Pedagogia della disabilità 2012

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Pedagogia della disabilità 2012

Pedagogia della disabilità (2012)- Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti


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    lab. relazione educativa e emarginazione (chiuso)

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    Federica Marzano


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    Messaggio  Federica Marzano Dom Apr 29, 2012 10:37 pm

    Ritengo che prima di instaurare una relazione educativa bisogna creare un ambiente affettivo favorevole,importante è lo sviluppo della personalità dell'educando. In particolare il bambino svantaggiato subisce nelle relazioni educative condizionamenti a riguardo dell'organizzazione del pensiero e del sentimento per effetto soprattutto del linguaggio. Infatti,il bambino presenta una difficoltà di socializzazione per la sua povertà di linguaggio che rallenta il ritmo delle relazioni sociali allo stesso modo,trova difficoltà nel rapporto con il docente. La povertà di linguaggio,rivela in questi bambini,una scarsa curiosità e interesse e la tendenza ad assumere un atteggiamento di difesa e resistenza,quindi chiusura alla percezione del nuovo. Secondo me è importante per una buona relazione educativa,creare un ambiente in cui è possibile instaurare senso di fiducia e sicurezza del bambino che stimoli all'osservazione e alla riflessione. L'educatore deve operare per porre i bambini svantaggiati per quanto poxibile,allo stesso livello dei bambini avvantaggiati,pertanto dovrà consentire a ciascun bambino di esprimersi in rapporto ai propri interessi e di essere gratificato attraverso l'impegno partecipativo e consapevole. L'educatore deve proporre attività didattiche,idonee a consentire,agevolare i progressi cognitivi del bambino. Egli dovrà porsi in atteggiamento di disponibilità e comprensione creare occasioni che favoriscano i processi di apprendimento e socializzazione. Soprattutto l'educatore dovrà preoccuparsi di aiutare i bambini a percepire ed interpretare i loro sentimenti,a capire se stessi,gli altri e la realtà ambientale di cui sono parte; a stimolare inoltre interesse per il mondo e incoraggiare a sentire la gioia dell'apprendere. Anche il rapporto che si stebilisce in ambito familiare è una relazione educativa,in quanto la famiglia ha un ruolo fondamentale nello sviluppo della personalità infantile. In seguito alla lezione,abbiamo assistito ad un primo setting con due protagonisti di cui,una persona adulta nel ruolo di educatore e l'altra,una ragazza nel ruolo di madre e quindi di educando,con una problematica riguardante il figlio e l'insegnante di sostegno. Durante questo approccio,da parte dell'educatore c'è stata molta disponibilità nell'ascoltare il problema e aiutare attraverso consigli l'educando,anche perchè alla base di una relazione educativa,vi è la volontà di costruire un rapporto predisponendosi all'accoglienza,all'ascolto,lasciando spazio alla libertà dell'altro. Il secondo setting invece vedeva come protagonisti due ragazze nel ruolo di educatrice e di ragazza adolescente con difficoltà di integrazione,anche in questo caso come nel primo,ho notato un rapporto tra una persona guida e una persona in difficoltà,in queste relazioni si cerca sempre di capire nel profondo chi si ha di fronte,i suoi problemi,le sue difficoltà,le sue paure proprio per non far chiudere l'educando in se stesso. Per quanto riguarda la simulazione sulla città,io interpretavo il ruolo di cittadino e quindi di non emarginato,la prof ha considerato tutte le ragazze con gli occhiali delle emarginate e quindi senza considerarle si è rivolta a noi "cittadini" per l'organizzazione di una festa. In quel momento anche se per un istante mi sono sentita male,immedesimandomi in quelle ragazze che non potevano partecipare e quindi mi è venuto alla mente che anch'io avevo provato un'esperienza del genere quando ero piccola. Infatti,sapevo cosa significasse essere esclusi dal gruppo,solo perchè caratterialmente non rispondevo ai requisiti richiesti in quanto timida e poco espansiva. Con la crescita e la maturità,è avvenuto un cambiamento e ha fatto si che potessi essere protagonista della mia vita nella società e non spettatore.

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    silvana marconi


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    Messaggio  silvana marconi Lun Apr 30, 2012 10:17 am


    Questa lezione è stata per me una delle lezioni più toccanti, non per svalutare le altre màmi ha donato qualcosa in più,abbiamo affrontato 2 temi la prima e "La relazione educativa " il secondo tema fa parte dell'laboratorio Ermaginazzione.

    NELLA PARTE TEORICA ABBIAMO IMPARATO COSA SIGNIFICA "LA RELAZIONE EDUCATIVA" CHE CONSISTE NELL'INCONTRO, SCAMBIO E PARTECIPAZIONE TRA L'EDUCATORE,EDUCANDO,LA RELAZIONE EDUACTIVA ATTRAVERSA UNA SERIE DI TEMATICHE:RELAZIONE MADRE/FIGLIO IL RAPPORTO TRA MADRE E FIGLIO è UNA RELAZINE EDUCATIVA,NEL TESTO HO LETTO CHE CAPITA CHE I PROTAGONISTI SONO I BAMBINI AD ESSRE EDUCATI Mà NON SEMPRE... A VOLTE SONO LORO AD EDUCARE GLI ADULTI,A TRASMETTERE RIGUARDO A QUESTO VI VOGLIO RACCONTARE LA MIA EPERIENZA CHE RIGUARDA MIO PADRE CHE NON Cè PIU,QUANDO ERO PICCOLA ALL'INCIRCA 7 ANNI ERO MOLTO ATTACCATA A MIO PADRE E VOLEVO STARE SEMPRE CON LUI,AVERE UN DIALOGO ECC.. MIO PADRE AVEVA UNA PERSONALITà MOLTO FORTE E GENEROSA E PURTROPPO NON SAPEVA COSA SIGNIFICASSE LA PAROLA "AMARE" COMPENSAVA IL SUO AFFETTO REGALADOMI BENI MATERIALI ,UN BEL GIORNO ANALIZAI LA SUA INFANZIA E FECI DELLE RICERCHE RIGUARDO LA MADRE I FAMIGLIARI ECC... CAPII CHE NON ERA LUI A NON VOLER FARE UNA CAREZZA IN PIU O UN DIALOGO Mà SEMPLICEMENTE NON LO SAPEVA FARE ,NON GLI AVEVANO INSEGNATO E COSI MI AVVICINAI E DISSI "PAPà"PRESI LA SUA MANO E DISSI QUESTA SI CHIAMA CAREZZA,GLI DISSI RIPETI CON ME "TI VOGLIO BENE" E COSI DOPO TANTE VOLTE..UN GIORNO MI PRESE PER MANO E MI DISSE "AMORE SEI LA MIA PICCOLINA"...COSI HO VOLUTO RACCONTARVI QUASTA MIA ESPERIENZA PER DIRVI CHE SPESSO GIUDICHIAMO I GENITORI SENZA SAPERE SEMPLICEMENTE CHE TANTE COSE NON LE SANNO FARE, NON PERDIAMO TEMPO CON I GIUDIZZI INSEGNAMOLI NOI!!!!
    Relazione docente/discedente
    e l'insieme dei rapporti sociali che si stabiliscono tra l'educatore e coloro che egli educa.
    in fine relazione educatore /educando:
    a questo proposito in classe abbiamo visto due simulazioni riguardante il setting dell'educatore.
    penso che la figura dell'educatore sia una figura difficile e complessa perche deve affrontare moltelpici problemi,prima di tutto l'educatore deve essere umile,non è un solo un mestiere mà una missione da compiere,e un percorso di umanità è una scelta difficile mà che ti dà tante soddisfazioni al livello personale.
    Io mi sento educatrice da quando sono nata, perciò quasto argomento mi tocca particolarmente,si e vero non alcuna esperienza lavorativa ma nel io piccolo con la mia famiglia e non ho semplicemete "ascoltato"le persone che avvano problemi ,penso che l'eduacatore prima della laurea deve esserlo nell'animo.
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    silvana marconi


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    Messaggio  silvana marconi Lun Apr 30, 2012 10:29 am



    NELLA SECONDA PARTE OSSIA IL LABORATORIO LA PROFESSORESSA SI E FINTA SINDACO DITTATORE, DOVE TUTTE LERAGAZZE CON GLI OCCHIALI VENIVANO ALLONTANATE, DALLA CITTà, MENTRE TUTTI I CITTADINI TRA CUI IO RIMANEVANO NELLA CITTà CON TUTTE LE AGEVOLAZIONI.. COME MI SONO SENTITA? MALE,ANCHE UN Pò EGOISTA VOLEVO ANDARE DALLA LORO PARTE, E SOFFREIRE INSIEME A LORO OPPURE FARE UNA RIVOLUZIONE PER DARE A TUTTI GLI STESSI DIRITTI.
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    Messaggio  lucia lettera Lun Apr 30, 2012 10:33 am

    La relazione educativa,può essere definito semplicemente come il rapporto che viene a stabilirsi tra 2 persone ,quali educatore ed educando.La strategia più efficace per costruire un rapporto significativo è quella di basarlo sulla fiducia, senza di esso ,il lavoro educativo risulterebbe molto più faticoso e problematico ,dal momento che ogni maturazione o cambiamento è impossibile in assenza di un coinvolgimento attivo dei soggetti nel processo che li rende attuali e possibili.L'educatore deve mostrarsi disponibile verso l'educando,devv'essere capace nel suscitare curiosità,rendere l'altro consapevole del suo bisogno d'aiuto ed invitarlo a chiederlo,cercandodi rispettare la sua libertà d'azione e di pensiero,ma soprattutto rispettando i tempi dell'altro.A sua volta ,l'educando,deve mostrarsi disponibile e aperto agli interventi dell'educatore.Il colloquio,la sincerità e il rispetto ,sono come in ogni rapporto che si và a creare di assoluta importanza.E' necessario tener presente , che nonostante si tratti di una persona adulta(colui che insegna) e una persona più giovane(colui che apprende),anche quest'ultimo necessita di sentirsi rispettato e preso in considerazione.per quanto riguarda la simulazione fatta in aula, io facevo parte dei cittadini,all'inizio non era molto chiaro quello che stava accadendo,infatti ho pensato che "l'esperimento" su di me non stesse riuscendo.Non c erano forte emozioni, fino a quando, la prof si è girata verso noi cittadini lasciando gli emarginati alle sue spalle,non considerandoli minimamente.A quel punto, si è scatentato in me un terremoto di emozioni negative,tra cui dispiacere ma soprattutto vergogna anche verso me stessa,in quanto quese cose accadno ogni giorno e non ce ne rendiamo conto
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    Messaggio  rosa manno Lun Apr 30, 2012 10:55 am

    La relazione educativa è un legame complesso che si crea tra docente e discente, tra madre e figlio,è un legame che produce apprendimento tramite la fusione delle conoscenze, e può dunque estendersi anche ai rapporti amiche/ci,tra fidanzati, marito-moglie o in tutti quei rapporti tra due o più persone, purchè tutti possano insegnare e tutti possano imparare. Quindi ogni relazione ,ogni incontro umano è educativo , visto che in una relazione educativa ogni individuo riceve qualcosa. È un prendere e dare in sincronia, è quindi uno scambio dove si da ma si riceve anche qualcosa.
    Tutte le esperienze della vita sono EDUCATIVE sia esse positive che negative, l’incontro con l’altro segna entrambi gli uomini vuoi positivamente,che negativamente,infatti anche i rapporti disumani contribuiscono a formare la personalità di uomo.
    Può accadere,inoltre, che gli educandi siano persone in difficoltà, come nei casi di tossicodipendenti , alcolisti , carcerati, in questo caso la relazione educatica si configura come un rapporto tra una persona guida e una persona in difficoltà, in questa relazione risulta essenziale disporsi all’ascolto di chi si ha di fronte, dei suoi problemi e delle sue difficoltà non soffermandosi alle apparenze, ma comprendendo in profondità le motivazioni che spingono un uomo a comportarsi in modo sbagliato. È necessario allora creare una serie di situazioni che possano mettere a proprio agio il soggetto che si ha di fronte…creare un rapporto alla pari, un rapporto senza differenze e senza dislivelli tra insegnante e allievo,basato su rispetto e parità, in modo che il soggetto si senta libero di esprimere le proprie idee e di confrontarsi liberamente con gli altri.


    SIMULAZIONE:
    Alla simulazione a cui abbiamo preso parte durante la lezione, io facevo parte dei cittadini, e devo ammettere che ad un primo momento di “indifferenza” creatosi anche grazie alle domande che ci faceva la prof. Sulle attività che avremmo potuto svolgere in città, subentrò un senso di colpa verso le mie amiche emarginate quando a questa festa infatti proponemmo di invitare dei cantanti uno dei quali è l’idolo delle mie amiche “con gli occhiali”e quindi non avrebbero potuto avere l'occasione di ascoltarlo insieme a me…Come sempre lezioni molto profonde e allo stesso tempo divertenti, che danno l’opportunità di riflettere su grandi temi coinvolgendoci in prima persona…
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    lab. relazione educativa e emarginazione (chiuso) - Pagina 10 Empty RELAZIONE EDUCATIVA ED EMARGINAZIONE

    Messaggio  rosa d'onofrio Lun Apr 30, 2012 12:12 pm

    Questa lezione si e' focalizzata sul tema della RELAZIONE EDUCATIVA,ovvero l' insieme dei rapporti sociali che si stabiliscono tra l' educatore e coloro che egli educa.Tale relazione deve essere: incontro,scambio,partecipazione e alleanza.La cosa fondamentale tra educatore e educando e' il rispetto reciproco e l' ascolto.L' educatore nella relazione e' coinvolto in prima persona e quindi deve essere educato e deve essere preparato all' accoglienza,in modo da permettere alla persona con un problema di aprirsi.Tutto cio' non e' facile.Far emergere il problema infatti e' difficilissimo.L' educatore deve restituire alla persona il problema che ha,rendendo in questo modo la persona consapevole del problema.A questa parte teorica e' poi seguita quella pratica con la simulazione di 2 setting,in cui prima una mamma e poi una ragazza adolescente hanno esposto i propri problemi alle educatrici.Le ragazze nel ruolo di educatrici sono state davvero brave: accoglienti,aperte al dialogo e soprattutto all' ascolto,disponibili,umane nei gesti e nei modi di porsi.Personalmente ho preferito il secondo setting,perche' mi sono rivista in quella ragazza.Durante l' adolescenza infatti ho avuto gli stessi problemi ad inserirmi nel gruppo classe e socializzare con gli altri.Avrei tanto desiderato avere una persona esterna alla mia famiglia,alla quale poter raccontare le mie paure,i miei complessi senza alcun timore e senza essere giudicata....
    La seconda simulazione invece ha avuto come oggetto l' EMARGINAZIONE.La classe si e' trasformata in citta'.La prof e' diventata il sindaco dittatore e la prima regola che ha stabilito e' stata quella che non potevano far parte della citta' le persone con gli occhiali.Io non avendo gli occhiali ho avuto il ruolo di cittadino ed e' stato bruttissimo vedere quel gruppo di persone essere cacciate dalla citta'.Per me cittadino far parte di una citta' del genere e' stato vergognoso. Una citta' che ha emarginato come sempre accade,delle persone per cose futili.Immaginavo poi come doveva essere terribile far parte del gruppo emarginato che non aveva nemmeno diritto alla parola.Il sindaco(prof) in piu' gli dava le spalle prorio in segno di indifferenza e non considerazione totale.Alla fine di questa simulazione non riuscivo a capire il perche' il gruppo emerginato non riusciva a farsi forza e reagiva a quella situazione.Solo dopo grazie alle riflessioni della prof ho capito che l' assenza d' identita' porta alla non rezione..
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    Messaggio  daiana martino Lun Apr 30, 2012 12:45 pm

    In aula abbiamo discusso di una delle tante relazioni che si istaurano all’interno della nostra società, ovvero la relazione tra educatore ed educando. Alla base di qualsiasi relazione è fondamentale a mio avviso il rispetto, il considerare l’altro come noi stessi, il non considerarlo come qualcosa d’ inferiore solo perché abbiamo modi diversi di pensare, esperienze differenti alle spalle e soprattutto età diverse; ma bensì considerarlo come una risorsa che permette di arricchirci. Arricchirci, perché la conoscenza non termina con un titolo di studio (come una laurea), ma la conoscenza si va formando nel corso del tempo, va continuamente alimentata, aggiornata per questo parliamo di lifelong learning . . . Secondo la mia esperienza posso affermare che non tutti i dicenti si mettono alla pari degli alunni o meglio credono che quest’ultimi possono insegnare qualche cosa (non avendo un titolo, ansi il così detto foglio di carta da mostrare). . . io credo che nella vita non tutto si impara, apprende, dai libri cari professori perché mentireste solo a voi stessi; ma naturalmente vi sono delle eccezioni anche se rare dove non vi è più una sola lezione frontale, ma bensì il docente interagisce con l’alunno, quindi non sentendosi come un’autorità dove gli è tutto concesso perché l’allievo apprende facendo, apprende toccando con mano. Il docente, quindi non deve essere come un giudice, ma deve essere un guida, una persona che ispiri fiducia, capace di favorire l’apprendimento, il confronto, la coesione tra alunni e stimoli le proprie capacità. Per quanto riguarda la simulazione io ero “una cittadina” e sinceramente inizialmente non ho fatto molta attenzione ansi non capivo l’intento di questa separazione. . . ma successivamente vedendo la prof dedicare la sua attenzione solo verso di noi mi chiedevo: ma quelle ragazze in questo momento sono proprio escluse, ignorate dal gruppo bhaa !!! Assurdo. Questa simulazione mi fa riflettere su quante volte noi uomini presi da mille cose all’interno di una società così frenetica, che ci permette di non dare il giusto peso a tutto quello che diciamo, facciamo non rendendoci conto che spesso dietro i nostri gesti noi continuamente inconsapevolmente emarginiamo.
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    rosa corbo


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    Messaggio  rosa corbo Lun Apr 30, 2012 1:22 pm

    Oggi la prof in aula ci ha introdotto il tema: RELAZIONE EDUCATIVA, e cioè quando una persona stabiliscee una comunicazione con un'altra. E' una relazione fra persone che produce un apprendimento in una delle due e serve proprio as insegnare qualkcosa in maniera efficace , grazie alla complicità che nasce fra le due persone. E' una relazione che ha una finalità educativa e si basa su obiettivi da raggiungere e percorsi che l'educatore e l'educando devono seguire. Lo scopo è appunto quello della crescita psicologica e dell'apprendimento. l'educatore insegna e indirizza, l'educando sperimenta ed impara.
    in classe abbiamo fatto una simulazione tra l'educatore e l'educando, simulazione tra Rosa e Antonio con la mamma e l'educatrice si è ben presentato accogliendo il bambino e sua madre in modo piacevole e affettuoso. questo mi ha fatto molto capire, bisogna immedesimarsi negli altri perchè un giorno potremmo trovarci nel posto dell'educatrice. questo riguarda vari ambiti in particolare il rapporto che si instaura tra madre e figlia. Il rapporto madre–figlia e’ una delle relazioni piu’ complesse che rimarra’ centrale durante tutta la vita per entrambe le donne e diventera’ significativo per ogni rapporto che la figlia avra’ nella sua vita poiche’ prima che una donna diventi grande e’ figlia di sua madre.
    Nonostante gli inevitabili cambiamenti gli aspetti emotivi di questo rapporto rimangono costanti nel tempo.
    Nella seconda simulazione la prof si è finta di essere il sindaco della città dove tutte le ragazze con gli occhiali dovevano abbandonare la città mentre tutti i cittadini tra cui io dovevano rimanere in città... come mi sono sentita in quel momento??? in un certo senso male, perchè mi dispiaceva che loro dovevano essere emarginate. non era assolutamente giusto ed io avrei fatto una rivoluzione per far si che tutti i cittadini avessero tutti i diritti uguali.
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    Messaggio  Teresa Nazzaro Lun Apr 30, 2012 3:21 pm

    La relazione educativa è l’insieme di rapporti sociali che si stabiliscono tra educatore e colui che educa ,è un incontro che deve essere supportato da rispetto reciproco e parità. Ogni relazione educativa tra insegnante e alunno deve essere infatti incontro e scambio,
    partecipazione ed alleanza e non asimmetrica, cioè contrassegnata da una disparità di potere tra
    insegnante e alunno. L’insegnante affettivo nell’azione educativa deve percorrere l’itinerario del dialogo, della reciprocità e dell’integrazione comunicativa. La relazione educativa si costruisce giorno per giorno, a partire dal reciproco sentire e si consolida grazie alla condivisione di un vissuto, intermediario di scambi e di attività con gli alunni. E’ molto importante che tra insegnante ed allievo si crei un rapporto di fiducia e di stima che si consolidi in un dialogo diretto e personale anche fuori dalla classe. Lo studente deve contare sul fatto che vi sia
    all’interno dell’istituzione scolastica una persona di cui si possa fidare, pronta ad ascoltarlo a dargli dei consigli, a incoraggiarlo ma anche a rimproverarlo al momento giusto.
    Con la prima simulazione la figura dell’educatore risulta essere concreta e vicina alla gente, è necessario un approccio graduale ma che sia al tempo stesso decisivo e che ogni persona, essendo unica e irripetibile, può interpretare i suoi gesti in maniera diversa ( troppo invadente vs amichevole; mette in soggezione vs comprensiva). Quindi dobbiamo prima capire bene chi ci sta di fronte e cercare di non deludere le sue aspettative né dimostrarci troppo invadenti.

    Solo adesso mi rendo conto che il gioco mi è piaciuto più del dovuto e ho letteralmente dimenticato le mie amiche "esiliate".
    E' vero, il poter disporre di tante cose, alcune impossibili, mi ha fatto sorridere, divertire e purtroppo a simulazione finita, mi sono sentita davvero in colpa.
    Forse se avessi riflettuto di più, avrei "comprato" la libertà delle mie amiche pur di vederle al mio fianco.
    E' vero, siamo troppo egoisti e troppo stupidi perchè pensiamo di essere superiori e che tutto ci sia dovuto.
    E se fossi stata io, un'emarginata? Come avrei reagito?
    Mi sarei arrabbiata, forse sarei stata violenta e accecata dall'odio, mi sarei comportata proprio come quei ragazzi stranieri che messe alle strette dai guai della vita commettono furti e atti di delinquenza.

    Iolanda Puca
    Iolanda Puca


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    Messaggio  Iolanda Puca Lun Apr 30, 2012 5:50 pm

    Questa lezione è stata molto interessante come tutte del resto...è sempre un emozione svolgere il laboratorio in aula, con questo corso sto facendo delle esperienze che non avevo mai fatto prima. Abbiamo affrontato due temi molti importanti il primo "la relazione educativa" il secondo tema il laboratorio"l'emarginazione".
    Per quanto riguarda il primo tema ovvero quello della "relazione educativa" abbiamo capito il suo significato che consiste nella relazione tra educatore (colui che educa) ed educando (colui che apprende). L'educando è l'oggetto umano a cui si rivolge l'educatore. Per un educatore è sicuramente apprezzabile porsi in atteggiamenti di disponibilità,deve mostrare fiducia, deve suscitare curiosità verso un educando, deve essere pronto ha scoprire la persona che ha d'avanti.Ovviamente deve esserci sempre rispetto reciproco fra colui che insegna e colui che apprende...
    Dalla simulazione svolta in aula invece io entravo a far parte dei cittadini...all'inizio mi sono chiesta che significato avesse questo tipo di laboratorio ma poi ho capito e mi sono sentita "male" non ero fiera di appartenere ai cittadini...purtroppo oggi ci sono sempre più casi di emarginazione...è ridicolo secondo me allontanare qualcuno da un gruppo solo perchè è ritenuto diverso...e cosi che poi si crea l'emarginato ovvero colui che non viene preso in considerazione.
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    Messaggio  Loredana Calise Lun Apr 30, 2012 6:21 pm

    Educatore/educando

    L’educatore, tale argomento ci tocca in particola modo ed analizza alcuni aspetti salienti, verificati attraverso i setting proposti dalla professoressa, ella ci ha permesso di immedesimarci nei panni di quello che sarà un giorno il nostro lavoro. In generale ci siamo soffermati su cosa si intende per relazione educativa.
    La capacità di coinvolgimento personale nella relazione educativa è parte costitutiva della professionalità del docente. All’insegnante occorrono sia competenze culturali e didattiche, indispensabili per consentire la conquista personale del sapere da parte degli alunni, sia competenze relazionali, indispensabili per interagire correttamente con i colleghi, i genitori e gli alunni ed in particolare per instaurare delle relazioni educative profonde, significative ed efficaci.
    Il ruolo dell’educatore è molto importante e difficile, molti sono i bambini che, purtroppo, per varie cause della loro vita, tendono ad isolarsi, ad emarginarsi, ed è proprio questo, uno dei compiti principali dell’educatore, cercar di far interagire il bambino con il resto della classe, del mondo.
    Oggi in aula, abbiamo svolto un’altra simulazione interessante, inerente sempre all’emarginazione. Nella divisione dell’aula io sono capitata tra il gruppo emarginato, e devo essere sincera, è stato bruttissimo, mi sentivo “diversa”, e credo che sia proprio questo quello che la prof. voleva farci sentire, voleva farci sentire come tutte quelle persone “diverse” da noi, con tutti quegli sguardi che ci osservavano proprio per dire “voi siete diversi non potete stare con noi”, una sensazione bruttissima ed ancora più brutta perché io non vedevo nessuna reazione da parte delle mie amiche e quindi in qualche maniera mi sono sentita anche “tradita” da loro. Tutte queste sensazioni mi hanno fatto pensare molto, se io che ho 21 anni ho avuto queste reazioni, cosa può provare un bambino disabile di 4 anni?mi viene quasi da piangere, ma ovviamente non per me, ma per lui, per come si sentirà, quando ancora non capisce che è un bambino proprio come noi, capace di altre 1000 cose che io non sono in grado di fare.
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    Messaggio  Maria Aprea Lun Apr 30, 2012 7:51 pm

    La relazione educativa è un argomento molto importante, ogni incontro quotidiano in metro, all'università, con un genitore, rappresenta una relazione educativa, poichè non si può imparare qualcosa esclusivamente da un educatore o da una figura professionale ma ciò può accadere anche ascoltando le esperienze altrui non vivendole in prima persona.
    La relazione educativa è un insegnare e imparare, per questo motivo è fondamentale il dialogo, il confronto ed anche il saper ascoltare. Sono queste le caratteristiche che mi hanno permesso di comprendere a fondo il setting, le stesse che formano un buon educatore, che sia in grado di trasmettere fiducia e sostegno. Per quanto riguarda la simulazione dell'emarginazione, io facevo parte della categoria cittadini, ed inizialmente la situazione mi sembrava del tutto normale, non avendo ancora però realizzato il vero scopo dell'esercizio,solo in un secondo momento ho percepito la triste e sempre più comune realtà che avevo davanti: l'emarginazione; fenomeno che avviene sempre più spesso per motivi futili, discriminando individui solo per il colore della pelle o nel caso della nostra simulazione soltanto perchè portatori di occhiali.
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    Messaggio  Cozzolino Chiara1987 Mar Mag 01, 2012 12:29 am

    Una relazione, come ci suggerisce il termine stesso, è un legame tra persone,un legame d’affetto,d’amore,d’amicizia.In questo caso abbiamo parlato di relazione educativa. Questa relazione riguarda principalmente quella tra docente/discente e quella tra madre/figlio.
    Il docente e la madre(e il padre) sono figure che condizioneranno per sempre le scelte di una persona e il delineamento del carattere.
    Come sappiamo,il primo luogo in cui una persona rivece l’educazione è la famiglia,e la sfera affettiva è molto importante per l’autostima,l’affermazione sociale...
    Poi subentra la scuola,che rappresenta un luogo,inizialmente,sconosciuto ma che il docente deve far sentire come una seconda famiglia.I presupposti per una buona relazione sono prima di tutto cercare di capire la situazione personale della persona con il quale si sta approcciando;mettere a proprio agio un bambino è un passo molto importante.
    Il rapporto docente/discente è un po’ cambiato nel corso degli anni,se prima il compito del docente era quello di “informare” e istruire,ora quasi si sostituisce al ruolo del genitore e uno degli obiettivi finali del processo educativo è la consapevolezza da parte del discente delle proprie potenzialità e limiti.
    Un “mezzo” molto valido per un rapporto sano è,di certo,il dialogo,dialogo sincero che incoraggi il bambino.
    In aula i due setting sono stati molto diversi:nel primo ho notato che l’educatrice era tranquilla e ha messo a suo agio la madre che ha esposto senza troppo disagio il suo problema,forse agevolate entrambe dall’età e dal fatto che la terza protagonista non c’era;nel secondo,invece,la ragazza ha avuto più difficoltà ad esporsi nei confronti dell’educatrice,e forse perché c’è sempre un po’ di timore a mostrarsi ai più grandi.
    Per questo è importante che il docente,l’insegnante,l’educatore abbia le capacità adatte e la passione per impegnarsi in un lavoro importante in cui entrano in gioco i sentimenti e le emozioni.
    Nella simulazione io ero il cittadino non emarginato però ho provato dispiacere per gli altri che erano stati “messi da parte” solo perché portavano gli occhiali.Certo è stata solo una simulazione ma nella vita di tutti i giorni i casi di emarginazione sono tanti:emarginazione perché straniero,perché di pelle scura,perché appartenente ad uno status o schieramento politico diverso,ma anche emarginazione solo per avere gambe più grandi del “normale”,avere una taglia di troppo,avere i capelli rossi...
    Bhé che dire,ritorna il tema del diverso perché in fondo,in qualche modo si ermagina chi è diverso e credo che invece accettarlo sia il modo più valido per permettere sia agli emarginati che non di vivere in manierea dignitosa.
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    Messaggio  Laura polverino Mar Mag 01, 2012 3:44 pm

    Ogni relazione ,ogni incontro umano è educativo,in quanto è portatore di significati e valori.In una relazione educativa ci deve essere innanzitutto rispetto e il confronto deve essere costante.L'educatore deve tener conto delle esigenze di ogni singolo individuo per poi poter adattare ,in ambito scolastico,una programmazione che porterà l'educando a raggiungere i suoi obiettivi.Nella simulazione io ero cittadina,non emarginata ,mo sono sentita al centro dell'attenzione ,invece si leggeva negli okki delle emarginate un senso di isolamento ,visto che la prof. prestava attenzione solo a noi,lasciando loro in disparte.
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    Messaggio  elenacapobianco Mar Mag 01, 2012 5:35 pm

    Nell'aula abbiamo trattato un argomento davvero interessante:la relazione educativa! La relazione educativa è l'insieme dei rapporti sociali che si stabiliscono tra l'educatore e l'educando.L'educatore deve sempre essere disponibile,paziente,deve creare u bel rapporto,e soprattutto facendo sentire l'educando a proprio agio. Secondo me l'educatore non deve fare la parte dell'insegnante ed essere rigido,ma deve essere un amico,un genitore.L'educatore deve essere una figura sempre presente per l'educando,fino a quando i problemi non sono risolti del tutto.Durante la lezione abbiamo improvvisato dei setting relativi alla relazione educativa.Il primo esperimento riguardava due colleghe che hanno discusso sul problema dell'assenza dell'insegnante di sostegno in classe;l'educatrice ha dimostrato sensibilità e disponibilità facendo si che l'educando si sentisse in grado di esporre il problema senza difficoltà.Nel secondo esperimento invece una nostra collega ha finto di avere difficoltà ad integrarsi nel gruppo classe,e anche in questo caso l'educatrice ha instaurato un rapporto di fiducia.Assistendo a questi esperimenti ho capito che lavorando e facendo esperienze in questo settore si tende sempre a migliorare e a far sentire le persone a proprio agio.Secondo me non è facile fare questo lavoro però se viene fatto con l'amore e con la passione sono sicura che ci riusciremo.Nella seconda simulazione la professoressa ha finto di essere il sindaco e ha fatto salire le persone presenti nell'aula con gli occhiali sulla pedana e rappresentavano gli emarginati.Io invece facevo parte dei cittadini .Posso solo dire che l'emarginazione è una cosa bruttissima e che non dovrebbe capitare,perchè siamo tutti uguali,e nessuno dovrebbe essere emarginato.Ognuno sia con i propri pregi che con i propri difetti non deve essere mai etichettato perchè al mondo nessuno è perfetto!!!
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    lab. relazione educativa e emarginazione (chiuso) - Pagina 10 Empty AMIAMOCI GLI UNI GLI ALTRI

    Messaggio  angela cuomo Mar Mag 01, 2012 6:14 pm

    LA RELAZIONE EDUCATIVA è UN LEGAME CHE SI FORMA TRA I VARI INDIVIDUI INFATTI SI TROVA SIA IN AMBITO FAMILIARE CHE PROFESSIONALE(TRA MADRE E FIGLIO TRA EDUCATORE ED EDUCANDO MA ANCHE TRA DOCENTE E DISCENTE).NELLE RELAZIONI TRA DOCENTE E DISCENTE è NECESSARIO IL RISPETTO RECIPROCO.
    IN UNNA RELAZIONE TRA DUE O PIù PERSONE AVVIENE UNO SCAMBIO QUINDI SI DA E SI RICEVE,INFATTI LA RELAZIONE EDUCATIVA SI COSTRUISCE GIORNO PER GIORNO ASCOLTANDO OGNI INDIVIDUO E LE SUE ESIGENZE.NELLA RELAZIONE EDUCATIVA è FONDAMENTALE ANCHE REGOLARE LE PROPRIE EMOZIONI PERCHè PUò ESSERE FACILE CHE SI POSSANO MANIFESTARE LEGAMI AFFETTIVI PER ESEMPIO TRA EDUCATORE ED EDUCANDO QUINDI è DI FONDAMENTALE IMPORTANZA CAPIRE CHI SI HA DI FRONTE E I SUOI PROBLEMI.NEL MOMENTO IN CUI DEVE AVVENIRE UNA RELAZIONE NON è DA SOTTOVALUTARE IL LUOGO DOVE ESSA SI EVOLVE.
    PER QUANDO RIGUARDA L'EDUCATORE ANDREMO A DIRE CHE IL SUO COMPITO è DI EDUCARE L'EDUCANDO PRENDENDO IN CONSIDERAZIONE LA SITUAZIONE ASCOLTANDOLO NEL MOMENTO IN CUI CHIEDE IL SUO AIUTO ANCHE PERCHè VIENE COINVOLTO NELL'INCONTRO CON L'ALTRO COLTIVANDO LA RELAZIONE CHE SI VIENE A CREARE.
    SICURAMENTE NON SARà UNA COSA COSì SEMPLICE PERCHè SI DEVE OCCUPARE DI UNA SERIE DI PROBLEMATICHE COME L'EMARGINAZIONE,L'HANDICAP,LA DEVIANZA E TANTO ALTRO ANCORA.IL LORO COMPITO è QUELLO DI ACCOMPAGNARE IL BAMBINO,L'ADULTO O IL RAGAZZO NEL PERCORSO DELLA SUA ESISTENZA MOSTRANDOSI FORTE E GRINDOSO NEL TROVARE SOLUZIONI AI PROBLEMI DEGLI EDUCANDI SENZA MAI DIMENTICARE CHE OGNI PROBLEMA è SOGGETTIVO QUINDI NON PER TUTTI SI DA LA STESSA SOLUZIONE E NON ESISTE UN MANUALE CHE CE LO INSEGNA,GLI UNICI MAESTRI SONO SOLO E SOLTANDO COLORO CHE PRENDONO LE VESTI DA EDUCATORE,OVVIAMENTE CREDO CHE L'EDUCATORE NON è CHI SI PRESUME CAPACE DI EDUCARE MA CHI EDUCA.
    L'EDUCATORE NON HA LA BACCHETTA MAGICA PERCHè ANCHE LUI PUò COMMETTERE ERRORI E CREDO CHE SIA UMANO.DALL'ERRORE COME BEN SAPPIAMO IMPARIAMO TANTE COSE.
    UN ALTRO TEMA ABBASTANZA DIFFICILE DA TRATTARE è LA COSIDDETTA EMARGINAZIONE.L'EMARGINATO COME BEN SAPPIAMO NON VIVE UNA VITA AL QUANDO SERENA E TRANQUILLA MA BANSì TURBATA PERCHè VIENE ESCLUSO E MALTRATTATO COSA CHE TRA L'ALTRO ABBIAMO ANCHE NOTATO E VISSUTO IN CLASSE CON LA SIMULAZIONE SULLA CITTà.IN MERITO A QUESTA SIMULAZIONE VOGLIO IN PRIMIS CHIARIRE CHE IO MI SENTIVO AL QUANTO ELOGIATA VISTO CHE HO ASSUNTO IL RUOLO DA CITTADINO DELLA CITTà E QUINDI NON PORTANDO GLI OCCHIALI NON HO PROVATO SULLA MIA PELLE LE FRUSTAZIONI CHE I PORTATORI DI OCCHIALI HANNO AVVERTITO.MI SONO SENTITA FORTUNATA MA OVVIAMENTE SICCOME NON POTEVO OPPORMI NON POTEVO NEMMENO FARE NIENTE AFFINCHè GLI EMARGINATI FOSSERO INCLUSI NELLA FESTA.



    http://www.google.it/imgres?q=padre+e+figlio&hl=it&biw=1366&bih=673&gbv=2&tbm=isch&tbnid=QkbP7iPzyjplYM:&imgrefurl=http://lnx.papaseparati.org/psitalia/storie-di-tutti-i-giorni/storia-di-un-padre-separato-e-di-un-figlio-negato.html&docid=1ljSXLbaZv7VIM&imgurl=http://lnx.papaseparati.org/psitalia/images/stories/discriminazione.jpg&w=800&h=600&ei=zCegT8WWJpDU4QSEs-2CAw&zoom=1&iact=rc&dur=270&sig=102070515762080710081&page=1&tbnh=131&tbnw=199&start=0&ndsp=20&ved=1t:429,r:10,s:0,i:142&tx=56&ty=65
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    Messaggio  Silvia De Sisto Mar Mag 01, 2012 7:31 pm

    La relazione educativa avviene tra madre/figlio, docente/discente, educatore/educando. L’educatore nella relazione educativa deve essere un modello da seguire e deve mettere a proprio agio il soggetto che ha di fronte. La relazione educatore/educando si costruisce giorno per giorno, grazie all’ascolto, e si consolida con la condivisione di un vissuto. Lo studente deve potersi fidare dell’insegnante. La relazione educativa è un dare e un ricevere. Nel primo setting educatore/educando, l’educatore ha messo a proprio agio la madre del bambino che aveva bisogno dell’insegnante di sostegno che era assente. Nel secondo setting invece vi era una ragazza che esponeva i suoi problemi e l’educatore in questo caso rielaborava i problemi esposti insieme alla ragazza, affinché ella ne prendesse consapevolezza. L’educatore nella relazione educativa non deve essere teso, ma deve essere sciolto.
    Nella simulazione della città io ero una cittadina. Vedendo gli emarginati messi in un angolo mi sono sentita in colpa e mi ha fatto sentire impotente il fatto che loro cercavano di comunicare con noi e non potevamo fare niente per non emarginarli.
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    Messaggio  Daria Casolare Mar Mag 01, 2012 7:53 pm

    Nella lezione del 18 Aprile abbiamo trattato due temi importanti: la relazione educativa e l'emarginazione.

    Relazione educativa: In primis della relazione educativa dobbiamo dire ke è un insieme di relazioni a livello sociale che si possono creare tra una madre ed un figlio, fra un docente e un alunno, fra un educatore e un educando...e credo anche fra un allenatore e l'allievo. La relazione fra un docente e un alunno è un legame complesso e che produce un apprendimento credo da entrambi i lati, perchè non solo l'alunno può imparare ma anche il docente può imparare tanto da un alunno. Anche nella relazione tra madre e figlio avviene una relazione di tipo educativa..perchè entrambi fungono da esempio per l'altro, faccio un esempio personale..mia madre spesso mi chiede consigli o prende esempio da miei determinati atteggiamenti dicendomi che nella vita non si finisce mai di imparare..soprattutto dai figli!!! Per non parlare poi del rapporto che c'è fra educatore ed educando, spesso soprattutto nella nostra facoltà si parla della figura dell'educatore, del suo ruolo..ma non si sottolinea quante siano le difficoltà di questa figura. Come ho scritto anche in un commento precedente, per me fare l'educatore non è un lavoro è una missione. Spesso molti lavori non sono passione ma un qualcosa che si fa in un modo meccanico....Spesso mi pongo una domanda "Come si fa a fare l'educatore se non si amano i bambini?" naturalmente non si tratta solo di amore ma di tanto altro..fiducia, pazienza, speranza, caparbietà! Gli educatori spesso hanno rapporti con persone in difficoltà non solo bambini o adolescenti ma anche adulti...perchè uno degli obbiettivo della pedagogia, degli educatori è quello di creare un'educazione di tipo permanente, ossia che duri tutta la vita. Di solito queste persone sono bambini senza genitori, adolescenti che hanno preso strade sbagliate o adulti tossicodipendenti, carcerati ecc. L'educatore in questi casi assume la figura di una guida..che lo deve aiutare a ritrovare la propria strada. Tra l'educatore e l'educando si crea non solo un rapporto di educativo ma anche affettivo..entrambe le persone mostrano sentimenti..soprattutto l'educatore deve mostrare sentimenti che esprimo sensibilità, pazienza, attenzione e cosa più importante deve saper ascoltare. Spesso noto che molto persone non sanno ascoltare, non fanno altro che parlare..parlare..e parlare... senza ascoltare gli altri. Sarò io di poco parole ma non sopporto coloro che amano mettersi al centro dell'attenzione facendo sentire gli altri "più piccoli" o addirittura emarginati (altro argomento che tratterò dopo).

    Eri emarginata o cittadino? Ebbene sì ero emarginata, a dire la verità era una delle poche volte che indossavo i miei occhialoni (visto che li odio -.- ) ma aimè vedo ben poco Smile . Comunque questa simulazione da una parte mi è piaciuta e da un'altra parte no, perchè mi è servito a capire tante cose ma allo stesso momento mi sono sentita un pò sola, esclusa.. perchè senza un motivo non ho potuto partecipare "alla festa immaginaria" dove tutti i cittadini senza occhiali avevano partecipato! Questa simulazione mi ha fatto riflettere sulla triste realtà che invade la nostra popolazione...purtroppo l'emarginazione c'è ed è tanta!!!! Per esperienza personale posso dirvi che è un qualcosa di bruttissimo per chi la prova..soprattutto per chi è un pò più debole caratterialmente, ti fa sentire strana..diversa dagli altri Sad Con il passare degli anni ho capito che tutti noi siamo uguali e nessuno di nessuno ha il diritto di farti sentire diverso!!!!!!! I love you I love you I love you
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    lab. relazione educativa e emarginazione (chiuso) - Pagina 10 Empty La relazione educativa

    Messaggio  Antonia Aletta Mar Mag 01, 2012 7:56 pm

    La relazione educativa è una sorta di rapporto che si stabilisce tra l'educando e l'educatore; l'educando non sempre è un bambino, spesso può essere anche un adulto difficile come ad esempio un drogato, un alcolista, un carcerato ecc... La relazione tra entrambi deve essere di massimo rispetto da entrambi le parti. L'educatore deve essere pienamente disposto ad ascoltare le parole, le emozioni dell'educando, deve essere sempre disponibile. La relazione, però, può esserci anche tra coppie di fidanzati, di amici, tra genitori e figli, diciamo in qualsiasi rapporto tra più persone.
    Riguardo la simulazione la prof. ha diviso l'aula in due, da una parte le persone senza occhiali che rappresentavano i cittadini e dall'altra le persone con gli occhiali che rappresentavano il gruppo di emarginati; pur facendo parte dei cittadini, mi duole dirlo ma purtroppo ciò accade davvero nella società odierna, ognuna pensa a se stesso, son poche le persone che si preoccupano per gli altri. Io personalmente credo che tutti dovremmo iniziare a non avere più pregiudizi nei confronti delle persone "diverse" da noi, dovremmo imparare a vivere insieme a tutti pacificamente ed aiutare il prossimo in caso di bisogno!!
    Sempre durante il corso la prof. ci ha fatto assistere a due tipi di setting: il primo in cui una collega ha finto di avere problemi con l'insegnate di sostegno del figlio e la seconda che ha finto di non riuscire ad integrarsi nel gruppo classe perchè troppo chiusa e timida. In entrambi i casi l'educatrice si è aperta a queste due ragazze, si è mostrata disponibile e pronta a dar consigli.
    Ammetto che deve essere davvero difficile per l'educatore rapportarsi con persone "chiuse" che spesso trovano difficoltà ad aprirsi anche con persone fidate!
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    Messaggio  Maria Grazia Zingone Mar Mag 01, 2012 8:25 pm

    Durante questa lezione si è discusso del tema dell’emarginazione e della relazione educativa.In aula la professoressa ci ha illustrato una di queste esperienze relative a questo tema, un esempio sono i setting.Il primo setting riguarda due ragazze(nei ruoli di educatrice e di educanda);entrambe si sono occupate della problematica della mancanza dell’insegnante di sostegno per un bambino disabile.Il secondo setting invece riguarda una collega che fingeva di avere difficoltà ad integrarsi in un gruppo.In questi due casi l’educatrice mi è sembrata molto aperta.Per relazione educativa si intende la relazione,più precisamente,il legame che si crea tra educando e educatore,il rapporto tra madre e figlio,tra maestra e alunno,o un incontro tra due persone da qualsiasi punto di vista.Oltre a questi temi abbiamo affrontato anche il tema dell’emarginazione inteso come allontanamento di un individuo dalla società.Personalmente come essere umano non accetto questi determinati atteggiamenti non dovremmo “snobbare” e criticare queste persone,ma dovremmo invece aiutarle a credere nelle loro potenzialità.Grazie a questi confronti sono riuscita ad immedesimarmi nel compito lavorativo che affronterò in futuro.
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    Messaggio  mariangela manna Mar Mag 01, 2012 8:53 pm

    LA RELAZIONE EDUCATIVE CONSISTE NELL INCONTRO SCAMBIO E TRASMISSIONE TRA L EDUCATORE E L EDUCANDO ANCHE TRA MADRE E FIGLIO, INFATTI OGNI RELAZIONE E EDUCATIVA POICHE SI DA E SI RICEVE QUALCOSA.. MOLTO IMPORTANTE è L APPROCCIO CHE DEVE ESSERCI DI ASCOLTO E FIDUCIA POICHE POI IN SEGUITO UNA PERSONA RIESCE AD APRIRSI..CIO è APPARSO NEL SETTING IN CUI C'è STATO LINCONTRO TRA L EDUCATRICE E UNA RAGAZZA CON IL FIGLIO ANTONIO CHE è RIUSCITA AD ESPRIMERE I PROPRI PROBLEMI PERCHE L EDUCATRICE HA DATO UN SENSO DI AFFIDABILITà..L EMARGINAZIONE è QUEL PROCESSO IN CUI LA SOCIETA METTE AI MARGINI LE PERSONE CHE RITENGONO DIVERSE.. LA PROF CI HA FTT FARE UNA SIMULAZIONE DIVIDENDOCI IN 2 GRUPPI QUELLE CN GLI OCCHIALI EMARGINATE, E LE RAGAZZE SENZA CITTADINE.. LA PROF FACEVA LA PARTE DEL SINDACO EMARGINANDO LE RAGAZZE CON GLI OCCHIALI MENTRE IL RESTO DELLA CITTA POTEVA ORGANIZZARE LA FESTE E USUFRUIRE DI TUTTO..TUTTO CIO X FAR CAPIRE CHE I DISABILI CONTANO POCO O NULLA NELLA SOCIETA..IO FACEVO PARTE DEL GRUPPO DEI CITTADINI E HO CAPITO QUANDO è DOLOROSO E DIFFICILE PER LE PERSONE REALMENTE EMRGINATE SENTIRSI SEMPRE INAPPROPRIATE E DIVERSE
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    Messaggio  Maresca Socc. Addolorata Mer Mag 02, 2012 9:48 am

    LA RELAZIONE EDUCATIVA
    La relazione educativa, è riportata e la possiamo trovare in vari ambiti... quella di cui portiamo l'esempio è tra docente/discente. tutti gli incontri sono educativi e formativi questo perché durante una relazione si dà e si riceve SEMPRE.
    Si è parlato in aula anche della relazione che si stabilisce tra madre e figlio, si stabilisce in ambito familiare e i protagonisti sono i bambini. abbiamo detto anche che il più grande insegnamento è l'esempio.
    IL SETTING: la “scena” tra educatore e educando che avviene in un determinato contesto, per un qualche problema che viene esposto. Importante in questa fase è lo SCAMBIO ALLA PARI, cioè lo scambio che avviene deve essere allo stesso livello, non si deve mettere in difficoltà ne sentirsi superiori ecc l’educatore deve lavorare anche su sé stesso.
    EMARGINATO O CITTADINO?
    Io ho interpretato il “ruolo” di cittadina, onestamente mi sono sentita un po’ “in colpa”, in quanto privilegiata di un qualcosa e per un qualcosa in più che fondamentalmente non ho, ne tanto meno merito in più a qualcun altro. Il problema se c’è va affrontato insieme e risolto con qualche strategia, non assolutamente con l’emarginazione, altrimenti finiremmo tutti per restar soli.
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    lab. relazione educativa e emarginazione (chiuso) - Pagina 10 Empty RELAZIONE EDUCATIVA E EMARGINAZIONE

    Messaggio  Melfi Roberta Mer Mag 02, 2012 9:50 am

    La relazione educativa è un tema fondamentale per comprendere alcuni degli aspetti portanti dell'educazione e della formazione umana, nei legami familiari, nei contesti di apprendimento, nell'interazione con e attraverso i media, nelle dimensioni del lavoro e delle professioni. Il congegno pedagogico che permette lo sviluppo di adeguate relazioni umane viene costruito attraverso due piste interpretative: da una parte, la cura di sé, degli altri e del mondo; dall'altra, la comunicazione formativa.
    A partire dallo studio dell'originario legame interpersonale, quello fra la madre e il bambino, passando attraverso l'analisi delle relazioni familiari e la costruzione dell'identità durante il tempo dell'adolescenza, il viaggio dentro la relazione educativa approda all'età adulta e ai modi dell'autoformazione...Più volte ho cercato di riflettere su quale fosse realmente il senso delle relazioni educative, di aiuto o di sostegno e spesse volte mi sono resa conto che, pur possedendo un’ideale che animava la mia attività, non riuscivo a decifrarne l’origine e le caratteristiche nella loro completezza.Cos’è educativo? Quali atti si possono considerare tali? E quali caratteristiche ha un atto educativo? Chi è l’educatore e chi può/deve esserlo? Ancora, in testa mi giravano questioni aperte tipo: qual è il limite dell’autorità nelle relazioni educative? Quando si deve essere permissivi e quando autoritari? Si deve proporre un modello oppure solamente lasciare occasioni di riflessione? La lettura di alcuni libri e grazie anche al percorso formativo che sto svolgendo con la professoressa Floriana Brigande mi permettono di sciogliere alcuni nodi e di capire come agire e comportarmi....grazie anche alle prove e alle simulazioni che svolgiamo in aula.
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    lab. relazione educativa e emarginazione (chiuso) - Pagina 10 Empty Re: lab. relazione educativa e emarginazione (chiuso)

    Messaggio  Lucilla Graziani Mer Mag 02, 2012 9:52 am

    anche quello dell'emarginazione al giorno d oggi è un tema molto trattato..ed è molto utile parlarne...poiche la nostra società ne è piena di persone che ne emarginano altre..a partire dai ragazzini..ad esempio oggi il solo non bere,non fumare,il ragionare con la propria testa.. equivale al classico "sfigato"..deriso da tutti gli altri poiche diverso e giudicato in maniera affrettata solo perche non segue la massa..anche il piu piccolo appiglio porta una persona all emarginazione..all allontanamento del gruppo sociale.nella simulazione io ero dalla parte dei cittadini,poiche non avevo gli occhiali..ma comunque il vedere delle persone dall altro lato,non era bello..si vedeva il distacco,l emarginazione per un non nulla..ma chi siamo noi per giudicare gli altri?come loro erano state emarginate per portare gli occhiali..anche noi potevamo essere emarginate per..l apparecchio ai denti ad esempio..ognuno ha la sua debolezza,un "problema"..ma non per questo dobbiamo essere esclusi dalla societa..siamo uguali..e in equal modo dobbiamo essere trattati..poiche questa è discriminazione..il setting non è altro che una relazioone tra delle persone educatore e educando.E' una relazione che ha una finalità educativa che si basa su degli obiettivi che si devono raggiungere e percorsi che sia l'educatore che l'educando devono seguire.Lo scopo è appunto quello della crescita.il rapporto pero tra i due deve essere chiaro,diretto,ma soprattutto l educatore deve mettere a proprio agio l educando in modo tale da creare un rapporto di fiducia,cosi che si possano risolvere i problemi con la calma e il giusto temperamento.
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    Ilaria Saviano


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    lab. relazione educativa e emarginazione (chiuso) - Pagina 10 Empty Relazione educativa ed emarginazione

    Messaggio  Ilaria Saviano Mer Mag 02, 2012 10:23 am

    Nella relazione con gli altri è necessario il rispetto reciproco questa frase mi ha colpito tantissimo, perchè è la verità, se non c'è rispetto non c'è alcuna relazione. L'importante è saper ascoltare gli altri e avere tanta pazienza. nella prima simulazione, quella del setting, ho visto come ci si deve approcciare ad una persona che viene ad esporre il proprio problema. La cosa che più mi ha colpita è l'importanza che si da alla gestualità, e quindi al modo di esprimersi non verbale. Spero di poter diventare una brava educatrice e di poter dare il mio aiuto a chi ne ha bisogno Embarassed
    Nella seconda simulazione, quella della città, io ero l'emarginata. mi sono sentita messa da parte e inizialmente mi sono arrabbiata per la scelta di mettere noi, con gli occhiali, ai limiti della città. Questo mi ha fatto entrare nei panni di tutte quelle persone che passano la vita ai margini della città, tutte quelle persone che non vengono accettate per quello che sono, e che vengono quasi eliminate dalla vita di tutti i giorni. è stata una simulazione molto illuminante e spero di farne altre così. alien

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