lab. Esperienza: Associazione Sifo Ronga (facoltativo - chiude il 13 maggio)

È un’ottima iniziativa! C’è bisogno di un appoggio di questo tipo per le famiglie dei malati ricoverati sia perché sono più vicini ai propri cari sia perché purtroppo spesso bisogna affrontare anche dei costi (operazioni, cure, viaggio e sistemazione) che non tutti possono permettersi ma di fronte la salute dei propri familiari fanno sacrifici e salti mortali per garantirgli il meglio.
Le associazioni sono lo strumento che abbiamo per esprimerci liberamente permettendo così di sostenere i nostri ideali. Anch’io ho un’associazione e non è sempre facile trovare fondi per finanziare i progetti che abbiamo in mente ma, la voglia di aiutare gli altri ci da lo spunto e la fantasia per creare possibilità per costruire quello che ci eravamo prefissati. L’importante secondo me è ciò che noi abbiamo racchiuso nel nostro motto “ vivere per amare… è la nostra esigenza per vivere…insieme può diventare la nostra esigenza di vita”.

Oggi in classe abbiamo avuto l'ennesima prova di coraggio nel nascere di una associazione.L'ennesima dimostrazione di solidarietà,di amore verso gli altri e penso che sia un grande esempio sopratutto per noi che giorno dopo giorno, frequentando l'università crediamo nei nostri sogni e speriamo vivamente di realizzarli proprio facendo parte ad associazioni o aprendo noi stessi un'associazione.Un grande esempio che nella vita si può ancora"osare"e cambiare solamente credendoci.

La casa di accoglienza Maria Rosaria Sifo Ronga nasce nel Marzo 2001 grazie al professor Nello Ronga.
Essa porta il nome di sua moglie ed è situata all'interno dell'ospedale Monaldi.
Dispone di 12 posti letto,di un soggiorno,di una cucina e di una lavanderia.L'associazione gestisce la casetta senza contributi pubblici e per poterla pagare sono stati organizzati dei progetti,dell'esperienze culturali:ad esempio concerti,mostre di pitture(sono state regalate cento opere di pittori veri per poterle vendere).
Questa casetta offre alloggio gratuito ai familiari dei pazienti ricoverati al Monaldi residenti al di fuori della provincia di Napoli.
Rappresenta anche un momento di socializzazione,di solidarietà e soprattutto amore verso il prossimo.
E' una casetta anche per i disabili:senza scale e senza barriere architettoniche visto che in essa ci sono stati anche disabili accompagnatori.
La cosa che piu' mi colpisce è la forza di volontà,il non arrendersi del professore nonostante la sfiducia delle autorità visto che nessuno credeva nel progetto,anche perchè si doveva realizzare a Napoli.
Ci sono sempre stati dei pregiudizi contro questa bellissima città:pregiudizi inutili secondo il mio parere perchè ritengo che le cose belle e brutte sono presenti in qualsiasi città.La casetta dimostra che anche a napoli si possono fare delle cose.
Penso che le associazioni sono un'opportunità per migliorare la qualità della vita di persone che vivono in condizioni disagiate.
Spero che in futuro saranno realizzate altre associazioni con tanti progetti per aiutare le persone ad affrontare esperienza difficili.
L'insegnamento che il professor Rongo mi ha dato è quello di credere e essere convinti in quello che si fa anche quando tutto il mondo è contro le tue idee.Niente è impossibile,basta volerlo.
Concludo dicendo ''Volere è potere''

Oggi nella seconda parte della lezione, abbiamo avuto come ospite Sifo Ronga che ci ha parlato dell’Associazione Maria Rosaria Ronga. Tale associazione è nata per sua iniziativa, è stata un’esperienza del tutto personale ed è stato interessante avere un contatto diretto con il “creatore” di questo progetto. Ci ha spiegato che inizialmente non è stato facile proporlo, si trattava di costruire in una struttura pubblica, una casa di accoglienza per ospitare gratuitamente i parenti degli ammalati fuori provincia. Sono state diverse le persone che hanno acconsentito con un livello minimo di sufficienza, non credendo pienamente nella realizzazione di tale associazione, solo perché non ci si trovava ad operare in un altro posto diverso da Napoli. L’Associazione si trova nel parco dell’Ospedale V.Monaldi, è l’unica struttura presente nell’Italia meridionale, costruita senza contributi pubblici, che regge sulla disponibilità e la solidarietà dei volontari, infatti non ha finalità di lucro, l’unico supporto economico è dato dal 5 x 1000 o dagli ospiti che spontaneamente decidono di lasciare qualche contributo, ma è importante sottolineare che tutto avviene in modo naturale, nessuno ci si deve sentire obbligato. La casetta come più volte l’ha nominata il nostro ospite dispone di 12 posti letto, e non è finalizzata solo per l’alloggio, comprende anche cucina e soggiorno camere in cui viene favorita la socializzazione. In cucina ognuno nella dispensa ha un proprio ripiano, questo potrebbe essere un dettaglio a prima vista insignificante, invece tutto è di fondamentale importanza .Qui le persone possono sentirsi davvero a casa, tutto è “studiato” , organizzato per permettere agli ospiti di svolgere le loro attività quotidiane, quelle che avrebbero svolto se invece di stare lì, fossero stati a casa loro: fare la spesa, cucinare, rassettare la camera, pulire i luoghi comuni come il soggiorno. Ma come avviene l’ospitalità? L’accoglienza è più semplice di quanto si pensi, avviene in modo naturale, a contatto diretto con le persone dell’associazione, basta rivolgersi al referente dell’Associazione presente dalle ore 10 alle 13 nella Casa di Accoglienza, per evitare qualsiasi tentativo di “ingiustizia”, di prenotarsi tramite conoscenze con persone della struttura ospedaliera e cose simili. Ciò ,come ha raccontato il signor Ronga ha suscitato parecchio inetresse…NOI SIAMO RIMASTI MERAVIGLIATI,SIAMO STATI ACCOLTI SENZA NESSUNA RACCOMANDAZIONE,SEGNALAZIONE…queste sono le parole di alcune persone ospitati nella Casetta, testimonianza del lavoro onesto e pulito di coloro che ci operano. Importante particolare è che la Casette offre servizi anche per persone disabili, in tal modo non vi è alcun tipo di difficoltà né per gli ospiti né per i volontari con disabilità. Credo che sia davvero un’iniziativa speciale, un progetto da promuovere e portare in più posti, dimostrando così che anche al Meridione, anche a Napoli come ad Udine è possibile realizzare un qualcosa di utile, di solidale, molto vicino a chi soffre. Non ho mai lavorato in un’Associazione come volontario, ma l’idea di volerlo fare, inizia davvero ad esserci.

quella di oggi è stata una lezione a me vicina, anche se non ho commentato in aula perchè la mia timidezza prende sempre il sopravvento!!! proprio grazie all'università ,al suo sportello SOV, ho iniziato da un pò un esperienza di volontariato ospedaliero con una associazione che si chiama "koinè, insieme con l'ammalato". la tematica che oggi il professore Ronga trattava che io ormai conosco e vivo ogni settimana, cioè quella del peso del dolore che un familiare di un ammalato vive , dolore pesante ed incisivo e poter dare a questi familiari ,che spesso vengono da lontano, un posto di accoglienza è davvero tanto!!!! grazie alla mia associazione ho scoperto tante cose; come oggi diceva sempre il professore, il volontariato è un continuo scambio di ricchezza, non solo noi volontari diamo ma anzi come dice spesso il mio tutor dell'ospedale, quello che riceviamo è sempre molto più di quel che diamo in quel pomeriggio dedicato all'ascolto e al dialogo con gli ammalati e i loro familiari che gli sono accanto. il professore oggi ha detto a Napoli di cose positive ci sono e come solo che non se ne parla e di cose belle se ne potrebbero far tante c'è solo bisogno di persone che comprendino queste esigenze che si sensibilizzino al termine associazionismo e volontariato. ho avuto la fortuna di iniziar a far volontariato e affermo che è davvero una grande ricchezza , spero di poterlo fare per sempre perchè quando torno a casa con sempre più ricca di esperienze!!!!

Oggi in aula abbiamo avuto il piacere di conoscere il professore Nello Ronga,il quale ci ha parlato della sua associazione chiamata "Maria Rosaria Ronga Onlus"di cui ne sono rimasta completamente colpita.
E'una associazione nata nel 1999 che porta il nome di un insegnante deceduta durante un trapianto di organi.L'associazione ha avuto l'iniziativa di costruire una casa di accoglienza nel parco dell'ospedale Monaldi,all'interno della quale c'e tutto quello che puo servire,tutto viene messo a disposizione dell'ospite.La particolarità della casa è che puo ospitare all'incirca 15 persone e garantisce l'ospitalità del tutto gratuita ai familiari de degenti ed ai pazienti in day hospital residenti fuori Napoli.
Nell'associazione fanno parte un gruppo di volontari in pensione che eseguono tutto solo per garantire il benessere delle persone che vengono accolte senza avere nessuno scopo di lucro,è una propria iniziativa di grande coraggio,di solidarietà verso il prossimo e soprattutto di amore per chi soffre.E'importante alleviare la solitudine del malato garantendogli la vicinanza di persone care che vengono accolte nella casa per tutto il tempo che vogliono!!
Tutto questo è da ammirare,soprattutto bisogna prendere tutto come esempio perchè basta tanta collaborazione,tanta buona volontà e quel pizzico di animo solidale per dare tanto alla nostra società che il più delle volte ne richiede davvero il bisogno...Per questo è meglio intervenire per cercare di migliorare il futuro della nostra società e soprattutto di interessarci un po di più a coloro che davvero hanno bisogno di AIUTO!

Trarre dal dolore un beneficio, da una perdita uno spiraglio di luce è questo quello che un marito ha fatto, Il prof.Aniello Rongo nonostante la sua sofferenza ha voluto fare della sua esperienza una speranza per gli altri e non può che rappresentare un esempio per tutti...
Lunghe attese in sale di aspetto ,correnti di aria dall'odore asettico,via vai di sconosciuti,cibo poco sano,spalle ricurve,gomiti sulle ginocchia, addome pervaso di preoccupazioni e timori,sguardi distratti,indifferenza dell'altro,la pittura scolorita,la scritta al muro,la scomoda panchina ...sono solo poccoli flash che accomunano migliaia di familiari di degenti che possiamo incontrare ogni giorno nei tanti ospedali che conosciamo;
La famiglia,Fanfani la defini «unica mutua naturale» che fa opera di assistenza ai suoi membri «dalla culla alla bara, con efficienza, con prontezza, con affetto, senza costare nulla allo stato».
Abbiamo bisogno dell’affetto dei familiari per saperci amati, della loro protezione per sentirsi sicuri, della loro compagnia per non vederci abbandonati, della loro comprensione e pazienza per non considerarci un peso e un disturbo. Abbiamo bisogno del loro aiuto per poter affrontare con realismo e assumere con pace l’infermità e la malattia.
Il marito,il fratello ,la moglie,la figlia,la mamma,la sorella ammalata affronta il suo cammino fatto di sofferenza fisica,il familiare al suo fianco percorre il calvario dell'assistenza.
Un calvario fatto di stress psicofisico,di rottura di equilibri con amici e parenti,si lacerano i rapporti di lavoro e si tende a danneggiare fortemente il budget familiare... per poi non parlare della diffusa carenza di umanità nei confronti dei familiari delle persone ospedalizzate.
Poter avere un punto di riferimento dove poter ristorare il proprio corpo e la propria psiche,ove poter confrontarsi con persone che vivono la tua stessa situazione,ove poter trovare un piatto caldo,una mano sempre tesa e perche' no.... Una spalla su cui potersi appoggiare esternalizzando quelle paure,quelle preoccupazioni che per tutta la giornata sono state rilegate nel piu' nascosto angolo del nostro subconscio...potersi mostrare umani,desiderosi di aiuto,potersi sentire a casa e' quanto di piu' prezioso che si possa offrire a queste persone.
Permettere il ristoro al familiare stanco permette  di donare indirettamente forza,sorrisi,buon umore,ottimismo,disponibilita', al parente ammalato...meglio del piu' potente antibiotico:-)
Complimenti al professore per quello che offre quotidianemte senza voler nulla in cambio,solo riuscire in parte ad appagare quella sofferenza che l'ha accompagnato nel suo cammino e che cerca di evitare agli altri...una bellissima persona! 
Brevettiamo questa nuova cura...insieme

ieri a lezione è stato presente il Signor Ronga,rappresentante della Casa di Accoglienza Maria Rosaria Sifo Ronga. Quest'associazione laica senza finalità di lucro offre l'ospitalità gratuita ai familiari dei pazienti residenti al di fuori della provincia di Napoli. egli ci ha esposto,attraverso il racconto e la visione di alcune immagini,come funziona questa casa e di come dietro ci siano persone volontarie che mettono a disposizione alcune ore della giornata per gestire l'ordine e la pulizia della casa. non conoscevo questa struttura è stata un iniziativa innovativa,fatta con il cuore. spesso ci capita che il dolore della perdita di un familiare non riesca a farci rialzare,quindi mi chiedo;dove ha trovato la forza di riuscire a costruire questa casa? e come ha fatto ad non pensare ai giudizi della gente?

Quando in aula, si è parlato dell’associazione “Maria Rosaria- Sifo Ronga” il mio cuore si è riempito di gioia, Nello Ronga è una persona davvero speciale e grazie a lui, ho capito che le persone come lui esistono davvero, egli è il presidente di questa associazione e l’ha fondata in seguito alla morte di sua moglie, nonostante il suo grande dolore egli è felice di questa associazione, perché Maria così resta e resterà nei nostri cuori.
Che bello anche nella nostra città, la tanto criticata Napoli, possono avvenire cose del genere, finalmente non si parla più di cosa non ha questa città meravigliosa, ma di cosa ha e di cosa può avere!!!
Dopo questo incontro, mi sento fiera di essere napoletana e confido molto in noi giovani, perché non è tutto nero come sembra, coloriamo la nostra città!!!!

“DOPO IL BUIO C’E’ SEMPRE LA LUCE, DOPO OGNI NOTTE C’E’ SEMPRE UN NUOVO GIORNO, DOPO IL BUIO TORNA SEMPRE LA LUCE!!!”

Da ragazzina mi è capitato di fare uno di quelli che vengono chiamati “viaggi della speranza” verso il Nord. Avevo subito un trauma ad una mano,a Napoli non avevano un chirurgo per il mio problema e mia mamma ha preso la decisione di rivolgersi ad una struttura ospedaliera del Nord. Ci siamo trovate in una città sconosciuta,tra persone sconosciute e senza grandi possibilità economiche. Durante il mio ricovero e durante i successivi ricoveri brevi,mia mamma era completamente sola e ha dovuto aggiungere al costo dei treni quelli degli alberghi e dei pasti. La mia esperienza mi fa apprezzare tantissimo l’iniziativa del signor Ronga.Se avessimo trovato qualcosa del genere in quell’ospedale di Modena mia mamma avrebbe avuto delle preoccupazioni in meno e forse avrebbe trovato qualcuno con cui sfogarsi e con cui condividere le sue ansie. In un momento così difficile,in un ambiente che non è il tuo è di grande aiuto essere accolti e ascoltati!! Il laboratorio circa l’esperienza del signor Ronga mi ha fatto riflettere su quanto sia importante trasformare qualcosa di negativo come il lutto,la malattia in qualcosa di positivo per gli altri. Prendere il male che si è ricevuto è trasformarlo in bene per gli altri è qualcosa di grande che può aiutare a dare un senso a ciò che ci capita di terribile. Sarebbe bello se quello che è stato creato al Monaldi venisse creato in altre strutture ospedaliere della nostra città. Mi sarebbe piaciuto chiedere al signor Ronga se ha mai pensato di ampliare questa sua iniziativa e creare,in futuro,altre casette in altri ospedali.

Ieri in aula abbiamo avuto come ospite Nello Ronga, presidente dell'associazione "Casa di accoglienza Maria Rosaria Sifo Ronga". La casetta è situata nel parco dell'Ospedale Vincenzo Monaldi, dispone di 12 posti letto, di un soggiorno, di una cucina e di una lavanderia e offre ospitalità gratuita ai familiari dei degenti ed ai pazienti in day hospital residenti fuori dalla prvincia di Napoli. Lo scopo della casetta è far si che la famiglia del malato stia più vicina a lui, in modo da alleviare la solitudine. E' un'iniziativa di grande coraggio e umanità.

Ieri pomeriggio,nella seconda parte della lezione abbiamo ascoltato la testimonianza di un signore di nome Aniello Ronga FONDATORE DELL’ASSOCCIAZIONE “MARIA ROSARIA SIFO “, in memoria della moglie deceduta nel 1999.
Questo signore vivendo l’esperienza della moglie ricoverata al Policlinico di Udine li vide alcune casette che accoglievano i famigliari dei pazienti,cosi fondo un ‘associazione in memoria della moglie “L ‘ASSOCIAZIONE MARIA SIFO RONGA” .
L’associazione ha costruito senza contributi pubblici la” CASA DI ACCOGLIENZA” sita nel parco dell’Ospedale di livello Nazionale e di alta specializzazione Vincenzo Monaldi.
Che dire ? PIU CHE UN DOMANDA IO VORREI DIRLE ,CHE ANCHE IO SO COSA SIGNIFICHI PERDERE UNA PERSONA AMATA E VORREI CONGRATULARMI CON LEI CHE NON SI è LASCIATO ANDARE NEL VORTICE DELLA DEPRESSIONE, MA HA USATO IL SUO GRANDE MALESSERE , DANDO BENESSERE AI FAMIGLIARE DEI PAZIENTI CHE NONOSTANTE DEVONO VIVERE UN MOMENTO DIFFICILE LEI HA DATO LA POSSIBILITA CON IL SUO VOLOTARIATO DI RESPIRARE E DI NON PREOCUPARSI DI DOVE ANDRANNO A DORMIRE…
CONSIGLI…OLTRE CHE MI SEMBRA TUTTO OK!VORREI CHIEDERLE MA HA MAI PENSATO INSERIRE ALL’INTERNO DELLA CASETTA UN MOMENTO DI RELAX CON DEI VOLONTARI CHE SI OFFRONO CON LE LORO ATTITUDINI MAGARI PER STRAPPARE QUALCHE SORRISO IN PIU!!!IO MI OFFRO VOLONTARIA!!

Oggi abbiamo conosciuto il Signor Ronga un uomo semplice e genuino che ha costruito nel 2001, in onore della moglie deceduta, un’associazione laica per accogliere i familiari dei degenti provenienti da fuori provincia e per contribuire alla diffusione tra la popolazione dell’ educazione alla salute. In una qualunque azienda ospedaliera, l’ammalato occupa un posto importante e si dà priorità alle sue cure, ma difficilmente si pensa a chi è fuori ad attendere notizie, molte volte anche di situazioni critiche; io sfortunatamente ci sono passata, anche se per un breve periodo ho avuto un familiare a me vicino ricoverato in una struttura ospedaliera. Le ore di attesa interminabili che ti costringono a stare nei corridoi e la scarsa premura da parte del personale ospedaliero sono solo alcune delle cose che il familiare dell’ammalato deve sopportare. Credo che ciò che ha fatto il Signor Ronga sia qualcosa di molto importante. Costruire una Casetta che permette di non far mancare nulla anche quelle piccole cose che possono sembrare insignificanti ma che in realtà hanno molta importanza per chi vive situazioni drammatiche. Il supporto che quest’uomo vuole dare alle persone nasce proprio dalla consapevolezza di comprendere e condividere a pieno il dolore e il disagio che stanno provando. Ho notato, mentre parlava, di come la creazione di quest’associazione servisse in primis per ricordare la moglie e per trasformare la sua assenza in qualcosa che potesse aiutare gli altri. Il fatto che abbia scelto proprio Napoli come città in cui far sorgere l’associazione è un’altra cosa secondo me molto positiva, vista la difficoltà presente maggiormente negli ospedali del sud. Il modo però in cui ha parlato di Napoli mi ha fatto riflettere su come il pregiudizio su questa città sia costantemente alto. Napoli sembra sempre la città alla quale non c’è cura e che è destinata a restare vittima. Ma è proprio dalla determinazione e volontà per qualcosa che realmente si vuole che è possibile dare una svolta e rinnovare i vecchi sistemi. A fine lezione poi ho riflettuto sulla sua spiegazione e ho capito che se davvero si vuole creare dal nulla un’associazione per essere vicino gli altri, allora forse non è così difficile come tutti dicono. Forse creare un progetto valido e buono, porta i suoi risultati.

L'incontro di oggi è stato molto interessante prima di tutto perchè non sapevo dell'esistenza di questa struttura e sapere che a Napoli c'è qualcosa del genere è veramente confortante.Mi ha colpito molto il fatto che il dott.Ronga abbia voluto realizzare questo progetto e dedicarlo alla moglie e che sul libro che ci è stato mostrato c'era una dedica della figlia che diceva che quella casetta rifletteva il carattere della madre!Penso che proprio come ci ha detto il dott.Ronga volere è potere anche a Napoli,non è vero che a Napoli non si può realizzare niente ma deve esserci la volontà!!!

Ammiro le persone come il prof Ronga.Persone di una bontà e di una generosità immensa.L'associazione Maria Rosaria Sifo Ronga ha costruito,senza l'aiuto di contributi pubblici,la Casa di Accoglienza Maria Rosaria Sifo Ronga.Questa casetta,in onore della moglie del prof Ronga deceduta dopo un trapianto d'organo,si trova nel parco dell'ospedale Monaldi di Napoli e ospita i parenti dei degenti fuori provincia.Il professore ci ha raccontato che l'hanno costruita usufruendo della beneficenza e la gestiscono nella stessa maniera,attraverso azioni di volontariato. Questa casetta è una cosa che fa onore al prof,ai volontari e alla città di Napoli.Chi dice che in questa città non si possono realizzare certi tipi di progetti?!Beh,dovrebbe ricredersi. Quando il prof ieri in classe parlava,mi sono emozionata perchè ho pensato che il suo cuore fosse enorme,pieno di bontà.è una persona che meriterebbe solo il meglio dalla vita,questo è il mio augurio per lui.

Il signor Ronga per me è un grande uomo,ha fondato l'associazione MARIA ROSARIA SIFO RONGA senza finalità di lucro, ha fondato questa casa nel marzo 2001 e porta il nome della moglie che è deceduta al seguito di un trapianto d'organo,la cosa che mi ha più colpito e che questa associazione è stata costruita e viene gestita senza contributi pubblici infatti mi vengono in mente le parole del signor Ronga quando parlava con persone più potenti di questo suo progetto i quali gli voltavano le spalle dicendogli "signor Ronga ma lei lo sa che qua stiamo a napoli"...e lui senza perdere il coraggio insieme ad altre persone attraverso mostre di quadri donategli da pittori e attraverso rappresentazioni teatrali sono riusciti ad accumulare soldi e a fondare quest'associazione che aiuta e da alloggio a tutte quelle persone che hanno parenti in ospedale.un'altra cosa che mi ha colpito e che quest'uomo è riuscito a inserire in questa casa anche supporti per i disabili superando così le barriere architettoniche...e non si è fermato ancora perchè oltre alla gestione della casa,ha anche un programma di pubblicare delle tesi dando poi in premio un assegno a coloro che vonceranno il concorso...Spero che un giorno anch'io possa riuscire a fare tutto questo aiutando gli altri cone il signor Ronga.

Nella lezione di ieri abbiamo parlato della struttura che c'è a Napoli è stata costruita nel marzo 2001 ha il nome di un insegnante napoletana deceduta nel settembre del 1999 Maria Rosaria Sifo Ronga a seguito di un trapianto d'organo. La casetta dispone di 12 posti letto, soggiorno, cucina, lavanderia. L'associazione, oltre ad essere impegnate nella gestione della casa di accoglienza, ha in programma di pubblicare testi per aumentare la conoscenza sulle malattie infettive e come evitarle e contribuire alla diffusione dell'educazione alla salute. La casa di accoglienza presso l'Ospedale Monaldi è un'iniziativa di aiuto e amore per chi soffre e anche un ringraziamento per i volontari. Al giorno d'oggi non si vedono dimostrazioni d'umanità ma solo di cattiveria.

Ieri,nella seconda parte della lezione,abbiamo avuto il piacere di ascoltare il professor Ronga,che nel 2001 a seguito della morte della moglie decide si costruire una casa di accoglienza, che porta il nome della moglie,per ospitare i parenti delle persone che sono ricoverate in ospedale con gravi problemi.Non ero a conoscenza di questa strutura,è una grande iniziativa per Napoli.La struttura è stata costruita senza contributi pubblici,ammiro la forza di volontà del prof Ronga,un grande uomo che non si è scoraggiato dinanzi a niente.

Per me il signor Ronga è un'uomo di straordinaria forza,dopo la morte della moglie avvenuta nel settembre del 1999 a seguito di un trapianto d'organo è riuscito attraverso l'aiuto di tante persone questa casetta che si trova a Napoli,la casetta dispone di 12 posti letto,compresa di tutto ciò che le persone hanno bisogno, e inoltre ha la casetta può ospitare anche persone disabili.ha in programma di pubblicare testi per aumentare la conoscenza sulle malattie infettive. La casa di accoglienza è un'iniziativa di aiuto ed è senza finalità di lucro,infatti questa casetta è l'unica struttura nell'Italia meridionale costruita senza contributi pubblici e che offre ospitalità gratuita.Il signor Ronga merita tutta la nostra gratitudine.

nella lezione di ieri ci è stato presentato il presidente dell ASSOCIAZIONE MARIA ROSARIA SIFO RONGA, Nello Ronga ci ha parlato di questa sua inziativa nata 2001 situata nel parco dell ospedale Monaldi a Napoli, che per quante volte sono stata al Monaldi non l ho mai notata, questa porta il nome della moglie deceduta in seguito ad un trapianto d organo. Secondo me è un iniziativa straordinaria ospitare le famiglie di coloro che sono ricoverati in ospedale provenienti da fuori città o fuori regione. una struttura che ha 12 posti letto, un angolo cottura e soggiorno, una struttura molto ospitale. Stesso nel pomeriggio di ieri sono andata sul sito dell associazione ho letto alcuni commenti delle persone che sono state li, ho notato che molte persone veramente a cuore hanno questa "casetta" tanti ringraziamenti. Sono veramente felice per queste persone e ringrazio anche io al presidente per questa struttura che da la possibilità a queste persone che in un momento di difficoltà possono stare vicino ai loro cari.

Ieri in aula durante il laboratorio di ped.della disabilità abbiamo avuto modo di conoscere un'altra associazione straordinaria: ASSOCIAZIONE MARIA ROSARIA SIFO RONGA, tale associazione è forse l'unica nell'Italia Meridionale, ad essere ubicata in un parco ospedaliero,il Monaldi e ad offrire ospitalità gratuita per i parenti degli ammalati.Essa è gestita dal volontariato laico,la quale se ne occupa con amore senza oneri per la pubblica amministrazione.
L'associazione ha puntato su un elemento fondamentale: l'importanza, per le persone ricoverate,della presenza dei loro cari.In quei momenti di sconforto essi hanno bisogno del sostegno e l'amore dei loro parenti e quando essi provengono da altre città le spese da sostenere non sono poche.
Come vorrei non meravigliarmi più per la nascita di strutture del genere,spero che l'associazione sifo ronga sia da esempio e faccia capire che avere vicino i propri cari è anche esso UN DIRITTO!!!

L'associazione "Maria Rosaria Sifo Longa" è stata fondata nel 2001 e gestisce una casa di accoglienza per i familiari dei pazienti in day hospital risidenti fuori la provincia di Napoli.La manutenzione della casetta è gestita dai volontari dell'associazione che si occupano della pulizia degli ambienti.La cosa che più colpisce è il modo con il quale questa struttura è stata realizzata:SENZA CONTRIBUTI PUBBLICI.I fondi per costruirla sono stati raccolti attraverso l'organizzazioni di mostre,spettacoli e concerti.Non avevo mai sentito parlare di questa tipologia di servizio (tant'è vero che in Italia meridionale è l'unica)e trovo che sia un'idea nuova e originale.Ciò domostra come al sud possono essere realizzate iniziative a favore del cittadino, così come accade al nord e che non bisogna lasciarsi scoraggiare dai mille ostacoli burocratici(e non solo) che richiede la realizzazione di un associazione.Al sud,il "sociale" non riceve contributi e interesse sufficienti da parte delle autorità e questo porta molti giovani come me a rinunciare ai proprio sogni futuri.Il nostro servizio verso la comunità è notevole,operiamo in silenzio e dei frutti del nostro operato non se ne parla, perchè come ha detto il prof. a lezione,in Italia si preferisce parlare di cose brutte piuttosto che di cose belle.L'unica cosa che ci resta da fare è lottare senza mai arrendersi,superando con determinazione gli ostacoli che la società ci mette davanti.Bisogna dar voce alle proprie idee trasformandole in azioni,così come ha fatto il nostro ospite!