Pedagogia della disabilità 2012

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Pedagogia della disabilità 2012

Pedagogia della disabilità (2012)- Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti


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    lab. relazione educativa e emarginazione (chiuso)

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    Messaggio  enzacoppola Mer Mag 02, 2012 11:21 pm

    Relazione educativa ... educatore - educando

    Ogni relazione educativa avviene tra due o più persone , in diversi ambienti o circostanze . La prima relazione educativa , in assoluto , avviene in famiglia ovvero attraverso il rapporto tra genitore e figlio poi a scuola attraverso il rapporto tra educatore ed educando . Affinchè una relazione educativa sia efficace , è importante che ci sia rispetto , accoglienza , ascolto , non emarginazione e che si instauri un rapporto di fiducia al fine di creare l' intesa tra l'educatore e l'educando in modo tale che , ad esempio , nel momento in cui dovesse verificarsi un evento negativo per l'educando , l'educatore potrà sostenerlo , aiutandolo a superare l' ostacolo in atto .

    Esperienza di simulazione - Emarginato o cittadino ?

    Provare indifferenza nei confronti di un soggetto emarginato è un problema molto diffuso . Già nelle società antiche la disabilità era sintomo di disagio per colui che ne era affetto . Il soggetto disabile era considerato l' emblema della debolezza , del non vigore fisico e quindi non affidabile per le scarse ( se non nulle ) capacità di difesa del gruppo . Andando a ritroso fino ad arrivare alla Grecia classica , incontriamo il mito di Efesto , il dio zoppo , respinto appena nato quando sua madre Era , priva di senso materno , vide il suo aspetto deludente , in quanto nacque con un piede storpio , e se ne liberò gettandolo dall' Olimpo poichè offendeva sia lei che il padre adottivo Zeus .
    Questo è un destino " condiviso " da molti bambini che sono rifiutati , abbandonandoli o addirittura gettandoli nella spazzatura perchè non conformi alle aspettative dei loro genitori .
    Il fatto che la società emargini determinati soggetti , crea molti disagi ; infatti , dal momento in cui , il sindaco ( la prof. ) ha emarginato coloro che indossavano gli occhiali , senza dare la possibilità di essere ascoltati e , considerato cittadini coloro che non indossavano gli occhiali , comunicando con loro , sono stata scossa poichè questa simulazione mi rendeva cittadina sì ma allo stesso tempo mi distoglieva dal fatto che nell' aula c' erano persone emarginate , persone non considerate cittadine per il semplice fatto di indossare gli occhiali .
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    Messaggio  fabiola lucignano Mer Mag 02, 2012 11:22 pm

    In questa lezione si è parlato della relazione educativa ovvero l insieme dei rapporti sociali che si stabiliscono tra educatore ed educando per il raggiungimento degli obbiettivi istituzionali.
    un altro termine affrontato in aula e ke io ho gia sentito parlare al liceo e il termine SETTING che è l incontro tra educatore ed educando...l educatore ha il compito di aiutare l educando,fornirgli le conoscenze giuste per renderlo adatto e capace a relazionarsi con il mondo e a risolvere i problemi. Un rapporto che si basa soprattutto sul rispetto....
    In aula abbiano anche fatto una simulazione che per quanto mi riguarda è stata molto riflessiva. Questa simulazione era che la prof era il sindaco ed ha emarginato dalla simulazione tt le persone che indossavano gli occhiali e io facevo parte dei cittadini..vedere quelle ragazze non potersi esprimere xke emarginate mi ha fatto pensare a tt quelle persone che dalla societa vengono escluse e dimenticate xke hanno ideali e credenze religiose e politiche differenti,mentre io credo che nel 2012 dobbiamo imparare ad accettare e rispettare chiubque anche chi è diverso da noi.
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    Messaggio  fabiola lucignano Mer Mag 02, 2012 11:23 pm

    In questa lezione si è parlato della relazione educativa ovvero l insieme dei rapporti sociali che si stabiliscono tra educatore ed educando per il raggiungimento degli obbiettivi istituzionali.
    un altro termine affrontato in aula e ke io ho gia sentito parlare al liceo e il termine SETTING che è l incontro tra educatore ed educando...l educatore ha il compito di aiutare l educando,fornirgli le conoscenze giuste per renderlo adatto e capace a relazionarsi con il mondo e a risolvere i problemi. Un rapporto che si basa soprattutto sul rispetto....
    In aula abbiano anche fatto una simulazione che per quanto mi riguarda è stata molto riflessiva. Questa simulazione era che la prof era il sindaco ed ha emarginato dalla simulazione tt le persone che indossavano gli occhiali e io facevo parte dei cittadini..vedere quelle ragazze non potersi esprimere xke emarginate mi ha fatto pensare a tt quelle persone che dalla societa vengono escluse e dimenticate xke hanno ideali e credenze religiose e politiche differenti,mentre io credo che nel 2012 dobbiamo imparare ad accettare e rispettare chiubque anche chi è diverso da noi.
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    Messaggio  palmina formato Gio Mag 03, 2012 4:43 am

    La relazione educativa rappresenta il modo attraverso il quale le intenzioni educative
    diventano (possono diventare) lavoro e risultati educativi.
    Quando non c’è relazione interpersonale, non c’è la possibilità di dare seguito alle
    intenzioni educative e di conseguenza aspirare ad ottenere dei cambiamenti.
    La relazione presuppone un insieme coerente di azioni intraprese in vista di un fine.
    La relazione deve diventare oggetto di una perseverante razionalizzazione, di continua
    meditazione e di costante problematizzazione.
    La persona dell’ “educatore” è strumento pedagogico, il rapporto è continuativo, la
    quotidianità viene usata in modo consapevole e programmato.
    Si possono considerare come tratti invarianti della relazione educativa:
    - La reciprocità
    - La asimmetria
    - Il pregiudizio
    - Il coinvolgimento emotivo
    - La contestualizzazione
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    Marianna Carfora


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    Messaggio  Marianna Carfora Gio Mag 03, 2012 7:12 am

    La lezione sulla relazione educativa si è presentata come una finestra che si affaccia sul futuro, perché mi ha permesso di vedere concretamente quello che un domani sarò il mio lavoro: l’educatrice. L’esperienza educativa prevede principalmente l’intervento di due persone, l’educatore e l’educando, che però non devono essere disposte su dei gradini, come se vi fosse una gerarchia da rispettare (io sono l’educatore, tu ti siedi, mi ascolti e fai quello che ti dico), ma sullo stesso piano, in modo da permettere una comunicazione efficace ed un intervento educativo altrettanto efficiente. Nella relazione deve esserci un ponte sempre aperto tra l’educatore e l’educando, io do qualcosa a te e tu dai qualcosa a me, infatti sono coinvolte entrambe le persone nel momento educativo, perché si è educatori solo se si entra nell’educazione. L’educatore deve mettere in gioco se stesso, deve sapere che può dare/ricevere qualcosa di speciale da quel momento, che c’è la possibilità di arricchirsi nel profondo dell’animo… Solo così l’educazione sarà efficace e riuscirà a formare l’individuo nei suoi vari aspetti. Visto che però c’è un ponte sempre aperto tra le due figure, ciò significa che anche la comunicazione è costante e per comunicazione non si intende solo il linguaggio verbale, ma anche il linguaggio del corpo, il tono della voce, la disponibilità, ecc… la lezione è servita proprio a questo, a farci capire che la postura, il modo di accogliere una persone, il tipo di ascolto, possono fare realmente la differenza, perché sono tutte cose che il nostro interlocutore percepisce e, quindi, tenderà a comportarsi di conseguenza.

    Nella simulazione fatta in aula, io ero una cittadina e, ad essere sincera, non mi sono preoccupata del gruppo che era rimasto escluso, perché ero troppo “impegnata” a preoccuparmi di ascoltare il “sindaco dittatore”, le sue proposte, le sue iniziative rivolte esclusivamente a noi cittadini. Mi sono sentita un po’ una privilegiata rispetto al gruppo emarginato, perché potevo godere di trattamenti diversi e sostanzialmente migliori rispetto a quelli che erano destinati a loro. Non mi sono proprio posta il problema di mettermi nei loro panni, di prendere la loro difesa o di fare qualsiasi cosa permettesse loro di rientrare nel gruppo dei cittadini. Questo fa di me un’egoista?! A questo punto mi verrebbe da rispondere proprio di si! Shocked Devo dire, però, che questa simulazione mi ha aperto gli occhi su molte cose, su quante persone non riescono a farsi sentire perché la loro voce è sopraffatta da altre persone che non le prendono proprio in considerazione. Questo mi porta a pensare che gli occhi e le orecchie delle persone devono ruotare a 360°, devono tener conto di tutto e di tutti, delle varie alternative, delle varie possibilità e on solo di ciò che è di fronte a noi o che attira la nostra attenzione. Il mondo è ricco, bello e vario e, per farlo restare tale, deve esserci il contributo di tutto e di tutti.
    Giuseppina Chianese
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    lab. relazione educativa e emarginazione (chiuso) - Pagina 12 Empty Relazione educativa,educatore ed educando emarginazione

    Messaggio  Giuseppina Chianese Gio Mag 03, 2012 7:56 am

    Tra i compiti che affrontano gli insegnanti e gli educatori c'è soprattutto uno relativo alla gestione delle relazioni.
    L'educatore deve relazionarsi singolarmente con l'educando,con il gruppo e con l'intera classe.La relazione educativa è un importante strumento per favorire l'apprendimento.
    Un docente deve trasmettere la conoscenza in maniera semplice e interattiva.L'alunno non è un vaso da riempire ma trasmettergli le conoscenze significa anche renderlo autonomo nel discorso,farlo sentire sicuro di ciò che ha appreso,imparargli ad osservare a guardare e ad ascoltare se stesso e il prossimo,pensare prima di agire,avere stima in se stessi e contenere l'ansia e le paure.
    La relazione educativa non avviene solo tra educatore e un educando bimbo ma essa avviene anche tra un educatore ed un adulto che ha un percorso di vita difficile (drogato,alcolizzato,criminale).Alla base di tali rapporti c'è rispetto,c'è uno scambio di dare e avere,di comprensione,di fiducia e di ascolto,tutti elementi che permettono la relazione educativa.La simulazione mi ha aiutato molto a riflettere sull'emarginazione.L'emarginato è colui che si trova ai margini della pagina,che non vive nel contesto anzi è fuori dal contesto che lo esclude a priori...Gli emarginati sono poco considerati poichè sono deboli e hanno bisogno di aiuto,un aiuto che non gli viene posto in quanto si tiene considerazione solo di chi è forte di chi è inserito nel contesto in cui viviamo e vive modestamente. Ancora oggi esiste la discriminazione,ancora oggi ogni individuo pensa al proprio interesse senza considerare l'interesse comune... Non so se un giorno la discriminazione terminerà, non so se un giorno non ci sarà più il ricco e il povero e che tutto sarà alla portata di mano di tutti per ora è solo un utopia!
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    Messaggio  Ilaria Musella Gio Mag 03, 2012 8:04 am

    In aula abbiamo visto due simulazioni di relazione educativa: la prima riguardava il confronto tra un educatore, bambino e genitore; la seconda confronto tra educatore e una ragazza "solitaria". In entrambi i casi si poteva vedere quanto fosse difficile il ruolo dell'educatore, poichè entrare in contatto con l'altro è una cosa molto complicata. Non tutte le persone riescono a comunicare con una persona di cui non si fidano. La prima cosa da fare in un incontro è restituire ciò che la persona dice, cioè ripeterle il suo problema e rassicurarla. Una cosa molto importante è quella di non dare soluzione, siamo educatori, quindi abbiamo un ruolo di accompagnatore nell'ambito sociale. Un problema è quello del tempo: molte persone tendono a non aprirsi all'educatore, a non parlare. Molto importante è il linguaggio, l'approccio che si deve dare a queste persone.
    L'altra simulazione è stata quella dell'emarginazione, io ero un'emarginata, poichè porto gli occhiali. Di questa esperienza posso solo dire che il problema non è essere emarginati, ma come le persone ti trattano. Parlare e non essere ascoltati è una delle cose peggiori in assoluto!
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    Messaggio  ilaria cardinale Gio Mag 03, 2012 8:49 am

    In questa lezione il momento più coinvolgente è stato quello in cui abbiamo simulato l’incontro tra educando ed educatore. La difficoltà della persona che si è rivolta all’educatore sta nel fatto che è una persona che non riesce a relazionarsi con gli altri specialmente all’interno del gruppo classe e per questa ragione si sente esclusa ed emarginata. È proprio il fatto di poter aiutare in futuro persone con questi problemi che mi ha fatto appassionare ancora di più a questa disciplina anche perché penso che se si riesce ad avere risultati positivi, dopo un duro percorso di rieducazione,ciò ci farà sentire appagati e fieri del nostro operato. Very Happy
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    Messaggio  daniela oliva Gio Mag 03, 2012 9:08 am

    La relazione educativa si trova in vari ambiti professionali e familiari. Si tratta di un incontro-alleanza-scambio alla pari, non asimmetrico tra educatore ed educando. In questa relazione, infatti, l’educatore deve mettersi sullo stesso piano dell’interlocutore .
    Durante la lezione abbiamo assistito a 2 simulazioni relative alla relazione educativa:
    Nel primo setting erano coinvolti educatore-mamma-bambino-insegnante di sostegno (che non si era presentata a lezione), mentre nel secondo setting erano coinvolti un educatore e una ragazza di 17 anni con difficoltà di socializzazione.
    E’ stato molto interessante osservare l’organizzazione dello spazio fisico in cui doveva avvenire l’incontro e l’atteggiamento dell’educatore nel porsi come partner nella relazione.
    Successivamente la professoressa Briganti ci ha sottoposto alla simulazione del sindaco dittatore. In questa simulazione io sarei dovuta rientrare nel gruppo degli emarginati, ma ho tolto gli occhiali e sono rimasta dov’ero per 2 motivi: la sola idea di essere messa in disparte e di non avere voce in capitolo, a causa di un pregiudizio, mi infastidisce, e poi volevo trovarmi in una posizione neutrale per poter osservare meglio cosa accadeva in entrambi i gruppi.
    Il vedere che il gruppo dei cittadini era cosi’ attento a delle cose banali e che non si preoccupava minimamente del gruppo degli emarginati, mi ha fatto rendere conto di quanto, in generale, possa essere angosciante la situazione di una persona emarginata, che solitamente non viene considerata e acoltata e verso la quale gli altri mostrano una totale indifferenza.
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    Messaggio  lucrezia fetto Gio Mag 03, 2012 9:12 am

    l'incontro tra l'educatore e l'educando è un momento di massima importanza come in tutti i rapporti l'impressione del primo incontro è quasi fondamentale per il resto della "convivenza". l 'educatore in questo caso parlo al femminile non deve sostituire il ruolo della madre ,quindi deve si risolvere le problematiche presentatesi ma con un ruolo diverso .l' affetto è fondamentale ,perchè i lori problemi devo diventare i tuoi ,nel senso che la volontà di risolverli è essenziale!!in ogni caso il setting è solo l'inizio di un lungo percorso difficoltoso ma affascinante
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    Messaggio  Francesca Starita Gio Mag 03, 2012 9:55 am

    Quando una persona stabilisce una comunicazione con un' altra (adulto-ragazzo/adolescente),con finalità educative,viene definita RELAZIONE EDUCATIVA.La relazione educativa si dispone nella dimensione dell'essere per l' altro con lo scopo di fornire una crescita psicologica e apprendimento.Questo tipo di relazione non si crea solo in campo scolastico,ma in ogni contesto sociale.Primo fra tutti c'è la famiglia,primo nucleo di aggregazione dove i genitori impartiscono giorno per giorno l'educazione e il rispetto ai propri figli,tutto ciò poi viene consolidato in ambito scolastico.E' importante che il rapporto tra educatore ed educando sia un rapporto reciproco.Essi hanno senz' altro ruoli differenti ma questo non vuol dire che siano su piani diversi.Occorre che entrambi sappiano ascoltare ed ascoltarsi,mettere in comune i sentimenti ed i vissuti persnali,anche perchè il più grande insegnamento è l' esempio.L' educatore non deve essere più considerato colui che fornisce le istruzioni per l' uso della vita,ma guidare,accompagnare,l educando alla costruzione del proprio modo di vivere autonomamente.
    EMARGINATO o CITTADINO?:L' emarginazione è direttamente legata con la parola diversità,la dove esiste una diversità potenzialmente nasce un caso di emarginazione.L'emarginazione puo avvenire in due casi:il primo è quando un gruppo ritiene la propria "normalità" troppo distante dalla diversità di uno o più soggetti comportando l' esclusione di questi ultimi.Il secondo caso avviene quando una persona fa della propria diversità un complesso mentale che li porta a non integrarsi nella società rimanendo ai margini.Entrambe i casi non trovano spazio nel mio modo di essere,ritengo che al di là di chi è normale o diverso è tutto un problema di mentalità chiusa;L' esempio messo in pratica dalla professoressa in aula mi ha portato ancora di più a pensare in questo modo,chi stabilisce cosa è normale o cosa è diverso? ma soprattutto perchè come nell' esempio fatto, io che mi trovavo nel gruppo dei cittadini, dovevo considerarmi normale?.Come detto in precedenza è un comportamento che non fa parte di me e non concepisco il perchè uno deve escludere o escludersi,forse sarebbe bene che aggiungessimo alla nostra vita rispettivamente un pò di soledarietà, autostima e soprattutto unirsi e lottare contro questi tristi avvenimenti.
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    Messaggio  Federica Riccardo Gio Mag 03, 2012 4:27 pm

    1)L'uomo per crescere,maturare e migliorarsi necessita del confronto con l'altro.La relazione educativa quindi è indispensabile per fare esperienze di vita che possono essere sia positive che negative,ma che comunque vada ti lasciano un segno.Le relazioni sono per la maggior parte delle volte un DARE-AVERE,uno flusso di scambi.Ciò che è alla base di tutte le relazioni quali: familiari,lavorative e quant'altro,è l'ASCOLTO.Ascoltare gli altri è un "dono" che non tutti possiedono in questo mondo così frenetico,così veloce che spesso non abbiamo tempo per ascoltare una persona quando parla,tanto è vero che SENTIAMO(lasciamo scivolare le parole senza trattenere in memoria,così le dimentichiamo poco dopo) ma non ascoltiamo.Ascoltare una persona richiede tempo,dedizione per poter analizzare per bene la situazione e dare consigli.Quante volte in una discussione è capitato di essere interrotti senza poter finire il nostro pensiero,travisando così le parole?A volte abbiamo la presunzione di sapere ciò che l'altro vuol finire di dire,e tendiamo così a cadere in errore,a travisare e creare così discussioni inutili.Una delle relazioni educative dove è fondamentale l'ascolto è il rapporto fra EDUCATORE ed EDUCANDO.Innanzitutto è importante la prossemica,il modo in cui l'educatore si pone nei riguardi della persona che chiede aiuto.Una postura che infonda serenità e sicurezza all'educando è positivo in quanto sarà più facile per quest'ultimo aprirsi e raccontare i propri problemi.Il lavoro che svolge l'educatore non è semplice,deve essere bravo a saper entrare in punta di piedi nella vita dell'educando senza urtare la propria sensibilità,il suo obiettivo è quello di rieducare e condurre il soggetto a cambiamenti positivi.Spronare il soggetto a migliorarsi nei confronti di una determinata situazione che gli è di ostacolo,non proporgli la soluzione,ma "restituire" cioè capire il problema e accompagnare così il soggetto nel percorso educativo.
    In aula abbiamo assistito ad una simulazione riguardante il rapporto educatore-educando,divisa in due scenari diversi.La prima scena era costituita da una ragazza che si calava nei panni di una madre preoccupata per le assenze frequenti dell'insegnate di sostegno di suo figlio,quindi "l'abbandono" del bambino senza un supporto che lo aiutasse a seguire le lezioni.La seconda scena invece era costituita da una ragazza introversa con difficoltà nel relazionarsi con i propri coetanei.Entrambi i setting hanno rispettato secondo me i canoni di un buon educatore citati sopra.
    2)Il concetto di emarginazione oggi è riferito solo ad una determinata categoria di persone,come disabili,vagabondi,immigrati nel nostro paese alla ricerca di un lavoro e di una vita migliore.Nell'immaginario collettivo queste persone devono rimanere fuori dalla società,non avere voce in capitolo,insomma messi all'angolo o ancora meglio ai margini della nostra società.
    Io porto gli occhiali da vista da una decina di anni per correggere la miopia,nella simulazione sindaco-cittadino ho fatto parte del gruppo di coloro che sono stati esclusi dalla città perchè emarginati e senza voce in capitolo.Durante la nostra "permanenza" fuori città mi sono sentita veramente esclusa da tutto e soprattutto da tutti,in maniera particolare dalle mie amiche che erano completamente assorbite da ciò che il sindaco proponeva loro dimenticandosi di me e di tutte le persone con gli occhiali messe da parte.Dopo la simulazione ho riflettuto a fondo e ho capito che un pò tutti chi meno chi più in situazioni particolari ci sentiamo emarginati,isolati.L'emarginazione non deve essere correlata alla parola diversità,perchè spesso si pensa che l'emarginato sia il diverso.Io preferisco attribuire emarginazione alla parola solitudine,perchè è così che si diventa esclusi da tutto e da tutti..Il libro "Uno ,nessuno e centomila" spiega brillanetemente in un passo il concetto di solitudine-emarginazione: "La solitudine non è mai con voi;è sempre senza di voi,e soltanto possibile con un estraneo attorno:luogo o persona che sia,che del tutto vi ignorino,che del tutto voi ignoriate,così che la vostra volontà e il vostro sentimento restino sospesi e smarriti in un'incertezza angosciosa e,cessando ogni affermazione di voi,cessi l'intimità stessa della vostra coscienza.La vera solitudine è in un luogo che vive per sè e che per voi non ha traccia nè voce,e dove dunque l'estraneo siete voi."
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    Angela Scarpato


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    Messaggio  Angela Scarpato Gio Mag 03, 2012 6:32 pm

    Il tema affrontato durante questa lezione è stato quello della relazione educativa, tematica che tocca vari argomenti, come quella del rapporto madre-figlio che è appunto un relazione educativa ,tale vi è anche il legame che si viene a formare tra docente e discente. Quindi in una relazione educativa si presuppone lo scambio di emozioni tra due o più persone, ma non solo,soprattutto nella relazione tra il docente e il discente deve intercorrere un legame che produca apprendimento, tale legame deve essere incontro e scambio di pareri, infatti in alcuni casi non sono sempre i bambini ad essere educati a volte sono loro ad educare gli adulti.
    Nella simulazione proposta dalla professoressa in cui lei si è finta un sindaco dittatore che ha emarginato dalla città tutti coloro che portavano gli occhiali,mentre i cittadini non emarginati potevano organizzare una grande festa, io rientravo tra quelli non emarginati. Personalmente non ho sentito nessun senso di colpa forse un pò perché ero consapevole che si trattava tutto di pura finzione e un pò perché io non sono il tipo di persona che riesce ad isolare delle persone (anche se si tratta solo di un gioco), cosa che ho riscontrato un pò in tutto il gruppo classe, infatti non ho trovato poi questa totale esclusione di noi non emarginati nei confronti degli emarginati,forse proprio perché tra di noi c'era chi aveva degli amici tra gli emarginati...
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    lab. relazione educativa e emarginazione (chiuso) - Pagina 12 Empty Chi è il diverso da chi?!

    Messaggio  Gisella Santonastaso Gio Mag 03, 2012 8:12 pm

    Oggi abbiamo discusso sul tema dell'emarginazione sociale.Purtroppo ancora oggi ci troviamo ad affrontare questo grande problema.L'emarginazione non ha eta',emarginare significa mettere ai margini,estromettere dalla vita sociale.Comunque rimane un male dilagante che non si puo' giustificare,viviamo in una societa'priva di tolleranza e compassione.Esistono forme di emarginazione gravi perche'sono prodotte dal pregiudizio,dall'ignoranza, dall'azione attiva di gruppi e persone verso altri gruppi e altre persone.Esse sono:il pregiudizio,sull'origine delle persone o (il razzismo),il rifiuto verso gli aderenti a religioni o confessioni diverse dalla propria.,la discriminazione verso l'appartenenza ad un sesso o verso scelte di relazione affettiva (principalmente verso gli omossessuali),la discriminazione verso i transessuali,il disconoscimento verso le persone diversamente abili,il timore che produce distanza verso gli ammalati,il disprezzo verso altri gruppi sociali.Il compito della societa'deve essere il rimuovere di tutte le emarginazioni perche' producono disagio,sofferenza,squilibrio,tensioni,spreco di risorse personali e intellettuali.Per superare questa forma di emarginazione devono applicarsi i gestori della societa':amministatori, politici,forze sociali .Con loro è possibile operare tale obiettivo.E inoltre sapete cosa penso?Che anche l omicida,chi uccide e fa i suoi anni di carcere,è facile o comodo chiedere la pena di morte o riproporre in Italia la sedia elettrica,non si aiuta in questo modo quel tipo di persona deviante...ma bisgona andare oltre e capirne il vero motivo e rieducarlo. Purtroppo,tutte le possibili forme di emarginazione derivino dall'ignoranza.LA DISCRIMINAZIONE è FIGLIA DELL'IGNORANZA,POICHè DERIVA DALLA POCA APERTURA MENTALE, DALLA POCA FLESSIBILITà,DALL'ESSERE CHIUSI IN UN PROPRIO MONDO,DENIGRANDO,NON RISPETTANDO,EMARGINANDO CHI PER QUALCHE MOTIVO è DIVERSO.
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    tranchino giovanna


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    Messaggio  tranchino giovanna Gio Mag 03, 2012 9:28 pm

    In questa lezione si è parlato della relazione educativa, è stata davvero molto interessante per il percorso di studi che stiamo affrontando. Le simulazioni fatte sul setting vedevano una persona in difficoltà con la persona guida . Ciò che subito ha colpito è stato il modo con cui si è posta la persona che ascoltava in quanto ha saputo porsi in modo disponibile senza far sentire l'altra in difficoltà. In una relazione educativa infatti il ruolo dell'educatore è fondamentale deve essere accogliente, deve saper ascoltare e lasciare spazio alla libertà dell'altro. La relazione educativa è un incontro e uno scambio reciproco e l'educatore deve sapersi adattare e modificare in base alla situazione e alla persona che ha davanti. L'educatore in qualsiasi tipo di relazione (docente-discente, madre-figlio) deve saper dare l'esempio per diventare un modello da seguire e un punto di riferimento. Per quanto riguarda la simulazione della città dove il sindaco dittatore ha emarginato tutte le persone con gli occhiali io facevo parte dei cittadini "a pieno titolo" . Vedere le persone con gli occhiali che parlavano ma senza essere prese in considerazione è stato davvero brutto perché non è giusto essere emarginato a causa di una propria caratteristica. Spesso le persone che vivono in città sono indifferenti o dimenticano gli emarginati.Secondo me nessuno è degno di decidere chi è giusto e chi è sbagliato perché siamo tutti uguali e abbiamo tutti gli stessi diritti.
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    Messaggio  luisa formisano Gio Mag 03, 2012 10:20 pm

    Qualsiasi relazione tra persone può essere definita educativa cioè una vera relazione tra due o più persone è un dare ed avere in sincronia . un tipo di relazione è quella che si instaura tra educatore educando trattare tale argomento mi è sembrato utile per la mia futura professione. Credo sia fondamentale per l’ educatore non soffermarsi sulle apparenze cioè deve cercare di capire quali sono i fattori che spingono un educando a compiere comportamenti non approvati dalla società per esempio casi di tossico pendenza, abuso di alcol ,furti. Spesso ci si trova di fronte bambini aggressivi nei confronti dei loro coetanei per diverse ragioni quali carenze di affetto, incomprensioni e difficoltà di far capire i propri bisogni e necessità. Infatti per una buona relazione è fondamentale predisporsi all’ ascolto verso l’ altro e lasciarlo libero nell’ esprimere i propri problemi instaurando cosi anche un legame affettivo con chi si ha di fronte perché è importante avere fiducia di chi si ha di fronte. L’ educatore non deve agire sulla base dei pregiudizi su chi si trova di fronte e che fanno parte della nostra vita ma deve saper confrontarsi con pensieri divergenti dal suo per migliorare anche se stesso. In aula abbiamo simulato questa relazione educatore-educando in due modi: la scena di una madre preoccupata per le troppe assenze della maestra di sostegno che segue suo figlio durante le lezioni a scuola ,e la scena di una ragazza che ha difficoltà a confrontarsi con gli altri perché introversa.
    Spesso il concetto di emarginazione viene attribuito alle persone definite diverse dai nostri ideali di “normalità” quali immigrati che cercano lavoro, i disabili soprattutto. Sono persone che nella società vengono dimenticate, messe li da parte , fanno da sfondo ad uno scenario nel quali essi stessi vivono e dovrebbero essere chiamati ad esprimere i loro bisogni ed esigenze. In aula abbiamo simulato un esempio di emarginazione nel rapporto sindaco- cittadini prendendo di riferimento come categoria di emarginati le persone che portano gli occhiali che venivano messe cosi da parte dimenticate da tutti e tutto senza permettere loro di prendere voce in capitolo. Credo che l’emarginazione ad una determinata categoria di persone non possa essere da noi attribuita sulla base di pregiudizi, ignoranza ma che si il soggetto a scegliere di vivere in solitudine oppure meno poiche deve essere libero di fare scelte per la propria vita e di vivere come vuole.
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    federica pirozzi


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    Messaggio  federica pirozzi Mar Mag 08, 2012 7:56 am

    In questa nostra lezione abbiamo parlato della relazione educativa aiutandoci a capirla meglio tramite delle simulazioni avvenute in aula. Oggi abbiamo imparato che qualsiasi relazione,incontro esterno o interno all'ambiente scolastico è visto come momento educativo.
    Nella relazione fattore importante è il rispetto reciproco che si deve instaurare da entrambe le parti al fine di dare sia all'educatore che all'educando un esperienza di arricchimento personale visto un dare e ricevere conoscenze... Quindi in una relazione educativa si presuppone lo scambio di emozioni tra due o più persone, ma non solo,soprattutto nella relazione tra il docente e il discente deve intercorrere un legame che produca apprendimento, tale legame deve essere incontro e scambio di pareri, infatti in alcuni casi non sono sempre i bambini ad essere educati a volte sono loro ad educare gli adulti.
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    Raffaella Salatiello


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    Messaggio  Raffaella Salatiello Mar Mag 08, 2012 5:33 pm

    L'EDUCAZIONE PER MOLTI ANNI è STATA UN TRASFERIMENTO DI INFORMAZIONI DAL DOCENTE AL DISCENTE,QUASI SEMPRE LE LEZIONI ERANO SEMPLICI NOZIONI IMPARTITE DALLA CLASSE E MAI MESSE IN DISCUSSIONE DAGLI ALUNNI.IL RUOLO DELL'INSEGNANTE SI ESPLICA SOPRATTUTTO NELLA RELAZIONE EDUCATIVA,ESSA RAPPRESENTA IL FONDAMENTO PER APPRENDERE PERCHè SI BASA SUL RAPPORTO DINAMICO CHE RENDE POSSIBILE LO SVILUPPO INTEGRALE DELLA PERSONALITà DELL'ALUNNO.DUNQUE COSTITUISCE LA BASE DI APPOGGIO DI QUALSIASI INTERVENTO.LA RELAZIONE EDUCATIVA è LA STRATEGIA PIù EFFICACE PER COSTRUIRE UN RAPPORTO SIGNIFICATIVO E DI FIDUCIA ESSA SI RIFERISCE AL LEGAME DURATURO E INTENSIVO TRA DUE INDIVIDUI.LA RELAZIONE TRA I DUE SOGGETTI PREVEDE UN SCAMBIO CONTINUO DI EMOZIONI NUOVE DA SPERIMENTARE E EMOZIONI DA RICEVERE ATTRAVERSO L'ALTRO.OLTRE CHE PARLARE L'EDUCATORE E IL SOGGETTO AGISCONO IN VISTA DI UN CAMBIAMENTO,DI UNA TRASFORMAZIONE,DI CORREZIONI E DI CAMBIAMENTI STRATEGICI.


    IN AULA NELLA SIMULAZIONE DELLA CITTà IO FACEVO PARTE DELLE RAGAZZE SENZA OCCHIALI ,E QUINDI AVEVO INSIEME ALLE ALTRE TUTTI I PRIVILEGI,MENTRE LE RAGAZZE CON GLI OCCHIALI ERANO ESCLUSE DA TUTTE.SINCERAMENTE ANCHE SE ERA UNA SIMULAZIONE MI SONO SENTITA MALE EMARGINARE LE ALTRE,NON DOVEVAMO NEMMENO ASCOLTARLE,MENTRE NOI DOVEVAMO ORGANIZZARE FESTE LORO ERANO ESCLUSE DA TUTTO.QUESTO OVVIAMENTE CI AIUTA A RIFLETTERE CHE CIò PURTROPPO ACCADE OGNI GIORNO DI ESSERE EMARGINATI O EMARGINARE QUALCUNO.BISOGNA QUINDI CERCARE DI ASCOLTARE DI PIù GLI ALTRI CAPIRE COSA VOGLIANO DIRE, PERCHE VIVIAMO IN UN MONDO IN CUI SIAMO TUTTI UGUALI SENZA DISTINZIONI GLI UNI CON GLI ALTRI!!
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    Messaggio  anna abbate Mer Mag 09, 2012 2:38 pm

    la relazione educativa la possiamo trovare in vari ambiti tra cui: ® relazione madre/figlio ®docente/discendente…produce l’apprendimento attraverso una fusione delle conoscenze. Infatti questa relazione deve essere l’incontro e lo scambio di idee e conoscenze senza sottolineare la disparità di potere tra insegnate e alunno ® educatore/educando… il futuro educatore deve trasmettere qualcosa di positivo nelle relazione che costruisce ed è molto importante il Rispetto Reciproco che si instaura tra l’educatore a l’educando. IL SETTING: la “scena” tra educatore e educando che avviene in un determinato contesto, per un qualche problema che viene esposto. Importante in questa fase è lo SCAMBIO ALLA PARI, cioè lo scambio che avviene deve essere allo stesso livello, non si deve mettere in difficoltà ne sentirsi superiori ecc l’educatore deve lavorare anche su sé stesso

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