lab. Esperienza: Associazione Sifo Ronga (facoltativo - chiude il 13 maggio)

Oggi nell'orario del laboratorio si è parlato dell'associazione Maria Rosaria Sifo Ronga.Questa associazione è dotata di iniziative di grande coraggio e di solidarietà verso gli altri .Penso che questa casa di accoglienza mostri davvero amore per le persone che soffrono,ma anche per i loro parenti.Infatti se i parenti ne hanno bisogno vengono ospitati nella casa dove ci sono i volontari che si assicurano che ci sia ordine e pulizia.Penso che si dovrebbero creare altre associazioni come questa cioè associazioni che hanno amore e soprattutto la volntà di aiutare gli altri.

Oggi a lezione è intervenuto uno dei membri dell’associazione "Maria Rosaria- Sifo Ronga" che ha istituito una casa di accoglienza che si trova all’interno dell’ospedale Monaldi della nostra città e che ospita le famiglie dei ricoverati presso suddetto ospedale. Abbiamo ascoltato in aula la testimonianza di quest’uomo che ha fatto qualcosa di straordinario. Avevo già sentito parlare di questa associazione poichè nel mio parco abita proprio uno dei membri promotori, però non ne conoscevo a pieno i dettagli, oggi invece ho potuto capire meglio come è nata questa idea , come si è sviluppata e come continua a crescere esperienza dopo esperienza. Una forma di volontariato che considero nuova e come detto straordinaria proprio perché la sua innovazione e la sua peculiarità sta proprio nel differenziarsi dai comuni intenti delle varie associazioni di volontariato. Questa non si occupa del “malato” , ma della sua famiglia.. ha guardato quindi oltre il “ diretto interessato” , creando così un appoggio per tutte quelle famiglie che possono così assistere i loro cari da vicino. Ha svolto, secondo me , una duplice funzione poiché ha garantito non solo un ausilio alla famiglia ma conseguentemente anche al malato che può cosi beneficiare della costante presenza di chi lo accompagna. Tutto ciò è stato realizzato inoltre non fornendosi dei fondi pubblici , ma attraverso attività ( presentatemi difatti da questo mio vicino,attraverso le quali ho potuto dare anche io il mio "piccolo" contributo) o attraverso forme di donazione spontanee . Un’iniziativa che, scontato dirlo, può solo essere apprezzata e anzi meriterebbe di essere ripetuta anche in altre città, ma ancor di più un’iniziativa che non solo di per sé è un vanto ma che regala lustro anche alla nostra città , difatti dal racconto oggi , è emerso che erano in pochi a credere che proprio qui a Napoli potesse svilupparsi una simile idea, che invece è nata e giorno per giorno mostra come l’anima di certe persone riesce , seppure con difficoltà durante il cammino , a compiere invece grandi passi !

Seppur non dobbiamo mai fermarci alle apparenze perchè spesso ingannevoli, quando una persona è buona glie lo si legge negli occhi... il prof Aniello Ronga ne è esempio. E' un uomo che ha sofferto la perdita di sua moglie ma dal dolore ha voluto, in onore della donna della sua vita, farne una speranza per tutti coloro che, come lui, si sono ritrovati a dover stare vicini ad un ammalato e non avere delle strutture valide per le proprie necessità. Cosi, nasce un progetto che prende vita "nientepocodimenoche" all'ospedale Monaldi di Napoli. Si tratta di una casa di accoglienza per parenti di ammalati che hanno bisogno di cure e conforto. Un raro esempio di generosità soprattutto di chi si è visto chiudere porte in faccia tante volte, tant è vero che ha voluto costruire la casetta senza contributi pubblici ma solo con la collaborazione di persone che hanno contribuito a far prendere vita al progetto grazie a iniziative culturali dalle quali ricavarne fondi. Durante la presentazione dell'associazione, ho sentito più volte la parola ASSOCIAZIONE LAICA e quindi ho chiesto al prof. perchè abbia deciso di non rivolgersi a qualche ente religioso per ricevere fondi; la sua risposta è stata questa: "Un giorno andai da un prete al vomero per chiedergli se voleva darmi in prestito una sala per fare una vendita di oggetti per ricavarne fondi, e gli diedi un depliant dell'associazione per presentargliela,non solo rifiutò di darmi la sala in prestito ma mi restitui' il depliant indietro". Questa è la dimostrazione che per conoscere persone buone, che amano il prossimo e donano il proprio tempo agli altri senza doppi scopi ma solo per un atto d'amore, non c'è bisogno di andare in chiesa. Un altro stereotipo che si rompe. Che Dio benedica chi fa del bene.

Oggi nell’ora dedicata al laboratorio abbiamo ricevuto la visita di uno dei referenti dell’Associazione Maria Rosaria Sifo Ronga, un’associazione sorta nel 2001 in onore di una docente deceduta in seguito ad un trapianto d’organo.
L’associazione ha ideato la costruzione di una casetta di accoglienza per chi ha la necessità di accudire e far visita a parenti ricoverati, è situata nel parco dell’ospedale Monaldi.
Tutti coloro che esibiscono un documento, dimostrando di avere un parente ricoverato presso la struttura ospedaliera e che provengono dalla provincia di Napoli o da altre città possono in maniera gratuita usufruire della struttura, semplicemente bussando alla porta senza alcun tipo di prenotazione. All’interno della struttura oltre ad esservi ogni tipo di comfort, adatta anche a persone disabili, ci sono anche in alcuni orari delle volontarie che hanno il compito di verificare che la casetta resti sempre pulita e in ordine.
I membri dell’Associazione, con tanto timore, presero la decisione che la pulizia della casa dovesse spettare agli ospiti, ma dopo tanta preoccupazione questa scelta è divenuta il punto di forza della struttura, in quanto i clienti avendo questo incarico, riescono a sentire meno il motivo per cui sono li.
Entrando nel sito dedicato all’Associazione, è possibile leggere alcuni commenti pubblicati da persone che sono state li per un po’ e mi sono subito resa conto di quanto sia grande l’amore che questa piccola casetta dona ad ogni suo ospite permettendo loro di sentirsi come a casa propria e di sentire meno il dolore che possono in quei momenti provare per dei loro cari ricoverati nell’ospedale.
Realizzare altre Associazioni come questa servirebbero davvero tanto alla nostra città.

Oggi a lezione abbiamo ascoltato le parole di Aniello Ronga,fondatore dell'associazione Maria Rosaria Sifo Ronga che nasce nel marzo2011 in onore di sua moglie deceduta nel settembre del 1999 a seguito di un trapianto d'organi.Ha raccontato la sua esperienza personale;si trovava al Policlinico di Udine dove era ricoverata sua moglie e proprio lì vide che esistevano casette d'accoglienza per i familiari dei pazienti dell'ospedale
create per dare loro sostegno.Pensò alla grande funzione di quelle casette e iniziò per lui una sfida,vinta con successo.L'Associazione da lui fondata,infatti,ha costruito e gestisce la Casa di Accoglienza Maria Rosaria Sifo Ronga,situata nel parco dell'ospedale Vincenzo Monaldi a Napoli che dispone di 12 posti letto,soggiorno e cucina e offre ospitalità gratuita ai familiari dei pazienti,residenti al di fuori della provincia di Napoli.Ammirevole sono il coraggio,la caparbietà e la dedizione di un uomo che alla fine la sua battaglia l'ha vinta.

il professor Aniello Ronga credo debba essere preso d'esempio da molti, non è facile trovare persone che mettono a disposizione per gli altri il proprio tempo, per di più "gratis". la casa da lui costruita è utile e confortevole per tutti coloro che hanno dei parenti malati ricoverati; è bello che questa casa, messa a loro disposizione, venga mantenuta pulita ed ordinata dagli ospiti, segno di grande riconoscenza a questi ANGELI. mi ha colpito molto questo gesto perchè penso sia un grande atto d'amore e di solidarietà per tutti coloro che sono malati e i loro familiari, un modo per stargli vicino anche se lontani.
la cosa che più mi colpisce è il fatto che non facciano parte di questa associazione enti religiosi e non, è bello che persone "normali" possano, con le proprie forze, possano prendersi cura di altre senza chiedere nulla in cambio...ce ne fossero milioni di persone cosi!!!

l'argomento di oggi mi ha fatto sorgere alcuni interrogativi....cioè è una cosa bellissima quest'associazione ma come diceva lo stesso rappresentante se non fondatore della medesima associazione, che quella è una casetta che si autofinanzia grazie a delle offerte....e fin qua ci siamo... ma in classe mi chiedevo se io una semplice ragazza volessi entrare anche io in quell'equipe come faccio a campare se è un'associazione che non percepisce alcun denaro da nessun ente? ecco questo è il quesito che mi chiedevo....

MARIA CIRINO

Mi è piaciuta molto l'idea che ha avuto il Prof. Ronga di fondare quest'Associazione. Questa della casetta è la dimostrazione che anche qui c'è qualcosa che funziona, e funziona bene! La casetta è un posto dove i familiari dei malati possono stare, ed è anche un ottimo modo di socializzazione...Provo ammirazione per quelle persone come il Professore che hanno la forza di combattere, di credere che ancora che qualcosa di bello possa succedere, per quelle persone che da un dolore sono riusciti a creare qualcosa di bello per la società...Mi da tanta forza vedere tutto questo, non mi fa perdere la speranza nel futuro, che sembra così cupo per noi...
Mi piacerebbe sapere se qualche volta, nel loro cammino, hanno potuto credere di non farcela, e se questo è accaduto come hanno fronteggiato la situazione. mi sorge questa domanda perché io appartengo a quella categoria di persone diffidenti, e paurose, e poco fiduciose di se stesse...
Sono rimasta veramente colpita da questa lezione

maria11 ha scritto:l'argomento di oggi mi ha fatto sorgere alcuni interrogativi....cioè è una cosa bellissima quest'associazione ma come diceva lo stesso rappresentante se non fondatore della medesima associazione, che quella è una casetta che si autofinanzia grazie a delle offerte....e fin qua ci siamo... ma in classe mi chiedevo se io una semplice ragazza volessi entrare anche io in quell'equipe come faccio a campare se è un'associazione che non percepisce alcun denaro da nessun ente? ecco questo è il quesito che mi chiedevo....

MARIA CIRINO

Scusa l'invadenza, ma volevo provare a risponderti io. Sicuramente quella dell'associazione non sarà il tuo lavoro, mi spiego meglio. Spesso queste associazioni nascono tra persone pensionate che quindi decidono di dedicare il loro tempo alla società, mentre per noi potrebbe essere un di più, potrebbe essere qualcosa da affiancare al nostro futuro lavoro, come spesso succede in molte associazioni esistenti.

Oggi al corso è stato ospite il professor Ronga che dopo la morta di sua moglie ha creato l’Associazione Maria Rosaria Sifo Ronga.
E’ un’associazione senza scopo di lucro che ospita i familiari dei pazienti dell’ospedale Mondaldi.
Spesso qui a Napoli o in generale nel meridione ci lamentiamo sempre di cose che non abbiamo. Non riusciamo mai ad apprezzare quello che invece abbiamo a nostra disposizione, grazie a persone che credono nel futuro di questo Paese e restano cercando di migliorarlo.
Ma mi chiedo se davvero un giorno ci sarà un miglioramento per quanto riguarda tutte le strutture sociali del nostro Paese.
Almeno quest’associazione potrebbe essere il simbolo dell’inizio di un miglioramento.
E il professore ci ha almeno sprontati a non arrenderci di fronte agli ostacoli che potremmo trovare, a non dare ascolto alle persone scettiche.

Il laboratorio di oggi ha posto il focus sul mondo delle associazioni di volontariato e mi ha fatto molto riflettere sul numero di queste associazioni e sulle disparità in termini sempre numerici della loro presenza sul territorio nazionale. In Emilia Romagna e in Lombardia 3000 circa, in Campania 1600 circa ma in Regioni come la Basilicata il loro numero scende ancora e si attesta nell’ordine delle poche centinaia.
Altra considerazione, oggi in assenza del Welfare i bisogni sociali trovano il loro soddisfacimento per lo più (oltre che nella famiglia) nell’iniziativa privata, esempio ne è la Casa di Accoglienza Maria Rosaria Sifo Ronga, costituita per la ferma volontà di un uomo che non poco ha dovuto lottare per mettere in pratica la sua idea. Ben vengano iniziative come questa, di grande utilità per chi vive da vicino il dramma delle lunghe degenze. Complimenti al Sig. Ronga.
Non bisogna pensare però che in tutto il nord le cose funzionino meglio.
Qualche anno fa, io stessa sono stata l’ accompagnatrice di una persona ricoverata in un grande ospedale del nord, e l’unica struttura economica (N.B. non gratuita) era un residence situato in periferia a circa 2,5 Km dalla struttura ospedaliera . La distanza rappresenta un dramma nel caso di improvvisa chiamata notturna e una pensione di infimo livello nella maggior parte dei casi può essere una spesa insostenibile .
Probabilmente le cose oggi sono diverse ma si trattava, pensate un po’ di una delle strutture più importanti del capoluogo lombardo.

"Anche a Napoli si possono fare cose positive" sono queste le parole che più mi hanno colpito del prof.Ronga.La sua iniziativa è davvero bella,soprattutto perché è stata fatta in memoria della moglie scomparsa. In aula ho avuto modo di leggere qualche passo del suo libro e non nego che mi sono commossa soprattutto perché c'è una parte dedicata ai commenti lasciati dagli abitanti della casetta. Leggere quelle parole e immedesimarsi per un attimo nella vita di quelle persone è stato molto emozionante. Leggere le parole di chi c'è l'ha fatta e tornava felice a casa dopo una lunga degenza e chi invece magari tornava da solo perché un pezzo di sé era rimasto nell'obitorio dell'ospedale,ma avere nonostante ciò la forza di ringraziare i volontari della casetta ed esprimere gratificazione per loro mi ha fatto capire quanto questo progetto sia fondamentale...
Dovrebbero mobilitarsi un po' tutti per far sì che queste iniziative diventino progetti realizzati. Io non sapevo di questa "casetta" e scoprirlo,oggi,è stato davvero interessante!

Oggi nella parte di lezione dedicata al laboratorio ci è stato presentato il presidente dell’associazione casa di accoglienza MARIA ROSARIA SIFO RONGA . Mi ha colpito molto la prima parte del libro fatto girare a lezione infatti nella prima parte c’era la lettera di Giulia. Giulia è la figlia del rappresentante dell’associazione . In questa lettera sono riportate le motivazione che l’hanno spinta a creare questa casa d’ accoglienza insieme al padre. Tutto è partito da un dolore personale ovvero la morte della madre dopo 5 mesi di coma. Queste persone dopo tanta sofferenza volevano creare un luogo che potesse garantire un momento di relax a queste persone che purtroppo avevano una situazione non piacevole .La casa di accoglienza è stata dedicata proprio a questa donna infatti prende il suo nome. Sfogliando il libro ho notato anche la lettera che ha scritto la mamma di un bambino malato ricoverato all’ospedale Monaldi di Napoli la quale ringraziava coloro che avevano fondato tale associazione perché in questo modo poteva stare molto più spesso vicino suo figlio e anche continuare a fare una vita normale all’interno di questa casa dotata di tutti i confort . La mamma dice che grazie a quest’associazione non doveva farsi ogni giorno 500 km e si sentiva anche molto più vicina a suo figlio. Molto bella la frase è stata la frase del presidente il quale ha detto che se una persona vuole a tutti i costi raggiungere un obiettivo o creare un qualcosa che si trovi al nord o al sud possiamo farlo basta l’impegno infatti anche lui per recuperare i soldi necessari per tale operazione ha organizzato concerti vendite di quadri ecc.. questo bellissimo progetto si è potuto quindi realizzare grazie ad una collaborazione attiva tra più individui .

L'Associazione Maria Rosaria Sifo Ronga, è stata realizzata nel 2001 e porta il nome di una insegnante napoletana deceduta dopo un trapianto d'organo.abbiamo ascoltato le parole di Aniello ronga presidente di tale associazione il quale ci ha parlato della casa di accoglienza che l’associazione ha costruito,all'interno del parco ospedalierio del Monaldi(Napoli), senza contributi pubblici. L'edificazione della Casa di accoglienza è stata realizzata con il ricavato di eventi culturali organizzati dall'Associazione: concerti, mostre di opere d'arte donate da oltre 100 artisti di tutt'Italia e di Paesi stranieri, visite guidatee con il contributo di alcuni volontrai.
Questa casetta è l'unica struttura nel sud Italia ad essere collocata in un parco ospedaliero, ad offrire ospitalità gratuita e ad essere gestita da volontari.
Tutto questo mi ha molto colpito e mi ha fatto subito pensare a quando mio nonno si operò al nord, per impiantarsi delle protesi al ginocchio, mio padre e mia nonna si dovettero fittare una casetta per un mese. E' ammirevole il lavoro di queste persone che danno un conforto sia morale ma soprattutto materiale!
Non mi resta che dire:COMPLIMENTI!

Oggi a lezione è intervenuto uno dei membri dell’associazione "Maria Rosaria- Sifo Ronga" che dopo la morte della moglie, ha istituito una casa di accoglienza che si trova all’interno dell’ospedale Monaldi di Napoli, e che ospita coloro che vogliono accudire o far visita ai parenti ricoverati.
Questa casetta è forse l'unica struttura nell'Italia Meridionale, ad offrire ospitalità gratuita e ad essere gestita dal volontariato, senza oneri per la pubblica amministrazione.
Credo che quest'uomo abbia una forza enorme, tanto che il ricordo per la sua vita esemplare e il dolore per la sua morte fisica hanno ispirato i suoi familiari nella realizzazione di questa nobile opera che rende continuo onore alla sua memoria.
Ed è proprio grazie a questi angeli che molte persone riescono ad affrontare esperienze difficili ed inaspettate, costretti a vivere giorni di angoscia lontani chilometri dalla propria casa.
L’aiuto “donato” produce in chi lo offre e porta a chi lo riceve un messaggio positivo sulla sua vita: chi dona infatti investe senza tornaconto e a fondo perduto su un’altra persona e sul suo cammino di vita.

La lezione di oggi col prof. Aniello Ronga è stata veramente sorprendente, grazie alla quale sono venuta a conoscenza solamente oggi di un'associazione di volontariato "Maria Rosaria Sifo Ronga" presente nella mia città, presso il parco dell'ospedale Monaldi. Si tratta di una casa di accoglienza, che dispone di 12 posti letto, comfort di ogni tipo e offre ospitalità gratuita ai familiari dei pazienti, residenti al di fuori della provincia di Napoli.
La creazione di tale casetta non ha ricevuto finanziamenti da nessuna struttura pubblica, ma è retta dalla grande forza di volontà, dalla speranza, dal coraggio, dalla caparbietà, dall'altruismo e dal tanto amore di questa semplice e meravigliosa persona che non ha mai gettato la spugna. E pensare che la sua idea inizialmente era stata quasi ridicolizzata, perchè ritenuta "troppo" per una città come Napoli.
Ma dopo un duro lavoro e dopo aver lottato con tutte le sue forze il prof. Ronga ha vinto la sua battaglia e con molte soddisfazioni ha raggiunto il suo obiettivo.
Un uomo da ammirare, da apprezzare ma soprattutto da prendere come esempio.

Come è bello essere coscienti che infondo il mondo intorno a noi è ricco di persone disposte ad aiutare il prossimo, gratuitamente, continuamente, incessantemente: numerosi, infatti, sono i volontari di svariate associazioni no profit che tendono la mano a chi ha perso la speranza nelle sue difficoltà.
Offrono uno di quei doni più importanti, che talvolta, soprattutto noi giovani, perdiamo troppo di vista, la “solidarietà”; essere solidali non solo significa “tendere la mano” ma soprattutto “tenersi per mano”.
Sotto questa meravigliosa linea lavorano i volontari dell’Associazione Maria Rosaria Sifo Ronga, un’associazione, laica e senza finalità di lucro, fino a stamane a me purtroppo sconosciuta ma che si è rivelata una vera e propria realtà degna di lode.
Questa associazione ha costruito, senza contributi pubblici, una Casa di accoglienza, sita nel parco dell’Azienda Ospedaliera Vincenzo Monaldi: questa casetta è forse l'unica struttura nell'Italia Meridionale, ad essere ubicata in un parco ospedaliero, ad offrire ospitalità gratuita e ad essere gestita dal volontariato laico senza oneri per la pubblica amministrazione. In questa struttura i familiari dei pazienti trovano un luogo accogliente dove possono dimorare, assistendo in tal modo i loro cari più da vicino.
Credo sia un’iniziativa del tutto considerevole ed originale perché in momenti difficili è davvero importante avere la possibilità di rimanere accanto ai propri cari senza lo stress di doversi allontanare per la notte e sentirsi in “casa propria”, a proprio agio nonostante il dolore e le preoccupazioni. Lodo inoltre i volontari, che donano a queste persone un messaggio straordinario, “che nel mondo non si è soli”: sono dei veri e propri angeli che hanno fatto proprio le parole di Gesù nel Vangelo << Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date >>.
Un grazie a queste persone che danno testimonianza a noi giovani con le loro azioni il vero senso della vita e un grazie all’associazione tutta che ad occhi aperti ci dimostra che infondo “esiste l’isola che non c’è”...
Annarita

Ero ignara dell'esistenza della struttura, forse perchè non frequento gli ospedali. Mia sorella ha studiato al Mondali e conosceva benissimo questa struttura. Trovo che sia una grande e importante iniziativa. Tutto è iniziado dal dolore della perdita di una carissima persona, ma il signor Ronga ha avuto la forza di trasformare il suo dolore per aiutare chi aveva bisogno di aiuto. Un'iniziativa difficile ma non impossibile, un'iniziativa che pochi credevano ma che continua ad andare avanti grazie all'aiuto di volontari.
Il volontariato è la forza motrice della società, senza il volontariato tante strutture non esisterebbero nemmeno. Il volontariato è importante e bisognerebbe divulgare di più la sua importanza ed incitare i giovani a partecipare attivamente ad aiutare la propria società.

nella lezione di oggi abbiamo incontrato il professor Ronga ,colui che ha fondato "l'associazione Maria Rosaria Sifo Ronga", una Casa di accoglienza per i degenti dell'ospedale Monaldi di Napoli.Essa è l’ unica struttura, nell’ Italia Meridionale, costruita all’ interno di un ospedale pubblico, che offre ospitalità gratuita ai familiari dei pazienti ricoverati ,ed è gestita esclusivamente da volontari.
I volontari dell’ Associazione “Maria Rosaria Sifo Ronga” garantiscono una presenza quotidiana nella struttura, per controllare l’ andamento della Casetta, accogliere gli ospiti e condividere i loro problemi.
Sono D'accordissimo sull'idea di questa casa di accoglienza e spero che se ne possano costruire tante altre,anche perchè la persona malata oltre ad avere il disagio della malattia ,se si dovesse anche allontanare dalla propria città ci sarebbe una sofferenza maggiore anche per i suoi familiari, mentre una struttura come questa è un prezioso presidio per i cittadini che si trovano in questa situazione.La struttura, dispone di 12 posti letto; gli ospiti hanno a disposizione un’ ampia cucina, un salotto ed un locale lavanderia.
La casa offre ai familiari dei degenti la possibilità di far vivere l’ ospedale non solo come luogo di cura, ma anche come luogo di vita e di crescita sociale, alleviando lo stato di malessere personale e dando la possibilità di far trascorrere qualche ora di serenità e tranquillità in contesti e spazi idonei, oltre che socializzanti.

Nella lezione di oggi abbiamo avuto come ospite il dott. Nello Ronga, che ci ha parlato della bella iniziativa della Casa di Accoglienza che porta il nome della moglie, Maria Rosaria Sifo Ronga. Un' iniziativa importante specialmente se si considera che è nata a Napoli, in un contesto dove tutto e tutti portano allo scoraggiamento e alla sfiducia; ma il signor Renga non ha gettato la spugna e ha portato avanti questo bellissimo progetto che è già attivo da due anni e ha già ricevuto moltissimi visitatori. L'idea era quella di creare una "casetta" che potesse ospitare le famiglie di coloro che erano ricoverati in ospedale e che vivevano troppo lontano per poter stare vicino ai loro cari; la sua attualizzazione probabilmente è ancora meglio. Una struttura in grado di ospitare 12 persone, con camere, cucina e bagno, dotata di ogni comodità e priva di ogni barriera architettonica proprio nel parco dell'ospedale Monaldi, per essere un comodo punto d'appoggio non solo per i parenti dei degenti, ma anche per quanti attendono il ricovero o sono appena stati dimessi; ma non è finita: è una associazione che vede la vita grazie a donazioni libere e alla forza d'animo dei volontari, agli incontri culturali organizzati appositamente per avere dei fondi(un doppio schiaffo morale a quanti non credevano in quest'opera!), visto che non riceve alcun contributo dalle pubbliche istituzioni. C'è da chiedersi: può esistere davvero una simile struttura a Napoli?? Ebbene, è proprio questo il punto; molti avrebbero rinunciato o addirittura mai provato, una simile impresa (che nel resto dell' Europa è all'ordine del giorno) sembrava irrealizzabile in un contesto socialmente ed economicamente svantaggiato e, invece, qui emerge il lato buon di Napoli, quello che ci piace, quello che permette agli ospiti, pieni di riconoscenza, di avere il massimo rispetto per la struttura e di collaborare anche con generose offerte. Questa è la Napoli che vogliamo raccontare e che vorremmo diventasse nei prossimi anni.

Che dire, io già sapevo di questa iniziativa, o meglio avevo sentito parlare di questa struttura costruita per i parenti di pazienti ricoverati al monaldi, o cotugno o CTO, ma non avevo mai immaginato, o visto la struttura. credo che l'iniziativa fatta dal professor Ronga sia una delle cose più belle che ci sia qui a Napoli.
E' molto importante,a mio parere, dare una sicurezza del genere a persone che vengono da lontano per stare vicino ai propri parenti ricoverati,che stanno in condizioni molto gravi. posso solo dire GRAZIE AL GRAN CUORE E ALLA MAGNIFICA IDEA del professor Ronga.

“Vivere è sperimentare - non restare immobili a meditare sul senso della vita.” (Paulo Coelho)
Voglio iniziare il mio commento con la citazione di uno dei miei autori preferiti,proprio perché l’associazione Maria Rosaria Sifo Ronga è nata grazie alla bellissima iniziativa di un gruppo di persone assolutamente inesperte che hanno deciso di imbattersi,ugualmente,in questa avventura. Un’associazione nata nel 1999,che porta il nome di una insegnante napoletana deceduta a seguito di un trapianto d’organo e,perciò,fondata in suo onore. Un’iniziativa nobile e un vanto per una delle città più criticate al mondo. E’ sempre bello sapere che esistano ancora persone in grado di fare del bene gratuitamente senza pretendere nulla in cambio. La casetta,ubicata nel parco dell’ospedale Monaldi, è stata costruita senza i fondi pubblici ma con il denaro ricavato da alcune manifestazioni culturali ed offre disponibilità gratuita ai familiari dei malati residenti nella struttura ospedaliera per stare accanto ad essi. Credo che se fossimo più disposti a provare nuove esperienze,a metterci in gioco e a fare del bene agli altri senza dover ricevere necessariamente una ricompensa saremmo,sicuramente,delle persone migliori e tutto ciò renderebbe migliore anche la nostra città che,purtroppo,presenta non pochi problemi e difficoltà. L’associazionismo e il volontariato rappresentano delle reali “POSSIBILITA’”…perché,solo stando insieme e dando spazio alle nostre iniziative e progetti,possiamo attuare un cambiamento ma soprattutto un MIGLIORAMENTO che serva a noi ma anche alle future generazioni affinchè abbiamo,appunto,un futuro migliore. Un futuro di cui vantarsi.

Oggi a lezione durante lo spazio dedicato alla parte laboratoriale, ci ha raggiunto il signor Aniello Ronga, presidente dell’Associazione “Maria Rosaria Sifo Ronga”. Quest’iniziativa nasce da un’esperienza personale. Il signor Ronga si trovava al Policlinico di Udine dove sua moglie era ricoverata e li vide delle casette che accoglievano i familiari dei pazienti che si trovavano in ospedale. L’associazione è stata costituita nel marzo 2001 in onore di sua moglie deceduta nel settembre del 1999 a seguito di un trapianto d’organo. L’Associazione ha costruito e gestisce la Casa di Accoglienza Maria Rosaria Sifo Ronga, sita nel parco dell’Ospedale Vincenzo Monadi.
La casetta dispone di 12 posti letto, di un soggiorno, di una cucina e di una lavanderia e offre ospitalità gratuita ai familiari e ai pazienti in day hospital residenti al di fuori della provincia di Napoli. Essa è l’unica struttura nell’Italia Meridionale, costruita senza contributi pubblici e ubicata in un parco ospedaliero, che offre ospitalità gratuita ed è gestita dal volontariato laico senza oneri per la Pubblica Amministrazione. Il signor Ronga è un uomo semplice, riservato, e con un grande cuore; dopo le tante sofferenze che ha avuto, ha pensato ed è riuscito ad alleviare il dolore di tante persone bisognose che in momenti difficili hanno avuto il sostegno e le cure dei loro cari. La casa di accoglienza presso l’Ospedale Monadi costituisce un’iniziativa di grande coraggio, di solidarietà e di amore per chi soffre. Alleviare la solitudine del malato garantendogli la vicinanza dei loro familiari è un gesto ricco di umanità. Quest’Associazione penso sia portatrice di valori quali solidarietà, amore, fratellanza, umiltà. Il mio suggerimento è quello di proporre più spesso iniziative come questa, con l’aiuto della società affinché dia il suo contributo a chi ne ha bisogno. Fino ad oggi non ero a conoscenza della sua esistenza, e soprattutto non potevo minimamente immaginare che la sua realizzazione fosse avvenuta a Napoli.
Quindi come dico sempre non guardiamo solo le cose negative, ma anche quelle positive come in questo caso a questa grande, utile e meravigliosa iniziativa. Provo una grande e profonda ammirazione.
GRAZIE!!!

Ps: ancora un grande ringraziamento alla proff che ci permette di vivere queste meravigliose esperienze.

Non sapevo dell’Associazione “Sifo Ronga” … ed è stata un’esperienza bellissima, ma soprattutto ricca di amore verso persone che hanno problemi e bisogno di sostegno!
La cosa più bella è l’aspetto che è un’associazione senza scopo di lucro,e per questo è stata costruita da sforzi,da colte menti di grandi persone tra cui il Prof.Ronga. Mi ha colpito molto la sua volontà di riuscirci,di non fermarsi al primo ostacolo ,ma di cimentarsi nel trovare soluzione per pagare i lavori,per costruire la “casetta”,per far vivere questo grandissimo progetto. Le parole che mi hanno scosso più di tutte sono state quando il prof. Ronga ci ha raccontato che quando stava presentando il suo progetto , un dottore che inizialmente era entusiasta,gli rispose che qui una struttura del genere non poteva realizzarsi perché <<stiamo a Napoli!>>. Questa frase che mi ha colpito tanto…perché credere che la nostra città non possa migliorarsi?Perchè credere che a Napoli associazioni del genere non posso costruirsi mentre a Udine si? Perché partire già sconfitti quando è tutto ancora da definire?. Io ammiro il prof.Ronga, le volontarie e tutti coloro che hanno partecipato attivamente a questo progetto perché è difficile soprattutto se non si è supportati,se c’è sfiducia…invece,quasi come una storia a lieto fine, loro ce l’hanno fatta… Meno male che esistono ancora persone così,persone che credono,persone che sognano,persone che AIUTANO!