Lab. 2 aprile - Giornata mondiale dell'autismo (chiude 12 aprile)

Una degli utimi argomenti parlati in classe è stato un argomento che da tempo volevo approfondire e conoscere:L'autismo.L'autismo è un disturbo neurologico;un disturbo che era ed è ancora difficile da curare.Non so perchè ma mi è sempre sembrato che intorno a questa malattia aleggiasse una forma di segretezza ,ma il 2 aprile l'associazione "Autism aid onlus" ha cercato di far conoscere a tutti che cos'è l'autismo dedicando una giornata mondiale.In ricordo di quella giornata sono venuti a trovarci a lezione l'ing Minguzzi,l'avv Vassallo e la dott.ssa Paola Magri fondatori dell'associazione AUTISMAIDONLUS.Ci hanno un po spiegato l'autismo che cos'è,come si manifesta,parlando molte volte in prima persona attraverso esperienze dirette.Devo dire che questo incontro è stato toccante ma anche costruttivo e stato utile a sensibilizzare noi giovani su questa malattia.Tutti al mio parere siamo sensibilizzati ad agire in prima persona ad aiutare queste persone perche gli autistici sono sempre delle persone,delle persone che hanno problemi relazionali,emozionali,comunicativi anche se all'inizio può sembrare una persona normale il più delle volte esso è un problema che nasce dall'inizio, si nasce cosi, si nasce con questo disturbo e non si può far altro che miglioralo.Come? un intervento mirato non solo dalla famiglia ma anche gli altri organi istituzionali.L'autistico quasi sempre si isola ,non riesce a fare amicizia,ha un linguaggio ridotto,difficoltà di relazionarsi con gli altri,evitano lo sguardo o il contatto degli altri si dedicano molte volte alla ripetizioni di azione come dondolarsi o picchiare la testa; persone quindi che devono essere aiutate con interventi mirati e precisi, che possano sviluppare capacità relazionali ,sociali,comunicativi.il bambino autistico è una persona che non deve essere lasciata sola ma sostenuta,aiutata e migliorata ciò non si può fare senza l'aiuto di vari parti sociali ed educative che sostengano anche la famiglia in questo compito cosi difficile.

L'ultimo argomento trattato a lezione è stato l'autismo.Questo argomento è stato illustrato dal prof.Minguzzi e Vassallo.L'autismo è una malattia che colpisce per gran lunga bambini ed inibisce il loro sistema nervoso, rinchiudendo la persona in se stesso e rendendo difficile la comunicazione e le più semplici azioni,tutto questo si manifesta con comportamenti anomali dal soggetto affetto.Un grande passo avanti è stato fatto in campo tecnologico aiutando queste persone con un pc in grado da comprendere i loro bisogni. Queste persone devono essere sempre seguite ed affiancate da persone competenti,come educatori e professori preparati in materia,e che siano in grado di alleviare i loro problemi facendoli divertire giocando o praticando sport come nuoto.I professori che hanno sostenuto la lezione,collaborano a stretto contatto con la fondazione “autism aid onlus" che si occupa proprio di queste determinate problematiche. Il prof. Mingucci e Vassallo con le loro problematiche familiari vivendo prima loro,in prima persona,questa malattia sono riusciti ad avere il coraggio di andare avanti,aiutando sempre più le persone che si trovano nella loro stessa situazione e sono proprio loro che bisogna premiare riuscendo a fare la propria storia un modo per aiutare il prossimo.
L'autismo,come patologia ha bisogno di molta attenzione e di persone che siano in grado di dare amore e tempo cercando di rendere la vita di queste persone più semplice.

Lunedi 2 aprile, giornata mondiale sull'autismo, in aula abbiamo assistito ad una lezione del corso, più particolare del solito. La particolarità della lezione è stata dovuta alla partecipazione dell'associazione -AUTISM AID ONLUS-, nata nel 2004 per volontà di giovani genitori aventi figli affetti da autismo,disturbo neurologico che impedisce il normale sviluppo del cervello del bambino determinando: difficoltà di socilizzazione e comunicazione,comportamenti aggressivi contro di sè o verso gli altri, l'attuazione di azioni ripetitive, il fissare il vuotooppure oggetti per ore....ecc..
Le persone affette da autismo vivono una loro realtà mentale, tendendo a isolarsi dal mondo e dalle persone che le circondano, e spesso i bambini affetti da autismo inizialmente sono considerati sordi perchè non reagiscono quando sono chiamati per nome, essi non sono stupidi, come molta gente pensa, ma molto intelligenti.
L'autismo non è una malattia, ma una condizione determinata da diversi fattori di cui però non si conosce l'origine e a cui non vi è cura, vi sono però delle attività di terapia,(come la pet terapy, la musicoterapia, la pisicoterapia, il riconoscimento delle immagini ecc...),che aiutano questi bambini a migliorare la propria condizione.
Un bambino ogni 2000 è affetto da autismo, esso viene diagnosticato tra il primo e il terzo anno di vita e colpisce prevalentemente maschi rispetto alle femmine.
Quando all'interno di una famiglia vi è la nascita di un bambino disabile, affetto da autismo o da altri disturbi, i genitori tendono a chiudersi in se stessi e cercano di affrontare tutto da soli, ma grazie ad associazioni come AUTISM AID ONLUS o FANTASIA si cerca inanzitutto di dare un supporto psicologico alle famiglie, giusta dignità e pienezza di vita a questi bambini.
E' stato il film RAIN MAN nel 1988 a portare all'attenzione mondiale la sindrome autistica, da allora va di apri passo con l'indagine della scienza la diagnosi precoce che abbatte solitudine e emarginazione di bambini affetti da tali sindrome.
Su internet vi sono enormi quantità di articoli e video che trattano di autismo ed è impossibile prenderne in considerazione uno, in quanto sono tutti ricchi di informazioni diverse,utili soprattutto a genitori in difficoltà.
Vorrei portare però all'attenzione di tutti il film RAIN MAN dove si evince la grande necessità di affetto di cui hanno bisogno queste persone, il grande affetto che sanno donare e la grande intelligenza di cui sono in possesso.
Sono persone come noi e non devono essere discriminate come molta gente osa fare, siamo noi che dobbiamo entrare in punta di piedi nel loro mondo per farli sentire protetti e amati.

Alcune nozioni.

Per circa vent’anni si è pensato che il bambino affetto da autismo fosse neurologicamente sano, e che la causa dei suoi disturbi fossero associati ad un ipotetico rapporto inadeguato con la madre, le cosiddette “mamme frigorifero”. Esse venivano accusate di tale colpa perché avevano un ruolo fondamentale di accudimento nei confronti dei propri figli. L’ autismo, originariamente chiamato Sindrome di Kanner (fautore di molte ipotesi sul caso tra l’ altro ritenute, oggi erronee), è un disturbo neurobiologico, esso consiste nell’ avere difficoltà a:
1.Maturare un autoregolazione;
2.Comunicare;
3.Relazionarsi con il mondo esterno.
Si manifesta entro i primi 3 anni di vita per cui un bambino fino a quell’età può risultare perfettamente sano. Non esistono metodi ben precisi per curare l’autismo, ma una cosa è certa bisogna dedicare a tali soggetti tanto tempo, pazienza,cura e affetto.
L’ autismo è un disturbo che cade in un ampio spettro, definito appunto spettro autistico, esso viene posto su una linea che contiene tre punti fondamentali:
1.Autismo basso = caratterizza un bambino che ha una comunicazione di tipo non verbale, no perché non vuole comunicare, ma perché non lo sa fare e, quindi bisogna fare in modo che lo apprenda, insegnandoglielo attraverso la visione di immagini associate a delle parole. In questo modo col tempo il bambino sarà in grado di formulare frasi semplici, ma di significato.
2.Autismo medio = è una figura intermedia a metà strada tra quelle estreme.
3.Autismo alto = rappresentato da un bambino che ha una comunicazione di tipo verbale, ma che non riesce a rapportarsi con gli altri , tende ad isolarsi. Solitamente in questa fascia fanno parte “i geni”, quelli che sviluppano una capacità delle facoltà mentali superiori alla norma, che gli consentono di imparare sin da piccoli e in poco tempo nozioni e argomenti che solitamente si apprendono in molti anni.
Fondamentale è l’intervento, esso deve essere precoce. Vi sono diversi tipi di intervento, ovviamente ognuno di esso viene applicato a seconda del caso di autismo.
MODELLI DI INTERVENTO:
•Intervento educativo: Teacch, psicoeducativo, mette in risalto le autonomie del bambino;
•Intervento cognitivo comportamentale: Lovaas model, approccio riabilitativo che si basa sull’ abilità accademica;
•Intervento evolutivo: Denver model, intervento di comunicazione;
•Intervento farmacologico: che consiste come si può immaginare nella somministrazione di farmaci.
Ovviamente queste sono solo nozioni acquisite durante la lezione sull’autismo di cui l’assistente Nunzia Giglio ha preso parte, arricchendoci di tante nuove informazioni, ed è per questo ch essendo nozioni chiedo scusa in anticipo per il carattere poco chiaro e lacunoso, in quanto l’argomento si presenta vasto e complesso.

Articolo di giornale : una mamma fa delle riflessioni sulla sua vita insieme al suo bambino autistico.
Riflessioni di una Mamma
di Sonia Zen

Alla nascita di un bambino, ogni mamma vive momenti di gioia e di tensione, sarà sano, sarà un bel bambino?
Poi ti trovi in braccio il miracolo della vita e vivi una felicità che ti fa toccare il cielo.
Quando però il tuo bambino crescendo, si trasforma in un enigma e manifesta delle regressioni nel suo comportamento, ti trovi sconcertata e vivi nell’inquietudine questa metamorfosi del tuo bambino che ti sembrava così perfetto.
Arriva poi una diagnosi crudele, il mio bambino è affetto da autismo e non si svilupperà come tutti gli altri.
Ti sembra di sprofondare in un baratro senza fine, e devi consumare un lutto per tutto ciò che tuo figlio non potrà mai essere.
La vita con un bambino che ha una grave disabilità mentale è al limite della sopravvivenza in quanto egli non ha la possibilità di capire cosa succede intorno a lui ed è preso da crisi di comportamento e autolesionismi.
La quotidianità è duramente scossa, con un bambino che dorme poco, che di notte ti salta nel letto saltando come un grillo, che ignora i tuoi stati d’animo ed è imperturbabile al tuo pianto al tuo riso e alle tue manifestazioni d’affetto.
I rapporti sociali si incrinano, gli amici, chi per pudore, chi per ignoranza ti evitano.
La famiglia vive un isolamento forzato, sia dall’handicap, sia sociale.
C’è bisogno di una vigilanza continua, perché il bimbo non ha il senso del pericolo.
Attraverso la preghiera, ho trovato la forza di affrontare il dolore e unire la famiglia nell’accettazione e nella speranza.
Chiedo a Dio di illuminare il mio cammino e di rafforzare il mio spirito.
Il mio bambino da qualche anno, segue un programma che lo aiuta a sviluppare la comunicazione e a supportare le aree dove è maggiormente carente.
Questo duro lavoro lo sta aiutando a crescere meglio e a dare dignità alla sua esistenza e alla nostra, iniziando a fargli capire i primi rudimenti delle emozioni e riempie tutta la famiglia di gioia ad ogni suo più piccolo progresso.
La nostra vita è radicalmente cambiata attraverso l’esperienza di Andrea, ci ha rivoluzionato la scala dei valori e tutto ciò che ci circonda; anche i momenti più banali assumono un sapore e un valore irripetibile, la consapevolezza del dolore ci ha temprato a non dare troppa importanza a cose che altrimenti minano l’esistenza, lasciando spazio non tanto a quello a cui per forza maggiore dobbiamo rinunciare ma piuttosto a tutto quello che possiamo godere nel piacere di trovarci una famiglia unita e serena.
Vivere in una comunità piccola ha sviluppato con la parrocchia e con altri paesani una solidarietà che ci commuove e incoraggia nel nostro lavoro.
Posso dire che nelle storie delle famiglie che incontriamo nel mondo dell’ handicap attraverso la nostra Associazione di genitori, c’è tanto dolore , ma c’è anche la speranza che con il lavoro di tanti genitori si riesca a dare un futuro migliore e un presente dignitoso a tante persone così speciali.
La solidarietà e l’affetto da noi incontrati da tante persone che non sono coinvolte nel problema ci offre una vita migliore e la certezza che si può costruire un avvenire diverso per i nostri figli.
Se ci sono momenti bui penso che oltre le nubi c’è sempre il sole.
Ringrazio le persone che ci sostengono e pregano per noi.
Chiediamo a Dio di aiutarci in questo cammino di speranza, di conservarci in salute e illuminarci il nostro cammino.

Considerazioni Ho scelto questo articolo proprio per far emergere anche il lato sentimentale, emotivo e affettivo delle conseguenze che l’autismo può avere, se ne parla molto a livello scientifico quali siano le cause, i metodi da utilizzare, le diagnosi e tante tante spese che comportano le terapie da sottoporre ai soggetti affetti da autismo. Si parla di com’è difficile per le famiglie semplici affrontare ingenti spese e su come queste si lacerano sulla base di tali problemi. Ma in realtà non si parla soltanto di problemi economici, anche famiglie benestanti travolte dal turbine di questa sindrome ne risentono, magari non a livello economico, ma sicuramente a livello emotivo - sentimentale ciò è proprio quanto affiora nelle righe della lettera che ho deciso di trattare, frasi, parole, sofferenze, preghiere e speranze di una madre che soffre nel vedere i limiti del suo adorato bambino, limiti che vede rafforzarsi sempre più mano a mano che il figlio cresce. Questa donna rappresenta una dei tanti genitori costretti ad isolarsi a causa di una situazione che prende il sopravvento , a causa di una società non educata in tal senso e che non ha la forza, o forse la voglia di combattere insieme a loro. E forse è proprio per questo che numerose famiglie hanno scelto si spalleggiarsi l’un l’altra dando vita ad associazioni no profit per l’autismo, questo non è solo un modo per mandare avanti le ricerche, ma può essere interpretato anche come un mezzo per farsi forza, per non sentirsi soli e per creare un ambiente protetto per i loro figli, lontano da cattiverie e pregiudizi, un ambiente dove migliorare il loro stato di vita, a livello economico, di salute e sociale. Si dovrebbe entrare nella concezione che l’autismo non è una malattia trasmissibile, da cui bisogna sfuggire per non essere contaminati, bisognerebbe semplicemente aprirsi a loro, partendo dal presupposto che sono persone come noi con una caratteristica in più: la sensibilità. Siamo noi e solo noi a doverli comprendere e non a giudicarli. Siamo noi “i diversi” nel momento in cui puntiamo il dito contro loro.

Il 2 Aprile di ogni anno è la giornata Mondiale dell’Autismo. L’autismo è un disturbo generalizzato e pervasivo dello sviluppo dovuto ad una disfunzione cerebrale del sistema nervoso centrale che si manifesta entro il terzo anno di età. E’ caratterizzato dalla cosiddetta “triade autistica” ovvero, da deficit ed anomalie qualitative nelle aree della: comunicazione, relazione, ed immaginazione. Da sempre Erickson dedica un’attenzione particolare al tema dell’autismo e dei disturbi generalizzati dello sviluppo, con l’obiettivo di contribuire alla divulgazione dei risultati della ricerca scientifica e di offrire utili spunti di lavoro a familiari ed educatori. Erickson offre un elenco di libri sul tema dell'autismo e tra questi testi ho scelto uno particolarmente interessante che si intitola : "LAVORARE CON LE FAMIGLIE DEI BAMBINI CON AUTISMO" . L’enorme impatto che l’autismo ha sui genitori e sull’intera famiglia ha inizio con la diagnosi ufficiale, vissuta con dolore e l’incombente interrogativo: «Cosa posso fare per aiutare mio figlio?».La risposta spesso fornita dai clinici è una lista di terapie e aiuti da parte di altri professionisti, ma in realtà sono proprio i genitori quelli che possono fare più di chiunque altro per aiutare il proprio figlio: grazie al legame con esso, sono perfetti per essere i suoi migliori educatori. In questo libro,L’approccio psicoeducativo al lavoro con le famiglie di bambini autistici, si evidenzia la centralità del loro lavoro che a promuovere il benessere dell’intera famiglia preparando i bambini a una vita indipendente,soddisfacente e produttiva. Segue con mete che inizialmente possono apparire minime ma che sono realistiche, concrete e, nel lungo termine, le più vantaggiose, in un percorso in ogni momento sensibile ai sentimenti e alle esigenze dei genitori, a partire dalla presentazione della diagnosi fino alla costituzione di gruppi nei quali possano scambiarsi aiuto, guida e sostegno.Oltre a questo testo, c’è né un altro, altrettanto interessante intitolato : "Insegnare ai bambini con disturbi dello spettro autistico" in questo testo ci sono schede che aiutano il bambino autistico negli esercizi visuali,verbali ma anche esercizi fisici con la collaborazione di un educatore ( insegnante , genitore, familiari…) .
Il libro racchiude numerose attività che possono essere proposte più volte agli alunni, secondo crescenti livelli di difficoltà, e che toccano più aree di intervento: dall’apprendimento delle lettere dell’alfabeto e dei simboli numerici al potenziamento delle capacità grafo-motorie, dallo sviluppo della motricità fine all’imitazione, dalla capacità di discriminare forme e colori allo sviluppo delle abilità percettive
Il quadro teorico di riferimento si identifica nel programma TEACCH (Treatment and Education of Autistic and Communication Handicapped Children).
In questo testo, l’opera si divide in 5 gruppi con schede operative , con conoscenze di diversi obiettivi. Le attività possono sembrare facili o viceversa, complesse, perché le schede sono state fatte lavorando con bambini autistici della scuola primaria con deficit di livello medio-alto e credo che OGNI BAMBINO è UNICO E DIVERSO DAGLI ALTRI. Le schede contenenti disegni non a caso misere, altrimenti il bamobino avrebbe confusione e non focalizzasse l’obiettivo.Il modo più semplice per illustrare al bamobino come dovrà eseguire l’attvità e l’aiuto sia fisico che visuale.
L’aiuto fisico: l’adulto accompagna con la sua mano con quella del bambino nell’esecuzione del compito.
L’aiuto visuale: indicare col dito come eseguire il compito.
Il terzo aiuto è quello verbale: in questo caso è utile usare parole semplici,sempre uguali per una stessa speigazione,evitando sinonimi.
Le attività vengono divise in sezioni:
1) LE LETTERE: La lettera centrale funge da modello e l’adulto-educatore aiuta il bambino a familiarizzare prima di iniziare l’attività.
L’adulto accompagna il dito del bambino , facendolo scoorere sulla “ lettera modello” come la stesse scrivendola e contemporaneamente verbalizza la lettera dell’esercizio ( aiuto fisico -verbale).
Sotto alla lettera modello ci sono le lettere modello “ vuote” , il bambino deve tracciare il simbolo grafico al loto interno.Nel caso egli abbia difficoltà a rispettare il contorno , si consiglia di passare sul bordo della lettera uno strato di colla che asciugandos crea una piccola barriera che aiuta il bambino a rispettare i margini.
Ci sono schede formate da un disegno il cui nome funge da modello , ogni lettera è inserita in una casella per renderla più visibile al bambino. Ogni lettera va riportata nella casella vuota sottostante.L’educatore inidica e verbalizza il nome del soggetto deòl disegno (aiuto visuale e verbale)
2) I NUMERI: come per le lettere , anche per i numeri il procedimento è uguale.



Nei primi due video si può capire molto più semplicemente la tecnica adottata da un’isegnate per far apprendere al bambino autistico a scrivere ed a leggere.



In questo è il video che mi è piaciuto di più perché vediamo l’interazione tra l’educatore che insegna con la metodologia spiegata subito sopra e l’allievo autistico che riesce ad apprende.



In quest’altri due video i genitori raccontano come sono guariti i propri figli dal disturbo dell’autismo.

Io credo che le problematiche relative all'autismo non sono unicamente del bambino, anzi forse, psicologicamente parlando, sono altamente debilitanti per i genitori, che secondo il mio avviso sono "gli educatori" principali per la limitanzione se non proprio scomparsa di quelle problebatiche con cui convive il bambino autistico prima e poi l'adolescente e cosi via.
Prima i genitori accetteranno lo stato delle cose, prima saranno realmente di aiuto al proprio bambino; si consideri anche che inizialmente ci sono enti che organizzano incontri con più famiglie aventi le stesse problematiche, in tal modo le famiglie confrontandosi riescono in qualche modo ad iniziare ad entrare nell'ottica che c'è qualcosa da fare per migliorare la situazione e che la diagnosi effettiva di autismo non è il capolinea!

SCENA MINUTO 8!
Niente più di questa parte del film (Rain Man)mi fa capire quanto di speciale c’è in una persona autistica. Anche se la definizione dell’autismo parla di una gravissima forma di disabilità, che si manifesta precocemente,che ha quasi sempre cause biologiche e/o genetiche e compromette in modo caratteristico le capacità comunicative, sociali, di intendere e costruire progressivamente le regole della vita di relazione, con effetti devastanti. Anche se ancora non c’è una cura scientifica sono convinta che la miglior cura è la passione e l’amore che tutte le persone che circondano una persona autistica dovrebbero mettere nel aiutarli,la passione e l’amore che ho rivisto durante la lezione negli occhi del portavoce di tutti i genitori, mi ha trasmesso una forza incredibile, leggevo nei suoi occhi tanta voglia di far capire agli altri l’essere speciale del proprio figlio!Girando su internet alla ricerca di un libro da leggere sull’ autismo e sono stata attratta dal libro: Caro Gabriel … lettera di un padre ad un figlio. Gabriel è il più piccolo di quattro fratelli. È affetto da una forma di "autismo atipico" (ADHD). Il bambino sembra in tutto e per tutto normale, ma ha un comportamento a prima vista "solo" divertente. La malattia lo rende incapace di affrontare le novità, l'imprevisto, ciò che non rientra nella routine e nelle regole e che lo spinge a prendere tutto quel che si dice alla lettera (per esempio alla domanda "Ti sei tagliato i capelli?" risponde "No, sono andato dal barbiere"). Ovviamente, in questa situazione, le difficoltà per il padre non sono poche, ed è proprio per far fronte al complicato compito cui è chiamato che il genitore inizia a scrivere questa lunga lettera a Gabriel, raccontando tutti gli aneddoti che gli vengono in mente, spesso buffi, certe volte drammatici e commoventi, per cercare di fare ordine in questa loro bizzarra esperienza. Attraverso il racconto, il padre scopre così quanta profondità ci sia nelle domande di Gabriel! La trama del libro racchiude a pieno ciò che penso: quanta profondità ci sono nelle loro domande i loro atteggiamenti nei loro discorsi???? Decisamente qualcosa di più profondo del nostro stesso pensiero nel momento in cui li guardiamo, li rispondiamo!!!

Il 2 Aprile è la giornata mondiale dell’autismo. L’autismo, oggigiorno, colpisce un bambino ogni centocinquanta nati e purtroppo non esiste ancora una cura soddisfacente. Per ricordare tale avvenimento e farci comprendere maggiormente tale patologia la professoressa Briganti ha invitato due genitori, padri di due bambini affetti da autismo. I due genitori hanno contribuito alla fondazione dell’ “Autism Aid Onlus”, una struttura (unica in Campania) volta ad aiutare e far crescere nel modo miglior possibile i bambini autistici. Questa associazione nasce il 4 Ottobre 2004 per iniziativa di un gruppo di genitori che con assiduità e tenacia hanno migliorato la loro conoscenza in materia stabilendosi per diverso tempo in Florida, dove è presente una tra le più avanzate ricerche a riguardo. Lì hanno scoperto che l'autismo è un disturbo neurologico, il quale impedisce il normale sviluppo del cervello. Come suddetto, una cura medica o farmacologica non esiste ma la prognosi, e quindi il miglioramento delle funzioni intellettive, dipende dalla capacità della struttura. Questa deve essere in grado di analizzare la condizione del paziente nel minor tempo possibile e prendersene cura nel modo più scrupoloso. Personalmente, prima di questo incontro, non avevo mai compreso del tutto quanto possa essere difficile la parte di un genitore al cui figlio viene diagnosticata una patologia del genere. Uno di questi padri ci ha spiegato che all'inizio è presente la disperazione ed il rifiuto, in seguito sopraggiunge la rassegnazione ed il voler combattere per far soffrire il meno possibile il bambino. Infatti, essere una persona affetta da autismo vuol dire, tra le tante altre cose, avere una ridotta interazione sociale, una mancanza di comunicazione e/o l'essere chiusi in se stessi. Ed è proprio per questi ed altri motivi, che bisogna mettere in atto degli interventi basati su strategie cognitivo-comportamentali e dare al bambino degli strumenti che gli permettano di comunicare i propri bisogni primari e non. Durante la lezione ho pensato tanto a cosa possa significare trovarsi in una situazione del genere. Essere genitori è sì difficile ma essere genitori di un bambino autistico vuol dire ritrovarsi in un mondo del tutto diverso da quello che noi conosciamo ed a dover avere una grande forza di volontà, coraggio e bontà d'animo. Ovviamente penso che per gli educatori sia quasi lo stesso discorso. Perché è vero che essere insegnante in una classe con bambini differenti per carattere, bisogni e personalità è già difficile di per sé, ma quando si tratta di seguire dei bambini con queste tipo di patologie si deve saper bene a cosa si va incontro e su cosa fondiamo la nostra motivazione ad insegnare.

L’incontro con gli operatori dell’autismaidonlus.org è stato molto interessante, soprattutto perché siamo venuti a conoscenza che è nato per iniziativa di un gruppo di genitori di bambini affetti da disturbo dello spettro autistico, reduci dell’esperienza maturata negli U.S.A. presso il Miami Children's Hospital – Dan Marino Center . L’Autismo è un disturbo neurobiologico che impedisce il normale sviluppo del cervello facendo si che i bambini abbiano difficoltà a relazionarsi, a comunicare, ad interagire con gli altri, il bambino è nella condizione di non voler comunicare, la comunicazione sembra non far parte della sua esistenza e per questi motivi sono stati creati vari modelli di insegnamento al fine di risolvere le loro difficoltà come: il teacch, il Laveas model, il denver model. Particolarmente significativa, in occasione della giornata mondiale sull’autismo, è stata l’iniziativa organizzata dalla FONDAZIONE OLTRE IL LABIRINTO che ha presentato il suo più ambizioso progetto: il “Villaggio Monica Migotto – Cohousing per l’autismo”,
http://oltrelabirinto.it/progetti.aspx?idC=133. E’ bello sapere che ci sono persone che dedicano il loro tempo per migliorare la vita dei bambini autistici ed è bello soprattutto quando questa passione nasce tra i banchi universitari, durante una lezione di pedagogia della disabilità , proprio come è accaduto a Nunzia.

Spesso si parla di autismo,ma quanti di noi conosciamo bene il significato? beh,l'autismo è un disturbo neurologico a carattere pervasivo che determina uno stato di disabilità ed handicap.Il disturbo può danneggiare molti funzionamenti psico-mentali come:il movimento,la memoria,l'apprendimento e il linguaggio. Molto spesso il bimbo autistico presenta un periodo nel quale il proprio sviluppo pare normale,e come ci è stato spiegato a lezione i comportamenti che inizialmente sembrano normali o giustificabili sono:camminare o gattonare in forma scordinata,stare seduti immobili per molto tempo,balbettare,non segnalare cose o persone,non guardare negli occhi di chi parla ecc..Il bambino autistico inoltre ad avere problemi di socializzazione e comportamenti ripetitivi ha anche un incoerenza emotiva e reazioni aggressive nei confronti di chi gli sta intorno. L'inserimento nella scuola è per il bimbo autistico una fase importante ma spesso molto complicata,infatti l inserimento nella scuola acuisce la sintomatologia in quanto aumenta le richieste di socializzazione fondamentale per la formazione.Molto importante è un adeguata terapia per l inserimento nel contesto sociale,in quanto i bambini autistici non riescono a rapportarsi con gli altri amici,rimangono isolati,scontrosi,oppositivi e spesso anche pericolosi.Come si è detto nella lezione con l'associazione non si puo salvare completamente un bambino autistico ma con la giusta terapia il fanciullo evolve verso la cronicità...Spesso mi chiedo com è la realtà dei bambini autistici,com è il loro mondo ma poi mi fermo un attimo e l unica cosa che riesco a pensare e chissà se si fa abbastanza per renderli felici... Infine volevo fare i complimenti all ing Minguzzi,AVV vassalli e alla dott Magri non solo per averci permesso di conoscere di più tale argomento ma proprio per la passione e l amore che hanno messo nello spiegarcelo...COMPLIMENTI....

Dopo anni di studi e di ricerche, nonché di ipotesi e teorie (“mamma frigorifero”, autismo come conseguenza del vaccino trivalente - morbillo, rosolia, parotite – vera “frode scientifica” smentita dal British Medical Journal con conseguente esonero dei medici che avevano validato e diffuso tale falsa teoria), oggi si è finalmente certi che l’ autismo è un disturbo neurobiologico, pervasivo dello sviluppo, sintetizzabile attraverso la cosiddetta “triade del comportamento autistico” caratterizzata da : uno sviluppo notevolmente anomalo o deficitario dell’interazione sociale e della comunicazione e una marcata ristrettezza del repertorio di attività e di interessi ( con annessi disturbi di ecolalia, disprassia verbale etc.) . I soggetti affetti da autismo hanno difficoltà nella relazione, non riuscendo ad interpretare l’ espressioni del viso, le posture del corpo e la gestualità, fattori utili alla relazione, spesso etichettati e difficilmente interpretati nella giusta maniera. Tuttavia, in anni relativamente recenti, si è sviluppata una sorta di nuova ricerca e sperimentazione di metodi e metodologie che hanno portato a considerevoli risultati nella cura o meglio nella lotta contro tale disturbo e i suoi deleteri effetti. Dopo l’incontro con i rappresentanti dell’associazione senza scopo di lucro "Autism aid onlus" rappresentata dalle persone dell’ing. Minguzzi, avv. Vassallo, nonché con la dott. Paola Magri, incontro avvenuto in una data significativa (02 aprile, giornata mondiale dell’autismo) , mi sono resa conto quanto forte possa essere l’unione di più soggetti, unificati da un denominatore comune (la presenza in famiglia di una persona autistica), di quanto ancora più forte possa essere la loro motivazione e come, alla stregua di medici, questi genitori o familiari di bambini autistici abbiano sviluppato una tale conoscenza e capacità di cura nei confronti del disturbo in questione. Autism aid onlus nasce nel 2004 a seguito di un viaggio oltreoceano al “Dan Marino center”: gli States presentano, ancora una volta, strutture, metodologie e strumenti all’avanguardia nel campo medico-scientifico. Sulla base di quanto visto e documentato, questi caparbi genitori hanno portato un po’ d’America anche in Italia: strumenti innovativi per la comunicazione aumentativa - alternativa (hanno persino creato un prototipo di banco-lim, ovvero un banco-computer in grado di interagire con le Lim, le nuove “lavagne interattive multimediali” delle quali, a breve, ogni scuola dovrebbe essere fornita), stilato una propria “vision e mission” secondo le quali si fanno fautori di raccordi tra enti diversi (es. le ASL –scuola-associazioni aventi la medesima mission…) ma soprattutto, ribadiscono che la loro è una “mission” da condividere tra i vari soggetti coinvolti e da perseguire insieme (bambino-famiglia-scuola-associazione) e la necessità di uno screening precoce, in un’ottica di “pari opportunità” :
prima si interviene, più alta sarà la percentuale di esito positivo degli interventi. Quale sia il migliore metodo nella cura dell’autismo (Denver Model- modello basato sull’approccio evolutivo con interventi improntati sul bambino per stimolare la sua iniziativa; il metodo TEACCH - finalizzato ad “insegnare” abilità appartenenti a differenti domini etc.) non è dato saper con certezza matematica. Quello che è certo è che ogni soggetto autistico deve essere considerato nella sua individualità, ogni famiglia nella quale vive il bambino autistico è unica e irripetibile: dunque i piani e gli interventi, oltre al fatto che necessitano della condivisione di cui sopra, devono essere personalizzati. Concludo questa mia breve dissertazione sull’argomento, che sicuramente avrò modo di approfondire, con le frasi particolarmente toccanti e significative prese in prestito dall’ “Estratto della relazione del professor Angel Rivière, Ginevra, 21 novembre 1996”: “sono affetto da autismo, ecco che cosa mi piacerebbe dirti :
Non obbligarmi a fare sempre le stesse cose, a rispettare le solite routines : l’autistico sono io, non tu.
I miei problemi di comportamento non sono rivolti contro di te : non mi attribuire cattive intenzioni.
Accettami così come sono, sii ottimista , ma senza credere alle favole o ai miracoli: la mia situazione normalmente migliora col tempo, anche se per ora non esiste guarigione”.

Un' ultima cosa : scegliete o fate scegliere di destinare il 5 per mille del reddito ad associazioni come Autism aid onlus, aiutiamo a rendere invisibili gli “spettri”, basta poco e non costa nulla.

La lezione sull'autismo è stata una delle più interessanti del corso,mi ha dato la possibilità di comprendere cos'è veramente l'autismo e quanto sia significativo l'intervento degli educatori per coloro che soffrono di questa malattia.
l'autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo neurobiologico e si manifesta nei primi tre anni di vita,se non prima.
le aree interessate sono quelle concernenti l’interazione sociale,l'abilità comunicativa di idee e sentimenti e la capacità di stabilire relazioni con gli altri.
le figure a sostegno dei bambini con autismo sono le famiglie,le scuole,l'assistenza sanitaria che in primis partecipano ai momenti riabilitativi.
è stato molto interessante ascoltare l'avvocato Vassallo e la dottoressa Magri,in quanto mi hanno permesso di avvicinarmi a questo problema...purtroppo la scarsa conoscenza sull'autismo non permette un'intervento precoce,intensivo ed integrato,che è necessario per cercare di ridurre alcuni sintomi o addirittura guarirli.
https://www.youtube.com/watch?v=xr_D9GdTs9E&feature=player_embedded#!

Il 2 Aprile è stata la giornata mondiale dell'autismo. Prima di quel giorno non sapevo bene cosa fosse.
L'autismo è un problema neurobiologico:il bambino con autismo ci nasce e ha bisogno di assistenza che lo aiuti a vivere.
Ogni anno nascono circa 55.000 bambini autistici in Occidente.
Non c'è una vera e propria cura farmacologica,l'autismo si cura con le PERSONE...L'intervento efficace deve essere prima di tutto immediato,entro i primi 2 anni di vita del bambino.
Ma il bambino autistico chi è ?
Il bambino autistico non sa comunicare,non sa socializzare,si arrabbia facilmente,non sa relazionarsi con il mondo esterno.Alcuni bambini parlano,altri no. I bambini che non hanno questo disagio giocano in compagnia,loro lo fanno da soli. Il rapporto con un oggetto è un rapporto di triangolazione: Lui-Oggetto-Altra persona. Cosa significa? Significa che prende l'oggetto e lo porta all'altra persona oppure gioca e guarda di continuo la persona.
Coloro che parlano,invece,spesso utilizzano frasi sentite e le ripropongono in maniera appropiata oppure frasi prese a caso,anche tratte da film,ma del tutto scollegate dal contesto.(Questo tipo di linguaggio di chiama ECOLALIA).
Sui bambini autistici influisce molto l'ambiente:la FAMIGLIA è la prima che può e deve capirli e sostenerli,poi c'è bisogno dell'intervento dei SERVIZI SOCIO-SANITARI,della SCUOLA,e della RICERCA.
La scuola deve avere gli strumenti adeguati per affrontare questa situazione e gli operatori devono avere conoscenza del problema perché solo attraverso la conoscenza si può provvedere.
Purtroppo l'autismo è ancora un mondo sconosciuto,c'è poca campagna d'informazione... e io personalmente vorrei ringraziare la professoressa che sta facendomi conoscere problemi a me prima sconosciuti e persone magnifiche che lottano per sé e per l'amore degli altri... GRAZIE DI CUORE!
Ora vorrei allegare degli articoli che ho trovato in rete:
CENTRO AUTISMO ALL' AQUILA
All'aquila c'è sempre stata una sede per i ragazzi o bambini con il disturbo dell'autismo.
Purtroppo però questa struttura nell'aprile del 2009 è stata resa inagibile a causa del terremoto.
Ma grazie all'aiuto di numerose persone oggi questo centro è stato ricostruito e riaperto prendendo il nome di RONALD MCDONAL ITALIA.
E' stato inagurato nel novembre 2009 ed ultimato nell'aprile 2010.

MAMMA DI UNA BAMBINA AUTISTICA
Purtroppo essere mamma di una bambina autistica non è facile.
Io e mio marito abbiamo atteso 9 anni per coronare il sogno di una vera famiglia.
La prima cosa che abbiamo chiesto è la salute per il nostro bambino purtroppo però Dio non ci ha accontentati.
Aurora è nata a Napoli il 22/02/2003, la prima volta che l'abbiamo vista siamo rimasti meravigliati.mora con due occhioni verdi.
Poi però crescendo le maestre dell'asilo hanno notato in lei qualcosa di strano,non rispondeva a nessuna chiamata ed era molto scortese nei confronti delle altre bambine.
Abbiamo deiciso di portarla da un medico e ci hanno detto che sarebbe stata incurabile.
Adesso Aurora a 8 anni e non viene considerata da nessuno in classe,anzi è sempre messa da parte,non viene invitata nemmeno alle feste di compleanno perchè considerata "diversa".
Per me però non è così anzi...
Mia figlia è uguale a tutte le altre bambine senza nessuna distinzione.
Anche lei......
CORRE!
GIOCA!
Con la differenza che lei tutto questo lo fa da sola e senza interagire con gli altri.
L'AUTISMO ....PUO' ESSERE CURATO???
Assolutamente si....
In Italia nel 2010 venne guarito il primo bambino Matteo.
Lui era molto piccolo quando nel 2009 a soli 22 mesi,è stato comunicato ai genitori un disurbo pervasivo dello sviluppo.
I genitori non volevano crederci,i medici dicevano che la possibilità di completa guarigione era inferiore al 10%.
Matteo era un bimbo molto solitario,non emetteva nemmeno un suona,non sorrideva ma sopratutto stava ore e ore a fissare un punto preciso senza mai distogliere lo sguardo.
La gravidanza di Matteo non è stata semplice anzi molto complicata sopratutto negli ultimi 3 mesi,questo può avere danneggiato il sistema celebrale.
Oggi Matteo è un bambino sano nonostante debba prendere molte medicine ed evitare zuccheri ma nutrirsi di sali minerali,adesso parla, ride e gioca con la sorellina di 18 mesi Flavia.
I genitori Luana e Tullio sostengono che sia lei la medicina più importante.
Il film "MI CHIAMO SAM":
E' un film che affronta l'autismo prodotto da Jessie Nelson nel 2001 con Sean Penn.
La storia narra di un padre malato di autismo e con un grave ritardo mentale per questo gli assistenti sociali decidono di toglierli la bambina sostenendo che non sia in grado di prendersi cura di lei.
Ma grazie al grande amore che li lega riusciranno a ricongiungersi.


Ho letto anche altri articoli in cui l'autismo è stato vissuto come un peso così grande da non poterlo sopportare... forse quelle mamme non sapevano ci fossero cure ma in ogni caso non avevano capito che un figli è un figlio,è un dono prezioso!
Inoltre voglio segnalare che da 3 settimane è cominciato un telefilm che ha come protagonista un bambino autistico,si chiama "Touch",va in onda su Fox tutti i martedì alle 21:50.
Inserisco qui la prima puntata
http://www.nowvideo.eu/video/p75ckuek5ku3c

La lezione del 2 aprile è stata davvero molto interessante, infatti abbiamo avuto l'onore di avere come ospiti, grazie al contributo della professoressa Briganti e della dottoressa Giglio alcuni fondatori dell'Autism Aid Onulus.Un'organizzazione che nasce per iniziativa di genitori con bambini affetti dallo spettro dell'autismo,che si propongono tra i vari obbiettivi quello della formazione, aspetto di non poco conto, perché quanti di noi conoscevano realmente cosa è l'autismo? POCHISSIMI...
Perciò reputo la lezione non solo molto interessante ma anche molto utile in quanto bisogna conoscere una realtà che non e poi cosi lontana da noi come ci mostra questo articolo!http://www.autismoparliamone.org/Portale/index.php?PHPSESSID=b177474211433b26c2d59f6987194fd8&topic=15889.msg42662;topicseen#msg42662

L’ autismo è caratterizzato dall’incapacità di relazionarsi con il mondo esterno,incapacità di comunicare e di conseguenza difficoltà nell’istaurare rapporti con gli altri … si manifesta approssimativamente dopo i due anni di vita del bambino e può essere :
1. Non verbale (Compromissione qualitativa dello sviluppo delle interazioni sociali) : quando il bambino per comunicare usa comportamenti non verbali come sguardi diretti, espressioni del viso, gestualità.

2. Verbale (Compromissione qualitativa dello sviluppo delle modalità di comunicazione) : quando vi è un uso stereotipato e ripetitivo del linguaggio, tutta via nei soggetti che lo sviluppano si possono presentare delle anomalie nella velocità ,nell’intonazione.
Infine la comprensione del linguaggio è spesso ritardata, e l’individuo può trovarsi in difficoltà nel capire semplici domande o indicazioni.

Anche quest'anno il 2 Aprile si è celebrata la Giornata mondiale dell'autismo, con eventi e manifestazioni nelle maggiori città in Italia e nel resto del mondo per combattere l'indifferenza e i pregiudizi verso questa particolare patologia. Anche noi in aula abbiamo avuto la fortuna di ascoltare i docenti dell'associazione autismo e quindi di cercare di capire meglio questo problema che fino ad oggi avevo ignorato. L'autismo è un disturbo neurologico che impedisce il normale sviluppo del cervello. E' una malattia in cui l'isolamento è il sintomo più visibile, colpisce dalle 5 alle 50 persone ogni 10.000. Di autismo non si guarisce ma si può migliorare di molto. Ancora oggi a causa del mancato aggiornamento dei Servizi, molte persone con autismo ricevono trattamenti drammaticamente inadeguati e accumulano negli anni forte ritardo mentale causato da deprivazione di stimoli abilitanti.
"Gli autistici sono persone speciali, una ricchezza non un problema per la società"

Lunedì 2 aprile in occasione della giornata modiale dell autismo,abbiamo affrontato inseme alla dott.Paola Magri(responsabile del polo aziendale di intervento sui disturbi generalizzati dello sviluppo della A.S.L),l ing. Minguzzi e l avv. Vassallo,fondatori dell associazione AUTISM AID ONLUS,il tema dell AUTISMO.
L'AUTISM AID ONLUS è una associazione che nasce il 4 ottobre 2004,per l iniziativa di un gruppo di genitori di bambini affetti da disturbi di autismo...Ma in realtà cosa è L AUTISMO???...Per conoscenze da me acquisite in precedenza e per ciò che è stato spiegato in aula dalla dott.Magri,possiamo affermare che l autismo non è una malattia,ma è un disturbo.Disturbo che compare parallelamente allo sviluppo endo-uterino,cioè già dalla nascita,ed è un disturbo neuro-evolutivo,nel senso che impedisce il normale funzionamento del cervello.Lautismo è caratterizzato da una triade,cioè tutti i bambini autistici hanno COMPORTAMENTI RIPETITIVI,tendono ad isolarsi dal mondo determinando così un disturbo SOCIO-CULTURALE,e in fine presentano problemi di AUTOREGOLAZIONE,cioè non riescono a focalizzare l attenzione su un determinato oggetto.
Lutismo rientra nei principali quadri clinici dei DPS(disturbi pervasivi dello sviluppo),tale termine viene utilizzato per indicare un disturbo dell interazione sociale e un repertorio di attività e interessi bizzarri.Il termine autismo fù utilizzato da Bleuler,per indicare un comportamento di sostanziale isolamento.Successivamente,Leo Kanner,utilizzò tale termine non più come sintomo ma come espressione di un disturbo congenito del contatto affettivo con la realtà.Ancora dopo,l autismo fù percepito come difesa contro l angoscia dovuta ad un fallimente;tale approccio ricevette numerose critiche,infatti,secondo alcune ricerche bisognava individuare le cause di tale disturbo non più all esterno,ma bensì all interno del bambino.Attualmente,infatti,è sempre più accettata l idea che il disturbo autistico sia causato da una disfunzione morfo-funzionale del sistema nervoso centrale.
Il disturbo autistico è uno dei più gravi disturbi psciachiatrici dell età evolutiva.
Interessante,che spesso ai disturbi comportamentali che accompagnano l autismo(l interazione sociale,la comunicazine verabale e non verbale,il repertorio di attività bizzarre),vengono associati altri due sintomi:il ritardo mentale e l epilessia(alcuni spasmi infatili possono determinare sintomi autistici).
Quando si parla di autismo non si parla di cura,ma di intervento;le proposte terapeutiche sono di diverso tipo:terapie farmacologiche,interventi abilitativi,psicopedagogici e psicoterapeutici,ma in realtà è la vocazione e il coinvolgimento delle persone a poter aiutare e rendere migliore la vita di un bambino autistico.
Un libro interessante da leggere,che affronta questo tema e tutte le problematiche e le soluzioni che accompagnano l autismo è "Francesco e la chiave del suo mondo" di Bianchi Franca e D' Arcangelo Antonia;è un libro che racconta la storia di Francesco,un bambino affetto da autismo,che grazie alla musica e all aiuto della sua musicaterapeuta che lo prende in cura, riesce a superare tutte le sue ansie,le paure,allontanandosi dalle sue fobie e avvicinandosi al mondo,ritrovando se stesso e la sua famiglia.

Il 2 Aprile si celebra in tutto il mondo la “ Giornata mondiale dell’autismo”.
E noi, io e le mie compagne del mio corso, in questo giorno abbiamo ricevuto una grande opportunità di incontro con i rappresentanti dell’ Autism Aid Onlus, associazione che difende i diritti e le pari opportunità delle persone affette da disturbi dello spettro autistico. Sì, perchè per tutte noi quest’incontro ha rappresentato non solo un grande momento di crescita personale ma anche un momento per acquisire nuove conoscenze, la maggior parte di noi,infatti, non conosceva neppure la giusta definizione di autismo,ma ancora di più a livello personale ciò che mi ha colpito è stata la loro campagna di sensibilizzazione verso di noi futuri educatori e l’averci mostrato quanto può essere importante il nostro sostegno e il nostro aiuto per le persone affette da questa patologia.
L’autismo è un disturbo dello sviluppo psico-mentale che determina una condizione di disabilità. La persona affetta da tale patologia mostra disturbi nell’ambito della comunicazione e dell’integrazione sociale. Spesso però i sintomi manifestati dai soggetti autistici non sono uguali per tutti, per questo a volte risulta difficile in particolare nei primi anni di vita arrivare ad una giusta diagnosi.
I sintomi tuttavia più diffusi sono una limitata capacità di espressione verbale, ripetizione di parole o suoni ascoltate dai film o cartoni animati “ecolalia”,movimenti stereotipati,tendenza ad isolarsi dalla realtà e indifferenza verso gli stimoli esterni,ma devo ammettere che l’aspetto che più mi ha stupito è la scarsa capacità di partecipare alla vita sociale e ai giochi di gruppo…
Il gioco può rappresentare un mezzo importante per lo sviluppo nel bambino tipico, oltre ad avere un valore formativo, questo è anche un capace di sviluppare competenze sociali e linguistiche.Capacità queste assenti in bambini con un disturbo autistico, proprio per questo allora il gioco rappresenta anche un importante mezzo terapeutico che associato ad una diagnosi precoce,al sostegno della famiglia e all’intensità della terapia,possono far raggiungere notevoli successi!!!

Oggi 2 Aprile,è la giornata dell'autismo.Cos'è l'autismo?E' un disturbo neurologico che impedisce il normale sviluppo del cervello.Questa patologia è sempre più diffuso nei paesi industrializzati,in Italia 1 bambino su 150 è autistico,ma il fenomeno è in continuo aumento.Questo argomento suscita in me molto interesse,e oggi ascoltare alcune delle esperienze dei responsabili dell'AID mi ha colpito emotivamente.L' Autism aid onlus nasce da un gruppo di genitori nel 2003.Innanzitutto la forza di questi genitori di non arrendersi per lottare per i propri figli e anche per gli altri bambini affetti da questo disturbo è da apprezzare.Con questa lezione sono venuta a conoscenza che non è possibile effettuare una cura per questi disturbi perchè esistono solo delle terapie per migliorare,ma non per guarire del tutto questa patologia.Siccome non ci sono cure per guarire ,l'unico modo per migliorare la loro vita sarebbe che lo Stato attivi strutture che permettono la socializzazione di questi bambini.Sono bambini che non devono essere allontanati e etichettati,ma devono essere aiutati per permettere loro di vivere una vita normale.

Il 2 aprile si è celebrta la Giornata Mondiale dell’autismo, proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa forma di disagio psicologico, che colpisce 1 persona ogni 170 nati. In occasione di questo importante appuntamento, la Fondazione Bambini e Autismo Onlus ha messo a disposizione le competenze dei propri esperti per le famiglie, le associazioni, gli operatori e i cittadini che vogliono saperne di più su questa sindrome complessa.L'autismo comporta disturbi di natura neurobiologica caratterizzati da difficoltà nella comunicazione e nell’interazione sociale e dalla presenza di comportamenti e interessi ristretti e stereotipati.A tutt’oggi la causa alla base di questa sindrome non è ancora stata chiarita, e attualmente non esiste una cura, tuttavia, la diagnosi precoce, effettuata in base ad indicatori del comportamento, e l’inizio altrettanto precoce di un intervento educativo appropriato possono modificare significativamente gli esiti a lungo termine, migliorando il livello di qualità della vita della persona autistica e di chi ne fa parte.