Pedagogia della disabilità 2012

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Pedagogia della disabilità 2012

Pedagogia della disabilità (2012)- Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti


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    lab. AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio)

    anna piscitelli
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 11 Empty Re: lab. AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio)

    Messaggio  anna piscitelli Lun Apr 30, 2012 5:07 pm

    AMICI MECCANICI
    la tecnologia è prima di tutto un aiuto notevole per l'uomo, per quell'uomo che comunque senza riuscirebbe a cavarsela, ma anche per chi, diversamente, ne fa un uso vitale. credo infatti che mooltissimi siano i vantaggi della tecnologia, soprattutto quella per disabili. in molti articoli e recensioni ho ritrovato infatti apprezzamenti e condivisioni per un tipo di tecnologia che potenzia l'individuo.
    e anche vero però che se consideriamo la tecnologia da una diversa prospettiva anche le conclusioni cambiano...oggigiorno siamo catapultati in un mondo fatto di tecnologia, molti si chiedono anche se riusciremmo a vivere senza più tali aiuti. io credo sinceramente che il tutto sia alquanto ampliato,credo senza dubbio che riusciremo a vivere tranquillamente e oserei dire anche con più serenità forse. il problema sta nel conoscere il modo di utilizzo più adeguato, nel migliorare la nostra vita e non nel farci influenzare da prodotti che oltretutto potremmo definire "amici".
    utilizzandoli come si dovrebbe ovviamene, saremmo circondati da numerosissimi piccoli "amici" che incessantemente e operosamente si danno da fare per migliorare la nostra quotidianità, il nostro modo di relazionarci, anche la nostra cultura...
    amici a cui ovviamente dobbiamo far riferimento, ma ai quali non dobbiamo "sottometterci" o lasciarci condizionare.
    in fondo è proprio così che ci si comporta fra amici...non atrofizzandoci alla lora presenza, ma lasciarci migliorare e Potenziare.
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 11 Empty La tecnologia atrofizza il nostro cervello?

    Messaggio  Maria Aprea Lun Apr 30, 2012 5:47 pm

    Lo sviluppo della tecnologia ha portato ad una nuova comprensione del mondo, si è trattato di una vera e propria rivoluzione in continuo progresso.
    Grazie alle nuove tecnologie l'uomo ha potuto migliorare le sue condizioni di vita, ha potenziato le proprie capacità psichiche, fisiche e sociali. Oggi parliamo di tecnologia come miglioramento sottovalutando nel contempo le sue problematiche appunto per questo ho preferito dare una risposta alla domanda: la tecnologia potenzia o atrofizza le capacità dell'uomo?
    A parer mio credo che la tecnologia potenzi (come affermava anche Granelli) le capacità dell'uomo, facilita, valorizza ma contemporaneamente atrofizza alcune sue capacità. Ormai senza la tecnologia ci sentiremo persi, il nostro mondo sembra essere retto da essa, non si tratta più di adattare l'ambiente alle necessità ma si interviene direttamente su di esso col fine di migliorarlo. Quindi se da un lato la tecnologia ci alleggerisce dal peso di effettuare alcune operazioni mentali magari atrofizza certe nostre abilità, dall'altro ci sottopone a stimoli che consentono di esercitare parti del nostro cervello prima poco usate. Appunto per questo credo che ci sia il bisogno di farne buon uso della tecnologia, usarla per esplorare, per aiuto, per piacere ma non diventarne dipendenti.
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 11 Empty Anna Marino

    Messaggio  anna marino Lun Apr 30, 2012 10:06 pm

    LA TECNOLOGIA COME POTENZIAMENTO O ATROFIZZAZIONE? Ho deciso di analizzare questo punto poichè ritengo sia molto riduttivo fare una distinzione netta tra le due cose;se da un lato la tecnologia ha reso possibile all'uomo di svolgere molteplici attività più rapidamente,cosa che prima non si poteva fare;come ci ricorda Granelli nel suo testo intitolato "Il se' digitale" in cui parla appunto della tecnologia come potenziamento dell'uomo,aumentando le sue capacità,semplificando diverse attività,con meno fatica nello svolgerle.Basti pensare a come sia facile ed immediato sentire per telefono una persona che vive magari dall'altra parte del mondo digitando semplicemente dei tasti,o alla oramai familiare televisione che ci permette di conoscere in tempo reale i fatti che accadono nel mondo,e con quelle di ultima generazione,con la tecnologia tridimensionale,ci si sente addirittura in un attimo a far parte di un film,o ancora il computer che ci permette addirittura di "vedere" l'altra persona.Anche se questa tecnologia ha permesso lo sviluppo e l'immediatezza nelle attività dell' essere umano,paradossalmente questa è anche la causa dell'atrofizzazione di esso;in quanto non rapportandosi il più delle volte con l'altro direttamente,si finisce per vivere in un mondo del tutto virtuale,filtrando cosi tutta una serie di emozioni e sensazioni che attraverso uno schermo non avremmo,come ad esempio la bellezza di guardare negli occhi e cogliere le emozioni della persona con cui si sta parlando,o ancora sedersi,prendere un foglio ed una penna e scrivere una lettera ad un proprio caro.A mio avviso i mezzi tecnologici vanno si usati,ma con giusta misura,lasciando comunque spazio al mondo reale,al contatto naturale con l'ambiente esterno permettendo a chi ci ascolta o chi ci guarda di mostrarci e farci apprezzare per quello che traspare realmente di noi stessi
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 11 Empty Impariamo ad usare in modo corretto la tecnologia!

    Messaggio  Marta Iannaccone Mar Mag 01, 2012 11:55 am

    Questa domanda che ci siamo posti "La tecnologia potenzia o atrofizza le capacità dell'uomo?" deriva da un grande studioso di tecnologia Andrea Granelli e che possiamo trovare nel testo "il sè digitale".Molto interessante dire che questo studioso sebbene venga da noi analizzato per i suoi interssantissimi spunti di riflessione sull'argomento,non abbia a che fare nè con il mondo della disabilità,nè della pedagogia in generale.Granelli è un docente di tecnologia e sistemi di comunicazione alla "Sapienza" di Roma, ricercatore, studioso appassionato della Rete e dei cambiamenti sociali nell'era digitale.
    Ci ho riflettuto molto su prima di scrivere il mio commento qui sul forum,il tema mi interessa molto perchè credo che sia di grande attualità.Oggi siamo immersi nella tecnologia per il 90% delle nostre giornate (ma anche di più!!)e spesso mi ritrovo a pensare 'come sarebbe la mia vita senza elettricità?' oppure 'come farei senza internet e il mio cellulare?'
    La risposta è,credo come per tutti,'Mi sentirei del tutto persa'!!
    Tuttavia non è facile rispondere a questa domanda.La tecnologia ci sta invadendo,si fanno sempre nuovi progressi e come disse Heidegger,il pericolo non è poi questo,la cosa preoccupante è che forse l'uomo non è pronto a tutto ciò,saremmo in grado di saper gestire la cosa?
    Pensando alle origini della tecnologia,alla domanda iniziale rispondere che sicuramente la tecnologia è POTENZIAMENTO,non ci penserei due volte prima di dirlo.Come dice Granelli,la tecnologia ha come scopo quello di sopperire ai limiti dell'uomo,consentirgli di andare OLTRE i suoi limiti biologici naturali,non a caso una delle prime forme di tecnologia a cui l'uomo si dedicò fu la medicina per cercare di non "arrendersi" alla morte,di cercare di capire le cause di malattie e la possibilità di curarle per avere una vita più lunga,perchè alla fine la morte che avviene per malattia è dovuta all'ignoranza,al non sapere come affrontarne il decorso.
    Però oltre alle cifre positive,cioè sopperire alla mancanza biologica dell'uomo per Granelli,o anche come afferma Popitz di ampliare il dominio di intervento dell'uomo nel mondo,la tecnologia può avere anche degli effetti negativi se usata in modo errato.Si parla di come infatti la tecnologia possa portare l'uomo a una sorta di atrofizzazione sensoriale poichè il computer,in particolare,potrebbe portarci a finire per comunicare solo attraverso la rete e a lasciare da parte i nostri cinque sensi.Secondo me ciò sta già accadendo in parte con la diffusione dei social network come ad esempio tra i più usati Facebook e Twitter.Inoltre io noto di come le persone attraverso questi social network siano diverse da come poi sono nella realtà.Dietro ad uno schermo possiamo essere come vorremmo essere nella vita reale,ma di fatto ci ritroviamo quindi a fingere di essere qualcos'altro,qualcosa che non siamo...così è possibile instaurare delle relazioni sincere autentiche?
    e perciò ritorno all'inizio la tecnologia quindi è potenziamento oppure atrofizzazione?
    Adesso avendo fatto questo percorso di ragionamento,mi ritrovo a rispondere che la tecnologia è entrambe le cose.è un potenziamento dell'uomo per il fatto che ci aiuta a vivere meglio,è innegabile,ma è anche atrofizzazione nel momento in cui la impieghiamo male e ci lasciamo dominare in modo passivo da essa...ad esempio un altro tipo di problema è che la tecnologia può farci sviluppare il pensiero critico se usata con "cervello" o può omologarci,farci diventare una massa informe dove tutti leggendo le stesse informazioni non abbiamo più un NOSTRO pensiero,ma semplicemente riportiamo quello di altri che abbiamo letto in giro...su wikipedia,google ecc.
    Ecco il perchè del mio titolo,per non farci travolgere e dominare dalla tecnologia,per non farci trovare così persi e confusi,impariamo ad utilizzarla in modo corretto!
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 11 Empty Il futuro con la tecnolgia

    Messaggio  Elvira Scarpato Mar Mag 01, 2012 6:48 pm

    L'importanza della tecnlogia nell'evoluzione umana è stata di grande rilievo nel tempo;infatti,la tecnologia evolvendosi lentamente,ha fatto in modo di semplificare e rendere più gradevole la vita dell'uomo e spesso si è convinti che la tecnologia cambi rapidamente,mentre l'evolversi dell'uomo sembra rallentare sempre di più.
    Quindi,secondo me, possiamo dire che non c'è un'effettiva distinzione tra uomo e tecnologia,poichè ormai essa contribuisce alla nostra evoluzione:come l'uomo fa la tecnologia,così la tecnologia fa l'uomo.
    L'uomo senza computer non ha sufficienti conoscenze e mezzi per interagire con la sua realtà;infatti l'uomo senza la tecnologia si sente perso,incompleto,meno importante,poichè ormai non è più lui a guidare la tecnologia,bensì è la macchina che guida lui,lo tiene sotto controllo tanto che non è più in grado di svolgere nemmeno quelle poche azioni che prima svolgeva con tanta semplicità che sembrava svanita,risucchiata dalla tecnologia.
    Credo che la tecnologia ormai sia diventata indispensabile e che condizioni la vita di ogni essere umano e non parlo solo in senso generale,ma ritengo che il discorso riguardi anche me:anche la mia vita,come quella di tante altre persone,è condizionata dalla tecnologia,ma penso di essere tra quegli individui che non ne fanno un abuso frenato,evitando di farsi dominare da essa e di far condizionare interamente la propria esistenza.
    Però,proprio grazie allo svillupparsi delle tecnogie,che si è migliorati,basti pensare all' invenzione delle protesi elettroniche e,grazie ad esse,che Claudia Metchell(in seguito ad un incidente in moto,le fu amputato un braccio)può averne un "nuovo" arto computerizzato e motorizzato.
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 11 Empty I pro e i contro della tecnologia

    Messaggio  Antonia Aletta Mar Mag 01, 2012 6:55 pm

    Riguardo le due domande proposte ho scelto di rispondere alla prima ovvero quella che chiede di esprimere un giudizio personale riguardo la tecnologia se essa potenziasse o atrofizzasse l'uomo e le sue capacità.
    Posso rifarmi a Granelli il quale, tramite la tecnologia, cerca di superare i limiti dell'uomo poichè essa viene vista come estensione delle potenzialità umane.
    Io sono d'accordo in parte con ciò che sostiene Granelli perchè è vero che grazie alla tecnologia oggi l'uomo è capace di fare tante cose; ma allo stesso tempo credo che un uso continuo e scorretto di essa possa atrofizzare il cervello umano perchè, quasi, sostituisce le vere capacità dell'uomo. Pensiamo ad esempio all'uso della calcolatrice (anche sui cellulari), prima i calcoli venivano fatti a mente e automaticamente il cervello era allenato, oggi no!!!
    Concludo, quindi, dicendo che è utile utilizzare la tecnologia ma non in modo eccessivo!
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    Silvia De Sisto


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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 11 Empty Re: lab. AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio)

    Messaggio  Silvia De Sisto Mar Mag 01, 2012 7:33 pm

    La tecnologia, dice Granelli in “Il sé digitale”, potenzia le capacità dell’uomo e rende meno problematici i suoi limiti o le sue debolezze. Con la tecnologia l’uomo può fare di più con meno fatica. La tecnica è nata come rimedio all’insufficienza biologica dell’uomo, come per esempio la medicina, che viene usata per evitare la morte. La tecnologia se viene utilizzata in modo positivo, potenzia l’uomo, ad esempio nel caso di Pistorius, invece, se la tecnologia viene usata in modo negativo può indebolire le capacità mentali.
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 11 Empty Re: lab. AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio)

    Messaggio  mariangela manna Mar Mag 01, 2012 9:08 pm

    LA TECNOLOGIA PUO AIUTARE L UOMO A COMPLETARSI E A SUPERARE I SUOI OSTACOLI E LIMITI COME AD ESEMPIO SI RIDUCONO LE ORE DI LAVORO GRAZIE ALLA TECNOLOGIA MA ABUSANDONE COME STA SUCCEDENDO OGGI OGGI FA SI CHE L UOMO NON POTRA MAI FARNE A MENO E DIVENTARA UN UNICA COSA CON LA TECNOLOGIA..ESSA ORMAI FA PARTE DELLA NOSTRA VITA E NON POSSIAMO PIU FARNE A MENO .. TUTTA LA POPOLAZIONE OGGI NELL ARCO DELLA GIORNATA FA USO ALMENO UNA VOLTA DI CELLULARI COMPUTER CORDLESS E C'è CHI COME NOI GIOVANI ANCHE PER ORE E ORE..è DIFFICILE FARE UNA DISTINZIONE TRA CORPO E TECNOLOGIA CIO PERò PROVOCA che le persone hanno relazioni in maggioranza attraverso questi mezzi...
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 11 Empty digito ergo sum

    Messaggio  soleluna Mar Mag 01, 2012 10:19 pm

    I temi proposti dal laboratorio - esercizio in questione inducono senza dubbio ad una rivisitazione profonda del nostro rapporto con le moderne tecnologie che mi spinge ad affermare che, per quanto noi tutti viviamo la quotidiana routine d’interazione con i nostri consueti strumenti tecnologici, non abbiamo mai operato una riflessione sugli stessi e su quanto questi facciano parte della nostra vita. Se è vero che permangono ancora alcuni paesi poveri dove pc ed internet non sono all’ordine del giorno (per lo meno non di tutti i cittadini), se è vero che anche nei paesi ricchi (e l’Italia è tra questi) ci sono ancora molte famiglie etichettate come “povere” che non possono permettersi un computer, è pur vero che oggi come oggi l’uso quotidiano di almeno uno strumento tecnologico è appannaggio di tutti ( per strumenti tecnologici mi riferisco oltre che al pc, al telefono cellulare, allo stesso telefono fisso, all’ I POD - che ha sostituito il walkman degli anni 80, alla radio, alla tv ecc …). Nel condurre studi a proposito, mi hanno fatto molto riflettere le parole della Nostra Docente in aula: “molte tecnologie che oggi ritroviamo nei moderni telefoni come l’I PHONE o altri strumenti tecnologici come i PALMARI o l’ E – BOOK esistevano già prima di diventare così famose e diffuse, solo che non si era ancora capito come renderle funzionali e, quindi commerciabili”. Non sono un’esperta del campo, ma credo che sia palese il fatto che la strategia di marketing adottata è stata quella di centrare l’attenzione sull’ uomo - medio, sui suoi bisogni, sui suoi interessi, diversivi, modi di passare il tempo, unitamente alla riflessione sulla sua giornata tipo, sui suoi spostamenti e necessità di lavoro o di svago ( ecco la creazione di SMART – PHONE o telefono intelligente che connette, telefona, fa foto, video …insomma, multifunzionale). Ovviamente, non sono stati creati solo cellulari con tale assunto antropocentrico, ma numerosi altri oggetti: l’auto con park – assist, il sintetizzatore vocale o la stampante braille per i disabili (ciechi o ipovedenti – altro tema interessante quello del rapporto tra disabilità e tecnologia), persino robot da cucina sempre più complicati e tuttofare, oppure consolle da gioco e giochi interattivi sempre più sofisticati che spingono i fanciulli a rintanarsi in casa piuttosto che a giocare all’aria aperta ( io li chiamo simpaticamente “giochi pollaio”). Credo che il tutto rispecchi fedelmente la società in cui viviamo: comoda/sintetizzante/fast. Ciò detto, come non essere d’accordo con G. Longo e con la sua espressione tratta dal libro “Homo technologicus”: “ non passa un solo giorno senza che noi utilizziamo un mezzo tecnologico” (testo che mi piacerebbe approfondire) e come non incentrare la propria attenzione sul rapporto uomo – tecnologia e corpo – strumento tecnologico? Oggi sembra che l’attenzione di noi tutti sia focalizzata sulla comunicazione, sull’essere per lavoro, dunque per necessità, o anche per svago, in più posti contemporaneamente ( per una mamma – lavoratrice c’ è la necessità di telefonare ai figli per accertarsi che tutto sia a posto, per un teenager la necessità di condividere idee e pensieri con i propri amici oltre i consueti spazi fisici e gli orari consentiti dello stare fuori casa, per un Dirigente o un Giornalista la necessità di comunicare in tempo reale un’ informazione, una notizia e così via). Comunicare, relazionarsi…questi sembrano i due temi principi ed è strano come, a volte, ci imbattiamo in una sorta di incomunicabilità nell’epoca della comunicazione. L’esplosione di internet ha sicuramente potenziato, esteso le capacità umane, abbattendo i limiti e i confini della fisicità, del tempo e dello spezio ( lo stesso forum che noi studenti utilizziamo, definito da De Ruggiero quale “forma di comunicazione prodotta e trasmessa su supporto informatico” o più semplicemente CMC, ci consente di valicare i confini orari del corso stesso e della nostra fisicità, consentendo l’estensione delle lezioni e del nostro apprendimento oltre lo spazio aula e il tempo-scuola). Ancora, attraverso i cosiddetti MUD ( domini a più utenti, come i social network e le chat ) è possibile comunicare con chiunque si desideri, attraverso la comunicazione sincrone (in tempo reale e, dunque, propria della chat), oppure la comunicazione asincrone ( differita, come l’ e – mail, lo stesso nostro forum, i blog). E se una vecchia canzone che adoravo, dei primi anni 80 cantava “words, don’t come easy to me …” attraverso l’ausilio della rete e protetti dalla dematerializzazione del corpo (affascinante concetto proposto dallo studioso nonché educatore T. Maldonado) o dallo stesso corpo disseminato (altrettanto affascinante concetto proposto da Caronia, quale corpo privo di “carne” per essere “centrifugato all’interno di necessità legate a reti di comunicazioni …” da - “Corpo, tecnologie e disabilità”- di F. Briganti), l’autostima di ciascun soggetto aumenta considerevolmente, pertanto anche le words verranno scritte facilmente perché sovvengono facilmente, facendo azzardare ai soggetti in rete approcci ( attraverso il proprio avatar) e commenti che attraverso un reale contatto fisico con le persone appartenenti al loro mondo virtuale della rete non sarebbe possibile per la troppa inibizione. Galimberti afferma “ … Egli (riferito all’uomo) rivede i concetti di natura, individuo, identità, libertà, verità, senso, etica, politica, storia e religione. Tali concetti vanno ripensati e riesaminati in ogni nuovo tempo” ( da - “Corpo, tecnologie e disabilità” - di F. Briganti). E non potrebbe essere altrimenti visto la fugacità dei nostri “giorni”, dei nostri “anni” destinati a diventare obsoleti in un batter d’occhio, anzi, oserei dire in un click di mouse. E’ una continua corsa alla modernità, all’attuale, un continuo aggiornarsi per stare al passo con i tempi ( “Cyborg nati?” di A. Clark – altro testo che mi piacerebbe approfondire), un dentro o fuori che condiziona il modo di relazionarsi specialmente con le nuove generazioni sempre più “digitali”, aspetto più che mai di rilievo per un educatore o un insegnante ( formazione/aggiornamento articolo 63 e 64 del CCNL del comparto scuola). Senza la percezione di questi cambiamenti rischiamo di restare inevitabilmente ai margini di una società in continua evoluzione. Ma se è vero che la tecnologia è progresso, se consente di oltrepassare i limiti spazio-temporali strettamente connessi alla fisicità della persona e dei luoghi, se consente di appagare quel senso di frustrazione derivante da un sé corporeo imperfetto con un avatar a noi più congeniale, è pur vero che esiste un rovescio della medaglia. Ad esempio, non tutti i sensi ( considerati i canali di fruizione del nostro sapere/le porte attraverso le quali ci approcciamo alla realtà che ci circonda) vengono sviluppati allo stesso modo attraverso l’interazione con uno strumento tecnologico o digitale: è poco sviluppata la capacità di ascolto, di contro c’è una smodata stimolazione oculare con connessa necessità di vedere immagini; poco sviluppata, o quasi per niente, la capacità di immaginazione/astrazione/invenzione; sviluppata in maniera eccelsa la capacità dell’uso delle dita, a discapito di una corretta manualità (ad esempio nell’impugnare e usare una matita o le forbici). La pelle e il contatto fisico, che in quest’era digitale vengono surclassati, risultano, a mio avviso ancora i mediatori primari per una corretta e reale interazione, anche se magari, non esclusiva. I giochi di ruolo attraverso un avatar (MUD come HABBO, THE SIMS, MAFIA WARGAMES e così via) possono essere considerati alla stregua di una vita parallela che, tuttavia, non sarà mai la nostra vera vita e che, anzi, possono alimentare la Net Addiction che ne potrebbe derivare. Da insegnante e membro della Comunità di Ricerca (da circa due anni seguo e sono seguita in un corso di formazione sulla metodologia della Philosophy for children di M. Lipman per lo sviluppo del pensiero complesso nel fanciullo) posso affermare che la relazione interpersonale è fondamentale per un sano confronto con l’altro diverso da sé e per “ imparare ad apprendere” in maniera costruttiva, per imparare a pensare in maniera critica sul pensiero dell’altro e, quindi, formarsi come persona con una propria identità. Concludo questa mia forse prolissa dissertazione chiedendo scusa a Cartesio per aver rubato e trasformato la sua idea filosofica del “cogito ergo sum” che al contempo mi è utile per richiamare l’attenzione sulla scissione della mente dal corpo (a proposito della rete): res cogitans e res extensa ovvero unità psicofisica che comunemente viene definita con il nome di “uomo”… come afferma la Stone “c’è sempre un corpo attaccato (alla mente)”.
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 11 Empty Il rapporto tra la tecnologia e i disabili...

    Messaggio  Ilaria Saviano Mer Mag 02, 2012 10:10 am

    Nel terzo video che abbiamo visto durante la lezione del 16 aprile, il virtuale arriva in aiuto del disabile. Si vede chiaramente come, un ragazzo costretto sulla sedia a rotelle, grazie all'AVATAR, torna a camminare, a correre, a saltare. Nella nostra società, dove tutto è tecnologico e virtuale, penso che quest'ultimo abbia due funzioni nei confronti dei disabili. Da un lato li aiuta perchè, fa in modo che il disabile si senta meno "diverso" e, quindi, più sicuro. La tecnologia gli fa superare le barriere della timidezza e della inadeguatezza, dandogli modo di apparire com'è realmente dentro, lasciando da parte, per una volta, la sua disabilità. L'altra funzione però, è quella negativa: certo, il disabile si sente più sicuro però, può capitare che, nel momento in cui dovrà incontrare le persone con cui ha parlato tramite il virtuale, queste lo potrebbero respingere in quanto "diverso", e ciò può solo far del male al disabile. Quindi, credo, che la tecnologia sia un bene, ma anche un male, perchè non rivela mai chi si cela dietro ad un nik-name, o ad una foto(vera o presunta che sia). Per me l'unico mezzo per affrontare e far conoscere se stessi, rimane sempre e comunque, l'incontro di persona, perchè solo guardandosi negli occhi,si capisce davvero chi si ha davanti.
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    Messaggio  Maresca Socc. Addolorata Mer Mag 02, 2012 10:17 am

    Nella lezione di oggi si è parlato del rapporto tra il mondo reale ed il mondo virtuale per i disabili.Sicuramente nel mondo virtuale un disabile può nascondere la propria "diversità"ed immaginare di essere quello che ha sempre desiderato...proprio come il protagonista del film Avatar che abbiamo visto a lezione.Egli nella sua dimensione virtuale sogna di poter correre ma in realtà non può perchè è parapleggico.
    Ed è per questo che sono contro il mondo virtuale perchè non fa altro che illudere la realtà;in quanto una volta tornati nel mondo reale,inevitabilmente sarà ancor più dura affrontare i problemi legati ad essa.
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 11 Empty Più che umani, oltre le barriere

    Messaggio  Mario Cavallaccio Mer Mag 02, 2012 2:31 pm

    La domanda alla quale ho scelto di rispondere è: “la tecnologia come atrofizzazione o potenziamento?” è la parte che più mi ha affascinato e ha provocato la mia riflessione, che ho deciso di iniziare con una citazione.
    “L’efficacia e la pervasività delle tecnologie digitali stanno trasformando l’uomo. La sua identità viene sempre più frequentemente mediata da queste tecnologie, suggerendo l’emergere di un vero e proprio Doppio Digitale”
    Tutti sappiamo che la tecnologia nasce per potenziare le capacità dell’uomo o per rendere meno problematici i suoi limiti. Ma la tecnologia da potenziamento può trasformarsi in atrofizzazione, se arriviamo ad abusarne. Il potenziamento infatti tende ad essere problematico quando oltre ai benefici immediati, possono subentrare effetti collaterali che rischiano di vanificare i benefici stessi. Talvolta l’espansione di una funzionalità si può tradurre nell’atrofizzazione di un’altra: per esempio, un uso eccessivo della vista toglie rilevanza all’udito che quindi, progressivamente, si atrofizza.
    Insomma la tecnologia ormai è diventata un’estensione del corpo e personalmente penso sia importante e positiva quando questa permette di aiutare una persona con disabilità a sentirsi “normale”, se può rendere la vita di queste persone più leggera e perché no semplificarla, magari arrivare ad ottenere una società senza esclusi, attraverso l’ausilio della tecnologia. Una società in cui le nuove tecnologie offrono nuovi sistemi di interazione con la Pubblica Amministrazione, nuove modalità di fruizione dei servizi, nuovi modi di intervenire nella vita politica, possono portare ad un superamento dei propri limiti spaziali e temporali. L’impatto di questa aspazialità, garantita dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, non potrà mai essere apprezzato da un “abile” nella stessa misura in cui lo sia da un diversamente abile o da un anziano. Quindi il solo fatto che vengano abbattuti i vincoli di mobilità, rappresenta una rivoluzione per la comunicazione, l’apprendimento, e la fruizione dei servizi da parte delle persone con disabilità.
    Le tecnologie quindi possono migliorare le condizioni dei disabili nella prevenzione di malformazioni genetiche, nella riabilitazione e nel raggiungimento della piena inclusione sociale.
    La mia conclusione è che come ogni cosa, anche la tecnologia presenta vantaggi e svantaggi a seconda da chi e come viene utilizzata. Porta ad un’atrofizzazione quando viene utilizzata in maniera eccessiva e nel modo sbagliato, da persone che pur non presentando disabilità cercano solo il modo di semplificare ulteriormente una vita già semplice. Porta ad un potenziamento quando invece ad utilizzarle sono quelle persone che purtroppo presentano un handicap, le tecnologie possono infatti compensare specifiche disabilità, innate o acquisite, e sono ampiamente utilizzate come uno strumento riabilitativo e di compensazione delle abilità residue, rendendo la vita di queste persone meno “diversa”.
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    Messaggio  mariaidaferraro Mer Mag 02, 2012 2:55 pm

    In questa lezione abbiamo parlato di Sherry Turkle che parla della relazione con il pc dove affronta i temi di identità e consapevolezza del sè. Il corpo elettronico diventa la visione digitale del nostro corpo attraverso la costruzione di un avatar, un alter-ego ideato dall'uomo.Tra gli autori abbiamo nominato Moldonado,Caronia, Granelli.
    Moldonado affronta il quesito nel suo testo Reale e virtuale, oltre che trattare il legame tra arte, uomo e teconologia. Secondo Moldonado oggi si fa sempre più strada una teoria che prospetta una graduale ma ineluttabile [strike]dematerializzazione della nostra realtà ma vi è implicita l'idea che ci sia una sostanza la materia appunto che possa essere intaccata. Il concetto di materia per lui è quella cosa semplice,palpabile e resistente che si muove nello spazio.Secondo Maldonado in tali scenari di pensiero e di ricerca si è avviato un processo di dematerializzazione degli oggetti verso dei servizi sempre più immateriali.
    Per Caronia la costruzione dell identità senza corpo nel virtuale nella dimenzione neomediatica dei mondi virtuali, determina uan scissione con la sua immagine reale. L'immagine senza corpo l'avevamo intravista gia in altri media come la radio, ora aggiunge nel virtuale la sua massima espressione, liberandosi dalla materia e ricostituendosi nell'universo digitale.
    Nel testo "Il se digitale" l'autore senza intrecciarsi con le disabilità ricollega il tentativo di provvedere a superare i limiti dell'uomo con le nuove teconologie viste come estenzioni delle potenzialità umane. Durante la lezione abbiamo osservato dei video sulla nostra memoria dove non essendo abituta ai cambiamenti istantanei non si accorge di tutto quello che avviene in una circostanza.

    LA TECNOLOGIA POTENZIA O ANTROFIZZA LA CAPACITA' DELL'UOMO?
    Per me le tecnologie potenziano e antrofizzano le capacità dell'uomo.La potenziano perchè l'individuo disabile necessita di esse per motivi di deficit, mentre le antrofizza quando vengono utilizzati pe futuli motivi.Ad esempio anche una semplice discussione che potremmo fare da vicino preferiamo farla attraverso un cellulare lo stesso per i messaggi.
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 11 Empty Re: lab. AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio)

    Messaggio  Palma Napolano Mer Mag 02, 2012 3:26 pm

    Il transumanesimo o transumanismo è un movimento culturale che sostiene l'uso delle scoperte scientifiche e tecnologiche per aumentare le capacità fisiche e cognitive e migliorare quegli aspetti della condizione umana che sono considerati indesiderabili, come la malattia e l'invecchiamento, in vista anche di una possibile trasformazione post umana.
    I transumanisti di norma sono a favore dell'utilizzo delle tecnologie emergenti, incluse molte attualmente ritenute controverse, come l'ingegneria genetica sull'uomo, la crionica, e gli usi avanzati dei computer e delle comunicazioni. Spesso ritengono che l'intelligenza artificiale un giorno supererà quella umana.
    Secondo alcuni la rapidità in crescita dello sviluppo tecnologico suggerisce progressi tecnologici radicali ed importanti per i prossimi 50 anni. Secondo i transumanisti questo sviluppo è desiderabile e gli esseri umani possono e dovrebbero diventare "più che umani" attraverso l'applicazione di innovazioni tecnologiche come l'ingegneria genetica, la nanotecnologia, la neurofarmacologia, le protesi artificiali, e le interfacce tra la mente e le macchine.



    Avatar è un film di fantascienza del 2009 scritto, diretto e prodotto da James Cameron e interpretato da Sam Worthington, Stephen Lang, Zoë Saldaña, Sigourney Weaver, Giovanni Ribisi e Michelle Rodriguez.
    Nel 2154 una compagnia interplanetaria terrestre, la RDA, intende sfruttare i giacimenti minerari di Pandora, luna del gigante gassoso Polifemo, appartenente al sistema stellare Alfa Centauri.
    Pandora è un mondo primordiale, ricoperto da foreste pluviali, con alberi alti anche fino a trecento metri, ed è abitato da varie creature, tra cui degli umanoidi senzienti chiamati Na'vi, alti mediamente anche più di tre metri e con pelle blu striata. L'aria del satellite non è respirabile dagli umani se non impiegando maschere filtranti, pertanto gli scienziati hanno sviluppato degli avatar, corpi ibridi genetici tra umano e Na'vi privi di coscienza propria: attraverso un'interfaccia mentale un uomo può collegare la propria coscienza alla creatura, immedesimandosi e controllandola esattamente come se fosse il proprio corpo. Tale collegamento è possibile solo quando l'essere umano cade in una sorta di coma all'interno di una speciale capsula tecnologica.
    La RDA vuole sfruttare il satellite principalmente per l'unobtanium, un cristallo ferroso che ha la capacità unica nella galassia di fungere da superconduttore a temperatura ambiente, e che probabilmente possiede il più forte campo magnetico conosciuto tra i metalli; il suo sfruttamento potrebbe risolvere i gravi problemi energetici che assillano la Terra da decenni, ed i più abbondanti giacimenti si trovano maggiormente proprio o in luoghi inaccessibili o di particolare importanza per tutta la specie dei Na'vi come ad esempio i Monti Alleluia o sotto l'insediamento del clan Na'vi degli Omaticaya. Mentre la via diplomatica battuta dalla dottoressa Grace Augustine sembra non portare frutti, il colonnello Quaritch ed il dirigente Parker Selfridge preparano un attacco militare.
    Nel frattempo, l'ex marine invalido Jake Sully viene chiamato a sostituire il fratello Tommy, ucciso durante una rapina. L'uomo era uno scienziato e l'avatar che avrebbe dovuto guidare era stato realizzato appositamente con il suo codice genetico, e quindi solo Jake, essendo il suo gemello monozigote, può adesso guidarlo. Jake ignora ogni cosa su Pandora e sui Na'vi, ma lo entusiasma la possibilità di poter tornare a camminare, e accetta il patto offertogli dal colonnello: un'operazione per riavere le sue gambe, in cambio di informazioni per l'attacco.
    Durante una spedizione nella foresta, Jake entra in contatto con Neytiri, guerriera Na'vi che vede su di lui i criptici segni della volontà di Eywa, la divinità venerata da Na'vi. Jake si dichiara intenzionato a conoscere i loro usi e costumi e nonostante la diffidenza del guerriero Tsu'tey, Jake viene accompagnato da Neytiri nell'apprendere il suo popolo e il loro rapporto empatico verso le creature di Pandora, un fenomeno che secondo Grace nasce da un legame biochimico tra le radici di ogni albero, che unisce come fossero sinapsi.
    Jake viene infine accolto dalla tribù, impara le loro usanze e finisce con l'innamorarsi di Neytiri, ricambiato. Non riesce però ad impedire l'attacco al loro villaggio: l'albero-casa viene abbattuto e i Na'vi fuggono disperati, vedendo Jake come un traditore. Mentre Neytiri lo abbandona, lui viene accusato di opporsi all'attacco anche da parte dei militari, che lo rinchiudono in cella.
    Riuscito a fuggire con Grace, il collega Norm e l'elicotterista Trudy, Jake raggiunge il sito 26 nei pressi dei Monti Alleluia dove si collega con il suo avatar e raggiunge i Na'vi, ora raccolti attorno all'albero delle anime, un luogo sacro per loro e categoricamente inviolabile per gli estranei. Jake però sa che gli Omaticaya non lo riaccetteranno così facilmente, e quindi tenta un'impresa al tempo stesso eroica e disperata: riuscire a domare il mastodontico Leonopteryx (Toruk) la più grande creatura volante di tutti i cieli, un'impresa considerata leggendaria. Dopo essere riuscito a domarne uno, azione altamente simbolica per il popolo di Pandora, riesce a radunare molti clan Na'vi, così da prepararsi al successivo attacco della RDA. La battaglia che segue vede i militari che, tra bombardieri e fanteria, dominano gli scontri, finché le preghiere formulate da Jake ad Eywa non vengono accolte: sono gli stessi animali di Pandora a guidare la carica, arrivando a sconfiggere gli umani; lo stesso colonnello muore dopo essere stato colpito da due frecce di Neytiri.
    I Na'vi raggiungono infine la base terrestre, obbligando i soldati a lasciare il satellite, mentre Jake partecipa ad una sacra cerimonia, nella quale lascia il suo corpo umano, trasferendosi definitivamente nel suo avatar.

    Jake,ex marino invalido,grazie alla tecnologia non solo ha esplorato un nuovo mondo ignoto a gli esseri umani ma ha potuto anche riprovare quella grande gioia di ricamminare,assaporando quell'ebrezza di un tempo che gli era stata tolta.
    Tecnologia come miglioramento di vita,
    Secondo Popitz la tecnica non ha supplito a una mancanza biologica come sosteneva Galimberti ma ha ampliato il dominio di intervento dell'uomo ,gli ha permesso nuove forme di vita.La tecnologia non completa l'uomo ma allarga il campo del suo operare.

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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 11 Empty L'uomo tra reale e virtuale

    Messaggio  Silvana Marchese 1990 Mer Mag 02, 2012 6:50 pm

    Il virtuale è una forma di realtà che ci consente di comprendere al meglio il reale. E’ simile ad un nuovo mondo e ci permette di accrescere le nostre capacità. In seguito all’avanzamento tecnologico, non pochi sono stati i risvolti sia positivi che negativi di tale sviluppo: il controllo sulla vita e sulla morte,il poter essere in contatto con persone distanti da noi, il velocizzare attività di vita quotidiana.
    Col passare degli anni la tecnologia è entrata a far parte della quotidianità di ognuno di noi, anche bambini, sin dalla tenera età, o anziani indirizzano e adeguano la loro attenzione verso il mondo tecnologico.
    Secondo me, la tecnologia potenzia le capacità dell’uomo ma nello stesso momento le atrofizza. Essa potenzia le capacità dell’uomo in quanto l’uomo stesso grazie allo sviluppo tecnologico è riuscito a darsi ciò che la natura gli ha tolto,ad esempio persone disabili o portatrici di handicap riescono a vivere e a condurre una vita “normale” con l’utilizzo della tecnologia. Invece atrofizza le capacità dell’uomo in quanto l’uomo, oggi , senza la tecnologia non riuscirebbe a vivere. Ciò dipende dall’abuso che quotidianamente si fa della tecnologia, si diventa sempre più pigri e incapaci di cogliere e di vivere cose semplici e naturali della vita.
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 11 Empty La tecnologia amica o nemica?

    Messaggio  Angela Scarpato Mer Mag 02, 2012 6:51 pm

    "Per l'incalzante progresso tecnologico l'uomo ha perduto la rigenerante capacità di stupirsi."ALESSANDRO MORANDOTTI

    "La tecnologia di oggi era impensabile cinquanta-sessant'anni fa.Ma la tecnologia da sola non basta, serve una visione più ampia."RITA LEVI MONTALCINI

    Questi due aforismi sopra riportati rispecchiano a pieno il mio pensiero, infatti alla domanda postaci dall'insegnate: La tecnologia come atrofizzazione o come potenziamento? Io rispondo, che la tecnologia potenzia le capacità dell'uomo, questa può essere vista come un'estensione delle nostre capacità, l'uomo infatti non incarna mai la perfezione ha dei limiti, che possono essere superati grazie all'ausilio delle tecnologie.Tuttavia secondo me se si fa un eccessivo uso di queste tecnologie si ha l'effetto contrario cioè l'atrofizzazione dell'essere umano, per esempio basti pensare che un paio di anni fa quando ci veniva richiesta una ricerca si leggevano volumi interi di enciclopedie per poi trascrivere quello che ci interessava a mano, mentre oggi basta andare sul motore di ricerca google e stampare ciò che ci interessa senza il minimo sforzo e in pochissimo tempo,queste si hanno minimizzato i tempi e la fatica ma anche la nostra capacità di scrivere quella creativa e quella sintetica perché oramai siamo abituati che il computer faccia il lavoro al posto nostro.
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 11 Empty Re: lab. AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio)

    Messaggio  Martina Molino Mer Mag 02, 2012 7:10 pm


    “Vivere con la tecnologia e non per la tecnologia”

    La tecnologia è ormai parte importante della vita di ognuno di noi. Oggi giorno non sapremmo vivere senza di essa perché ne siamo diventati dipendenti ( Net Addiction). (Occorre decidere se essere liberi o netdipendenti). La tecnologia accorcia i confini del mondo: è sorprendente parlare a telefono con una persona che si trova dall’altra parte del pianeta, è sorprendente raggiungere in breve tempo destinazioni lontane ed è entusiasmante pensare come la medicina grazie alla tecnologia abbia fatto passi da gigante e sia riuscita ad aiutare chi non sta bene, da interventi in via laparoscopica all’ integrazione di protesi e pacemaker.
    La tecnologia potenzia o atrofizza le capacità dell’uomo?
    La spinta dell’uomo è data dal voler superare i propri limiti.
    Una parte rilevante è occupata dalla comunicazione, come il telefono e la televisione. Postman ritiene che quest’ultima sia una “cattiva maestra” e uno “strumento di falsificazione del reale”, pertanto egli distingue due modelli di società: un regime totalitario, in cui la tv è un mezzo di sorveglianza (come il big brother di George Orwell) e una “dittatura democratica” dove la tv assume un fondamentale ruolo nella “sostituzione dei valori politici”. Per Postman quest’ultima rappresenta le vere coordinate della democrazia moderna, “ è un regime spettacolare basato sulla strategia della finzione”.
    È quindi possibile notare che la televisione è un mezzo di informazione passivo e perciò può essere controllata da una dittatura e diventare così strumento di condizionamento delle masse. Invece internet è un mezzo di comunicazione attiva attraverso il quale le persone interagiscono, e la grande quantità di informazioni che contiene insieme alla possibilità di confrontarsi, consente di sviluppare un maggior senso critico. Ad esempio nel caso della Primavera Araba abbiamo assistito alla ribellione di un popolo attraverso questo strumento senza confini ed illimitato.
    Al contrario Kerckhove ritiene che l’eccessiva informazione mediatica non sia un pericolo per l’uomo perché siamo diventati individui globali e quindi il nostro cervello è capace di controllare tutte le informazioni (globalizzazione psicologica, dello stato mentale e della percezione).
    Pertanto per Kerckhove il viaggio globale di McLuhan si è concluso ed è sostituito dal villaggio cognitivo.
    L’importante, secondo me, è non lasciarsi trascinare del tutto dalla tecnologia che deve essere un mezzo, uno strumento nelle nostre mani, non dobbiamo perdere il “telecomando” che ci permette di gestirla adeguatamente. Secondo me la giusta misura sta nel mezzo anche se forse i benefici prevalgono rispetto ai danni. Forse la tecnologia ci ha sì liberato dai nostri limiti ma, al tempo stesso ce ne ha forniti di nuovi perché, se viene usata eccessivamente, indebolisce le nostre capacità sensoriali che sono alla base delle relazioni umane. Come riteneva Heinrich Popitz, principale esponente della corrente post-umanistica, “la tecnologia non completa l’uomo ma allarga il campo del suo operare” e così a mio parere deve essere.
    Galimberti diceva “la tecnica è nata come vero e proprio rimedio alla insufficienza biologica dell’uomo”, la psicologia d’azione intende evitare che l’uomo sia dominato da quest’ultima.
    Secondo me, e come sostengono anche Borges, Granelli, Andreoli e McLuhan, le nuove tecnologie moltiplicano le capacità mentali e sensoriali dell’uomo. Il nostro ambiente però è diventato artificiale a causa dell’accelerata invasione tecnologica e ha così modificato la stessa natura umana
    Anche il cinema ha saputo esprimere le suddette perplessità, come nel film “io robot” ispirato ai racconti dello scrittore di fantascienza Isaac Asimov e incentrato sulle tre leggi della robotica, inventate da lui stesso, che regolano i rapporti tra uomini e robots. (1-Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno. 2-Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge. 3-Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge). Il film è ambientato nell’anno 2035, quando i robot sono ormai diventati un articolo domestico alla portata di tutti, ma con l’eccezione di un robot, Sonny, dotato di un'intelligenza artificiale sofisticatissima e simile a quella umana, non vincolato dalle Tre leggi, (ecco che qui la macchina si fa uomo). Accade l’inverso per il protagonista, il detective Snooper che riesce a sopravvivere ad un tentativo di omicidio perché in realtà è un cyborg (qui è l’uomo che si interseca con la meccanica). Infine vorrei esprimere il mio piccolo parere anche in merito alla seconda domanda “reale e virtuale-riflessioni sul virtuale per la disabilità. La tecnologia secondo me gioca un importante ruolo ed è fondamentale per chi ha qualche disturbo, come ad esempio accade nei casi di autismo dove i bambini riescono a comunicare un po’ di più con gli altri scrivendo sul computer.
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 11 Empty Certamente POTENZIAMENTO!!!

    Messaggio  Carmela Attanasio Mer Mag 02, 2012 7:54 pm

    Premettendo che la tecnologia è la parte pratica della scienza, aggiungo che secondo me tutto è tecnologia: dai libri di scuola al tavolo in cucina, ai vestiti che si indossano tutti i giorni, alla chiesa in cui si prega assiduamente. Infatti, il semplice creare la tecnologia, stimola l'intelligenza. In futuro, la scienza ci permetterà di diventare più forti, resistenti alle malattie ed in grado di rigenerare rapidamente ogni ferita. Inoltre ci permetterà di potenziare il nostro cervello, rendendoci molto più intelligenti. Se ci si riferisce a programmi banali, non è mica colpa della tecnologia se esistono e rendono la gente stupida. È colpa della gente che ormai ha perso tutti i valori della vita. Infatti anche le piramidi costruite dagli egizi sono tecnologia. Ripeto, la tecnologia è la scienza messa in pratica. L' architettura è una scienza. Le piramidi sono una tecnologia. La medicina è una scienza. I farmaci sono una tecnologia. Eccetera. Fra l' altro i videogiochi, contrariamente all' opinione degli ignoranti che si credono sapienti, non fanno male. Al contrario, ci sono studi che dimostrano che stimolano l' intelligenza nelle persone. Certo, giocare ventiquattro ore su ventiquattro fa male, ma si sa, il troppo stroppia. Sempre. Anche dalla mia foto allegata, in cui io stessa mi son fatta riprodurre in un museo con al fianco questa vetrina in cui c'erano degli esempi di potenziamento umano, per far capire che questi sono esempi da cui si evince di come la tecnologia permetta all'essere umano di evolversi e di curar i propri malanni. Tutto ciò come può essere considerato un'atrofizzazione per il cervello?

    [img]lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 11 54611[/img]
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 11 Empty L'uomo e la tecnologia

    Messaggio  Annarita Riviergi Mer Mag 02, 2012 8:00 pm

    L'uomo e la tecnologia...una simbiosi problematica io direi,fin da piccola ho avuto un rapporto sempre più vicino con la tecnologia.E appunto la lezione mi ha fatto aprire i miei orizzonti su questo tema.Queste considerazioni ci spingono a pensare ad un rapporto tra uomo e tecnologia, che deve rientrare all’interno di limiti ben precisi, se non si vuole correre il rischio di incorrere in una relazione sbagliata. La tecnologia rappresenta uno dei prodotti più innovativi che l’uomo è stato in grado di creare. Il discorso si fa più complesso se consideriamo i risvolti che i prodotti tecnologici possono avere sugli atteggiamenti che mettiamo in atto.I comportamenti umani sono oggi profondamente influenzati dalla tecnologia e ciò non può non avere delle conseguenze anche sulla cultura di cui l’essere umano è portatore. I comportamenti d’altronde contribuiscono a creare la cultura, che risente degli oggetti, anche tecnologici, con cui gli individui si relazionano. tecnologia.L'altra volta una persona mi stava facendo ragionare su una cosa.
    L'universo e' fondamentalmente Entropia.Ogni sistema e' destinato a raggiungere un grado di disordine privo di energia. Lo fa il nostro corpo, lo fa quello che ci sta attorno.
    Quello che l'uomo ha fatto e' cercare di rimandare il piu' possibile lo stato di entropia ( la morte )Per far cio' c'e' stato bisogno di energia ( per migliorare la qualita' della vita, i servizi, le medicine , l'igene e tutto cio' che abbiamo in generale ) esattamente come c'e' bisogno di energia per evitare che una palla caschi a terra spinta dalla forza di gravita'.
    Tanto piu 'si vuole rimandare l'entropia , tanta piu' energia occorre... E' un po' la storia del differenziale in un circuito . Insomma quando l'energia finisce.... la societa' di oggi che fine fara'.... La tecnologia di oggi quanta energia sfrutta ? quanto e' in grado di accumularne ? quanto di risparmiarne ? Sembra che l'ideale della societa' di oggi sia " Meglio un giorno da leone che 100 da pecora ".


    Mi chiedo poi se la tecnologia possa avere un potenziale di evoluzione infinito o arrivera' un limite per cui si dovra' tornare indietro. La tecnologia di oggi ci ha portato ad un dispendio di energia esagerato, ad un superfluo , che nonostante tutto ci ha viziati e cullati


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    Artista Anna Giannotti.
    Il rapporto crescente tra organico e inorganico è uno dei dati significativi del contemporaneo.
    Oggi stiamo assistendo ad un senso di inquietudine e di enigma nato da un fenomeno confluente in due dimensioni opposte: la sensibilità dellessere e il modo di essere della cosa, sembra che le cose e i sensi non si combattano più tra loro, ma abbiano scelto unalleanza grazie alla quale lastrazione più distaccata e leccitazione più sfrenata sono quasi indistinguibili, collegato nel rapporto uomo tecnologia, uno scambio di qualità tra mente umana e mente tecnologica. Lavanzato stato di coscienza della macchina digitale e il crescente bisogno umano di esprimere il corpo come compatta macchina vivente.
    Si tratta di una ricerca creativa che si pone su una nuova e stimolante situazione.
    Oltrepassare i confini di oggetti metaforici per costruire situazioni concrete, macchine complesse in grado di sviluppare dinamiche autonome.
    Il video digitale Frammenti di memoria è basato proprio su questo confluire di due dimensioni opposte, dove la mente umana e la mente computerizzata trovano spazio in un dialogo di scambio di informazioni. Questo scambio pone la memoria hard disk ad una ricerca di ricomposizione estetica visiva in base a dati informativi didascalici e dati di ricerca basati su file digitali deframmentati. Le prime informazioni sono caratterizzate da una scheda identificatoria dell immagine, una carta di identità preconfigurata dove lartista, la mente umana, digita la sua preferenza per un modello digitale basato su una figura umana femminile.
    Le seconde informazioni sono composte invece da una serie di piccole immagini a tasselli tutte scomposte su una immagine, il computer si aziona come motore di ricerca, rielabora i dati dell immagine, producendo un equivalente sequenza di suoni meccanico elettronico su un prodotto algoritmico. La ricerca è caratterizzata da segnali di allarme sia visive che sonorizzate che indicano la collocazione dei tasselli individuati, fondamentali per la costruzione dell immagine.
    Quest ultima è caratterizzata da tre fasi: il riconoscimento della figura umana posta su un piano frontale, la seconda sul piano laterale e la terza su quello posteriore, essenziali per un riconoscimento tridimensionale della figura femminile.
    La parte conclusiva ironizza, su una melodia, la impersonalizzazione corporea e mentale della macchina tecnologica nell essere umano, nell atteggiamento più banale dell essere femminile, la scelta del vestiario,
    Il risultato è ludico, sia per il rapporto di dialogo aperto da due menti opposte, sia per il risultato di unire suoni e immagini che stabilisce un nuovo accorpamento di percezioni e apre alla visione del pubblico un piano mobile della casualità e del gioco.
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 11 Empty LA TECNOLOGIA COME ATROFIZZAZIONE O COME POTENZIAMENTO?

    Messaggio  serenalestingi Mer Mag 02, 2012 8:02 pm

    Partendo dal titolo cerchiamo di riflettere se la tecnologia aiuto oppure no l'individuo,personalmente credo che la tecnologia dovrebbe essere un sostegno per il soggeto,"un aggiunta","una protesi di collegmento tra l'esterno e l'interno del soggetto.Mi ha molto colpito la frase di Heidegger che riporto qui in sintesi:"CIO' CHE E' INQUITANTE E CHE IL MONDO SI TRASFORMI IN COMPLETO DOMINIO DELLA TECNICA,SOPRATTUTTO L'UOMO NON E' PREPARATO A QUESTO CAMBIAMENTO E CHE NON RIESCA AD AVERE UN CONFRONTO ADEGUATO CON QUESTA NUOVA REALTA'".Ed è proprio vero l'uomo moderno o usa la tecnologia in modo eccessivo oppure in modo inappropiato, quindi bisognerebbe trovare una giusta misura tra le due,dovremmo ricordarci che la tecnologia non completa l'uoma ma allarga il campo del suo operatore(POPITZ).Dobbiamo stare davvero attenti all'uso corretto della tecnologia altrimenti si rischia di atrofizzare i sensi che sono la base delle relazioni umani;quindi concludo affermando che la tecnologia è un ottimo strumento ma se è usato nella giusta maniera!!
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 11 Empty la tecnologia e l'uso umano di essa

    Messaggio  maria formisano Mer Mag 02, 2012 8:56 pm

    La tecnologia aiuta o atrofizza l’uomo? Una domanda da tante possibili risposte. A mio parere puo’ aiutare o meno l’uomo in base all’utilizzo che se ne fa. Indipentemente dal suo esito ha portato a un cambiamento radicale all’interno della nostra generazione. si è sempre pensato ai suoi risvolti positivi in quanto ha aiutato l’uomo a poter far molto piu’ lavoro di prima ma con minor fatica. La tavola prima focolare sacro della famiglia oggi ha perso la sua funzione di incontro face to face e di scambio di parole a causa della tv anche se spesso questa risulta importante come in caso di informazioni importante riguardo la politica o per la conoscenza di notizie riguardanti altri fenoneni che avvengono in altre parti del mondo o nello stesso paese(ricordo il caso delle torri gemelle). Altra tecnologia che potrebbe atrofizzare l’uomo è la macchina se la si usa sempre ma contemporaneamente penso alle persone invalide che senza tale tecnologia non potrebbero affrontare lunghi viaggi. Se si pensa alla medicina i benefici e gli aiuti sono enormi. Se penso alle persone disabili direi proprio che l’aiuto che apporta la tecnologia all’uomo non ha misura. Internet,invece, la piu’ grande innovazione tecnologica ha permesso all’uomo di poter comunicare ovunque con chiunque ma allo stesso tempo permette all’uomo di poter essere un altro da quello che è ovvero lo sdoppiamento artificiale attraverso la fuori uscita dal corpo, il cosiddetto avatar. Una persona che nel normale contesto di vita è poco considerata o emarginata puo’ benissimamente nascondersi dietro ad un computer e riuscire ad essere quello che vorrebbe essere ma l’eccessivo uso che ne stiamo facendo tutti i giorni anche con i nostri amici con face book ad esempio ci sta facendo perdere il bello dello stare e il costruire insieme anche solo un semplice discorso
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 11 Empty La tecnologia come ATROFIZZAZIONE o come POTENZIAMENTO?

    Messaggio  Annunziata Langella Mer Mag 02, 2012 9:20 pm

    [color:fd10=#000]
    La tecnologia ed i super poteri che avevamo.

    La tecnologia come ATROFIZZAZIONE o come POTENZIAMENTO?
    Difficile rispondere ad una tale domanda, ci sto riflettendo da quando abbiamo affrontato l'argomento in aula e se da un lato mi rendo conto che la tecnologia sia un elemento fondamentale per il nostro sviluppo, dall'altro c'è da constatare che l'eccessivo utilizzo che se ne fa compromette alcuni aspetti della nostra esistenza.
    Prima di tutto mi viene da analizzare il significato del termine Tecnologia, che deriva dal greco e significa letteralmente "discorso - o ragionamento - sull'arte", dove con arte si intendeva sino al XVIII sec. il saper fare, quello che oggi definiamo Tecnica. Se la tecnica riguarda la manualità, il raginamento diventa la razionalizzazione o comprensione dei risultati raggiunti attraverso l'azione concreta. Azione che evolve con il tempo tramite l'uomo, per l'uomo e che evolve a sua volta l'uomo. Lo aiuta a crescere, ad imparare, ad emanciparsi, lo accompagna attraverso la storia, portando nelle sua mani strumenti sempre nuovi, sempre meglio fatti, prima grandi, poi sempre più piccoli e sofisticati. Ma come elementi facilitanti della vita dell'uomo moderno non ci sono solo oggetti, così come vengono intesi, ma anche altro. Ad esempio, Granelli ne "il sè digitale" cita, tra le tecnologie, anche le medicine.
    Questo mi fa pensare ad un articolo, letto qualche tempo fa, sugli antibiotici che presi con troppa facilità non solo debilitano la flora batterica, favorendo l'insorgere di tutta una serie di altre problematiche, ma riducono l'attività delle individuali difese immunitarie, con conseguenze prevedibili. Qui siamo di fronte all'esempio lampante dell'abuso di elementi che comunque classificherei come necessari, se non indispensabili per la sopravvivenza umana.
    La mia conclusione è che sia necessaria una presa di coscienza generale, per poter usufruire adeguatamente dei mezzi che ci hanno permesso di arrivare fino a qui, senza che questi mezzi prendano il sopravvento nelle nostre vite, imponendoci le loro presenze anche quando non strettamente necessari. Magari ci riscopriremo ad avere qualche potere in più, senza necessariamente essere classificati come super-eroi, provando il gusto della fatica, che in fondo ci farebbe sentire semplicemente più vivi.

    Federica Riccardo
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 11 Empty Tecnologia..che passione!

    Messaggio  Federica Riccardo Mer Mag 02, 2012 9:50 pm

    Oggi nel 2012 posso dire con fermezza che la teconologia è diventata parte integrante della nostra vita,insidpensabile direi!
    La studiosa Turkle ha dedicato i suoi studi al rapporto tra uomo-teconologie,dove l'obiettivo di questa ricerca non è finalizzato solo al potenziamento ovvero all'agevolazione che la tecnologia può dare all'uomo,ma anche di come l'uomo adatti a sè la tecnologia,direi quasi a "misura d'uomo".Ora la questione è:tutte queste tecnologie potenziano o atrofizzano l'essere umano?
    Da quel che ne so la tecnologia è stata creata per avantaggiare la vita dell'uomo,ed è messa a disposizione di quest'ultimo per far in modo di"poter fare di più o meglio,idealmente con minore fatica"afferma Granelli.Oramai è entrata in maniera così "invasiva" e prepotente da non poterne fare a meno di tutti gli accessori tecnologici di cui ci contorniamo.Spesso però l'utilizzo di strumenti tecnologici può portare anche ad un uso dipendente o addirittura atrofizzante.A volte mi chiedo fino a quando questo mondo tecnologizzato possa aiutarci e quanto ci possa danneggiare.Ho sentito spesso medici che consigliano a noi ragazzi di tenere basso il volume del nostro I-pod per non rischiare di andare incontro a danni seri all'udito.Il computer porta stanchezza agli occhi e molte volte una cattiva postura assunta a causa delle innumerevoli ore che vi trascorriamo.Mi domando fino a che punto le radiazioni a cui siamo esposti di continuo possano modificare il nostro corpo,mutare i nostri geni..nonostante tutte queste preoccupazioni però devo ammettere che non saprei stare senza il computer per condividere una canzone,ascoltare l'mp3 oppure tenere come sottofondo la tv semplicemente per compagnia.Insomma la tecnologia ci ha assorbiti talmnete tanto da non riuscire a farne a meno..in alcuni casi direi meno male!.Infatti la tecnologia fortunatamente ha fatto grandi passi in avanti anche per le persone con disabilità,creando tutori esterno o che vanno all'interno del corpo per far in modo di rendere la loro vita il più "normale" possibile.

    2) Con l'esplosione di internet si è parlato spesso di avatar,ovvero una sorta di alter-ego ideato dall'uomo.L'avatar infatti non è costituito di carne ma di sola "virtualità",dove ogni individuo può creare il proprio personaggio o con le stesse caratteristiche reali oppure con modifiche e aggiunte spesso fantasiose.Uno degli esempi che è stato riportato anche in aula è il film AVATAR.Il film tratta di scienziati atterrati su di un paineta chiamato Pandora dove l'aria del satellite non è respirabile dagli umani se non impiegando maschere filtranti, pertanto gli scienziati hanno sviluppato degli avatar, corpi ibridi genetici tra umano e Na'vi privi di coscienza propria: attraverso un'interfaccia mentale un uomo può collegare la propria coscienza alla creatura, immedesimandosi e controllandola esattamente come se fosse il proprio corpo. Tale collegamento è possibile solo quando l'essere umano cade in una sorta di coma all'interno di una speciale capsula tecnologica.Il protagonista costretto su di una sedia a rotelle in seguito ad un incidente,subisce questa ibridazione e nella forma avatar riesce a camminare,correre e percepire le cose totalmente e non parzialmente come "di solito" è costretto a fare.Ciò vuol dire che con la costruzione di un avatar anche un disabile può scegliere di essere una persona diversa,di sentirsi libero da ogni vincolo,di poter fantasticare ed essere chi vuole almeno nella "vita virtuale"
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 11 Empty Re: lab. AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio)

    Messaggio  Claudia Carbonaro Mer Mag 02, 2012 10:14 pm

    in aula abbiamo affrontato il tema della vita e dell'identità virtuale,abbiamo trattato la questione sulla presenza-assenza corporale,ovvero la dematerializzazione,abbiamo visto come l'uomo stia progressivamente fuoriuscendo dal proprio corpo per quello digitale.
    lo sviluppo delle tecnologie ha profondamente trasformato la qualità della nostra vita,il rapporto con gli altri e anche il rapporto con noi stessi.
    tutti questi strumenti potenziano ed espandono i nostri sensi e le nostre capacità,rendendoci degli uomini che si fondono con le protesi estensive altamente tecnologiche,ed influenzano la nostra vita e la nostra identità.
    sicuramente la tecnologia genera effetti positivi e negativi su di noi,è nata per potenziare le capacità dell'uomo e per rendere meno problematici i suoi limiti,ma ha anche contribuito all'atrofizzazione di alcune abilità,offuscando la concezione di reale...la tecnologia va conosciuta e usata con maturità,"bisogna poterla dominare,o sarà lei a dominare noi".
    Granelli sostiene,nel testo "il sè digitale",che la tecnologia potenzia le capacità dell'uomo,rende meno problematici i suoi limiti,riesce a fargli fare meglio,di più e con minore fatica.
    nel caso in cui la tecnologia serve a sopperire una mancanza dell'essere umano,in questo caso si tratta di un potenziamento,ma nel momento in cui la tecnologia si sostituisce completamente all'uomo si tratta di atrofizzazione dell'uomo,dunque bisogna equilibrare il rapporto tra l'uomo e la tecnologia per non diventare succubi.
    dopo la visione dei video in aula,che trattavano del reale e del virtuale,ho riflettuto particolarmente su quanto sia presente la tecnologia in ogni nostro singolo gesto quotidiano.
    l’abitudine di trascorrere le intere giornate sui social network ci rende impreparati ad affrontare la vita reale.
    negli ultimi anni si parla spesso dell' avatar,ovvero di un alter ego ideato dall'uomo,nel quale possiamo proiettare qualsiasi aspetto di noi e creare l’identità che ci soddisfa,senza difetti fisici.
    l'aspetto positivo di questa tendenza è che nel mondo virtuale non esiste la disabilità,dunque c'è più giustizia ed uguaglianza nel mondo virtuale che nella vita reale...lì siamo al sicuro dagli sguardi indiscreti,dai pregiudizi,dall’isolamento e dall’indifferenza,on-line l’handicap sparisce,non esistono le barriere architettoniche e nemmeno i deficit...siamo tutti uguali.
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    lab.  AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio) - Pagina 11 Empty Re: lab. AVATAR. Esercizio: ATROFIZZAZIONE O POTENZIAMENTO? (chiude il 3 maggio)

    Messaggio  rossellastallone Mer Mag 02, 2012 10:32 pm

    Ogni lezione è sempre più interessante perchè riusciamo tutti a capire e spiegarci tante cose che fino ad oggi erano a noi ignote. Le tecnologie da sempre sono state utilizzate per aiutare le capacità dell’uomo,per superare i suoi limiti, per risolvere i suoi problemi. La tecnologia ha aiutato l’uomo a vivere meglio,con minor fatica. ha messo al servizio delle persone disabili numerosi strumenti per esprimersi, studiare, lavorare, "entrare in rete" e comunicare con altre persone superando alcuni tipi di limitazioni fisiologiche e motorie. Gia' da tempo, ormai, le tastiere Braille per non vedenti, gli strumenti di sintesi vocale e i sistemi di puntamento adatti a chi non può usare il mouse danno a un grandissimo numero di disabili la possibilità di produrre informazioni, di lavorare e di studiare con l'aiuto del computer.Esiste tuttavia il rischio che questa possibilita' di superare la disabilita' venga trasformata in un nuovo muro tra chi puo' e chi non puo'. Le interfacce grafiche che a noi sembrano tanto comode possono diventare un grosso ostacolo per chi non puo' vedere la freccina del "mouse" muoversi sullo schermo. L'affermarsi delle interfacce tipo Windows e' stata l'occasione per la nascita di un handicap per i non vedenti, che sono stati i primi a fare uso di programmi di sintesi vocale e riconoscimento ottico dei caratteri per scavalcare la loro disabilita'. Ma l eccessivo utilizzo compromette alcuni apetti della nostra esistenza.

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