il normale sviluppo del cervello(non dipende dalla teoria della mamma frigorifero,ossia dalla mancanza di affetto da parte della figura materna).Il termine "autismo" fu utilizzato per primo da Kanner(1943)per descrivere quei bambini che mostravano una marcata tendenza alla solitudine,un'incapacità nell’interferire con gli altri,un interesse ossessivo per sé stessi,un'insistenza su attività ripetitive e uno scarso sviluppo del linguaggio.L'autismo colpisce tre aree del nostro sviluppo:relazione,comunicazione,autoregolazione.Si nasce con l'autismo non si diventa autistici.Se viene preso in tempo l'autismo può anche scomparire.La diagnosi precoce deve avvenire dai 2 anni.La diagnosi viene fatta però a 6 anni,ma una prima valutazione/diagnosi può essere fatta a 24 mesi.Ritardare la diagnosi non permette al bambino di recuperare le abilità,le sue potenzialità.Quindi bisogna dare subito la diagnosi.Lo spettro autistico può essere a alto funzionamento o a basso funzionamento.Nel primo è un bambino che non si sa relazionare,ha un ritardo mentale e una comunicazione verbale;nel secondo ha una comunicazione non verbale.Il bambino autistico non sa comunicare,gli imparano a comunicare fin da piccolo attraverso le immagini.Esistono vari interventi scientificamente provati come il Teacch,che è un approccio psicoeducativo che mette in risalto le attività autonome,educative.Il Lovass model è un approccio comportamentale-riabilitativo delle abilità accademiche.Nel Denver model il bambino va esposto,è un modello di riferimento comportamentale,a livello evolutivo.Va a stimolare le abilità del bambino.Bisogna comunque stimolare le capacità del bambino.L'autismo è un problema dei paesi industrializzati.I soggetti autistici hanno bisogno di un accompagnamento durante la loro vita e devono essere accostasti alcuni servizi per aiutarli.Il punto critico sono gli Operatori,che dovranno lavorare con loro,perchè solo la famiglia non basta. Dan Marino Center:è un centro in Florida,negli Stati Uniti.Dan Marino è un giocatore di football americano,che grazie alla sua disponibilità economica ha costruito questo centro,una struttura all'avangardia.Ci sono 55.000 casi di bambini autistici ogni anno.Attualmente non esiste una cura per l'autismo,ma ci sono delle terapie che possono aiutare.Una frase dell’avvocato Vassallo mi ha colpita molto:"su una cosa siamo assolutamente certi:"l’autismo non si cura,anzi si cura con le persone".Gli attori del sistema autistico sono:-famiglia,bisogna spiegare alla famiglia cos'è l'autismo:servizio socio-sanitario,diagnosi,realizzazione di un piano di intervento(adozione di ausili protesici);scuola,dare agli insegnanti curricolari,di sostegno,agli educatori degli strumenti adeguati per gestire le varie situazioni problematiche;ricerca. La Dott. Paola Magri poi ha spiegato che l'autismo è una disabilità neuroevolutiva.Nello sviluppo endouterino,nella fase fetale si nasce con un cervello di tipo autistico.Non ha caratteristiche del cervello di altri.Non è possibile fare una diagnosi prenatale.I bambini con autismo hanno difficoltà a relazionarsi con il mondo esterno,a comunicare e a interagire con gli altri,vivono in un mondo a sé,in un mondo tutto loro,isolati da tutto e da tutti.La caratteristica più evidente è l'isolamento:i bambini autistici spesso non rispondono al loro nome,evitano lo sguardo e appaiono inconsapevoli dei sentimenti altrui e della realtà che li circonda.Il bambino autistico si fissa su un oggetto,sui dettagli particolari.C'è una triangolazione tra lui,l'oggetto e la persona.Non ha i circuiti neurologici,una triangolazione che gli permette di creare un rapporto tra l'oggetto e la persona. La Dott. Magri ha parlato poi anche di Ecolalia:ripetere sempre la stessa cosa.Ecolalia differita,il bambino comunica con le frasi dei film emulando la voce del personaggio,anche in modo appropriato.Ecolalia immediata,ripetere immediatamente la frase detta dall'altro.Uso strumentale dell'altro:prendere la mano della persona e dirigerla verso l'oggetto desiderato.Avoidant:i bambini autistici evitano il contatto con gli altri. è difficilissimo lavorare con bambini autistici,ma penso che affrontare l'autismo da un punto di vista professionale sia una vera e propria sfida,soprattutto con se stessi!
Ultima modifica di eleonora daniele il Gio Apr 05, 2012 9:52 am - modificato 1 volta.
Molti si chiedono cos’è l’autismo??!! Noi rispondiamo dicendo che è un disturbo neurologico che impedisce il normale sviluppo del cervello. I bambini affetti da autismo hanno difficoltà a relazionarsi con gli altri;un esempio pratico potrebbe essere quando il bambino autistico vuole o meglio gli interessa un ‘oggetto,non richiama la nostra attenzione, ma fissa in continuazione quest’ultimo. Gli autistici devono essere accompagnati sopratt dagli operatori,i genitori possono essere uno stimolo. In aula grazie all’intervento dei docenti dell’associazione autismo,si è avuto un arricchimento riguardo il tema. Diciamo che il problema è di origine generico,non esiste effettivamente una cura per l’autismo o meglio non bisogna pensare come cura quella farmacologica! Il miglior piano d’intervento ideale è quello della terapia.. Tra gli attori principali dell’autismo ritroviamo: -la famiglia ,far conoscere alla famiglia cos’è davvero l’autismo -la scuola,che deve lavorare per l’integrazione -la ricerca,invogliare sempre più i ricercatori -ed i servizi sociali.A mio avviso è stata una lezione interessantissima, forse anche per il semplice fatto che sono stata qualche volta a contatto con bambini autistici quindi mi appassionava sapere tt sul tema. Anche perché tutto il dibattito mi ha fatto riflettere sui vari comportamenti di qst bambini che ho conosciuto e mi sono trovata quasi perfettamente.. L’unico appello che vorrei lanciare è rivolto alla ricerca, con la speranza che non cessi mai; in particolar modo per dare un sollievo a tutte quelle famiglie che spesso si sentono avvilite dinnanzi ai loro figli affetti da autismo. Poi perché tutti queste persone devono avere l’opportunità di usufruire di tutti i diritti,proprio come noi”normali”
In occasione della giornata mondiale dell’autismo abbiamo avuto modo di interagire con Gli esperti dell’Autism aid onlus , un’associazione che nasce nel 2004 per iniziativa di genitori direttamente impegnati nella lotta all’autismo. L’ing. Minguzzi, l’avv. Vassallo e la Dott. Paola Magri ( direttrice dell’associazione) ci hanno spiegato dettagliatamente cosa significa autismo, quali sono i sintomi e quali tecniche bisogna adottare per aiutare questi bambini. Attraverso quest’ente cercano insieme ad altri operatori di far progredire le tecnologie e le metodologie italiane,facendo riferimento al modello americano per offrire ausilio non solo ai loro figli ma offrire un futuro migliore a tutti i bambini affetti da questa patologia. La dottoressa Magri attraverso un approccio diretto ci ha mostrato come il problema dell’autismo sia poco conosciuto e rilevante a livello sociale e come si sviluppa nel bambino. Ero ignara del fatto che l’autismo si presenti già dalla fase endouterina a causa di un cervello non tipico,che non si sviluppa in maniera normale. Sono bambini che hanno difficoltà a comunicare e a relazionarsi con gi altri,hanno spesso lo sguardo assente,si isolano ,non percepiscono la presenza altrui e si soffermano su dettagli particolari di un oggetto. L’unica “cura” sono le persone e bisogna che queste intervengano quanto prima e quanto più intensivamente possibile per dargli l ‘opportunità di recuperare e incrementare il loro potenziale. Gli attori del sistema scolastico sono diversi( scuola,servizio sociale,ricerca) ma la famiglia ha una sensibilità particolare e un gran bisogno di interagire con i proprio figli. A tal proposito “Freihow “autore del libro “Caro Gabriel” narra in forma epistolare la sua storia,una lotta quotidiana per comunicare col figlio ,apparentemente assente eppure capace di sorprendenti attimi di lucidità. Gabriel un bimbo prigioniero della necessità che tutto si ripeta incessantemente, senza la minima variazione. Nei luoghi dove si reca, spesso si rivela assente, ricordando ciò che invece non e’ accaduto. Ha difficoltà a relazionarsi con gli altri perché li ritiene inaffidabili ed è soggetto a crisi frequenti e violente,difficili da gestire per i genitori. Questa lettera trasmette la fatica e la tristezza dei genitori che impotenti si ritrovano ad affrontare una sfida insostenibile. La loro impotenza riduce le forze e riduce in pezzi ogni speranza residua.
....Nella lezione di lunedì abbiamo trattato un tema davvero importante per me,un tema ancora poco conosciuto.....
In primis voglio ringraziare la prof. per la bella dimostrazione avuta con la partecipazione dell' Autism Aid Onlus...è stata una lezione che attendevo tanto,soprattutto grazie anche all'intervento della scorsa lezione della dott. Nunzia Giglio( direi abbia dato una dimostrazione eccellente e mi complimento per la sua preparazione)....dicevo,appunto,una lezione tanto attesa anche per capire realmente come ci si comporta con un bambino autistico e specialmente cosa sia questo ,l'autismo, che per noi da sempre è stato definito come una malattia. Non voglio dilungarmi sulle varie definizioni di questa patologia...vorrei soffermarmi su quelle che sono state le parole dette da uno dei rappresentanti dell'associazione..in particolar modo c'è stata una frase o meglio il definire quello che per lui,l'associazione e quella che dovrebbe essere per noi tutti la definizione di autismo..."un qualcosa di incurabile dal punto di vista farmacologico ,ma possibile combatterlo con la CURA DELLE PERSONE"...è stato il suo modo di esporsi a noi,e la sua convinzione e propensione verso quei bambini che solo grazie alla cura altrui e grazie alle continue ricerche riescono a superare o almeno a convivere con quella che a me piace definire come "essere diversi per il loro modo unico di comportarsi", che mi ha colpito profondamente....
Un grazie anche alla dott. Paola Magri che con il suo carattere e il suo modo di far lezione ,ha dato a tutte noi una possibilità unica....tengo a precisare inoltre che è stato interessante anche ricevere l'elenco dei corsi a cui far riferimento per una maggiore conoscenza e preparazione,un corso che attualmente avrei voluto fare ma per condizioni economiche mi è impossibile...spero che tramite la prof. Briganti riusciremo ad avere altre occasioni anche dopo che questo meraviglioso corso sia terminato....
Giornata mondiale dell'autismo italiani alla ricerca di una cura 02/04/2012 - L'IMPEGNO DELLA SISSA DI TRIESTE PER RISOLVERE IL REBUS DELLA MALATTIA
MILANO Si celebra oggi, lunedì 2 aprile, in tutto il mondo la Giornata dell’autismo, promossa dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica e la comunità scientifica sulla sindrome che colpisce oltre 10 bambini su 10 mila, che salgono a 40 su 10 mila considerando nel loro complesso tutti i cosiddetti disturbi dello spettro autistico. Contro questa malattia, che stando a un’indagine pubblicata sul Washington Post negli Usa arriva a colpire addirittura un bimbo su 88, con una prevalenza cresciuta di quasi l’80% negli ultimi 10 anni, la ricerca italiana è impegnata a studiare una cura che ancora manca. Fra i centri a caccia di una terapia c’è la Scuola internazionale superiore di studi avanzati (Sissa) di Trieste, dove Enrico Cherubini e Giorgia Silani sono al lavoro «per comprendere i meccanismi alla base delle alterazioni dei processi di apprendimento e di memoria e le capacità empatiche e relazionali delle persone con autismo». I disturbi dello spettro autistico, ricordano infatti gli esperti della Sissa, comprendono «un gruppo eterogeneo di disordini neurologici principalmente di origine genetica, caratterizzati da alterate interazioni sociali, deficit di comunicazione verbale e non verbale, limitato interesse per il mondo circostante, comportamenti stereotipati e ripetitivi». «Al momento non esiste una cura specifica per l’autismo», precisa Cherubini che alla Sissa coordina un progetto finanziato da Telethon, sullo studio dei meccanismi molecolari e cellulari responsabili di una particolare forma di autismo, causata dalla mutazione di un singolo gene che controlla una proteina chiave nel ’dialogò fra neuroni.
Riporto di seguito la tenacia di genitori con figli affetti da tale disturbo che lottano per la diffusione e divulgazione del sapere in merito all'autismo e l'importanta della collaborazione tra le 4 aree: FAMIGLIA ,SERVIZI SOCIOSANITARI, SCUOLA , RICERCA.
Oggetto : Diagnosi Precoce per l'Autismo << A voi pediatri, vi scriviamo quali componenti di un Gruppo di Studio di Genitori di Bambini e Ragazzi " Autistici " . Persone soggette quindi ad una patologia estremamente complessa e tuttora incurabile qual è l'Autismo, e con questa nostra lettera vogliamo aiutare i futuri bambini che ne saranno affetti e che potrebbero un giorno essere tra i Suoi Assistiti. L' Autismo non è una malattia, ma è un disturbo dello sviluppo della funzione cerebrale, caratterizzato, nel suo aspetto tipico, da tre tipi di sintomi : interazione sociale alterata, problemi nella comunicazione verbale e non verbale e di immaginazione, attività e interessi insoliti o estremamente limitati. Questo disturbo della funzione cerebrale impedisce di comprendere ed organizzare le informazioni percepite dai sensi, il soggetto autistico reagisce a queste aggressioni esterne con isolamento e stereotipie ed anche nei casi più gravi con auto o etero aggressività. Quando si parla di Autismo , comunemente si pensa al Film " Rain Man " con Dustin Hoffman, purtroppo, gli Autistici alla "Hoffman" ( e cioè in grado di parlare, non sono la maggioranza, ed in genere sono Diagnosticati come "Asperger" e sono il Border-Line dell'Autismo), la gran parte degli Autistici non parla ed il 20 % di essi si esprime con ecolalia o con linguaggio improprio. Non si tratta tra l'altro di una malattia così rara come si potrebbe pensare; da una recente statistica mondiale, si è visto che l'Autismo ha un'incidenza di 1 caso grave su 1.000 persone, e si arriva a 5 casi su 1.500 per forme correlate, ormai è stato accertato ad esempio che anche molti Bambini Down hanno tratti Autistici, ma il vero problema dell'Autismo in Italia, è stato aver continuato a seguire fino a pochi anni fa una drammaticamente errata teoria formulata ben 50 Anni fa da un allora insigne Neuropsichiatra di nome Bettelheim, che riversava tutta la colpa sulle famiglie ed in particolare su quelle che chiamò " Madri Frigorifero" riuscendo in due grandi obiettivi , distruggere la vita sociale di migliaia di genitori e lasciare l'Autismo in mano esclusivamente agli Psicologi; per nostra fortuna il progresso e la Medicina non si fermano e così con terribile ritardo si è scoperto che le cause scatenanti dell'Autismo sono di origine Organica e non psicologica e quindi adesso vi è tutto un fiorire di ricerca ; Studi sulla Genetica, immunologici , Virali , Metabolici , si parla di anomalia del Cromosoma 16 e forse del Cromosoma 7 in molti Autistici ; ma la difficoltà al momento sta nella complessità della malattia che pare abbia più concause, comunque la ricerca non demorde. I sintomi dell'Autismo di solito si manifestano entro i primi tre anni di età ( vi sono due principali sottogruppi ) , bambini che risultano Autistici fin dalla nascita e, Bambini ( con termine coniato negli Stati Uniti come "Autismo Regressivo" ), che hanno una fase di sviluppo apparentemente da normodotato e che verso l'anno e mezzo / due anni , iniziano a perdere le capacità acquisite, ad esempio smettere di parlare, fino ad assumere i classici segni comuni all'Autismo. Il grande compito di un Pediatra sta proprio qui, nel verificare i problemi già esistenti nella primissima infanzia, e soprattutto nell'accorgersi che nel Bambino è sopraggiunta questa fase " regressiva", identificandola come un reale e grave problema degenerativo e non scambiandola per una piccola regressione comportamentale destinata a svanire velocemente. Negli Stati Uniti, i Pediatri sono all'avanguardia nella identificazione dell'Autismo in quanto sono sempre aggiornati dalle loro Associazioni, in Italia invece, di Autismo si parla troppo poco sulle Riviste Mediche e quindi spetta a Noi Genitori colmare questa lacuna. Quali sono i segni più comuni di Autismo ? - La caratteristica più evidente dell'Autismo è il disturbo dell'interazione sociale. I bambini affetti da Autismo possono non rispondere se chiamati per nome e spesso evitano lo sguardo altrui; spesso hanno difficoltà nell'interpretare il tono della voce o le espressioni del viso, e non corrispondono alle emozioni altrui, o non guardano gli altri in viso per adeguare il proprio comportamento. Appaiono inconsapevoli dei sentimenti altrui nei propri confronti e dell'impatto negativo del proprio comportamento sugli altri. Molti bambini affetti da Autismo si dedicano ad attività motorie ripetitive come dondolarsi, girare in tondo, fare ruotare oggetti in continuazione,( esempio un pedale di bicicletta) , altri bambini paiono insensibili al dolore, possono avere manifestazioni di auto aggressività come battere su vetri o muri con le mani o con la testa, altri invece hanno manifestazioni etero aggressive. Le persone affette da Autismo raramente parlano, di solito hanno un linguaggio ecolalico, spesso hanno risposte anomale ai suoni, al tatto o ad altri sintomi sensoriali. Possono anche essere straordinariamente sensibili ad altre sensazioni. Questa sensibilità alterata può contribuire ai sintomi comportamentali, come la resistenza ad essere abbracciati. Come si diagnostica l'Autismo ? L'Autismo è classificato come un disturbo pervasivo dello sviluppo. Ricercatori e terapisti hanno sviluppato diverse serie di criteri diagnostici per l'Autismo. Alcuni dei criteri più usati comprendono una serie di domande del Pediatra al genitore ed osservazioni del bambino: 1) Al bambino piace essere dondolato o fatto saltellare sulle ginocchia? 2) Si interessa agli altri bambini ? 3) Gli piace arrampicarsi sui mobili o sulle scale? 4) Si diverte a fare giochi tipo nascondino? 5) Ogni tanto gioca a "far finta " di preparare da mangiare o altro? 6) Ogni tanto usa il dito per indicare o chiedere? 7) Ogni tanto usa il dito per indicare interesse in qualcosa? E' in grado di giocare in modo appropriato con i giocattoli( ad esempio macchinine o mattoncini) oltre che metterli in bocca o manipolarli o farli cadere? 9) Il bambino porge ogni tanto oggetti al genitore per farglieli vedere? Durante la visita Pediatrica 10) Durante la visita il bambino fissa mai negli occhi? 11) E' possibile ottenere l'attenzione del bambino, indicare poi un oggetto interessante della stanza, fare il segno con il dito e nominarlo come un " Oh, guarda….." e osservare che il bambino effettivamente si gira a guardare ciò che è stato indicato? 12) Avendo davanti dei cubi, quanti ne riesce ad impilare? 13) Chiedendo " Dov'è la luce " o " Mostrami la luce" , eventualmente replicando la domanda con un altro oggetto che può capire ( es. l'orsacchiotto ), il bambino riesce ad indicare con il dito e contemporaneamente a guardare in faccia l'interlocutore?. ** Se la risposta è no in almeno 7 domande su 13, allora è ipotizzabile che il bimbo sia da considerare nello spettro Autistico. Come già detto in precedenza i sintomi dell' Autismo, di solito si manifestano entro i primi tre anni di età, e perdurano per tutta la vita, ma se viene diagnosticato precocemente, sebbene non vi sia ancora una cura, esistono tutta una serie di trattamenti appropriati che possono favorire uno sviluppo relativamente normale e ridurre i comportamenti indesiderati. E' per questo che ci rivolgiamo a Voi Pediatri ; in Italia le diagnosi e le cure spettano ovviamente alla Neuropsichiatria infantile, ma la segnalazione di un ipotetico disturbo deve venire da Voi e più precocemente viene segnalata , più interventi si possono fare per il bene del bambino. Come riconoscere I’Autismo: I soggetti con autismo mostrano spesso i sintomi rappresentati qui sotto, con intensità che varia da media a grave, rispettivamente per ognuno. Difficoltà a stare insieme con altri bambini Insistenza sulla costanza (someness) Resistenza al cambiamento Manifestazioni di riso inappropriato Mancanza di reale paura dei pericoli Contatto oculare scarso o assente Gioco bizzarro sostenuto nel tempo Apparente insensibilità al dolore Ecolalia (ripete parole o frasi al posto del linguaggio normale) Preferenza a rimanere solo, isolato Mancata reciprocità nelle "coccole" Ruotare gli oggetti in modo ossessivo Mancata risposta alle indicazioni verbali: può sembrare sordo Attaccamento inappropriato agli oggetti Difficoltà ad esprimere bisogni: uso di gesti e indicazione al posto delle parole Episodi di ansia-collera(capricci) senza apparente motivo Evidente eccesso o estrema scarsezza di attività fisica Mancata risposta ai normali sistemi educativi Abilità grosso e finomotorie incongrue (es.: non giocare a palla ma riuscire nelle costruzioni). Se sono presenti almeno 7 di queste caratteristiche, è opportuno un controllo diagnostico. Avere figli Autistici provoca gravi ripercussioni alla famiglia sul piano sociale, ci sono genitori che per vergogna o per ignoranza nascondono il proprio figlio, si chiudono in se stessi, un altro compito di Voi Pediatri è di aiutarli a comprendere l’Autismo Spesso pregiudizi e ignoranza occludono la possibilità di comprendere a fondo un mondo che consideriamo molto diverso dal nostro. Studiando attraverso i metodi di neuroimmagine le capacità empatiche, per esempio, abbiamo osservato come persone affette da autismo siano in grado di provare forti emozioni in risposta al dolore di una persona a loro vicina, anche senza un cambiamento osservabile del comportamento. Questo ci fa riflettere sull’importanza di utilizzare nuovi metodi di indagine al fine di avvicinarsi sempre di più alla soluzione di quello che Uta Frith ha definito “spiegazione di un enigma”».
Propongo a chi interessasse aiutare soggetti affetti da autismo a livello comunicativo e linguistico ascoltare il file qui proposto per adottare una mirata metodologia didatticamente anche in minimo successo
Il 2 aprile è stata la giornata mondiale dell'autismo, ed in questa occasione ci sono venuti a far visita,dei rappresentanti dell'associazione "AUTISMAIDONLUS", unico centro in Campania, che si occupa di questa malattia. Questo centro nasce dall'iniziativa di alcuni genitori che hanno bambini con disturbi autistici (2004)e che si sono trasferiti in America per scoprire l' ultima frontiera dell'autismo.In florida si trova il DAN MARINO CENTER, una struttura d'avanguardia. L'Autismo è una malattia, problema dei paesi industrializzati. I soggetti autistici hanno bisogno di un accompagnamento durante la loro vita, devono essere accostati alcuni servizi per aiutarla, persona affetta da tale patologia mostra una marcata diminuzione dell'integrazione sociale e della comunicazione.E' un disturbo neurologico che impedisce il normale sviluppo del cervello, in quanto il problema è di carattere genetico. Non c'è una cura dell'autismo, o meglio ci sono delle terapie che possono aiutare, ma sono soprattutto con l'aiuto delle persone che si può curare. Molti si sono chiesti quali siano le cause di tale malattia, si pensava che la causa fosse la mancata affettività della madre, ma poi si è visto che non è così,si nasce con con un cervello di tipo autistico, già nello sviluppo endouterino. Per quanto riguarda la diagnosi può essere fatta a 6 anni, una prima valutazione a 16/18 mesi. Se viene preso in tempo può anche scomparire. Penso che lavorare con bambini affetti da autismo sia bello ma altrettanto impegnativo, in quanto ti può insegnare molte cose. Non ho mai avuto esperienze con bambini autistici, però una volta mi è capitato di incontrarlo, stavo aspettando la metropolitana e ad un certo punto mi si avvicina un bambino con la sua baby sitter, il bimbo appena mi ha vista mi ha sorriso ed io ho ricambiato, e poco dopo il bambino ha voluto sedersi sulle mie gambe e mi accarezzava e anche quando siamo entrati in metropolitana non mi ha lasciato la mano......è stato davvero bello ed emozionante!!!!
L'autismo è un disturbo molto diffuso in Italia e altrove ma non tutti,compresa me,ne conoscono realmente le caratteristiche.Quindi vorrei ringrazie ancora una volta,e non mi stancherò mai di farlo,la professoressa per questo corso che ci permettere di ampliare le nostre conoscenze.Lunedì grazie all'Associazione Autism Aid Onlus presieduto dall'ing. Minguzzi,dall'avv. Vassallo e dalla dott. Paola Magri,ho arricchito il mio sapere (che ammetto era minimo) su questo disturbo.Quest'associazione nasce il 4 ottobre del 2004 grazie all'unione di genitori che hanno voluto combattere insieme l'autismo e l'arretratezza dei mezzi e delle strutture. L' Autismo è un disturbo neurobiologico che impedisce il normle sviluppo del cervello. Si manifesta entro i primi tre anni di età (lo si può notare,in alcuni casi,già nella fase endo-uterina) e la caratteristica di tale disturbo è l'isolamento. I bambini autistici non riescono a stare con gli altri bambini, non rispondono al proprio nome, non ricambiano lo sguardo, non sono consapevoli dei sentimenti altrui e della realtà che li circonda.Quindi hanno difficoltà a comunicare ed a interagire con gli altri.Alcune volte però riescono a parlare ma ripetendo più volte lo stesso nome o anche riproducendo parole o frasi di film.Non esiste una cura specifica per l'autismo ma esistono diversi percorsi riabilitativi.Una frase che mi ha colpito particolarmente è stata quella detta dalla dott. Magri quando ha detto "l'autismo si cura con le persone"..infatti le figure che contribuiscono ad aiutare questi bambini possono essere le famiglie,le scuole,l'assistenza socio-sanitaria.Spesso si è parlato di un disturbo causato da "madri-frigorifero" e cioè si è pensato e si pensa che sia causato dagli errori compiuti dalla madre con il bambino piccolo,dalla sua freddezza..Oggi questo concetto è stato completamente abbandonato e costituisce uno tra i più clamorosi "passi falsi", dal momento in cui la ricerca scientifica ha dimostrato ampiamente l'origine biologica del disturbo.La cosa che mi colpisce è che l'Autism Aid Onlus è l'unico centro per l'autismo in Campania.Perchè dato che questa "malattia" colpisce tantissimi bambini non ce ne sono altri?Perchè lo Stato non contribuisce ad aiutare queste famiglie che hanno difficoltà ad affrontare questa situazione da soli??é sempre la stessa storia..se ne parla in tv,sui giornali..a volte le trasmissioni televisive fanno addirittura dei dibattiti su questi argomenti,ma poi non si contruibisce mai nel concreto..Io comunque ammiro molto questi genitori per la grande forza che hanno nell'affrontare situazioni,nel pensare positivamente ed essere ottimisti che con tanto amore e dedizione si possa risolvere qualcosa..io mi domando.."riuscirei a fare lo stesso?"..non lo so..ma penso che quando non ci si trova dentro queste situazioni non si capisce davvero quello che si prova. Molto tempo fa mi è capitato di vedere un film "gli occhi innocenti" con la regia di Mimi Leder.Questo film parla di un proprietario di un supermercato che viene ucciso a sangue freddo mentre nel suo negozio ci sono ancora dei clienti. È il panico generale. La banda è composta da banditi violenti con il volto coperto.L'unico testimone è Gregory, un bambino autistico di soli cinque anni che ha intravisto il volto scoperto di uno degli assassini.Barlow,un poliziotto acuto e sensibile, crede agli occhi innocenti del bambino. Capisce che il bambino può essere d'aiuto, anche se questo richiede un po' di pazienza e buona volontà. Finalmente il piccino riesce a identificare il presunto colpevole attraverso il disegno che era l'unico modo attraverso il quale il bambino comunicava.Così poi incominciano a ricercare e a trovare gli assassini.
Il giorno 2 Aprile 2012 è stata la giornata mondiale sull'autismo. Lo stesso giorno in aula durante la lezione abbiamo avuto l'onore di incontrare i membri dell'associazione Autism Aid Onlus. Avevo già sentito parlare di autismo ma non sapevo molto riguardo a questa problematica, soltanto dopo questo incontro sono riuscita ad avere le idee più chiare. L'autismo è un disturbo neuro-biologico che impedisce il normale sviluppo del cervello. Non esistono cure per l'autismo,vi sono terapie che possono aiutare ma la vera cura per l'autismo è la PERSONA. Il bambino affetto da autismo deve essere appoggiato, aiutato, stimolato perchè ha difficoltà a relazionarsi, ad apprendere, incoscienza per i pericoli , mancanza di sorriso, evita lo sguardo, appare inconsapevole dei sentimenti altrui. Questi bambini hanno bisogno di un mondo che li comprenda, che rispetti i loro tempi. Credo ci sia bisogno di fare veramente tanto per queste persone. Si tratta di persone con una grande forza che hanno bisogno di aiuto,di amore di non essere emarginati e non considerarli malati "senza cure". La cura per questi bambini sta nell'aiutarli con la speranza di rendere la loro vita migliore. Ed io ammiro chi combatte per loro!
Davvero interessante questo tema!!!Forse lo è stato ancora di più perchè la prof Briganti è stata davvero brava a coinvolgerci tutti anche attraverso l'incontro avvenuto con dei responsabili dell'Autism Aid onlus,associazione nata nel 2004 il 4 ottobre!!! Si è parlato quindi di Autismo:Disabilità neuroevolutiva... un disturbo neurologico che impedisce il normale sviluppo del cervello,questo sviluppo è presente già nella fase letale,quindi si nasce con un cervello,ma già con forme di autismo!! Sappiamo che per il bambino autistico non ci sono cure farmacologiche...egli ha bisogno di un trattamento precoce...egli non ha bisogno di un insegnante,di un educatore,di un fisioterapista, di un genitore,di un logopedista; ma ha bisogno che quest'ultimi parlino tra loro per trovare un piano per il bambino... Sappiamo anche che il bambino con autismo ha difficoltà a comunicare,ad interagire con gli altri...i primi sintomi si iniziano a vedere a 18 mesi, fino ai 3 anni. Ma,al di là di qualsiasi trattamento che si usa per i bambini autistici(sicuramente importanti); io, personalmente ritengo importantissimo il DIALOGO...magari proprio attraverso il dialogo che avviene in famiglia, a scuola etc...che può migliorare il bambino...ma non solo questo...parlo sempre in modo personale,è normale che sono importanti tutti i tipi di interventi,ma un punto fondamentale per me è anche: mettere a conoscenza la famiglia su questo tema. Acculturarli nel vero senso, in teoria e in pratica!!è così che per me un bambino autistico verrebbe aiutato!!! Ma la cosa a cui ci tengo di più..se un giorno davvero mi trovassi ad educare bambini autistici,so che lo farei prima di tutto con il mio cuore,con il mio bene,e con la mia volontà!!! Educare per vocazione per me da dei risultati che si possono ottenere solo se lo si fa con Amore!! Quindi la mia ricetta è :RELAZIONE,AMORE,DIALOGO. Spero siate daccordo con me!!!
Ultima modifica di Antonella Camposano il Sab Apr 07, 2012 3:45 pm - modificato 1 volta.
In occasione della giornata mondiale sull’autismo abbiamo avuto l’opportunità di incontrare i rappresentanti dell’AUTISM AID ONLUS…L’organizzazione nasce il 4 ottobre 2004 dall’iniziativa di un gruppo di genitori affetti da disturbi dello spettro autistico,reduci da esperienze di lungo periodo maturate negli USA.L’autismo è un disturbo neurologico che impedisce il normale sviluppo del cervello…un dato importante è che colpisce 1 bambino ogni 150 nati,ci sono piu bambini affetti da autismo di quanti siano i bambini con diabete,cancro e AIDS messi insieme.Non è dato ancora comprendere da cosa proviene questa patologia,non esiste una cura,grazie ad un intervento appropriato però alcuni sintomi possono ridursi o anche scomparire.Gli attori del sistema autismo sono:la famiglia,il sistema socio sanitario,la scuola,la ricerca..per avere dei risultati bisogna mettere insieme tutti i sistemi e farli interagire tra di loro.
Mi è piaciuto molto quest'articolo..questo nuovo videogame favorisce l’apprendimento dei piccoli autistici perché li aiuta a interagire con altri bambini, spingendoli ad uscire dal mondo isolato e a non tirarsi indietro di fronte alla possibilità di giocare con altri bambini sconosciuti..l'ntrerazione,la relazione con gli altri è una cosa fondamentale in ogni uomo,è bello perciò che anche i bambini autistici possano farlo! [img][/img][img][/img][img][/img]
Il 2 aprile, giornata mondiale dell’autismo, abbiamo incontrato alcuni rappresentanti dell’associazione AUTISM AID ONLUS, nata grazie ad un gruppo di genitori di bambini affetti da disturbi dello spettro autistico. Nonostante avessi già sentito parlare di questo disturbo neurologico che impedisce il normale sviluppo del cervello c’erano (e forse ci sono ancora) molte cose che non sapevo. L’autismo è caratterizzato da interazione sociale alterata, problemi nella comunicazione, attività ed interessi insoliti o a volte limitati. Il bambino che soffre di autismo vive in un mondo tutto suo, trova difficoltà nell’organizzare le informazioni percepite dai sensi e reagisce agli stimoli esterni con isolamento e nei casi più gravi anche con aggressività. Spesso quando si parla di autismo si pensa al film “Rain Man” però purtroppo non tutti gli autisti (come invece si evince dal film) sono in grado di parlare e la maggior parte di essi si esprime con un linguaggio improprio. Inoltre non i tratta di una malattia così rara come si potrebbe pensare e oggi purtroppo non c’è una vera e propria cura per questo disturbo. Inoltre non esistono esami e macchinari specifici per effettuare una diagnosi, infatti il disturbo viene diagnosticato attraverso l’osservazione dei comportamenti caratteristici. Come già detto la caratteristica più evidente è il disturbo dell’interazione sociale. I bambini affetti da autismo possono non rispondere se chiamati, spesso evitano lo sguardo altrui, spesso hanno difficoltà nel riconoscere il tono di voce e le espressioni del viso, non corrispondono alle emozioni altrui. Molti bambini affetti da autismo ripetono alcune attività motorie come dondolarsi, girare in tondo, possono avere manifestazioni di auto o etero aggressività. Spesso possono porre resistenza verso un abbraccio, un bacio o qualsiasi altra manifestazione di affetto ma sono pur sempre bambini che non devono essere visti solo per i loro disturbi ma devono essere accettati ed aiutati perché solo con l’affetto dei propri cari si può andare avanti. Inoltre le famiglie dei bambini autistici non devono essere lasciate sole con le loro difficoltà poiché l’autismo dura per tutta la vita, e quindi le persone affette da autismo hanno bisogno sempre di cure e protezione, ecco perché c’è bisogno di un impegno continuo da parte dei servizi sociali e sanitari.
Molto spesso si sente parlare di AUTISMO senza davvero conoscerne la vera identita....E stata davvero una lezione interessante e ci che mi ha colpito maggiormente e capire come riscontrare dai movimenti del bambino tale patologia..ad esempio il bambino che si isola che si ottura le orecchie...la cosa invece che piu non concepisco e la figura dei genitori che oggi spesso non accettano tale situazione ignorando i proprio figli e cercano sempre di accontentarli in tutto..Purtoppo una cura non e certa l unica cosa certa e che si deve curare attraverso la partecipazione attiva da parte di questi bambini con attivita laboratoriali artistici sportivi...e nel caso dell apprendimento bisognerebbe insegnare le cose attraverso immagini,attraverso rappresentazione in modo tale da non farli stancare e sviluppare anche un senso di creativita.... E stata davvero una lezione interessanteee e vorrei anche approfondirla!!!
La giornata del 2 aprile è stata un’occasione da parte di varie associazioni per far conoscere alle persone molto del lavoro che si fa e che spesso non viene riconosciuto.
L’autismo è un handicap grave che coinvolge diverse funzioni cerebrali, dove ci si nasce, ci si vive e che accompagnerà tutto il percorso di vita. In realtà non si può fare molto per queste persone poiché non esiste una cura, ma se si parte dall’infanzia si attuano attività di educazione speciale.
Sono bambini che hanno perso la capacità di comunicare e molto spesso anche di parlare, e che si sono chiusi totalmente in se stessi perché incapaci di sopportare gli stimoli che arrivano loro dal mondo circostante. Anche guardare negli occhi di un’altra persona è un’esperienza difficilmente sopportabile. La caratteristica più evidente è quindi l’ ISOLAMENTO.
Questi bambini non parlano, se lo fanno il linguaggio è ripetitivo, a pappagallo, spesso privo di senso. Faticano ad interagire, a giocare con altri, non condividono stati emotivi. Le terapie comprendono interventi educativi e comportamentali : in ambiente strutturato adottato alle difficoltà specifiche dell’autismo il presupposto più completo da cui è importante partire è che il loro STATO può essere migliorato risaltando in che misura dipenderà questo stato in cui si trova il bambino stesso e dalla precocità e dall’intensità degli interventi che verranno attuati.
Penso che affrontare l’autismo da un punto di vista professionale sia una vera sfida : il requisito indispensabile per un professionista che lavora nell’autismo è molta immaginazione, e la capacità di mettersi nei panni della persona affetta da autismo, perché queste hanno un pensiero diverso dal nostro, e un buon professionista deve essere in grado di calarsi nel loro modo di pensare.[img][/img]
L'autismo....solo a pronunciare questa parola così piccola che trascina dietro di se tutto un mondo....io sono stata a stretto contatto con un bambino autistico...un bambino di soli 8 anni che aveva una grande difficoltà a relazionarsi con gli altro...un bambino che viveva in un mondo tutto suo....mi ricordo un giorno mentre a scuola stavamo svolgendo delle attività i suoi compagni di classe mi dissero: MAESTRA MA PERCHE' LUI NON PARLA....??? e io risposi perchè a me e a lui piace il silenzio( premetto dico lui per una questione di privacy).....tutte non sapevamo come prenderlo, come fare per non metterlo a disagio...ma con l'aiuto di professionisti esperti vi dico che alla fine dell'anno scolastico lui riuscì a parlare e a muovere i primi passi verso relazioni d'amicizia.... così da quel giorno io deciso che volevo entrare a far parte di quell'equipe...e questa è anche un pò la ragione del perchè proprio questo corso di laurea...ma tralasciando questo vi dico che quel bambino che stava iniziando a guarire aveva una voglia di vivere e di scoprire un altro mondo che non era il suo o meglio non era quello in cui lui fin'ora era rinchiuso che spruzzava gioia da ogni dove....
Cosi' goffo,cosi' incapace di difendersi.sempre solo nel suo mondo piccolo,povero e disabilitato.(...)Che non poteva far male a nessuno,che a stento era capace di farlo a se stesso,ma che soffriva come gli altri e quando scoppiava a piangere li avvertiva,guardatemi,guardate come mi cadono le lacrime,perché sto piangendo,per questo mi cadono,guardatemi,guardatemi......(...)Condannato a vagare per il suo mondo disarmato e solo,insieme nel deserto oceanico e sterminato di una solitudine cosi' assoluta che la sua incomprensione riusciva ad essere appena abitabile,una solitudine come un intricata foresta piena delle belve più grosse e dei pericoli più piccoli,una solitudine come una notte senza luna nella piatta borghesia dove si incontrano tutti i venti,una solitudine come la fame,il dolore,come lo sguardo di un torturatore(...)Era sempre solo anche quando era con loro,quando tutti lo circondavano,e lo ascoltavano,e lo coccolavano.Solo in compagnia di rumori che solo lui poteva ascoltare,di ombre che solo lui riusciva a vedere,nell'impossibilità di nominare,di esprimere,di comprendere le chiavi di un mondo reale ma spaventosamente alieno. Almudena Grandes "Gli anni difficili" Ho scelto di recuperare questi pochi passi del romanzo per rendere ben chiaro è delineato il tema che ci troviamo ad affrontare,l'autismo.Queste parole ci consentono di comprendere quanto sia difficile la condizione di un bambino autistico,non soltanto per il bambino in questione,ma anche per i suoi genitori.Il bambino autistico non riesce per motivi neuro-biologici,a comunicare con il mondo che lo circonda,non riesce ad esprimersi come gli altri bambini,non è in grado di chiedere aiuto,o anche un bicchiere d'acqua quando ha sete.Lo stesso bambino però è in grado di apprendere a soli cinque anni ben quattro lingue,è in grado di imparare a memoria interi libri di fiabe,intere poesie,può riuscire a fare calcoli mentali impressionanti,ma potrà mai stare in un parco a giocare con gli amici.Tutto questo può avere un impatto devastante sulle famiglie di tali bambini,e avendo voluto informarmi a fondo sull'argomento,ho potuto leggere storie dove madri sono ricorse ai gesti più estremi come il suicidio,oppure l'omicidio dei figli affetti da questo disturbo.Lunedi in occasione della giornata mondiale dell'autismo,durante la lezione,abbiamo avuto l'opportunità di incontrare i membri dell'associazione Autism Aid Onlus.Questi ultimi non sono ci hanno offerto delle delucidazioni riguardo la patologia dell'autismo,offrendoci anche l'opportunità di venire a conoscenza di tutti gli strumenti attui a permettere a questi bambini di lavorare,apprendere,ma ci hanno anche permesso di comprendere il punto di vista dei genitori di tali bambini poiché un membro stesso dell'associazione,era anche genitore di un bambino autistico.Infatti anche le famiglie dei bambini affetti da autismo hanno un ruolo fondamentale,poiché le terapie che il bambino segue nelle strutture a lui più idonee,devono poi essere ripetute a casa.L'abitazione di questo bambino diviene dunque un nuovo centro dove egli continua la terapia,ma stavolta in un clima del tutto diverso mascherato da gioco. Durante l'incontro mi sono ampiamente accorta di quanto fossi impreparata sull'argomento ma posso ben dire che ogni parola che ho ascoltato ha suscitato in me molto interesse. Il tema dell'autismo è uno di quei temi che devo ammettere ho sentito veramente poco in tutta la mia vita,ma lunedi ho avuto modo di comprendere che i bambini affetti da autismo,sono tre volte superiori a quelli malati di cancro.Inoltre per l'autismo non esiste una cura,ovvero tale patologia non può comportare mai uno stato di guarigione;dunque per questi bambini,come hanno chiarito più volte anche i membri dell'associazione,ciò che può essere davvero di aiuto non sono le medicine,ovvero i trattamenti farmacologici,ma è il continuo seguirli,fare in modo che la terapia si sempre eseguita.Altra cosa veramente importante è intervenire con tempestività,cioè fare in modo di stabilire quanto prima la diagnosi per stabilire subito la terapia da seguire. Come afferma anche il romanzo che ho deciso di citare per il bambino affetto da autismo il mondo reale è spaventosamente alieno,e a mio parere il compito di chi lavora con quest bambini e cercare di rendere quell'alieno una sorta di "E.T",vale a dire un alino amico,un qualcosa che se pur sempre estraneo al bambino,non lo spaventi,ma lo incuriosisca,lo faccia provare interesse,lo stimoli,per fare in modo che esca dal suo guscio e si affacci al mondo.Forse la mia teoria,anzi sicuramente la mia teoria,è un qualcosa di totalmente erroneo,ma è quello che cercherei continuamente di fare se mi trovassi nella condizione di dover lavorare con un bambino affetto da autismo.Un altro aspetto che anche durante la mia ricerca ho visto comparire spesso è il fatto che questi bambini vivano in una perenne condizione di solitudine,vivono soli con se stessi,o almeno appaiono agli occhi altrui in questo modo.Questo dunque è un altro punto sul quale chi affianca tali bambini,deve mostrare molta concentrazione:la solitudine nella quale essi si chiudono può essere davvero un ostacolo grande nella vita poiché va ad inibire in maniera ancora più imprimente,la loro capacità comunicativa;chi sta sempre chiuso in se stesso automaticamente non saprà mai aprirsi agli altri anche per le cose più banali,come chiedere aiuto nel caso in cui se ne avesse bisogno. Quindi come chiaramente si può notare,per essere di fianco a questi "viaggiatori soli",non solo serve un enorme pazienza,ma è di fondamentale importanza,credere davvero in ciò che si fa,essere pienamente convinti della propria condizione di educatore. Concludo col dire che alla fine sostengo che il ruolo dell'educatore che si trova a lavorare con un bambino autistico sia quello di far in modo che il nostro "viaggiatore solo",lungo la strada,incontri una sorta di "mano amica" con la quale continuare il percorso.
L’autismo è un tema che negli anni scorsi è stato affrontato molto poco e solo da pochi anni si sta cercando di farlo conoscere,in quanto è un disturbo in continuo aumento,colpisce ogni centocinquanta nati.esso è un disturbo neurobiologico che impedisce il normale sviluppo del cervello,il quale infatti non è tipico e colpisce durante lo sviluppo endouterino il bambino.non si diventa autistici,ma si nasce,prima infatti si credeva che un bambino potesse diventare autistico a seguito di alcune situazioni,ad esempio per colpa dell’anaffettività della madre,che veniva chiamata in questo caso mamma frigorifero,però grazie alla ricerca è stato dimostrato che si nasce con questo disturbo.esso non è facilmente riconoscibile,di solito i genitori tendono a sospettare tardi che il loro bimbo è autistico,i sintomi possono essere il fatto che tendono a ripiegarsi su se stessi ,sono chiusi al mondo,a ciò che li circonda.solo ora ho le idee chiare riguardo all’autismo grazie all’incontro nell’ultima lezione con l’associazione autism aid onlus e all’intervento di un papà di un bambino autistico,che fa parte di questa associazione,il quale ci ha descritto cosa fosse l’autismo e il grande impegno che stanno portando avanti dal 2003.ci ha spiegato che per loro è difficile relazionarsi con gli altri,con il mondo esterno,tendono ad avere interessi ripetitivi,anche nei movimenti,e ad essere sistematici,infatti poco accettano i cambiamenti,alcuni manifestano l’ecolalia,cioè un disturbo del linguaggio che consiste nel ripetere involontariamente,come un eco, parole o frasi pronunciate da altre persone,utilizzano quindi un linguaggio sganciato dal contesto,altri manifestano l’ecolalia differita,ovvero quando la riproposizione dei vocaboli può non avvenire immediatamente,ma proporsi a distanza di tempo dall'ascolto,ripetono frasi lunghe ad esempio di un film,alcuni invece non riescono ad autoregolamentarsi.però non tutti i bambini autistici hanno gli stessi sintomi,altri sono espansivi e tendono a fare molte coccole alle persone,pur non conoscendole,alcuni non parlano ed altri si,inoltre c’è l’autismo ad alto funzionamento,dove il soggetto ha delle aree deficitarie ma è un genio,in quanto ha delle abilità molto sviluppate,in questo caso c’è la comunicazione verbale,ma non sa relazionarsi,poi c’è l’autismo a basso funzionamento ,dove c’è un ritardo mentale oltre al fatto che non sa relazionarsi e non riesce a comunicare verbalmente,ma grazie ad operatori professionali,quindi aiutato e guidato, riesce a comunicare attraverso le immagini associate alle parole,nella sua mente il linguaggio c’è e solo quando il bambino con autismo è aiutato può emergere nel tempo un linguaggio funzionale,ovvero in funzioni a determinate situazioni,ad esempio per chiedere qualcosa o per chiedere aiuto.a questo proposito mi ha colpito l’aneddoto raccontato a lezione di una bambina autistica che si trovava ad una festa e ad un certo punto è scomparsa ed è poi stata ritrovata su un albero,aveva bisogno di essere aiutata ma non sapeva chiedere aiuto,gli autistici non sanno chiedere aiuto e questo mi ha fatto pensare a quanto possono sentirsi soli quando non vengono seguiti e compresi.però a lezione ho avuto modo di sapere che l’autismo preso in tempo attraverso un intervento adeguato può essere ridotto o eliminato completamente,non c’è una cura per questo disturbo,dipende dalla struttura che lo prende in cura più o meno presto,però ritardando la diagnosi non è possibile recuperare il suo potenziale,quindi si deve agire per cogliere ed incrementare le sue potenzialità.per fare ciò ad esempio si può utilizzare il c.a.a che sta per comunicazione,aumentativa,in quanto aumenta le forme di comunicazione e alternativa,in quanto propone altri modi di comunicare.questo metodo prevede un approccio di tipo evolutivo interdisciplinare e multiprofessionale attraverso la collaborazione dei diversi attori sociali i quali sono la famiglia,che deve stare vicino al proprio bambino con tutte le sue forze e deve sotenerlo con tanto amore,il servizio soci-sanitario che dovrebbe dare una diagnosi in tempo,un piano di intervento,ausili protesici e attività abilitative anche che se come ho potuto osservare il servizio socio-sanitario attuale in italia non riesce a dare tutte queste cose a chi ne ha bisogno,poi c’è la scuola che dovrebbe farlo partecipare alle attività didattiche e dovrebbe saper gestire determinate situazioni solo però avendo una adeguata formazione e infine c’è la ricerca,come ho detto prima una cura non c’è,ma comunque sono in atto una serie di ricerche riguardo l’autismo.tutto quello che ho potuto ascoltare a lezione e le testimonianze delle persone che si occupano di questa associazione mi hanno fatto pensare che con tanta speranza ma anche con tanto impegno e dedizione,attraverso anche alcuni progetti si può fare molto,si possono aiutare le persone autistiche e che nessuno mai deve abbandonare i propri sogni proprio come fanno loro e soprattutto come fanno i loro genitori che non smetteranno mai di lottare per dare loro un futuro migliore.
Ultima modifica di cavagnuolo giuseppina91 il Mer Apr 04, 2012 9:41 pm - modificato 3 volte.
il 2 aprile è stata la giornata mondiale dell autismo sono venuti 3 esperti a parlarci di questa malattia .l autismo è un disturbo pervasivo dello sviluppo e si manifesta entro il terzo anno di età con deficit nelle aree della : comunicazione ,interazione sociale e nell immaginazione. l autismo non è una malattia dalla quale si guarisce ma se la diagnosi viene fatta precocemente e vengono fatti appropriati trattamenti vi possono essere dei progressi.in italia 360 mila persone soffrono di questa malattia ,purtroppo ci sono dei casi di autismo che rendono difficile anche la vita familiare intera del malato ,a volte per limiti economici altri per quelli ambientali etc... l avvocato ci ha parlato della sua esperienza personale e sul impegno di molte persone nel creare opposite strutture... personalmente ho conosciuto un bambino autistico ,la prima cosa che mi chiesi tra me e m è quanta sofferenza può causare tutto questo in un genitore ? in questa lezione ascoltando l avvocato , che vivendo in prima persona il "dramma " ho capito che ha ragione non bisogna buttarsi nel angoscia nel dolore, ma bisogna lottare per far si che il bambino diventi speciale per come è...n libro che mi ha colpito in particolare che tratta questo argomento è quello di paola mogeni voci dal silenzio che parla di un a storia di un bambino autistico e del suo percorso ..
Premetto che sono stata sempre interessata all'argomento dell'Autismo, infatti ancor prima di iscrivermi a questa facoltà ho sempre fatto numerose ricerche su tanti disturbi.. Già mi avevano colpito tantissimo le parole di Nunzia nella lezione di giovedì, infatti tornando a casa raccontai a mia madre cosa avevamo fatto al corso..e lei sentendo di questo dirtubo mi consiglio di vedere un film a suo parere bellissimo di nome "Rainman" il quale trattava il tema dell'autismo. Scrivo semplicemente quello che ricordo delle parole dette al corso , non mi sembra il caso di fare un "copia-incolla" di pagine internet che trattano l'argomento. In primis una cosa che ricordo bene che l'autismo è un disturbo neurobiologico, è una disabilità neuroevolutiva. Non c'è un completo sviluppo del cervello. Nell'autismo si può intevenire, e se l'intervento avviene già verso i 24 mesi c'è la possibilità che il disturbo scompaia o quasi. Il bambino nasce con l'autismo, non è un qualcosa che viene in seguito. Una delle conseguenze dell'autismo è la mancanza di comunicazione, ossia il bambino non riesce a relazionarsi. Per far si che il bambino migliori va incitato, stimolato alla comunicazione..poichè il bambino non è che non vuole parlare ma solo che non ha i mezzi per farlo, non li conosce... Se non sbaglio ci sono due tipi di autismo quello ad alto funzionamento e quello a basso funzionamento. Comunque a priori di tutte le varie conoscenze teoriche credo che se non hai pazienza, passione ed amore non riuscirai mai a vedere dei risultati nel bambino che si segue, a priori del lavoro si deve vedere come una vera e propria missione di aiuto! Come d'altronde ci hanno dimostrato i membri dell'associazione Autism Onlus..questa associazione ha lo scopo di difendere i diritti e le pari opportunità delle persone affette da disturbi del neuro-sviluppo...perchè TUTTI siamo UGUALI!
Posso dire di ritenermi fortunata di aver assistito alla lezione di lunedi sull’autismo,ma sono stata fortuna di più ad aver assistito a questa lezione perché sono stati a metterci a conoscenza genitori che hanno figli con l’autismo, e stato piacevole sentire la loro storia e la nascita della associazione Autism, loro genitori che con le loro forze hanno attraversato l’oceano sono andati in Florida dove si trova l’unico centro all’avanguardia sull’autismo, e li si sono documentati e hanno cercato di portare un po’ di quel centro qui, per consentire una vita normale ai bambini con autismo. L’autismo non e una malattia ma e un disturbo neurologico che impedisce il normale sviluppo del cervello, non esiste cura ma possono essere aiutati nella loro crescita grazie alla famiglia, gli educatori, la scuola, e i servizi socio sanitari. E in più nel racconto dell’avvocato Vassallo, mi ha colpito che questa associazione Autism a sede in una struttura che e stata confiscata alla camorra, Villa Ammaturo, e che questa sia stata usata come centro per questi bambini, perché forse per la prima volta qualcosa che e stato confiscato alla camorra viene utilizzato per queste iniziative, quindi qualcosa di “cattivo” e stato trasformato in qualcosa di “buono”. Sempre durante la lezione mi ha colpito quando la dottoressa Magri ha raccontato brevemente di una bambina con autisimo che e stato scoperto precocemente, lei e arrivata alla scuola elementare che la maestra non sapesse che la bambina avesse sofferto di autismo, secondo me e stato bellissimo vedere giorno dopo giorno i progressi che ha fatto questa bambina, e chi l’ha seguita sicuramente sarà orgoglioso del lavoro che ha svolto. Per me non esiste cosa più bella vedere che un bambino possa uscire da un problema con l’aiuto di persone, perché ricordo che non esiste cura farmacologica per questo problema, la cura siamo noi sono i rapporti e l’aiuto che diamo
Io a giugno per la prima volta sono stata a contatto con bambini autistici, lavoravo in un campo estivo, in una scuola in un gruppo di 30 bambini stavano due bambini che soffrivano di autismo, e stato difficile rapportarmi perché essendo molti bambini eravamo solo due educatrici, entrambi bambini erano molto vivaci, io devo dire la verità quando si parlava di bambini con autismo io pensavo sempre a bambini isolati,tranquilli, con lo sguardo nel vuoto, poi con quell’esperienza ho visto che non era cosi. Faccio i nomi per distinguere un po’ i problemi che presentavano, Lorenzo di 6 anni, primogenito figlio di genitori che erano a conoscenza del problema, e infatti so che svolgeva delle attività pomeridiane, era un bambino molto vivace, ma che voleva giocare da solo non voleva rapportarsi con gli altri, parlava anche se non perfettamente. L’altro bambino Alfonso anche lui 6 anni figlio unico, e i genitori non accettavano il problema bel bambino, parlava solo con un'unica parola, bere, fame, parole semplici, ogni cosa che aveva ci giocava per breve tempo poi lo lanciava, si isolava dietro la lavagna, e amava disegnare e devo dire la verità era bravissimo, non si relazionava per niente con gli altri, e non voleva essere toccato anche da noi educatori. E stato difficilissimo lavorare con loro perché i bambini ne erano tanti e quindi non potevamo stare prettamente con loro e cercarli di aiutarli. Loro se aiutati possono fare grandi passi avanti, non bisogna metterli da parte, una diagnosi precoce può sicuramente consentire un aiuto tempestivo, in modo da assistere il bambino fin da piccolo. 2 aprile giornata mondiale dell’Autismo
Dopo questa lezione, con la partecipazione dell'AUTISM AID ONLUS, ho capito maggiormente il significato dell'Autismo. Questa Associazione nasce nel 2004 per iniziativa di un gruppo di genitori di bambini affetti da disturbi autistici, senza scopo di lucro difende i diritti e le pari opportunità delle persone affette da autismo. L'Autismo è un disturbo neurobiologico che impedisce il normale sviluppo del cervello e non dipende,(come molti credono) da una mancanza di attenzione della madre. Purtroppo non esiste una cura specifica per l'Autismo, ci sono differenti approcci riabilitativi,la diagnosi viene fatta verso i sei anni, ma una prima valutazione può essere fatta verso i 24 mesi, si vede perchè il bambino con autismo non ha un'attenzione congiunta; mentre ci sono dei bambini che fino a 24 mesi sono normodotati,poi si bloccano e tutto ciò dipende solo dallo sviluppo neurobiologico. Il bambino va motivato e stimolato sin dall'inizio, quindi l'intervento deve essere precoce e tra i diversi interventi citiamo l'intervento educativo "TEARCH", che consiste in un approccio riabilitativo che mette in risalto le autonomie del bambino; il "LOWARS MODEL" che mette in risalto le abilità accademiche; il "DENVER MODEL" il quale non aspetta che determinate caratteristiche evolvono ma le va a stimolare sin da piccolo. Qualsiasi tipo di trattamento viene scelto,le famiglie devono essere sempre presenti. L’aspetto dello spettro dell’autismo sul quale vorrei soffermarmi è quello affettivo. Purtroppo una caratteristica comune a tanti bambini autistici è l’essere anaffettivi, il che comporta il non saper verbalizzare i propri sentimenti e il non saper gestire le relazioni con gli altri dal punto di vista affettivo. Il che vuol dire che un bambino autistico, nonostante le gentilezze che gli sono mostrate, non tiene memoria di questi comportamenti e non sarà perciò riconoscente. E' importante quindi essere sempre gentili e delicati facendo in modo che il bambino non si innervosisca ma percepisca dal vostro atteggiamento che siete degli amici, infatti la sola cura avviene attraverso delle persone , le quali con competenze specifiche e con tanta passione e amore aiutano i bambini autistici ad uscire dalla cosidetta “bolla”, superando le difficoltà comportamentali, relazionali e di autoregolamentazione in modo da interagire con gli altri....Io credo che l’ educatore deve avere un approccio terapeutico che parte dall’amore verso il bambino; e il bambino attraverso un percorso cognitivo e affettivo può senz’altro migliorare il suo stato di salute!!! Ho letto una volta che dei ricercatori australiani stavano inventando un pupazzo per i bambini che soffrono di sindrome autistica. Auti è il n ome del pupazzo che reagisce immediatamente ogni qualvolta il bambino mostra un comportamento positivo, un tono di voce dolce o una carezza, mentre si spegne immediatamente di fronte a urla o grida. Il giocattolo, spiegano i ricercatori, serve soprattutto per stimolare i bambini autistici ad interagire con il mondo esterno e a farlo nel modo più sereno possibile. Basterà un pupazzo?....Mi auguro che questi bambini nel loro piccolo possano vivere una vita normale,fatta di amore e di gioia, perchè è solo questo che chiedono come tutti i bambini del mondo!!!
La giornata mondiale sull'autismo è stata per me emozionante... In aula sono venuti i responsabili dell'associazione AUTISM AID ONLUS facendomi comprendere il significato dell'autismo.Si tratta di un disturbo neurobiologico, e un disturbo dello sviluppo del soggetto. I bambini autistici sono emotivi, si assentano in continuazione e bisogna quindi saperli prendere e gestirli, essi non devono essere esclusi emarginati ma devono essere integrati in tutti i contesti sopratutto in quello scolastico.
Per l'autismo non ci sono cure, ma terapie e contributi di aiuto da parte dell'umanità... un'umanità che deve avere un cuore, uno spirito giusto per riuscire a sconfiggere l'autismo. Grazie a questa associazione ho scoperto come vengono utilizzate tecnologie innovative (come lavagne, computer) che servono per farli apprendere, per intrattenerli e farli divertire garantendo anche la socializzazione. Inoltre ciò che più mi ha affascinato è stato il fatto che i componenti dell'associazione hanno sempre creduto e credono nel miglioramento di questi bambini, infatti per realizzare tutto ciò sono partiti da una ricerca... Inoltre nelle loro strutture utilizzano tecnologie per le piscine per fare in modo che questi bambini migliorano anche l'andamento del loro corpo... Parlando di ciò è possibile fare un riferimento con il libro utilizzato proprio per questo corso "TECNOLOGIE, CORPO E DISABILITA'" riuscendo a capire che grazie ai svariati tipi di teconologie è possibile integrare mancanze in questi soggetti, sviluppando anche un benessere fisico e psicologico...
Non è una notizia recente, ma ho voluto riportarla perchè negli ultimi tempi c’è un crescendo di informazioni riguardanti il tema dell’autismo. Quello che si sta cercando, in questa nostra era tecnologica, sono quegli strumenti che possano fare da tramite tra la vita e il bambino autistico, cercando un modo per passare le sue difficoltà.I robot possono essere un ottimo ausilio per l’apprendimento.
In questo articolo si racconta della Scuola di Robotica di Genova che ha iniziato una collaborazione con alcuni enti che si dedicano ai ragazzi autistici utilizzando la robotica educativa e la pedagogia della narrazione, sviluppata dallo psicologo statunitense Jerome Bruner (che Scuola di Robotica cerca di incentivare da tempo con progetti quali “Raccontare i robot”). Lo scopo del progetto non è insegnare la robotica ma insegnare attraverso l’uso della robotica. In questo caso si vuole proporre un metodologia per facilitare gli apprendimenti e migliorare le relazioni all’interno di un gruppo mediante un approccio calibrato sulle differenti persone che apprendono. http://www.rossellagrenci.com/2012/01/i-robot-per-i-bambini-autistici/
Il 2 aprile 2012 è stata la giornata mondiale dell'autismo,grazie alla partecipazione dell'Associazione Autism con l'ing. Minguzzi,l'avv.Vassallo e la dott.ssa Paola Magri abbiamo avuto la possibilità di riflettere su questo tema così complesso.Prima dell'incontro con questi esperti nonchè anche genitori di bambini autistici non avevo mai capito realmente quali fossero i problemi di un bambino autistico,grazie invece a questa attenta riflessione ho capito che il bambino autistico è dotato di una maggiore sensibilità e per questo ha bisogno di tanto amore e affetto! L'autismo è un disturbo neurologico che impedisce il normale sviluppo del cervello,i bambini autistici presentano una ridotta interazione sociale,a volte non riescono a parlare in prima persona,fanno un uso strumentale dell'altro( ad esempio se hanno bisogno di qualcosa prendono la mano della mamma e la portano verso l'oggetto desiderato),se non vengono compresi fanno i capricci,presentano una ripetitività di certi comportamenti(ad esempio toccare di continuo i capelli della mamma)essi possono non rispondere se chiamati per nome e spesso evitano lo sguardo altrui.Spesso hanno difficoltà nell'interpretare il tono della voce o le espressioni del viso, e non corrispondono alle emozioni altrui, o non guardano gli altri in viso per adeguare il proprio comportamento. Appaiono inconsapevoli dei sentimenti altrui nei propri confronti e dell'impatto negativo del proprio comportamento sugli altri.Molti bambini affetti da autismo si dedicano ad attività motorie ripetitive come dondolarsi, girare in tondo, fare ruotare oggetti in continuazione,(esempio un pedale di bicicletta)Un bambino autistico di solito ha un linguaggio ecolalico, spesso ha risposte anomale ai suoni, al tatto o ad altri sintomi sensoriali,ma può essere straordinariamente sensibile ad altre sensazioni. Questa sensibilità alterata può contribuire ai sintomi comportamentali, come la resistenza ad essere abbracciati..E' importante una prognosi precoce che permetta di effettuare degli interventi tempestivi;non c'è una vera e propria cura farmacologica per curare l'autismo,esso,come affermato in classe dall' avv.Vassallo può essere curato CON LE PERSONE.In effetti è importante far conoscere questo problema a tutti gli attori del sistema cioè la famiglia,i servizi sociali,la scuola attuando piani di sostegno,di solidarietà e di potenziamento di una rete di collaborazione con le istituzioni scolastiche.Facendo una ricerca ho letto che una statistica ha dimostrato che "il rischio di autismo è legato per il 55-58% all'ambiente e solo per il 37-38% alla genetica.Si ritiene inoltre che debbano essere ascoltate con attenzione ed interesse le testimonianze dei genitori che indicano nei vaccini infantili uno dei possibili fattori scatenanti; essi chiedono con forza che i fondi della ricerca vadano immediatamente dirottati in questa direzione: occorrono studi seri ed indipendenti che chiariscano questo punto una volta per tutte, studiando i possibili effetti cumulativi di così tanti vaccini somministrati contemporaneamente e in un lasso di tempo brevissimo in bambini piccolissimi e con un sistema immunitario non ancora completo." Il compito fondamentale è quello dei genitori che,armati di forza e pazienza devono offrire un futuro migliore ai loro bambini amandoli e collaborando con figure professionali adeguate.
2 Aprile, è la giornata mondiale sull autismo, una giornata che mi sta molto a cuore, in quanto mio cugino soffre di una forma di autismo che lo fa essere metodico in tutto quello che fa,non ha forma di affetto verso nessuno, mangia sempre le stesse cose, odia se si alza la voce, e ha il terrore degli animali, ma di tutti anche di un pescolino. Quando in aula bbiamo avuto la testimonianza di quei genitori che ci hanno raccontato com' è la loro vita avendo un figlio autistico, mi si è stretto il cuore! A volte vedo mia zia piangere perchè mio cugino ha 17 anni ma è altro un metro e ottanta a confronto di lei che è alta un metro e cinquanta, quando mio cugino si fissa su qualcosa che effettivamente non c' è o che non può avere si entra nel panico perchè essendo grande anche se solo ti spinge rischia di farti male.Oggi ascoltando altre testimonianza posso dire a mia zia che non è sola che un figlio è un dono di Dio e non serve piangere o disperarsi. Cercando su internet ho trovato un libro che mi ha suscitanto la mia attenzione si chiama "Chiudi gli occhi e guardami" è una madre che racconta l' esperienza di due figli con handicap, questo è un libro che vorrei che leggessero tutte quelle persone che in famiglia non hanno un persona con problemi, e sensibilizzare e fargli capire che guardare per strada questi bambini o adulti con compassione e poi rivolgere uno sguardo ai genitori come per dire " poverini" non serve proprio a niente, si può fare di più aiutare questi genitorni e questi bambini perchè tutti siamo esseri umani!