anche oggi ho vissuto emozioni intense imparando nuovi concetti.... ancora una volta la lezione è stata divisa in due parti: una teorica, introduttiva; l'altra pratica, molto significativa dal punto di vista delle emozione,delle sensazioni!( e anche in questa occasione,un pensiero mi è balzato in mente: non pensavo di essere così tanto sensibile ed emotiva! e dire che non aspetto un bambino e gli ormoni sono a posto! altrimenti sarei stata una fontana!!). questa volta voglio partire dalla parte pratica, durante la quale ci sono stati proposti due setting…
per setting si intende l’incontro tra educatore e educando,dove l’educatore riveste un ruolo di estrema importantanza!!li ho trovati entrambi molto interessanti, ma non nascondo che tra i due quello che più mi ha colpito è stato il secondo,che riguardava la richiesta di aiuto da parte di una madre che vede il figlio abbandonato a sè stesso, di continuo, da parte del "suo" insegnante di sostegno che in teoria sarebbe dovuto essere la colonna portante, il punto di riferimento del bambino!e la mia collega michelina, che in questa circostanza copriva il ruolo dell'educatrice.... sono stata rapita dai suoi atteggiamenti, dal suo modo di porsi, di approcciarsi con la madre e anche con il bambino! modi e atteggiamenti che sento molto vicino ai miei!
la docente ci ha proposto anche una simulazione sulla città; e il relativo sindaco-dittatore in cui io avevo il ruolo da cittadino,in quanto non sono "portatrice" di occhiali;in virtù di cittadino,e di conseguenza non emarginata, sono stata assalita da una sorta di senso di colpa incredibile di fronte alla situazione che si trovavano a dover affrontare le mie colleghe che coprivano il ruolo di "emarginate" e che sono state costrette ad alzarsi a causa del loro "status", a causa del quale non potevano godere di privilegi di cui,magari, potevo godere io.ciò che mi ha sconvolta, è stato il comportamento del sindaco(ovvero la professoressa)che ci mostrava, nel tentativo di distrarci,svariate cose,attività che potevamo svolgere. intanto... gli emarginati(=coloro con gli occhiali) parlavano, ma nessuno dei cittadini li ascoltava,le considerava..e questo è stato un aspetto davvero triste anche perchè questo esempio in particolare, rispecchia uno degli aspetti critici della realtà che ci troviamo ad affrontare attualmente.esperienze personali dirette (fortunatamente!) non ne ho, ma credo che sentirsi EMARGINATI sia la cosa più alienante, distruttiva, sconvolgente che possa esistere in assoluto!secondo me le persone finiscono col paragonarsi al nulla.all'insignificante nel momento in cui nessuno ti ascolta, ti considera,nessuno ti rende partecipe,nessuno ti coinvolge nella propria vita! ci penso e mi vengono i brividi! a volte litigo con mia madre...che è l'unica persona al mondo capace di farmi soffrire con i suoi silenzi e con la sua indifferenza..e posso solo provare ad immaginare cosa possa significare essere indifferenti, inesistenti per l'intera società! e le conseguenze di tale situazione, possono portare a disagi individuali, ma anche collettivi, davvero rilevanti!
la cosa che mi fa molto riflettere, e che poche sere fa è stato testimoniato anche da un servizio al programma "le iene",è il fatto che la sofferenza non è solo dell' emarginato, ma probabilmente è soprattutto dei familiari,i quali vedono star male le persone che amano nonostante i tentativi,gli sforzi di e non possono far nulla per loro (in casi estremi!) di chi vogliono bene,e si sentono impotenti di fronte all'impossibilità di aiutarli nel loro intento,perchè l'integrazione è una questione molto delicata, e purtroppo non sempre, non a tutti, riesce!
per quanto riguarda la parte teorica, sono rimasta molto affascinata dall'argomento: LA RELAZIONE EDUCATIVA: che si basa, a mio parere, principalmente sull'EMPATIA che consiste nella capacità di comprendere il modo di essere
nel mondo di un altro dal di dentro, riuscendo a immedesimarsi nella sua condizione e a penetrare la sua dimensione di interiorità.La possibilità, la capacità, la volontà di coinvolgersi con l’altro implica una forma di disponibilità e di autoresponsabilizzazione per cui l’altro viene fatto oggetto di una cura particolare; questo
significa dal punto di vista psicologico che c'è disponibilità ad uscire temporaneamente dalla propria immagine di sé, e ciò avviene solo se la propria identità è salda;solo così ci si può lasciar andare, ci si può identificare con l’altro,cioè solo se il proprio sé è così saldo da poter vivere questa sorta di "abbandono". l’empatia è fondamentale e può essere paragonata a una forma di intuizione,perché contiene in sé la possibilità di alcuni flash conoscitivi che riguardano l’altro con cui si empatizza; però, mentre la conoscenza di tipo intuitivo ha come
oggetto pensieri ed idee, l’empatia è una forma di comprensione che porta in sé anche una dimensione affettivo-emozionale e non può essere solo conoscitiva. Questa forma si distanzia dai processi di identificazione perché,
mentre il processo di identificazione è del tutto inconscio, nell’empatia troviamo elementi preconsci e consci.quindi non è possibile concepire l’empatia solo come un fenomeno irrazionale ed emotivo, ma dobbiamo considerarla come una, se non l'unica, possibilità di relazione in cui sono compresi elementi affettivi, emotivi e anche razionali.
credo che nella relazione educativa, sia tra docente-discente, sia tra genitori-figlio,siano da negare tutte le forme di progetto educativo caratterizzate dall’adultismo, nonchè dalla preminenza dell’adulto sul ragazzo, dell’educatore sull’educando.ovviamente questo può avvenire anche in modo non esplicito o comunque non dichiaratamente autoritario. per fare un esempio: attraverso la pretesa di trasmettere in modo rigido, indiscusso, contenuti culturali, facendo passare forme di trasmissione e di comunicazione di tipo autoritario già messe in discussione dall’attivismo nei primi decenni del ‘900,che sono state poi oggetto di una critica radicale da parte dei movimenti studenteschi verso la fine degli anni ‘60.
Negare la valenza relazionistica del rapporto educativo significa anche negare da parte dell’educatore la possibilità di avvicinarsi ai linguaggi (vari!) del bambino, del ragazzo; mi riferisco anche a linguaggi non prevalentemente verbali, ma anche gestuali, iconici. per cui, l’adulto che vuole entrare in una relazione con l’educando in modo efficiente, efficace,costruttivo non può non ascoltare e non può non interpretare queste modalità di linguaggio.
altrettanto importante in tale contesto reputo sia la figura dello stesso educatore che deve innanzitutto riflettere e indagare sul motivo,preciso e reale, per il quale egli si trova lì in quel momento, quali valori, quali sentimenti, quali competenze è in grado di offrire al bambino/ragazzo.
per poter aiutare gli altri, è indispensabile essere in pace con sè stessi!ed è altrettanto importante nascondere o comunque riuscire a "dosare" la propria emotività per far si che la persona che chiede( direttamente o indirettamente) il nostro aiuto, il nostro supporto, non si senta ancora piu' fragile,debole, insignificante e quindi: SOLA!La relazione si costruisce nel tempo e le sue principali colonne portanti sono : PASSIONE-PAZIENZA-RISPETTO.
PS. spero di non essermi allontanata dal quesito del forum!
a presto, donatella.
http://www.scrivere.info/poesia.php?poesia=192448&t=Emarginazionehttp://www.google.it/imgres?um=1&hl=it&sa=N&biw=1280&bih=709&tbm=isch&tbnid=UIlX6qNo1ypyIM:&imgrefurl=http://pedadisa09.forumattivi.com/t13p195-la-relazione-educativa-aprile&docid=RTNNRJRzRL3ZuM&imgurl=https://2img.net/r/ihimizer/img40/9343/relazioneeducativaperan.jpg&w=640&h=480&ei=3emRT9jpI8XdtAb5vqS-BA&zoom=1&iact=hc&vpx=443&vpy=168&dur=700&hovh=182&hovw=256&tx=91&ty=72&sig=115192124967919930898&page=1&tbnh=156&tbnw=249&start=0&ndsp=15&ved=1t:429,r:1,s:0,i:68http://www.google.it/imgres?um=1&hl=it&sa=N&biw=1280&bih=709&tbm=isch&tbnid=0jdg2NCybx4MQM:&imgrefurl=http://www.psychomer.it/educare-cose-da-fare-e-da-non-fare-in-una-relazione-educativa/&docid=mH2kFrlnAI2EgM&imgurl=http://3.bp.blogspot.com/_looJxNmkyjA/S_Q7KOdcNiI/AAAAAAAAAI4/EfYa6HxzINk/s1600/34963622.jpg&w=300&h=262&ei=3emRT9jpI8XdtAb5vqS-BA&zoom=1&iact=hc&vpx=671&vpy=153&dur=210&hovh=209&hovw=240&tx=124&ty=79&sig=115192124967919930898&page=1&tbnh=156&tbnw=179&start=0&ndsp=15&ved=1t:429,r:2,s:0,i:70http://www.google.it/imgres?start=89&um=1&hl=it&sa=N&biw=1280&bih=709&tbm=isch&tbnid=_0Do6DWCeW9aRM:&imgrefurl=http://psicologa.torino.it/tag/regole/&docid=WZUqGfD5j80NuM&imgurl=http://psicologa.torino.it/wp-content/uploads/2011/07/Famiglia-che-legge.jpg&w=416&h=288&ei=UuqRT_7lNMnMtAbJz6ydBA&zoom=1&iact=hc&vpx=781&vpy=198&dur=701&hovh=187&hovw=270&tx=141&ty=106&sig=115192124967919930898&page=5&tbnh=142&tbnw=205&ndsp=24&ved=1t:429,r:22,s:89,i:52http://www.google.it/imgres?start=398&um=1&hl=it&sa=N&biw=1280&bih=709&tbm=isch&tbnid=qU1ocH8gUsPt3M:&imgrefurl=http://www.comune.scandicci.fi.it/index.php/servizi-educativi/attivita/1100-attivita-3.html%3Fshowall%3D1&docid=ukI2dvAnfEABUM&imgurl=http://www.comune.scandicci.fi.it/images/stories/istruzione/nido_e_laboratorio_lettura_001.jpg&w=1727&h=1770&ei=CuuRT_ipHY3DswbB_cWDBA&zoom=1&iact=hc&vpx=601&vpy=133&dur=767&hovh=227&hovw=222&tx=140&ty=102&sig=115192124967919930898&page=18&tbnh=184&tbnw=178&ndsp=25&ved=1t:429,r:9,s:398,i:24http://www.google.it/imgres?start=637&um=1&hl=it&sa=N&biw=1280&bih=709&tbm=isch&tbnid=_naz3xt75S-y_M:&imgrefurl=http://www.pedagogiaclinicasavona.it/interna.php%3Fcontent%3Dlabeducativo&docid=LimLEFZbPjTMVM&imgurl=http://www.pedagogiaclinicasavona.it/img/contenuti/labeducativo.jpg&w=350&h=263&ei=TuuRT4axO8nMswaE9_C1BA&zoom=1&iact=hc&vpx=980&vpy=92&dur=130&hovh=195&hovw=259&tx=108&ty=160&sig=115192124967919930898&page=28&tbnh=157&tbnw=239&ndsp=22&ved=1t:429,r:15,s:637,i:149
Ultima modifica di donatella tipaldi il Ven Apr 20, 2012 11:04 pm - modificato 1 volta.